Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 30 giugno 2010

Stradella: Pendolare denunciata. Siamo tutti Elisa !

Nei giorni scorsi, a seguito delle proteste per i ritardi dei treni, una pendolare di Stradella, lavoratrice a Milano e madre di famiglia (in particolare dopo l'occupazione dei binari avvenuta a Bressana Bottarone il 22 giugno scorso), è stata denuncia per interruzione di pubblico servizio.
Il fatto ha suscitato lo sconcerto del Comitato Pendolari di Pavia, che ora, con una lettera, spiega la loro legittima protesta “I pendolari di Stradella per due giorni di seguito si sono visti sopprimere il loro treno, il 22 mattina hanno dovuto utilizzare il treno delle 7.20 con oltre 30 minuti di ritardo, nella stazione di Bressana, al momento del cambio treno, hanno richiesto la fermata straordinaria del 2674 per cercare di contenere i quotidiani ritardi sul lavoro causati da Trenitalia. E' stata loro negata. A quel punto l'esasperazione li ha colti e sono scesi sui binari. Una sola di loro è stata indicata da un capostazione che - ci hanno testimoniato - li ha presi in giro per tutto il tempo, minacciando ripercussioni. A questa signora, onesta cittadina, è stata notificata venerdì 25 giugno la denuncia di interruzione di pubblico servizio. Questo è un atto gravissimo! Voi sapete bene quanto drammatica sia la situazione sul nostro territorio: ritardi e soppressioni sono all'ordine del giorno. Sulla Milano-Mortara la scorsa settimana i pendolari ci hanno messo 4 ore per arrivare a casa a Vigevano… In tutto questo, avete anche il coraggio di denunciare i pendolari?
Vi chiediamo di intervenire a sanare al più presto questi intollerabili disservizi cui siamo sottoposti ogni giorno ed assumervi la responsabilità di quanto da noi sopportato ingiustamente. Siamo lavoratori, non delinquenti. Non siamo bestie ! Siamo stufi di sentirci dire "Ci scusiamo per il disagio". Chi ci risarcisce dallo stress subito? Chi ci risarcisce i ritardi sul lavoro? o il rischio di perdere il lavoro?
Da eccezione sta diventando la regola e i viaggiatori si sentono vessati. «Invece di dare risposte, di smetterla di farci sentire cittadini di serie B, i viaggiatori vengono segnalati alla magistratura. Confidiamo davvero nella clemenza di chi sarà chiamato a giudicare perché la nostra, soprattutto certi giorni, è davvero una non vita».
Il Comitato Pendolari di Pavia ora fa quadrato attorno alla madre di famiglia: “Elisa è stata denunciata per evidente rappresaglia, in quanto non è stato possibile individuarla, a detta della stessa Polfer come occupante di binari.”
Queste notizie ci rattristano, ma il copione purtroppo si ripete ancora, come già successo con Maurizio Carnevali – il pendolare ligure accusato lo scorso mese di marzo di aver bloccato un treno a Santa Margherita - ora tocca a Elisa di Stradella.
La denuncia penale per interruzione di pubblico servizio è a nostro giudizio un gesto sproporzionato e iniquo in quanto le vere vittime di questa dolorosa situazione siamo noi Pendolari e solo NOI.
E' fin troppo banale ribadire che la fattispecie di reato dell'interruzione di pubblico servizio si potrebbe invocare ogni qual volta Trenitalia - per colpa grave o dolo - provoca ritardi o soppressioni nei collegamenti, conseguente perdite di salario per gli utenti, costringendo l’utenza a usufruire di un servizio di bassa qualità per le ragioni che tutti conosciamo.
Il Comitato Pendolari Alto Friuli esprime la più totale solidarietà ad Elisa e a “colleghi di sventura” di Pavia e si augura che la Magistratura riconosca la totale innocenza di una Pendolare esasperata a fronte delle quotidiane vessazioni poste in essere da un Gestore, incapace ad offrire un servizio di trasporto pubblico che si possa definire tale.
Prendiamo ancora una volta atto che le Ferrovie risultano incapaci a far fronte alle criticità di un servizio assolutamente indifendibile ed imbarazzante ... e difronte alle lamentele e alle sacrosante richieste degli Utenti reagiscono con una rappresaglia nei confronti di quei Pendolari, che con gran senso civico hanno ancora la forza di far sentire la loro voce !
Ma come successo da noi, dove il Direttore Regionale di Trenitalia, raggiunto telefonicamente da un nostro rappresentante (per essere edotto su una problematica urgente), gli ha attaccato il telefono dicendo "non ho tempo sto pranzando " ... così pare sia l'andazzo generale lungo tutto lo Stivale.
Loro non hanno tempo ! Peccato che dimenticano che l'azienda che gestiscono non è la loro, ma è la NOSTRA, che i treni non sono i loro, ma i NOSTRI, che i loro lauti stipendi, quelli si sono loro, ma pagati con le NOSTRE TASSE !
Ebbene neanche noi abbiamo più tempo e pazienza: pretendiamo che vengano garantiti quei basilari diritti di mobilità e spostamento previsti dal nostro Ordinamento, oggi miseramente calpestati dalla cronica inefficienza gestionale delle Ferrovie, la quale è agevolata dal disinteresse delle Istituzioni, impassibili dinanzi a questo sfacelo.
Oggi più che mai siamo tutti Elisa !

