Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 31 gennaio 2019

FUC pronta a cedere la gestione dell'infrastruttura fs a RFI

Pubblichiamo la nota pervenuta da Ferrovie Udine Cividale relativa alle osservazioni, pubblicate sul nostro blog in data 22/01/2019.


Ringraziamo Ferrovie Udine Cividale per l'attenzione e per averci fornito alcune importanti dettagli circa l'attività dell'Impresa Ferroviaria.
Sono pochi, ma significativi, gli elementi di novità che si desumono dalla nota di FUC:
- la situazione Cargo l'unico spunto è dato dal fatto che la revisione dei 52 carri di cui dispone FUC terminerà a breve e che da marzo 2019 il materiale rotabile sarà disponibile. Nonostante ciò l'Azienda, salvo fornire informazioni circa l'utile del 2017 relativo all'attività Cargo (1 mln), nulla specifica come verrà utilizzato il materiale rotabile in questione, viste le note limitazioni imposte dalla Legge Madia, la quale per le società in house, impone che almeno l'80% del fatturato sia effettuato nello svolgimento dei compiti a esse affidati dall'Ente Pubblico socio (nel caso la Regione FVG la quale ha affidato a FUC la gestione e il servizio tpl della linea Udine Cividale); solo il 20% del fatturato dell'attività principale potrà quindi essere sfruttato per sviluppare altre attività sul mercato (es. Cargo).
La domanda pertanto è come potrà essere sfruttato il materiale Cargo, di proprietà di FUC, sviluppando sul mercato utili che non violino i limiti imposti dalla Legge?
- situazione adeguamento infrastruttura: il ritardo dell'avvio dei lavori per la realizzazione del sistema di sicurezza SCMT lungo la linea Udine Cividale è a parere di FUC essenzialmente legato al susseguirsi di modifiche normative e al trasferimento in capo ad ANSF (Agenzia Nazionale sulla Sicurezza Ferroviaria) della competenza. Ciò "ha obbligato la Società a rifare completamente il processo autorizzativo e ad operare la nuova validazione del progetto", permettendo all'azienda di andare in appalto nel 2018;
- gestione infrastruttura e rapporti con RFI: tralasciando ciò che è imposto dalla Legge e dalla Normativa Europea ovvero che "nel corso del 2016/2017 FUC ha operato la separazione organizzativa e gestionale attraverso la costituzione di due Divisioni (Impresa ferroviaria e Gestione Infrastruttura), separando contabilmente le due attività", interessante è l'affermazione che ha preso "avvio la collaborazione con RFI, che si sostanzia nella stipula di un protocollo finalizzato al trasferimento di normativa, competenze, e di soluzioni progettuali e tecniche; nel proprio Piano Industriale la Società ha delineato anche una fase successiva, cioè il completo trasferimento della rete e degli impianti sotto il gestore nazionale  (RFI Spa), tenuto pure conto dell'Art. 47 del D.L. n. 50 del 24 aprile 2017" che ha varato il Piano Sicurezza.
Di fatto FUC dichiara apertamente che cederà la linea Udine Cividale con tutti gli impianti a RFI Spa
La questione non è secondaria: l'Art. 10 del D.Lgs n. 111 del 01.04.2004 aveva trasferito la proprietà della ferrovia dallo Stato alla Regione, la quale ha successivamente trasferito in capo a FUC la proprietà dell'infrastruttura in forza della Delibera Giunta n. 1016 del 28.05.2010 ai sensi dell'Art. 13 co.17 L.R. n. 9 dd 14.08.2008, mediante conferimento gratuito.   
Scontato quindi il trasferimento della linea a RFI Spa, ora è da capire a quali condizioni, visto che la rete verrà presumibilmente trasferita una volta completato l'intervento di adeguamento strutturale del SCMT e quindi grazie agli 8,4 mln. di € di investimento della Regione.
- numeri e futuro: nessuna specifica FUC ha dato sui numeri di bilancio 2018, i quali da anticipazioni giornalistiche sembrano in pesante rosso, salvo riportare che "la gestione operativa e di prospettiva della Società ... sono state avvalorate dalla Regione che conferma FUC quale asset strategico ".
Fermo restando le dichiarazioni dell'Assessore regionale, Graziano Pizzimenti, il quale aveva chiaramente fatto capire che così FUC non può andare avanti e che vi è la necessità di una partnership forte, tutte le ipotesi ad oggi restano aperte:
- partnership con Trenitalia per la gestione del TPL (Udine-Cividale e Mi.Co.Tra);
- partnership con InRail o altro operatore per l'attività Cargo;
- cessione totale o della maggioranza delle quote della società a Trenitalia o altra impresa Ferroviaria. Ciò comporterebbe il venir meno delle limitazioni previste dalla legge Madia;
- cessione di un ramo d'azienda (es. Cargo) ad un'Impresa ferroviaria del settore.
L'unica certezza è che la Regione con affidamento diretto ha recentemente prorogato sino al 31.12.2020 il contratto di servizio relativo a tutti i servizi TPL gestiti da FUC, indicando in complessivi € 8.778.000 la relativa spesa.
Dal 2021 in poi non sarà più possibile - in base alle stringenti normative UE - procedere con affidamenti diretti in quanto i servizi TPL dovranno essere messi tutti a gara. Detto ciò il futuro di FUC si giocherà entro quest'anno, dopo l'approvazione del bilancio e la definizione del Piano di Sviluppo Industriale, il quale dovrà indicare i settori di  azione e di sviluppo della Società.

