Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

sabato 29 luglio 2017

Vittoria ! La ferrovia Pedemontana verrà riattivata interamente da dicembre 2018

Abbiamo voluto far passare alcuni giorni per smaltire la “sbornia” … dopo l’annuncio dato martedì scorso nel corso dell’incontro svolto a Maniago tra Regione FVG, Trenitalia, RFI e Sindaci dei Comuni interessati: entro dicembre 2018, la ferrovia Sacile-Gemona sarà completamente riattivata anche per il trasporto di passeggeri. Obiettivo raggiunto ! 
Dopo la chiusura di luglio 2012 a causa di una frana a Meduno in tanti hanno pensato che la ferrovia finisse nel dimenticatoio, come tanti altri “rami secchi” e che la richiesta di riattivazione pareva una battaglia persa sin dall’inizio. 
Con orgoglio rivendichiamo il merito di non aver mai mollato, di aver creduto in un progetto sostenibile e di aver lavorato con determinazione per il raggiungimento di questo importante risultato per il nostro Territorio. 
Sono stati 5 anni intensi di una mobilitazione senza precedenti per le nostre Comunità, che hanno permesso di mettere in rete tante idee e far sinergia con tante persone e Associazioni, tutte unite per uno scopo comune, far riattivare la ferrovia Pedemontana per dare risposte alle esigenze di mobilità dei nostri Paesi (pendolarismo scolastico e lavorativo), ma soprattutto per sviluppare una nuova forma di turismo sfruttando il treno.
Utilizzando le parole di Andrea Palese, vera locomotiva di questo movimento, "la Pedemontana rappresenta un vero e proprio miracolo ferroviario, nel quale la Gente è stata la protagonista, relegando la politica a spettatrice o mera esecutrice del volere popolare". 
Tante sono state le iniziative organizzate per sensibilizzare le Istituzioni alla riapertura della ferrovia, dalla “Staffetta treni-taglia, ridacci il nostro treno” svoltasi nel novembre-dicembre 2012, alla Mostra fotografica “La Pedemontana, tra storia e turismo" di Gemona, sino alla “Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate” della scorsa primavera nel corso della quale i ciclotreni realizzati dagli studenti delle scuole superiori di Sacile e Maniago hanno anticipato il ritorno del treno. 
LA SVOLTA: dopo anni di muro contro muro con RFI, con la Regione FVG che temporeggiava e procrastinava ogni tipo di decisione, senza dubbio la svolta è stata l'intuizione di Andrea Palese di contattare Fondazione FS e il suo direttore, l’ing. Luigi Cantamessa, il quale ha avuto un ruolo determinante nella partita della Gemona-Sacile. 
Fondamentale è risultato l'incontro a marzo 2016 lungo i binari della Ferrovia dei Templi di Agrigento tra Palese e Cantamessa; il seguito è solo il risultato dell'unico progetto che si poteva realizzare per recuperare la Gemona-Sacile. 
Una gran soddisfazione, ma il lavoro non è terminato perché ora si deve costruire un vero “progetto di Territorio” che coinvolga tutti i Comuni e che possa promuovere quelle attività turistiche legate alla ferrovia.
LE TEMPISTICHE: la linea verrà riattivata in tre step, il primo a dicembre 2017, con la riattivazione del traffico passeggeri lungo la tratta Sacile-Maniago, poi dalla primavera 2018 verrà avviato il servizio turistico con treni storici a cura della Fondazione Fs lungo tutta la linea Sacile-Gemona e da dicembre 2018 verrà ripristinato anche il trasporto passeggeri lungo tutta la linea 
L' INVESTIMENTO: RFI investirà 17 milioni per la riattivazione della linea e il suo adeguamento. 
L’ing. Giuseppe Albanese, Direttore della Produzione di RFI, ha confermato che sono già in corso interventi che permetteranno la riattivazione degli impianti di segnalamento CTC esistenti, nonché i lavori di rinnovamento parziale dell’armamento con la sostituzione di traverse e binari. Verrà temporaneamente riattivato il DCO a Pinzano sino alla realizzazione del nuovo CTC di governo della linea che entro il 2018 verrà gestita in telecomando dalla sala operativa di Mestre.
I COLLEGAMENTI: il dott. Simone Gorini, Direttore Regionale di Trenitalia, nel presentare il nuovo orario ha annunciato che da dicembre  2017 partiranno i collegamenti da Sacile a Maniago con 22 corse (11 coppie di treni) al giorno nei feriali e 12 corse (6 coppie) nei festivi. Da Maniago a Gemona, via Pinzano, il collegamento continuerà coi bus in orari coordinati con quelli dei treni: 11 bus Maniago-Pinzano e 2 Pinzano-Gemona nei feriali e 6 bus Maniago-Gemona nei festivi. 
Da dicembre del 2018 tutta la linea sarà percorribile col treno, i quali saranno attrezzati per il trasporto di biciclette. 
La Regione garantirà con 2,5 milioni/annui a regime il costo della gestione che verrà inserito nel prossimo contratto di servizio. 
PIANO STAZIONI MINORI: la Regione interverrà per il recupero di stazioni, soprattutto per il loro recupero turistico. Sono già stati finanziati interventi di restyling (80mila euro per stazione) per Gemona, Cavasso Nuovo e Pinzano, mentre sono stati annunciati ulteriori finanziamenti in favore delle stazioni di Maniago e Meduno. 
PROGETTO BINARI SENZA TEMPO: come già anticipato la Ferrovia Pedemontana diventerà la prima linea d'Italia ad essere utilizzata sia per il trasporto passeggeri (tpl) che per fini turistici, sfruttando il progetto nazionale di Fondazione FS "Binari senza tempo", di cui diventerà l'ottava linea.
La Gemona-Sacile figura inoltre nel disegno di legge (Ddl Iacono) con cui si istituiscono a livello nazionale le ferrovie turistiche, in fase di approvazione al Senato.
PROGETTO DI TERRITORIO: se ottima risulta l'offerta ferroviaria di Trenitalia (forse anche esagerata per il numero di corse programmate, noi avevamo proposto la metà delle corse - clicca qui e vedi la nostra proposta), purtroppo risulta inconsistente e nebuloso, da "libro dei sogni", il progetto di Territorio di Montagna Leader, ente delegato dalla Regione alle proposte turistiche. 
Più volte abbiamo denunciato che mancano al riguardo le sinergie con gli operatori commerciali privati che saranno i veri attori del progetto economico e soprattutto i finanziamenti adeguati per la sistemazione delle stazioni, e la loro destinazione ad attività non solo no profit (InfoPoint), ma soprattutto commerciali per la valorizzazione dei nostri prodotti tipici. 
Tutti i progetti delle piccole stazioni sono al palo, tranne quello gemonese, che entro la fine dell’anno dovrebbe essere realizzato come anticipato dal Sindaco Paolo Urbani
Le polemiche: nel corso dell’incontro di Maniago non sono mancate le scintille tra amministratori comunali che hanno accusato la Regione FVG e alcuni Sindaci di aver voluto calare dall'alto un progetto non condiviso con il Territorio e di aver voluto delegare un Ente, come Montagna Leader, non rappresentativo di tutti i Comuni della linea, ente che risulta peraltro sfornito delle risorse umane e professionali per realizzare un progetto economico di area vasta come quello legato alla riattivazione della ferrovia.
Le relazioni del Presidente di Montagna Leader, Gino Martinuzzo, e di Promoturismo FVG, Marco Tullio Pietrangelo, sono risultate quasi imbarazzanti vista la mancanza assoluta di contenuti e la chiara dimostrazione della mancanza di un progetto turistico d'insieme. Si è fatto riferimento a due bandi UE Interreg Italia-Austria aventi ad oggetto l'attività di promozione, ma non è stato comunicato nessun contenuto specifico e soprattutto quando questi progetti verranno (se verranno) finanziati e le tempistiche per la loro realizzazione. 
Sugli scudi molti amministratori che non hanno digerito la mancanza di una condivisione d'insieme nel progetto di Territorio: il Sindaco di Forgaria, Pierluigi Molinaro ha tuonato contro il collega di Maniago, Andrea Carli, nonché Presidente dell'Uti delle Dolomiti Friulane, reo di voler accentrare sull'Uti tutte le scelte che riguardano il progetto turistico della ferrovia.
Sulla stessa lunghezza d'onda, il Sindaco di Cavasso Nuovo, Emanuele Zanon, che ha rilevato che non è ammissibile tagliare fuori dalle decisioni i Comuni che hanno già vari progetti legati al rilancio della ferrovia solo perché non hanno aderito alle Uti e soprattutto tagliare fuori tutti quelli che non gravitano nell'orbita di Montagna Leader: Sacile, Aviano e tutti i Comuni della Provincia di Udine, San Daniele, Forgaria, Majano, Osoppo e Gemona, di gran lunga la maggioranza della popolazione interessata.
Duro anche il consigliere con delega alla mobilità di Gemona, Andrea Palese, primo promotore del rilancio della linea e del servizio turistico: "sono soddisfatto per la riapertura dell'intera linea e soprattutto per l'intuizione avuta, in tempi non sospetti, di puntare sul progetto della Fondazione Fs, ma resta inconsistente il progetto turistico. C'è molto da lavorare, serve un cambio di mentalità e trovare un altro metodo, queste non scelte rischiano di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad oggi".
L'incontro di Maniago è parso ai più una "sfilata" da campagna elettorale (le elezioni regionali ormai sono prossime) dove alcuni Amministratori, disinteressati fino a ieri alla materia, non solo hanno cercato di salire sul carro dei vincitori, ma persino di prendersi meriti altrui.
Il Territorio ne esce spaccato soprattutto per la mancanza di un soggetto in grado di coordinare: ora si dovrà recuperare quella necessaria visione d'insieme e mutare l'impostazione perché il progetto così come presentato da Montagna Leader, senza una condivisione tra tutti i Sindaci e un'adeguata campagna di promozione non porterà ad alcun risultato pratico e si rischia di riavere i treni (tanti e magari vuoti) che corrono lungo la linea, ma con stazioni decadenti e senza servizi turistici già attivati.
Sarebbe un peccato perdere l'occasione perché il treno della vita passa una sola volta! 

