Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 26 giugno 2015

Con l'eco dei treni. A piedi sulla strada ferrata Pedemontana. Sbuffi di memoria - 1° Puntata

Inizia oggi il reportage del meraviglioso viaggio  attraverso la Pedemontana del Friuli di Claudio e Giuliano.
Ogni venerdì pubblicheremo una puntata di questo splendido viaggio che ci racconterà la storia di quei luoghi, ma anche la storia delle strade ferrate abbandonate.
Tratto da "La Città Futura" del 5 giugno 2015. Testi di Claudio C. - Foto Giuliano Guida
 
C’era una volta la locomotiva, potente, massiccia, simbolo dello sviluppo industriale.
Un mezzo di trasporto rivoluzionario che ha cambiato le sorti del modo di spostarsi per uomini e merci.
La storia delle ferrovie in Italia ha inizio il 3 ottobre 1839 con l'apertura del breve tratto di linea di circa sette chilometri da Napoli a Portici. Nel corso dell’ottocento si è avuto un piccolo ma costante incremento delle strade ferrate dovuto a piccole società private finché, sull'ovvia constatazione che per il loro valore strategico le ferrovie non potevano ulteriormente essere lasciate in mano a gruppi finanziari privati, il 1º luglio del 1905 è nata l'Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato con cui lo Stato ne assumeva la gestione diretta.
Per tutto il novecento si è assistito in tutta la penisola ad uno sviluppo ferroviario ramificato che ha raggiunto borghi e piccoli centri, contribuendo ad unificare concretamente uno Stato che era nato da poco.
A partire dagli anni ’60 con lo sviluppo dell'industria automobilistica si è avviato un primo ciclo di dismissione delle linee. Oggi sono circa 6000 i chilometri di binari smantellati, un patrimonio prezioso che nel corso degli anni ha escluso una consistente parte della popolazione dall’utilizzo del treno.
Dismissione che a partire dagli anni novanta, in corrispondenza della trasformazione in società per azioni dell’Ente Ferrovie dello Stato e quindi di fatto della sua privatizzazione anche se lo Stato ne resta l’unico azionista, ha subito una forte accelerazione in particolar modo nel corso degli ultimi anni.
Non è sicuramente una coincidenza se la privatizzazione, lo smembramento delle ex FS in molteplici società e la creazione della rete ad alta velocità abbiano incrementato tale processo. Basti pensare che anche nelle pubblicità e spot televisivi si sente parlare dei fruitori del treno solo esclusivamente come clienti e non più come viaggiatori o passeggeri, un piccolo dettaglio che però mostra il cambiamento da quello che dovrebbe essere un servizio pubblico garantito a quello che è la vendita di una merce.
Un fenomeno che riguarda indistintamente tutto il territorio nazionale anche se, specialmente recentemente, sono le linee del nord, che poteva vantare una maggiore diffusione e presenza, ad essere principalmente chiuse. Solo negli ultimi cinque anni sono oltre 1000 km e 10 linee ferroviarie secondarie ad essere state dismesse, alcune delle quali con la motivazione che si è sospesa solo la circolazione per problemi infrastrutturali o perché non economicamente vantaggiosa.
Ma è una tattica vista diverse volte che, associata purtroppo al progressivo abbandono dei centri minori ed all’incremento dei mezzi su gomma, inizia con l’innalzamento dei tempi di percorrenza, prosegue con l’inserimento di orari inservibili, la riduzione dei fondi alla manutenzione, il passaggio a bus sostitutivi ed infine lo smantellamento definitivo.
Si tratta di un patrimonio importante, che si snoda nel territorio e collega città, borghi e villaggi rurali, di opere d'arte (ponti, viadotti, gallerie), di stazioni e di caselli (spesso di pregevole fattura e collocati in posizioni strategiche), che giacciono per gran parte abbandonati in balia dei vandali o della natura che piano piano se ne riappropria.
Un patrimonio da tutelare e salvare nella sua integrità, per rimettere in funzione collegamenti esistenti ma abbandonati, per valorizzare le tratte minori situate in aree marginali eppure indispensabili alla mobilità locale, ma anche associandolo a percorsi verdi per la riscoperta e la valorizzazione del territorio ed a un utilizzo del servizio ferroviario legato ad una fruizione ambientale e dei luoghi.
Ma c’è un’Italia che resiste a tutto questo, un’Italia fatta di associazioni, comitati, di piccole istituzioni locali che conoscono bene l’importanza e la necessità di salvaguardare il patrimonio ferroviario italiano minacciato dalla logica del profitto e dei continui tagli imposti dalle condizioni della finanza pubblica e di proporre il treno non solo come mezzo di trasporto sostenibile, economico ed universale ma anche come mezzo per scoprire le inestimabili ricchezze naturali ed artistiche di cui siamo ricchi.
E’ con questo spirito che abbiamo deciso, essendo comunque amanti del viaggio lento, del viaggiare per conoscere territori, raccogliere storie, incontrare gente, certi che l’essenza non è arrivare da un punto A ad un punto B ma tutto quello che vi è in mezzo, il percorso che si fa strada e che diventa storia, di camminare lungo una di queste ferrovie.
Percorreremo completamente a piedi 74 km della Pedemontana del Friuli che dal 2012 sono chiusi alla circolazione dei treni con la motivazione ufficiale di uno smottamento raccontandovi degli uomini, donne e paesaggi che incontreremo in questa avventura.

