Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 31 gennaio 2020

Accolte le richieste dei pendolari: modificati gli orari del R11004/20963 Udine-Trieste

Da lunedì 10 febbraio verrà risolta la criticità dei conflitti di circolazione causata dalla sovrapposizione delle tracce dei treni ICN 35774 e dal R11004/20963 Venezia-Udine-Trieste.
Tale sovrapposizione era causata dalla modifica dell’orario invernale 2019/2020 e stava generando continui ritardi quotidiani, alternativamente a uno dei due treni.
Particolarmente critica era la situazione del R11004/20963 con frequenti ritardi, soprattutto nelle stazioni intermedie dopo Udine, atteso che il regionale attualmente deve dare precedenza all'ICN.
Grazie ad un continuo e fattivo confronto tra Comitati dei Pendolari, RFI e Regione FVG è stato possibile procedere alla modifica dell’orario del R11004/20963 in tempi celeri, risolvendo così la stortura.
Determinante è stato l’incontro del 22 gennaio scorso con il Direttore nazionale della Produzione RFI, ing. Valerio Giovine e quello Territoriale FVG, ing. Rosina Oliveto, che hanno accolto le proposte dei rappresentanti dei Comitati dei Pendolari, risolvendo così il conflitto di circolazione.
Dal 10 febbraio pertanto - a breve verrà aggiornato anche l'orario on line sul sito di Trenitalia - il treno R11004/20963 proveniente da Venezia a Udine alle 7.28, ripartirà non più alle 7.38, ma alle 7.32, anticipando l’ICN.
Questo permetterà di dare regolarità al treno regionale, molto frequentato, soprattutto dai dipendenti della Danieli di Buttrio. La modifica permetterà infatti di non generare più ritardi soprattutto nelle stazioni intermedie di Buttrio, Manzano e San Giovanni al Natisone.
Il nuovo orario del R11004/20963 è il seguente: Udine p. 7.32, Buttrio p. 7.40, Manzano p. 7.45, S.Giovanni p. 7.49, Cormons p. 7.54, Gorizia p. 8.03, Sagrado p. 8.14, Ronchi dei L. p. 8.20, Monfalcone p. 8.27, Sistiana p. 8.35, Aurisina p. 8.39, Miramare p. 8.46 Trieste a. 8.56.
Nella sostanza viene anticipata da Udine la partenza del regionale di 6 minuti; invariato invece il tempo di percorrenza Udine-Trieste.
Esprimiamo soddisfazione per questo risultato, che ancora una volta premia questo metodo di lavoro. Il Tavolo di Lavoro tra Regione, RFI, Trenitalia e Comitati dei Pendolari garantisce infatti uno scambio di imput e informazioni utili per un continuo miglioramento del servizio. 
A tal fine ringraziamo l’ing. Giovine e l’ing. Oliveto per aver accolto i nostri suggerimenti e tutti i pendolari che in queste settimane ci hanno scritto e fornito puntualmente le loro osservazioni.
A fine novembre dopo alcune giornate nere avevamo "alzato la voce", manifestando tutto il nostro malcontento difronte ad alcune criticità che stavano minando l’eccellenza fs del FVG, che nel 2019 ha fatto registrare le migliori performance a livello nazionale con quasi il 95% della puntualità entro i 5 min.
Il nostro appello è stato accolto da RFI e Trenitalia, che hanno saputo reagire, assumendo i correttivi richiesti dagli Utenti.
Una dimostrazione di serietà che ci fa ben sperare anche per la soluzione di altre criticità legate all'informazione o di natura infrastrutturale – prima su tutte quella dei PL lungo la Udine-Cervignano e lungo la Sacile-Maniago - per le quali sappiamo che RFI è già al lavoro.
Il gioco di squadra vince sempre ! 

mercoledì 29 gennaio 2020

Ancora ritardi lungo la Udine-Cervignano: PL di Risano la sfortuna non c'entra, i guasti sono strutturali

Anche ieri è stata una giornata pesante per il servizio fs del FVG:  particolarmente tormentata la circolazione lungo la linea Trieste-Cervignano-Udine, colpita sia alla mattina che al pomeriggio da guasti che hanno causato pesanti ritardi e alcune soppressioni.
Alla mattina un guasto al PL di Risano ha interessato il R6002 Trieste-Carnia (ritardo 36 min.), il R6003 Tarvisio-Trieste (rit. 32 min. il treno a Udine è stato deviato via Gorizia), il R2752 Trieste-Cervignano (rit. 39 min.), il R6009 Carnia-Udine (rit. 27 min.) e il R6006 Trieste-Udine (rit. 9 min.).
Nel pomeriggio si è replicata la situazione. Ancora un guasto ai PL tra le località di Risano e Bivio Cargnacco hanno interessato:
- il R6013 Udine-Trieste delle 12.36 è stato limitato a Cervignano, dove è giunto con 60 min. di ritardo (viaggiatori diretti a Monfalcone e Trieste con R2791);
- il R6028 Trieste-Udine è stato limitato da Cervignano a Udine (viaggiatori da Trieste per Monfalcone e Cervignano su R2214, viaggiatori per Palmanova e Udine con bus sostitutivo);
- il R6021 Udine-Trieste delle ore 13.36 è stato soppresso intera tratta (viaggiatori diretti a Monfalcone e Trieste con R2451, viaggiatori diretti a Palmanova e Cervignano con R 6023);
- R6018 Trieste-Tarvisio delle 12.22 è giunto a fine corsa con 19 min. di ritardo (a Palmanova erano 40 i min. di ritardo, a Udine 45 min., a Gemona 30 min. a Tarvisio 19 min.).
I viaggiatori sono stati informati con annuncia a bordo e a terra, inoltre Trenitalia ha previsto un ottimo servizio Customer Care (2 persone a Udine e 2 persone a Trieste).
E' evidente che la situazione a Risano (ma anche a Ronchi dei Legionari, dove il PL era andato ko lunedì mattina), non può essere ulteriormente procrastinata e tollerata, né si può giustificare tali episodi come "normale" usura. Nell'ultima settimana infatti già tre volte si è guastato qualcosa a Risano.
La Regione FVG ha investito molto, si pensi alla realizzazione della fermata di Trieste Airport. E' lecito chiedersi chi si fida oggi di andare a prendere un aereo con questo servizio fs? In tanti preferiscono Atap che da maggior affidabilità. Questo significa che si stanno vanificando gli sforzi fatti per dotare il territorio di nuovi servizi.
Siamo in costante contatto con Trenitalia e RFI, segnalando puntualmente alla Regione le lamentele che ci vengono girate dall'utenza. I problemi sono di natura infrastrutturale che sicuramente non si risolvono dall'oggi al domani, ma servono investimenti ed interventi risolutori.
Continueremo pertanto a pressare affinché sia diano priorità agli interventi di Risano, Ronchi dei Legionari Nord e all'adeguamento degli impianti di circolazione lungo la Udine-Cervignano.
Siamo consci che RFI è già al lavoro per trovare i giusti correttivi.
A breve sapremo quali saranno i provvedimenti che verranno adottati entro il mese di febbraio per eliminare alcuni conflitti di circolazione esistenti causati dal nuovo orario invernale; un primo passo per uscire da questa delicata situazione.

