Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 30 ottobre 2017

Disagi sulla Udine-Cividale: la Fuc rimborsa i biglietti

Dopo le lamentele dei Pendolari e la nostra dura presa di posizione a mezzo stampa, Ferrovie Udine Cividale si scusa con i viaggiatori per i disagi patiti negli ultimi giorni e comunica che ha già avviato una campagna di rimborso per le persone che ne faranno richiesta. 
L'Azienda fa sapere che "verranno corrisposti i rimborsi in ragione dei ritardi causati dal servizio di trasporto». Così si legge sul sito della società. 
Fuc precisa come «il trasporto pubblico lungo la linea Udine-Cividale sia assicurato attraverso l’effettuazione delle 48 corse giornaliere mediante i mezzi Stadler 002 e Aln 633 con il contemporaneo rinforzo di autocorse». 
«Si fa presente – si legge ancora – che nel corso di questo periodo, in modo particolare durante le 4 giornate in cui si sono registrate le criticità più marcate nella fornitura dei servizi, tutti gli utenti hanno potuto raggiungere i luoghi di studio e di lavoro, anche se con uno slittamento dell’orario di arrivo rispetto alla normale programmazione. Proseguono, inoltre, le attività manutentive sul materiale rotabile a disposizione della Società e l’operatività di concerto con il fornitore Stadler Service AG, che consentirà a breve la completa disponibilità dei mezzi aziendali». 
Agli Utenti che attiveranno la procedura di rimborso verrà corrisposta la somma di € 22 pari all'importo di n. 2 biglietti di corsa semplice Cividale-Udine per le quattro giornate di disservizio.
Il rimborso può essere corrisposto in contanti o mediante bonifico bancario, previa presentazione dell'apposito modulo. Tutte le informazioni utili per la richiesta dei rimborsi sono sul sito della società: www.ferrovieudinecividale.it
FUC conferma inoltre gli investimenti relativi alla realizzazione del SCMT (Sistema di sicurezza ferroviaria) che determineranno un ulteriore elevamento degli standard di sicurezza, su cui la Società è preventivamente intervenuta in termini di organizzazione e di misure lungo linea. Allo stato attuale, il progetto esecutivo è oggetto di valutazione da parte dell’Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria e ricevuto il nullaosta si procederà all’indizione della gara d’appalto, conclude la società.
Un primo risultato è stato ottenuto - come al solito solo dopo aver alzato la voce  - ma i problemi strutturali della Società tuttavia restano.
La situazione del servizio dovrebbe migliorare dopo il 5 novembre quando verranno completate le manutenzioni ai mezzi del parco rotabile, per il resto nessuna risposta è stata fornita alle problematiche lamentate.
Emblematico il silenzio dell'azionista unico della Regione FVG: non proprio un buon auspico per il futuro di questa Impresa Ferroviaria regionale, che pare sempre più precario.

venerdì 27 ottobre 2017

Un Concorso d'Idee per creare il logo della Ferrovia Pedemontana (Gemona-Sacile). Saranno le Scuole del FVG ad ideare il brand della ferrovia turistica

E' stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa svolta a Udine nella sede della Regione, il “Progetto Scuola e ferrovia 2017/2018”.
L'iniziativa promossa dal Comitato Pendolari Alto Friuli, Italia Nostra Sezione di Udine/Pordenone e dall'Asd Ciampore per il turismo sostenibile è rivolta a tutte le Scuole e gli Istituti Scolastici del FVG; il progetto è patrocinato da numerose Istituzioni regionali e locali, nonchè supportata da Trenitalia, RFI e Fondazione FS.
Lo scopo della proposta didattica è quello di promuovere la “mobilità dolce”, sensibilizzare l’utilizzo del treno e far conoscere la Ferrovia Pedemontana del Friuli (Sacile-Gemona), la quale verrà riattivata il prossimo 10 dicembre e recentemente inserita dalla legge n. 128/2017 nell’elenco delle 18 ferrovie turistiche di rilevanza nazionale.
Grazie alla collaborazione di Trenitalia e RFI si vuole riproporre una serie di iniziative dedicate al Mondo della Scuola, continuando con profitto la positiva esperienza avviata la scorsa primavera quando venne avviato il progetto pilota con l’organizzazione dell’evento “Viaggio col ciclotreno lungo la ferrovia Pedemontana del Friuli”, svolto nell’ambito della “X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate”.
Il progetto didattico prevede tre distinti indirizzi:
  • Concorso d’Idee “Un logo per la ferrovia Pedemontana del Friuli” dedicato a tutte le Scuole e agli Istituti Scolastici del FVG
  • Alla scoperta dei mestieri del ferroviere” dedicato alle Scuole Elementari e Medie
  • Visite Alternanza Scuola-Lavoro” dedicato agli Istituti Superiori
Il Concorso d'Idee: saranno le Scuole del FVG a realizzare il logo che andrà ad identificare la linea Gemona-Sacile, diventata ferrovia turistica e che presto verrà inserita nel progetto nazionale di Fondazione FS “Binari senza tempo”. Il logo diventerà una sorta di brand istituzionale rappresentativo della ferrovia e del suo Territorio. I partecipanti potranno suggerire anche uno slogan da abbinare al logo.
Le Scuole interessante potranno inviare la propria adesione entro il 30 novembre 2017.
Il logo verrà scelto da una Giuria formata da Autorità, Esperti e Giornalisti, che premierà i primi due classificati, in base alla creatività e all’originalità dell’elaborato, il quale diventerà rappresentativo della nuova Associazione che verrà costituita per supportare in Friuli Venezia Giulia la Fondazione Fs nell’ambito del progetto “Binari senza tempo”.
La proclamazione dei vincitori avrà luogo in concomitanza all’inaugurazione della ferrovia turistica Sacile-Gemona nel corso della primavera 2018. I vincitori saranno premiati con la possibilità di viaggiare a bordo del treno storico Sacile-Gemona.
Alla scoperta dei mestieri del ferroviere: si tratta della II° edizione di un’iniziativa dedicata alle Scuole Elementari e Medie del FVG.
Si prevede l’organizzazione di visite guidate con personale qualificato di Trenitalia a bordo treno ed in stazione, dove verranno illustrati agli alunni le mansioni delle figure chiave del mondo ferroviario: macchinista, capotreno e capostazione, con dimostrazione pratiche sull’uso dei servizi di biglietteria e come interagire con le nuove tecnologie on line e app.
Il progetto quest’anno verrà dedicato in particolare alla ferrovia Pedemontana del Friuli (tratta Sacile-Maniago): l’Asd Ciampore curerà dei laboratori di studio che verranno ambientati presso la Stazione di Budoja – Santa Lucia (PN), finalizzate alla valorizzazione del viaggio in treno e alla stazione come luogo di incontro e accoglienza per il turismo dolce.
Alternanza Scuola-Lavoro: indirizzo dedicato agli Istituti Superiori.
Il progetto permetterà agli studenti di visitare le officine di Trieste della Direzione Regionale Trenitalia, dove viene svolta la manutenzione dei treni regionali, nonché la sala controllo e le altre infrastrutture gestite dall’Impresa ferroviaria. E’ prevista inoltre anche la possibilità di visitare la sala controllo di RFI presso la Stazione di Venezia-Mestre, dove personale qualificato illustrerà i sistemi di governo della circolazione del traffico ferroviario lungo le linee del FVG e del Veneto.
Per gli Istituti con indirizzo turistico sarà inoltre possibile avviare specifici progetti legati all’accoglienza turistica in Info Point convenzionati legati all’attività del treno storico.
CICLOTRENO: alla luce della recente legge n. 128/2017 che istituisce le ferrovie turistiche e che riconoscere la possibilità di far circolare sulle ferrovie non più attive i ferrocicli, ovvero carrellini a pedali, che in Francia sono diventati un vero volano turistico con quasi 4 milioni di passeggeri, è al vaglio la possibilità di avviare un progetto, d'intesa con il Gruppo FS, l'ISIS Dalla Valentina di Sacile e l'Istituto Torricelli di Maniago e con alcune aziende private,  volto all’omologazione di uno dei due prototipi di ciclotreno realizzati dagli studenti di Sacile e Maniago.
GLI ORGANIZZATORI: Andrea Palese, coordinatore del progetto, Giorgio Picco (Comitato Pendolari Alto Friuli), Gabriele Cragnolini (Italia Nostra) e Mauro Giannelli (Ciampore asd) confermano che sono già numerose le adesioni da parte delle Scuole, soprattutto provenienti dai Paesi attraversati dalla ferrovia Pedemontana, il che dimostra un particolare interesse verso il ritorno del treno.
Adesioni anche da Udine e Pordenone, specialmente da Istituti con indirizzo turistico e tecnologico. Atteso anche il contributo dei creativi dei licei artistici.
Gli organizzatori sottolineano inoltre la significativa attenzione delle Scuole Elementari, che stanno dimostrando sensibilità al tema del treno visto che oltre alle adesioni al progetto, hanno fatto giungere ai sodalizi varie richieste di collaborazione per sviluppare altre attività didattiche legate al tema ferroviario.
Per tutte le Scuole e gli Istituti partecipanti ad uno degli indirizzi progettuali vi è inoltre la possibilità di adesione al progetto nazionale “Le pietre e i cittadini. Cittadinanza attiva, intercultura, tecnologie”, che consente di entrare nella rete di Istituti che condividono la progettualità di Italia Nostra, la quale sarà disponibile a fornire assistenza alla progettazione dell’iniziativa e alla partecipazione al concorso nazionale, il quale si articola su tre ambiti: il paesaggio raccontato dai ragazzi, il viaggio tra cultura e sostenibilità, agire bene per ben-essere.

