Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 30 maggio 2017

Linea a binario unico, ancora un rischio collisione

E’ andata ancora bene, tragedia scongiurata solo per la prontezza di alcuni ferrovieri che hanno evitato il peggio, ovvero uno scontro frontale tra due treni della Fer (Ferrovie Emilia Romagna).
Imputata sempre la rete ferroviaria a binario unico sfornita del sistema di controllo SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno) che permette il rilevamento di anomalie sui binari e l’arresto automatico del treno in caso di pericolo imminente.
Una situazione non più tollerabile lungo le ferrovie minori (non gestite da RFI), dove la sicurezza della circolazione è ancora lasciata al blocco telefonico e all’esistenza del secondo agente a bordo, quest'ultimo introdotto recentemente dopo l’incidente di Corato in Puglia.
Troppo poco, visto che l’ultimo episodio di Ferrara dimostra la fragilità di questo sistema e l’inutilità del secondo agente.
In FVG vi sono varie linee a binario unico (Casarsa-Portogruaro / Gemona-Sacile / Udine-Cervignano), l'unica però sfornita del sistema Scmt è la Udine-Cividale, gestita dall'impresa ferroviaria regionale FUC. 
Se qualche politicante si sente di rassicurare la gente raccontando che le nostre linee sono sicure, noi invece ci andiamo con i piedi di piombo, visto che troppe volte si rischiano incidenti, non ultimo anche in FVG, dove a dicembre 2016 lungo la Udine-Cividale si è sfiorato un frontale perché il macchinista era partito senza il via libera, lasciando perfino a piedi il capotreno a Remanzacco, sceso per i consueti adempimenti legati al sistema del blocco telefonico. Lungo la Cividale non sono mancati episodi del genere anche in passato, visto che anche nel novembre 2012 si è rischiato per un soffio la collisione, evitata solo grazie alla brusca frenata dei due convogli così come riportato dalla stampa locale (clicca e leggi).   
Da anni la Regione FVG ha investito ben 8 milioni di euro per dotare la linea Udine-Cividale del sistema Scmt, ma i lavori non sono stati ancora appaltati, nonostante la stessa Giunta regionale abbia dichiarato improrogabile l’opera. Qualcuno potrebbe rispondere ad una semplice domanda: perché?
Di seguito pubblichiamo l’articolo di Annarita Bova della La Nuova Ferrara del 25 maggio 2017

Treno salta il rosso, rischio di scontro
FERRARA. Un treno della linea Ferrara-Codigoro, a binario unico, è passato con il semaforo rosso, rischiando uno scontro frontale con l’altro convoglio, quello che era in servizio sulla direzione opposta.
Un macchinista e un capotreno delle Ferrovie Emilia Romagna (Fer) sono stati sospesi dai relativi incarichi per non essersi fermati mettendo a rischio la sicurezza.
Un fatto grave, che avrebbe potuto avere pesanti conseguenze se non fosse stato per gli ulteriori sistemi di sicurezza che sono entrati puntualmente in funzione e per la prontezza dei ferrovieri a lavoro nella centrale operativa che hanno lanciato l’allarme alla stazione di Masi Torello fermando il secondo treno sul binario d’appoggio della stazione.
Il treno che ha bucato il rosso era partito dalla stazione di Ferrara, puntuale. Alla guida il macchinista e con lui, così come previsto, il capotreno. All’altezza di Masi Torello, il semaforo era rosso e il treno si sarebbe dunque dovuto fermare ma nessuno dei due, a quanto pare, se ne è accorto e il treno ha continuato la corsa finché è stato fermato direttamente dalla centrale.
Bloccato, e per fortuna, alla stazione di Masi Torello; l’altro convoglio sistemato sul secondo binario in attesa dell’autorizzazione per partire, in sede di incrocio e già sul binario. Autorizzazione che viste le circostanze non è mai arrivata scongiurando così il peggio.
Cosa sia successo e perché in due non abbiano visto il rosso, pur percorrendo la linea quasi quotidianamente, è al vaglio dei funzionari che stanno portando avanti le indagini interne.
Secondo qualcuno a ingannare le due persone, comunque esperte, potrebbe essere stata la troppa luce del sole, tanto che si sta cercando di capire se sia il caso o meno di intervenire sulla posizione del semaforo. Oppure una distrazione, che potrebbe costare molto cara ai due dipendenti Fer, le cui responsabilità sono su piani differenti e legate naturalmente al ruolo che rivestono.
Per fortuna il sistema è complesso, in teoria prima di arrivare ad un eventuale scontro entrano in gioco diverse misure che nel caso in questione hanno decisamente funzionato: l’allarme intanto è scattato a bordo del treno, per arrivare poi alla centrale e quindi al secondo convoglio che è stato bloccato poco prima di imboccare l’incrocio.

lunedì 29 maggio 2017

Arriva l’App di Trenitalia per sapere se il treno è in ritardo e il motivo del disservizio

