Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 29 luglio 2016

Ferrovia Willy, un modo divertente per conoscere la ferrovia

Grandissimo successo per “Gemona a tutto vapore”, il raduno internazionale di appassionati e costruttori di locomotive in scala, organizzato dall'Associazione culturale “Ferrovia Willy”, che si è svolto lo scorso fine settimana (21, 22, 23 luglio) e che ha visto la partecipazione di oltre 2.500 appassionati, tra grandi e bambini, i quali hanno viaggiato al traino delle sbuffanti locomotive a vapore grazie ad appositi vagoni su cui si sale a cavalcioni.
L’associazione è nota per aver realizzato a Gemona del Friuli una “mini ferrovia” in scala 1:6: si tratta di una delle poche ferrovie in questa scala presenti in Italia e con il suo kilometro di sviluppo è la più lunga d’Italia.
La ferrovia sorge su un'ampia area verde, posta vicino alla Ciclovia Alpe Adria, recentemente concessa in comodato all'Associazione da un privato, permettendo così di far diventare realtà il sogno di realizzare una “vera” ferrovia con trazione a vapore.
La mini ferrovia è stata aperta il 24 marzo 2008 e con gli anni è divenuta famosa in mezza Europa, con presenze da Germania, Svizzera, Austria, Francia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Croazia, oltre alla quasi totalità dei costruttori italiani.
La ferrovia è aperta al pubblico la prima e terza domenica del mese, da aprile ad ottobre e spesso vengono effettuate visite d'istruzione per le scuole.
L'unicità di questa linea, oltre alla sua lunghezza, è rappresentata dal “sistema ferroviario”: la mini ferrovia è infatti gestita come al vero tramite complessi apparati elettrici che comandano segnali e scambi, ottenendo la circolazione dei treni nello stesso modo delle FS.
Ferrovia Willy ha riprodotto anche tutta l'infrastruttura che si trova sulle reti ferroviarie reali, realizzando stazioni, deposito locomotive, colonne idriche, segnali, ecc.
I treni che circolano sulla ferrovia in miniatura riproducono in tutto e per tutto locomotive realmente esistenti e fedelmente riprodotte in scala 1:6 ed 1:11. Particolari sono le locomotive a vapore, che con i loro 200 Kg di peso, vengono alimentate con il carbone e riproducono il funzionamento delle vere locomotive a vapore, destando sempre la curiosità di grandi e piccoli per un mezzo ormai raro ma sempre affasciante. Oltre alle locomotive sono stati riprodotti anche carri merci e vagoni passeggeri, quest’ultimi completi degli arredamenti interni.
Il tutto è stato realizzato grazie alla passione e all’impegno dei soci dell’Associazione, i quali hanno costruito artigianalmente ogni singolo pezzo.
L'obiettivo dell'Associazione è quello di far conoscere il “sistema ferrovia”: qui infatti si può comprendere il reale funzionamento e la complessità della circolazione ferroviaria.
Per il futuro l’Associazione sta pensando di arricchire il parco della mini ferrovia con il posizionamento di fabbricati in scala 1:6, che riproducano i caselli ferroviari e le stazioni; inoltre all'interno del Parco si sta pensando di riprodurre, sempre in scala 1:6, monumenti e palazzi caratteristici dei comuni friulani, realizzando così una sorta di “picul Friul”, promovendo così la nostra magnifica Terra.
L’Associazione sta lavorando anche in sinergia con altri Enti e sodalizi: in particolare sta collaborando pensando di far sinergia al progetto del Comitato Pendolari Alto Friuli e del Comune di Gemona, i quali intendono creare un'area "mini museo ferroviario" lungo la Ciclabile Alpe Adria (tra i Rivoli Bianchi e il centro studi di Gemona).
Il progetto prevede la realizzazione di un percorso con pannelli fotografici che illustrino la storia della gloriosa ferrovia Pontebbana, oggi trasformata in pista ciclabile, nonché il posizionamento di alcuni vecchi carri ferroviari e di alcuni segnali.  

lunedì 25 luglio 2016

La Pedemontana attende l'inserimento nel progetto di Fondazione FS "Binari senza tempo"