mercoledì 25 ottobre 2017

FUC, ancora disservizi, quale futuro?

Le recenti soppressioni di massa delle corse di venerdì 20, sabato 21, lunedì 23, martedì 24 e mercoledì 25 ottobre hanno scoperchiato il caso FUC, una situazione che a breve potrebbe collassare in considerazione delle molteplici difficoltà in cui naviga l’Impresa Ferroviaria regionale, nonostante le rassicurazioni dell’AD Maurizio Ionico.
LA PROTESTA DEI PENDOLARI: le soppressioni sono solo gli ultimi episodi di disservizio che hanno fatto infuriare i pendolari.
Dalle lamentele che abbiamo ricevuto da alcuni genitori di studenti-pendolari risulta che dal 2016 il servizio registra un generale sovraffollamento nel corso delle ore di punta, visto che le composizioni dei treni sono formate solo da due carrozze ed a Remanzacco sono già piene, costringendo in tanti a stare in piedi.
Senza contare quanto accaduto il 12,13 e 14 ottobre quando i convogli hanno viaggiato con una composizione ridotta ad una sola carrozza, costringendo in tanti non solo a stare in piedi ma perfino a terra.
Le giustificazioni di Ionico non convincono affatto visto che se il contenzioso pendente con il fornitore Stadler è relativo alla manutenzione dei due treni ATR110, tale vertenza nulla ha a che vedere col resto del parco rotabile ed in particolare con le vecchie littorine ALn663, che da oltre un anno vengono utilizzate in sostituzione dei nuovi treni pagati dai Contribuenti della Regione.
Il problema riguarda quindi la programmazione delle manutenzioni e delle periodiche revisioni dell’intero parco rotabile di FUC.
Apprendiamo dalla stampa che l'officina FUC verrebbe utilizzata per sistemare locomotori di società esterne, persino locomotive a vapore e carrozze storiche, una notizia che se vera si commenta da sola …
A questo punto è lecito chiedere un intervento risolutore all’azionista Regione visto che la telenovela circa le revisioni dei mezzi e le promesse di Ionico non convincono più nessuno.
RIMBORSI: l’AD Ionico nel corso dell’incontro di lunedì con i Sindaci ha aperto alla possibilità di rimborsi per gli utenti che hanno subito i disservizi.
Un atto dovuto più che una semplice ipotesi vista la grave situazione di disagio patito dagli utenti e l’incapacità di FUC a gestire una semplice linea di appena 15 km, una delle più piccole d'Italia.
C’è in ballo il futuro del servizio fs lungo la Udine-Cividale che potrebbe essere sostituito dalla più economica gomma. Per questo è necessario pensare ad una rivisitazione generale del sistema, a partire da quello tariffario: basti pensare al caso dello studente di Remanzacco, che oltre a viaggiare in piedi a causa del sovraffollamento paga annualmente a FUC un abbonamento scolastico di € 266,05, al quale si somma il costo dell’abbonamento del bus urbano Saf per il tragitto Stazione-Centro Studi, altri 230 € per complessivi 496,05/annui.
Utilizzando invece la corriera Saf da Remanzacco lo studente pagherebbe 264,75 € per il tragitto sino a Udine Centro Studi, con un risparmio di ben 231,30 €/anno. Questa è tuttavia solo un’ipotesi visto che a Remanzacco non esiste un servizio Saf utilizzabile negli orari scolastici.