martedì 14 gennaio 2020

Nuovo orario invernale, qualche disagio di troppo tra ritardi e sovraffollamento

Il nuovo orario invernale entrato in vigore a metà dicembre 2019 sta facendo riscontrare alcuni disagi. Varie sono le segnalazioni che che ci sono pervenute.
Abbiamo già segnalato a Trenitalia e alla Regione i disagi affinché si possa nel breve periodo assumere i correttivi necessari.
In primo luogo viene segnalato un frequente sovraffollamento di treni particolarmente utilizzati (ad esempio il R6001 Carnia p. 5.40 -Trieste a. 7.38 // il R6040 Trieste p.17.52- Carnia a. 20.38 / e il R20958 Trieste p. 6.28 - Sacile a. 8.43), attualmente effettuati di frequente con materiale Minuetto. Tale materiale costringe a viaggiare in piedi (e stipati) molte persone per buona parte del percorso (il 6001 ha talora persone in piedi già a Palmanova). 
Si tratta probabilmente di una manutenzione periodica di altro materiale (Etr563/564) che costringe Trenitalia ad utilizzare altri treni meno capienti; però si tratta di un disagio che si sta protraendo da tempo.
In secondo luogo, la modifica dell'orario ha evidenziato una grande criticità data dalla sovrapposizione delle tracce dei treni ICN 775 (o 35775) e R11004/20963 (ex 11002).
Una sovrapposizione che genera ritardi quotidiani, alternativamente a uno dei due treni.
Con il nuovo orario il R11004 arriva a Udine alle 7.28 e riparte alle 7.38 per Trieste via Gorizia. Con il precedente orario detto treno arrivava a Udine alle 7.30 ma ripartiva alle 7.36; sovente arrivava a Udine dopo le 7.30 ma generalmente alle 7.36 ripartiva puntuale.
Ora invece, approfittando della sosta di dieci minuti a Udine, è stato inserito il treno ICN 775 che arriva a Udine alle 7.32 e riparte alle 7.34 per Trieste, sempre via Gorizia.
Questo comporta frequenti ritardi, soprattutto nelle stazioni intermedie frequenti ritardi visto che il R11004 deve dare precedenza all'ICN 775.
Nella prima settimana del nuovo orario il R11004 è arrivato a Udine in lieve ritardo - come avveniva prima - e che, per effetto della precedenza al treno ICN775, è ripartito da Udine fra le 7.45 e le 7.50, giungendo poi a Trieste quasi in orario ma in ritardo nelle stazioni intermedie (segnatamente a Buttrio, fermata interessata da un grosso movimento lavoratori di grosse aziende).
Si rendono quindi necessarie delle considerazioni: è' ben vero che l'ICN 775 è generalmente regolare e sovente viaggi in lieve anticipo, per effetto della traccia molto larga dei treni notturni, tuttavia, visto che fra Udine Parco e San Giovanni al Natisone vi è un'unica sezione di blocco lunga più di 10 km, quand'anche il treno R11004 giungesse in orario a Udine (e non avviene quasi mai, qualche minuto di ritardo c'è sempre) sarebbe tecnicamente impossibile che un treno parta alle 7.34 e uno alle 7.38, perché il secondo dovrà comunque attendere che il primo liberi la lunga sezione di blocco anzidetta.
In linea di principio l'orario nuovo dei due convogli in esame sarebbe logico, tuttavia con l'attuale situazione infrastrutturale l'orario così congegnato finisce per generare ritardi in maniera sistematica (tali ritardi probabilmente non faranno danno all'impresa ferroviaria perché verranno assorbiti lungo la tratta, ma - come osservato - sono perniciosi nelle fermate intermedie).
Fra l'altro anche il R11019 risente, in partenza da Udine, del disagio perché deve attendere che il treno ICN 775 sia entrato in stazione; quindi alle 7.32 non parte mai a meno che il 775 non vada sul binario 1.
Si tratta di una stortura evidente che necessita assolutamente di un intervento di RFI e Trenitalia: infatti con le caratteristiche dell'infrastruttura presenti, l'orario così concepito non è realizzabile. Due le possibili soluzioni proposte:
1) spostare la partenza da Udine dell'ICN quella del R11004, come avveniva prima, magari anticipando nuovamente di due o tre minuti il R11004. Spostando la partenza dell'ICN non si avrebbero problemi in quanto si risolverebbero tutte le situazioni di conflitto d'orario.
2) Altra soluzione - probabilmente la più ottimale - sarebbe far partire l'ICN da Mestre prima del R11004; ciò si otterrebbe solo eliminando però la "puntatina" a Venezia Santa Lucia e facendo inversione direttamente a Mestre. In tal modo, l'ICN fra Udine e Trieste si posizionerebbe fra i treni delle 7.08 e delle 7.38 senza creare intralcio alcuno e senza subire a sua volta ritardi.
Altro problema è stato lamentato il ritardo del R6002 Trieste (p. 6.22) - Udine (a. 7.27/p. 7.35) - Carnia (a. 8.13).
Prima del cambio orario, il treno partiva alle 06.20 e arrivava a Udine alle 7.22. Adesso l'arrivo a Udine è previsto alle 7.27 (ovvero 5 min. dopo), ma in realtà il treno non giunge mai prima delle 7.30, 7.35, maturando da 3 a 8 min. di ritardo che crea notevoli disagio a chi deve prendere coincidenze bus.
Nonostante sia aumentata la durata del viaggio da Trieste a Udine (da 1 h 2 min. a 1 h 5 min.), il treno non garantisce la puntualità d'orario. 
Il treno poi arriva a Carnia generalmente in orario, beneficiando degli 8 minuti di sosta "cuscinetto" prevista a Udine (dalle 7.27 alle 7.35).
Si stanno creando evidenti disagi, purtroppo, perché di fatto si arriva dieci minuti più tardi rispetto al precedente orario pur partendo, di fatto, alla stessa ora.
Il treno 6002 peraltro va a confliggere con la fascia oraria in cui la stazione di Udine è piena zeppa di treni in partenza e arrivo (e in particolare i due treni in conflitto di cui sopra, R11004 e ICN775, oltre a Italo e al R11019, altro treno che parte spesso in ritardo da Udine), mentre prima arrivava alle 7.22 in un momento in cui la stazione di Udine non vedeva treni in partenza e in arrivo e poteva essere ricevuto senza problemi su qualsiasi binario libero, senza causare intralci. Quello del treno 6002 è un buon esempio di come la smania di allungare le tracce orarie, in teoria per garantire regolarità, abbia in realtà l'effetto opposto. Con la stazione di Udine che in teoria sarebbe libera da treni passeggeri in movimento lato Venezia e Cervignano fra le 7.05 e le 7.27 circa, si è finito per far finire il treno nel groviglio di convogli in arrivo e in partenza fra le 7.27 e le 7.38.
Il nuovo orario ha comportato in molti casi un aumento della durata del viaggio con un ingiustificato allungamento delle tracce
Lo scopo di ciò è senza dubbio quello di garantire regolarità e puntualità, ma in taluni casi, come evidenziato con il R6002 si è ottenuto l'effetto contrario.
Allungare le tracce significa occupare di più le sezioni di blocco interessate, quindi non può che creare riduzione della capacità dell'infrastruttura e, quando essa e satura, conflitti di circolazione aggiuntivi.
Per i treni della linea 15 siamo passati da 59 minuti a più di 65 in molti casi, per aver aggiunto la sola fermata di Trieste Airport, di talché vi sono treni via Gorizia che impiegano pure meno. La competitività del mezzo pubblico si misura anche da questi particolari.
Da ultimo una buona notizia, con il nuovo orario è stato inserito un nuovo treno lungo la direttrice Udine-Trieste - via Gorizia: il R20947 delle 8.08 che risulta da subito ben utilizzato e gradito da parte dell'utenza.