mercoledì 26 luglio 2017

Venerdì 28 luglio presentazione libro "Il fascino del treno" di Romano Vecchiet

Vi segnalimao questo importante appuntamento previsto per venerdì 28 luglio alle ore 18.00 presso la Sala della letteratura della Libreria LEG, Corso Verdi n. 67, Gorizia, dove si terrà la presentazione del libro "Il fascino del Treno - Piccole divulgazioni di viaggio tra bibnari e stazioni" di Romano Vecchiet.
Il libro fa parte della collana "Piccola filosofia di viaggio" di Ediciclo Editore ed è l'ultima fatica di Romano Vecchiet,  bibliotecario esperto di locomotive, binari e stazioni, a raccontarci il mezzo di trasporto su terra più lungo e più pesante in assoluto, il treno. In perenne movimento, il treno propizia incontri e amori clandestini, attraversando la vita con garbata finezza.
L'incontro con l'autore sarà presentato dallo storico ferroviario e nostro collaboratorte, Alessandro Puhali.
Non mancate !

domenica 23 luglio 2017

Sacile-Maniago: la nostra proposta d’orario fs

Dopo gli ottimi risultati del sondaggio informativo lanciato nelle scorse settimane sulle piattaforme social e sul nostro blog e dopo aver assunto dal Territorio una serie di informazioni, soprattutto riguardanti le necessità di mobilità degli studenti dei poli di Maniago e Sacile, il nostro gruppo di lavoro ha studiato una proposta d’orario relativo al nuovo servizio fs della tratta Sacile-Maniago che verrà ripristinata a partire da dicembre 2017.
Sono statati ipotizzati due scenari minimi quale livello di partenza, uno feriale, con 6 coppie di treni e 12 corse giornaliere ed uno festivo con un servizio spola con 8 corse.
GIORNI FERIALI: dal lunedì a sabato vista la presenza delle scuole, si prevedono 12 corse giornaliere (6 Sacile-Maniago e altrettante di ritorno Maniago-Sacile), utilizzando come materiale rotabile 2 Minuetto diesel (capacità 120 posti a sedere ciascuno), con incrocio ad Aviano per alcune corse visto che la linea è a binario unico.
I tempi di percorrenza previsti sono i medesimi di quelli ante 2012 visto che la linea verrà ripristinata a tecnologia esistente con DCO a Pinzano in attesa degli interventi infrastrutturali di ammodernamento che permetteranno a Rfi di gestire la linea in telecontrollo da Mestre. La tratta Maniago-Sacile verrebbe pertanto percorsa in 32 minuti circa, un tempo che in ogni caso garantirà soprattutto agli studenti di dimezzare le attuali percorrenze dei bus ed ampiamente competitivo rispetto all'auto.
Maniago-Sacile: la prima corsa da Maniago potrebbe esser prevista alle ore 6.16 con arrivo a Sacile alle ore 6.48; le altre corse mattutine sono previste alle ore 7.16 (con arrivo a San Liberale per gli studenti alle ore 7.43 e a Sacile alle 7.48), e alle 8.16 (Sacile a. 8.48). Al pomeriggio invece sono ipotizzate le corse delle ore 13.46 (Sacile a. 14.18), delle ore 16.46 (Sacile a. 17.18) e alle ore 19.46 (Sacile a. 19.48).
Sacile-Maniago: dalla città liventina sono state ipotizzate due corse mattutine con partenza alle ore 6.09 (con arrivo a Maniago alle ore 6.45) e alle ore 7.09 (Maniago a. 7.45), quest’ultima studiata per gli studenti dell’Istituto Torricelli; due invece le corse al pomeriggio, sempre a servizio dei poli scolastici, rispettivamente alle ore 13.41 (Maniago a. 14.17) e alle ore 16.41 (Maniago a. 17.17) e due alla sera, a servizio dei pendolari che rientrano dal lavoro rispettivamente alle ore 18.09 (Maniago a. 18.45) e alle ore 20.09 (Maniago a. 20.45).
COINCIDENZE DA E PER VENEZIA E DA E PER PN/UD: il criterio utilizzato per la proposta d’orario è stato quello di garantire un orario cadenzato e permettere coincidenze a Sacile rispettivamente da e per Treviso/Venezia e da e per Pordenone/Udine; tutte le corse ipotizzate prevedono comode coincidenze a Sacile con treni regionali veloci.
Fondamentale inoltre sarà coordinare gli orari del nuovo servizio fs con quelli del trasporto pubblico dei bus Atap, ottimizzando e garantendo l’intermodalità treno-bus.  
GIORNI FESTIVI: per la domenica si è ipotizzato ad un servizio spola con un solo Minuetto attrezzato per il trasporto di biciclette con partenze da Sacile alle ore 9.11 (Maniago arrivo alle 9.44), ore 11.11 (Maniago a. 11.44), ore 17.11 (Maniago a. 17.44) e alle ore 20.11 (Maniago a. 20.44), mentre da Maniago alle ore 8.16 (Sacile a. 8.48), ore 10.16 (Sacile a. 10.48), ore 16.16 (Sacile a. 16.48) e alle ore 19.16 (Sacile a. 19.48). Anche in questo caso tutte le corse sono comodamente servite a Sacile con coincidenze da e per Venezia e da e per Pordenone e Udine.
IPOTESI APERTURA INTERA LINEA: è stata inoltre proposta anche un’ipotesi di orario fs con corse (solo festivi) che percorrono l’intera linea da Sacile a Gemona e viceversa, con coincidenze nella città Pedemontana con il treno Mi.Co.Tra. proveniente da Villach e con gli altri treni diretti a Tarvisio. La proposta è volta soprattutto a sostenere il servizio treno+bici e valorizzare la Ciclovia FVG3 Budoja-Gemona, cercando di intercettare altresì a Gemona i tanti cicloturisti che scendono dall’Alpe Adria.