Continua a riscuotere successo il progetto nazionale della Fondazione FS “Binari senza tempo”.
Nel 2014 grazie a questo progetto, la Fondazione FS ha dato una seconda giovinezza a circa 240 km di linee ormai prive di servizi di trasporto pubblico locale.
Ferrovie individuate come un vero e proprio museo dinamico che attraversa spettacolari paesaggi tra natura e arte della provincia italiana. Tra queste la Ferrovia del Lago, da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d'Iseo in Lombardia; la Ferrovia della Val d’Orcia, da Asciano a Monte Antico nell’incantevole paesaggio delle Crete Senesi in Toscana; la Ferrovia del Parco, da Sulmona a Castel di Sangro, la seconda linea più alta d'Italia dopo il Brennero passando per Roccaraso e i boschi della Majella; la Ferrovia dei Templi, da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, tra i Templi della Magna Grecia; e la Ferrovia della Valsesia, da Vignale a Varallo in Piemonte, attraverso una delle valli alpine più pittoresche d’Italia, ai piedi del Monte Rosa.
Nel 2015, secondo anno di attività dei treni storici sui Binari senza tempo, nelle sole cinque linee già riattivate sono stati organizzati 86 eventi con oltre 32mila turisti.
Nel 2016 il progetto si è ampliato, grazie al contributo della Regione Piemonte, anche alla Ferrovia del Tanaro da Ceva a Ormea, chiusa dal 2012, che verrà ripristinata per finalità turistiche.
Recentemente la linea è stata interessata da alcuni interventi propedeutici alla riapertura, con il ripristino del secondo binario presso la stazione di Ormea e i consueti lavori di pulizia del verde e manutenzione dei binari. E’ in fase di elaborazione un calendario di viaggi turistici a bordo di treni storici della Fondazione FS composti da carrozze “Centoporte” e “Littorine”: i primi eventi sono previsti il prossimo periodo autunno 2016.
Avellino–Rocchetta Sant'Antonio, che attraversa zone incontaminate dell’Irpinia.
L’ultima novità è che sarà riaperta per scopi turistici anche la linea
Il protocollo siglato lo scorso 14 luglio a Roma da Dario Franceschini, Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, Maurizio Gentile, AD e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana e Mauro Moretti, Presidente di Fondazione FS Italiane, dà inizio al percorso comune tra tutti i soggetti coinvolti per dare nuova opportunità alla linea chiusa al traffico ferroviario 2010.
I primi viaggi in treno storico sono previsti già da lunedì 22 agosto in concomitanza con lo Sponz Fest.
L’idea progettuale è stata redatta dalla Fondazione FS con il supporto di RFI, che curerà gli interventi di riqualificazione per garantire l’esercizio ferroviario a fini turistici.
La Fondazione FS metterà in campo tutto il proprio know-how nella gestione della linea ferroviaria e nell’organizzazione dei viaggi di treni storici: sarà in particolare allestito un treno con carrozze degli anni '30 e un ex bagagliaio/postale riadattato per il trasporto bici e per la degustazione di prodotti tipici.
Le manifestazioni di tipo culturale e le diverse iniziative collaterali andranno a beneficio soprattutto delle comunità ed economie del territorio, configurandosi come nuova forma di turismo sostenibile, funzionale allo sviluppo locale.
La Avellino–Rocchetta Sant'Antonio è un patrimonio infrastrutturale di rilievo storico e paesaggistico delle aree interne dell’Irpinia. La ferrovia è stata costruita a partire dal 1889 e inaugurata, anche grazie all’impegno di Francesco De Sanctis, Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia, nel 1895. Il tracciato lungo 120 km attraversa Campania, Basilicata e Puglia, intercettando le valli del Sabato, del Calore e dell’Ofanto e superando dislivelli dai 217 metri s.l.m. di Rocchetta ai 672 metri s.l.m. di Nusco. Lungo il percorso si incontrano 31 stazioni, 58 tra viadotti e ponti metallici e 19 gallerie, manufatti di pregevole fattura e perizia architettonica e ingegneristica.
Il progetto “Binari senza tempo” aspetta ora solo la nostra Pedemontana, la quale è stata recentemente inserita nell’elenco delle ferrovie con valenza turistica della proposta di legge n. 1178 "Disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico".
Nell’elenco oltre alla nostra linea fanno parte tutte le linee coinvolte dal progetto della Fondazione FS.
Un’opportunità questa da non lasciarsi sfuggire; serve però determinazione e intraprendenza dei Sindaci e della Regione FVG, che sino ad oggi al contrario di altre regioni (es. Piemonte, Campania), ha nicchiato, forse non conscia dell’importanza del progetto di Fondazione FS.
Certi treni vanno presi al volo, anche perché possano solo una volta !