Tratta
Abbonamento
Annuale scolastico
Tratta
Abbonamento
Annuale scolastico
Remanzacco-Udine (Fuc)
€ 266,05
Remanzacco -
UD Centro Studi (Saf)
€ 264,75
UD Stazione-Centro Studi (Saf)
€ 230,00
TOTALE
€ 496,05
€ 264,75

Da anni è stata promessa dalla Regione un’integrazione tariffaria similare a quella Trenitalia/SAF in vigore lungo la direttrice Udine-Tarvisio. Ad oggi tuttavia solo ipotesi e promesse.
Ma i problemi per FUC non finiscono qui.
MACCHINISTI IN FUGA: da inizio anno sono una decina i macchinisti che hanno rassegnato le dimissioni, passando ad altra Impresa Ferroviaria; entro fine anno le uscite potrebbero aumentare visto che altri due o tre potrebbero andare in pensione, mentre altri sarebbero pronti a fare le valigie ed a passare alla concorrenza dove lo stipendio è migliore e garantito da un diverso contratto di lavoro.
Un danno significativo per l’Azienda visto che formare un macchinista costa denaro e tempo e che ogni uscita determina un impoverimento del patrimonio aziendale.
Per coprire i buchi d’organico, pare che FUC ora sia costretta a servirsi di personale distaccato da altre società ferroviarie, nonché della collaborazione di alcuni "pensionati" che svolgono l'incarico di istruttori o altre mansioni di coadiuvamento del personale titolare.
Una situazione aberrante visto che la società, interamente partecipata dalla Regione, dovrebbe regolare le assunzioni mediante concorsi o selezioni pubbliche.
LA SICUREZZA DELLA RETE: la linea Udine-Cividale, a binario unico, è lunga 15 km e risulta sfornita del sistema di sicurezza Scmt (Sistema di Controllo Marcia Treno) presente altresì su tutte le linee nazionali e regionali RFI.
Da tempo la Regione ha finanziato un progetto di oltre 8 milioni per adeguare il sistema di sicurezza della linea, diventato una priorità nazionale soprattutto dopo l’incidente di Manduria che ha evidenziato tutte le pericolosità delle linee a binario unico sfornite del Scmt.
Anche lungo la linea friulana non sono mancati tuttavia preoccupanti episodi di quasi collisione, come quello denunciato sulla stampa a dicembre 2016.
E' bene sottolineare che il binario unico non è sinonimo di pericolo se l’infrastruttura risulta dotata del sistemi di controllo e delle tecnologie adeguate, come appunto il sistema Scmt, lo diventa invece se gestita con tecnologie anacronistiche come quella del blocco telefonico.
Anche il legislatore è intervenuto recentemente con il decreto legge n. 50 del 24.04.2017 mettendo a disposizione delle regioni ben 237 milioni del Piano Nazionale della Sicurezza Ferroviaria per la realizzazione degli interventi urgenti di messa in sicurezza delle linee minori.
A fronte di ciò la Regione FVG ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con il Ministero delle Infrastrutture con il quale s’impegna tramite FUC, o in difetto con RFI, a svolgere gli interventi necessari per la messa in sicurezza della Udine-Cividale entro il termine del 31.12.2019.
In particolare, l'intervento riguarda l'adeguamento impiantistico della linea agli standard di RFI e l'attrezzaggio tecnologico della linea con il Scmt, un sistema di sicurezza della marcia dei treni di ausilio al macchinista che fornisce il controllo della velocità massima ammessa, istante per istante, in relazione ai vincoli posti dal segnalamento, dalle caratteristiche dell'infrastruttura e dalle prestazioni del treno, sia in condizioni normali che di degrado.
Il costo dell’intervento è di 8.439.426 €, di cui 966.000 € a carico dello Stato, mentre la quota restante è coperta da fondi già impegnati sul bilancio regionale.
Da anni si parla di questo intervento, vedremo ora se FUC riuscirà a realizzare l’opera nei termini indicati, nel mentre la Regione ha già messo le mani avanti, non fidandosi della sua società ferroviaria, indicando nel Protocollo d’Intesa, RFI quale soggetto attuatore qualora FUC non rispettasse il cronoprogramma degli interventi.
IL DECRETO MADIA E LA LIMITAZIONE DELL’ATTIVITA’ MERCI: ulteriore problema è dato dall’applicazione del decreto Madia per le società in house che prevede la possibilità di svolgere attività libera (es. trasporto merci) nel limite del 20% del fatturato dell’attività sociale affidata dalla Regione, nonché la Direttiva UE n. 34/2012 che impone la netta separazione tra la gestione del servizio tpl da quella della rete ferroviaria. Da ciò deriva la necessità di una forte rivisitazione generale della configurazione societaria e contabile di FUC al fine di conformarli alle nuove normative.
UN FUTURO INCERTO E PRECARIO nel quale risulta imbarazzante il silenzio dell'Assessore regionale competente, Mariagrazia Santoro, che non ha preso ancora nessuna posizione nei confronti di FUC, e peggio ancora, neanche una parola a difesa degli Utenti vessati.
Le dimissioni dei macchinisti e i problemi al parco rotabile dovrebbero far suonare forte un campanello dall’allarme alla politica regionale.
Assistiamo invece al declino di questa piccola società ferroviaria, che rischia l’implosione, dopo una gloriosa storia ultracentenaria.
Sono bastati infatti pochi anni di gestione da parte di manager non ferrovieri, ma con tessera di partito in tasca, per portare la situazione ad un punto di non ritorno.
FUC paga purtroppo essere diventata un “poltronificio”, che negli anni non ha saputo stare al passo del mercato. In questo contesto c’è da chiedersi se è conveniente continuare ad investire soldi pubblici per la gestione di un servizio in house, incapace a programmare la manutenzione dei suoi mezzi lungo una linea di appena 15 km, ovvero se invece è più logico e conveniente affidare il servizio a gestori come RFI e Trenitalia, che offrono maggiori garanzie e competenze.
E’ dovere della politica svolgere una seria riflessione sul futuro di FUC ed è chiaro che se l'azionista unico Regione continuerà a fungere da mero bancomat, erogando 3,5 milioni/anno per garantire un servizio così modesto, il futuro non potrà che essere molto difficile.
Se vogliamo salvare questo patrimonio, il primo atto dovuto, è nominare un management ferroviario, capace e non legato ai partiti.
La ferrovia necessità di competenze e professionalità specifiche e di questo la politica deve prenderne atto, visto che non ci si può improvvisare ferrovieri dall’oggi al domani!

domenica 22 ottobre 2017

Claudio e Giuliano di ViaggiLenti ricordano la loro camminata sulla Pedemontana

Foto di Giuliano Guida
Pubblichiamo un bel ricordo degli amici Claudio e Giuliano, ideatori del blog di ViaggiLenti che ci raccontano la loro esperienza lungo i binari della Pedemontana, percorsa a piedi nel giugno 2015

Quando i nostri cari amici del Comitato Pendolari Alto Friuli ci hanno chiesto di scrivere qualcosa sulla ferrovia Pedemontana del Friuli abbiamo deciso di farlo con molto piacere.
Per noi quella linea ferroviaria tra le cittadine di Gemona del Friuli e Sacile scatena ancora forti emozioni e bellissimi ricordi.
Non abbiamo avuto la fortuna, o meglio non ancora, di percorrerla in treno, ma da quel che sappiamo potremmo farlo a breve, per un primo tratto già a dicembre di quest’anno, il nostro augurio è che presto torni tutta attraversata da nuove “littorine”.
Claudio e Giuliano a S.Liberale

Dicevamo, ah si, nel giugno del 2015 la Pedemontana era già chiusa alla circolazione ed è stato in quel periodo che ci siamo imbattuti in lei e nel magnifico territorio che attraversa. Stavamo cercando una linea ferroviaria chiusa di recente perché avevamo la folle idea di percorrerla a piedi alla ricerca delle voci e dei racconti delle genti che l’avevano vissuta e perché no, provare anche a dare un piccolo contributo alla difesa del trasporto pubblico e della mobilità dolce sostenendo in qualche maniera le ipotesi di riapertura. E così durante questa ricerca, fra le molte, troppe linee in questione, abbiamo deciso di optare per la Sacile-Gemona perché avevamo letto di un fermento delle comunità locali, il che avrebbe garantito al viaggio stesso delle storie interessanti da raccogliere.