mercoledì 24 giugno 2015

Stiamo viaggiando nel futuro servizio ferroviario del FVG, ma questo è solo l’inizio …

Viaggiare la mattina con il nuovissimo Civity e rientrare alla sera con il Mi.Co.Tra è un vero e proprio lusso, diciamolo pure, da privilegiati della rotaia!
Con l’entrata in servizio dei nuovi treni, per ora 3 su 8 e solo lungo la linea Tarvisio-Udine-Cervignano-Trieste, è mutato il modo di viaggiare.
Ma non è finita qui: gli altri 5 Civity arriveranno entro settembre, mentre il prossimo anno il parco rotabile verrà implementato con altri 4 Civity politensione, acquistati per viaggiare anche lungo la linea austriaca e slovena. Che dire … era ora.
Le battaglie però non sono finite qui, anzi il vero lavoro inizia proprio ora.
I temi caldi sul tavolo sono tanti, partendo dalla necessaria revisione dell’orario cadenzato (settembre o dicembre?), dall’avvio del bando della gara europea per l’affidamento del servizio ferroviario regionale (fine anno?) al “Piano stazioni minori”, 400mila € già deliberati a luglio 2013 dalla Regione e disponibili.
Resta poi da capire come verranno utilizzate le penali contrattuali (4,5 milioni per la ritardata consegna dei nuovi treni e un altro milione per gli inadempimenti contrattuali anni 2013 e 2014): somme che a nostro parere dovranno essere destinate per migliorare servizi attuali e prevederne di nuovi (es. prolungamento su TS del servizio transfrontaliero Mi.Co.Tra.).
Tanta roba insomma, senza contare che nulla si sa circa il futuro della Gemona-Sacile, il cui destino sembra segnato.
Salutiamo e ringraziamo i “colleghi di pendolarismo” del Comitato Spontaneo FVG, compagni di tante battaglie, che hanno deciso di cessare la loro attività. Conoscevamo da tempo la loro decisione, purtroppo la mancanza di risorse umane ha fatto gettare la spugna anche ai più generosi, come l’amico Marco Chiandoni.
Noi per la felicità di Trenitalia e della Regione FVG invece continueremo, come e più di prima :)
La storia dei Pendolari dell’Alto Friuli è tormentata e piena di disservizi, che hanno messo a dura prova la nostra soglia di sopportazione.
Ci hanno chiuso, riaperto e poi richiuso nuovamente le biglietterie di Gemona e Tarvisio. Ci hanno lasciato quasi 2 anni senza la possibilità di acquistare dalle self service in stazione biglietti e abbonamenti integrati Trenitalia-Saf, costringendoci a lunghe file in biglietteria a Udine o a peregrinare nei vari punti vendita fuori stazione.
Per 10 anni ci hanno iniquamente applicato un’integrazione tariffaria che ci alleggeriva i portafogli di circa 100 €/l’anno. Ci hanno chiuso i servizi wc nelle stazioni minori e la lista potrebbe continuare …