martedì 19 luglio 2016

Trenitalia: novità per i biglietti regionali. La validità sarà solo per il giorno di viaggio

Novità per Trenitalia in Fvg: arriva il nuovo biglietto regionale, che sarà in vigore dal primo agosto 2016.
Un cambiamento che però, come si legge sul sito della stessa Trenitalia, «non riguarda al momento i biglietti regionali acquistati su www.trenitalia.com o da App».
Sarò obbligatorio indicare la data del viaggio.
Sia per i regionali che per i sovraregionali sarà necessario fornire la data nella quale si intende effettuare il proprio viaggio.
La validità di due mesi per biglietto, attualmente in vigore, verrà meno con il primo agosto, momento in cui il titolo di viaggio potrà essere utilizzato esclusivamente entro le 23:59 del giorno indicato sul biglietto.
Superato quell’orario la validità del biglietto viene meno.
Non cambia invece l’obbligo di convalida del biglietto prima di salire a bordo dei treni.
Dopo l’obliterazione sarà valido per quattro ore. Nel caso in cui la tratta sia particolarmente lunga e superi le quattro ore di cui abbiamo appena parlato, sarà comunque possibile raggiungere la destinazione finale, senza fermate intermedie.
Cambio del biglietto: nel caso in cui non si potesse effettuare il proprio viaggio nella data indicata sul biglietto acquistato, è possibile chiedere una modifica (una sola volta!). Come fare? Sono diverse le opzioni. Importante effettuare la modifica «entro le 23.59 del giorno precedente la data indicata sul biglietto», spiegano da Trenitalia. La modifica può essere fatta (gratuitamente) alle macchinette self service presenti nelle Stazioni, in tal caso verrà emesso un talloncino promemoria che dovrà essere esibito, assieme al titolo di viaggio originale, al momento dei controlli da parte dei capitreno. Gratuito anche il cambio in biglietteria. Oltre self e biglietteria pagando una maggiorazione di 50 centesimi di euro per ciascun biglietto per cui verrò chiesto il cambio data, sarà possibile effettuare la modifica anche nei punti vendita di SiSALPAY, LisPaga di Lottomatica, SIR Tabaccai. Anche in tal caso sarà dato un promemoria da esibire. La stessa procedura può essere fatta nelle agenzie di viaggio (in tal caso la maggiorazione è a discrezione), ma solo nel caso in cui il biglietto sia stato comprato proprio dove si domanda la modifica.
Cambio itinerario e rimborso in caso di rinuncia al viaggio, invece, deve essere effettuato sempre entro le 23.59 del giorno precedente la data indicata sul biglietto.
Biglietto per biciclette Molti treni offrono anche la possibilità di viaggiare con la propria bicicletta.
In tal caso il biglietto sarà sempre giornaliero, ma non necessiterà di convalida, perché sarà utilizzabile dalle 00.01 (ad esempio del 13 luglio) alle 23.59 del giorno stesso.
Vecchi biglietti I titoli di viaggio emessi secondo le regole in vigore fino al 31 luglio, saranno validi fino alla loro naturale scadenza. Ciò sta a indicare che se si acquista un biglietto il 13 luglio, questo sarà utilizzabile per i due mesi successivi, quindi fino a settembre.