lunedì 13 gennaio 2020

Frecce, con l'arrivo di Italo in FVG, cala la scure sui fondi regionali

Pubblichiamo l'articolo de Il Gazzettino del 11 gennaio 2020 di Camilla Demori relativo al taglio del finanziamento regionale al servizio Freccia di Trenitalia

IL CASO Addio ai tre milioni di contributo regionale a Trenitalia per il passaggio delle Frecce in Friuli Venezia Giulia. 
A sparigliare le carte in tavola è stato l'arrivo di Italo a Udine e Pordenone. 
Il 7 dicembre scorso è scaduta la convenzione con la società del Gruppo Ferrovie dello Stato e, come spiegano nell'assessorato regionale guidato da Graziano Pizzimenti, titolare della delega ai Trasporti nella giunta Fedriga, «in questo momento i servizi di alta velocità sulla lunga percorrenza, sia sulla direttrice per Milano sia sulla direttrice per Roma in regione stanno funzionando a mercato». Cioè, senza che la Regione ci metta un euro extra. 
LA POSTA È vero che nel bilancio regionale 2020-2022 aggiornato alla stabilità di dicembre 2019, nel capitolo dedicato al trasporto pubblico regionale e locale in carico alla direzione centrale Infrastrutture e Territorio, è previsto uno stanziamento di due milioni per il 2020, altri due nel 2021 e sempre due milioni nel 2022, come spese correnti per l'acquisto di beni e servizi. In questo caso, «oneri derivanti dal miglioramento del servizio dei collegamenti ferroviari passeggeri di lunga percorrenza». 
Alla voce «destinazione di spesa» viene chiarito bene che «i fondi sono destinati alla compartecipazione finanziaria con Trenitalia spa per il miglioramento del servizio ferroviario tra le città di Trieste e Udine e le città di Milano e Roma». Ma, spiegano ancora in assessorato, il fatto che una posta sia prevista non vuol dire affatto che poi sarà spesa. «Quei soldi sono disponibili a bilancio ma in questo momento le risorse non sono utilizzate in una convenzione. Si tratta di una previsione che in questo momento non è attuata». 
LE REAZIONI Quei tre milioni dati a Trenitalia fino al 2019 avevano radici antiche, visto che partivano da un'intesa stipulata a giugno del 2012 sulla base di un'autorizzazione contenuta già nella finanziaria del 2010. E di questa storia è figlia la delibera che a novembre 2018 aveva confermato l'importo a carico del bilancio 2018-2020. Ma, già subito dopo l'arrivo di Italo, era stato il direttore commerciale della società Fabrizio Bona a mettere la pulce nell'orecchio, suggerendo alla Regione un ripensamento sull'agevolazione data al loro concorrente statale. E Pizzimenti aveva raccolto il suggerimento, in nome della «parità di trattamento». 
Insomma, è il mercato, bellezza, si direbbe, parafrasando Bogart.
Quel mercato che oggi, tanto per capirci, fa sì che sulla Udine-Mestre un Italo del 13 gennaio costi 9,90 euro (per un'ora e 41 minuti di viaggio) contro i 12,35 di un regionale veloce di Trenitalia (un'ora e 37). 
Ma, se effettivamente quei soldi (o almeno uno di quei milioni) non saranno dati a Trenitalia per le Frecce, ma saranno risparmiati, come li utilizzerà la Regione? 
«Quei fondi - dice l'assessore Pizzimenti - ancora non sono stati risparmiati. Il bilancio è già stato fatto prevedendo un milione in meno. I soldi che non saranno utilizzati per le Frecce saranno suddivisi nei capitoli del mio assessorato». 
Secondo Andrea Palese del Comitato Pendolari Alto Friuli, «con i soldi risparmiati la Regione potrebbe ampliare la tariffa weekend o, magari, prevedere in via sperimentale qualche tariffa dinamica, con lo scopo di aumentare i passeggeri. Perché solo così si aumentano gli introiti da tariffa e si va a sterilizzare i possibili aumenti futuri. Lo scopo dev'essere incentivare il gestore ad incrementare il proprio bacino di utenza, con premialità precise. Altrimenti, se a marzo uno si prende il 90 per cento dei 40 milioni annui, potrebbe non essere interessato a quanti passeggeri carica da allora». 
Il taglio dei fondi per le Frecce? Se sarà confermato come pare, per Palese, «avranno fatto benissimo. Con l'entrata di Italo ormai siamo sul mercato libero. È evidente che non si possono fare due pesi e due misure. Certo, se siamo sul mercato, non possiamo piangere poi se gli orari non ci sono o non ci piacciono. Decide il gestore». 
Su quest'ultimo punto concorda il consigliere del M5S Cristian Sergo: «Va bene il taglio, visto che è arrivato Italo, ma se ci sono delle tratte che per il mercato non sono appetibili, i cittadini nella nostra regione rischiano di non avere il servizio di alta velocità perché se decidono ci fermiamo a Venezia, si fermano a Venezia».