Abbiamo reagito e combattuto, spesso a “muso duro”, rivendicando semplicemente il nostro diritto di utenti e contribuenti.
Ci hanno etichettato come Comitato “dei duri” o come “gruppo politico”, dimenticando che dal 2009 abbiamo “sparatoda destra a sinistra senza distinzione di colore e appartenenza.
Abbiamo guadagnato autorevolezza e credibilità, grazie all’aiuto di tanti utenti che ci hanno fornito il loro contributo e grazie ad un impegno costante che ci ha permesso di acquisire molte conoscenze tecniche.
La stampa ha sempre sostenuto e dato voce alla causa dei Pendolari, facendo conoscere all’opinione pubblica pregi e difetti di questo servizio pubblico. Purtroppo la politica della “casta regionale” stenta a capire questo disagio, vedendoci come dei rompiscatole o ancor peggio come degli “avversari politici”, non capendo che a noi interessa unicamente il treno, il quale rappresenta il nostro mezzo di spostamento quotidiano.
Questo nostro impegno ha permesso di ottenere in questi anni molti risultati.
Non intendiamo autorefernziarci, tuttavia certe vittorie appaiono ancor oggi quasi impensabili: dall’allineamento delle fasce tariffarie, che dal 2011 permettono agli abbonati dell’Alto Friuli un risparmio di 100 €/l’anno, alla riapertura dei wc a Gemona, all’installazione di self service finalmente funzionanti, al restyling delle pensiline della stazione di Udine, all’ottenimento del servizio Mi.Co.Tra lungo la Udine-Villach, al rifacimento dei sedili sulle vecchie Ale801 e sui Minuetto, alle modifiche d’orario e al mantenimento delle fermate delle stazioni minori di Tricesimo, Tarcento e Artegna, diversamente soppresse.
Negli ultimi mesi è migliorata la qualità del servizio grazie ad una nuova sensibilità di Trenitalia, che sta dimostrando impegno e professionalità nell’offerta quotidiana del servizio.
Questo è lo spirito con cui lavoriamo e vorremmo fosse insito nei funzionari e nei politici regionali.
La sicurezza, il decoro e la puntualità del trasporto su rotaia sono il traino di un sistema complesso, che dovrà integrarsi con il servizio su gomma, già eccellente.
Questo è il futuro del trasporto pubblico del FVG, se poi qualcuno è più interessato ai titoli dei giornali che ai servizi prestati ai Cittadini, dovrà rassegnarsi e accettare che gli Utenti sono anche elettori in grado di valutare chi ha lavorato con profitto e chi ha solo chiacchierato.

lunedì 15 giugno 2015

Attenzione sciopero martedì 16 giugno !