venerdì 15 luglio 2016

Stazione Chiusaforte un esempio da esportare in Pedemontana

E’ senza dubbio il bicigrill più conosciuto del Friuli Venezia Giulia: si tratta dell’ex stazione ferroviaria di Chiusaforte, di recente riconvertita a bar e punto di ristoro per i cicloturisti della Ciclovia Alpe Adria.
L’idea geniale e di Fabio Paolini, attuale gestore e appassionato ferroviario, il quale ha ottenuto da RFI – proprietaria dell’immobile – in affitto i locali dell’ex stazione, dismessa nel 1995.
La struttura è formata da un bar con servizio di ristorazione, una sala relax con biblioteca, mostra fotografica, internet point ed angolo informazioni, un piccolo fabbricato allestito per il noleggio e la riparazione di biciclette ed infine, ancora all'esterno, i caratteristici servizi igienici propri delle stazioni ferroviarie di un tempo.
La stazione in questi primi anni di attività ha attratto migliaia di cicloturisti, provenienti da tutta Europa, grazie al suo accattivante stile architettonico ottocentesco e all’elevata qualità dei servizi offerti è divenuta ben presto il luogo di sosta prediletto lungo l’Alpe Adria.
Un esempio virtuoso di come valorizzare al meglio il patrimonio immobiliare ferroviario: un connubio bicicletta e ferrovia che ha permesso l’apertura di una nuova attività commerciale portando una ventata di aria nuova nel piccolo abitato del Canale del Ferro, riutilizzando locali fs che altrimenti sarebbero caduti nel degrado più assoluto.
Splendida è la saletta relax, attrezzata con una mini biblioteca, dove fanno bella mostra documenti e cimeli ferroviari, arricchiti da una curata mostra fotografica che percorre la storia della stazione e della vecchia ferrovia Pontebbana, oggi trasformata in pista ciclabile.
Il bicigrill sfrutta al meglio le potenzialità offerte dal treno Micotra che, due volte al giorno, copre la tratta Udine-Villaco, con fermate intermedie a Gemona del Friuli, Venzone, Carnia, Pontebba, Ugovizza-Valbruna e Tarvisio e degli altri treni regionali che servono la direttrice Trieste-Udine-Tarvisio, tutti attrezzati per il trasporto di biciclette, nonché quelle delle agenzie turistiche d'oltre confine e delle varie associazioni di cicloturismo, particolarmente attive sul nostro territorio.
Un esempio che potrebbe essere esportato anche lungo la Pedemontana, gran parte della quale è già servita dalla FVG3 (Ciclovia della Pedemontana), che collega Pinzano ad Aviano.
E’ da folli pensare di trasformare la linea ferroviaria Pedemontana in pista ciclabile, come continuano a proporre per mero populismo certi politici poco illuminati, visto che una ciclovia già esiste e potrebbe essere servita dalla vicina ferrovia.
Ma soprattutto è assurdo pensare che il turismo bastato sulla ciclovia FVG3 faccia a meno della ferrovia Pedemontana.
In ogni parte del mondo dove una ciclabile ha successo, dalla Merano-Malles, alla San Candido-Lienz, alla Ciclovia del Danubio, alla Alpe Adria, esiste una ferrovia a servizio dei cicloturisti.
Ferrovia e pista ciclabile vanno a braccetto, per questo la riattivazione della linea Gemona-Sacile, con un servizio di bici+treno permetterebbe senza ombra di dubbio di sfruttare al meglio le peculiarità della Ciclabile FV3, creando un percorso ad anello che va da Tarvisio a Gemona (sfruttando i flussi della Aple Adria) proseguendo per Sacile sino a Udine e ritorno.
Servono però strutture ricettive e bicigrill come quello di Stazione Chiusaforte: dove in Pedemontana è possibile copiare quest’esempio? Quali gli immobili ferroviari utilizzare?
E’ evidente che spetta ai Comuni e alla Regione creare le condizioni affinché si possa replicare il modello dell’Alpe Adria.
Basilare è però la riattivazione in tempi brevi della linea e la creazione di un vero “progetto economico territoriale”, che permetta il coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse e in particolare delle categorie economiche.
Le potenzialità ci sono tutte: un Territorio ricco di attrattive storico-naturali, una ferrovia e una pista ciclabile. Manca purtroppo la volontà politica e l’intraprendenza imprenditoriale di alcuni privati.
Si impari, copiando i modelli che già funzionano altrove; per farlo basta prendere la bicicletta e andare a Stazione Chiusaforte per prendere coscienza con i propri occhi di una splendida realtà distante sole poche decine di km dalla Pedemontana.  