venerdì 25 gennaio 2019

Italo sbarca in FVG, Roma più vicina a Udine e Pordenone

Roma potrebbe essere più vicina per il FVG. Probabilmente da giugno partiranno i collegamenti diretti da Udine e Pordenone di Italo, Gruppo NTV, Nuovo Trasporto Viaggiatori, da sempre gli sfidanti ad alta velocità delle Frecce di Trenitalia, a Roma da dicembre del 2016.
L’anticipazione giornalistica è dell’informatissimo blog ferroviario Ferrovie. Info, il quale riporta le dichiarazioni di Gianbattista La Rocca, neoamministratore delegato della società controllata dal Fondo d’investimenti americano Gip,
Oltre a Udine e Pordenone, la rete verrà ampliata a Treviso e Bergamo (dove il servizio verrà attivato da metà marzo). “Entro un paio di settimane contiamo di mettere in vendita i biglietti on line: per metà marzo il collegamento diretto con Roma sarà sui binari» spiegano da Italo NTV”.
Lo sbarco di Italo in FVG è una novità assolutamente positiva, atteso che la questione dei treni a lunga percorrenza è sempre stata molto delicata e discussa. Il servizio Freccia di Trenitalia è infatti oggi garantito grazie al finanziamento di 3 milioni/annui della Regione.
Riteniamo molto interessante che il mercato dei servizi ferroviari a lunga percorrenza si espanda al FVG e soprattutto che l'offerta venga caratterizzata da una vera concorrenza tra vettori.
Nulla si conosce ancora in ordine alle nuove tracce orarie dei servizi Italo.
Oggi l’offerta Freccia è limitata a due collegamenti, rispettivamente la FR9468 con partenza da Udine alle ore 6.55 e la FR9739 con partenza alle ore 13.00, con cambio a Mestre alle ore 14.37 con la FA9435.
Da Roma invece oggi ci sono due corse che servono il Friuli: la FA9400 delle ore 5.35 con cambio a Mestre alle ore 9.32 con la FR9704 e la FR9440 diretta delle ore 16.50.
Interessante sarà anche capire quali saranno le tariffe e i tempi di percorrenza di Italo: oggi viaggiare da Udine a Roma con Trenitalia costa minimo 63 € e ci si impiega 5 ore e 10 min.
Un vecchio adagio noto agli addetti ai lavori dice “l’Italia ferroviaria inizia da Mestre”. Ora, con il potenziamento dei servizi Railjet di ÖBB lungo la direttrice Venezia-Treviso - Udine - Villach – Klagenfurt – Vienna e l'arrivo di Italo in FVG, potrebbe cadere parte di quel isolamento di cui è prigioniero il FVG, tagliato dal resto del Paese a causa di un numero di corse insufficienti e/o da coincidenze penalizzanti a Mestre.
L'arrivo della concorrenza con Italo in FVG metterà senza dubbio in discussione il finanziamento regionale alle Frecce di Trenitalia, oggi di fatto l'unico servizio a lungo percorrenza.  

martedì 22 gennaio 2019

FUC, quale futuro?

