Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 28 febbraio 2018

FVG ferroviario paralizzato da un guasto a Trieste: ritardi e soppressioni da record. Continua l’agonia della Sacile-Maniago, per la quale si ipotizza un esposto

Stazione di Trieste
Lunedì e martedì l’arrivo dell’ondata di gelo di Burian aveva causato minimi ritardi alla circolazione fs del FVG, la quale era stata quasi regolare, con disagi minimi per i pendolari (isolati ritardi nell’ordine di 20 min. max e qualche carrozza senza riscaldamento).
In generale la situazione pareva sotto controllo e l’attivazione dei piani neve e gelo da parte di RFI e Trenitalia, sembravano dare garanzie ai pendolari.
Stamattina invece anche i pendolari del FVG si sono ritrovati nel medesimo dramma che stanno vivendo i viaggiatori di mezza Italia.
Un guasto ad uno scambio a Barcola nei pressi della Stazione di Trieste C.le ha paralizzato tutta la rete regionale con un effetto domino. Un vero “bollettino di guerra” con numerose soppressioni e pesantissimi ritardi fino a 80 minuti lungo la direttissima TS-UD-VE, la TS-VE e la TS-Cervignano-UD-Tarvisio.
Anche le Frecce in partenza da Trieste sono state penalizzate con partenze ritardate fino a 80 minuti.
Una situazione che ha costretto RFI e Trenitalia a sospendere la circolazione fs dalle 13.00 alle 15.00 lungo il tratto Trieste-Monfalcone per permettere interventi di manutenzione straordinaria.
La deblaclé odierna purtroppo fa fare un brusco passo indietro al FVG ferroviario, che pareva lontano dalla realtà del Lazio e di altre regioni, dove la circolazione fs si è bloccata per qualche grado sotto zero o per una spolverata di neve.
L’ondata di gelo era ampiamente prevista ed è inaccettabile che nel 2018 si verifichino situazioni del genere, soprattutto in una regione dove queste condizioni climatiche non possono definirsi eccezionali.
Abbiamo spesso lodato Trenitalia e Rfi per i risultati raggiunti in termini di puntualità ed affidabilità del servizio, ma non possiamo in questo caso evidenziare le gravi lacune delle strutture in termini di organizzazione e dei tempi di reazione.
Carente soprattutto l’informazione, sia in stazione, con viaggiatori spaesati e abbandonati, che a bordo treno, dove lo stesso personale viaggiante risultava privo di direttive da parte delle sale operative.
Rileviamo purtroppo che gran parte dei disagi derivano da guasti addebitabili all’infrastruttura, la quale risulta fragile ad ogni mutamento meteo: a volte basta un semplice temporale per mandare in tilt le apparecchiature.
SACILE-MANIAGO: discorso a parte invece per la ferrovia Pedemontana del Friuli, recentemente riattivata.
Anche oggi, come lunedì, si sono registrati disagi, con 3 treni soppressi e autosostitutiti con bus, causando notevoli disagi soprattutto agli studenti del polo di Sacile.
In questo caso la colpa non è addebitabile a Burian, ma all’infrastruttura assolutamente inadeguata e non pronta a supportare ancora il servizio.
L’elenco dei ritardi e delle soppressioni lungo la Sacile-Maniago ormai è interminabile, tanto che ormai è diventata la “pecora nera d’Italia” per puntualità ed affidabilità.
A nulla sono valse le proteste e le lamentele inviate a FS, né la petizione di 753 firme, consegnata lo scorso 22 dicembre dagli studenti dei poli di Sacile e Maniago all’Assessore regionale alla mobilità, Mariagrazia Santoro.
Dall’apertura dello scorso 11 dicembre, prendere il treno per gli utenti è diventato quasi una sorta di “ruota della fortuna”: un’apertura affrettata dove nessuno vuole ora assumersi la responsabilità, in primis la Regione che dopo la pomposa festa dell’inaugurazione, sta cercando come “Ponzio Pilato” di scaricare le responsabilità su RFI e Trenitalia.
Riteniamo assurdo che si continui a pensare di lanciare ipotetici progetti turistici sul Territorio legati alla ferrovia, quando non si riesce nemmeno a far viaggiare un treno!
Grave è il comportamento della Regione, che recentemente si è trincerata in un imbarazzante silenzio alla precisa domanda formulata mediante un’interrogazione sul numero dei passeggeri medi/giorno trasportati lungo la Sacile/Maniago.
La pazienza è terminata da un pezzo e visto la mancanza di risposte e risultati, valuteremo nelle prossime settimane il deposito di un esposto per chiedere chiarimenti alle Autorità competenti, in primis al Prefetto, visto che un servizio pubblico qual è quello ferroviario non può essere gestito in questo maniera.
Una situazione da Striscia la notizia, che mai il FVG ferroviario si era venuto a trovare a causa dell'inadeguatezza della politica regionale e dell'approssimazione di FS.