domenica 27 giugno 2010

Un anno fa la strage di Viareggio: 18 indagati

Erano circa le 23.50 quando, il 29 giugno di un anno fa, in tutta l'area intorno alla stazione di Viareggio, in particolare via Ponchielli ormai satura di gas fuoriuscito dalla cisterna deragliata, si sentirono due o tre esplosioni e tutto diventò un immenso rogo.
Un rogo che distrusse la vita di chi era nelle case o di quanti passavano di li per caso. La conta dei morti andò avanti per mesi: tanti feriti gravi morirono negli ospedali d'Italia dove erano stati portati dopo le prime cure. Alla fine si contarono 32 vittime.
Ad un anno di distanza l’inchiesta avviata dalla Magistratura sembra ad una svolta: a causare la tragedia sarebbe stato l'asse di un carrello che si era “fratturato” e cedette all'improvviso.
A tutt’oggi risultano iscritte nel registro degli indagati 18 persone. “L’individuazione dei soggetti da sottoporre a indagine, tuttavia, non può ritenersi allo stato conclusa” come dichiarato dal Procuratore capo di Lucca, Aldo Cicala.
Tra gli indagati anche l’AD di Ferrovie, Mauro Moretti, il quale ha dichiarato: «Molto serenamente potremo a quel punto iniziare a discutere visto che fino ad oggi le nostre strutture non sono mai state interessate dalla Magistratura in maniera diretta. Ho già detto altre volte che il disastro è stato molto grave. Quindi, è ragionevole pensare che la Magistratura voglia approfondire qualsiasi cosa. Le norme impiantistiche sono molto complesse, quindi è ragionevole pensare che la Magistratura voglia fare degli approfondimenti anche con avvisi di garanzia. In fondo - ha proseguito Moretti - stiamo parlando di quelle che sono le ipotesi di reato, quindi non i reati. Noi siamo tranquilli perché pensiamo di aver fatto le cose giuste nel rispetto delle norme europee, che, non bisogna dimenticarsi, esistono e quindi non si possono tralasciare. Abbiamo verificato anche dopo Viareggio una serie di cose sulle quali gli uffici hanno inviato recentemente i risultati che hanno coinvolto non tanto e solo i nostri uffici tecnici ma soprattutto docenti universitari illustri, che hanno fatto i calcoli. Per fortuna questa cosa può essere dimostrata sulla base di calcoli matematici».
«Queste notizie allargano il cuore. Sapere che la Procura sta ottenendo dei risultati e che sta individuando i possibili responsabili ci conforta. Certo, Moretti quello che ha detto oggi poteva dirlo anche un anno fa». Così replica Daniela Rombi, del Comitato «Il mondo che vorrei», che raggruppa i familiari delle vittime della strage di Viareggio, commentando l’iscrizione nel registro degli indagati di 18 persone e le parole dell’AD di Fs. Daniela ha perso una figlia, Emanuela, 21 anni, morta dopo 42 giorni di agonia. «Certe notizie - aggiunge - non possono far star bene, ma ci aiutano. Credo nella giustizia del cielo, ma ho bisogno anche di quella terrena, anche se Emanuela non me la restituirà nessuno. Però qualcosa deve cambiare, perché non succeda più». «Quello che mi fa rabbia - conclude - è che Moretti abbia aspettato un anno per dire quelle cose. Doveva farlo subito, senza nascondersi. Spero che si sappiano presto i nomi degli indagati».
In prossimità del 29 giugno, parlando delle iniziative in programma in città per l'anniversario della strage, i Comitati che riuniscono i familiari delle vittime chiedono “No a sfilate di politici e di rappresentanti delle Fs”.
In una nota, si parla di ''mancato rispetto di accordi condivisi e sottoscritti dai Comitati sorti dopo la strage di Viareggio. Accordi che non prevedevano alcun tipo di sfilata da parte di politici.
"Il fatto che, tra i vari politici, parli anche il Ministro dei Trasporti, strenuo difensore del signor Moretti, la dice lunga sulla strumentalizzazione di basso profilo di questa manifestazione in ricordo delle 32 vittime, dei feriti, dei sopravvissuti alla strage''. Secondo quanto spiega la nota, ''anche i vertici di Fs saranno a Viareggio il 29 giugno. Una presenza di pessimo gusto: se i vertici Fs vogliono fare un gesto di solidarietà, di vicinanza, di comprensione, l'unico gesto compatibile con il prossimo 29 giugno è che se ne stiano a casa''.