Nelle ultime settimane è salita nuovamente alla ribalta delle cronache sulla stampa la situazione di Ferrovie Udine Cividale (FUC), società controllata al 100% dalla Regione.
Alcune dichiarazioni dell’AD, Maurizio Ionico e l’audizione svolta in IV° Commissione in Consiglio Regionale hanno acceso i riflettori sul futuro della partecipata regionale.
La domanda è: quale sarà il futuro di FUC?
La risposta è complicata visto che molteplici sono i motivi che hanno portato a questa situazione, che ora rischia di far scomparire dopo 130 anni di storia questa società ferroviaria. Le problematiche investono sia l’infrastruttura, che l’assetto aziendale, che il servizio, ma tutte sono riconducibili ad un unico comun denominatore dato dal mal governo della politica regionale che ha utilizzato FUC come un “poltronificio”,  per parcheggiare manager di partito, trombati, amici degli amici, tutti tranne persone all’altezza del ruolo.
L’INFRASTRUTTURA: sono finalmente partiti i lavori di adeguamento della linea per con l’installazione del sistema di sicurezza SCMT.
Nonostante le risorse finanziarie siano disponibili da anni, FUC solo qualche settimana fa ha avviato i lavori richiesti dall’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), la quale con la disposizione n. 10745 del 28.06.2018, ha imposto a partire dal 06.08.2018 una velocità massima di 50 km/h lungo le linee sfornite del sistema SCMT. Questo ha determinato la riduzione del numero delle corse e la loro sostituzione con bus.
La direttiva dell’ANSF ha solamente fatto arrivare al pettine i nodi, visto che per anni si è tentennato e procrastinato. Dopo la strage di Corato in Puglia non è bastata a sbloccare la situazione neppure l'emanazione del D.L. n. 50 del 24.04.2017 che ha varato il Piano Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria che aveva disciplinato una serie di interventi volti ad accelerare il conseguimento degli standard di sicurezza, prevedendo tra l‘altro la possibilità che RFI subentri nella gestione delle reti ferroviarie regionali.
Le difficoltà di FUC era peraltro note alla Regione: non a caso l’Assessore Mariagrazia Santoro, non fidandosi del suo manager Ionico, aveva messo le mani avanti, sottoscrivendo a fine 2017 un Protocollo d'Intesa con il Ministero delle Infrastrutture ove si indica FUC, quale soggetto attuatore per l'adeguamento della linea, prevedendo altresì che in difetto l'intervento verrà svolto da RFI, entro il termine del 31.12.2019. E così le limitazioni alla velocità e le soppressioni alle corse operative dal 6 agosto sono solo il risultato scontato dell'evidente incapacità dei vertici di FUC a gestire la questione sicurezza.
Numerose sono le delibere della Regione che finanziano il programma d’investimento (nn. 2572/2008, 2571/2009, 2493/2010, 2319/2011 e 2078/2012), tuttavia solo il 10.04.2018 è stata disposta da FUC la gara europea per l’appalto dei lavori relativi all’installazione sistema SCMT. La gara è stata effettuata in base all’offerta economicamente più vantaggiosa (l’importo base al netto dell’Iva è pari a 5.936.088,19), mentre la durata dell’appalto è di 540 giorni decorrenti dalla data del verbale di consegna lavori. Il 1 agosto con determina dell’AD di FUC si è provveduto ad aggiudicare l’appalto alla società Ceit spa con sede a S. Giovanni Teatino (CH), la quale è risultata prima classificata nella graduatoria stilata dalla Commissione giudicatrice.
Ora i lavori sono stati avviati “prima di Natale”, assicura l’AD Ionico e si concluderanno “entro un anno, ma poi serviranno le attività propedeutiche di collaudo”. Nel frattempo il programma d’esercizio continuerà con le limitazioni prescritte dall’ANSF.
MATERIALE ROTABILE: la “tegola” dell’ANSF è solo l’ultima di una lunga serie, visto che le criticità nei mesi scorsi non sono mancate a partire dal lungo fermo dei nuovi treni, dalle soppressioni causate da un'errata programmazione delle manutenzioni e dalla "fuga" con le dimissioni di una decina di macchinisti.
PERSONALE: il nodo della carenza di personale resta ancora un problema da risolvere. Si ricorderà la fuga di una decina macchinisti tra il 2017 e 2018. Ionico sull’argomento evidenzia che “è stato aperto un corso formativo intensivo di quasi 9 mesi per macchinisti e ci sono oltre 200 adesioni. In questi mesi pensiamo che si possa formare un nucleo di macchinisti a cui attingere per le nostre esigenze”. Ionico parla di una “caccia alle competenze rare” nel mondo ferroviario: “per una parte le imprese, le formano, per un’altra, vanno a comperarle dove ci sono: anche noi, ma non solo noi, per un certo periodo abbiamo avuto una carenza di macchinisti, che sono andati a lavorare dove li pagano molto ma molto di più di quanto ci è possibile. Credo che, dal corso, ne prenderemo almeno 4. Nel frattempo, abbiamo utilizzato risorse che erano impegnate a fare un altro mestiere e poi dipendenti in distacco da altre aziende” (Inrail). L’organigramma, spiega, “prevede una novantina di persone, noi lavoriamo con 70”.