REPORT RITARDI E SOPPRESSIONI – MERCOLEDI 28/02/2018
Linea Tarvisio-UD-Cervignano-TS
R 6013 Tarvisio-UD-TS: 59 min. di ritardo
R 6015 Tarvisio-UD-TS: soppresso da Cervignano a TS
R 6004 TS-UD-Carnia: 36 min. di ritardo
R 6021 Carnia Udine: 33 min. di ritardo
R 6031 Carnia-UD-TS: soppresso da Cervignano a Trieste
R 6034 TS-UD-Carnia: soppresso da Cervignano a Trieste
R 6028 TS-Udine: soppresso
R 6029 UD-TS: soppresso
R 6024 TS-Carnia: soppresso da Trieste a Cervignano
Linea TS-UD-VE
R 20958 TS-UD: soppresso
R 20959 UD-TS: soppresso
R 2444 TS-UD-VE: 70 min. di ritardo
R 20962 TS-UD-VE: soppresso
R 6006 TS-UD: 76 min. di ritardo
R 2448 TS-UD-VE: soppresso
R 20955 UD-TS 12: min. di ritardo
R 2801 VE-UD-TS: 36 min. di ritardo
R 20957 VE-UD-TS: soppresso da Monfalcone a TS
R 20961 VE-UD-TS: 11 min. di ritardo
R 20969 VE-UD-TS: soppre
R 20978 TS-UD-VE: soppresso
R 20977 VE-UD-TS: soppresso
R 2691 TS-UD-VE: soppresso da Monfalcone a Trieste
R 6023 UD-TS: soppresso da Monfalcone a Trieste
R 2451 TS-UD-VE: soppresso da Monfalcone a Trieste
R 2460 TS-UD-VE: soppresso da Trieste a Monfalcone
Linea TS-VE
R 2206 TS-VE: soppresso
R 2680 TS-VE: soppresso
R 2679 VE-TS: soppresso da Monfalcone a TS
R 2689 VE-TS: 26 min. di ritardo
R 2203 VE-TS: 19 min. di ritardo
R 2689 Portogruaro-TS: 26 min. ritardo
R 2208 TS-VE: 46 min. di ritardo
R 2211 VE-TS: soppresso da Monfalcone – Trieste
R 2214 TS-VE: soppresso da Trieste a Venezia
R 2684 TS-VE: soppresso da Trieste a Venezia
Lunga percorrenza
IC 584 TS-Roma Termini: 80 min. di ritardo
IC 35781 Roma-UD-TS: 470 min. di ritardo
IC 594 TS-Roma Termini: partito con oltre 79 min. di ritardo
Freccia Argento 8412 TS-Roma Termini: partito con oltre 60 min. di ritardo
Freccia Argento 9716 TS-Roma Termini: partito con oltre 40 min. di ritardo
Linea Sacile-Maniago
R 24863: limitato ad Aviano e soppresso nella tratta Aviano–Sacile
R 24862: soppresso
R 24867: soppresso

lunedì 26 febbraio 2018

Il gelo di Buran non ferma i treni del FVG, fatto salvo la Sacile/Maniago ancora ko