Martedì 16 giugno le organizzazioni sindacali Orsa, Cat e Cub hanno indetto uno sciopero nazionale che potrà coinvolgere il personale Trenitalia e Trenord e Ntv. 
Dalle 9 alle 17 i treni suburbani, regionali e a lunga percorrenza potranno subire ritardi, variazioni di percorso o cancellazioni.
Per ulteriori informazioni è consigliabile consultare il sito ufficiale Trenitalia e stesso discorso per quanto riguarda i treni ad alta velocità Italo, gestiti da Ntv. 
Lo sciopero nazionale proclamato dall'Or.S.A., l'Organizzazione Sindacati Autonomi di base, è stato indetto per protestare contro l'aggressione con un machete subita lo scorso 11 giugno a Milano da un capotreno e da un ferroviere fuori servizio, e interesserà macchinisti, personale viaggiante e addetti all'assistenza della clientela. 
Obiettivo della protesta, come si legge in un comunicato del sindacato, è quella di sollecitare Aziende ed Istituzioni perché considerino la situazione di costante pericolo in cui sono costretti a lavorare gli addetti ai trasporti ferroviari e che coinvolge gli stessi viaggiatori. 
Nella stessa giornata di domani è stata organizzata una manifestazione, che si svolgerà dalle 10:30 alle 12:30 davanti alla sede della Regione Lombardia, cui sono stati invitati, oltre ai lavoratori di Trenord, anche le associazioni dei consumatori, i pendolari e tutti i cittadini. 
Comprendiamo le ragioni dello sciopero e siamo solidali con i due ferrovieri aggrediti e feriti e con tutti i ferrovieri oggetto di violenze e soprusi; per questo gridiamo il nostro fermo e deciso No alla violenza a bordo treno e in stazione e auspichiamo che le Istituzioni deputati si attivino per garantire la sicurezza di viaggiatori e ferrovieri.

Civity ETR 563: Benvegnuts - Benvenuti - Welcome - Bienvenida


Ieri in una piovosa domenica hanno debuttato i nuovi treni Civity ETR 563 della spagnola CAF.

E' toccato al Città di Trieste percorrere per primo i binari della linea Pontebbana, 
Stupore e grande interesse, queste le prime sensazioni dei viaggiatori saliti a bordo, che incuriositi del nuovo mezzo non hanno perso l'occasione per immortalare il momento e "lanciarsi" alla scoperta del treno.
Oggi altra musica, i treni hanno incontrato per la prima volta i pendolari dei R. 6015 e 6017.
Tanti sorrisi e poche parole, tanta era l'emozione che si respirava a bordo.
Una gioia infinita, la fine di un incubo fatto pieno di ritardi, soppressioni e disservizi.
Da oggi cambierà il modo di viaggiare in FVG. 
Giudizi: per ora tanta soddisfazione, poi scopriremo giorno dopo giorno i pregi e i difetti di queste nuove rotabili. Godiamoci questo momento tanto atteso.
Semplici, confortevoli, spaziosi e soprattutto veloci. quasi 160 km/h in Pontebbana .... evviva le nuove Frecce del FVG ! 
Ci sono state tante polemiche e purtroppo questa vicenda ha sintetizzato al meglio "il sistema Italia", dove burocrazia e mala politica imperversano a danno della collettività.
E' giusto però sottolineare che la scelta fatta nel 2011 pare azzeccata: un investimento coraggioso e lungimirante, perché ha dotato il FVG di mezzi propri.
I Civity (per ora sono entrati in esercizio 3 su 8) andranno via via a sostituire le vecchie Ale 801, le quali finalmente andranno in pensione dopo 40 anni di servizio; cambia un'epoca ferroviaria, diamo l'addio alle gloriose Ale 801, che ci hanno accompagnato per tanti anni e salutiamo con gioia l'arrivo dei nuovi Civity.
Benvegnuts - Benvenuti - Welcome - Bienvenida


giovedì 11 giugno 2015

Inaugurazione nuovi treni tra fotografi e giornalisti? No Grazie, siamo pendolari non politici!

Pubblichiamo la mail inviata oggi all'Assessore Mariagrazia Santoro relativa al "viaggio inaugurale" dei nuovi treni Civity previsto per martedì 17 giugno - collegamento Tarvisio-Udine-Trieste R. 6017 (leggi invito della Regione - CLICCA IMMAGINE).