mercoledì 13 luglio 2016

Il cordoglio dei Pendolari: una tragedia che si poteva evitare

Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio alle famiglie delle vittime dell’incidente ferroviario accaduto ieri in Puglia.
Un doveroso pensiero per questa ennesima, immane tragedia, che è la dimostrazione che purtroppo in Italia si deve ancora lavorare molto per garantire un servizio ferroviario moderno e sicuro.
E’ inaccettabile che nel 2016 ci siano ancora linee a binario unico sfornite dei più banali sistemi di sicurezza e che si debba morire a causa di ciò. E’ scioccante scoprire che sulla Corato-Andria si viaggia a binario unico, a 100 km all'ora, senza sistemi SCMT ma con il blocco telefonico tra stazione e stazione. Ed allora capisci che qualcosina di sbagliato in questo Paese, in tema di mobilità sostenibile, è stato fatto.
Una tragedia che ci lascia senza parole: il nostro auspico è che passato il momento delle lacrime e del dolore si faccia luce sulle vere responsabilità, chiedendosi perché nel 2016 i Pendolari devono viaggiare su reti ferroviarie inadeguate.
È inutile disporre di nuovi e veloci treni se poi la rete è tecnologicamente carente sotto il profilo della sicurezza. E’ un sistema malato, caratterizzato da una burocrazia assurda e colpevole: riteniamo inaccettabile che l'A.N.S.F. (Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria) faccia le pulci per omologare un treno nuovo (come successo per i Civity in FVG, bloccandoli per anni!) e chiuda poi gli occhi permettendo l'esercizio ferroviari su linee medioevali come l’Andria-Corato.
Fortunatamente in FVG viaggiamo su binari sicuri lungo la rete RFI, la quale nei brevi tratti a binario unico (es. Udine-Cervignano) è dotata di sistemi automatizzati di sicurezza per cui due treni non possono trovarsi sulla stessa sezione di blocco (tratta).
Serve che la politica con coraggio e determinazione investa risorse sul trasporto ferroviario nazionale e in particolare sulla rete, elevando ulteriormente gli standards di sicurezza mediante lo sviluppo della tecnologia, l’unica in grado di sopperire all’eventuale errore umano.
Servono scelte lungimiranti per sviluppare in questo Paese una vera e propria "cultura del treno", non basata solo sull’Alta Velocità, bensì sul trasporto regionale, vera spina dorsale del nostro sistema, il quale muove quotidianamente oltre 3 milioni di persone.
Solo così eviteremo di piangere ancora, perché su quel treno ieri poteva essere ciascuno di noi o dei nostri cari.

lunedì 11 luglio 2016

"Promo Weekend" gli abbonati viaggiano gratis in FVg nei fine settimana fino all'11 settembre

Trenitalia ripropone anche quest'estate la promozione "Promo Weekend".
Abbonati gratis su tutti i treni regionali del Friuli Venezia Giulia nei fine settimana estivi.
Riparte Promo Weekend, l’opportunità che Trenitalia offre anche quest’anno ai possessori di abbonamenti regionali, con origine e/o destinazione in una stazione del Friuli Venezia Giulia, comprensive delle estensioni tariffarie di Portogruaro-Caorle e Teglio Veneto.
Per usufruire della promozione - valida il sabato e la domenica fino all’11 settembre - basterà viaggiare insieme a un compagno in possesso di un biglietto di corsa semplice a tariffa intera, acquistato il giorno della partenza.
L’abbonamento dovrà essere mostrato al personale di bordo - insieme a un documento - al momento del controllo dei biglietti.
L’offerta non è valida sui bus del servizio integrato attivo sulla linea Udine-Tarvisio.
Con questa iniziativa, dedicata ai clienti più fedeli - gli abbonati - Trenitalia punta a incentivare l’utilizzo turistico del treno nei weekend.
Un’opportunità per ritrovare il gusto della classica gita con gli amici, o magari con tutta la famiglia, approfittando anche della gratuità riservata ai bambini fino a 4 anni e della riduzione del 50% per quelli dai 4 ai 12 anni. Un turismo dolce e sostenibile che vede proprio nel treno - vettore verde per eccellenza - un potenziale fattore di sviluppo.
Tutti i dettagli della promozione sono disponibili nelle stazioni, biglietterie e uffici assistenza clienti.

venerdì 8 luglio 2016

Servizio ferroviario in FVG: un futuro ancora incerto

Di seguito pubblichiamo una puntuale e acuta riflessione di Andrea Palese, storico leader dei Pendolari friulani.
 