Presentazione dell'App a Bologna
Svolta smart per i Pendolari italiani che potranno restare aggiornati su ritardi dei treni, guasti e tempi necessari per il ripristino del servizio attraverso la nuova app Trenitalia.
L’iniziativa è stata presentata a Bologna dall’AD di Trenitalia, Barbara Morgante, insieme a Orazio Iacono, Direttore della Divisione Passeggeri Regionale.
Il servizio per ora è stato attivato in Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Lazio; dal prossimo luglio sarà attivo anche in Veneto, Piemonte e Campania. Nel 2018, invece, tutti i pendolari d'Italia potranno accedervi.
Nonostante la puntualità dei treni regionali abbia superato il 90%, Trenitalia punta ad aprire una sorta di canale di dialogo con l'Utenza in modo che il viaggiatore possa monitorare costantemente il viaggio del suo treno.
L’azienda mira a superare uno dei fattori che più innervosiscono i viaggiatori, cioè la carenza di notizie in tempo reale su quello che sta accadendo al bordo del convoglio su cui si viaggia, in caso di ritardo.
Una sorta di rivoluzione dell’informazione, attesa da tempo soprattutto dai pendolari.
Cosa cambia rispetto ad ora? Già da alcuni mesi sull'App di Trenitalia è possibile per tutti i passeggeri dei 6.500 treni regionali italiani essere informati automaticamente, all'ora richiesta, dell'andamento del proprio treno.
Da oggi nelle quattro regioni dove il servizio è stato attivato l'informazione può essere estesa anche alle condizioni della linea in modo da sapere in anticipo se sono previsti ritardi o se la circolazione è interrotta, ma anche per conoscere nel dettaglio i motivi del problema che sta facendo ritardare un treno per più di 15 minuti.
L’App è stata infatti aggiornata con nuove funzioni “infopush” per consentire ai viaggiatori di monitorare le linee e i convogli di interesse e informarsi eventualmente su soluzioni alternative in caso di ritardi o guasti prolungati.
A garantire l’informazione in diretta i tecnici delle Control Room regionali che consentono di riprogrammare i treni, garantendo puntualità, regolarità, affidabilità, pulizia e informazione ma pure una condivisione immediata di informazioni tra le strutture di esercizio, la riduzione dei tempi di intervento e la comunicazione in tempo reale al cliente.
Le "Control Room" sono 16 e coprono l'intero Stivale salvo la Lombardia dove il trasporto regionale è espletato da Trenord e sono collocate all’interno delle sala di comando e controllo del traffico di Rete Ferroviaria Italiana.
L’AD di Trenitalia, Morgante, ha ribadito che “abbiamo a cuore i pendolari" sottolineando la crescita delle performance della puntualità, la riduzione delle sospensioni e la diminuzione dei treni che si fermano in linea, rimarcando inoltre che "i treni regionali non sono più una Cenerentola ma si deve ancora crescere" anche attraverso "l'informazione perché c'è ancora una fetta di popolazione che non conosce i servizi".

giovedì 25 maggio 2017

Arrivati in Friuli gli ultimi due Etr564

Abbiamo dedicato pochi giorni fa un articolo ai nuovi elettrotreni Civity Etr564 (clicca qui per leggere), denunciando il grave ritardo nella consegna e nell'omologazione (oltre 2 anni).
Il primo dei quattro treni politensione (Etr564-001), i quali sono in grado di viaggiare sia sulle nostra rete che su quelle slovena ed austriaca, è impegnato da qualche settimana nelle prove in linea in Toscana lungo la linea Pisa-Alberese, mentre un secondo treno è fermo presso il deposito di Trieste.
Ieri invece sono stati avvistati in transito presso la stazione di Udine gli ultimi due treni, appena arrivati dalla Spagna, dove sono stati costruiti dalla società Caf.
Nel video di Daniele De Anna, postato in rete dagli amici della Sat Dlf di Udine si può ammirare il convoglio dei due treni trainati verso Villach, dove presumibilmente svolgeranno alcune prove in linea così come hanno fatto precedentemente gli altri due gemelli Etr564.
Il nostro auspicio è che i treni vengano omologati il più presto possibile in maniera che possano entrare in esercizio (fine 2017?).
Una volta omologati, due treni dovrebbero essere messi a disposizione di Fuc per il servizio Mi.Co.Tra Udine-Villach, mentre gli altri due resteranno nella disponibilità di Trenitalia a rafforzare così la flotta della Direzione Regionale FVG recentemente rimodernata grazie all'arrivo degli 8 Civity Etr563. 
Nel mentre si spera che la Regione contesti e applichi al costruttore Caf le penali contrattuali per la ritardata consegna dei treni Civity (4,5 milioni di € per la commessa degli Etr563 e 2,5 milioni per quella degli  Etr564): si tratta quindi di ben 7 milioni di euro, pari al costo di un treno completo Etr564 (!)
Una vicenda imbarazzante che ormai perdura da anni e che non fa certamente onore alla nostra Regione, la quale anzichè impegnarsi per risolverla ha cercato in ogni modo di celarla, dimenticando che si tratta di soldi dei contribuenti del FVG.
Riteniamo che la mancata applicazione delle penali potrebbe essere materia per la Corte dei Conti, vista l'entità delle somme in ballo che potrebbero essere investite per ulteriori servizi ed infrastrutture in favore degli utenti del FVG.

martedì 23 maggio 2017

Gtt, mancano i macchinisti treno sostituito da bus. Fuc finirà così?

