Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 31 marzo 2014

Mercoledì 2 aprile Tavolo di Lavoro Regione FVG – Comitati dei Pendolari

E’ stato convocato per mercoledì 2 aprile alle ore 18.00 presso la sede di Udine della Regione FVG l’incontro del Tavolo di Lavoro tra Regione e Comitati dei Pendolari.
Di seguito la mail di convocazione speditaci dall’Assessore alla Mobilità Mariagrazia Santoro.
L’incontro sarà utile per fare il punto della situazione in ordine ai disagi che stanno colpendo pesantemente la linea 15 (Tarvisio-UD-Cervignano-TS) e conoscere quando entreranno in vigore i correttivi all’orario cadenzato come proposti dall’Utenza.

Buongiorno,
al fine di proseguire il comune lavoro, confrontarci sui miglioramenti apportabili al servizio ferroviario regionale e condividere le azioni da intraprendere relativamente alle problematiche sulla linea 15, Vi chiedo gentilmente di partecipare all’incontro che si terrà il giorno 2 Aprile 2014 alle ore 18.00 presso la Sede della Regione a Udine nella sala Kugy.
Certa della Vostra presenza, Vi porgo Cordiali Saluti.
Arch. Mariagrazia Santoro
Assessore alle infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università

martedì 25 marzo 2014

Moretti «Se lo Stato taglia gli stipendi, vado via » : NON ASPETTARE, FALLO SUBITO !

Hanno fatto il giro del mondo le dichiarazioni del "prode ferroviere“, che intervistato a margine di un convegno a Bologna ha paventato il suo addio a FS a fronte di un taglio delle retribuzioni dei manager di Stato, come la sua (€ 850.000 + bonus !).
Non sono mancati i commenti e le dure prese di posizioni dei Comitati dei Pendolari per i quali “la sua dipartita, più che un auspicio, è una richiesta miracolosa a tutti i Santi del calendario che 3 milioni di italiani, pendolari della rotaia per forza, rivolgono a margine delle loro preghiere mattutine”, così il Presidente dei Pendolari Piacentini, Ettore Fittovini, il quale sottolinea che “si levi alla svelta dalle scatole: di fenomeni come lui, che fanno i gradassi con i soldi degli altri, se ne trovano in giro ad ogni piè sospinto”. Una polemica che oggi con la presentazione del piano industriale di FS è stata arricchita dalle nuove dichiarazioni di Moretti, il quale rispondendo alle domande dei giornalisti sul suo stipendio ha detto “vedremo se Renzi saprà convincermi”.
Dichiarazioni che denotano l’irritazione del n. 1 di FS verso chi lo critica e ormai un delirio di onnipotenza.
Il Presidente Matteo Renzi, noto per essere “il rottamatore”, ha un’occasione imperdibile ora per dimostrare di che pasta è fatto: come?
Licenziandolo in tronco e sostituendolo con un altro manager, più capace, sicuramente meno costoso e più “sintonizzato” su come deve comportarsi il capo di un’azienda pubblica qual è Ferrovie dello Stato.
Un gesto in grado di far capire a tutti gli altri boiardi di Stato che è finita la cuccagna, che i manager pubblici devono avere un’etica precisa ad incominciare dalle loro retribuzioni.
Concordiamo con quanto dichiarato dai nostri colleghi piacentini che il problema non è tanto Moretti, “ma chi ce l’ha messo e chi continua a mantenerlo su quella poltrona, lautamente pagato con i soldi delle nostre tasse. Il risultato del delirio di onnipotenza di questo manager di Stato è il frutto di decenni di totale assenza di una politica dei trasporti del servizio pubblico, ove si è delegato ad un subalterno della politica, da essa nominato, a farla lui stesso”.
Lo sfacelo del trasporto ferroviario è sotto gli occhi di tutti: basta avere la sfortuna di prendere un treno, posto che ci sia, senza contare poi al degrado delle stazioni, passando per convogli impresentabili, più degni a far viaggiare animali che umani.
Tutto merito della politica, la quale ha permesso che tutti i soldi pubblici dati ogni anno dallo Stato alle FS (società pubblica al 100%) finissero nel pozzo senza fondo dell’Alta Velocità, mandando tutto il resto in malora.
Moretti si riempie la bocca di concetti quali concorrenza e libero mercato, dimenticando che FS è ancora l’indiscusso monopolista: FS posseggono sia i binari che le stazioni, nonché la società che fa viaggiare i treni sopra, per cui la parola concorrenza è solo una mera utopia.
Quando l’ing. maximo sproloquia di mercato e di retribuzioni, paragonandosi al suo omologo tedesco, dimentica un piccolo dettaglio … la qualità del servizio offerto in Germania !
Sono anni che i pendolari chiedono ai governati la testa di Moretti, non nuovo a insultare i pendolari, ovvero i clienti della società che dirige.
Molto di ciò che Moretti ha ricevuto in questi anni è verosimile che l’abbia avuto proprio grazie dalla politica, che l’ha protetto e promosso, più che dalle sue virtù. Per un Moretti che faceva carriera quanti altri dirigenti di grandi capacità sono rimasti al palo ? Chissà …
Queste vanterie “da spaccone” non aiutano di certo a risolvere i problemi di un’azienda in evidente difficoltà, con il trasporto passeggeri regionale tornato indietro agli anni ’50 e la sicurezza lasciata in disparte in molti casi (Viareggio su tutti).
Il treno è divenuto un mezzo di trasporto costosissimo, sempre pagato con il denaro pubblico, ma caro come se non ricevesse nessun contributo.
Se questo Signore fosse dotato di umiltà, dovrebbe fare una cosa sola: chiedere scusa per il disturbo arrecato ai viaggiatori italiani e lasciare quella poltrona senza liquidazione.
Noi siamo fiduciosi, per tutto il resto ci penserà il Tribunale di Lucca !