Qual è la situazione del servizio ferroviario regionale?
Sotto il profilo dei numeri siamo i migliori d’Italia, per puntualità ed affidabilità; sotto il profilo della politica ,probabilmente siamo tra gli ultimi.
Da circa un anno la Regione latita, forte dei numeri conseguiti dall’eccellente lavoro svolto in questo ultimo anno da Trenitalia.
I numeri però da soli non bastano, in quanto mancano scelte strategiche per il futuro ferroviario del FVG.
Ora che disponiamo finalmente di treni nuovi, veloci ed efficienti è necessario promuovere una moderna politica dei trasporti in grado da attrarre nuovi utenti: in particolare servono interventi volti al raggiungimento di una tariffa unica regionale sia per il tpl ferro che per la gomma e una vera intermodalità tra i vettori, con una riduzione dei tempi di percorrenza, sfruttando al meglio il nuovo materiale rotabile.
Un immobilismo inspiegabile quello della Regione, basti pensare che da oltre un anno i Comitati dei Pendolari hanno chiesto di predisporre sulle fiancate dei nuovi treni semplici adesivi raffiguranti una bicicletta, in maniera da rendere visibile il modulo portabici e promuovere così il servizio treno+bici lungo la Ciclabile Alpe Adria.
Semplici e banali interventi che potrebbero avere anche una finalità pubblicitaria, abbellendo le livree dei treni con messaggi turistici promovendo le bellezze del nostro Territorio. 
Nulla si sa su come verranno utilizzate dalla Regione le penali contrattuali inflitte a Caf: 4,5 milioni rivenienti dal ritardo della consegna dei nuovi treni …
Nulla si sa sul bando di gara per l’affidamento del servizio: il contratto ponte con Trenitalia scadrà a fine anno. Ad oggi non si sa ancora se la Regione farà una gara vera e propria per l’affidamento del servizio oppure rinnoverà il contratto con Trenitalia: “un piatto” che vale oltre 400 milioni!
Una politica caratterizzata solo da proclami e belle fotografie sulla stampa, inconcludente però nei fatti concreti e purtroppo incapace di programmare il futuro ferroviario del FVG.
Il nuovo contratto sarà la pietra miliare per il futuro servizio fs: da lì dipenderanno tutte le scelte strategiche, dalla rimodulazione degli orari, alle tariffe, alla previsione di nuovi collegamenti, all’intermodalità tra i vettori.
La modifica degli orari in particolare non è più procrastinabile: vi è la necessità di superare l’orario cadenzato e migliorare gli orari da e per Mestre, vera porta d’accesso “all’Italia ferroviaria”.
Sulla Gemona-Sacile è caduto un silenzio assordante: dopo lo studio di fattibilità di FUC ed un inutile quanto autoreferenziale protocollo d’intesa, il vuoto più assoluto.
Purtroppo si stanno perdendo tante occasioni e in particolare non si è ancora capito che il rilancio della Pedemontana passa attraverso il progetto nazionale di Fondazione FS “Binari senza tempo”.
A febbraio avevo scritto una lunga lettera all’Assessore regionale Santoro e ai Sindaci, pungolandoli e chiedendo loro di vedere la ferrovia “con occhi nuovi”, non soltanto come servizio per i pendolari, ma come fulcro di un moderno trasporto pubblico locale, in grado da far da volano al turismo e alle attività della zona, con progetti che possano attrarre investimenti dei privati.
Limitarsi a chiedere la riapertura della linea tout court, senza confrontarsi con i numeri è sbagliato: il treno e la ferrovia da sole non servono alla Pedemontana, serve invece un “progetto economico territoriale”, in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Ho proposto una riapertura per gradi della linea, distinguendo le condizioni e gli scenari: se la tratta Sacile-Pinzano gode senza dubbio di una domanda effettiva e potenziale in grado di giustificare un servizio tpl, la parte alta della linea (Pinzano-Gemona), può essere valorizzata per progetti mirati allo sviluppo turistico.
In questo contesto si pone il progetto di Fondazione FS, che sta permettendo il recupero di numerose storiche linee italiane, tra cui la Ferrovia della Valle dei Templi, che collega Agrigento a Porto Empedocle, attraversando lo splendido sito archeologico dove è posta la fermata di Vulcano.
Un esempio virtuoso quello della Ferrovia dei Templi che ho recentemente visitato: una linea riaperta grazie all’impegno di tanti appassionati, ma soprattutto grazie alla volontà politica degli amministratori siciliani.
Un modello da copiare senza se e senza ma, visto che ogni settimana grazie al treno storico della Fondazione FS si organizzano eventi, promuovendo nel miglior modo il turismo.
Non dimentichiamo poi che in Parlamento è in fase di approvazione la legge sull'istituzione delle ferrovie turistiche, tra le quali è stata inserita anche la nostra Pedemontana; l’unica ferrovia però ancora inattiva, visto che sulle altre linee coinvolte dal progetto di legge il treno c’è, e viaggia già a beneficio dei tanti turisti.
Serve concretezza: è ora di piantarla di mitizzare ciò che non è mitizzabile, in quanto la Pedemontana non diventerà mai come la Merano-Malles o come la San Candido-Lienz. Questi modelli non sono replicabili in FVG, e chi continua a fare questi assurdi paragoni fa solo del male al nostro Territorio.
Dobbiamo adeguarsi alle condizioni politiche, economiche e culturali del FVG e sfruttare la nostra specialità per crearne di nuove, per poter sviluppare un vero “progetto territoriale”, incentrato sul turismo storico-naturalistico e sulle potenzialità della ciclabile FVG3, favorendo ad esempio la nascita di bed&breakfast, prestando attenzione al patrimonio dei manufatti ferroviari esistenti, valorizzandoli e trasformandoli in veri e propri punti di interesse.
Le potenzialità ci sono tutte, manca purtroppo la volontà politica e l’interesse: perché?
Certi treni, come quello della Fondazione FS, vanno presi al volo, prima che altri salgano e i posti si esauriscano …
La Regione, ma soprattutto i Comuni – sentinelle del Territorio - devono crederci, la Pedemontana è un patrimonio di tutti noi che non può essere abbandonato in questa misera maniera.
Crediamoci e rimbocchiamoci le maniche!

