Pubblichiamo la nota pervenuta da Ferrovie Udine Cividale relativa alle osservazioni, pubblicate sul nostro blog in data 22/01/2019.
Ringraziamo Ferrovie Udine Cividale per l'attenzione e per averci fornito alcune importanti dettagli circa l'attività dell'Impresa Ferroviaria.
Sono pochi, ma significativi, gli elementi di novità che si desumono dalla nota di FUC:
- la situazione Cargo l'unico spunto è dato dal fatto che la revisione dei 52 carri di cui dispone FUC terminerà a breve e che da marzo 2019 il materiale rotabile sarà disponibile. Nonostante ciò l'Azienda, salvo fornire informazioni circa l'utile del 2017 relativo all'attività Cargo (1 mln), nulla specifica come verrà utilizzato il materiale rotabile in questione, viste le note limitazioni imposte dalla Legge Madia, la quale per le società in house, impone che almeno l'80% del fatturato sia effettuato nello svolgimento dei compiti a esse affidati dall'Ente Pubblico socio (nel caso la Regione FVG la quale ha affidato a FUC la gestione e il servizio tpl della linea Udine Cividale); solo il 20% del fatturato dell'attività principale potrà quindi essere sfruttato per sviluppare altre attività sul mercato (es. Cargo).
La domanda pertanto è come potrà essere sfruttato il materiale Cargo, di proprietà di FUC, sviluppando sul mercato utili che non violino i limiti imposti dalla Legge?
- situazione adeguamento infrastruttura: il ritardo dell'avvio dei lavori per la realizzazione del sistema di sicurezza SCMT lungo la linea Udine Cividale è a parere di FUC essenzialmente legato al susseguirsi di modifiche normative e al trasferimento in capo ad ANSF (Agenzia Nazionale sulla Sicurezza Ferroviaria) della competenza. Ciò "ha obbligato la Società a rifare completamente il processo autorizzativo e ad operare la nuova validazione del progetto", permettendo all'azienda di andare in appalto nel 2018;
- gestione infrastruttura e rapporti con RFI: tralasciando ciò che è imposto dalla Legge e dalla Normativa Europea ovvero che "nel corso del 2016/2017 FUC ha operato la separazione organizzativa e gestionale attraverso la costituzione di due Divisioni (Impresa ferroviaria e Gestione Infrastruttura), separando contabilmente le due attività", interessante è l'affermazione che ha preso "avvio la collaborazione con RFI, che si sostanzia nella stipula di un protocollo finalizzato al trasferimento di normativa, competenze, e di soluzioni progettuali e tecniche; nel proprio Piano Industriale la Società ha delineato anche una fase successiva, cioè il completo trasferimento della rete e degli impianti sotto il gestore nazionale (RFI Spa), tenuto pure conto dell'Art. 47 del D.L. n. 50 del 24 aprile 2017" che ha varato il Piano Sicurezza.
Di fatto FUC dichiara apertamente che cederà la linea Udine Cividale con tutti gli impianti a RFI Spa
La questione non è secondaria: l'Art. 10 del D.Lgs n. 111 del 01.04.2004 aveva trasferito la proprietà della ferrovia dallo Stato alla Regione, la quale ha successivamente trasferito in capo a FUC la proprietà dell'infrastruttura in forza della Delibera Giunta n. 1016 del 28.05.2010 ai sensi dell'Art. 13 co.17 L.R. n. 9 dd 14.08.2008, mediante conferimento gratuito.
Scontato quindi il trasferimento della linea a RFI Spa, ora è da capire a quali condizioni, visto che la rete verrà presumibilmente trasferita una volta completato l'intervento di adeguamento strutturale del SCMT e quindi grazie agli 8,4 mln. di € di investimento della Regione.
- numeri e futuro: nessuna specifica FUC ha dato sui numeri di bilancio 2018, i quali da anticipazioni giornalistiche sembrano in pesante rosso, salvo riportare che "la gestione operativa e di prospettiva della Società ... sono state avvalorate dalla Regione che conferma FUC quale asset strategico ".
Fermo restando le dichiarazioni dell'Assessore regionale, Graziano Pizzimenti, il quale aveva chiaramente fatto capire che così FUC non può andare avanti e che vi è la necessità di una partnership forte, tutte le ipotesi ad oggi restano aperte:
- partnership con Trenitalia per la gestione del TPL (Udine-Cividale e Mi.Co.Tra);
- partnership con InRail o altro operatore per l'attività Cargo;
- cessione totale o della maggioranza delle quote della società a Trenitalia o altra impresa Ferroviaria. Ciò comporterebbe il venir meno delle limitazioni previste dalla legge Madia;
- cessione di un ramo d'azienda (es. Cargo) ad un'Impresa ferroviaria del settore.