lunedì 17 marzo 2014

Perchè questo polverone ? Non sarebbe più facile ammettere che non siete in grado di mantenere le promesse?

Pubblichiamo la risposta del nostro Presidente Giorgio Picco alle dichiarazioni dell’Assessore Santoro e della senatrice (PD) De Monte, apparse ieri sulla stampa che lamentano la nostra parzialità http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2014/03/16/news/santoro-il-comitato-pendolari-e-di-parte-1.8862011

Buongiorno, 
facendo seguito all’articolo apparso ieri sul Messaggero Veneto dal titolo “Santoro: Il Comitato pendolari è di parte”, vorrei replicare alle dichiarazioni dell’assessore Santoro e della senatrice De Monte a nome del Comitato Pendolari Alto Friuli. 
Certo che siamo di parte: ma non su un carro politico (addirittura manovrato dall’ex assessore Riccardi come asserisce la De Monte), quanto sui carri dei pendolari, che da oltre 3 mesi subiscono maggiori soppressioni e ritardi. 
Non accettiamo di essere etichettati politicamente, considerato che ci impegniamo gratuitamente per la causa dal 2009, senza emolumenti da assessore o senatore. 
Il Comitato Pendolari, apolitico e apartitico, non è assolutamente anonimo, ma è legalmente costituito con proprio statuto, legittimato da oltre 700 tesserati e sempre presente ai tavoli di lavoro. 
Invito l’assessore Santoro a dare concrete e immediate risposte agli effettivi problemi, che dipendono in minima parte dai lavori in galleria a Carnia, quanto piuttosto da altre cause che Trenitalia non rende note (rimodulata manutenzione dei mezzi?). 
Le polemiche sollevate denotano solo la mancata volontà di affrontare in maniera seria la materia, la quale non può essere strumentalizzata politicamente, come successo con l’orario cadenzato: progetto assunto unilateralmente dalla Regione, che ha coinvolto i comitati solo di fronte al palese fallimento dell’operazione. 
La tessera n. 1 era stata rilasciata all’allora assessore Riccardi come riconoscimento del lavoro svolto dalla Regione che aveva permesso la riapertura della biglietteria di Gemona e il riallineamento della tariffa integrata, facendo risparmiare agli abbonati oltre 100 euro l’anno. 
Tessere recapitate nel 2012 anche a tutti i Sindaci coinvolti nella nostra campagna “Operazione stazioni minori”, compresa la stessa De Monte (tessera n. 87 - CLICCA LA FOTO). 
Se la senatrice ci tiene tanto alla tessera n. 1 si impegni con fatti concreti per i pendolari friulani, dimostrando con i fatti di meritarsi quella tessera! 
Giorgio Picco - Presidente Comitato Alto Friuli

venerdì 14 marzo 2014

Lettera aperta all'Ass. Santoro: politici viaggiate in treno e piantatela di raccontarci bugie