martedì 5 luglio 2016

TRENITALIA, TRENI REGIONALI: MIGLIORA IL GIUDIZIO DEI PENDOLARI SULL’ESPERIENZA DI VIAGGIO

Comunicato stampa di Trenitalia del 1 luglio 2016
ROMA 1 LUGLIO 2016 - Sono sempre di più i pendolari che giudicano positivamente il trasporto regionale di Trenitalia, e costatano i miglioramenti raggiunti nel corso degli ultimi mesi.
E’ questa la sintesi d'ultima indagine demoscopica in materia, condotta da una società specializzata, esterna al Gruppo FS.
La media nazionale parla di un 79% d’intervistati che, nel corso dell’ultima periodica rilevazione, ha espresso un giudizio positivo sul viaggio nel suo complesso. Sono 2,8 punti percentuali in più rispetto al 2015 e 4,8 punti in più rispetto al 2014.
Gli interpellati hanno indicato nel comfort, nella permanenza a bordo, nella pulizia e nella puntualità gli aspetti maggiormente migliorati.
Al conseguimento di questo risultato hanno concorso le decisive innovazioni operative e tecnologiche introdotte negli ultimi periodi, un radicale turnover del management e le continue consegne di treni di ultima generazione, più confortevoli, performanti e affidabili.
Sono stati 140 i convogli nuovi (Vivalto, Jazz e Swing) consegnati, in varie Regioni, negli ultimi 24 mesi, e a beneficiarne sono centinaia di migliaia di pendolari, ogni giorno. Più contenti in assoluto si sono dichiarati i pendolari delle province autonome di Trento e Bolzano, oltre il 90%, esattamente il 92 e il 91,7% hanno espresso la loro soddisfazione.
Ma ottimi riscontri si sono registrati anche in Abruzzo, con il 90%, in Friuli Venezia Giulia, con l’89,5%, in Umbria, con l’89,1% e in Veneto, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana, tutte comprese in un range tra l’84,8% e l’87,8.
Il dato più rappresentativo emerge tuttavia dal confronto con le indagini precedenti. Un po’ in tutte le Regioni, e per tutti gli aspetti del viaggio sui quali gli intervistati sono stati interpellati, il giudizio è migliorato.
Un trend positivo che assume un significato particolare nelle regioni meridionali, che contano uno storico gap e hanno indici di gradimento inferiori alla media nazionale, con le sole eccezioni di Puglia (80,4) e Sicilia (79,7). Generalizzati i miglioramenti, con alcune punte molto consistenti per quanto riguarda la pulizia (+7 pp vs 2014 in Basilicata e Puglia), la puntualità (+13,2 pp in Molise, +22 pp in Basilicata sempre vs 2014), il comfort (+5,6 pp in Calabria) Guardando alle medie nazionali, a migliorare più sensibilmente è proprio la soddisfazione per il comfort (+3% vs 2015 e + 5,6 vs 2014), per la pulizia (+2,1 vs 2015 e +5,3 vs 2014), per la puntualità (+2,0% vs 2015 e + 5,4% vs 2014).
In lieve controtendenza il giudizio sulla security, su cui pesa l’eco, anche mediatica, di alcuni atti vandalici o di aggressioni al personale ferroviario. Tuttavia il 77,4% degli intervistati continua a esprimere un’opinione positiva sul livello di sicurezza, sempre intesa nell’accezione di security, con punte ampiamente sopra l’80% in regioni come il Veneto e la Liguria, la Sicilia e il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, le Province Autonome di Trento e Bolzano, l’Emilia Romagna.