Mentre in mezza Italia la circolazione ferroviaria risulta fortemente rallentata a causa delle gelide temperature di Buran, in particolare nel Lazio dove il nodo di Roma è andato in tilt a causa delle precipitazioni nevose che stanno bloccando alcuni scambi nelle stazioni (oltre alle cancellazioni si registrano ritardi nell’ordine di 120 minuti), in FVG la circolazione è stata quasi regolare, con disagi minimi per i pendolari.
Attivati i piani neve e gelo da parte di RFI e Trenitalia, le quali stanno mantenendo alta l’attenzione a causa delle temperature particolarmente rigide lungo tutte le linee regionali.
Come detto in FVG il piano gelo sta funzionando, con treni nella fascia pendolare 6-9 quasi regolari: si registra un solo ritardo di 10 min. lungo la Udine-Trieste (R20955) e uno di 12 min. lungo la Udine-Venezia (R2444), dove gli utenti hanno lamentato qualche carrozza senza riscaldamento.
Qualche disagio maggiore lungo la Tarvisio-Udine-Trieste, con i R6004 e R6021, che hanno fatto registrare ritardi nell’ordine dei 20 minuti e il R6015, 8 minuti, mentre il R6017 ha registrato un sovraffollamento a causa dell’utilizzo di materiale Minuetto al posto del consueto Etr 563.
In generale la situazione pare sotto controllo, anche se i pendolari in questi casi sono abituati a fare gli scongiuri per i prossimi giorni visto che l’ondata di gelo durerà quasi tutta la settimana.
Unica eccezione, la linea Sacile/Maniago, ancora bersagliata dalle cancellazioni, ben 4 su 5 treni mattutini a causa di guasti ai passaggi a livello tra Sacile e Budoia, Aviano e Montereale.
Soppressi e autosostituiti i R24863, R24862, R24867 e R24868 lungo l’intera tratta. Ancora disagio per gli studenti del polo di Sacile arrivati in ritardo rispetto all’orario delle lezioni.
Mentre a Maniago ed Aviano le recenti aperture delle sale d’aspetto garantiscono almeno un riparto dal freddo agli utenti, a Montereale e Budoia i viaggiatori sono costretti ad affrontare le gelide temperature di Buran, risultando le stazioni ancora chiuse.
I disagi della Pedemontana tuttavia non fanno più notizia, visto che dall’apertura dello scorso 11 dicembre, prendere il treno per gli utenti è diventato quasi una sorta di “ruota della fortuna”: un’apertura approssimata dove nessuno vuole assumersi la responsabilità, in primis l’Assessore regionale, Mariagrazia Santoro, il cui silenzio è diventato ormai assordante.

lunedì 19 febbraio 2018

Trenitalia e i Borghi più belli d'Italia per valorizzare i piccoli centri, tra cui la nostra Venzone