Gentilissima Assessore,
Le scriviamo per segnalare il nostro duplice disagio per l’attuale situazione in cui versa il servizio ferroviario regionale e l’inspiegabile distacco delle Istituzioni regionali dalle cause che ne originano l’inefficienza.
I ritardi e disservizi hanno colpito in particolare la linea 15 (Tarvisio-UD-Cervignano-TS) ma, dalle nostre segnalazioni, anche le altre linee e in particolare la UD-TS.
I ritardi superiori ai 10 minuti sono ormai all’ordine del giorno ed anche le soppressioni stanno lievitando, causando seri problemi soprattutto ai lavoratori, costretti a prendere permessi o ferie a causa degli inadempimenti di Trenitalia, subendo così significativi danni economici e disciplinari.
Un servizio già problematico, divenuto critico nel corso degli ultimi tre mesi, con l’avvio del nuovo orario cadenzato, la cui programmazione ha sballato la già carente struttura organizzativa di Trenitalia.
Non comprendiamo le cause di questo disastro, visto che ante 15.12.2013 l’indice di disservizio (ritardi >10 min. + soppressioni / treni programmati) era inferiore al 5%, mentre ora è quasi più che raddoppiato, sfiorando il 12%!
A tal fine, non comprendiamo la Sua dichiarazione volta all’ottimismo “il servizio sta lentamente migliorando”… che suona come una battuta inappropriata nel rispetto dell’Utenza.
Senza polemica alcuna, non possiamo che manifestarLe la nostra profonda delusione nel leggere la Sua e-mail del 24 febbraio scorso, il cui tono dimostra la distanza esistente tra l’Utenza e la Regione.
Ci saremmo aspettati una presa di posizione dura e ferma nei confronti del Gestore, ovvero l’annuncio di misure correttive, sia sotto il profilo contrattuale, sia politico, in modo da far “cambiare verso” al Gestore.
Cara Assessore, dovremmo essere noi Utenti (e non Lei) “stupiti e amareggiati” per questa situazione, i cui toni di protesta sono assolutamente civili, visto che in altre realtà si sono manifestati sotto altra forma.
Nessuno dispone della bacchetta magica e nemmeno pretende miracoli, ma certamente è necessario che la Regione si affianchi all’Utenza, assumendo una forte presa di posizione nei confronti di Trenitalia, visto che l’Amministrazione non è terzo soggetto, ma parte sostanziale di un contratto che costa alla collettività del Fvg circa 40 milioni l’anno.
Noi, al contrario dei politici, non viviamo di annunci, perché purtroppo come Lei ben sa, anche quelli ci vengono negati da Trenitalia…
Lei parla di “lealtà e correttezza”, peccato che non fa mai menzione del RISPETTO verso tutte quelle migliaia di Utenti che quotidianamente subiscono le vessazioni di un Gestore inaffidabile e la staticità dell’Amministrazione, che non riesce ad assumere le minime misure correttive necessarie ad interrompere questa situazione di profondo disagio.
Lei ci chiede “lealtà e responsabilità”, cose che si chiedono generalmente ad un’opposizione politica o un avversario, dimenticando invece che noi siamo semplicemente ed unicamente CITTADINI – UTENTI, che contribuiscono al sostentamento di questo servizio.
Al contrario di altri siamo, però, cittadini “virtuosi”, perché abbiamo ancora il coraggio di utilizzare il treno, nonostante tutto e tutti.
Virtuosi, ma sfortunati, visto che la politica ci vede come dei nemici ed è sorda ed indifferente alle nostre legittime richieste.
Lei scrive che “risulta incomprensibile l’agitare in forma assolutamente non costruttiva e strumentale argomenti, utili forse solo a ribadire ruoli e acquisire spazi di visibilità personali, sui quali il confronto con Voi è sempre stato all’insegna della massima trasparenza…”.
Probabilmente stiamo vedendo un altro film, noi purtroppo nella veste di spettatori paganti quando va in atto un brutto spettacolo.
La verità è che l’attuale Amministrazione non ha mai voluto intavolare un vero e proprio dialogo costruttivo ed organizzato con i Comitati dei Pendolari, considerati sempre con pregiudizio, quasi fossero dei meri guastafeste.
Un rapporto probabilmente iniziato male, proseguito senza particolari sussulti, fino alla colossale bugia del 29 novembre, quando Lei ha dichiarato che “la Regione ha sempre garantito un rapporto con i pendolari. Ciò è successo anche in occasione dell'attuazione dell'orario cadenzato”. Un insulto alla nostra intelligenza, visto che il confronto non c’è mai stato, se non a cose già fatte.
Peccato, perché questo atteggiamento sta facendo perdere tutto il lavoro iniziato più di 5 anni fa, quando nel 2008 la Regione si è vista trasferire dallo Stato le funzioni in materia di trasporto ferroviario e da novizia della materia ha chiesto agli Utenti quella collaborazione necessaria che solo chi quotidianamente utilizza il servizio può fornire.
Non è un caso se i Comitati abbiano per la prima volta disertato il confronto con la Regione lo scorso 28 novembre: un episodio che in qualche maniera doveva far suonare un campanello d’allarme, ma che nessuno ha saputo, o voluto, cogliere, facendo l’esatto contrario rispetto a quello che chiedeva l’utenza.
L’evidente fallimento dell’operazione legata all’orario cadenzato è il risultato di questo tipo di approccio alla materia.
Il mitico Corrado direbbe “dilettanti allo sbaraglio”: peccato che in questo caso non ci sia nulla da ridere, anzi ci sarebbe da piangere, considerato che tale servizio pubblico costa 60 milioni di euro all’anno, tenendo conto anche della quota dei proventi degli abbonamenti e della vendita dei biglietti; un suicidio annunciato, purtroppo sulla pelle degli utenti.