Aln668 di Fuc a Udine
La notizia circolava già da qualche settimana in ambienti ferroviari, ma ora è ufficiale.
Non ci sono i macchinisti? Si, chiude la ferrovia. Succederà questo in Piemonte, precisamente tra Pont e Rivarolo e tra Germagnano e Ceres, due tratte gestite da Gtt (Gruppo Torinese Trasporti S.p.A.) che fa capo a FCT Holding S.r.l., società finanziaria controllata dal Comune di Torino.
Dal 22 maggio, infatti, le due tratte sono coperte con autocorse sostitutive. Già nelle scorse settimane ci sono state ben 10 corse soppresse per mancanza del personale.
Il motivo della riorganizzazione massiccia dei turni deriva dalla decisione di mantenere il doppio agente sulle ferrovie concesse a binario unico. Il servizio riprenderà regolarmente alla riapertura delle scuole a settembre, quando Gtt potrà disporre del nuovo personale attualmente in formazione.
Il caso di Gtt non è molto diverso da quello della nostra Fuc, la quale gestisce la Udine-Cividale, linea a binario unico dove dopo l’incidente di Corato è previsto il doppio agente.
Nei mesi scorsi avevamo già dedicato un post alla situazione della società ferroviaria regionale, analizzando una serie di criticità che sembrano non ancora superate. 
MACCHINISTI IN FUGA: nei mesi scorsi la stampa ha dato ampio risalto al problema della fuga dei macchinisti. Ben 4, più un altro pare recentemente, hanno rassegnato le dimissioni a causa degli stipendi bassi. Un caso unico per una società regionale, i cui dipendenti chiedono da mesi un adeguamento salariale, visto che gli stipendi sono notevolmente inferiori a quelli degli altri ferrovieri di pari livello delle altre imprese ferroviarie concorrenti.
Un grosso problema per Fuc e per l’azionista unica Regione, visto che sul mercato non è semplice reperire macchinisti già formati e in possesso delle abilitazioni, soprattutto a queste condizioni economiche. Oltre a ciò, le dimissioni di un macchinista già formato per l’azienda regionale significa perdere “un patrimonio comune”, visto che le abilitazioni sono state conseguite dal lavoratore grazie a risorse pubbliche.
E’ più che legittimo che i macchinisti scelgano di lavorare dove vengono meglio retribuiti e dove le condizioni di lavoro sono migliori, tuttavia è compito del management di Fuc e della Regione, ricercare una soluzione a questa problematica, garantendo la continuità dell’esercizio ferroviario di un servizio pubblico evitando che la società imploda per mancanza di personale.
NUOVI TRENI ANCORA FERMI: i problemi del personale non sono gli unici per Fuc, visto che da ottobre i pendolari sono costretti a viaggiare sulle vecchie littorine ALn 663 in quanto i nuovi treni Atr110 acquistati dalla svizzera Stadler sono fermi a causa della revisione dei carrelli.
Dalla stampa sappiamo che a marzo Fuc stava valutando se intraprendere azioni legali nei confronti del costruttore, ormai siamo a giugno e la situazione non sembra mutata.
Nel mentre i due Atr110 sono fermi in deposito, in attesa che venga effettuata la revisione.
Come al solito, però a farne le spese sono sempre gli utenti.
ADEGUAMENTO DELLA LINEA: è inoltre improrogabile l’intervento di adeguamento della linea con il sistema di sicurezza Scmt (esistente su tutte le linee RFI) soprattutto dopo il drammatico incidente di Corato in Puglia, che ha evidenziato tutte le pericolosità delle linee a binario unico sfornite del Scmt.
L’opera da oltre 8 milioni di euro è già finanziata dalla Regione e attende da anni l’avvio dei lavori; nel mentre a Remanzacco - dove si incrociano i treni - la linea continua ad essere gestita ancora col sistema dei fonogrammi, ovvero col blocco telefonico tra le stazioni di Cividale e Remanzacco e con il doppio agente che a bordo affianca il macchinista.
Nel 2017 è anacronistico che l’occupazione di un tratto di binario tra due stazioni venga concordato via telefono tra i capistazione o meglio nel caso di Remanzacco venga gestito dal capotreno che deve scendere dalla littoria e avvisare la sala controllo di Cividale.
Una situazione inaccettabile visto che la questione della sicurezza non può essere chiusa con delle semplici dichiarazioni sulla stampa rassicuranti dell’Assessore regionale competente in materia, ma servono interventi come previsti dalla vigente normativa ANSF; opere come detto già deliberate e finanziate da anni, affinché episodi come quelli degli incidenti sfiorati nel novembre 2012 e nel dicembre 2016 non si ripetano mai più.
ATTIVITA’ MERCI: l’introduzione della Riforma Madia ha imposto una forte riduzione dell’attività cargo, visto che la normativa permette alle società partecipate in house la possibilità di operare in altre attività libere sul mercato nella soglia del 20% del fatturato dell’attività principale ottenuta dall’affidamento diretto dalla Regione (nel caso di Fuc gestione della linea sociale Udine-Cividale.
La Madia sta impedendo di fatto a Fuc di ampliare il proprio business, limitandolo all’attività passeggeri, coperta dai corrispettivi del contratto di servizio della Regione (1,5 milioni per il treno Mi.Co.Tra e 2,1 milioni per la Udine-Cividale)
PROSPETTIVE FUTURE: le questioni legate al personale, unitamente a quelle della manutenzione del materiale, all’impossibilità ad utilizzare i nuovi treni, alla gestione di una linea ridotta per kilometraggio e sfornita del sistema di sicurezza scmt, nonché i limiti allo svolgimento dell’attività merci, dovrebbero far accendere un semaforo in Regione, dove la questione sul futuro di Fuc dovrebbe essere analizzata attentamente prima che la situazione degeneri ulteriormente come è successo in Piemonte con la Gtt.
 

domenica 21 maggio 2017

E' confermata la riapertura della Ferrovia Gemona-Sacile. A dicembre 2017 col cambio orario oppure a marzo 2018 per favorire la campagna elettorale?