E' un’alleanza strategica quella siglata qualche giorno fa a Roma tra Trenitalia e l’Associazione dei Borghi più belli d’Italia
L’obiettivo è «promuovere un turismo semplice e sostenibile, valorizzando il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente in quei piccoli centri che rappresentano il nucleo centrale e vitale dell’Italia più autentica», hanno spiegato la Direttrice della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia, e il Presidente dell’Associazione, Fiorello Primi. «Questa collaborazione ci aiuta ad aumentare la visibilità dei nostri borghi», ha detto ancora Primi, mentre Giaconia ha ricordato che, se nei giorni feriali i treni regionali vengono utilizzati soprattutto da studenti e lavoratori, nei fine settimana sono diventati uno dei mezzi di trasporto preferiti da chi si sposta per turismo, come risulta da un 2017 che ha visto crescere del 7% i viaggi leisure sui treni regionali di Trenitalia.
Ed è proprio in ragione di questa crescita, che l’Azienda ferroviaria ha deciso di siglare l'accordo. Una partnership che intende valorizzare l’arte, la cultura, la storia e le tradizioni di questi piccoli gioielli del Belpaese, oggi raggiungibili ancor più comodamente, a bordo del mezzo di trasporto più conveniente, ecologico sicuro.
Su 282 località promosse dall’Associazione, 23 sono oggi raggiungibili grazie a 580 collegamenti giornalieri: Mombaldone (AT), Orta San Giulio (NO) e Vogogna (VB) in Piemonte; Chiusa, Egna e Vipiteno (BZ) in Alto Adige; Montagnana (PD) in Veneto; Venzone (UD) in Friuli Venezia Giulia; Moneglia (GE), Finalborgo (SV), Laigueglia (SV), Borgio Verezzi (SV) e Campo Ligure (GE) in Liguria; Grottammare (AP) nelle Marche; Brisighella (RA) in Emilia Romagna; Castiglione del Lago, Passignano sul Trasimeno e Spello (PG) in Umbria; Buonconvento (SI) in Toscana; Vietri sul Mare (SA) in Campania; Chianalea (RC) in Calabria.
L’accordo prevede iniziative congiunte di promozione turistica e marketing territoriale che verranno calibrate anche sulla base delle esigenze del numero crescente di clienti del trasporto ferroviario. Le destinazioni dei Borghi più belli d’Italia saranno promosse sia sugli schermi delle self-service di Roma Termini che sul palinsesto video a bordo dei treni regionali, designando Trenitalia “Railway Official Carrier” de I Borghi più belli d’Italia.
Parte dell’accordo prevede anche che, tutti gli abbonati regionali Trenitalia riceveranno uno sconto di 4,90€ sul prezzo di acquisto di 13,90 € della guida ufficiale de I Borghi più belli d’Italia. La guida contiene le informazioni necessarie per organizzare un viaggio in uno dei 282 borghi ed è in fase di aggiornamento. La nuova edizione sarà pubblicata nei prossimi mesi.
A beneficiare dell'accordo in Friuli Venezia Giulia sarà per ora Venzone, Borgo più bello d'Italia 2017, ma in futuro potrebbero essere inseriti anche Gradisca d'Isonzo e Sesto al Reghena/Cordovado, serviti dalle rispettive stazioni.