Claudio e Giuliano con Andrea Palese
e il Sindaco di Gemona
I primi contatti poi con il Comitato nato a sua difesa, in particolar modo nella persona di Andrea Palese, hanno fugato ogni dubbio e spinto definitivamente a sceglierla come meta.
In un caldo torrido, forse inusuale per queste zone, ci siamo così ritrovati a camminare su ogni singola traversina dei 74 km che separano i due capolinea.
Questo viaggio è stato per noi esperienza indelebile, un tuffo quasi nel passato che ci ha segnato l’anima. Nulla è più ritmato dello spostarsi a piedi su una linea ferroviaria: rumore dei ciottoli, passaggi a livello, segnali di avviso e protezione, cartelli distanziometrici, immaginari sbuffi di locomotive, tutto in un concerto unico di vedute mozzafiato, capolavori architettonici e tanta, tanta fatica.
Foto di Giuliano Guida
Le bellezze della linea si sono mescolate, fin dal primo giorno di cammino, con piacevoli, interessanti e a volte sorprendenti incontri: abbiamo stretto amicizie, sicuri che dureranno a lungo nel tempo, di quelle vere, sincere, che solo il viaggio lento, è in grado di regalare.
Una lista lunghissima di persone che ci hanno accolto a braccia aperte ad ogni tappa, ci hanno supportato, incitato, sostenuto in ogni modo, ma soprattutto, cosa toccante, tutti ringraziato, rendendo la nostra piccola impresa, un tesoro di emozioni.
E’ questo quello che abbiamo riportato a casa e che ci lega indissolubilmente a questo territorio e alla sua Ferrovia che oramai abbiamo deciso di adottare. Ancora ci capita di scherzare sul fatto che il nostro gesto, la nostra “semplice camminata” abbia destato l’attenzione della stampa locale; per noi conquistare le pagine di un quotidiano era fatto impensabile come poter incontrare Sindaci ed esperti di treno, nulla di tutto ciò avremmo potuto sognare prima della partenza, un altro inaspettato dono ricevuto da questa linea.
Dopo il nostro viaggio e grazie all’impegno degli amici del Comitato Pendolari il tema della riapertura della ferrovia è tornato al centro del dibattito pubblico e dell’interesse dei media fino a raggiungere lo storico e positivo risultato della sua riattivazione.
Abbiamo avuto l’onore di tornare a Gemona del Friuli per partecipare a degli interessantissimi eventi altre due volte.
Il primo, con un nostro forte imbarazzo, svolto nella stazione ferroviaria dove venne allestita una mostra con le fotografie che avevamo scattato e in cui, davanti una consistente platea, fummo chiamati a raccontare del viaggio. Nonostante l’emozione una serata eccezionale che ancora ci fa venire i brividi a ricordarla.
La seconda durante l’inaugurazione di una straordinaria Mostra, serata in cui venne annunciata ufficialmente la futura riapertura.
Bene ora aspettiamo la terza, ma questa volta vogliamo arrivarci percorrendo i 74 km comodamente seduti sui sedili di un treno ammirando il panorama dal finestrino.
Siamo in debito per tutto questo con tanta gente, con troppi Amici e con la ferrovia stessa, siamo noi che vogliamo ringraziare e che vogliamo gridare ad alta voce ….LUNGA VITA ALLA FERROVIA PEDEMONTANA DEL FRIULI
Claudio e Giuliano

giovedì 19 ottobre 2017

Venzone, borgo più bello d'Italia ma con la stazione più abbandonata dell'Alto Friuli

Pubblichiamo la lettera del nostro Presidente, Giorgio Picco, inviata al Sindaco di Venzone, Fabio Di Bernardo, con la quale si lamenta una serie di criticità afferenti la stazione fs del Borgo più bello d'Italia 2017.

Egregio Signor Sindaco, 
il nostro Comitato come noto è da anni impegnato per sensibilizzare le Istituzioni a migliorare il sistema del servizio ferroviario ed in particolare l'offerta qualitativa del servizio lungo la linea Pontebbana.
I risultati non sono mancati, anche se la situazione generale presenta ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto in ordine alla gestione degli spazi di Stazione. 
Con molto piacere evidenziamo i passi da gigante fatti dal Gruppo FS nell’ambito del servizio di trasporto dedicato ai Pendolari e dell’offerta turistica. 
Grazie ai nuovi treni Civity e al boom del cicloturismo della Ciclovia Alpe Adria, sono migliaia i turisti che utilizzano il treno per visitare i nostri Paesi, e Venzone, Borgo più bello d’Italia 2017, è senza dubbio una delle mete più gettonate dai turisti, stranieri e non.
Quest’anno in particolare, la Festa della Zucca, kermesse di carattere nazionale, potrà beneficiare oltre che dei treni speciali messi a disposizione da Trenitalia (40 corse previste nel prossimo fine settimana), anche della novità del treno storico. 
Infatti dopo il grande successo di pubblico riscontrato alla Barcolana, con ben due treni storici che hanno fatto registrare il tutto esaurito, sabato 21 ottobre, Fondazione FS dedicherà un nuovo appuntamento alle strade ferrate del Friuli Venezia Giulia, facendo debuttare il "Treno storico della Zucca".
Un viaggio speciale da Trieste a Venzone, su carrozze degli anni '30 "Centoporte" trainate dalla splendida locomotiva a vapore Gr. 728, unico esemplare in Italia; un evento che si preannuncia già da tutto esaurito visto che i biglietti sono già andati a ruba. 
Un bel modo per promuovere il turismo e far conoscere i nostri Borghi, sviluppando la collaborazione tra Istituzioni, Gruppo FS ed Associazioni. 
Siamo certi che sarà un altro successo di pubblico per l'iniziativa della Fondazione FS, nonché una splendida vetrina per valorizzare Venzone. 
L'unica nota stonata è data dalla situazione della stazione, la quale tutto è tranne un biglietto da visita per le migliaia di turisti che nel prossimo weekend raggiungeranno Venzone in treno. 
Nel lontano marzo 2011 avevamo scritto all’allora Sindaco di Venzone una missiva denunciando la grave situazione di degrado e abbandono in cui versava la stazione; successivamente nel maggio 2012 avevamo fornito ai Comuni e alla Regione un dettagliato report sulla situazione delle stazioni presenti lungo la linea Udine-Tarvisio, evidenziando le criticità esistenti ed indicando una serie di suggerimenti per migliorare il servizio. 
Purtroppo a distanza di anni rileviamo che i problemi non solo non sono stati risolti, ma la situazione è peggiorata.
Le criticità sono molteplici, dai servizi wc chiusi, alla mancanza di una sala d'aspetto accessibile per gli Utenti, costringendo quest'ultimi a trovare riparo "come topi" nel tunnel per attendere il treno. 
Il nostro auspicio è che l'Amministrazione Comunale di Venzone si impegni per ricercare quelle soluzioni necessarie a risolvere le criticità lamentate, nonché adottare forme di incentivazione all'utilizzo del treno soprattutto come mezzo di promozione turistica del Territorio. 
A tal fine riteniamo fondamentale che la stazione diventi un vero e proprio biglietto da visita del Borgo più bello d'Italia, offrendo al turista quei servizi basilari che sono altresì presenti in ogni struttura ferroviaria che si rispetti. 
La invitiamo pertanto a sensibilizzare la Regione FVG e Rete Ferroviaria Italiana, proprietaria della struttura, a cedere a titolo gratuito parte dei locali non utilizzati, per destinarli a sala d'aspetto per gli Utenti o ad attività sociali in grado di garantire una presenza costante e soprattutto quella manutenzione necessaria per evitare la perdita di questo importante patrimonio. 
Altri Comuni, tra cui Gemona del Friuli, Cavasso Nuovo e Tarvisio, hanno già realizzato o stanno realizzando siffatti interventi, grazie ad alcuni contributi regionali, messi a disposizione dal cd “Piano stazioni minori” previsto dalla L.R. n. 6 del 26.07.2013 e dalla L.R. 20 del 06.08.2015. Tali normative prevedono infatti la possibilità per i Comuni di ottenere un finanziamento regionale finalizzato alla realizzazione di interventi migliorativi delle stazioni ferroviarie interessate da una frequentazione inferiore a 500 viaggiatori/giorno, con conseguente miglioramento dell’attrattività dei servizi ferroviari ivi afferenti. Gli interventi finanziabili riguardano il miglioramento all’accessibilità agli spazi di stazione, la riqualificazione funzionale dei fabbricati di stazione e delle aree di stazione per un loro utilizzo per finalità sociali e altre proprie dei compiti d’istituto degli enti locali, il miglioramento delle strutture informative ai viaggiatori e dell’accessibilità bici/treno. 
Un'occasione da non perdere per il Borgo più bello d'Italia che non può più permettersi di avere la stazione più degradata dell'Alto Friuli. 
Certo che il nostro appello verrà da Lei accolto favorevolmente, colgo l'occasione per porgerle cordiali saluti.