Articolo Gazzettino dd 21 maggio 2017
E' stata confermata ieri dall'Assessore regionale alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro, la nostra anticipazione di qualche settimana fa relativa alla riapertura della ferrovia Gemona-Sacile.
Santoro ha confermato che "l'obiettivo è di avviare i servizi per fasi, a partire da marzo 2018, anche se stiamo lavorando per anticipare la riattivazione nel cambio orario di dicembre 2017, strutturandoli sia in chiave di servizi di linea che turistici, affiancandoli con attività integrate nelle politiche di sviluppo del territorio". 
Il comunicato della Regione in realtà è generico, l'Assessore Santoro come al suo solito fa melina e non chiarisce nello specifico il piano della Regione in ordine alla riattivazione della ferrovia pur essendo perfettamente al corrente di ciò che prevede testualmente l'accordo RFI/Regione.
Il Protocollo d'Intesa stipulato tra RFI e Regione prevede espressamente che "RFI si impegna a intervenire per assicurare il ripristino, per fasi, della linea ferroviaria Sacile-Gemona e consentire il riavvio dei servizi ferroviari su tale direttrice, sia commerciali che con finalità turistica. In allegato sono definite fasi e tempi dell'intervento finalizzato alla riattivazione di una prima fase da concludersi nel 2017 finalizzata ad assicurare sia un primo avvio dei servizi di linea nel 2018 sulla tratta Maniago-Sacile, sia il traffico turistico sull'intera tratta. La Regione si impegna a destinare specifiche risorse finalizzate al presidio e al miglioramento qualitativo delle stazioni ferroviarie presenti sulla linea nell'ambito delle convenzioni con gli Enti Locali  ...  Le tempistiche relative alla seconda fase, che comprende gli interventi finalizzati alla riattivazione del servizio di linea sull'intero percorso Gemona del Friuli-Sacile saranno definite tra RFI e Regione successivamente tenuto conto degli esiti dei servizi attivati con la prima fase."
Protocollo Intesa RFI/Regione FVG
L'allegato al Protocollo d'Intesa (vedi foto a lato) prevede nello specifico: 
Obiettivo: riattivazione per fasi del traffico ferroviario sulla intera linea. Prima fase: lavori necessari per la riattivazione del servizio passeggeri di linea sulla tratta Sacile-Maniago e del servizio turistico su tutta la tratta. Seconda fase: lavori necessari alla riattivazione del servizio passeggeri di linea sulla restante tratta (Maniago-Gemona del Friuli). 
Interventi: manutenzione straordinaria degli impianti e della linea, nuovi sistema di gestione in telecomando da posto centrale di Mestre. 
Tempistica: Prima fase 2017. Seconda fase: da valutare in relazione ai risultati della prima fase. 
Investimenti: 17 milioni di euro a carico di RFI per la realizzazione della Prima fase.   
Il comunicato di Santoro cerca di distogliere l'attenzione su ciò che è stato definito con RFI, non dando dettagli dell'operazione, lanciandosi in generiche ipotesi sull'utilizzo della linea "non solo in chiave di trasporto passeggeri ma anche, in prospettiva, per quello delle merci, in particolare a servizio delle aziende insediate nell'area, dalle quali abbiamo ricevuto già richieste concrete".
Ben vengano ovviamente, tuttavia a nostro parere è necessario tenere i piedi ben fermi per terra e procedere per piccoli passi e lavorare in maniera seria per offrire al Territorio il ritorno di una servizio efficiente e non la brutta fotocopia di quello ante 2012, a partire dalla strutturazione di un orario ferroviario in grado di attrarre utenti e pendolari, a partire dagli studenti.
Attualmente ci sembra invece che ci siano tanti slogan "elettorali" e poca concretezza sul punto. 
Il fatto che si ipotizzi il ritorno del treno a marzo 2018 (un mese prima delle elezioni regionali) e non come logica ferroviaria richiederebbe, a dicembre 2017 col cambio orario, è più di un sospetto che questa sia solo un'operazione da tipica "campagna elettorale", volta a prendersi meriti altrui che tutti sanno che l'Assessore Santoro non ha.
Il fatto che Santoro poco o nulla dica in ordine al progetto turistico legato alla Pedemontana, salita all'onore delle cronache per diventare una delle più belle ferrovie turistiche d'Italia, è preoccupante e fa capire che il progetto regionale sia assolutamente inesistente
Nulla si dice infatti in ordine a quando verrà avviato il servizio turistico? Chi lo effettuerà (Fondazione FS)? A che punto è il fantomatico "progetto di Territorio" in fase di elaborazione da parte del GAL Montagna- Leader? Quali risorse economiche sono state investite o si investiranno a breve per le attività turistiche che supporteranno la ferrovia? Quali sono le attività turistiche interessate da questi progetti?
Santoro ha ricordato solo che "sta proseguendo la definizione della scheda per la proposta progettuale relativa al bando a valere sul programma transfrontaliero Interreg Italia-Austria per la realizzazione, tra l'altro, di servizi turistici sulla linea, di collegamenti a mezzo bus dalle stazioni con i principali punti di interesse turistico e di attività promozionali" . 
Traducendo dal politichese la Regione non investirà neanche un euro, ma si affiderà all'esito di un bando UE, non ancora pubblicato il cui esito positivo è tutt'altro che scontato ... 
Da mesi sosteniamo che servono investimenti mirati per potenziare le attività turistiche del Territorio a supporto della ferrovia, a partire dal miglioramento della segnaletica della ciclabile FVG3, da una promozione turistica mediante un'attività di marketing ed incentivi per favorire l'insediamento di nuovi B&B, preferibilmente all'interno delle stazioni fs.
Qualche intervento è già cantierabile a costo praticamente zero; altri invece richiedono lo sviluppo di sinergie tra Gruppo FS, Comuni e Regione. 
Il rischio è di arrivare impreparati all'appuntamento e di ritrovarsi nuovamente un servizio ferroviario non efficiente per il Territorio, con orari inadeguati, con stazioni decadenti, tutt'altro in grado da offrire punti di interesse turistico,
L'unica certezza è che RFI sta proseguendo la sistemazione della sede ferroviaria e la verifica sull'efficienza dell'armamento con il ripristino degli impianti di sicurezza.
Nel corso dell'ultima settimana sono stati avvistati lungo vari tratti delle ferrovia vari mezzi di RFI e in particolare un carrello PV7, utilizzato per verifiche diagnostiche dell'armamento (es. scartamento, allineamento ecc.). 
Terminati i rilievi sull'armamento, che non dovrebbe costituire un gran problema, RFI si concentrerà sull'adeguamento degli impianti di segnalamento e in particolare sui numerosi passaggi a livello, sui quali verranno rimontate le sbarre oggi custodite nel magazzino merci di Budoja.



continua da parte di Rfi la sistemazione della sede ferroviaria e la verifica dello stato di efficienza delle opere d'arte e dell'armamento, con il ripristino degli impianti di sicurezza". “

martedì 16 maggio 2017

Treni Etr564 ancora in prova: un ritardo di 2 anni. Penali contrattuali per 2,5 milioni?