Anche gli altri Borghi friulani non serviti direttamente dalla ferrovia potrebbero essere inseriti se debitamente collegati con le stazioni più vicine: così ad esempio Poffabro (stazione di Maniago), Polcenigo (stazione di Budoia) e Toppo (stazione di Meduno), tutte località presenti lungo la linea Sacile-Gemona del Friuli, recentemente inserita dalla legge n. 128/2017 tra le ferrovie turistiche di interesse nazionale e nel progetto di Fondazione FS "Binari senza Tempo".
Complimenti per l'iniziativa, che costituisce un altro passo in avanti per promuovere grazie al treno le eccellenze del nostro territorio.
Da anni sosteniamo che il treno sia uno dei mezzi ideali per sviluppare il turismo slow, tuttavia riteniamo che non sia sufficiente la stipula di questi accordi commerciali per incentivare questa forma di turismo, ma risulti basilare potenziare le infrastrutture presenti sul territorio e i servizi di stazione, quest'ultime diventate dei veri e propri biglietti da visita dei nostri Paesi.
Stazione di Venzone
VENZONE STAZIONE FANTASMA: in quest'ottica Venzone purtroppo presenta molteplici criticità in quanto la bella stazioncina, sita poco distante all'antico borgo, presenta una sala d'aspetto e i servizi wc chiusi da anni ed inoltre è sprovvista persino di una biglietteria self service.
Dal marzo 2011 sollecitiamo l'Amministrazione Comunale (l'ultima lettera è del 18.10.2017) a prendersi in comodato la stazione, garantendo l'apertura della sala d'aspetto e dei servizi wc, atteso che attualmente l'unica possibilità di riparto per gli utenti è data dal tunnel del sottopasso.
La stazione è diventata un centro di riferimento, non solo per i pendolari, ma anche per i tanti cicloturisti, essendo posta a poche centinaia di metri dalla ciclovia Alpe Adria.
Se Venzone intende far turismo con la T maiuscola, sfruttando quest'ultima opportunità data dall'accordo Trenitalia-Borghi più belli d'Italia, dovrà risolvere la questione della stazione ferroviaria.
Gemona ha già preso in comodato la stazione dall'ottobre 2013, garantendo la pulizia e l'apertura dei wc; recentemente altri Comuni, come Aviano e Maniago, hanno stipulato con RFI convenzioni per garantire l'apertura delle sale d'aspetto a zero spese.
Comprendiamo le difficoltà per un piccolo Comune, come Venzone, ad accollarsi questo impegno, e per questo, qualora le risorse comunali non siano sufficienti, una proposta per risolvere la questione potrebbe esser data dall'utilizzo di risorse e personale dell'UTI del Gemonese di cui Venzone fa parte.
In questo momento la stazione di Venzone purtroppo è senza dubbio la peggiore di tutta la tratta Tarvisio-Udine, visto che nelle altre (Tarvisio, Pontebba, Carnia, Gemona, Artegna, Tarcento e Tricesimo) la sala d'aspetto è accessibile e quasi in tutte è presente anche una biglietteria self service.
Avere una stazione che permette una facile accessibilità all'antico borgo e nessun servizio, soprattutto in occasione degli eventi, come la Festa della Zucca, che attrae migliaia di visitatori, rappresenta un pesante handicap oltre che un pessimo biglietto da visita per la città.