sabato 26 giugno 2010

Nuovi treni: il Tar annulla la gara di appalto. Tutto da rifare ?

Il Tribunale Amministrativo Regionale con sentenza n. 394 del 9 giugno scorso ha ammesso l’impresa spagnola Caf (Construcciones Y Auxiliar de Ferrocariles) alla gara indetta dalla Regione per l’acquisto di otto nuovi elettrotreni da adibire al trasporto pubblico locale (base asta 53 milioni di euro).
Il ricorso della società Caf è stato accolto dai Giudici i quali hanno rilevato una serie di irregolarità formali; la controversia verteva in particolare sulle modalità di consegna delle buste delle offerte tecniche.
Ma il Tribunale ha contestato alla Regione anche di aver definito un bando di gara non chiaro e pertanto suscettibile di interpretazioni diverse.
La gara dunque va rifatta, includendo anche la società Caf, precedentemente esclusa.
La questione potrebbe ora avere conseguenze rilevanti in ordine alla tempistica prevista per il rinnovo del parco mezzi, il quale a parere dell’Assessore Regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi costituirà “il vero salto di qualità del servizio”.
Riccardi si è impegnato a far dotare - entro il secondo semestre del 2011 - le linee del Friuli Venezia Giulia con otto nuovi treni con una capienza di 230 passeggeri, per circa 26 mila viaggiatori al giorno. Per l’acquisto di questi mezzi è stata prevista una spesa di 107 milioni di euro, che verrà sostenuta dallo Stato (3 milioni), da Trenitalia (30 milioni) e dalla Regione (74 milioni).
I treni in questione dovranno sostituire i vecchi Ale 801, 33 anni di servizio alle spalle e vera disperazione per gli Utenti, costretti a viaggiare su vetture sporche e spesso soggette a guasti tecnici che determinano disservizi (ritardi e soppressioni).
Ora però la sentenza del TAR potrebbe rimette tutto in discussione. Tutto da rifare ? Sarà rispettata la data prevista per il rinnovo dei mezzi ? Ai posteri l’ardua sentenza …