Proprio per migliorare la security a bordo, è stato avviato un importante progetto di videosorveglienza live. Oltre a registrare le immagini interne al treno, il sistema, primo in Europa, consente di replicarle in tempo reale sui monitor di bordo delle flotte più recenti, come deterrente ad aggressioni e atti vandalici. Le stesse immagini sono trasmesse in tempo reale alle diverse control room sul territorio, per assicurare un costante presidio della situazione a bordo dei treni.
Al momento i dispositivi sono in corso di installazione sui treni TAF di Lazio e Veneto e su tutta la flotta Jazz operativa nelle regioni Toscana, Piemonte, Lazio, Marche, Campania, Abruzzo e Umbria e, prossimamente, in Sicilia e Trentino. Dopo l’estate la stessa attività sarà avviata sulla flotta Vivalto seconda serie in Toscana, Lazio, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Liguria e Friuli, mentre tutti i nuovi treni in consegna dall’anno prossimo saranno già dotati di videosorveglianza live di serie.

venerdì 1 luglio 2016

Trenitalia risponde: orari in base alle esigenze degli studenti di Maniago




Articolo di Giulia Sacchi pubblicato sul Messaggero Veneto del 29 giugno 2016
Trenitalia risponde all'appello del Comitato dei pendolari Alto Friuli, nonché delle famiglie, sulla questione degli orari inadeguati del servizio sostitutivo su gomma della linea Sacile-Gemona e annuncia che provvederà a fare presente alla Regione l'esigenza di cui si sono fatti portavoce alcuni genitori. Questi ultimi avevano lamentato il fatto che gli orari non soddisfano a pieno le esigenze degli studenti, tant'è c'è chi ha rinunciato all'iscrizione al Torricelli di Maniago, unico istituto della provincia a ospitare il liceo sportivo.
 «Ogni anno - fa sapere Trenitalia - partecipiamo agli incontri organizzati dalla Provincia, in cui i dirigenti scolastici manifestano le loro esigenze alla presenza dei vettori che svolgono servizio di trasporto verso i poli di riferimento per gli studenti. La nostra offerta commerciale è impostata sulla base di necessità e decisioni che costituiscono l'esito di queste riunioni».
In proprosito, il consigliere comunale di Gemona Andrea Palese, che da anni si batte per la riapertura della Sacile-Gemona, ha dichiarato che «riteniamo positiva la risposta di Trenitalia, che ha dimostrato sensibilità verso la problematica sollevata. Un approccio fattivo e pratico, che conferma il buon lavoro avviato a livello regionale tra comitati dei pendolari e Trenitalia: grazie a un confronto franco e costante si sono risolte alcune criticità». E ha concluso: «Per la Pedemontana, l’auspicio è che a breve si riesca a fissare l’incontro con dirigenti scolastici, Provincia e gestori del Tpl, nonché i sindaci dei Comuni interessati, che non devono mollare la presa sulla questione della riapertura della ferrovia. Rimodulare gli orari in base a esigenze degli utenti e coincidenze dei treni a Sacile e Gemona è una priorità che non può più essere rinviata».