giovedì 15 febbraio 2018

Sacile-Maniago: la Regione censura i dati sul numero dei passeggeri. Continuano i disservizi per studenti e lavoratori

Apprendiamo dalla stampa (vedi articolo Il Gazzettino del 15.02.2018) che a parere della Regione “la ferrovia (Sacile-Maniago ndr) ora decolla. Soppressioni azzerate”.
Carnevale è finito e anche la pazienza degli Utenti: delle bugie dell’Assessore regionale alla mobilità Mariagrazia Santoro ormai siamo abituati, ma di essere anche presi in giro NO!
Emblematica è la risposta dell’Assessore Santoro all’interrogazione del consigliere regionale Roberto Revelant, postata sul suo profilo fb. Il consigliere ha chiesto di “conoscere il numero di passeggeri medi presenti a bordo dei 20 treni/giorno della Sacile Maniago”, nonché “il cronoprogramma con il quale la Regione intende recuperare il tempo perduto impegnandosi a strutturare un vero progetto, non solo ferroviario, ma anche turistico, che comprenda orari e tariffe in sintonia con le necessità dell’utenza”.
La mancanta risposta sul numero medio dei passeggeri trasportati, dimostra forse che è inopportuno far conoscere pubblicamente questo dato?
La Regione omette di rilevare che la puntualità entro i 5 min. (dall’11 dicembre al 3 febbraio) è tra le più basse d’Italia (81,6%), con un tasso di soppressioni da record, causato principalmente da guasti alla linea.
Affermare poi che il servizio si stia allineando agli standard medi del resto della regione ci pare "una favola da libro Cuore", visto che non passa giorno che si registrano ritardi o soppressioni.
Venerdì 9 febbraio un’anormalità di circolazione causata dal guasto a un passaggio a livello fra Budoia e Sacile ha coinvolto il R24883 Maniago-Sacile, che ha maturato un ritardo di oltre 20 min.
Martedì 13 febbraio un altro passaggio a livello a Montereale Valcellina ha causato il ritardo di 20 min. del R24893 Maniago-Sacile.
Mercoledì 14 febbraio sono stati colpiti i treni mattutini R24862 e 24864 (Sacile-Maniago) che hanno maturato ritardo facendo saltare le coincidenze bus per Spilimbergo, mentre il R24867 Maniago-Sacile ha maturato un ritardo di 12 min.
Oggi l’ennesima giornata di passione: un guasto al solito passaggio a livello di Montereale ha mandato in tilt la circolazione. Due le soppressioni R24867 (Maniago-Sacile delle 7.22), autosostituito e R24862 (Sacile-Maniago delle ore 6.34) soppresso con viaggiatori trasbordati sul successivo R24864. I R24863 (Maniago-Sacile delle ore 5.52) e R24864 (Sacile-Maniago delle ore 6.53) hanno invece maturato ritardi di 34 e 27 minuti.
Pesanti i disagi soprattutto per gli studenti, limitati grazie al personale di Trenitalia che a Sacile ha messo a disposizione una navetta per i ragazzi diretti all’ISIS Brugnera.
L’Assessore Santoro dopo aver giustificato questo fallimento come “normale rodaggio”, ora scarica la responsabilità su RFI e Trenitalia, affermando che “la riapertura della linea ferroviaria è stata operata dal Gestore dell’Infrastruttura (RFI) e dal Gestore del Servizio (Trenitalia) in tempi congrui e senza alcuna sollecitazione della Regione ad accelerare le tempistiche”.
Pare che Santoro non comprenda che gli studenti da oltre un mese arrivano in ritardo all’inizio delle lezioni, talvolta costretti a furiose corse mattutine, altre volte ad utilizzare mezzi di fortuna, perfino in  taxi, mentre i pendolari-lavoratori devono timbrare il cartellino.
Si è perso completamente il senso della realtà: la mancanza di risposte sia alla petizione di 759 firme, consegnata a dicembre alla Santoro dagli studenti nel corso di una trasmissione televisiva, sia alle nostre proposte di modifica dell’orario, evidenziano un “ menefreghismo istituzionale”, ma soprattutto una mancanza di rispetto verso chi utilizza quotidianamente il treno, pagando un biglietto, perché è bene ricordare che il servizio SI PAGA !
CENSURA SUI DATI DEI PASSEGGERI: è grave che la Regione non abbia reso pubblici i dati sui passeggeri medi trasportati sulle 20 corse/giorno della Sacile-Maniago, per la quale è prevista una spesa di 2,5 milioni di euro/annui.
L’amara conclusione è che l’apertura della linea è stata un’operazione affrettata e pasticciata, dove nessuno vuole ora assumersi le proprie responsabilità.
E’ necessario ripartire da zero, con una regia all’altezza che possa coordinare in maniera efficiente le attività ferroviarie con quelle del territorio, di fatto fino ad oggi escluso da ogni tipo di scelta.
Se invece si continuerà con questo approccio, il futuro della Pedemontana del Friuli sarà molto cupo e i numeri (che oggi non si vogliono rendere noti) saranno decisivi. 
MONITORAGGIO: visto che la Regione non intende rendere pubblici i dati dei passeggeri, nelle prossime settimane avvieremo un'indagine sui treni per quantificare l'Utenza e per comprendere quali siano i treni più frequentati e quali meno. 

