Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 5 settembre 2012

Qualcosa si muove sulla Gemona-Sacile: Riccardi incontrerà i Sindaci lunedì 10 settembre

Pubblichiamo di seguito l’articolo pubblicato ieri dal Messaggero Veneto a firma di Giulia Sacchi in ordine all’annosa questione della linea Gemona-Sacile.
Concordiamo parola per parola con quanto dichiarato dal “collega di pendolarismo” Marco Chiandoni del Comitato Pendolari Spontaneo FVG.
Per la Gemona-Sacile servono idee e progetti seri, basta chiacchiere e basta soprattutto strumentalizzazioni politiche e dichiarazioni populistiche.
La questione della linea non è certo un fulmine a ciel sereno, anche se pare che certi politici siano caduti dalla loro poltrona, o ancor peggio cerchino notorietà mediatica per guadagnarsela!
Da parte nostra non ci faremo tirare per la giacca da Tizio o Caio, siamo ormai scettici difronte a queste levate di scudi generale. Dov’erano tutti i politici fino a ieri l’altro quando la Gemona-Sacile agonizzava?
Adesso siamo arrivati al punto di non ritorno: si lavori pertanto con diligenza e buon senso e soprattutto lontano dai riflettori per verificare se la linea potrà avere una seconda chances.
Bisogna essere terribilmente realisti, non si continui quindi a prendere in giro i Pendolari, cittadini paganti due volte (abbonamento FS + tasse), illudendoli che la questione verrà in qualche maniera risolta, magari grazie a faraonici progetti che nessuno ha la minima alba di come verranno realizzati!
Il prossimo anno si vota per il Parlamento, per la Regione e per la Provincia di Udine, e l’anno successivo pure per alcuni Comuni interessati dalla tratta … a intenditor poche parole!

CAVASSO NUOVO Una linea dagli ingenti costi di gestione e manutenzione e a bassa redditività, ma al contempo una tratta con potenzialità turistiche che vanno sfruttate affinché col suo recupero parta pure il rilancio del territorio: così è stata dipinta, nel convegno di ieri a Cavasso Nuovo, la linea ferroviaria Sacile-Gemona, di cui è stata messa in luce l’importanza dal punto di vista storico, geografico e naturale.
Ma come mai, nonostante il potenziale della tratta, non si riesce a rilanciarla? Un interrogativo centrale, ma cui pare difficile dare una risposta esaustiva. Sono troppi i fattori in ballo, ma quello che è emerso, ed è stato condiviso all’unanimità, è che la frammentazione delle iniziative non può far decollare alcun progetto. «Si devono unire idee e forze», ha rimarcato Alberto Durì, manager di Trenitalia, non nascondendo, però, che «il futuro della Sacile-Gemona è legato alla politica. Le zone geografiche con bassa densità di abitanti sono anche quelle con bassa densità di consensi. La Regione però sta pensando a una revisione delle linee, per garantire un servizio più capillare e intenso: così si avrebbero ricadute positive pure sulla Pedemontana».
Ma come si dovrebbe procedere per un rilancio della redditività della linea? «Per fare scegliere agli utenti il treno anziché il bus si deve puntare sul tempo di percorrenza – ha spiegato – creando nuove relazioni che implichino la realizzazione del raccordo ferroviario tra Sacile e la Venezia-Udine. Inoltre, si dovrà rimodulare l’offerta soprattutto nei giorni festivi e d’estate, in funzione di un piano coordinato di rilancio del territorio in chiave turistica».
Tante e belle proposte sì, ma cosa ne pensano i pendolari della linea che sino a dicembre sarà chiusa? «Siate realisti, la tratta non riaprirà – ha tuonato Marco Chiandoni, portavoce del comitato pendolari Fvg, che non si abbandona a facili ottimismi –. Dobbiamo coinvolgere tutte le parti: basta col parallelismo bus-treno, è ora di integrarli creando un sistema efficiente».
«Siamo pronti a ritirare i nostri figli dalle scuole di Sacile e trasferirli a Pordenone se entro settembre non riaprirà la tratta», ha affermato Laura Magris, rappresentante di alcuni genitori. I tempi di percorrenza coi bus sostitutivi, infatti, si allungano: i ragazzi arriverebbero a scuola con 20 minuti di ritardo e lo stesso accadrebbe per il rientro a casa. E per far sì che la tratta riapra veramente e al più presto, l’assessore all’ambiente di Montereale Erik Ivan Montagner ha proposto di creare un documento unitario, sul modello di quanto fatto a Osoppo, condiviso da tutti i Comuni ubicati lungo la tratta e dare vita a un gruppo di studio per elaborare un progetto da presentare in Regione. E date le preoccupazioni espresse e le proposte avanzate, il vicepresidente del consiglio regionale Maurizio Salvador, che era tra i presenti, ha mandato un messaggio all’assessore regionale Riccardo Riccardi, il quale ha risposto in diretta: «Incontrerò tutti i sindaci dei Comuni interessati lunedì 10 settembre: sarò alla testa della protesta di cittadini e pendolari perché la loro protesta è anche la nostra». (Messaggero Veneto 04.09.2012 - Giulia Sacchi).

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