L'unica certezza è che la Regione con affidamento diretto ha recentemente prorogato sino al 31.12.2020 il contratto di servizio relativo a tutti i servizi TPL gestiti da FUC, indicando in complessivi € 8.778.000 la relativa spesa.
Dal 2021 in poi non sarà più possibile - in base alle stringenti normative UE - procedere con affidamenti diretti in quanto i servizi TPL dovranno essere messi tutti a gara. Detto ciò il futuro di FUC si giocherà entro quest'anno, dopo l'approvazione del bilancio e la definizione del Piano di Sviluppo Industriale, il quale dovrà indicare i settori di azione e di sviluppo della Società.
La domanda pertanto è come potrà essere sfruttato il materiale Cargo, di proprietà di FUC, sviluppando sul mercato utili che non violino i limiti imposti dalla Legge?
- situazione adeguamento infrastruttura: il ritardo dell'avvio dei lavori per la realizzazione del sistema di sicurezza SCMT lungo la linea Udine Cividale è a parere di FUC essenzialmente legato al susseguirsi di modifiche normative e al trasferimento in capo ad ANSF (Agenzia Nazionale sulla Sicurezza Ferroviaria) della competenza. Ciò "ha obbligato la Società a rifare completamente il processo autorizzativo e ad operare la nuova validazione del progetto", permettendo all'azienda di andare in appalto nel 2018;
- gestione infrastruttura e rapporti con RFI: tralasciando ciò che è imposto dalla Legge e dalla Normativa Europea ovvero che "nel corso del 2016/2017 FUC ha operato la separazione organizzativa e gestionale attraverso la costituzione di due Divisioni (Impresa ferroviaria e Gestione Infrastruttura), separando contabilmente le due attività", interessante è l'affermazione che ha preso "avvio la collaborazione con RFI, che si sostanzia nella stipula di un protocollo finalizzato al trasferimento di normativa, competenze, e di soluzioni progettuali e tecniche; nel proprio Piano Industriale la Società ha delineato anche una fase successiva, cioè il completo trasferimento della rete e degli impianti sotto il gestore nazionale (RFI Spa), tenuto pure conto dell'Art. 47 del D.L. n. 50 del 24 aprile 2017" che ha varato il Piano Sicurezza.
Di fatto FUC dichiara apertamente che cederà la linea Udine Cividale con tutti gli impianti a RFI Spa
La questione non è secondaria: l'Art. 10 del D.Lgs n. 111 del 01.04.2004 aveva trasferito la proprietà della ferrovia dallo Stato alla Regione, la quale ha successivamente trasferito in capo a FUC la proprietà dell'infrastruttura in forza della Delibera Giunta n. 1016 del 28.05.2010 ai sensi dell'Art. 13 co.17 L.R. n. 9 dd 14.08.2008, mediante conferimento gratuito.
Scontato quindi il trasferimento della linea a RFI Spa, ora è da capire a quali condizioni, visto che la rete verrà presumibilmente trasferita una volta completato l'intervento di adeguamento strutturale del SCMT e quindi grazie agli 8,4 mln. di € di investimento della Regione.
- numeri e futuro: nessuna specifica FUC ha dato sui numeri di bilancio 2018, i quali da anticipazioni giornalistiche sembrano in pesante rosso, salvo riportare che "la gestione operativa e di prospettiva della Società ... sono state avvalorate dalla Regione che conferma FUC quale asset strategico ".
Fermo restando le dichiarazioni dell'Assessore regionale, Graziano Pizzimenti, il quale aveva chiaramente fatto capire che così FUC non può andare avanti e che vi è la necessità di una partnership forte, tutte le ipotesi ad oggi restano aperte:
- partnership con Trenitalia per la gestione del TPL (Udine-Cividale e Mi.Co.Tra);
- partnership con InRail o altro operatore per l'attività Cargo;
- cessione totale o della maggioranza delle quote della società a Trenitalia o altra impresa Ferroviaria. Ciò comporterebbe il venir meno delle limitazioni previste dalla legge Madia;
- cessione di un ramo d'azienda (es. Cargo) ad un'Impresa ferroviaria del settore.
L'unica certezza è che la Regione con affidamento diretto ha recentemente prorogato sino al 31.12.2020 il contratto di servizio relativo a tutti i servizi TPL gestiti da FUC, indicando in complessivi € 8.778.000 la relativa spesa.
Dal 2021 in poi non sarà più possibile - in base alle stringenti normative UE - procedere con affidamenti diretti in quanto i servizi TPL dovranno essere messi tutti a gara. Detto ciò il futuro di FUC si giocherà entro quest'anno, dopo l'approvazione del bilancio e la definizione del Piano di Sviluppo Industriale, il quale dovrà indicare i settori di azione e di sviluppo della Società.
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