lunedì 12 febbraio 2018

Montereale Valcellina: domani c'è il treno per il Carnevale. Maniago un'occasione persa

Domani a Montereale Valcellina si svolgerà la tradizionale sfilata del Martedì Grasso, con il "Carnevale dei Ragazzi", un appuntamento divenuto imperdibile, giunto alla 51° Edizione. 
I carri provenienti da tutta la Provincia percorreranno le vie del Paese trascinando tutti in un’atmosfera di festa: la partenza è prevista alle ore 14.30 da Malnisio per arrivare in piazza a Montereale verso le ore 16 circa. A seguire premiazione dei carri e festa in piazza con musica, balli e chioschi fino a sera. 
A Montereale Valcellina si potrà arrivare anche comodamente in treno, approfittando della tariffa promozionale di 1,55 € valida per tutta la tratta (basterà acquistare un biglietto Maniago-Montereale per poter beneficiare di tale bonus).
GLI ORARI Sacile-Montereale: R 24874 in partenza alle ore 12.29 e arrivo a Montereale alle ore 13.04, oppure R 24878 in partenza alle ore 13.19 e arrivo a Montereale alle ore 13.48. Rientri possibili con i seguenti treni: R 24891 (Montereale V. p. 16.25 - Sacile a. 16.57) R 24893 (Montereale V. p. 17.16 - Sacile a. 17.48), R 24897 (Montereale V. p. 18.16 - Sacile a. 18.48), R 24899 (Montereale V. p. 19.16 - Sacile a. 19.48)
Maniago-Montereale: R 24881 (Maniago p. 13.46 - Montereale V a. 13.51), R 24883 (Maniago p. 14.14 - Montereale V a. 14.20). Rientri possibili con i R 24886 (Montereale V. p. 16.47 - Maniago a. 16.53), R 24888 (Montereale V. p. 17.38 - Maniago a. 17.44), R 24890 (Montereale V. p. 18.38 - Maniago a. 18.44), R 24892 (Montereale V. p. 19.38 - Maniago a. 19.44).
CARNEVALE DI MANIAGO Ieri, mentre in Irpinia, lungo una delle otto linee di "Binari senza Tempo" della Fondazione FS, è stato organizzato il "Treno del Carnevale di Montemarano", a cura del Touring Club e dell'Amministrazione Comunale di Montemarano, a Maniago si è persa l'ennesima occasione.
Il treno poteva essere un mezzo alternativo alle auto per i tanti visitatori che hanno partecipato al Carnevale maniaghese. Invece, nessuno ha pensato di sfruttarlo. Ancora una volta assenti le Istituzioni locali e regionali che nonostante gli annunci, poi alla prova dei fatti  si sono incredibilmente dimenticate di sfruttare la kermesse del Carnevale per far promozione. 
Era sufficiente prevedere quattro corse straordinarie (2 di andata e 2 di ritorno), con facili coincidenze a Sacile, in grado di attrarre utenti da Pordenone e dal vicino Veneto. Da anni la Regione organizza treni spot in occasione di varie manifestazioni, da Friuli doc, alla Barcolana, a Gusti di Frontiera, a Pordenone Legge, alla Festa della Zucca di Venzone. 
Non abbiamo dubbi che ieri sarebbe stato un successo di presenze, vista che la stazione di Maniago è facilmente raggiungibile e che in tanti avrebbero optato per il treno, sia per comodità che per economicità, vista la possibilità di viaggiare con la tariffa promozionale.
Un'occasione persa, ma soprattutto l'ennesima dimostrazione che manca una regia in grado di coordinare un vero progetto turistico legato alla ferrovia, che attualmente non esiste.
Sarà per il prossimo anno, sempre che qualcuno riesca a comprendere le grandi potenzialità del treno, che contemporaneamente è mezzo di trasporto alternativo all'auto e un'ottimo veicolo promozionale per il nostro Territorio. 
Di positivo è che nel weekend Trentalia ha organizzato uno stand a Maniago per il Carnevale per la promozione del servizio.

domenica 11 febbraio 2018

Boom per il turismo dei treni storici della Fondazione FS. Prossima fermata Gemona del Friuli