Di certo è emblematica la situazione che i lavoratori fuggano da una partecipata regionale ... forse non solo per lo stipendio ma anche per altro! 
LA STRUTTURA AZIENDALE: in questo contesto, la nuova Giunta Fedriga, per voce dell’Assessore alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, ha fatto sapere che si valuterà attentamente quali correttivi apportare, perché in queste condizione non è possibile più proseguire.
Pare che l'Esecutivo regionale stia valutando di procedere ad un trasferimento della gestione dell'infrastruttura a RFI e ad una partnership con altro gestore per quanto concerne la gestione dei servizi (Trenitalia, Inrail, Obb?). “Entro giugno definiremo le linee strategiche relative a FUC e avremo un quadro di riferimento” È stringata la risposta dell’Assessore Pizzimenti sul futuro che attende la società in house che, oltre a gestire i 13 chilometri di tratta fra il capoluogo e la città ducale, si occupa anche del servizio transfrontaliero MiCoTra, che collega il Fvg a Villach.
Su carta, per ora, ci sono due delibere di Giunta regionale del 14 dicembre. La prima assegna altri fondi a copertura dei costi per gli interventi sul materiale rotabile (1,1 milioni, più l’ok all’utilizzo di alcune economie su risorse già assegnate, per 222.349 euro) e non ne esclude altri ancora.
La seconda delibera determina di riaffidare alla Fuc i servizi sinora gestiti (scaduti il 31.12.2018) tramite aggiudicazione diretta, con un contratto transitorio biennale, dal 01.01.2019 al 31.12.2020 “nelle more di più ampie valutazioni sul futuro della società” per un importo complessivo di 8,778 milioni. Il contratto dovrà prevedere «sinergie» con RFI e con i gestori dei servizi automobilistici
LEGGE MADIA E LIMITAZIONI AL SERVIZIO MERCI: il grande limite di FUC è senza dubbio dato dalle limitazioni imposte dalla Riforma Madia, la quale ha imposto una forte riduzione dell’attività cargo, visto che la normativa permette alle società partecipate in house la possibilità di operare in altre attività libere sul mercato nella soglia del 20% del fatturato dell’attività principale ottenuta dall’affidamento diretto dalla Regione.
La Madia sta impedendo di fatto di ampliarea FUC  il proprio business, limitandolo all’attività passeggeri, coperta dai corrispettivi del contratto di servizio della Regione (1,5 milioni per il treno Mi.Co.Tra e 2,1 milioni per la Udine-Cividale).
La fotografia dei 52 carri merci fermi in deposito a Udine dà l’idea della situazione.
IL FUTURO E LE SCELTE: se pare scontato - è questione solo di tempo - il passaggio della gestione dell’infrastruttura Udine-Cividale a RFI, la partita del servizi ferroviari appare ancora incerta.
Se FUC vuole continuare ad offrire servizi tpl di certo deve trovare una partnership (Trenitalia ?). Nel merci, tenendo conto dell’insuperabile limite imposto dalla Madia la partita pare invece chiusa. Quale sia poi il destino dei 52 carri e dei locomotori Siemens E-190 per i quali è stata avviata un'indagine di mercato per il noleggio per il periodo 01.01.2019 sino al 31.12.2020 difficile dirlo.
A giugno verrà approvato il bilancio 2018, che voci giornalistiche danno in pesante rosso. Con l’approvazione del bilancio terminerà il mandato delll’AD, Maurizio Ionico, uomo di fiducia (e di partito) nominato nel 2013 dall’Amministrazione Serracchiani, il quale alla domanda postagli dalla giornalista del Gazzettino, Camilla Demori “si sente nel giro d’aria? Ha risposto “È indifferente la mia persona. Io in questo caso sono un servitore, quello che riguarda me vale veramente zero. Se temo lo spoil system? Io sono un uomo di Stato, la Regione giustamente fa le sue scelte”.
Visto che il futuro di FUC dipenderà da scelte radicali, il nostro auspico è che il nuovo corso parta dalla nomina di un nuovo AD, che esca delle tradizionali logiche partitiche e della "spartizione delle poltrone”.
Se si vuole salvare la baracca bisognerà individuare un uomo d'ordine, non solo conoscitore del sistema ferroviario, ma soprattutto capace a gestire un'azienda. Inoltre oltre all'AD si dovranno individuare altre figure apicali in grado di ottimizzare la gestione del personale e dell'officina, oggi molto deficitarie.  