TAVOLO DI LAVORO: l'orario proposto è uno schema minimo possibile per consentire l'utilizzo della linea ad un'utenza variegata (studenti, pendolari, cicloturisti viaggiatori per diporto in generale) ma è suscettibile di ampio miglioramento a seconda delle risorse che saranno destinate al rilancio e alla gestione della linea. A tal fine la proposta d’orario verrà ora inviata alla Direzione Regionale Trenitalia e alla Regione FVG, alle Scuole e ai Comuni, ai quali verrà richiesto di confrontarsi su un Tavolo di Lavoro dedicato alla Gemona-Sacile al fine di rendere le decisioni il più partecipate possibili, evitando così che vengano calate dall’alto scelte d’orario che non rispecchino le necessità di mobilità del territorio.
Va da se' che non è possibile rilanciare la tratta con un orario scomodo e molto limitato quale er quello in vigore prima dell'interruzione.
COLLEGAMENTI BUS MANIAGO-PINZANO-GEMONA: con la riapertura del traffico passeggeri della tratta Sacile-Maniago, verrà meno il servizio sostitutivo bus, oggi gestito dalla società Losurdo per conto di Trenitalia. Resta però ferma la necessità di coprire il tratto della linea che non verrà servita dal treno; pertanto chiederemo a Trenitalia e alla Regione FVG di studiare corse bus che possano garantire il collegamento Maniago-Pinzano-Gemona, coprendo soprattutto le fasce d’orario utilizzate dagli studenti che si recano a Maniago o a Gemona.

giovedì 20 luglio 2017

Comitato Pendolari Alto Friuli e Ferrovia Willy unite per supportare Fondazione FS. L'ex bigleitteria di Gemona diventerà il primo InfoPoint turistico del FVG

Il Sindaco di Gemona, Paolo Urbani, ha anticipato che RFI estenderà in favore del Comune il comodato anche ai locali dell’ex biglietteria fs, dove verrà creato entro la primavera 2018 un InfoPoint turistico per supportare l’attività di Fondazione Fs legata al treno turistico della Gemona-Sacile, servizio che verrà attivato proprio nella prossima primavera.
A tal fine la nostra Associazione e Ferrovia Willy, hanno richiesto al Comune di Gemona il comodato di parte dei locali della ex biglietteria per trasferirvi le proprie sedi.
Il nostro Presidente, Giorgio Picco (Comitato Pendolari Alto Friuli) e Luca Morettin (Ferrovia Willy) confermano l’intesa con il Comune, che sta definendo con RFI i termini del comodato. Si tratta di un primo ed importante passo, concordato anche con il Direttore della Fondazione FS, ing. Luigi Cantamessa, finalizzato a gettare le basi per supportare l’attività della Fondazione nell’ambito del progetto nazionale “Binari senza tempo”.
Come auspicato dall’ing. Cantamessa, le due associazioni uniranno le proprie forze per creare un unico soggetto che possa relazionarsi e convenzionarsi con Fondazione FS e garantendo non solo supporto logistico, ma fungendo anche da raccordo con il Territorio.
Vogliamo replicare ciò che è stato già realizzato in altre realtà italiane, come ad esempio in Abruzzo lungo la ferrovia Sulmona-Carpinone più nota come Transiberiana d’Italia o in Sicilia lungo la ferrovia della Valle dei Templi, dove la Fondazione FS è supportata dalle Associazioni locali che oltre a fornire la logistica fanno rete con le altre realtà del Territorio”.
L’intento delle Associazioni ora è quello di realizzare un sito web ed individuare un logo comune: “in quest’ottica coinvolgeremo – grazie anche alla collaborazione di Italia Nostra e della stessa Fondazione FS - le scuole superiori della Provincia di Udine e Pordenone, lanciando un concorso di idee, finalizzato all’individuazione di un brand unico che possa rappresentare ed identificare la ferrovia Pedemontana ed al tempo stesso coinvolgere e sensibilizzare gli studenti all’utilizzo del treno”.
Gemona diventerà uno dei punti più importanti della nuova Pedemontana, capolinea della linea, ma soprattutto base operativa per le attività legate al treno storico, che negli ultimi due anni ha avuto a livello nazionale uno sviluppo ed un incremento esponenziale, con oltre 60.000 turisti che hanno viaggiato lungo i binari delle sette linee di “Binari senza tempo”, favorendo la creazione di un indotto economico grazie anche alla presenza di ciclovie e di itinerari storico-naturalistici.
Gemona è il primo Paese ad aver avviato sul campo progetti a supporto della ferrovia turistica, investendo e potenziando le proprie strutture. Picco e Morettin evidenziano come questo sia un punto di partenza, anche se non nascondono la loro preoccupazione che la mancanza di una visione d’insieme da parte degli altri Comuni e soprattutto della Regione, possa in qualche maniera minare la bontà del progetto. “Diversamente senza una progettazione responsabile si rischia di perdere questa grande opportunità di sviluppo turistico e la possibilità di far nascere un indotto economico legato al turismo slow che negli ultimi anni ha visto aumentare in modo esponenziale presenze e fatturati, soprattutto legati al binomio treno + bici."    