Etr564 Civity presso la stazione di Arezzo
Il parco rotabile del FVG dovrebbe arricchirsi - si spera entro fine anno - con l’entrata in esercizio di ulteriori 4 elettrotreni Civity. 
Si tratta dei treni politensione Civity Etr 564, gemelli degli Etr 653 già in esercizio lungo le nostre linee dal giugno 2015. 
I nuovi Etr 564 sono composti da 5 moduli per una lunghezza complessiva di 91,6 metri, con una capacità di 295 posti a sedere e 263 posti in piedi e 24 posti dedicati a persone a ridotta mobilità e 2 posti per carrozzelle, oltre ad un'area dedicata alle biciclette. La velocità massima è di 160 km/h. 
La prima fornitura dei Civity risale al 2010, quando la Regione FVG aggiudicò alla spagnola CAF la fornitura di 8 elettrotreni Etr 563 (costo 45 milioni di €) destinati a rilevare parte del parco rotabile e in particolare a sostituire le Ale801. 
Alla fine del 2012 venne esercitata l'opzione per l'acquisto di ulteriori 4 convogli dotati di sistemi di alimentazione bitensione (Etr 564) così da poter essere impiegati sulla ferrovia Pontebbana sino a Villach oltre che in Slovenia. Il costo della fornitura degli ulteriori 4 treni è pari ad € 25.102.000 così come previsto dall’atto aggiuntivo dd 11.12.2012 Rep. 9.576 (clicca e leggi), il quale prevede la consegna dei treni entro 820 gg dalla sottoscrizione dell’atto (ovvero entro marzo 2015). 
Come per gli Etr 563 anche in questo caso siamo di fronte ad un parto infinito, visto che i treni non sono stati ancora stati omologati e consegnati. 
Nell’agosto 2016 l’A.N.S.F. (Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria) ha emesso l’autorizzazione per la messa in servizio per prove di omologazione; attualmente i treni sono ancora impegnati nelle prove in linea. 
La foto sopra è stata scattata qualche giorno fa all’Etr 564-001 presso la stazione di Arezzo, in Toscana, dove il treno è impegnato nelle corse prova lungo la linea Pisa-Alberese. 
Etr564 in prova a Velim (Repubblica Ceca)
I treni peraltro hanno già superato le prove internazionali a cui sono stati sottoposti presso il circuito di Velim in Repubblica Ceca (gennaio 2015) e successivamente sono stati avvistati anche lungo le reti austriaca e slovena. 
Nonostante ciò le rotabili non sono ancora state omologate e i termini di consegna ormai sono scaduti da 2 anni rispetto a quanto previsto nel contratto. 
Stesso copione del medesimo film già visto purtroppo con gli Etr653; anche in questo caso ci attendiamo che la Regione contesti a Caf le penali contrattuali per la ritardata consegna. L’ammontare della penale è la stessa dei primi 8 treni, quindi 10% del valore dell’appalto, pari a 2,5 milioni, che sommati ai 4,5 delle penali già contestate per la ritardata consegna degli Etr 563, fa un totale di 7 milioni di euro di penali.
A gennaio 2016 avevamo avanzato alcune proposte alla Regione (es. acquisto di un pianale porta bici per gli Etr564, wifi gratis a bordo, ecc.), rimaste però lettera morta.
Nonostante le cifre siano ingenti e il notevole lasso di tempo trascorso in Regione sembra regni un silenzio imbarazzante circa la questione delle penali contrattuali CAFe sul loro utilizzo (es. acquisto materiale di ricambio?).

lunedì 15 maggio 2017

300.000 volte Grazie !

Il Blog del Comitato Pendolari Alto Friuli festeggia i 300.000 contatti.
Ringraziamo di cuore tutti coloro che lo visitano, lo commentano e perché no lo criticano.
Solo ieri 2.000 contatti a dimostrazione che il blog è diventato un punto di riferimento per i Pendolari del Friuli Venezia Giulia, per i tanti appassionati di ferrovia, ma anche per politici e giornalisti.
Il Blog è uno spazio libero, dove tutti possono condividere le proprie opinioni ed offrire spunti di riflessione per il miglioramento della qualità del servizio ferroviario.
Grazie all’interazione sui social i contenuti del blog sono diventati sempre più popolari anche al di fuori dei confini regionali.
Vi invitiamo a continuare a seguirci ed a mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook ComitatoPendolari Alto Friuli nonché seguire i due Gruppi fb dedicati rispettivamente alla ferrovia Tarvisio-Udine-Trieste (Quelli che aspettano il treno Gemona-Udine) e alla Ferrovia Pedemontana (La ferrovia Pedemontana Sacile-Pinzano al Tagliamento)
Grazie !

domenica 14 maggio 2017

La rinascita della Gemona-Sacile cronaca di un "miracolo" senza strumentalizzazioni