Buongiorno Assessore, 
prendiamo atto della Vostra decisione e che il nostro invito è caduto letteralmente nel vuoto. 
MAI abbiamo concordato che il viaggio inaugurale dei nuovi treni fosse accompagnato da giornalisti e fotografi. Anzi...  
Purtroppo, e non è la prima volta, dite una cosa e poi ne fate pubblicamente un’altra, mettendoci in bocca parole mai dette (cadenzato docet)! 
Ancora lo scorso 15 maggio Vi avevamo chiesto per iscritto (!), poi ribadito nel corso dell’ultimo incontro del 21 maggio, che non si facessero feste d'inaugurazione con tagli dei nastri e auspicavamo soprattutto che nessun politico si facesse accompagnare a bordo treno da fotografi, tv o stampa
Il 15 giugno si chiuderà una delle pagine più nere della storia del nostro trasporto ferroviario, una vera e propria telenovela che ha fatto soffrire gli oltre 20.000 pendolari del FVG per oltre 2 anni e mezzo.
Proprio per questo riteniamo che in questa vicenda non ci sia proprio niente da festeggiare e niente di cui andare fieri. 
Avevamo invitato i politici ad utilizzare il treno come ogni altro Cittadino di questa Regione, mescolandosi tra i molti pendolari che quella mattina sicuramente affolleranno incuriositi il nuovo ETR 653 Civity, lontano dai fotografi e dai taccuini dei giornalisti. 
Invece le manie di protagonismo sono più forti del buon senso. 
Scattando due fotografie tra sorrisi e chissà quali dichiarazioni alla stampa si vuole invece dimenticare questa vicenda, dimenticando le responsabilità e l’incapacità politica dimostrata ad affrontare il problema dell'omologazione dei Civity
Non abbiamo concordato questo modo per inaugurare i treni: avevamo richiesto di viaggiare in maniera anonima, senza stampa, tutti come semplici viaggiatori-pendolari, seguendo gli esempi virtuosi di certi Paesi.
Prendiamo invece atto della vostra necessità di primeggiare e di ricercare a tutti i costi la ribalta del palcoscenico rincorrendo il consenso popolare. 
Quando sorriderete di fronte ai fotografi ricordate di dire ai giornalisti che il ritardo di 2 anni e mezzo è in gran parte merito del vostro inoperato, grazie al quale il servizio ferroviario regionale ha rischiato il default
Come gli altri Comitati, non saremo quindi presenti a questa sceneggiata, ma festeggeremo a nostro modo il debutto dei Civity, scoprendoli assieme a chi con noi ci accompagna quotidianamente nei viaggi da semplici pendolari. 
Godetevi il viaggio, visto che probabilmente non ne farete di altri sui treni regionali, stante la vostra abitudine di utilizzare l’auto blu! Fate tante foto ricordo e soprattutto ricordatevi di pagare il biglietto senza chiedere il rimborso ai cittadini del FVG.
Buon viaggio!
Comitato Pendolari Alto Friuli

mercoledì 10 giugno 2015

Buon compleanno Mi.Co.Tra !