martedì 18 luglio 2017

Il futuro del servizio tursitico della Gemona-Sacile: Associazioni e Fondazione FS protagoniste. Un libro per celebrare la riapertura della Pedemontana

Ieri presso il Museo ferroviario di Campo Marzio di Trieste i rappresentanti dei Comitati dei Pendolari e delle Associazioni ferroviarie che sostengono la riapertura della linea Gemoma-Sacile in ambito turistico hanno incontrato il Direttore della Fondazione FS, Luigi Cantamessa.
L’incontro è stato molto positivo e ha permesso di fare il quadro della situazione.
L’ing. Cantamessa ha confermato l’impegno del Gruppo FS per la riattivazione della ferrovia, i cui lavori sono in corso e permetteranno a dicembre la riapertura del tratto Sacile-Maniago per il servizio passeggeri, mentre dalla primavera 2018 verrà avviato il servizio turistico lungo l’intera linea a cura della Fondazione FS.
Proprio su questo Cantamessa si è soffermato con i rappresentati delle Associazioni, coordinate da Andrea Palese: la Gemona-Sacile diventerà l’ottava linea del progetto nazionale “Binari senza tempo”, il progetto della Fondazione FS che ha dato una seconda giovinezza ai cosiddetti “rami secchi”, con quasi 500 km di linee riaperte per scopi turistici da Nord a Sud del Paese.
Un’altra buona notizia è che ormai è prossima l’approvazione da parte del Parlamento della proposta di legge sulle ferrovie turistiche (DDL Iacono), probabilmente entro la fine dell’estate, nel cui elenco è inclusa anche la nostra Ferrovia Pedemontana.
Il Direttore ha evidenziato lo stretto legame tra Fondazione FS e FVG: nel marzo 2016 ad Agrigento il primo incontro con Andrea Palese lungo i binari della ferrovia dei Templi, quando lo stesso Cantamessa ha manifestato la volontà di “conquistare anche il nord-est, unendo lo stivale con il progetto turistico di Binarti senza tempo”. Nell’ottobre 2016 a Gemona, nel corso dell’inaugurazione della Mostra dedicata alla ferrovia Pedemontana organizzata dal Comitato Pendolari Alto Friuli, l’ing. Cantamessa aveva annunciato la riattivazione della linea a partire dal 2018.
Un legame divenuto ancora più forte con l’odierna firma del Protocollo d’Intesa che permetterà al Museo Ferroviario di Trieste di diventare il secondo polo museale d’Italia dopo Pietrarsa, con un investimento di ben 3 milioni di euro sostenuto dalla Fondazione FS che garantirà la ristrutturazione funzionale dell’immobile.
UN'UNICA ASSOCIAZIONE IN FRIULI: per rafforzare l’unità d’intenti, l’ing. Cantamessa, ha auspicato che sia un unico soggetto a relazionarsi con la Fondazione FS, così come accade nelle altre realtà dove opera. Un’unica associazione che presterà supporto logistico a Fondazione FS e che farà da filtro sul territorio.
Palese ha confermato la volontà di riunire le associazioni ferroviarie friulane in un unico soggetto che si convenzionerà con la Fondazione FS: “l’unione fa la forza, è inutile dividersi in mille campanili, avvieremo un percorso che ci porterà ad una Convention tra le associazioni per decidere nome e logo del nuovo soggetto. Siamo grati all’ing. Cantamessa che si è reso disponibile a supportarci, condividendo la nostra proposta di lanciare un concorso d’idee per la creazione di un logo unico che rappresenterà la nuova associazione e diventerà il brand ferroviario del FVG. Ci stiamo già lavorando, dopo Ferragosto renderemo pubblico il progetto al quale parteciperanno anche le scuole e i partner nazionali Italia Nostra, Fiab e l’Alleanza per la Mobilità Sostenibile con i quali ci sono ottimi rapporti”.
STAZIONI IN COMODATO: Cantamessa sensibilizzato da Palese ha sottolineato la necessità di recuperare per fini turistici le stazioni della Pedemontana, alcune delle quali potrebbero passare in comodato ai Comuni, già beneficiari di finanziamenti regionali (Gemona, Pinzano e Cavasso Nuovo). A tal fine per la riuscita del progetto è stata evidenziata la necessità di destinare gli spazi fs non solo ad attività no-profit, ma anche commerciali legate alla ferrovia turistica; attività oggi escluse dal comodato di RFI. L’idea di Cantamessa è quella di derogare alla normativa grazie al protocollo d’intesa firmato tra RFI e Regione FVG e permettere la stipula di “comodati etici” che permettano lo svolgimento di piccole attività economiche, valorizzando in particolare la vendita di prodotti locali.
PARCO TRENI STORICI: Cantamessa ha confermato che per le future attività turistiche lungo la Gemona-Sacile, la Fondazione FS prevede la realizzazione di un nuovo “hub” per il ricovero di rotabili storici a Casarsa della Delizia, dove saranno restaurati il vecchio Deposito Locomotive e la piattaforma girevole. Si prevede di utilizzare lungo la linea una romantica vaporiera Gruppo 740 e una locomotiva diesel D 345 in livrea originale, oltre che le splendide carrozze Centoporte.
Per il viaggio inaugurale Cantamessa ha accolto la richiesta degli appassionati e sarà effettuato con una ALn 772, la vecchia littorina che fino ai primi anni ’80 ha servito la linea e fatto viaggiare migliaia di persone in Pedemontana.
LIBRO: Palese e Cantamessa hanno ufficializzato poi la pubblicazione di un libro dedicato alla ferrovia Pedemontana. Si tratta di una pubblicazione che spazierà dalla storia, curata dal dott. Romano Vecchiet, alla cronaca di una battaglia vinta, dalla chiusura della linea nel 2012 sino alla sua riapertura, parte che sarà curata dalla giornalista del Messaggero Veneto, Giulia Sacchi, ad un’ampia sezione fotografica con materiale inedito che verrà fornito dalla Collezione Fondazione FS.