domenica 12 gennaio 2020

2020 anno del treno turistico con le FS protagoniste

Il 2020 sarà l'Anno del treno turistico, come annunciato recentemente dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
"Dopo il 2016 Anno nazionale dei Cammini, il 2017 Anno nazionale dei Borghi, il 2018 Anno del cibo italiano e il 2019 Anno del Turismo Lento - ricorda il ministro - è ora di promuovere un'altra forma di turismo che permetta al viaggiatore di percorrere il nostro paese in modo sostenibile e lungo le tratte storiche delle ferrovie, ammirando paesaggi magnifici e toccando località di struggente bellezza. Esistono 800 chilometri di tratte ferroviarie in disuso e abbandonate che attraversano parchi nazionali, aree protette e territori densi di storia e cultura. Nel 2020 investiremo per potenziare, promuovere e valorizzare questa forma di turismo rispondendo all'esigenza di governare la crescita impetuosa dei flussi turistici che registreremo nei prossimi anni e che non potrà concentrarsi nelle sole grandi città d'arte, che già stanno vivendo fenomeni di sovraffollamento e che vanno tutelate. Dobbiamo promuovere un turismo sostenibile, fatto di persone che vengano in Italia a cercare le eccellenze e rispettino la fragilità del nostro patrimonio".
Grande soddisfazione espressa da tutti gli attori protagonisti nel programma e nella promozione del programma nazionale dei treni turistici, in primis dalla Fondazione FS Italiane.
Il Gruppo FS Italiane ha confermato infatti il proprio impegno per lo sviluppo e la promozione del turismo slow e sostenibile, in linea con quanto annunciato dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Con la Fondazione FS, di cui il MiBACT è aderente istituzionale dal 2015, il Gruppo ha avviato nel 2014 il progetto "Binari senza tempo" per creare una nuova forma di turismo ferroviario, che consente di raggiungere mete del Belpaese meno conosciute, ma di straordinaria bellezza alla scoperta di arte, paesaggi ed enogastronomia.
In particolare, il progetto, sostenuto dal MiBACT, ha permesso di riaprire all'esercizio turistico, fra il 2014 e il 2018, 600 chilometri di linee ferroviarie, da Nord a Sud della Penisola, tra cui la nostra linea Pedemontana del Friuli.
L'iniziativa è nata con l'obiettivo di offrire alle persone la possibilità di viaggiare lungo 10 linee storiche per visitare i luoghi più affascinanti e suggestivi d'Italia. I treni d'epoca della Fondazione FS Italiane hanno trasportato circa 100mila persone nel 2019 (460 eventi treno).
Nel 2020 ritornerà poi sui binari anche l'elettrotreno di lusso Arlecchino e sarà iniziato il restauro del treno Settebello.
Il Gruppo FS Italiane è impegnato nel migliorare l'esperienza turistica in Italia potenziando i collegamenti in treno verso le località di medie e piccole dimensioni ad alta attrattività culturale e paesaggistica, promuovendo la sostenibilità ambientale e incentivando le persone a scegliere modalità di trasporto green.
In quest'ottica il Friuli Venezia Giulia è senza dubbio un apripista grazie al suo progetto dei treni storici che da due anni sta facendo registrare il tutto esaurito.
Nel 2020 poi la Pedemontana del Friuli Sacile Gemona compirà 90 anni e siamo certi che lo Staff e le Istituzioni sapranno celebrare al meglio questo importante traguardo.

giovedì 9 gennaio 2020

Servizio fs Fvg uno dei migliori d'Italia per qualità, ma le tariffe restano mediamente alte

Nel febbraio 2018 avevamo analizzato il quadro tariffario fs del Fvg, comparandolo con quello delle altre regioni italiane: l'analisi aveva preso in esame i biglietti di corsa semplice e gli abbonamenti mensili di 2° classe relativi alle fasce km da 21/30 km (es. Udine-Codroipo/Udine-Gemona) da 31/40 km (es. Udine-Gorizia) e da 81/90 km (es. Udine-Trieste).
Era emerso un quadro molto eterogeneo, che a prima vista vedeva il Fvg una delle regioni più care d’Italia, soprattutto nella fascia alta (81/90 km), mentre in linea con la media nazionale per quanto concerne le tariffe nelle fasce km più basse.
A distanza di 2 anni abbiamo nuovamente confrontato le varie tariffe, allargando l'analisi anche al numero di passeggeri trasportati, alla produzione di KmTreno offerta dalle singole regioni e ai corrispettivi dei vari contratti di servizio. I costi del servizio fs sono coperti infatti dagli introiti derivanti dalla tariffa (biglietti/abbonamenti) e dal corrispettivo del contratto di servizio che le Regioni pagano a Trenitalia.
In quest'ottica la politica tariffaria tiene conto dal numero di passeggeri e dalla produzione dei KmTreno previsti dal contratto.
TREND DEGLI AUMENTI TARIFFARI in Fvg: dal 2010 ad oggi le tariffe fs del Fvg sono aumentate in media del 28,10%.
Il parametro di riferimento per calcolare l'indicizzazione delle tariffe è dato dall’andamento dell’indice Istat FOI – Categoria Trasporti.
Il quadro normativo relativo alla politica tariffaria è regolato dal contratto di servizio di data 08.05.2009, stipulato tra Regione e Trenitalia, il quale stabilisce che "le tariffe sono aggiornate in misura non inferiore al 120% della variazione annuale percentuale – periodo luglio/giugno - dell’indice Istat FOI Capitolo Trasporti, ai sensi di quanto previsto dal Protocollo d’Intesa tra la Regione e FS dd 30.03.1998."
GLI AUMENTI TARIFFARI NELLE ALTRE REGIONI: confrontando gli aumenti tariffari nel periodo 2010-2020 della varie regioni, il Fvg con il 28,1% si posiziona a metà classifica, ben lontana da Liguria, Campania e Piemonte che registrano aumenti tariffari di quasi il 50%, tuttavia il Fvg risulta distante dalle regioni più virtuose, come Veneto, Emilia Romagna e Lazio che hanno apportato incrementi tariffari nell'ordine del 15/19%.