A chi asserisce che siamo distruttivi, ricordiamo che sin dal lontano 2009 supportiamo l’attività della Regione, come dimostrano le oltre 50 email all’anno inviate agli uffici: segnalazioni di disservizi, monitoraggi, osservazioni e suggerimenti, tutto a costo zero, con spirito di servizio e grazie all’impegno dei volontari.
Le ricordiamo che il restyling delle pensiline della Stazione di Udine, costato oltre 2 milioni di euro a RFI, o l’allineamento delle fasce km del servizio integrato Trenitalia-Saf, il quale permette il risparmio di oltre 100 euro all’anno dal 2011 ai pendolari dell’Alto Friuli, non sono altro che il risultato della nostra attività di sensibilizzazione.
Qualcuno dimentica poi che siamo l’UNICO Comitato legalmente costituito in Regione, con regolare statuto e atto costitutivo, con oltre 700 tesserati, gran parte pendolari dell’Alto Friuli, che ci garantiscono una certa rappresentatività. Negli anni siamo diventati un punto di riferimento per tanti utenti, non solo in Alto Friuli, ma persino da fuori regione.
Ci creda che se volessimo veramente ricercare “visibilità e notorietà” utilizzeremmo ben altri strumenti di lotta: altri al posto nostro Le avrebbero inviato quel simpatico pupazzone rosso attorniato dalle veline… invece cocciutamente crediamo nelle Istituzioni e nelle Sue persone, come Lei appunto.
E’ troppo comodo richiedere agli altri collaborazione e trasparenza, per poi tenere condotte unilaterali. Basti pensare alla questione dei nuovi treni CAF, divenuta ormai un intrigo degno della migliore soap. Lei stessa aveva dichiarato lo scorso novembre - dopo l’incontro avuto tra CAF ed ANFS - che “i nuovi otto elettrotreni Civity ETR 563 acquistati dalla Regione, con proprie risorse finanziarie pari a 50 milioni di euro, entreranno in servizio la prossima primavera”. Lei stessa aveva affermato che “il dettagliato cronoprogramma condiviso con l’ANSF e CAF consentirà alla Regione Friuli Venezia Giulia di verificare gli impegni sin qui assunti ma soprattutto, di concludere entro il prossimo mese di marzo le pur complesse procedure per l’omologazione dei treni…”.
Del dettagliato cronoprogramma sbandierato dalla dott.ssa Uliana in realtà è stato reso noto ben poco, se non in ordine alla prima fase dei collaudi. E dopo?
Come vede, si continua a glissare e a non fornire risposte, anche se in questo caso possiamo comprendere il motivo, visto che il ritardo non è tanto imputabile al costruttore, ma all’endemico conflitto di interessi che attanaglia il sistema ferroviario, dominato da FS e dalle sue potenti influenze.
La fiducia però si deve guadagnare sul campo con i risultati e soprattutto mantenendo una condotta umile e schietta.
Non siamo probabilmente simpatici a tutti e le nostre attività probabilmente danno fastidio a chi è interessato a mantenere uno status quo che oggi il Paese non può più permettersi; tuttavia, l’unico scopo del nostro sodalizio, qualora non fosse ancora chiaro, è legato al miglioramento del servizio ferroviario.
Abbiamo apprezzato la comunicazione dei dati afferenti le penali contrattuali del 2012 e degli indici contrattuali del servizio 2013. Dati che a nostro parere, proprio per garantire la trasparenza dovrebbero essere pubblicati su una sezione dedicata sul sito della Regione, come fatto in maniera egregia con gli orari del cadenzato.
Auspichiamo che le misure correttive in ordine all’orario vengano al più presto adottate, vista la sostanziale condivisione tra le proposte dei Comitati e quelle dell’Ufficio Mobilità della Regione.
Chiediamo inoltre, che la Regione assuma nei confronti di Trenitalia una linea ferma: non si provveda quindi a pagare l’acconto pari al 90% del corrispettivo annuo previsto dal contratto di servizio. Si provveda invece a rinegoziare l’accordo, garantendo al Gestore le risorse correnti per garantire il servizio, ma non ad anticipare l’intero ammontare del dovuto per il 2014.
Se veramente si vuole migliorare il servizio, è necessario uscire dagli schemi attuali e bypassare le regole dettate da Trenitalia, da sempre soggetto dominante del sistema.
Servono coraggio e determinazione a partire dalla redazione di un nuovo e innovativo bando di gara per l’affidamento del servizio, che dovrà necessariamente prevedere nuovi parametri prestazionali, più stringenti di quelli attuali, in grado di incentivare il gestore a migliorare l’organizzazione di lavoro e la qualità del servizio.
Si dovrà far tesoro dell’esperienza altrui e ci auguriamo che in questo iter i Comitati non vengano lasciati alla finestra (come avvenuto con l’orario cadenzato), ovvero interpellati solo a giochi fatti per salvare le apparenze.
Questa non è una battaglia personale, ma una questione che riguarda tutti gli Utenti e Cittadini del Fvg, che inciderà sul futuro del nostro servizio ferroviario.
Il treno per noi è qualcosa che attiene alla nostra vita, visto che vi trascorriamo chi 1, chi 2 o più ore al giorno: per questo ci permettiamo di protestare segnalando i disservizi di un sistema che invece che migliorare la nostra qualità di vita, la peggiora.
La riteniamo una battaglia di civiltà che deve essere affrontata ASSIEME con serietà e lungimiranza. Proprio per questo,
La invitiamo nuovamente assieme alla Presidente Serracchiani a calarsi nei panni dei pendolari, viaggiando in treno, spostandosi per i suoi impegni con questo magnifico mezzo, capendo – lontano dai taccuini dei giornalisti e dai fotografi – le difficoltà che vivono gli oltre 25.000 Utenti del Fvg.
Certo che comprenderà le nostre ragioni e il nostro punto di vista, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più distinti saluti
Comitato Pendolari Alto Friuli