sabato 15 luglio 2017

Cividale e Palmanova patrimonio dell'Umanità

Pubblichiamo una bella riflessione dell’amico, Marco Chiandoni, storico rappresentante dei Pendolari friulani, oggi corrispondente della prestigiosa rivista International Railway Journal. Nonostante il servizio fs regionale sia attualmente ai vertici nazionali in termini di puntualità, secondo Chiandoni c'è molto ancora da fare per promuovere l'offerta sul nostro territorio. Si tratta di una proposta “utopica” come definita dallo stesso Chiandoni che presuppone un nuovo approccio culturale.

La notizia di Palmanova promossa a patrimonio dell'Umanità non può che renderci felici e orgogiosi per questi patrimoni culturali sul nostro territorio.
Una delle prime misure da adottare, a mio parere, è assicurare un trasporto ferroviario all'altezza di questi due gioielli e vengo alle proposte, utopiche, per la nostra regione, ma spero almeno di avviare una discussione.
Partiamo dalla linea Cividale-Udine: essa va elettrificata e garantire un servizio ferroviario senza la cosiddetta rottura di carico a Udine: vale la pena ricordare gli imponenti piani di recupero in Alto Adige, dove due linee abbandonate sono state elettrificate e ora gestiscono milioni di passeggeri per anno.
Palmanova-Udine: la stazione di Palmanova è poco distante dalla piazza, ma praticamente situata in prossimità della cinta muraria: oltretutto la domenica la tratta non offre alcun servizio passeggeri. Ma guardiamo più in là: a Ronchi Legionari procedono spediti i lavori di costruzione della stazione Ronchi aeroporto e a Trieste fermano spesso crocieristi che trascorrono un paio di giornate nella splendida città capoluogo.
La situazione ferroviaria in regione attualmente è ai vertici nazionali in termini di puntualità, ma c'è molto da fare per promuovere l'offerta sul nostro territorio.
Collegare Cividale alla rete elettrica permetterebbe ai nuovi treni Civity di raggiungere Udine in poco più di una decina di minuti, Palmanova in altrettanti pochi minuti, garantendo ai turisti la visita a due, dico due centri patrimonio dell'umanità! Passando per il Capoluogo friulano o proseguendo per Trieste. Senza parlare della opportunità della ciclovia Alpe Adria che porta migliaia di cicloturisti in Friuli Venezia Giulia: il collegamento Cividale-Palmanova diverrebbe un potente volano economico.
Per ottimizzare ancor più l'offerta, suggerirei a Trenitalia e FUC di pensare all'opportunità di avviare percorsi di alternanza scuola lavoro con studenti dell'istituto Stringher al fine di promuovere a bordo treno, con il supporto di Turismo FVG, le bellezze di questa meravigliosa regione a tutti i passeggeri.
Non si tratta di spendere montagne di denaro: creare sinergie sul territorio con tutte le realtà geografiche, è vitale per l'economia turistica, che mal sopporta i campanili. Infine, per Trenitalia e Ferrovie Udine Cividale, si potrebbe pensare ad un accordo di collaborazione per gestire i servizi ferroviari sulla linea elettrificata, ma il materiale rotabile FUC diesel ben si presterebbe alla Gemona Sacile, per esempio.
Non si tratta di spendere montagne di denaro: creare sinergie sul territorio con tutte le realtà geografiche, è vitale per l'economia turistica, che mal sopporta i campanili. Grazie per l'attenzione
Marco Chiandoni - regional editor International Railway Journal