venerdì 11 gennaio 2019

Trenitalia lo sconto c’è ma non si vede: mancato aggiornamento sulla App e sulle self service delle promozioni Weekend FVG e della Sacile-Maniago

Ci risiamo!
Lo sconto c’è ma non si vede.
E così, a pochi giorni dal debutto delle tariffe 2019 per i treni regionali, il sistema di vendita on line e le biglietterie self service di Trenitalia non risultano aggiornate.
Ovviamente la mancanza di aggiornamento riguarda solo le tariffe promozionali e quelle Weekend Fvg per le quali è previsto uno sconto o una riduzione, mentre abbonamenti e tariffe ordinarie per i biglietti di cosa semplice - che hanno visto qualche piccolo ritocco all’insù - sono state puntualmente aggiornate dal 01.01.2019.
E’ stato il consigliere regionale, Cristian Sergo, a scoprire ed a sollevare la questione relativa al mancato aggiornamento delle tariffe Weekend Fvg, le quali prevedono uno sconto del 20% (sabato e domenica) rispetto alla normale tariffa ordinaria.
Una situazione grottesca: un biglietto Udine-Trieste per domenica 20 gennaio è venduto sull’app e dalle self service a tariffa piena pari ad € 9, contro i 7,20 della tariffa Weekend Fvg.
Stesso problema per quanto concerne la tariffa promozionale della Sacile-Maniago, la quale risulta scontata del 50% (2,05€ contro i 4,10 dell’ordinaria).
Una dimenticanza quella di Trenitalia, che come riferito alla stampa dal nostro portavoce Andrea Palese determina “un disservizio spiacevole che conferma la disorganizzazione di Trenitalia sotto l’aspetto informativo delle offerte, chiaramente sempre a discapito dell’utente, nonostante la presenza di una precisa normativa al riguardo”.
Male, anzi malissimo, aggiungiamo noi, visto che un’Azienda strutturata come Trenitalia non può assolutamente permettersi di fare questi errori, se così si possono chiamare.
Il sistema on line di Trenitalia è già stato in passato sotto l’occhio del ciclone, tanto che il sito per tanti è un vero terno al lotto.
Sotto accusa sono le modalità molto macchinose di acquisto del biglietto, con un numero di schermate infinite da superare, senza contare alla maxi multa di 5 milioni inflitta nell’agosto 2017 dall’Antitrust perché le soluzioni di viaggio proposte dal sito internet, così come dalle biglietterie self-service, non erano le più vantaggiose e non si poteva accedere a tutta una serie di opzioni, certo più scomode, ma più economiche per il viaggiatore che volesse risparmiare.
Riteniamo assolutamente inadeguata la giustificazione data dalla Direzione regionale FVG, la quale difronte alla denuncia del disservizio, ha dato ordine alle biglietterie di emettere "comunque" la tariffa promozionale per il weekend e i prezzi agevolati previsti per la Sacile-Maniago, che sono stati confermati. Chi avesse fatto il biglietto al self service o on line e quindi avesse pagato il prezzo non scontato potrà pertanto chiedere il rimborso della differenza.
Un atto DOVUTO e non “comunquevisto che le tariffe promozionali sono decise con provvedimento normativo della Regione e non sono certo lasciate all’autonomia contrattuale di Trenitalia !
Non vogliamo pensare male che sia stato un atto voluto per far pagare di più agli utenti, ma il fatto che le tariffe in aumento sono state aggiornate mentre quelle promozionali no è abbastanza curioso...
Infatti se gli uffici Trenitalia FVG erano in ferie per le feste natalizie e quindi non hanno avuto il tempo per procedere all’aggiornamento delle tariffe promozionali, stesso discorso dovrebbe valere per gli aumenti … che invece sono stati puntualmente inseriti a sistema.
Ricordiamo che le tariffe sono state deliberate dalla Regione FVG con delibera di Giunta n. 2453 il 21 dicembre 2018, ma sicuramente erano già note da tempo a Trenitalia, visto che la delibera è solo l’atto finale di un iter condiviso tra Regione e i Gestori dei Servizi del TPL.
Questo ennesimo "scivolone" evidenzia che la situazione organizzativa della Direzione Trenitalia FVG non è certamente delle migliori: non si può pensare di vivere di luce riflessa, continuando ad adagiarsi sugli allori dei risultati della puntualità e dell’affidabilità. Serve migliorare l’offerta e per questo è necessario raggiungere anche altri risultati, che purtroppo sono ancora lontani.
Avevamo criticato la situazione inaccettabile dell’informazione, soprattutto nei casi (per fortuna pochi) di disservizio o di ritardi, quando gli utenti devono fare il segno della croce e sfidare la sorte, tanta la disorganizzazione evidenziata negli ultimi mesi. Non è certamente creando un customer care in alcune stazioni (Trieste e Udine) che si risolvono i problemi strutturali di un servizio informazioni scoordinato, lento e intempestivo; anzi purtroppo proprio i “poveri” addetti al custumer care, ignari di quello che sta succedendo lungo i binari, diventano i parafulmini di un sistema inadeguato.
Come detto non ci bastano più i numeri di puntualità e affidabilità, ma pretendiamo che migliorino anche altri aspetti legati all’offerta, da un’informazione efficiente e utile ad una promozione delle offerte, oggi di fatto sconosciute ai più per la mancanza di avvisi e pubblicità sia in stazione che a bordo treno.
Un quadro sconsolante di una Direzione FVG che dimostra poca reattività e un distacco assiderale nei confronti dell’utenza: una gestione “burocratesca” dell’offerta, legata a vecchi protocolli ormai superati.
Il 2019 sarà l’anno del nuovo contratto di servizio e Trenitalia dovrebbe essere interessata a dimostrare sul campo di essere all’altezza di meritarsi la fiducia della Regione e di conseguenza dei Pendolari.
Di certo queste “dimenticanze” sull’adeguamento delle tariffe promozionali e questo modo di operare non è consono ad un Gestore moderno che dovrebbe “coccolare” i suoi utenti e non “bastonarli” facendoli pagare di più del dovuto …