Regione
 Aumento % 2010-2020
Liguria
+48,9%
Campania
+48,4%
Piemonte
+47,3%
Lombardia
+30,3%
Toscana
+28,2%
Abruzzo
+ 28,2%
FVG
+28,1%
Sicilia
+ 21,4%
Veneto
+19,6%
Emilia Romagna
+19,1%
Lazio
+15,0%
Prima di procedere al confronto diretto delle tariffe è necessario tener conto di alcuni fattori determinanti nell'equilibrio finanziario del servizio ferroviario:
1) Produzione KmTreno
2) Numero di utenti/giorno
3) Corrispettivo del Contratto di Servizio
4) Qualità del servizio 
PRODUZIONE KmTreno: è la quantità/volume dell'offerta fs prevista dal contratto di servizio.
Il Fvg presenta un’offerta di 3,6 milioni di KmTreno all'anno, contro i 3,2 della Provincia Autonoma di Treno, i 4,2 delle Marche, i 5,1 dell'Abruzzo, i 5,2 della Provincia Autonoma di Bolzano, i 6,5 della Liguria, i 10 della Sicilia, i 13,7 della Puglia e del Piemonte, i 16,2 del Veneto, i 18 dell’Emilia Romagna, i 21 del Lazio, i 23 della Toscana e i 44,3 della Lombardia.
Basilicata, Molise e Valle d'Aosta evidenziano contratti di servizio con una produzione di KmTreno inferiore ai 3 milioni/annui.
Chiaramente la grandezza della Regione e la popolosità incidono sul numero di KmTreni prodotti.
NUMERI DI UTENTI/GIORNO: un altro elemento rilevante per comprendere come vengono calcolate le tariffe è dato dal numero di utenti che usufruiscono del servizio fs.
E' evidente che più numerosi sono i viaggiatori, più significativo è l'introito da tariffa (vendita di biglietti/abbonamenti). Da ciò si evince che regioni popolose come Veneto (4,9 milioni), Lombardia (10 milioni) e Lazio (5,8 milioni) dispongono di significativi bacini d’utenza e di conseguenza di importanti introiti da tariffa.
Dai dati del report Pedolaria 2018 il servizio fs in Fvg è utilizzato da 21.240 utenti/giorno.
CORRISPETTIVO CONTRATTO DI SERVIZIO: nel 2009 il contratto di servizio del Fvg prevedeva un corrispettivo di 35.970.000 a fronte di 3.000.000 di KmTreno prodotti.
L’importo viene aggiornato annuale al 95% della variazione annuale percentuale – periodo gennaio-dicembre dell’indice Istat FOI-Capitolo Trasporti.
Con il contratto di proroga 2018-2019 la spesa prevista è stata rispettivamente di € 39.500.000 per il 2018 e di € 42.700.000 nel 2019 a fronte di una produzione di 3,6 milioni di KmTreno.
Negli ultimi anni l’offerta del Fvg è infatti migliorata, con un incremento della produzione. Sono state previste nuove corse e potenziati alcuni servizi esistenti: nel dicembre 2017 è stato riattivato il servizio lungo la direttrice Sacile-Maniago, nel settembre 2018 attivato il servizio transfrontaliero lungo la Udine/Trieste-Lubiana, nonché potenziati alcuni servizi estivi lungo la Sacile-Udine-Trieste e sulla direttrice Trieste-Cervignano-Udine-Carnia/Tarvisio, soprattutto in favore dei cicloturisti usufruitori della ciclovia AlpeAdria. Sono inoltre stati previsti servizi di treni speciali in occasione delle maggiori kermesse regionali (Friuli Doc, Barcolana, Festa della Zucca e Gusti di Frontiera).
Per il 2020 il Fvg ha previsto una spesa pari a € 40.500.000: una diminuzione di 2,2 milioni rispetto al 2019 giustificata dell'aumento dei ricavi derivanti dalla tariffa (vendita di biglietti/abbonamenti) e da minor costi sostenuti da parte del gestore Trenitalia.
Gli introiti da tariffa dei treni 150 regionali/giornalieri coprono circa il 30% del costo del servizio complessivo.
QUALITA' DEL SERVIZIO: senza dubbio la qualità del servizio fs in Fvg, nonostante qualche scivolone e qualche giornata nera, è al sopra della media nazionale, ponendosi ai vertici per puntualità e per gradimento dell’utenza (customer satisfaction).
PUNTUALITA’: i numeri confermano che il Fvg è ai vertici della classifica nazionale per puntualità entro 5 minuti.
Nel 2019 il Fvg è secondo per un soffio solo alle emergente Marche (94,5%), ma davanti ad altre regioni come il Veneto (92%) e le Province Autonome di Trento e Bolzano (92%).
La puntualità entro i 5 min. senza esclusioni, ovvero quella percepita dall’utente, registrata nei primi 11 mesi del 2019 è stata pari al 94,4% (+0,4% rispetto al 2018); un dato però in flessione rispetto al record di 95,8% fatto registrare nel 2016 e al 95% nel 2017.
GRADIMENTO DELL’UTENZA: l’ultima indagine demoscopica (settembre 2019) ha evidenziato una crescita costante della customer satisfaction. 94 viaggiatori friulani su 100 sono soddisfatti del viaggio nel suo complesso (94,5%).
Un dato che pone il Fvg al vertice della speciale classica, ben 7,1 punti percentuali al di sopra dalla media nazionale.
Positivi e in crescita anche gli altri indicatori: pulizia (85,3% di gradimento), comfort (92,4%), puntualità (87,2%), permanenza a bordo (95,5%), informazioni a bordo treno (93%) e security (91,8%).
CONFRONTO TARIFFE FVG/ALTRE REGIONI: l'analisi ha preso in esame i biglietti di corsa semplice e gli abbonamenti mensili di 2° classe relativi a tre fasce km, quelle maggiormente utilizzate dall’utenza, rispettivamente da 21/30 km (es. Udine-Codroipo/Udine-Gemona), da 31/40 km (es. Udine-Gorizia) e da 81/90 km (es. Udine-Trieste).
Il quadro risulta molto eterogeneo.
BIGLIETTO CORSA SEMPLICE: il Fvg come nel 2018 risulta la regione più cara d’Italia per quanto concerne la tariffa dei biglietti di corsa semplice (fascia 81/90 km): un biglietto Udine-Trieste costa infatti 9,25 € contro i 7,30 della Milano-Brescia (Lombardia), i 7,60 della Verona-Padova (Veneto) e i 7,35 della Bologna-Cesena (Emilia Romagna); al Centro e al Sud Italia i prezzi risultano ancora più contenuti (6,50 € in Puglia e 6,70 € in Abruzzo).
Viaggiare in Fvg nelle fasce da 21/30 e 31/40 km risulta invece più conveniente che in Veneto, Piemonte, Liguria e Toscana, dove le tariffe sono più alte dal 1,4% al 15%.
E’ evidente che il costo del biglietto deve essere confrontato con la qualità del servizio offerto: a fronte di ciò pare difficile comparare il servizio buono del Fvg, con quello disastroso di Lombardia, Liguria, Puglia e Sicilia, dove si registrano bassi indici di puntualità e di gradimento da parte dell’utenza.
E’ da evidenziare in quanto fattore non secondario che il Fvg è una regione a statuto speciale che ha competenza esclusiva in materia di trasporto pubblico locale e che pertanto si paga interamente il costo del servizio mediante la fiscalità propria; al contrario nelle regioni ordinarie il costo del servizio tpl è coperto dal fondo nazionale che viene trasferito dallo Stato.
ABBONAMENTO MENSILE: per quanto riguarda il confronto dei costi sugli abbonamenti mensili, la situazione non si discosta da quella dei biglietti di corsa semplice.