mercoledì 12 luglio 2017

Sondaggio ferrovia Sacile-Maniago: il 51% vuole il treno turistico


Grande partecipazione, oltre ogni aspettativa, per il sondaggio lanciato la scorsa settimana sulla ferrovia Sacile-Maniago, i cui primi risultati stanno fornendo preziosi suggerimenti per la stesura della proposta d’orario fs ed un quadro chiaro delle aspettative della gente.
Sono stati oltre 500 le persone che hanno partecipato ed espresso il loro voto grazie alle varie piattaforme dei gruppi facebook "La Ferrovia Pedemontana Sacile-Pinzano al Tagliamento-Gemona del Friuli", “Sei di Maniago se … sai cosa succede intorno a te”, “Sei di Aviano se …”, “Sei di Montereale Valcellina se …”, “Sei di Budoja se …”, “Sei di Sacile se …”, "Sei di Cavasso se ...", "Sei di Fanna se ... sai cosa succede intorno a te" e direttamente sul nostro blog.
Spicca la partecipazione di Aviano e Montereale Valcellina, dove ci sono stati tanti commenti propositivi. Buoni anche i risultati su Maniago, che nonostante l’atteggiamento ondivago dell’Amministrazione Comunale sulla materia, si registra sia una buona partecipazione (150 votanti circa) che un approccio positivo nei confronti del ritorno del treno (o meglio della littorina nel gergo popolare), anche se non sono mancati alcuni commenti negativi che vedono il treno come uno sperpero di denaro e non come un patrimonio da valorizzare.
In generale però l’iniziativa è stata accolta con entusiasmo, sintomo che la ferrovia è un tema molto sentito in Pedemontana.
I RISULTATI: il 51% dei votanti chiede che il treno venga utilizzato per motivi turistici, il 25% per motivi di studio (a servizio dei poli scolastici Sacile, Maniago, Università) e il 24% per motivi di lavoro.
Il fatto che la maggioranza delle risposte evidenziano l’interesse per l’utilizzo turistico della ferrovia (51%) è un risultato sorprendente che ci gratifica per il lavoro svolto, visto che siamo stati i primi a promuovere il progetto “Binari senza tempo” di Fondazione FS.
Questa è la dimostrazione come la gente ha compreso l’importanza e la portata del progetto che – come è accaduto in altre realtà italiane - potrebbe portare anche da noi importanti ricadute economiche sul Territorio.
Un ottimo viatico per il ritorno del treno ed un chiaro monito alle Istituzioni (Regione e Comuni), soprattutto a quelle che fino od oggi hanno dimostrato scarso interesse, a darsi da fare ed a rimboccarsi le maniche per creare le condizioni minime per l’avvio del progetto del treno turistico; progetto che non può limitarsi unicamente al treno, ma necessità di un indotto e di infrastrutture a sostegno, a partire da percorsi ciclabili.
Ad Aviano il 57% dei votanti crede nel progetto turistico di Fondazione Fs, mentre a Montereale Valcellina si registra la più alta percentuale di domanda di mobilità per motivi scolastici (34%); a Maniago prevale l’opzione del treno storico/turistico (51%) e la volontà di tanti di sistemare l’area stazione che oggi versa in stato di abbandono e degrado.
I risultati del sondaggio hanno dato buoni spunti al nostro gruppo di lavoro che sta studiando la proposta d’orario che verrà a breve presentata ufficialmente a Trenitalia, alla Regione e agli Istituti Scolastici interessati.
Una proposta di mobilità finalizzata a soddisfare le esigenze di mobilità del Territorio, strutturando un'offerta completamente differente rispetto a quella ante 2012, ovvero che tenga conto delle coincidenze a Sacile da e per Venezia e da e per Pordenone e Udine, nonché le esigenze dei poli scolastici di Sacile e Maniago, i cui Istituti dovranno però – nell’ambito della loro autonomia – cercare di rendere il più possibile omogenei gli orari d’entrata e d’uscita.
Non meno importante per il rilancio del servizio passeggeri sarà lanciare un’adeguata campagna informativa per studenti e pendolari: a tal fine chiederemo a Trenitalia ed alla Regione di promuovere nei Paesi della Pedemontana, iniziative ad hoc in grado di informare e sensibilizzare all’utilizzo del treno.

mercoledì 5 luglio 2017

Vota il sondaggio e aiutaci a costruire insieme il futuro orario fs della Sacile-Maniago


http://comitatopendolarialtofriuli.blogspot.it/
Ottenuta la riapertura della tratta Sacile-Maniago lungo la quale tornerà a viaggiare il treno dal prossimo dicembre, fondamentale ora sarà la stesura del nuovo orario fs.
Un orario che possa soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini.
La ferrovia dovrà riconquistare rapidamente l'utenza "tradizionale", ovvero quella scolastica e pendolare, andando successivamente ad ampliare il bacino anche ad altri target.
STUDIO NUOVO ORARIO FS: per supportare Trenitalia e la Regione nella stesura degli orari, stiamo lavorando ad alcune proposte d'orario.
Si stanno analizzando in particolare le esigenze di mobilità delle Scuole di Sacile e Maniago, i cui orari d'entrata e di uscita dovrebbero in qualche maniera essere concertati rispetto a quelli del servizio fs.
Da sempre abbiamo sostenuto con convinzione la riapertura della ferrovia in base ai bisogni concreti del Territorio, mediante un servizio che sia in grado di offrire un'offerta di mobilità completamente differente rispetto a quella ante 2012, che tenga conto in particolare delle coincidenze a Sacile da e per Venezia e da e per Udine e Pordenone, nonché mediante una vera intermodalità con gli orari dei bus. Al contrario si rischia di ricadere nei medesimi errori del passato rischiando di far fallire l'intero progetto e mandare in fumo tutto il lavoro svolto fino ad oggi.
PROPOSTA DI MOBILITA' - SONDAGGIO INFORMATIVO: grazie al lavoro di un gruppo di pendolari e di esperti in mobilità che seguono da quasi un decennio la materia ferroviaria in Fvg, entro qualche settimana saranno resi noti i risultati della nostra proposta d'orario, che verrà presentata a Trenitalia e alla Regione.
In questo momento stiamo acquisendo a 360° informazioni dal Territorio per poter confezionare una proposta d'orario concreta a misura d'utente.
Per ampliare e coinvolgere il più possibile i Cittadini in questa attività, nei giorni scorsi abbiamo lanciato sui social e sul nostro blog un sondaggio che permetterà di acquisire informazioni e comprendere quali siano le esigenze di mobilità in Pedemontana (orari, destinazioni di viaggio ecc.).
Si può votare direttamente sul blog (vedi a lato) oppure sui Gruppi Facebook "La Ferrovia Pedemontana Sacile-Pinzano al Tagliamento-Gemona del Friuli", “Sei di Maniago se … sai cosa succede intorno a te”, “Sei di Aviano se …”, “Sei di Montereale Valcellina se …”, “Sei di Budoja se …”, “Sei di Sacile se …”, "Sei di Cavasso se ...", "Sei di Fanna se ... sai cosa succede intorno a te"
Eventuali proposte e suggerimenti potranno essere inoltrate via mail a comitatopendolarialtofriuli@gmail.com
Grazie a tutti per la vostra preziosa collaborazione !

martedì 4 luglio 2017

Treno+bici: le carrozze portabici degli Etr 563 diventano visibili

Il pittogramma della carrozza portabici
Chi la dura la vince !
E’ servita la polemica sollevata recentemente sulla stampa in ordine alle carenze del servizio treno+bici perché dopo la nostra richiesta di segnalare in maniera idonea le carrozze portabici dei nuovi treni ETR 563 Civity, da qualche giorno è finalmente apparsa sulla livrea una bicicletta stilizzata accompagnata dai loghi della Ciclovia AlpeAdria e di AdriaBike.
Si ricorderà che da oltre un anno avevamo proposto all’Assessore Regionale Mariagrazia Santoro ed a Trenitalia la creazione di un adesivo/pittogramma dedicato che raffiguri non solo la bicicletta per identificare il vano portabici, ma anche un logo per promuovere il servizio treno+bici e la Ciclovia Alpe Adria.
Una semplice campagna di marketing a costo zero che possa garantire di utilizzare le livree dei treni di proprietà della Regione come spazio pubblicitario delle eccellenze del nostro territorio.
I treni sono di proprietà regionale e quindi la competenza spetta all’Ufficio Mobilità, il quale ha accolto la nostra proposta, ma che difficoltà per decidere un intervento così banale.
Vani portabici in Alto Adige
Prendiamo atto che ciò che nelle altre regioni è elementare da realizzare, da noi pare sempre un’impresa titanica.
La creatività non è stata di certo di quelle sopraffini, tuttavia conta il risultato: grazie alla raffigurazione della bicicletta stilizzata non vedremo più le scene di utenti che vagano lungo il binario alla ricerca della carrozza portabici.
Ci auguravamo la creazione di un logo decisamente più accattivante ed elaborato, prendendo spunto ad esempio l’esperienza dell’Alto Adige che ha contemperato le esigenze di mobilità con quelle della promozione tursitica;  ci dobbiamo accontentare e sperare invece che quest’intervento non sia costato eccessivamente ai contribuenti in studi o consulenze varie.
Visto che ci si è limitati al posizionamento dei loghi della AlpeAdria e della Adria Bike, non ci pare che gli Uffici Mobilità e Turismo della Regione si siano spesi per coordinarsi tra loro in questa iniziativa.
Peccato altra occasione persa per sfruttare mediante il treno le eccellenze del nostro territorio.