Stazione Sacile S.Liberale
Una settimana fa abbiamo anticipato la lieta novella della riapertura della Pedemontana: col cambio orario di dicembre tornerà il treno lungo la tratta Sacile-Maniago.
Verrà completata così la prima fase prevista dal Protocollo d’Intesa siglato a novembre 2016 tra RFI e Regione FVG.
Nel 2018 verrà avviato invece il servizio turistico lungo l’intera linea a cura della Fondazione Fs, con l’inserimento della Gemona-Sacile nel progetto nazionale “Binari senza tempo”.
RFI è già impegnata in un lungo e meticoloso lavoro che porterà ad adeguare l’infrastruttura ferroviaria garantendo così il ritorno del treno, un investimento da 17 milioni di €.
A fine marzo è stato portato a termine l’intervento di pulizia, liberando completamente la ferrovia da erbacce e rovi, nonché è stato ripristinato il tratto di binario a Meduno, dove si era verificata la frana che causò la chiusura.
L’anticipazione della riapertura della ferrovia ha spiazzato un po’ tutti, soprattutto gli scettici, che continuavano a sostenere che la Gemona-Sacile fosse una battaglia persa.
Non sono mancate le notizie volte a fomentare inutili speculazioni e strumentalizzazioni, enfatizzando ad esempio il degrado della stazione di Sacile San Liberale, dove si legge che "le erbacce si rimangiano la strada ferrata” o i vandali “hanno distrutto il sistema dei fili elettrici interni”. Senza pensare ad alcuni commenti “solo tre settimane fa la gloriosa pedalata del ciclotreno creato dagli studenti dell’Ipsia Della Valentina ha rilanciato la stazione … ora passato il Santo finito il miracolo”.
Vorremmo rassicurare queste "Cassandre" che a San Liberale i binari sono puliti, la stazione non è devastata dai vandali (vedi foto) e che il sistema elettrico - salvo un filo staccato di una lampada - è perfettamente funzionale.
Non condividiamo questo modo di far notizia, volto a far scalpore per una lattina buttata sui binari, piuttosto invece che elevarsi a raccontare la cronaca di un vero "miracolo".
La riattivazione della ferrovia è senza dubbio una riconquista storica per il nostro Territorio, senza precedenti, ottenuta grazie alla perseveranza e alla determinazione.
Purtroppo ad ogni buona notizia per la linea, susseguono “voci” contrarie, senza il minimo controllo delle “fonti ferroviarie”, accreditando altresì quali fonti studenti e bidelli (!) che di ferrovia nulla o poco sanno.
Senza pensare ai numeri citati, spesso inventati, confondendo i risultati dello studio di fattibilità di FUC (ormai superato) con il Protocollo d’Intesa RFI/Regione FVG o con semplici voci da bar.
Magazzino merci di Budoja
Ora la Pedemontana diventerà un cantiere aperto e lungo i binari correranno carrelli e operai,  impegnati nei lavori di adeguamento dell’infrastruttura
Chissà quali scoop ci regalerà il futuro: siamo certi che la polemica dei detrattori non si fermerà. anzi si concentrerà su altre banalità.
Un esempio: non appena le sbarre dei passaggi a livello verranno riposizionate scatterà la protesta degli automobilisti; ovviamente sarà un falso problema visto che i treni che transiteranno lungo la linea saranno 12 al giorno limitando il disagio in considerazione che tutti i PL saranno automatizzati e gestiti in telecomando dalla sala controllo di Mestre che sostituirà il DCO di Pinzano.
Quelle sbarre oggi sono custodite nel magazzino merci di Budoja (vedi foto), all’interno dell’immobile dove varie Associazioni sognano la realizzazione del progetto della Green Station, per il quale lavora da tempo l’Associazione Ciampore.
Se la partita della “Gemona-Sacile” è stata vinta è grazie alla mobilitazione di tante Associazioni e dei Comitati dei Pendolari e anche al supporto della stampa, quella che ha svolto una cronaca oggettiva e seria della vertenza, basandola sulla ricerca delle fonti, approfondendo gli aspetti ferroviari e non certamente riducendosi a raccontare l’esistenza di una lattina buttata sui binari o di un filo di una lampada staccato …
Ora che la ferrovia verrà riaperta forse bisognerebbe approfondire e concentrarsi su altre tematiche.
Domandarsi ad esempio quanti collegamenti saranno previsti? Quali orari e coincidenze? Cosa stanno facendo le Istituzioni per promuovere l’utilizzo del treno? Se è prevista l’intermodalità del servizio treno-bus? Come verrà riorganizzato il servizio bus sostitutivo da Maniago a Gemona. A che punto è la realizzazione del Progetto di Territorio a supporto della ferrovia turistica?
Dalle risposte a queste domande dipenderà il futuro della nuova Pedemontana, non certamente da una lattina di coca cola buttata sui binari.

venerdì 12 maggio 2017

La Valle Tanaro si rialza dopo l'alluvione: programmati i treni turistici del 2017 sulla Ceva-Ormea

Treno storico a Ceva
Dal 2016 la ferrovia Ceva‐Ormea è stata riaperta come linea turistica all’interno del progetto della Fondazione FS Italiane “Binari senza tempo”; la storia di questa ferrovia non è molto differente dalla nostra Gemona-Sacile.
CENNI STORICI: la linea Ceva‐Ormea è stata costruita per fasi tra il 1889 e il 1893 lungo la valle del Tanaro. In origine era pensata come collegamento tra Piemonte e Liguria (fino ad Oneglia o, in alternativa ad Albenga), ma la tratta finale non fu mai stata realizzata.
La linea non è elettrificata ed è lunga 35,4 km, con un dislivello complessivo è di circa 330 metri con pendenze del 15 per mille.
SERVIZIO: fino al 2012 sulla linea circolavano 9 treni al giorno (4 in direzione Ormea e 5 in direzione Ceva) con un servizio a spola. Il servizio era integrato con 2 coppie di bus. Nei giorni festivi, nel periodo delle vacanze di Natale e di Pasqua e nel periodo estivo il servizio era effettuato interamente con bus.
SOSPENSIONE DEL SERVIZIO: il traffico commerciale venne sospeso il 17 giugno 2012 in quanto la linea venne definita a bassa frequentazione” dalla Regione Piemonte.
LA RINASCITA: dopo una serie di dibattiti sulla preservazione della linea, il 16 giugno del 2015 l'ing. Luigi Cantamessa, Direttore della Fondazione FS Italiane, eseguì un sopralluogo con un carrello ferroviario, in vista di un eventuale recupero come ferrovia turistica.
Il 3 febbraio 2016 è stato testato un viaggio dalla Regione, con un treno composto da doppia ALn 663, in partenza da Torino, volto ad effettuare un sopralluogo della linea e delle stazioni per il rilancio della ferrovia.
Nel giugno 2016 sono iniziati i lavori di pulizia e manutenzione della linea, con il ripristino del secondo binario nella stazione di Ormea (per consentire le manovre dei locomotori).
A metà agosto del 2016 è stato ufficializzato un calendario dei treni storici che condurranno i turisti da Torino ad Ormea a partire dall'11 settembre 2016.
Lavori di ripristino post alluvione sulla Ceva-Ormea
ALLUVIONE
: il 25 novembre dello stesso anno la linea è stata interrotta a causa dell'esondazione del Tanaro, che ha provocato una frana a ridosso del fiume nel tratto tra Priola e Pievetta, da cui sono ceduti 500 metri di binari.
CALENDARIO EVENTI 2017: tra pochi mesi le carrozze Centoporte torneranno a scorrere sulla Ferrovia del Tanaro, distesa per 35km tra Piemonte e Liguria.
Immerso in un paesaggio eterogeneo, ricco di eccellenze naturalistiche e di spunti architettonici, l’itinerario è stato ufficialmente inserito nel 2016 nel progetto “Binari senza tempo” promosso dalla Fondazione Ferrovie dello Stato in collaborazione con la Regione Piemonte e l’Unione Montana Alta Valle Tanaro.
Cinque viaggi (di cui uno a vapore) per il primo anno di attività, con oltre un migliaio di turisti accompagnati a scoprire le peculiarità della valle, da quelle storiche a quelle enogastronomiche.
A novembre dello scorso anno la drammatica alluvione del Tanaro ha temporaneamente compromesso una parte della linea ferroviaria: un duro colpo che non ha però fermato il fischio storico-turistico della valle, visto che la linea è in fase di manutenzione e che sono stati appena calendarizzati i prossimi appuntamenti.
Ancora una volta cinque viaggi con partenza da Torino Porta Nuova (ad eccezione di quello dell'8 dicembre che effettuerà solo la tratta Ceva-Ormea), resi possibili grazie al sostegno della Regione Piemonte.
Si inizierà quindi domenica 25 giugno con destinazione Garessio per il “Treno del Borgo più Bello d’Italia” e si proseguirà domenica 23 luglio con il “Treno del Trekking, della Natura e della Famiglia”, diluito tra Nucetto e Priola. A settembre, poi, con il “Treno del Fungodomenica 17 a Ceva e poche settimane dopo a Bagnasco, il 1° ottobre, con il gustoso “Treno dei Sapori d’Autunno”.
Grande festa, infine, l’8 dicembre con la locomotiva a vapore diretta ad Ormea per il suggestivo “Treno di Natale”.
Una proposta turistica alternativa per scoprire una valle alpina con occhi diversi. Per informazioni, aggiornamenti e prenotazioni: www.piemontevic.com info@piemontevic.com