martedì 11 marzo 2014

Diario di un pendolare: 10° puntata. Domande senza risposte. Perché ?

Pubblichiamo la lettera inviata ieri da una pendolare friulana alla Presidente della Regione Serrachiani, all’Assessore ai Trasporti Santoro e all’ufficio mobilità della Regione FVG.
Da parte nostra non possiamo altro che invitare tutti gli Utenti a scriverci segnalando i disagi e i disservizi e mandare in copia la segnalazione alla casella mail cadenzato@regione.fvg.it
Ogni tanto la Regione risponde, non spesso, ma vale la pena tentare! Prima o poi capiranno il nostro disagio si spera …anche ieri tre soppressioni lungo la linea TS-Cervignano-UD-Tarvisio (R. 6013, R. 6036 e R. 6047).

"Carnevale è finito ma gli scherzi continuano???
Oggi il treno 6015 da Tarvisio, per la prima volta dall'entrata in vigore della genialata dell'orario cadenzato, è arrivato a Udine puntuale ed è SOPPRESSA la coincidenza 11015 per Venezia!
Ogni giorno arrivo in ritardo al lavoro grazie a Trenitalia! ORA la mia pazienza è davvero esaurita!
Vi sto scrivendo da una carrozza bestiame: siamo in piedi ammassati gli uni sugli altri come animali.. non ho parole!
Perchè nessuno fa niente? Perchè nessuno risponde alle segnalazioni? Perchè nessuno ci ha consultati prima di adottare un nuovo orario? Perchè nessuno ha tenuto conto delle coincidenze tra linee? Perchè avete soppresso molte fermate intermedie della linea Udine Carnia? Perchè fate una pubblicitá ingannevole visto che il servizio è PEGGIORATO? Perchè devo pagare per un servizio che NON viene prestato???"
Lettera Firmata