Era il 10 giugno 2012 quando la Siemens E 190 di Ferrovie Udine-Cividale trainò per la prima volta le due carrozze passeggeri di OBB e il bagagliaio attrezzato per il trasporto di biciclette lungo la linea Udine-Villach.
Questo trenino chiamato Mi.Co.Tra. (Miglioramento dei Collegamenti transfrontalieri di Trasporto pubblico) è diventato ben presto uno dei servizi più apprezzati dagli utenti.
Mi.Co.Tra. non rappresenta solo una nuova offerta di mobilità per i pendolari dell’Alto Friuli e utenti transfrontalieri, ma è soprattutto un progetto innovativo e virtuoso di promozione turistica del nostro territorio, grazie al binomio Treno + Bici. L’accoppiata treno e Ciclovia Alpe Adria (quest’ultima premiata recentemente dalla “Fiets en Wandelbeurs” di Amsterdam come ciclabile più bella d’Europa) è risultata senza dubbio vincente.
L’idea di introdurre un servizio ferroviario transfrontaliero scaturì nella testa dell’allora Assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi, dopo la decisione di Trenitalia di sospendere i collegamenti diurni verso l’Austria (dicembre 2009).
Inizialmente, il servizio avrebbe dovuto partire nel dicembre 2011 ed essere limitato a collegamenti tra Tarvisio Boscoverde e Arnoldstein, con successive estensioni verso Udine e Klagenfurt. Poi grazie al lavoro meticoloso degli uffici regionali si decise di avviare un collegamento Udine-Villach sfruttando il finanziamento UE, Interreg IV - Obiettivo cooperazione territoriale europea 2007-2013 - Priorità 2 -"Territorio e sostenibilità", linea 5 Accesso ai servizi di trasporto, di telecomunicazione e ad altri servizi".
Oggi Mi.Co.Tra è una piacevole realtà, una vera e propria eccellenza del panorama ferroviario regionale, a tal punto che è entrato in nomination nel prestigioso premio internazionale del European Rail Congress.
IL SERVIZIO è giornaliero e prevede due coppie di corse sulla relazione Udine-Villach Hauptbahnhof: una espletata al mattino e l'altra nel tardo pomeriggio. Le partenze da Udine sono fissate alle 7.07 e alle 17.17, mentre i ritorni da Villach sono fissati alle 9.45 e alle 19.29.
Le fermate intermedie : Gemona del Friuli, Venzone, Carnia, Pontebba, Ugovizza, Tarvisio Bosco Verde, Thörl-Maglern, Arnoldstein, Villach Warmbad, Villach Westbf.
PERSONALE IMPIEGATO A BORDO: 1 macchinista, 1 capotreno e 1 assistente.
A tal fine segnaliamo che FUC dall’aprile 2015 ha stabilizzato il personale di assistenza con contratti di lavoro a tempo determinato, in luogo a contratti di lavoro interinali.
Oggi a bordo del Mi.Co.Tra. si avvicendano 3 assistenti, due hostess e uno steward, dotati di una buona competenza plurilinguistica.
La professionalità e la gentilezza del personale risultano senza dubbio i capisaldi della qualità del servizio offerto.
NUMERI: Mi.Co.Tra presneta numeri in continua crescita. Basti pensare che nel corso del 2014 lungo la tratta transfrontaliera sono stati trasportati 72.334 passeggeri (+21% rispetto al 2013) e sono state caricate ben 7.661 biciclette (+10%).
Il primo trimestre 2015 ha evidenziato un ulteriore aumento dei passeggeri trasportati (+5,1%) rispetto al medesimo periodo del 2014; nell’ultimo mese questo trend si è decisamente consolidato. Basta salire a bordo e si potrà constatare che le carrozze dei due vagoni sono sempre più affollate, piene di pendolari, cicloturisti e viaggiatori transfrontalieri.
Siamo certi che a breve non basteranno più i posti a sedere a disposizione, visto che sia per i pendolari che per i cicloturisti il servizio è diventato una vera e propria certezza.
PROSPETTIVE: auspichiamo pertanto che il servizio non solo venga confermato dalla Regione a fine anno, ma potenziato, investendo ulteriori risorse nella promozione e nel marketing.
Riteniamo che la prospettiva futura del Mi.Co.Tra. non possa prescindere dal binomio Treno+Bici: l’idea di un prolungamento del collegamento verso Trieste, via Cervignano, ci pare il progetto più sensato e lungimirante possibile. Ciò permetterebbe di servire da nord (Tarvisio) a sud (Cervignano-Grado) l’intera ciclabile Alpe Adria, nonché offrire un collegamento transfrontaliero diretto tra Trieste e Villach, da dove con facili coincidenze si possono raggiungere comodamente Vienna, Salisburgo e Monaco.
Non dimentichiamo che il prossimo anno dovrebbero entrare in esercizio i quattro elettrotreni politensione Civity acquistati dalla Regione dalla spagnola CAF, unitamente agli altri 8 che debutteranno il prossimo 15 giugno.
I treni politensione sono idonei a viaggiare sulla linea austriaca e garantiscono circa 300 posti a sedere e sono attrezzati anche con un vano portabiciclette.
Un ulteriore passo avanti che siamo certi non potrà che portare ulteriori benefici al nostro servizio ferroviario regionale e al nostro territorio. 