Il Fvg risulta tra le regioni più care per quanto concerne le fasce km più lunghe (da 81/90 km), dove solo Toscana (+0,7%), Piemonte (+8,8%) e Sicilia (+11,4%) presentano tariffe più alte.
La situazione migliora per gli abbonamenti delle fasce da 21/30 e 31/40 km le cui tariffe risultano di poco superiori alla media nazionale e più convenienti di quelli di Piemonte (oltre 25%), Sicilia (fino all’11%) e Toscana (6,6%), ed nella fascia 31/40 km più conveniente di Lombardia (+0,7%), Abruzzo (+2,5%) e Puglia (+6,6%).
Solo l’Emilia Romagna e il Veneto offrono abbonamenti più convenienti, anche se la qualità offerta è decisamente inferiore alla nostra per puntualità e gradimento.
Conclusioni: un quadro tariffario molto disomogeneo tra le varie regioni. Se dal 2010 al 2020 in Fvg le tariffe sono aumentate in media del 28,1%, con un significativo aumento della qualità del servizio offerto e della produzione di KmTreno, altrove i pendolari hanno assistito ad un più cospicuo incremento dei biglietti, come nei casi di Liguria (+48,9%) Piemonte (+47,3%) e Campania 30,2%, senza ottenere migliorie significative all’offerta.
Non solo, la Sicilia, dove la qualità del servizio è notoriamente molto bassa, nel corso del 2019 ha aumentato in un sol colpo le tariffe del 10%, contendendo così al Piemonte il primato della regione più cara d’Italia.
Adeguamenti in base all’indicizzazione Istat sono stati operati anche da Veneto (+2%), Piemonte (+3%), Toscana (+1,2%) e Abruzzo (+1,15%); mentre sono attesi rincari tariffari a luglio 2020 nelle Marche e in Puglia.
Nel 2020 la Lombardia ha bloccato il costo dei biglietti, cercando di dare una risposta alla drammatica situazione in cui versa il sistema di trasporto fs gestito da TreNord, forse oggi il peggiore d’Italia.
PROSPETTIVE FUTURE: i nuovi contratti di servizio di alcune regioni prevedono nei prossimi anni significativi rincari delle tariffe (es. Liguria +7% nel 2021, + 6,5% nel 2022 e +6% nel 2023); aumenti necessari a garantire l’equilibrio economico del sistema ma soprattutto il costo del rinnovo del parco rotabile.
Nelle regioni dove si sono già firmati i nuovi contratti con Trenitalia, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Sicilia e Veneto sono già arrivati o sono in arrivo i nuovi treni Pop e Rock, che miglioreranno la qualità del servizio offerto.
La realtà friulana è molto differente, visto che al contrario di altri, il Fvg ha già in parte rinnovato il parco rotabile grazie all’acquisto a spese della Regione nel 2010/2011 di 12 treni Civity, entrati in esercizio nel 2015. I nuovi treni hanno permesso di fare il salto di qualità, portando la puntualità dall’89% del 2014 all’attuale 94,4%, toccando persino il 95,8%.
Da oltre 3 anni infatti il Fvg è stabilmente ai vertici nella classifica per puntualità precedendo le virtuose Province Autonome di Treno e Bolzano.
Il Fvg è però l’unica regione d’Italia che non è andata ancora a contratto: il servizio è oggi affidato a Trenitalia in virtù del vecchio contratto risalente al 8.5.2009, stipulato dall’allora Giunta Tondo e scaduto il 31.12.2014. Successivamente il contratto è stato prorogato dalla Giunta Serracchiani per ben due volte, rispettivamente il 31.03.2015 (con validità 01.01.2015 al 31.12.2017) e il 29.12.2017 (con validità 01.01.2018 al 31.12.2019). Il 2020 sarà ancora un anno di proroga, visto che la Giunta Fedriga ha avviato l’iter amministrativo per l’affidamento del servizio che si spera si concluderà entro l'anno con la stipula del nuovo contratto.
Questo immobilismo contrattuale che si protrae ormai da oltre 4 anni ha paralizzato alcune scelte strategiche, come quelle legate alla strutturazione di una nuova offerta di corse, alla modifica dell’orario cadenzato e soprattutto alla riduzione dei tempi di percorrenza. Lo stato di precarietà ha poi vincolato il gestore Trenitalia, che in pendenza della proroga contrattuale ha bloccato gli investimenti relativi all’acquisto di nuovi treni per il Fvg.
In quest’ottica si comprende l’importanza della scelta fatta nel 2010/2011 dalla Regione con l'acquisto dei treni Civity, in mancanza dei quali oggi il Fvg ferroviario sarebbe equiparabile a quello di regioni poco virtuose.
Il nuovo contratto di servizio detterà le scelte per i prossimi 10 anni sia in ambito dell’offerta (produzione KmTreno), che in ambito tariffario.
Per quanto concerne il primo aspetto, l’eventuale incremento del numero dei treni, dovrà contemporaneamente tener conto dello stato dell’infrastruttura ferroviaria, ovvero della rete gestita da RFI, la quale dovrà necessariamente essere migliorata con significativi investimenti, adeguando alcuni tratti di rete, eliminando alcuni passaggi a livello e migliorando l’accessibilità nelle stazioni.
Sul fronte tariffario l’auspico invece è che non si segua l’esempio poco virtuoso delle altre regioni, dove si prevedono significativi aumenti nei prossimi anni.
Bisognerà cercare di contenere gli aumenti, visto che le tariffe sono già mediamente alte, e prevedere una serie di incentivi e premialità per aumentare il numero dei passeggeri:
introduzione delle tariffe differenziate per orario, incentivando così un’offerta dinamica, seguendo ad esempio i modelli tradizionali del trasporto aereo in cui si incentiva il tasso di riempimento offrendo tariffe scontate per andare ad intercettare una domanda aggiuntiva di passeggeri nelle fasce morbide;
introduzione di sconti per famiglie;
tariffe weekend scontate per favorire l’utilizzo del treno per scopi turistici;
gratuità del supplemento bici lungo l’intera rete regionale, ovvero il pagamento di un supplemento simbolico (€ 1), favorendo così il servizio treno+bici e la promozione turistica delle ciclabili del Fvg;
• riteniamo buona la politica attuata sugli abbonamenti scolastici, la cui tariffa sperimentale ha permesso forti riduzioni e risparmi alle famiglie.
Il nuovo contratto di servizio dovrà prevedere poi un sistema di incentivante per il Gestore, ovvero un bonus/malus con parametri prestazionali rigidi, con penali e premialità, non solo per la puntualità e l’affidabilità, ma soprattutto per l’informazione all’utenza e per l’incremento del numero dei passeggeri e della velocità commerciale (riduzione dei tempi di viaggio).
Inoltre nell’ottica di una regione sostenibile e vocata al turismo, riteniamo necessario giungere al più presto al biglietto unico che permetta all’utente - col medesimo titolo – di viaggiare indistintamente col treno o col bus, raggiungendo quell’integrazione vettoriale che farebbe fare un ulteriore salto di qualità al trasporto pubblico regionale.