mercoledì 23 giugno 2010

Questione "pulizia": depositato un esposto all'ASL

Nei giorni scorsi il Comitato ha depositato presso la Direzione del Dipartimento della Prevenzione dell'ASL n. 4 - Medio Friuli, un esposto che denuncia il particolare stato di degrato della stazione ferroviaria di Udine nonchè di alcuni treni, allegando corposa documentazione fotografica a corredo.
La situazione riguarda in particolare l'episodio verificatosi al binario n. 7, ove da alcuni giorni il marciapiede - in prossimità del sottopassaggio Nord (uscita Autostazione) - risultava ricoperto da escrementi e piume di volatili ... non solo, ma incastrato tra le lamiere che controsoffittano la tettoia della pensilina c'era un povero piccione morto chissà da quanto e in fase di decomposizione.
La segnalazione, pervenutaci il 17 giugno scorso, e peraltro già pubblica a fronte della denuncia effettuata sulla stampa da un Utente lo scorso 4 giugno, è l’ennesima di una lunga serie, relativa al tema della pulizia e dell’igiene a bordo treno e in Stazione.
Per quanto concerne la Stazione di Udine rileviamo che alcuni pannelli che rivestono le tettoie delle pensiline sono in evidente stato di degrado: alcuni risultano rotti, altri cadono a seguito delle vibrazioni dei treni o col semplice maltempo e sono un rischio permanente per la testa dei pendolari che vi camminano sotto; senza pensare poi che ad ogni acquazzone il sottopassaggio e le relative scale di accesso ai binari diventano dei veri e propri acquitrini, vere e proprie insidie al passaggio degli Utenti.
Il nostro Comitato ha più volte sollecitato la Regione, concessionaria del servizio ferroviario e il gestore, Trenitalia Spa, affinchè provvedessero a risolvere la “questione pulizia”, diventata ora una vera e propria emergenza.
Purtroppo registriamo che, nonostante le promesse, ad oggi non si sono fatti passi in avanti, anzi la qualità del servizio risulta peggiorata, come dimostrano i numerosi ritardi e le soppressioni di treni registrati negli ultimi mesi.
La tanto pubblicizzata campagna di pulizia straordinaria delle rotabili non sembra ancora partita, nonostante le FS abbiano a più riprese rassicurato che il restyling dei mezzi si concluderà entro la fine dell’estate.
Verificato pertanto che le attuali condizioni igieniche sui treni regionali, specie sulle vecchie rotabili modello Ale801 risultano realmente critiche, in particolare per quanto riguarda lo stato dei sedili, dei vetri, delle porte, dei pavimenti e soprattutto dei servizi igienici, spesso bloccati o inaccessibili, atteso quest'ultimo episodio di degrado denunciato, abbiamo ritenuto un atto dovuto sollecitare un immediato intervento della Regione, in qualità di Concessionario del servizio e del competente Dipartimento di Prevenzione dell’Asl, affinché si verifichino se le attuali condizioni igienico - sanitarie a bordo treno e in stazione rispecchino gli standard e i parametri previsti dalla Legge.
Segnaliamo che dopo il deposito del nostro esposto, l'area del binario n. 7 è stata oggetto di una profonda pulizia ed alcuni pannelli della pensilina sono stati opportunamente coperti ... tutto come da copione è come ovvio non ci scusiamo per il disagio !

martedì 22 giugno 2010

Diario di un Pendolare: 5° Puntata. Ancora lamentele sul degrado della Stazione di Udine

Vorrei ringraziare pubblicamente coloro che si sono adoperati con tanta solerzia per allietare i tempi di attesa nella stazione ferroviaria di Udine. Per chi non frequenta tale luogo ci tengo a far sapere che dopo, immagino, approfonditi studi di marketing sono stati posizionati sulle pensiline dei magnifici, indispensabili e suppongo anche costosi schermi luminosi che intrattengono i viaggiatori proiettando spot pubblicitari accompagnati da simpatiche e orecchiabili musichette.
Tutti sanno, infatti, che i maggiori utilizzatori di una stazione delle dimensioni di quella di Udine sono i pendolari, persone che generalmente arrivano in stazione 20 minuti prima dell’inizio dell’odissea e spensierati, guardando con attenzione e grande entusiasmo tali schermi, prendono appunti sui prodotti da comprare alla prossima spesa.
Vorrei però suggerire a chi di dovere un ulteriore accorgimento per incrementare il benefico effetto di tale investimento: gli stessi pendolari durante la visione spesso sono distratti da piccioni morti che penzolano dai rivestimenti delle pensiline trasformatisi in colombaie, da rumori che sembrano riconducibili a qualche piccolo cedimento strutturale, e quando va male da piogge fortunate che immancabilmente si stampano sui vestiti con i quali devono poi condividere un’intera giornata di lavoro magari contrassegnata anche da importanti riunioni.
Sistemare tali rivestimenti inoltre sarebbe apprezzato anche da tutti quei pendolari meno organizzati come me, che arrivano in stazione venti secondi prima dell’assalto alla diligenza, che sono irritati dal sentire all’alba fastidiose musichette ripetitive e per ripicca non comprerebbero mai neanche una confezione dei prodotti pubblicizzati e che, seppur mezzi addormentati, ci tengono alla propria incolumità e ad arrivare puliti al lavoro. Se non vi interessa farlo per noi viaggiatori che siamo solo un mucchio di persone piene di pretese (puntualità, pulizia, dimensione dei treni consoni al numero di viaggiatori e cose simili) fatelo per i piccioni che forse vi stanno più a cuore. Date degna sepoltura a coloro che ci hanno lasciati e trovate una nuova sistemazione a quei tanti rimasti, per il loro bene e la loro tranquillità, lontano dai rumori assordanti di una stazione ferroviaria. Infine sarebbe anche opportuno pulire i pavimenti pieni di liquame: forse ai piccioni non fa piacere che tutti vedano e siano costretti a calpestare il prodotto del loro metabolismo.
Sara Quaglia - Fagagna (lettera pubblicata dal Messaggero Veneto in data 04.06.2010)