mercoledì 5 marzo 2014

A carnevale ogni scherzo vale …

A carnevale ogni scherzo vale … e anche Trenitalia ha regalato una delle sue perle ai viaggiatori dell’Alto Friuli, festeggiando così degnamente il martedì grasso.
Ne sanno qualcosa gli utenti del R. 6040 Trieste-Tarvisio: il treno partito regolarmente alle 17.51 ha maturato a Udine un ritardo di oltre 40 min., frutto dei soliti problemi sorti tra Cervignano e Palmanova. Un classico ormai.
Il treno ha così raggiunto Udine verso le 19.40, dove era atteso da molti pendolari diretti in Alto Friuli. Gli utenti saliti sul treno - senza annunci di sorta - non avrebbero però mai immaginato lo scherzetto che da lì a poco Trenitalia avrebbe regalato loro.
A detta di una pendolare presente sembrava la solita situazione “normale” data dal ritardo … normale sino al primo annuncio effettuato a bordo treno dal capotreno, il quale ha comunicato che il treno non avrebbe raggiunto Tarvisio, ma si sarebbe limitato a Carnia, dove un bus sostitutivo avrebbe atteso gli utenti diretti a Tarvisio.
Dopo 5 min. (ore 19.55 circa) altro colpo di scena: altro annuncio (non udito peraltro in tutto il treno a causa di un guasto ad alcuni altoparlanti), “il treno è soppresso e i passeggeri sono invitati a scendere e utilizzare il R. 6044 Udine-Carnia delle ore 20.01
Per la cronaca anche il R. 6044 ha raggiunto Carnia con oltre 15 min. di ritardo …
Certo ieri era martedì grasso, ma per Trenitalia purtroppo è ogni giorno Carnevale !
Puntuale infatti anche oggi il disservizio: il R. 6015 Tarvisio-Trieste delle ore 6.10 è stato soppresso da Tarvisio a Udine e sostituito con un bus sostitutivo della S.a.t.i., il quale è partito da Carnia, lasciando così a piedi tutti i viaggiatori del Canal del Ferro e della Val Canale.
La pazienza ormai è abbondantemente finita e ci domandiamo cosa stia facendo la Regione, visto che oltre a verificare e vigilare sull’operato del gestore, dovrebbe attivarsi per risolvere queste problematiche che ormai perdurano da oltre 2 mesi e mezzo.
La scusa dei lavori in galleria tra Carnia e Pontebba qui non c’entra, come non c’entra in altre decine e decine di altri casi di disservizio già lamentati.
E’ ora che la Regione - che paga annualmente a Trenitalia un corrispettivo di circa 40 milioni – utilizzi nei confronti del Gestore le maniere forti.
Siamo stufi di leggere sulla stampa che la situazione "si stia lentamente regolarizzando", come dichiarato recentemente dall’Assessore Santoro, la quale sta cercando solo di salvare le apparenze.
La realtà è tutt’altra visto che i numeri dei disservizi parlano chiaro e chi utilizza il treno conosce benissimo qual è la situazione del servizio.
La verità è che Trenitalia "sta facendo il bello e il cattivo tempo perché qualcuno glielo lascia fare". Perché dopo il 15 dicembre - data di avvio del nuovo orario cadenzato - la qualità del servizio è precipitata con continui disservizi e ritardi?
Le responsabilità sono certamente di FS, ma a questo punto appare evidente anche l'incapacità di gestire la situazione de parte della Regione, la quale appare sempre più statica nell'assumere i correttivi necessari.
La gente non può perennemente viaggiare in ritardo, o in situazioni d’emergenza: è ora che la Regione metta le mani al portafogli di Trenitalia, visto che questa è l’unica cosa che può impensierire e infastidire il monopolista di Stato.
A tal fine chiediamo alla Regione di non pagare a marzo l’acconto pari al 90% del corrispettivo annuo previsto dal contratto di servizio. Quasi 36 milioni di euro che la Regione dovrebbe versare a giorni a Trenitalia. Si provveda invece a rinegoziazione l’accordo, che peraltro scade al 31.12.2014, visto che entro l’anno dovrà essere indetto il nuovo bando di gara per l’affido del servizio.
Se veramente si vuole migliorare il servizio e necessario uscire dagli schemi attuali, e bypassare le regole dettate da Trenitalia.
Serve coraggio e determinazione a partire dalla redazione di un nuovo e innovativo bando di gara per l’affido del servizio, il quale dovrà necessariamente prevedere nuovi parametri prestazionali, più stringenti di quelli attuali, in grado di incentivare il gestore a migliorare l’organizzazione e l’offerta del servizio.

lunedì 3 marzo 2014

R. 6023 Carnia-Udine deviato lungo la linea di Circonvallazione fino al 14 marzo

Vi segnaliamo che dal 24 febbraio al 14 marzo (lunedì-venerdì) a causa di alcuni lavori programmato all’infrastruttura ferroviaria tra Udine e Tricesimo è stato cancellato il R. 6023 Carnia-Udine delle ore 8.21.
Il collegamento è stato sostituito con il R. 33701 Carnia-Udine con partenza alle ore 8.21. 
Nella sostanza non cambia nulla visto che il treno sostitutivo fermerà sempre e agli stessi orari a Venzone, Gemona, Artegna, Tarcento e Tricesimo, ma arriverà a Udine alle 9.09, 10 minuti più tardi rispetto al R. 6023 atteso che verrà deviato lungo la linea di circonvallazione. 
Info in stazione (vedi foto). Assenti invece quelle a bordo treno. 
Gli utenti potranno così verificare l’assurdità dell’utilizzo della linea di circonvallazione, visto che tale risulta percorribile a bassissima velocità e va ad allungare di molto il tempo di percorrenza: basti pensare che il tratto tra Tricesimo e Udine percorribile di solito in 10 min. verrà ora percorso in 20 min.