venerdì 3 gennaio 2020

Sacile-Maniago: RFI installa i tabelloni in stazione. Puntualità 2019 al 92%

Monitor in stazione ad Aviano
Da inizio dicembre è attivo il nuovo servizio informazioni audio e video nelle stazioni della linea Sacile-Maniago.
RFI ha provveduto ad installare i monitor delle partenze / arrivi, nonché potenziato il sistema degli annunci sonori.
Un'altra novità comunicata da RFI è che dal 19 ottobre 2019 il governo della circolazione fs della linea è passato in telecomado alla sala controllo di Mestre: è stato così soppresso lo storico dco di Pinzano.
Con questi interventi infrastrutturali si è recuperato un forte gap, visto che soprattutto i monitor partenze/arrivi arrivano con quasi 2 anni di ritardo dalla riapertura della linea.
SITUAZIONE STAZIONI: qualcosa si muove anche sul fronte delle stazioni. Si ricorderà che anche in questo caso la riapertura della linea non era coincisa con la riapertura delle stazioni.
Per vari mesi gli utenti sono stati costretti ad attendere il treno al freddo e sotto la pioggia risultando le sale d'aspetto chiuse.
Solo dopo pressioni da parte del nostro Comitato la situazione si è sbloccata: a febbraio 2018 il Comune di Maniago e poi quello di Aviano hanno garantito a loro spese l'apertura delle rispettive sale d'aspetto, ottenendo da RFI un comodato provvisorio.
Diversa la situazione a Budoia e Montereale Valcellina dove le stazioni continuano ancora oggi ad essere chiuse.
Le buone notizie arrivano dall'avvio dei progetti di riqualificazione e restyling degli immobili: Aviano, Comune arrivato per ultimo ad ottenere i finanziamenti regionali del "Piano Piccole Stazioni" è stato il primo a deliberare il progetto esecutivo del restyling della stazione.
Un progetto ambizioso visto che la stazione diventerà una serie di hub sia per il trasporto tpl (con servizio bus per CRO e Piancavallo), che per quello turistico, vista la presenza del treno storico della Pedemontana e della ciclovia FVG3 e dei Cammini religiosi di San Cristoforo e quello di San Antonio.
Anche Budoia e Maniago stanno muovono i primi passi per il restyling delle rispettive stazioni, seppur con progetti di minor spessore.

PUNTUALITA': i dati 2019 pubblicati recentemente dal blog TreniBelluno circa la puntualità del servizio evidenzia un netto miglioramento del servizio.
Nel 2019 la puntualità entro i 5 minuti si è attestata al 92% (+3,9% rispetto al 2018).
Un dato ancora nettamente inferiore alla media delle altre linee del FVG che nel corso del 2019 si è attestato al 94,4%.
Il report di TreniBelluno rileva nel dettaglio che il 92% dei treni ha registrato una puntualità entro i 5 min., il 94,8% entro i 10 min., il 96,3% entro i 30 min. e il 3,7% di cancellazioni/soppressioni.
Molto pesante ancora il dato delle cancellazioni e soppressioni (3,7%), sette volte quelle medio FVG; purtroppo l'affidabilità della Sacile-Maniago è ancora influenzata da alcuni problemi infrastrutturali legati al funzionamento dei passaggi  a livello e dal sistema marcia treno.
Nel corso del 2019 RFI ha svolto ulteriori interventi di potenziamento della linea che dovrebbero garantire maggior efficienza all'infrastruttura.

mercoledì 1 gennaio 2020

Aumentano le tariffe fs nel 2020 in Fvg: +2,6%

Il 2020 sarà ancora un anno di aumenti tariffari per i pendolari del FVG.
L’aumento toccherà biglietti e abbonamenti, che lieviteranno in media del 2,6%.
L’adeguamento come annunciato dall’Assessore regionale alla Mobilità, Graziano Pizzimenti è dovuto all’indicizzazione prevista dalla normativa in vigore sui contratti del tpl. Un aumento di poco inferiore a quello del 2019, quando i biglietti di corsa semplice vennero aumentati del 2,8%, mentre per gli abbonamenti mensili si applicò un aumento forfettario di 0,50 €.
TARIFFE FS FVG: di seguito riportiamo il confronto del costo dei biglietti a corsa semplice delle principali tratte in Fvg dal 2018 al 2020.
DIRETTRICE
CORSA SEMPLICE
2018
2019
2020
Udine-Trieste (via Gorizia)
8,75
9,00
9,25
Udine-Trieste (via Cervig)
7,50
7,75
7,95
Udine-Codroipo
3,30
3,40
3,50
Udine-Pordenone
4,75
4,90
5,00
Udine-Gorizia
4,05
4,15
4,25
Udine-Gemona
3,30
3,40
3,50
Udine-Cividale
--
2,85
2,95
Udine-Venezia
11,80
12,65
12,65

L’aumento nel biennio 2019-2020 è pari al 7,20% lungo la Udine-Venezia, del 5% lungo la Udine-Gorizia, del 5,25% lungo la Udine-Pordenone, del 5,70% lungo la Udine-Trieste (via Gorizia) e del 6% lungo la Udine-Trieste (via Cervignano), la Udine-Gemona e la Udine-Codroipo.
Meno pesante invece la situazione degli aumenti delle tariffe degli abbonamenti mensili nel biennio 2019-2020: +3,11% lungo la Udine-Trieste (via Gorizia), +3,16% lungo la Udine-Trieste (via Cervignano), +3,32% lungo la Udine-Pordenone, +3,36% lungo la Udine-Gorizia e +3,5% lungo la Udine-Gemona e la Udine-Codroipo. Si pagherà invece qualcosa meno (2,3%) lungo la Udine-Venezia.
DIRETTRICE
ABBONAMENTI MESE
2018
2019
2020
Udine-Trieste (via Gorizia)
101,10
101,60
104,25
Udine-Trieste (via Cervig)
94,85
95,35
97,85
Udine-Codroipo
57,25
57,75
59,25
Udine-Pordenone
70,70
71,20
73,05
Udine-Gorizia
65,30
65,80
67,50
Udine-Gemona
57,25
57,75
59,25
Udine-Cividale
--
49,70
51,00
Udine-Venezia
120,80
121,30
118,10