venerdì 18 giugno 2010

Lettere: Diario di un Pendolare – 4° Puntata. Emergenza pulizie: quando cade in desuetudine l’uso della ramazza ...

Pubblichiamo di seguito la lettera di un Utente che denuncia la grave situazione di degrado della stazione di Udine. Lasciamo a Voi ogni commento in merito

Caro Comitato,
sono un pendolare della tratta Carnia-Udine e da circa 3 anni utilizzo il treno per andare al lavoro a Udine.
In questi tre anni ne ho viste tante: ritardi, soppressioni di treni, sporcizia nei sedili e nei maniglioni delle porte e soprattutto gente arrabbiata per un servizio che lascia molto a desiderare.
Ho visto anziani che per problemi fisici o perché non hanno dimestichezza con la tecnologia, cercano assistenza e aiuto da altri viaggiatori per poter fare il biglietto.
Credevo sinceramente di aver visto tutto, ma mai pensavo di poter vedere ciò che ho visto oggi.
Sono arrivato a Udine alle ore 8.00 al binario 7, sono sceso dal treno e mi sono diretto al sottopassaggio nord (Uscita Autostazione), all'improvviso ho trovato a terra, per una superficie di circa 6 mq un "tappeto" di escrementi e piume.
Ho dovuto purtroppo infrangere una delle regole di Trenitalia: per aggirare questo schifo, ho dovuto oltrepassare la "linea gialla" di sicurezza... e per questo me ne scuso.
Per curiosità, ho alzato lo sguardo in alto per capire la causa di tutto ciò; ebbene, incastrato tra le lamiere che controsoffittano la tettoia c'era un povero piccione morto e in fase di decomposizione.
E' STATO UNO SPETTACOLO ORRIBILE per me e per tutti quelli diretti al sottopassaggio. Pensate alla reazione dei pendolari che dopo una colazione spesso veloce si trovano davanti a queste scene ... o a quelli che, arrivati a Udine, già pregustano un buon cappuccino e una pasta calda prima di iniziare una dura giornata di lavoro ...
Alle 17.00 mi sono recato in stazione per il rientro e per sfortuna (oggi è il 17 ma giovedì) dovevo prendere il treno di ritorno al binario 7... Li ho trovato altri pendolari inorriditi alla vista di questa scena.
I pannelli che rivestono le tettoie delle pensiline della Stazione di Udine sono in evidente stato di degrado: alcuni risultano rotti, altri cadono a seguito delle vibrazioni dei treni o col maltempo e sono un rischio permanente per la testa dei pendolari che vi camminano sotto.
Inoltre nelle fessure che si creano, trovano riparo queste bestioline (piccioni e ratti ... tra i più puliti tra gli animali !) che nidificano e si riproducono indisturbati.
Il povero animale in questione era in evidente stato di decomposizione da tempo e atteso che in questi giorni ha fatto caldo, chissà quali temperature c'erano all'interno di quella tettoia e quanti altri suoi simili che vi “abitano stabilmente” all'interno e che non sono in vista ci hanno lasciato le penne...
Caro Comitato, a parte le battute, è evidente che ci sia un problema igienico-sanitario da risolvere al più presto: mi domando come mai nessun dipendente o lavoratore per Trenitalia non si sia accorto di tutto questo ?
Io generalmente sono una persona che non si lamenta mai, ma visto che in 3 anni ho versato nelle casse di Trenitalia più di 1.800 euro in abbonamenti ... una volta in stazione pretendo di camminare in tutta sicurezza senza mai oltrepassare la famigerata linea gialla !
Ciao
Nicola
Pendolare Carnia-Udine

mercoledì 16 giugno 2010

Manovra: altro che 1000 treni nuovi, per i pendolari il trasporto ferroviario è a rischio