sabato 1 marzo 2014

Report di 2 mesi e mezzo di cadenzato: si stava meglio quando si stava peggio …

I risultati del monitoraggio dei primi due mesi del 2014 evidenziano un significativo peggioramento della qualità del servizio ferroviario rispetto al medesimo periodo 2013.
La linea più colpita è senza dubbio la n. 15 (Tarvisio-Udine-Cervignano-Trieste), la quale presenta la peggior performance di risultati in ordine alla puntualità.
La situazione, già problematica, è letteralmente precipitata dopo il 15 dicembre, data d’avvio del nuovo e contestatissimo orario cadenzato; orario non condiviso con l’utenza e imposto da Regione FVG e Trenitalia.
I dati danno l’idea di una programmazione disastrosa, a cui ora a distanza di oltre due mesi e mezzo si cerca di metter mano con dei correttivi, grazie soprattutto alle segnalazioni dell’utenza e al lavoro dei Comitati dei Pendolari.
Il monitoraggio dal 15.12.2013 al 28.02.2014, effettuato sui 1127 treni programmati lungo la linea n. 15 (dal lunedì al sabato, festivi esclusi) ha evidenziato un peggioramento della qualità del servizio mai visto prima, con l’indice di disservizio quasi triplicato, passato dal 4,87% (media del 2013) al 13,03%.
Un risultato pesantissimo, visto che un treno su 13 ha viaggiato con oltre 10 min. di ritardo, e quando è successo ha maturato un ritardo medio di quasi 19 minuti.
Segnaliamo che il monitoraggio di gennaio e febbraio non ha tenuto conto dei ritardi e delle soppressioni causate della straordinaria nevicata che ha colpito il Tarvisiano.
Nella sottostante tabella riportiamo nel dettaglio i risultati del monitoraggio che è già stato trasmesso alla Regione FVG: 13 soppressioni e ben 147 ritardi > 10 min.
Mese
Soppres.
Ritardi
Indice di
disservizio
Ritardo
medio
Num.
Treni
Dicembre: dal 15.12.2013
4
34
16,23%
17‘26’’
234
Gennaio 2014
3 parziali
49
10,29%
16’36’’
505
Febbraio 2014
6 (di cui 3 parziali)
64
14,34%
21’30’’
488
TOTALE
13
147
13,03%
18’55’’
1.227
Una situazione che raffrontata al medesimo periodo del 2013 registra un’impennata dei ritardi > 10 min. (+297%), mentre l’affidabilità mantiene il medesimo standard. 
Ritardi da record fino a 156 min. e con episodi di grave disservizio, come quello occorso sabato 22 febbraio al R. 6046, quando il treno partito in orario da Udine alle 20.35 si è guastato a 300 metri dalla stazione di Tricesimo, imprigionando letteralmente i passeggeri per oltre 3 ore sino all’arrivo di un locomotore di soccorso che ha riportato il convoglio nuovamente a Udine dove i viaggiatori sono stati imbarcati su un bus sostitutivo.
RAFFRONTO RITARDI>10 MIN.- SOPPRESSIONI 
GENNAIO-FEBBRAIO 2013-2014
Anno
2013
Num.
Soppr.
Num.
Ritardi
Indice di
disservizio
Anno
2014
Num.
Soppr.
Num.
Ritardi
Indice di
disservizio
Gennaio
2
16
3,04%
Gennaio
3 parziali
49
10,29%
Febbraio
8
22
5,48%
Febbraio

di cui 3 parziali
64
14,34%
Totale
10
38
4,21%
Totale
9
113
12,28%

Un bilancio pesantissimo che evidenzia in tutte le sue sfaccettature il fallimento dell’operazione legata all’orario cadenzato.
Un disastro tuttavia annunciato dai Comitati dei Pendolari, i quali non sono mai stati coinvolti da Regione e Trenitalia nella programmazione del nuovo orario e come si ricorderà per protesta avevano disertato il Tavolo di Lavoro con la Regione lo scorso 28 novembre.
Pur comprendendo la necessità di qualche settimana di assestamento, riteniamo ampiamente scaduto il tempo e la fiducia concessa a Trenitalia e alla Regione FVG, le quali con una presunzione “da prima donna” e sulla pelle degli Utenti, continuano a fare tutto il contrario rispetto a quello che si suggerisce.
Non sono accettabili tutti gli inconvenienti che si stanno verificando quotidianamente, in quanto i numerosi ritardi registrati in fascia pendolare stanno cagionando significativi danni a studenti e lavoratori, che non riescono a raggiungere in tempo le rispettive sedi di studio e di lavoro.