mercoledì 10 maggio 2017

Lavori lungo la tratta Palmanova-Cervignano-Ronchi Sud, possibili ritardi

RFI e Trenitalia hanno comunicato che da lunedì 8 a mercoledì 31 maggio, a causa di lavori di manutenzione straordinaria e di potenziamento infrastrutturale alla linea, tutti i treni regionali circolanti nella tratta Palmanova – Cervignano A.G. – Ronchi Sud potranno subire ritardi fino a 5 minuti.
Le modifiche alla circolazione sono state comunicate all’utenza con avvisi in stazione e con annunci a bordo treno.

lunedì 8 maggio 2017

Da dicembre 2017 torna il Minuetto lungo la Sacile-Maniago

Articolo Gazzettino del 06.05.2017 
Con molta soddisfazione abbiamo anticipato la notizia della riapertura della Gemona-Sacile che da qualche tempo si vociferava in ambienti Fs, visto che RFI da varie settimane è impegnata nei lavori di adeguamento della linea ferroviaria.
La riattivazione come prevista dal Protocollo d’Intesa del novembre 2016 avverrà per fasi: col cambio orario di dicembre verrà riattivato il servizio tpl lungo la tratta Sacile-Maniago mentre nel 2018 verrà avviato lungo l’intera linea il servizio turistico a cura della Fondazione FS.
Una vittoria che ci sentiamo nostra e che rivendichiamo.
Ora però senza adagiarsi sugli allori, bisognerà creare le condizioni affinché il treno torni veramente ad essere un servizio efficiente e una risorsa per il Territorio.
A breve renderemo note le nostre proposte sul futuro servizio ferroviario, che illustreremo a Regione FVG e Trenitalia, cercando di coinvolgere tutti i portatori d'interesse, in primis gli studenti delle scuole.
Non si può perdere quest’occasione, pertanto il servizio non dovrà essere strutturato come prima della chiusura, ma dovrà risultare concorrenziale all’auto e al bus, capace di attrarre un numero sempre maggiore di usufruitori.
 
Articolo pubblicato sul Gazzettino in data 6 maggio 2017
MANIAGO – Da dicembre il treno tornerà a correre lungo la Sacile-Maniago, una vittoria tutta del territorio e dei Comitati dei pendolari, che prima della politica, sempre attendista, hanno creduto nella riattivazione della linea e nella sua valorizzazione in prospettiva turistica, sfruttando il progetto della Fondazione FS “Binari senza tempo”.
La riattivazione era prevista per il 2018, ma l’anticipazione viene annunciata dal Comitato a margine dei commenti al sensibile miglioramento della qualità del trasporto locale in Friuli e al generale aumento della puntualità dei convogli. “Trenitalia ha dimostrato di mantener fede agli impegni – hanno aggiunto i portavoce dei pendolari Andrea Palese e Giorgio Piccodifetta invece la Regione, la quale continua a procedere al traino e solo in maniera spot, incapace di programmare e strutturare il servizio pubblico ferroviario del domani
Dal Comitato si sono affrettati a precisare che l’ufficialità della riattivazione del servizio arriverà dalle istituzioni, a la novità annunciata non è di poco conto: partendo già a fine anno, il servizio potrà incentivare gli spostamenti tra la città del coltello e quella sul Livenza, favorendo l’interscambio degli studenti, che potranno tornare a far riferimento ai due poli scolastici.
A guadagnarci sarà soprattutto il Liceo scientifico sportivo che potrà attrarre iscritti da tutta la provincia: una prospettiva che potrebbe anche far convincere il Miur a concedere la seconda sezione dopo i primi tre anni di sperimentazione in cui l’aumento delle classi non è ancora stato deliberato nonostante richieste in crescita.