martedì 17 ottobre 2017

Sabato 21 ottobre treno storico della Zucca (Trieste-Venzone)

Dopo il grande successo di pubblico riscontrato alla Barcolana, con ben due treni storici che hanno registrato il tutto esaurito, sabato 21 ottobre ci sarà un nuovo appuntamento sulle strade ferrate del Friuli Venezia Giulia dedicato ai treni della Fondazione FS.
Sabato 21 ottobre farà infatti il suo debutto il "Treno storico della Zucca": un viaggio speciale da Trieste C.le a Venzone, su carrozze degli anni '30 "Centoporte" trainate dalla splendida locomotiva a vapore Gr. 728, unico esemplare in Italia.
A bordo sarà previsto un piacevole intrattenimento con musica etno-folk e figuranti in abito medievale. A cura della Pro Loco Venzone i turisti potranno beneficiare di una visita guidata al Duomo e alla Mostra “Tiere Motus” con ingresso gratuito.
Sarà inoltre possibile pranzare presso gli stand enogastronomici sparsi per il borgo con menù a 10 €/persona (adulto) / € 5 (bambino).
Siamo certi che sarà un altro successo di pubblico per l'iniziativa della Fondazione FS, nonché una splendida vetrina per valorizzare Venzone, recentemente eletto "Borgo più bello d’Italia 2017".
La novità del treno storico andrà a completare l'offerta di Trenitalia che per la kermesse della Festa della Zucca ha previsto un servizio di treni speciali che implementeranno le corse ordinarie. 
ORARI: la partenza del treno è prevista da Trieste alla ore 8.30, con fermate intermedie a Monfalcone (9.13), Cervignano (9.34), Palmanova (9.54), Udine (10.54) e arrivo a Venzone alle ore 11.39. Ritorno da Venzone alle ore 15.04 e arrivo a Trieste alle ore 18.15.
Biglietti in vendita presso tutti i canali Trenitalia.

sabato 14 ottobre 2017

Cara mamma Pedemontana ...

Pubblichiamo una bella e appassionata riflessione di Fabio Galimberti, sulla ferrovia Pedemontana.
Fabio è un noto storico ferroviario, già Presidente del Sat - Dlf di Udine e uno dei sostenitori più convinti del progetto di Fondazione FS in Friuli Venezia Giulia, soprattutto per quanto riguarda il Museo ferroviario di Campo Marzio di Trieste; lo scorso anno ha collaborato con noi all'organizzazione della Mostra dedicata alla ferrovia Pedemontana di cui ne è un profondo conoscitore.