DATI UFFICIALI REGIONE FVG: questi dati sono stati confermati peraltro anche dalla Regione FVG la quale nel corso dell’ultimo incontro del 10 febbraio ha ufficializzato i dati – su base regionale - afferenti all’indice di puntualità del mese di gennaio 2014:
Indice di Puntualità
Gennaio 2014
Gennaio 2013
Differenza
0-5 min.
89,8%
94,40%
-4,60%
0-15 min.
98,10%
98,80%
-0,70%
L’indice di puntualità 0-5 min. per linea rileva un disastroso 82,79% lungo la linea 15 (TS-Cervignano-Udine-Tarvisio), oltre 10 punti percentuali inferiori all’obiettivo contrattuale.
La Regione, nonostante i dati del consultivo 2013, non siano ancora definitivi ha comunicato che Trenitalia non ha raggiunto per il terzo anno consecutivo l’obiettivo contrattuale per la puntualità 0-15 min.: 98,25% contro l’obiettivo del 98,31%.
Decisamente meglio è andata invece per l’affidabilità (soppressioni), le quali nel corso del 2013 sono diminuite rispetto ai due anni precedenti (1,53% contro 1,91% del 2012 e il 2,37% del 2011).
A fronte di questi risultati è probabile che le penali contrattuali che verranno applicate a Trenitalia per gli inadempimenti 2013 possano aggirarsi tra 350-400mila euro.

PENALI CONTRATTUALI 2012: la Regione – su nostra richiesta - ha inoltre finalmente reso noto l’ammontare delle penali contrattuali inflitte a Trenitalia per gli inadempimenti del 2012: un totale di 508.000 € che sono stati utilizzati – nelle ristrettezze del bilancio – per assicurare la tenuta dei servizi.
Nel dettaglio sono state applicati € 97.216,20 per il mancato raggiungimento degli obiettivi relativi al parametro della puntualità / € 364.257,84 per mancato raggiungimento degli obiettivi relativi all’affidabilità / € 41.858 per mancato raggiungimento degli obiettivi sul confort di viaggio / € 5.179,17 per mancata informazione ai viaggiatori.

GIUDIZIO SUL SERVIZIO OFFERTO a FEBBRAIO 2014:
• affidabilità (soppressioni): 5 
• puntualità (ritardi>10 min.): 3 
• informazione all’utenza: 4 
• voto complessivo: 4 gravemente insufficiente 
Un quadro sconsolante, visto il disastroso esperimento del nuovo orario cadenzato, che da 75 giorni è causa di gravi disservizi all’utenza.
Auspichiamo che la Regione imponga al più presto a Trenitalia i correttivi all’orario nei termini individuati dall’Utenza e dai Comitati dei Pendolari.
Va rilevato che sino ad oggi Trenitalia ha giovato di una discrezionalità assoluta, facendo “il bello e il cattivo tempo”, a fronte di un controllo troppo blando da parte della Regione, la quale in qualità di concedente del servizio dovrebbe meglio vigilare l’operato del Gestore e intervenire qualora la qualità delle prestazioni offerte non siano in linea con quelle contrattuali.
A tal fine ricordiamo che entro il mese di marzo la Regione corrisponderà a Trenitalia l’acconto pari al 90% del corrispettivo annuale previsto dal contratto di servizio (circa 40 milioni). E’ evidente che pagando in anticipo (36 mln su 40 ca.), Trenitalia non ha nessun interesse a migliorare o a prestare attenzione nell’erogazione del servizio. Va pertanto mutato il criterio di pagamento del servizio, su base trimestrale ad esempio, valutando per periodi i parametri prestazionali offerti e di conseguenza stimolando il gestore a migliorare l’offerta.
Spetta ora alla Regione risolvere le problematiche e a tal fine invitiamo i politici ad utilizzare il treno - lontano dai taccuini della stampa o dei fotografi – solo così potranno comprendere la reale situazione in cui versa il servizio e le vessazioni che subiscono quotidianamente oltre 25.000 pendolari friulani.