Non solo il Governo ha respinto la proposta di legge per finanziare 1.000 treni nuovi, così come aveva proposto la Commissione Trasporti della Camera: ora cala la scure sul trasporto pubblico e sugli attuali livelli di servizio e si profilano per i prossimi anni tagli massicci che sarebbero indubbiamente un colpo mortale al trasporto pubblico.
Un fendente che taglia circa 3,5 miliardi di euro nel trasporto locale in Italia. Se la percentuale della riduzione secca dei trasferimenti alle Regioni verrà confermata e andrà ad alleggerire le risorse destinate a bus, metro e ferrovie locali, già dai prossimi mesi si vedranno i primi effetti negativi. La seconda parte del 2010 e il 2011 saranno lacrime e sangue, soprattutto per pendolari e studenti che rischiano di vedere scomparire fino ad un quarto dei servizi di trasporto oggi esistenti su strade e ferrovie.
Le "grandi opere" però non si discutono: si cancellano treni in circolazione ma si continua a finanziare il Ponte sullo Stretto, così come altre strade e autostrade. Sempre più i costi di trasporto saranno messi a carico dei singoli cittadini, pesando in misura sempre maggiore sulle già esangui finanze familiari.

Legambiente: “A rischio un treno su due per i pendolari.- Saltano i contratti di servizio in tutte le Regioni”.
Per Legambiente, la protesta delle Regioni contro i tagli per i treni pendolari contenuti nella manovra del Governo non solo è comprensibile, ma addirittura insufficiente a far comprendere l’effetto che le decurtazioni avrebbero per i cittadini italiani che ogni giorno prendono il treno per ragioni di lavoro o di studio. L’associazione ambientalista ha analizzato i numeri della manovra che riguardano i pendolari che viaggiano in treno, e questi dati sono semplicemente scioccanti: rispetto all’anno in corso, il taglio complessivo delle risorse per il servizio ferroviario è del 53%, quello a Trenitalia del 67%.
Infatti, il taglio in materia di “Servizi ferroviari di interesse regionale e locale in concessione”, previsto all’allegato 1 della manovra, è pari a 1.223 milioni di euro per l’anno 2011, di cui 1.181 a Trenitalia e 42 agli altri concessionari. Se si considera che per questa voce del bilancio dello Stato, che garantisce i treni in circolazione nelle Regioni, la cifra nel 2010 era pari a 2.287 milioni di cui 1.748 milioni a Trenitalia e 539 agli altri concessionari, si comprende come quella che si profila è una vera e propria ecatombe del servizio ferroviario pendolare nel nostro Paese.
“Ma Tremonti e Matteoli hanno idea dell’effetto che la manovra provocherà a partire dal 2011 nelle città italiane? - chiede Edoardo Zanchini, responsabile trasporti di Legambiente. Il Governo deve spiegare ai due milioni e 700mila italiani che ogni giorno prendono i treni per motivi di lavoro o di studio quali soluzioni alternative hanno in mente per loro. Con meno di metà delle risorse rispetto a quest’anno come si può pensare di far funzionare il servizio?”.
Legambiente lancia un allarme rivolto a tutti i pendolari d’Italia per far sentire forte la protesta contro una decisione che determinerebbe degli effetti sociali e ambientali drammatici, perché meno treni significa più auto in circolazione, città più congestionate e inquinate, ancora più disagi per i pendolari che già troppi ne soffrono su treni spesso vecchi e affollati.
Inoltre, nella manovra questi tagli sono definiti con chiarezza per le singole voci per il 2011, ma è già previsto che continueranno per il 2012 e 2013. Per i pendolari è un’autentica beffa, perché a partire da quest’anno si dovevano cominciare a vedere i miglioramenti, tanto attesi nelle città e nelle Regioni italiane, che i nuovi Contratti di servizio con 6 anni di durata dovevano garantire. Ma con i tagli rischiano di essere cancellati tutti gli accordi già firmati. E Legambiente evidenzia come altri tagli siano spalmati su diverse voci che riguardano il servizio di Trasporto Pubblico Locale, per un totale di ulteriori 217 milioni di Euro, mentre nessuna risorsa è tolta ai finanziamenti della Legge Obiettivo. “Una scelta semplicemente assurda – aggiunge Zanchini -.
Si cancellano i treni in circolazione nelle città mentre si continua a finanziare il Ponte sullo Stretto di Messina, ma anche nuove autostrade e strade. Non sono certo questi gli investimenti che servono a portare l’Italia fuori dalla crisi, tantomeno quando si tagliano i servizi essenziali”.
Gabriele Nanni
Legambiente Nazionale
Ufficio Energia e Trasporti

giovedì 10 giugno 2010

Trenitalia rimborsa la signora vittima del capotreno sceriffo

Pubblichiamo di seguito la risposta che il nostro Presidente ha ricevuto dalla signora Bastiani Lauretta, che era stata illegittimamente multata da un controllore e alla quale era stato riservato un trattamento poco ortodosso da parte dell’addetto di controlleria Trenitalia (vedi post di data 6 maggio 2010).