Con l’avvento dell’industrializzazione moderna, la nascita delle ferrovie ha sempre significato, per i luoghi da esse attraversati, la possibilità di mettere in comunicazione genti che altrimenti molto più difficilmente si sarebbero agevolmente incontrate. 
Il nostro Friuli non fa eccezione, le grandi ferrovie come la Pontebbana, la Udine-Venezia, la Trieste- Venezia hanno portato persone, merci e quindi conoscenze, ricchezza materiale e culturale. 
Ma il nostro Friuli è stata anche terra dove sono sorte ferrovie misconosciute, poco sfruttate, poco raccontate. Chi non si ricorda della Cervignano-Aquileia-Belvedere(Grado); la S.Vito-Motta di Livenza per citarne alcune. 
Ma quella che più rimarrà nei cuori dei friulani, almeno di alcune generazioni, è la Sacile-Gemona, meglio nota come “la ferrovia Pedemontana”. Tralasciando qui la sua genesi, oramai credo nota a tutti, mi piace ricordare questa “secondaria” delle nostre beneamate FF.SS. come una donna, una mamma tipicamente friulana; non vogliatemene ma questo è un sentimento quasi materno che questa ferrovia mi evoca. 
Una ferrovia nata in sordina, due tronchi, in date differenti, ma nata per mettere in comunicazione un’area, quella appunto della pedemontana friulana, altrimenti fuori da ogni strada principale; un’area potremmo dire isolata, lasciata in disparte dalle grandi direttrici di traffico; eppure un’area che sentiva il bisogno di riscatto materiale e morale, dalla miseria che gli anni prima, durante e dopo la costruzione della ferrovia rappresentavano; una maniera per far sentire un territorio ancora più ancorato al suo Friuli. 
Nacque così una ferrovia silenziosa, senza squilli di tromba e roboanti annunci; solo una ferrovia per far sentire di esistere, di essere comunità. E quella ferrovia iniziò il suo servizio con il trasporto delle merci prodotte nelle piccole realtà attraversate, ma soprattutto divenne una ferrovia di emigrazione. 
Una emigrazione raramente di vicinato, la stragrande maggioranza delle volte una emigrazione di lontananza, “ ator pal mond”. E quindi via per destinazioni lontane, le Americhe, l’Australia, il nord Europa, molto spesso con viaggi che non prevedono un ritorno. 
Ecco la ferrovia mamma che accompagna i suoi figli verso un futuro carico di incognite. Vengono le guerre e lei è li a servire con il suo umile andare, portando rari passeggeri, e ancora più rare merci, a volte perfino colpita da incursioni e sabotaggi. Viene la pace, il desiderio di rinascita, e anche la nostra Pedemontana rialza la testa cercando di dare il suo contributo alla rinascita del paese e nel riscatto delle sue zone; sono anni felici, operai, impiegati, scolari si fanno cullare al mattino e alla sera dalle ancora onnipresenti “littorine”, il vapore sbuffa e arranca con i suoi omnibus, raccoglitori; insomma la mamma si è rimboccata le maniche e, nella piena maturità esprime degnamente il suo esserci. 
Poi arrivano gli anni dei “rami secchi”, le ferrovie calano la scure su ciò che è necessario e ciò che andrebbe tagliato. 
I traffici merci diminuiscono drasticamente, i viaggiatori pure, la nostra mamma è in piena crisi identitaria, cosa ne faranno di lei? Ci pensa improvvisamente un certo “Orcolat” che la notte del 6 maggio 1976 distrugge in più punti la Pontebbana ma non la nostra! Lei è lì, silenziosa, disponibile, pronta, presente. E darà un contributo importante quei giorni a snellire il traffico, nel portare aiuti. Lei c’è! 
Tornata la tranquillità, finita l’emergenza la ferrovia torna al suo quieto vivere, ma sempre con l’orecchio teso; “mi vorranno chiudere?”. 
Sono anni di incertezze, la gente un po’ di lei se ne è dimenticata, anche un po’ fregata. Fino a che un bel giorno un banale smottamento non causa la sua chiusura, momentanea si dice, si narra, in realtà definitiva ai più. 
E questa sarebbe la fine per la nostra mamma ferrovia se non che alcuni suoi figli, ricordatisi di che cosa ha significato per molte generazioni, non hanno pensato bene di unirsi per farla risollevare, riamare, riscoprire ai tanti distratti di oggi. 
E bravi questi figli di un Friuli che non dimentica! Quale migliore occasione per ricordare ai più che c’è un’opera, una semplice ferrovia, che attende solo che tanti suoi figli la tornino a riscoprire, ad amare, assieme ai luoghi che essa attraversa, una parte fondamentale del nostro beneamato Friuli. 
Ti auguro ogni fortuna per la tua prossima seconda vita, cara mamma Pedemontana, torna a darci quelle sensazioni che solo tu puoi proporci, i luoghi da te attraversati, i meravigliosi ponti, le pendici dei monti ! 
Grazie Pedemontana, grazie di tornare a far battere per te i nostri cuori!

giovedì 12 ottobre 2017

Da dicembre potenziati i collegamenti OBB Vienna-Venezia, via Tarvisio-Udine

Le ÖBB (Ferrovie Austriache) da diverso tempo offrono diverse possibilità di viaggio con il treno e/o con il bus tra l’Italia e l’Austria.
Da domenica 10 dicembre 2017 saliranno a 6 i collegamenti ferroviari giornalieri e diretti tra Venezia e Vienna, sia con il treno diurno Railjet che con il treno notturno Nightjet.
Sono stati resi noti nei giorni scorsi gli orari dei collegamenti transfrontalieri e dopo il ritorno quest’anno dei treni diurni lungo la relazione Venezia/Vienna, la novità è data dal reinserimento di due collegamenti Nightjet. Non proprio una vera novità, ma quasi, visto che questi collegamenti su ferro mancavano dai tabelloni delle stazioni da ben 4 anni.
GLI ORARI: alla mattina è previsto il Railjet n. 132 da Venezia alle ore 9.55 con fermate a Mestre (10.07), Treviso (10.30), Pordenone (11.07), Udine (11.46), Tarvisio (12.49), Villach (13.11) Klagenfurt (13.37) e arrivo a Vienna Hauptbahnhof alle 17.35, mentre al pomeriggio è previsto il Railjet n. 130 da Venezia alle ore 15.55 con fermate a Mestre (16.07), Treviso (16.30), Pordenone (17.07), Udine (17.46), Tarvisio (18.49), Villach (19.11), Klagenfurt (19.37) e arrivo a Vienna Hauptbahnhof alle 23.35.
Da Vienna invece sono previsti altri due collegamenti Railjet con partenze rispettivamente alle ore 6.25 e 12.25, con fermate intermedie a Tarvisio alle ore 11.12 e 17.12, Udine alle ore 12.16 e 18.16, Pordenone alle ore 12.49 e 18.49 con arrivo a Venezia alle ore 14.05 e 20.05.
Una novità è data dai due collegamenti Nightjet, che partiranno da Venezia alle ore 21.04 con fermate a Mestre (21.16), Treviso (21.36), Pordenone (22.17), Udine (22.47), Tarvisio (00.20), Villach (00.42) e arrivo a Vienna Hauptbahnhof alle 7.35 e da Vienna alle ore 21.27 con fermate intermedie a Tarvisio alle ore 05.08, Udine alle ore 12.16 e 18.16, Pordenone alle ore 12.49 e 18.49 con arrivo a Venezia alle ore 14.05 e 20.05.
Biglietti “Sparschiene” da Venezia, Treviso, Conegliano, Pordenone e Udine per Vienna sono già prenotabili on line a partire da 29 Euro.
L’offerta per l’Austria è completata con i 6 collegamenti Intercitybus tra Udine e Villach e con le 4 corse del Micotra. A Villach poi si trovano le coincidenze per Salisburgo e Monaco di Baviera.
Il treno torna di moda anche in FVG, visto l’interessa di un importante Impresa Ferroviaria qual è l’OBB, che scommette sul nostro mercato. Un’ulteriore occasione per sviluppare mediante il treno il turismo regionale le cui potenzialità sono per la grande maggioranza ancora inespresse.