TARIFFA INTEGRATA UDINE-TARVISIO: dopo il blocco degli aumenti del 2019, che aveva congelato la tariffa Trenitalia-Saf, quest'anno il costo degli abbonamenti integrati treno-gomma in vigore lungo la linea Udine-Tarvisio subirà un incremento nella misura media del 2,60%.
Di seguito le principali tratte nell’ipotesi abbonamento mensile 5 gg, ovvero quello maggiormente utilizzato.
DIRETTRICE
ABBONAMENTO 5 GG/Sett.
2018
2019
2020
Tarvisio-Udine
92,05
92,05
94,40
Carnia-Udine
66,20
66,20
67,95
Gemona-Udine
51,90
51,90
53,25
Tarcento-Udine
45,65
45,65
46,80
Per gli abbonamenti acquistati online (Piattaforma Saf Autoservizi Fvg), la tariffa viene ridotta del 5%, con arrotondamento al centesimo di euro.
Risparmio sulla Udine-Gemona: una particolarità nel 2010 il biglietto integrato di corsa semplice Gemona-Udine costava € 3,25 (contro gli attuali 3,50) ed un abbonamento mensile tutti i giorni € 53,10 (contro gli attuali 59,25). Nel decennio le tariffe sono aumentate in media del 28%, tuttavia grazie alla battaglia vinta del nostro Comitato che ha permesso nel 2011 il riallineamento della tariffa integrata Gemona-Udine in fascia 0-30 km, il reale aumento della tariffa è limitato al 7,69% per i biglietti di corsa semplice e dell'11,5% sugli abbonamenti. Un grande risultato visto che il risparmio dal 2011 al 2020 per ogni abbonato gemonese è stato in media di 120 €/anno.

TARIFFA INTEGRATA UDINE-CIVIDALE-VALLI DEL NATISONE: è stato istituito un nuovo titolo di viaggio integrato per i percorsi che prevedono l’utilizzo i servizi svolti dalla Ferrovie Udine Cividale e quelli bus effettuati da Saf Autoservizi Fvg.
La tariffa integrata treno-bus si applica ai servizi di tpl sulla relazione tra Udine e Cividale, comprese le località intermedie, e sui collegamenti tra i Comuni delle Valli del Cividalese (Torreano, San Pietro al Natisone, Pulfero, Savogna, San Leonardo, Grimacco, Drenchia, Stregna, Prepotto e Dolegna del Collio).

TARIFFA INTEGRATA PEDEMONTANA: confermata pure la tariffa integrata treno/bus per i servizi lungo la direttrice Sacile-Maniago-Pinzano, ovvero per quelli che usufruiscono in parte della tratta fs (Sacile-Maniago) e in parte per quella bus Atap (Maniago-Pinzano).
Tale tariffa riguarda i titoli di viaggio di corsa semplice/abbonamento mensile/abbonamenti annuale e abbonamento annuale studenti.
Nelle more del completamento dei sistemi di vendita Trenitalia, sono utilizzabili anche per la tratta ferroviaria i titoli di viaggio Atap.

SERVIZI TRANSFRONTALIERI: la Regione ha deciso di mantenere invariate per l’anno 2020 le tariffe per delle tratte transfrontaliere dei servizi Trieste-Udine-Villaco (Mi.Co.Tra) e per i servizi Trieste–Lubiana, trattandosi di tariffe a carattere sperimentale/promozionale.

TARIFFE SCOLASTICHE: la Regione nel corso del 2019 ha introdotto la nuova tariffa sperimentale “Abbonamento scolastico residenti Fvg” varata per l’anno scolastico 2019/2020 che ha previsto forti riduzioni di tariffa.
Il Fvg è stata infatti la prima Regione d’Italia a prevedere una riduzione della tariffa del 50% in favore degli studenti. Gli oneri derivanti dall’istituzione del nuovo titolo sono interamente coperti con risorse regionali: si tratta di un significativo investimento di oltre 6 milioni di euro che coinvolge oltre 30.000 studenti e che prevede risparmi che oscillano in base alle tratte e ai servizi da 150 euro circa nel caso di nuclei con un solo figlio, fino ad oltre 750 per quelli con due ragazzi.
L'agevolazione è rivolta agli studenti residenti in Fvg iscritti alle scuole dell’obbligo e superiori, alle università e agli istituti superiori equiparati fino al compimento del 27° anno che utilizzano i servizi di tpl automobilistici, extraurbani o urbani in ambito regionale o su destinazioni extraregionali ferroviari in ambito regionale o fino alla stazione ferroviaria di Portogruaro.
La possibilità di acquisto del nuovo titolo di viaggio agevolato sperimentale è correlata a percorsi inerenti il tragitto casa-scuola ed è riservata a studenti residenti in Friuli Venezia Giulia, fino al giorno prima del compimento del ventisettesimo anno di età. Oltre allo sconto del 50%, per gli studenti appartenenti ad uno stesso nucleo familiare sono applicate le seguenti ulteriori riduzioni tariffarie: - 20% per l’acquisto di abbonamenti scolastici per il secondo figlio; - 30% per l’acquisto di abbonamenti scolastici per il terzo figlio e i successivi.
 
TARIFFE PROMOZIONALI: la Regione ha previsto vari tipi di sconti e promozioni, vediamoli nel dettaglio. 
  • Linea Udine-Gemona-Tarvisio: a titolo promozionale, ai titoli di viaggio di corsa semplice Udine-Gemona-Tarvisio, utilizzati nelle giornate di sabato e domenica, è applicato uno sconto tariffario del 20%, purché acquistati presso la rete di vendita Trenitalia.
  • Linea Sacile-Maniago: confermata la promozione della tariffa scontata del 50% lungo la linea Pedemontana del Friuli (Sacile-Maniago), relativa al biglietto di corsa semplice.
SUPPLEMENTO BICI: il prezzo del supplemento bici è stato confermato in € 20 per l’abbonamento mensile ed € 3,50 quello giornaliero Se la bici è trasportata all’interno di apposita sacca delle dimensioni non superiori a cm 80x110x40 il trasporto è gratuito.
Il trasporto della bici è inoltre gratuito lungo la linea Sacile-Maniago ove è in vigore una promozione treno+bici.