Egregio dott. Picco,
con immenso piacere ho ricevuto la Sua lettera ed è stato commovente leggerla perché ho trovato tanta solidarietà e umanità.
Ogni mese,da 17 anni, pendo il treno da Milano per Cormons e ho sempre incontrato capitreno veramente professionali e gentili, ma purtroppo nella massa c’è sempre qualcuno che manca di sensibilità.
Con molto piacere devo comunicarle che Trenitalia ha accettato il mio reclamo e mi verranno rimborsati i 50 euro.
C’è un proverbio cinese che dice “un uomo capace può rendere meno gravoso il proprio lavoro e facendo ciò dimostrare le proprie capacità; un uomo scarsamente abile crea problemi, e facendo ciò dimostra la propria incapacità”.
Le giungano i sensi della mia stima e ammirazione per il modo con cui svolge la sua professione.
Grazie di cuore.
Lauretta Bastiani -
Cernusco sul Naviglio (MI)
Trenitalia accogliendo il reclamo della signora Bastiani ha riconosciuto l’illegittimo comportamento tenuto dal capotreno, il quale si era accanito contro l’utente sfoggiando il perfetto repertorio dell’abuso di autorità.
Alla signora Bastiani gli verranno restituiti i 50 euro della multa, ma certamente Trenitalia non potrà risarcire il danno morale subito dall’Utente, la quale è stata trattata come una delinquente.
Ricordiamo che il capotreno è tenuto al rispetto dei regolamenti di viaggio e riveste la qualifica di pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie mansioni, tuttavia un pizzico di buon senso non guasterebbe mai in determinate circostanze.
Come al solito Trenitalia si scusa per il disagio, ma perde l’ennesima occasione per dimostrare sensibilità nei confronti dell’Utenza. Questa non è certo una novità, visto che ormai siamo abituati alle figuracce quotidiane del Gestore di Stato, i cui servizi vengono profumatamente pagati con i soldi delle nostre tasse e dei nostri biglietti.
Il rimborso dei 50 euro alla signora Bastiani sembra quasi una carità … ci auguriamo tuttavia che l’episodio serva ad accrescere la sensibilità del capotreno che ha sbagliato; magari la prossima vola che si troverà difronte una signora anziana in difficoltà con il biglietto da obliterare, pensi che quella non è la solita “portoghese” o una “pericolosa delinquente”, ma potrebbe essere sua mamma !
Chissà … errare humanum est, perseverare autem diabolicum !

martedì 1 giugno 2010

Bravi e Grazie a tutti !

Ora è ufficiale, oggi alle ore 10.00, la biglietteria di Gemona è stata riaperta.
A nome del Direttivo ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini e hanno creduto in questa “battaglia”.
Il risultato ottenuto dimostra come l'impegno unito alla volontà politica riesca a dare risposte concrete alle necessità reali delle persone e del nostro territorio.
Un sentito ringraziamento va alle anime del Comitato, Giorgio, Andrea, Giusy, Lodovico, Michele, Silvia, Vanessa, Giulia e Francesco, che hanno dedicato ore e ore del loro tempo libero in questa mission.
Ora senza adagiarsi sugli allori, con la solita grinta e con lo spirito che ci contraddistingue vogliamo proiettarci immediatamente sui prossimi obbiettivi da raggiungere: miglioramento standard di pulizia e puntualità, soluzione del problema della tariffa integrata SAF.
Nella prossima riunione, che verrà convocata a breve, provvederemo a sensibilizzare la Regione e la Direzione Regionale Trenitalia affinché si possano assumere in comune le determinazioni necessarie alla risoluzione delle problematiche.
Noi crediamo ci crediamo !
L’abbiamo detto e lo dimostriamo ogni giorno di più, per questo non molleremo !