lunedì 3 luglio 2017

Treno merci perde gas argon, evacuata stazione Monfalcone. Forti disagi alla circolazione ferroviaria

Circolazione ferroviaria in tilt ieri a Monfalcone dalle 17.10 fino a tarda ora, a causa di una perdita di gas argon liquido refrigerato da un treno merci in transito nella stazione di Monfalcone (Gorizia).
La stazione è stata evacuata ed è rimasta chiusa per due ore.
La circolazione dei treni sulla linea Venezia-Trieste è stata sospesa e poi è ripresa su entrambi i binari ma molto a rilento. I ritardi hanno raggiunto anche più di un’ora per esempio per il Frecciarossa Trieste-Milano.
Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco di Gorizia e Trieste.
La perdita ha interessato l’ultimo carro di coda del convoglio 41853 di RTC-Rail Traction Company, che da Tarvisio era diretto alla stazione Campo Marzio di Trieste. Lo si apprende da fonti di Trenitalia.
La perdita di gas – si apprende sempre da fonti di Trenitalia – non ha causato alcun ferito. 
La sospensione della circolazione ha interessando una decina di convogli; Trenitalia ha attivato servizi sostitutivi con autobus.
Il vagone cisterna è stato messo in sicurezza e dopo le 21 è ripartito dopo la stabilizzazione della perdita di una valvola.
Il gas argon liquido non è infiammabile né tossico, se respirato in piccole quantità, e non danneggia l'ambiente. In natura è allo stato gassoso e compone quasi l'1% dell'atmosfera terrestre. L'argon ha molte applicazioni nell'industria, a partire dall'uso per l'lluminazione, ma anche in medicina. 

sabato 1 luglio 2017

La mia Pedemontana. Ricordi, considerazioni e speranze di un viaggiatore d’altri tempi e d’altri treni sulla linea Sacile-Gemona del Friuli

Pubblichiamo un bel pezzo dell’amico Massimo Franzin, storico ferroviario, collaboratore della rivista iTRENI - Etr Editrice e autore del bel libro “Zanussi. Sui binari del centenario” (Ed. Luglio).
Si tratta di una bellissimo e coinvolgente racconto della nostra Pedemontana, visto con gli occhi di un romantico appassionato che ripercorre la storia di questa gloriosa ferrovia.
Buona lettura.