lunedì 9 ottobre 2017

Barcolana Express diventa la festa dei Comitati dei Pendolari friulani

Una bella giornata di festa, con protagonista un treno d'altri tempi, che magicamente è ritornato a viaggiare sui binari friulani.
Non uno, ma due splendidi convogli storici, partiti rispettivamente da Udine e da Bassano con destinazione Trieste.
Sold out: come l'anno scorso il treno storico Barcolana Express, organizzato da Trenitalia FVG e dalla Fondazione FS ha fatto registrare il tutto esaurito, ma la novità di quest'anno è stata il treno organizzato dall'Associazione La Carrozza Matta di Bassano. Sono stati infatti oltre 600 i turisti richiamati dal fascino di questo tipo di viaggio lento che si sono goduti lo spettacolo della Barcolana.
Il bello è proprio lì, nella possibilità di prendersela comoda e gustarsi il tragitto a bordo di carrozze storiche che permettono di affacciarsi come un tempo dal finestrino e ammirare lo spettacolo del panorama che si attraversa.
Accompagnati da sbuffi, fischi e suoni di stantuffi, il treno storico della Barcolana Express con la splendida locomotiva a vapore Gr 728 ha affascinato grandi e piccini sia a bordo che nelle stazioni, dove in tanti hanno atteso il suo passaggio.
Molto curata l'accoglienza a bordo treno con il personale di Trenitalia che ha accompagnato i turisti, coccolati da un'ottima animazione musicale e da un'offerta di assaggi di prodotti tipici messi a disposizione da alcuni operatori commerciali.   
I Comitati dei Pendolari FVG con il dott. Gorini
e la direttrice Trenitalia FVG Elisa Nannetti 
Il Barcolana Express è diventato anche la festa dei Comitati dei Pendolari del FVG, che per il secondo anno consecutivo si sono dati appuntamento per trascorrere una giornata ferroviaria diversa dal solito.
Se lo scorso anno i Comitati hanno festeggiato la notizia della riapertura della ferrovia Sacile-Gemona, quest'anno i Gruppi dei Pendolari hanno voluto ringraziare il dott. Simone Gorini, Direttore di Trenitalia FVG fino a qualche settimana fa, ora trasferito alla Direzione Regionale del Lazio.
Il dott. Gorini, tornato per l'occasione in FVG con tutta la famiglia, ha salutato il Gruppo dei Pendolari, capitanati da Giorgio Picco, Andrea Palese, Danilo Moro e Alessandro Puhali e ringraziato per la collaborazione che ha permesso il raggiungimento di importanti risultati ferroviari; un incontro tra amici visto che il Direttore Gorini nel suoi 2 anni e 7 mesi di permanenza in FVG ha conquistato i Pendolari, portando il servizio fs del FVG ai vertici della classifiche nazionali per puntualità ed efficienza.
Risultati ottenuti coniugando professionalità, passione ed una non comune capacità di relazione con il Territorio.
"Se oggi siamo pendolari felici è grazie a te Direttore, che da queste parti continuerai ad avere sempre un gruppo di Amici, amanti dei treni, che ti aspetteranno per viaggiare lungo i binari della nostra e ora più che mai Tua splendida regione. Mandi". Questo è uno dei pensieri scritti in un biglietto dal Gruppo di Pendolari, che hanno omaggiato il Direttore con una splendida foto panoramica di un treno Civity che sfreccia lungo la Pedemontana Friulana.
Presente all'incontro anche la nuova Direttrice Trenitalia FVG, Elisa Nannetti, che ha saluto i Pendolari ed espresso loro l'intenzione di proseguire il lavoro lungo la linea tracciata dal dott. Gorini, mantenendo un fattivo dialogo con i Comitati, impegnati non solo a supportare Trenitalia nel miglioramento del servizio ferroviario regionale, ma anche a dare supporto logistico alla Fondazione FS in ordine al progetto "Binari senza tempo" che dalla prossima primavera sbarcherà lungo i binari della Sacile-Gemona, ormai prossima alla riapertura.
Il successo di pubblico di ieri, se ancora vi erano dubbi, ha dimostrato come il turismo lento ha dimostrato di essere una piacevole realtà da sfruttare al meglio per creare anche nei nostri Territori una economia legata al treno e alla ferrovia.

venerdì 6 ottobre 2017

Turisti inglesi scoprono il Friuli viaggiando a bordo del treno storico


The Railway Touring Co, noto tour operator inglese nell’organizzazione di viaggi in treno, ha organizzato un tour tra Slovenia, Friuli e Veneto.
La notizia non è sfuggita all'attenta cronista del Messaggero Veneto, Alessandra Ceschia, che ha dedicato un bel articolo al viaggio d'altri tempi di questi turisti (vedi foto).
Un programma molto fitto che dal 22 settembre al 2 ottobre ha permesso ai turisti inglesi di viaggiare a bordo di un treno a vapore, alla scoperta delle bellezze delle nostre terre.
Dopo esser partiti da Lubiana e raggiunto Bled attraverso la splendida ferrovia Transalpina, i turisti hanno fatto tappa a Trieste.
Il convoglio formato da tre carrozze Centoporte era trainato dalla splendida vaporiera Gr. 728, unico esemplare esistente in Italia; le vaporiere del Gr. 728, di costruzione austroungarica, furono realizzate tra il 1916 e il 1921 e dal 1926 entrarono a far parte del parco rotabile delle Ferrovie dello Stato e assegnate al deposito di Trieste.
Mercoledì 27 settembre la comitiva è giunta a Udine da Trieste, via Montalcone e Gorizia, attraendo molti curiosi e appassionati visto che il treno ha sostato un intero giorno in stazione, mentre il gruppo dei turisti scopriva le bellezze della capitale del Friuli.
Il sito ufficiale del tour operator nel programma prevedeva anche il viaggio in treno da Gemona, dove i turisti hanno fatto tappa arrivando da Udine, a Sacile lungo la Pedemontana del Friuli.
I turisti purtroppo non hanno potuto viaggiare lungo la splendida Ferrovia Pedemontana, recentemente inserita nell’elenco delle ferrovie di rilevanza turistica nazionale dalla Legge n. 128/2017, visto che la linea verrà riattivata il prossimo mese di dicembre.
Riteniamo tuttavia molto significativa questa presenza turistica nella nostra regione, un nuovo modo per sviluppare e promuovere le bellezze e le eccellenze del nostro territorio.
Positivo in particolare è che la ferrovia Sacile-Gemona sia già conosciuta all’estero e che ci sia un tour operator interessato ad organizzare questo tipo di viaggi lungo questa romantica ferrovia che attraversa vari borghi storici, sviluppando quel turismo lento che sta trovando il gradimento di un numero sempre maggiore di utenti, soprattutto stranieri.
Il viaggio dei turisti inglesi si è concluso lunedì 2 ottobre in Veneto, dove sempre a bordo del treno a vapore hanno raggiunto e visitato prima Conegliano e la zona del prosecco, poi Treviso e Calalzo.
Il costo del viaggio è di 2760 sterline.

martedì 3 ottobre 2017

Domenica torna il treno storico "Barcolana Express"