venerdì 4 gennaio 2019

Tariffe: adeguamento Istat dei biglietti e abbonamenti. Confermate le tariffe degli abbonamenti integrati treno/bus e delle promozioni lungo la Sacile-Maniago e dei servizi transfrontalieri con Austria e Slovenia

Dopo il blocco delle tariffe 2016, 2017 e 2018, il nuovo anno porta un aumento, seppur lieve, delle tariffe fs.
Si tratta di un adeguamento del prezzo dei biglietti di corsa semplice e agli abbonamenti (mensili e quindicinali), rispetto al tasso di inflazione medio annuo Istat.
Non subiranno invece aumenti le tariffe degli abbonamenti pluricorsa mensili/quindicinali (2 corse al giorno per 3 o 5 gg settimana), dei servizi transfrontalieri (Trieste-Udine-Villach e Udine-Trieste-Lubiana) e quelle promozionali (Sacile-Maniago).
L’aggiornamento delle tariffe per il 2019 prevede pertanto:
- per i titoli di corsa semplice un aumento medio del 2,8% con arrotondamento a 0,05 €;
- per gli abbonamenti mensili: +0,50 € rispetto alla tariffa 2018;
- per gli abbonamenti quindicinali: +0,30 € rispetto alla tariffa 2018.
Alcuni esempi:
Direttrice
Corse semplice
Abbonamento mensile
2018
2019
2018
2019
Udine-Trieste (via GO)
8,75
9,00
101,10
101,60
Udine-Trieste (via Cerv.)
7,50
7,75
94,85
95,35
Udine-Codroipo
3,30
3,40
57,25
57,75
Pordenone-Udine
4,75
4,90
70,70
71,20
Gorizia-Udine
4,05
4,15
65,30
65,80
Gemona-Udine
3,30
3,40
57,25
57,75
Udine-Venezia
11,80
12,35
120,80
121,
TARIFFA INTEGRATA TARVISIO-UDINE: è stata confermata la tariffa integrata lungo la direttrice Tarvisio-Gemona-Udine, ove sarà possibile con il medesimo titolo viaggiare sia con il treno che sui bus.
Tale tariffa non subirà alcun rincaro, pertanto resterà invariato il costo degli abbonamenti mensili o quindicinali pluricorsa (2 corse/giorno limitate a 5 gg a settimana; 2 corse/giorno limitate a 3 gg. a settimana; 2 corse/giorno 5 gg a settimana) tra i più utilizzati dai pendolari dell’Alto Friuli.
 