sabato 6 giugno 2015

Tutti a bordo del ETR 653 Civity

Da qualche giorno i nuovi treni stanno facendo confidenza con la nostra linea ferroviaria.
Molti viaggiatori hanno potuto assistere da vicino, da Tarvisio a Gemona, da Udine a Palmanova, agli ultimi test-prova dei Civity, prima del grande debutto previsto per lunedì 15 giugno.
Non sappiamo ancora quale sarà la prima corsa ufficiale in Pontebbana: di certo i nuovi treni andranno gradualmente a sostituire le vecchie Ale 801; con ogni probabilità il debutto avverrà sul R. 6017 Tarvisio-UD-TS in partenza alle ore 6.35 da Tarvisio Boscoverde, con fermate intermedie a Ugovizza-Valbruna alle 7.46, Pontebba alle 7.00, Carnia 7.17, Venzone alle 7.23, Gemona 7.28, Artegna alle 7.34, Tarcento alle 7.40, Tricesimo alle 7.47, Udine alle 7.59. Il treno poi proseguirà per Trieste via Cervignano.
Abbiamo chiesto categoricamente alla Regione e a Trenitalia che non si faccia nessuna festa d'inaugurazione, nessun taglio del nastro e auspichiamo che nessun politico si faccia vedere con fotografi, tv o stampa al seguito.
Il 15 giugno si chiuderà così una delle pagine più tribolate della storia del nostro trasporto ferroviario, una vera e propria telenovela che ha fatto soffrire i pendolari per oltre 2 anni e mezzo.
Proprio per questo riteniamo che in questa vicenda non ci sia proprio niente da festeggiare e niente per cui andare fieri, visto che il ritardo ha comportato quotidiani disservizi ed un danno economico per gli stessi contribuenti del FVG.
Unitamente agli altri Comitati dei pendolari abbiamo chiesto ai politici e a Trenitalia di mantenere un basso profilo, anche se è indubbio che l'entrata in esercizio dei Civity rappresenterà un momento storico per il nostro servizio ferroviario.
Per questo inviteremo gli assessori e consiglieri regionali e gli amministratori locali  interessati ad utilizzare il treno, come ogni altro cittadino di questa Regione,  mescolandosi tra i molti pendolari che quella mattina sicuramente affolleranno incuriositi il nuovo treno.
Il debutto dei Civity sarà l'occasione per i politici friulani di dare il buon esempio, di scoprire come si può comodamente usufruire di un servizio moderno e confortevole, abbandonando l'auto privata, o ancor meglio l'auto blu.
Siamo certi che con i Civity cambierà il modo di viaggiare in FVG.
Volge così al termine questa vicenda e una riflessione è d'obbligo: troppe le responsabilità della politica regionale, che ha cercato di giustificare questo ritardo addossando le colpe sulla solita burocrazia, o ancor peggio scaricando le responsabilità sul costruttore CAF.
Di un sol colpo si vogliono dimenticare tutte le bugie e le false promesse fatte ai Pendolari e ai Cittadini del FVG in questi anni.
Mai sapremmo la verità e i motivi di quest'ennesima vicenda "italiaca".
Ufficialmente le cause sono state addebitate al costruttore, visto che la spagnola CAF pagherà una penale di 4,5 milioni di € alla Regione
E Trenitalia? A detta della Regione non ha avuto alcun ruolo determinante, salvo dare supporto tecnico e pilotare i treni nel corso dei test d'omologazione.
E' innegabile però che con l'avvio del "nuovo corso" in FS, grazie soprattutto all'impulso dato dal nuovo Direttore della Divisione Passeggeri Regionale, Orazio Iacono, l'iter di omologazione si è sbloccato e in pochi mesi i treni sono stati collaudati. Coincidenze? Chissà ... 
E la politica regionale ? Di certo non ne esce per niente bene, in quanto non ha saputo risolvere con autorevolezza una questione diventata sempre più spinosa.
Dopo anni di “battaglie”, incontri e approfondimenti sul caso, ci permettiamo di dare un giudizio sugli attori di questa vicenda, perché riteniamo giusto che l’opinione pubblica, non avvezza a certi tecnicismi ed a certi retroscena, conosca il punto di vista di noi utenti.