venerdì 5 maggio 2017

Servizio fs FVG il migliore d'Italia. Da dicembre torna il treno lungo la Sacile-Maniago

La qualità del servizio ferroviario del FVG migliora ancora, con un'affidabilità (corse effettuate rispetto alle programmate), praticamente "svizzera" e con parametri prestazionali in ordine alla puntualità, pulizia e confort di tutto rispetto. 
Nei primi 4 mesi del 2017 l'affidabilità del servizio è stata pari al 99,9%, con soltanto lo 0,1% delle corse cancellate e con una puntualità reale (entro 5 min.) del 95,4%
Risultati che sono in linea con i nostri monitoraggi i quali lungo la linea TS-UD-Tarvisio evidenziano prestazioni ancora migliori per puntualità. 
I dati diffusi oggi da Trenitalia pongono la Direzione FVG al vertice della classifica nazionale per puntualità, a seguire la Provincia Autonoma di Bolzano, con il 94,8%, l’Abruzzo con il 93,8%, il Veneto e la Provincia Autonoma di Trento con il 93,5%, poi le Marche 93%, la Toscana 92,8%, l’Emilia Romagna 92,5%, il Lazio 92,4%, la Liguria 91,5%. 
Il bilancio del primo quadrimestre 2017 si chiude quindi per la Direzione Trenitalia FVG con un trend molto positivo rispetto allo stesso periodo del 2016, che aveva peraltro già fatto dimenticare le vicissitudini del passato. 
Siamo soddisfatti di questi dati che esprimono una costanza di risultati senza precedenti: se il 2016 è stato l'anno dei record, il 2017 potrebbe aprire "una nuova frontiera" per il servizio ferroviario del FVG. 
Risultati che li sentiamo anche nostri, vista la costante collaborazione tra Comitati dei Pendolari e Trenitalia, un filo diretto che negli ultimi anni non si è mai interrotto e anzi si è rafforzato grazie ai social e al blog che hanno permesso un dialogo costante tra Utenti e Gruppo FS, un vero e proprio "laboratorio virtuoso", unico in Italia.
Il nostro Grazie va a tutta la squadra del Direttore di Trenitalia FVG, Simone Gorini, artefice di questa rivoluzione ferroviaria che ha permesso al nostro servizio fs di diventare i primi della classe.
Oggi grazie a questi importanti risultati il Movimento dei Pendolari diventa 2.0, trasformandosi da protesta per un servizio deficitario a Movimento di partecipazione che intende promuovere e valorizzare il nostro Territorio grazie al treno. 
Ora che il servizio ha raggiunto una qualità elevata è basilare strutturare nel futuro contratto di servizio alcune migliorie, a partire dalle modifiche orarie che da anni proponiamo alla Regione, alla previsioni di tariffe incentivanti, a servizi accessori quali ad esempio la possibilità di trasportare la bici gratuitamente a bordo treno, così come già è realtà in altre Regioni, tra cui l'Abruzzo, la Puglia, le Marche e la Liguria, rendendo così più accattivante e performante l'offerta
Non da ultimo – nonostante manchi ancora l'ufficialità – da dicembre, con il cambio orario, il treno tornerà a correre lungo la Sacile-Maniago, una vittoria tutta del Territorio e dei Comitati dei Pendolari, che prima della politica, sempre attendista, hanno creduto nella riattivazione della linea e nella sua valorizzazione in prospettiva turistica sfruttando il progetto della Fondazione FS "Binari senza tempo". 

martedì 2 maggio 2017

Vapore e sapore: torna il treno storico da Trieste a Cormons

Dopo il successo della Barcolana Express dello scorso ottobre, torna anche in Friuli Venezia Giulia il fascino del treno a vapore, targato Trenitalia-Fondazione FS.
Sabato 6 maggio gli appassionati potranno viaggiare da Trieste a Cormons (e ritorno) su carrozze d’epoca “Centoporte” con locomotiva a vapore (Gr. 728), con intrattenimento a bordo con suoni, canti, racconti.
La partenza è prevista dalla stazione di Trieste C.le alle ore 8.30, con fermate intermedie previste a Monfalcone (9.28), Sagrado (9.47), Gorizia C.le (10.24) e arrivo alle ore 10.39 a Cormons. Durante la corsa di andata, a bordo delle carrozze d’epoca verrà raccontata la storia del treno a vapore e verranno illustrate le bellezze del territorio Collio.
All’arrivo a Cormons i viaggiatori saranno accolti dagli Sbandieratori di Palmanova e dal gruppo “Tweed Bike Vintage” di Udine.
Il programma prevede poi alle ore 11.00 la visita guidata al Duomo di Cormons, accompagnata dal canto del tenore Fabian Falcomer. Alle ore 12.00 la visita continua con la mostra dell'artista Guido Coletti presso la sala civica, accompagnata dalle note del sassofonista Charlie Jelverton. Alle ore 12.30 il saluto dell’Unione Italiana Sport Per tutti con "My sport is Franja” mentre alle ore 13.00 è previsto il buffet presso l'Enoteca Cormons. Alle ore 14.30 conclusione del tour con l’esibizione della banda “Berimbau Trieste”.
Il ritorno prevede la partenza del treno da Cormons alle ore 16.30 e il rientro a Trieste alle ore 18.28.
Durante la corsa di ritorno, i viaggiatori saranno intrattenuti dalle note della fisarmonica suonata da Paolo Forte e dal canto del tenore Fabian Falcomer.
Tariffe: biglietto a/r da Trieste a Cormons € 20,00 adulto ed € 10,00 ragazzo – biglietto a/r da Monfalcone, Sagrado, Gorizia a Cormons € 15,00 adulto ed € 7,50 ragazzo.
Tariffa ragazzo: 4-12 anni non compiuti – Gratuità: bambini 0-4 accompagnati da un adulto pagante.
Corsa di sola andata al 50% delle tariffe sopra indicate.
I biglietti sono in vendita presso tutti i canili di vendita Trenitalia.
Info: clicca qui