Mensile
5 gg a sett.
Mensile
3 gg a sett.
Tarvisio-Udine
92,05
66,25
Carnia-Udine
66,20
47,45
Gemona-Udine
51,90
37,60
Tarcento-Udine
45,65
33,10
SACILE-MANIAGO: dopo la riattivazione della linea Pedemontana del Friuli è stata confermata la tariffa promozionale lungo la tratta Sacile-Maniago, relativa al biglietto di corsa semplice, ridotto al 50% rispetto alla tariffa ordinaria.
E’ stata inoltre prevista una tariffa integrata treno/bus per i servizi lungo la direttrice Sacile-Pinzano, ovvero per quelli che usufruiscono in parte della tratta fs (Sacile-Maniago) e in parte per quella bus Atap (Maniago-Pinzano).
Tale tariffa riguarda i titoli di viaggio di corsa semplice/abbonamento mensile/abbonamenti annuale e abbonamento annuale studenti. Nelle more del completamento dei sistemi di vendita Trenitalia, sono utilizzabili anche per la tratta ferroviaria i titoli di viaggio Atap.
 
Corsa
semplice
Mensile
Tutti i giorni
Mensile
Integrato
Annuale
integrato
Annuale
integrato
studenti
Sacile-Aviano
1,45
49,70
59,65
596,50
477,20
Sacile-Montereale
1,70
57,75
69,30
693
554,40
Sacile-Maniago
2,05
65,80
79
790
632
Sacile-Fanna/Cavasso
2,05
65,80
79
790
632
Sacile-Pinzano
2,95
79,25
95,10
951
760,80
SERVIZI TRANSFRONTALIERI: confermate anche le tariffe dei servizi ferroviaria transfrontalieri lungo le direttrici Trieste-Udine-Villach (Mi.Co.Tra) e Udine-Trieste-Lubiana (CrossMoby).
MI.CO.TRA (Trieste-Udine-Villach):
- Trieste-Villach: 17 € (8,50 € ridotto)
- Udine-Villach: 13 € (6,50 € ridotto)
- Gemona-Villach: 11 € (5,50 € ridotto)
E’ stato prevista inoltre la possibilità di acquistare abbonamenti transfrontalieri settimanali o mensili. Confermate pure le riduzioni in favore dei ragazzi (6-15 anni), per le famiglie, gli over 60 e i gruppi e le gratuità per i bambini fino a 6 anni e il trasporto di cani.
CROSSMOBY (Udine-Trieste-Lubiana)
- Udine-Lubiana: 15,60 €
- Trieste-Lubiana: 8 €