Laddove una linea ferroviaria funziona in egual misura come mezzo di comunicazione e di collegamento, di trasporto e turistico, essa è un valore aggiunto nel biglietto da visita di un Paese in cui, grazie a ciò, risulta profondamente radicato un ormai sempre più raro senso civico e dove da secoli, con il lavoro ed il sacrificio d’intere generazioni, si mantiene e si tutela l’armonia tra i popoli e l’ambiente nel sinergetico cammino della vita.
Su questi presupposti si origina la mia considerazione a riguardo di una tra le più pittoresche ferrovie secondarie d’Italia: la Pedemontana friulana, altrimenti nota come Sacile-Gemona.
Tale ferrovia, in tempi recenti, è rimasta vittima dell’indifferenza dimostrata per anni non solo da una classe politica miope dinanzi ad un servizio pubblico, che invero avrebbe dovuto garantire ad elevati livelli di sicurezza e comfort, ma oltremodo anche da flussi esigui di utenza, composti principalmente da studenti e pendolari e raccolti quasi esclusivamente nel periodo scolastico-invernale.
Infine appare centrale la colpa di una quantomeno discutibile gestione, poco avvezza alla promozione di un efficiente ed efficace servizio pubblico commerciale; totalmente sorda, poi, alle innumerevoli esortazioni per voce dei pendolari stessi, a migliorare il misero servizio offerto, nonostante le grandi potenzialità insite nella complementarità tra ferrovia e territorio.
Ebbene, in un “nero” venerdì di luglio del 2012, la piccola ferrovia “cadde” sotto i colpi di un banalissimo temporale estivo, tanto comune quanto beffardo, che fornì il pretesto per la sua chiusura temporanea a quanti, nelle “alte sfere” della gestione ferroviaria, remarono sempre contro l’utilità di questa linea, bollandola come tratta insicura e “non più agibile”.
Accennavo al temporale beffardo. Ritengo senza dubbio doveroso e, consentitemelo, anche ironico ricordare come questa simpatica ferrovia – il cui progetto definitivo fu il frutto dell’unione di ben due distinti tracciati non coevi (il Casarsa-Pinzano-Gemona tra il 1893 ed il 1912 ed il Sacile-Pinzano del 1930) – abbia superato sostanzialmente indenne ben due conflitti mondiali, il periodo “buio” dei tagli operati dalle FS alle ferrovie secondarie nella politica dei “rami secchi” a metà ‘900 ed il drammatico terremoto nel maggio e nel settembre del 1976 per poi capitolare a causa di un piccolo smottamento di terra, conseguenza del temporale.
Nell’era dei computer è ancora la natura che dispone…
La storica Pedemontana, tuttavia, proprio in occasione del terremoto in Friuli, dimostrò la sua innegabile utilità, assumendo un ruolo di primaria importanza nel supportare la catena d’aiuti ai territori e alle popolazioni colpite nei dintorni di Gemona, suo capolinea, ed in tutta la fascia prealpina. In tempi più recenti poi, la tratta, se promossa a dovere, avrebbe di sicuro attirato pendolari della salute in virtù di importanti nosocomi siti nei centri di Aviano e Maniago. La nascita inoltre di feraci aree industriali e artigianali lungo il pedemonte avrebbe potuto rappresentare uno dei punti di forza della linea, innescando un processo di movimentazione delle merci attraverso un servizio ferroviario dedicato.
Quando seppi della chiusura a “tempo indeterminato” della linea rimasi mestamente avvilito dalle scelte operate dal gestore del servizio; giorni di grande incertezza per le ignote sorti di una ferrovia, patrimonio storico e tecnico di questa Regione. Un patrimonio, certo, fors’anche un tesoro, perché è di questo che si tratta: la Pedemontana friulana è a tutti gli effetti un tesoro di storia e di tecnica, al pari di altre linee protagoniste indiscusse della costruzione e dell’espansione commerciale del nostro Paese.
Lungo i suoi circa settanta chilometri che da Sacile - confine regionale e frontiera tra un Leone alato ed un’Aquila di chiara natura Asburgica - si inerpicano per il pedemonte portandoci a Gemona, cuore del Friuli, la timida e schiva ferrovia ci offre oggi l’occasione solamente per un viaggio pindarico, dove il trenino, ormai mosso dalla nostalgia, corre sui binari dei nostri sogni.
Da sempre la Pedemontana ha rappresentato per me l’essenza della gita in treno. Una piccola quanto allegra “littorina” che fin da fanciullo mi ha accompagnato a conoscere l’ignoto, “sorvolando i baratri, a divorare i piani” come scriveva il Carducci.
Un tortuoso e solitario binario, capace di arzigogoli e arabeschi tra la pianura e i monti; una forma di vita alla natura pressochè sconosciuta, che fischia per comunicare e sferraglia quando si muove; un “Virgilio” moderno nel girone delle soppressioni, capace di condurmi alla mèta tra forre e pianori, boschi e campi, attraverso “antri incogniti, per vie profonde”, oltre fiumi e torrenti a lambire chiese, laghi, castelli e cascate.
In questo Friuli le cui bellezze sfiorano l’iperuranio, vorrei poter essere ancora una volta un viaggiatore antico, affacciato al finestrino di un vecchio treno, rapito dal silenzio di una cheta pianura che degrada al mare, incantato dallo scorrere di un paesaggio che in alcune Confessioni, un Italiano definì “compendio dell’universo”… Addio cara, dolce, vecchia ferrovia! Una solitaria nostalgia muove i miei sguardi su quegli amati binari ormai abbandonati tra acacie, ontani ed aceri campestri.
Nostalgia, già. Questo vagìto nato da un ricordo felice riesce nondimeno a ridestare la forza di combattere per un ideale, ovvero la salvaguardia di un patrimonio che come accennavo, assume oggi i connotati di un vero tesoro storico e tecnico. Questa ferrovia infatti, sopravvissuta ad un ‘900 infausto, possiede ancora, se riconsiderate, tutte le necessarie infrastrutture atte a fornire un importante servizio pubblico di trasporto, fors’anche solo di carattere turistico.
Come è già accaduto per altre “sfortunate” linee del Belpaese, snobbate dal traffico passeggeri e per questo poi chiuse - che hanno recentemente trovato nuova vita grazie al sempre più diffuso turismo ferroviario, merito di una promozione a tal fine operata da numerose associazioni e club spesso privati - ecco la grande possibilità di veder risorgere la vecchia Pedemontana.
Anche se “possibile” non significa probabile ma solo che “non è impossibile”, la nascita di un organismo come la Fondazione FS (nata per la tutela e la salvaguardia del patrimonio storico e tecnico delle nostre ferrovie) ha certamente dato una spallata vigorosa a quella logorante “guerra di trincea” che dal 2012 teneva in stallo la vicenda della Sacile-Gemona, soggiogandola ai continui ritardi di una politica superficiale, indugiante e distratta.
Un sicuro merito invece deve essere attribuito ai Comitati di pendolari ed appassionati, che si sono battuti con forza ed entusiasmo per il ripristino della linea. Ricordo la bella staffetta “Trenitaglia ridacci il nostro treno!” ma anche le mostre, i convegni, i racconti pubblicati e gli innumerevoli articoli che ogni settimana, da quel luglio 2012, compaiono sui nostri quotidiani.
L’azione di sensibilizzazione, protratta da chi si è sempre schierato dalla parte della Ferrovia, oggi comincia a dare i suoi frutti e la tempestiva “missione” del dr. Andrea Palese - storico rappresentante del Comitato pendolari Alto Friuli e da sempre in prima linea per il ripristino della linea Pedemontana -, tra i ranghi della Fondazione FS onde ottenere appoggi e consensi, è compiuta.
La Ferrovia Pedemontana, per effetto di un progetto di Legge e per l’attenzione e l’interessamento del direttore di Fondazione FS Ing. Luigi Cantamessa, è stata inserita nel blasonato elenco delle linee ferroviarie di interesse storico ed annoverata nel programma turistico “Binari senza tempo”, con buona pace dei pessimisti, a sollazzo di chi invece non ha mai smesso di crederci. Scacco matto!
Scacco ai politicanti inconcludenti, ai detrattori, a tutti coloro che pur non partecipando ad alcuna iniziativa volta alla conservazione e al rilancio della linea perché non motivati o perplessi sul suo incerto futuro, ora cercano di salire senza merito sul carro dei vincitori. Ora appare cristallino, loro malgrado, a chi dare il merito di questo degno quanto insperato traguardo.
La mèta è ormai molto vicina. Strada in salita, certo, ma percorsa da persone stoiche, audaci, finanche caparbie; persone di cui se è vero che hanno agito non solo per passione e con passione, è altrettanto vero che continuano a battersi in nome di un bene comune, di un servizio al cittadino, per la nobile causa di non gettare nel nulla dell’indifferenza e dell’ignoranza ben più di un secolo di storia civile, locale, ferroviaria.
L’impegno a ciò, sotteso nei primi, difficili anni, appare oggi condiviso da cittadini e pubbliche amministrazioni, da appassionati e da addetti ai lavori, uniti dalla tamburellante opera di coinvolgimento protesa negli ultimi cinque anni e diretta ad elicitare curiosità e consapevolezza negli uni e negli altri, volti a raggiungere in accordo l’ormai annunciata riattivazione della linea.
Sulla ferrovia Sacile-Gemona si sono scritte molte pagine di storia ed in tempi più recenti anche di cronaca. Dal dr. Romano Vecchiet a Cesare Bortotto, da Marco Cantini a...chissà.
Forse la vecchia ferrovia del pedemonte attende ancora qualcuno che parli delle sue vicende, che ne riscriva ancora la storia o che ne cominci una completamente nuova.
Massimo Franzin iTRENI - Etr Editrice