Riccardo Riccardi: assessore alla mobilità del FVG dal 2008 all'aprile 2013.
E' stato l'artefice dell'operazione di acquisto del nuovo materiale rotabile. Una scelta coraggiosa e lungimirante perché ha voluto dotate il FVG di un nuovo parco rotabile, sostituendo treni vecchi da 40 anni in servizio. In molti hanno criticato la scelta del materiale rotabile (Civity) e del costruttore spagnolo (CAF), ma sia le sentenze del Tar, che gli esiti positivi dei test d'omologazione, hanno dato ragione alle scelte fatte nel lontano 2011.
Non sapremmo mai se Riccardi avrebbe portato a termine in minor tempo l'operazione dei Civity, tuttavia già nell'aprile 2013 si era registrato il primo intoppo nell'iter d'omologazione e pertanto riteniamo che il suo operato abbia lasciato alcune ombre nelle gestione globale.
Mariagrazia Santoro: assessore alla mobilità del FVG in carica dal maggio 2013.
Ha ereditato la problematica dei nuovi treni con un approccio sbagliato, che le ha fatto perdere più di un anno; probabilmente si è fidata troppo dei suoi funzionari, prodigandosi in infruttuosi incontri dai quali scaturivano solamente promesse.
Ha la colpa di aver ufficializzato più volte la messa in esercizio dei treni in tempi diversi, promesse nei fatti sempre disattese.
Ci si aspettava più incisività e coraggio da un assessore tecnico, non eletto.
Magda Uliana: coniuge dell'ex Presidente della Regione, nonché Sindaco di Udine, Sergio Cecotti, è il Direttore Centrale delle Infrastrutture ovvero la dirigente n. 1 del trasporto FVG.
Una dirigente "navigata", con un'esperienza amministrativa maturata gran parte nel settore della sanità e del diritto allo studio; dal settembre 2013 è stata "catapultata" nel delicatissimo comparto delle infrastrutture.
Fino ad oggi la dirigente non si è distinta per l’ottenimento di risultati positivi, basti pensare al noto cronoprogramma annunciato per la messa in esercizio dei treni a novembre 2013, divenuto ben presto un libro dei sogni. Ha "venduto più volte la pelle dell'orso prima di averlo ucciso", ricercando continuamente scuse e giustificazioni. L'ennesimo esempio dello spoils system.
Ufficio Mobilità Regionale: l’operato dell’ufficio è da sempre improntato alla filosofia dell’italico ministero. Una Regione che intende eccellere nella materia ferroviaria, con scelte lungimiranti e moderne, deve necessariamente dotarsi di una struttura snella e dinamica, eliminando il più possibile l'apparato burocratico.
E’ mancata e manca ancora la trasparenza verso i cittadini:  da anni chiediamo l'adozione di uno strumento informativo idoneo, che permetta la pubblicazione on line  degli importi delle penali contrattuali e ogni altra notizia significativa attinente al contratto di servizio (es. indici contrattuali circa puntualità/affidabilità).
E stato apprezzato dagli utenti la creazione della mail dedicata intreno@regione.fvg.it per inviare suggerimenti, reclami e altro.
Renzo Tondo:  Presidente del FVG dal 2008 all'aprile 2013.
Disinteressato alla materia, demandata sempre al rispettivo assessore di competenza.
Debora Serracchiani: Presidente del FVG in carica dal maggio 2013. 
Idem come Renzo Tondo, con l'aggravante che non è mai riuscita ad imporre la sua influenza politica sul Palazzo a Roma per sbloccare l'iter d'omologazione presso l'ANSF, agenzia governativa controllata dal Ministero dei Trasporti.
Le meteore: ci sono stati poi tanti altri politici che hanno cercato di utilizzare o meglio di strumentalizzare questa vicenda. Autorevoli senatori, eurodeputate in cerca di voti (?), consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, tutti accumunati da un unico fine: apparire sui titoli dei giornali.