Domenica 8 ottobre, in occasione della Barcolana, Trenitalia in collaborazione con la Fondazione FS e la Regione FVG, offrirà l’opportunità di viaggiare da Udine a Trieste e ritorno su un treno storico composto da una locomotiva a vapore Gr. 728 e da carrozze Centoporte. 
Partenza da Udine alle ore 7.30, con fermate a Cormons (7.57), Gorizia (8.43), Sagrado (8.59), Monfalcone (9.39) e arrivo a Trieste alle ore 10.17). Ritorno: partenza da Trieste alle ore 16.30, e arrivo a Udine alle ore 19.42. 
I biglietti sono già in vendita presso le biglietterie e on line: il costo andata e ritorno è di € 25. Riduzione del 50% per ragazzi fino a 12 anni e gratis per bambini fino a 4 anni. 
Il biglietto per il treno storico non è utilizzabile sui treni regionali. 
Info e prenotazioni: prenotazioni@fondazionefs.it - Tel. 313 8719696 
Una bella iniziativa che ci piace condividere e promuovere, che permetterà di fare un tuffo nel passato e viaggiare sulle strade ferrate del Friuli Venezia Giulia degustando prodotti tipici.
Quest'anno l'offerta dei treni turistici della Barcolana raddoppierà visto che oltre alla "Barcolana Express" si affiancherà anche il treno storico organizzato dall'Associazione La Carrozza Matta, in partenza da Bassano del Grappa (p. 8.35), con fermate a Castelfranco, Treviso, Portogruaro e arrivo a Trieste alle ore 11.30. Info: www.lacarrozzamatta.it  - Tel. 328 2465687
Da non perdere !

domenica 1 ottobre 2017

Sacile-Maniago, il 10 dicembre il treno tornerà a correre sui binari

La bandiera della Pedemontana presentata a Cavasso
Nel corso della tavola rotonda “La ferrovia che ritorna: dalla Transiberiana alla Pedemontana, storia, emigrazione e turismo”, svoltasi ieri a Cavasso Nuovo, Andrea Palese, nostro portavoce, nonché consigliere comunale con la delega alla mobilità di Gemona, ha anticipato la data di riapertura della Pedemontana relativo al tratto Sacile-Maniago. 
La giorno x, salvo intoppi tecnici, sarà domenica 10 dicembre 2017, in occasione del cambio orario invernale, come appreso in maniera ufficiosa da fonti ferroviarie. 
Mancano 70 giorni alla riapertura del tratto Sacile-Maniago e impazzano le polemiche sulla carta stampata, dai passaggi a livello, agli orari del servizio, ancora non resi noti dalla Regione, alla mancanza di una campagna informativa, al piano di restyling delle stazioni fermo al palo.
Nonostante le rassicurazioni dell'Assessore regionale Santoro che cerca di nascondere questi colpevoli ritardi, il lavoro da fare è ancora tanto. Unica nota positiva lo stato di avanzamento dei lavori lungo la linea, i quali proseguono in base alla tabella di marcia.
Tanti gli spunti di riflessione emersi nel corso della tavola rotonda di Cavasso Nuovo, alla quale hanno partecipato oltre ad Andrea Palese, Giuseppe Ragogna, giornalista e Vice Direttore del Messaggero Veneto, Emanuele Zanon, Sindaco di Cavasso Nuovo e Alessandro Puhali, storico ferroviario.
I LAVORI DI RFI: terminati gli interventi di rinnovo dell’armamento con la sostituzione di traverse e binari ed il risanamento della massicciata a Budoja, il cantiere si è spostato ad Aviano, dove i tecnici stanno sostituendo parte delle rotaie al ritmo di 650/700 metri al giorno. Ad Aviano e Montereale verrà sistemato il primo binario di circolazione mentre a Maniago si rinnoverà il 1° e 2° binario, esclusi i deviatoi, che saranno soggetti alla sola revisione generale con la sostituzione delle traverse e traversoni di legno. A Montereale inoltre sono già stati installati i nuovi motori dei passaggi a livello che garantiranno una chiusura più rapida delle sbarre, mentre altri lavori sono in corso anche a Travesio. 
Le criticità tuttavia non mancano, sia quelle di natura tecnica, soprattutto su Sacile, che quelle legate al progetto turistico, il cui servizio verrà avviato la prossima primavera lungo tutta la tratta. 
ORARI E TARIFFE: ad oggi sconosciuti sono gli orari e le tariffe, ancora non resi noti dalla Regione e il fatto che nessuna campagna informativa sia stata avviata sul territorio, specialmente nelle scuole di Sacile e Maniago.
PROGETTO STAZIONI: anche il piano di restyling delle stazioni langue, fatto salvo per Gemona dove il progetto è in fase di realizzazione e Cavasso Nuovo dove gli interventi sono in progettazione, tutti gli altri Comuni sono fermi al palo. 
Purtroppo sembra che il passato non abbia insegnato nulla visto che si stanno facendo i medesimi errori: infatti prima di prevedere un’offerta così ricca di corse (22 al giorno), la Regione dovrebbe risolvere le criticità legate all’infrastruttura, partendo dalle stazioni ad esempio, dove il treno tornerà tra edifici in evidenti stato di degrado. 
PROGETTO TURISTICO: quello che più preoccupa di più tuttavia è la mancanza di un progetto turistico di Territorio, visto che Montagna Leader, capofila designata dalla Regione, non dispone delle risorse economiche per avviare il progetto. E’ singolare infatti come la Regione abbia affidato il compito di realizzare questo ambizioso progetto ad un Ente che negli ultimi anni si è distinto solo per pesantissimi bilanci in perdita (oltre 400mila solo negli ultimi due anni).
Manca di fatto un soggetto attuatore in grado di coordinare il futuro progetto turistico: a tal fine l'unica soluzione pare l'individuazione di un tour operator specializzato in materia. 
Se il quadro nazionale è molto positivo, con numeri che fanno capire che il progetto dei treni turistici è diventato una realtà economica e non è più il sogno di qualche appassionato, visto che nel 2017 lungo le sette linee nazionali di “Binari senza tempo” si è registrato un vero boom di presenze, con oltre 70mila turisti, a livello locale le Istituzioni, non riescono ad avviare un progetto che possa sfruttare il ritorno del treno, valorizzando le potenzialità turistiche, gran parte delle quali sono inespresse, creando un indotto economico come sta succedendo altrove. 
Ci sono tutte le condizioni affinché la Gemona-Sacile possa diventare un’eccellenza, visto che è stata inserita nell'elenco delle 18 ferrovie turistiche di interesse nazionale dalla recente legge 128/2017. Inoltre la Sacile-Gemona sarà la prima linea d'Italia ad essere utilizzata sia per il servizio di trasporto pubblico locale che per quello turistico, potendo sfruttare a pieno il volando della Ciclovia FV3 e del servizio treno+bici che sta spopolando lungo la Gemona-Tarvisio. Il taglio del nastro è prossimo e di certo non sarà un bel biglietto da visita farlo ad esempio a Maniago, in una stazione in evidente stato di degrado, emblema dell'immobilismo delle Istituzioni. 
Per non vanificare tutto e sfruttare al meglio l’opportunità è fondamentale strutturare un'offerta turistica all'altezza, la quale ormai è evidente che non può essere lasciata nelle mani delle Istituzioni, bensì è necessario il coinvolgimento degli operatori commerciali privati e delle associazioni di categoria.