CONFRONTO TARIFFE TRA REGIONI
Abbiamo comparato le tariffe del FVG con quelle di altre regioni, sia per quanto riguarda i biglietti di corsa semplice che gli abbonamenti mensili di 2° classe.
La comparazione riguarda le seguenti fasce km:
- da 21 a 30 km (es. Udine-Codroipo / Udine-Gemona)
- da 31 a 40 km (es. Udine-Gorizia)
- da 81 a 90 km (es. Udine-Trieste)
BIGLIETTO CORSA SEMPLICE: molto differente è la situazione in base alle fasce km prese in esame.
Il FVG è la regione più cara d’Italia per quanto concerne le tariffe dei biglietti di corsa semplice (fascia 81/90 km): un biglietto Udine-Trieste costa infatti 9 € contro i 7,3 della Milano-Brescia (Lombardia), i 7,45 della Verona-Padova (Veneto) e i 7,35 della Bologna-Cesena (Emilia Romagna); al Centro e Sud Italia i prezzi risultano ancora più contenuti (6,3 in Puglia, 6,5 nelle Marche, 6,6 in Abruzzo e 6,9 in Sicilia) a fronte anche di una offerta e una qualità del servizio decisamente inferiore.
Viaggiare in FVG nelle fasce da 21 a 40 km risulta invece più conveniente che in Veneto, Piemonte, Liguria e Toscana dove le tariffe sono più alte dal 5 al 12%.
Le tariffe delle Province di Bolzano e Treno non sono paragonabili direttamente in quanto si basano su una tariffa centesimo/km percorso e non per fasce.
ABBONAMENTO: per quanto riguarda gli abbonamenti mensili, il FVG – come per i biglietti di corsa semplice – risulta tra i più cari per quanto concerne le fasce km più elevate (81/90), dove solo Toscana, Sicilia e Piemonte presentano tariffe più alte, mentre gli abbonamenti delle fasce da 21 a 40 km risultano in linea con la media nazionale. Solo l’Emilia Romagna e il Veneto offrono tariffe molto più basse di quelle friulane, anche nell’ordine del 20%.
PROSPETTIVE FUTURE: il quadro tariffario risulta molto disomogeneo tra le varie regioni. Se dal 2010 al 2018 in FVG le tariffe sono aumentate in media del 15%, altrove i pendolari hanno assistito ad un più cospicuo incremento dei biglietti, anche nell’ordine del 50%, come nei casi di Liguria e Piemonte, del 30% (Lombardia), del 20% (Emilia Romagna), del 25% (Abruzzo e Toscana) e del 20% il Veneto.
Le tariffe dei treni regionali in FVG coprono circa il 30% del costo del servizio che per qualità offerta risulta decisamente superiore alla media nazionale e a quello di altre regioni che per dimensioni e mezzi superano di gran lunga il piccolo Friuli. Da circa 3 anni infatti il FVG è la regione più puntuale d’Italia col 95%, precedendo le virtuose Province Autonome di Treno e Bolzano e l’Abruzzo.
Nel 2019 Veneto e Liguria hanno adeguato le tariffe come il FVG, mentre la Lombardia ha bloccato il costo dei biglietti, cercando di dare una risposta alla drammatica situazione in cui versa il sistema di trasporto gestito da TreNord.
Per il futuro i contratti di servizio di alcune regioni prevedono già significativi rincari dei biglietti e abbonamenti (es. Liguria +7% nel 2020, + 6,5% nel 2021 e +6% nel 2022) necessari per garantire l’equilibrio economico e il rinnovo del parco rotabile.
La realtà friulana è sicuramente molto differente, visto che al contrario di altri il FVG dispone già di un parco rotabile rinnovato grazie ai nuovi treni Civity
Il FVG è però l’unica regione d’Italia che non è andata ancora a contratto: un immobilismo politico di oltre 3 anni che ha paralizzato alcune scelte strategiche come quelle legate ad una nuova offerta di corse, alla modifica dell’orario cadenzato e soprattutto alla riduzione dei tempi di percorrenza.
Il nuovo contratto, per il quale la Regione opterà per l’affidamento diretto e non per la gara europea, dovrà garantire un’offerta in grado di aumentare l’attuale utenza (20mila pendolari/giorno), ma soprattutto prevedere un sistema bonus/malus con parametri prestazionali rigidi, con penali e premialità non solo per la puntualità e l’affidabilità, ma soprattutto per l’informazione e l’incremento della velocità commerciale.
Per quanto concerne la politica tariffaria, fermo restando che bisognerà cercare di contenere gli aumenti, visto che le tariffe sono già alte, non siamo contrari a prevedere tariffe differenziate per orario, incentivando un’offerta dinamica, seguendo ad esempio i modelli tradizionali del trasporto aereo in cui si incentiva il tasso di riempimento offrendo tariffe iper scontate per andare ad intercettare una domanda aggiuntiva di passeggeri nelle fasce morbide.
Inoltre nell’ottiCa di una regione sempre più volta al turismo riteniamo necessario giungere al più presto al biglietto unico che permetta all’utente - col medesimo titolo – di viaggiare indistintamente col treno o col bus, raggiungendo quell’integrazione vettoriale che farebbe fare il salto di qualità al trasporto pubblico del FVG.
SUPPLEMENTO BICI: il prezzo del supplemento bici è stato confermato in € 20 per l’abbonamento mensile ed € 3,50 quello giornaliero. Se la bici è trasportata all’interno di apposita sacca delle dimensioni non superiori a cm 80x110x40 il trasporto è gratuito. Il trasporto della bici è inoltre gratuito lungo la linea Sacile-Maniago ove è in vigore una promozione treno+bici.
BIGLIETTI TURISTICI: dopo il successo del 2018, la Regione ha confermato anche per quest’anno le tariffe relative ai servizi turistici relativi ai viaggi effettuati con l’utilizzo di materiale rotabile storico della Fondazione FS
Treni a vapore: tariffa unica and/rit. 15 € - ridotto ragazzi (4/12 anni) 7,50 € - gratis bambini (0/4 anni)
Treni diesel: tariffa unica and/rit. 10 € - ridotto ragazzi (4/12 anni) 5 € - gratis bambini (0/4 anni)