Piace sempre di più l'Italia vista dal finestrino dei treni storici. Più di 68mila persone hanno deciso l’anno scorso di girare l’Italia a bordo dei treni storici lungo i binari di vecchie ferrovie che attraversano paesaggi di grande bellezza. 
Sono numeri contenuti rispetto a quelli dei flussi turistici generali, ma che dimostrano un crescente apprezzamento verso questa modalità di viaggiare in modo sostenibile (e in qualche modo lento). 
Rispetto al 2014 - anno in cui è partito il progetto di “Binari senza tempo” - nel 2017 l’aumento degli appassionati delle ferrovie d’epoca cresciuto del 185%, facendo registrare ricavi per 2,1 milioni di euro (+230% rispetto a tre anni fa).
Ora sono nove le tratte ferroviarie storiche riaperte al pubblico, per un totale di 600 chilometri. Sulle strade ferrate hanno sfrecciato treni storici e vecchie locomotive a vapore, tra antiche stazioni ristrutturate e paesaggi incantevoli.
Dal nord al sud, l’Italia vista dal finestrino di un treno d’epoca si presenta in un modo del tutto inaspettato. Lontane dagli snodi ferroviari più trafficati, le ferrovie storiche si dipanano lungo territori inesplorati dai quali osservare con rinnovato stupore un’Italia inedita. Dalla ferrovia della Valsesia, ai piedi del Monte Rosa, alla ferrovia dei Templi per visitare l’omonima valle di Agrigento; dalla ferrovia del Parco, meglio nota come Transiberiana d'Italia, la seconda più alta d’Italia, alla ferrovia del Lago, sulle rive del lago d’Iseo. Gli spunti per visitare l’Italia non mancano e nemmeno i viaggi speciali organizzati in occasione di eventi particolari.
L’operazione ha come regista la Fondazione Fs, con la collaborazione del Ministero dei Beni Culturali, che ha inserito il turismo lento e sostenibile (e, dunque, anche quello dei treni storici) nel piano strategico del turismo 2017-2022. 
Il progetto “Binari senza tempo” è in continuo sviluppo. Oltre a prevedere il ripristino di tratti in disuso, ci sono anche altre infrastrutture storiche del trasporto ferroviario che sono tornate o torneranno a nuova vita, come i caselli o le stazioni, interventi per i quali la Fondazione Fs ha stanziato 80 milioni di euro.
Tra i progetti realizzati c’è la ristrutturazione del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, a Portici (Napoli), inaugurato a marzo dell’anno scorso e costato 17 milioni di euro. 
Tra i lavori in cantiere ci sono, invece, il restauro della Stazione di Campo Marzio a Trieste (costo 5,7 milioni, di cui 3,2 del Ministero dei Beni Culturali; avvio dei lavori a metà 2018), quelli sull’Arlecchino e sul Settebello. Entrambi treni storici, nel primo caso l’intervento è in via di completamento (costo 3,3 milioni), mentre per il Settebello i lavori partiranno a giugno (costo 8 milioni, di cui 4 dei Beni Culturali). L’obiettivo è farne un treno turistico di lusso, con un restauro totale che su due carrozze vedrà la collaborazione dell’Università di Firenze per riprogettare gli arredi secondo un modello che unisca passato e futuro.
Il 2018 sarà l'anno dell'avvio del servizio turistico lungo la Pedemontana del Friuli (Sacile-Gemona), recentemente riaperta al traffico passeggeri regionali nel tratto Sacile-Maniago.
I lavori di RFI proseguono per il rinnovamento dell'intera linea, con la sostituzione dell'intero armamento e l'adeguamento dei sistemi di segnalamento.
Pare che le problematiche di natura infrastrutturale che stanno caratterizzando il servizio lungo la Sacile-Maniago, comporteranno uno slittamento della partenza del treno storico, prevista per fine marzo. La data più probabile per l'avvio del servizio lungo l'intera linea è luglio 2018.
Nulla di cui preoccuparsi perché RFI e Fondazione FS stanno facendo egregiamente la loro parte con ingenti investimenti e tenendo fede all'impegno assunto con la firma del Protocollo d'Intesa del novembre 2016.
Molte perplessità invece si pongono sul Territorio, già arrivato impreparato all'avvio del servizio passeggeri nel dicembre scorso.
Ad oggi nessun progetto, ma soprattutto nessun cantiere, è stato avviato per promuovere il turismo ferroviario. Tanti annunci sui giornali, ma per ora nulla di concreto. Evidente la mancanza di una regia e di un soggetto attuatore capace e all'altezza di coordinare sul Territorio le varie proposte progettuale legate al progetto "Binari senza tempo"
Prossima fermata Gemona del Friuli, speriamo solo di arrivare questa volta preparati, evitando la figuraccia fatta per l'avvio del servizio passeggeri lungo la Sacile-Maniago, una ferita ancora aperta.

martedì 6 febbraio 2018

Audizione IV Commissione Consiglio Regionale: mobilità ciclistica e servizio fs. Ci saremmo andati, se l'invito fosse stato tempestivo ...

Con molto piacere abbiamo ricevuto l'invito da parte della Segreteria della IV Commissione del Consiglio regionale a partecipare all'audizione in Commissione in merito al disegno di legge n. 248 “Interventi per la promozione della nuova mobilità ciclistica sicura e diffusa”, d’iniziativa della Giunta regionale.
L’audizione è prevista per oggi, martedì 6 febbraio 2018, con inizio alle ore 10.45, nella sede del Consiglio regionale. Peccato che l'invito ci sia stato spedito solo ieri con mail alle ore 11.29.

Il giorno 5 febbraio 2018 11:29, c.r. segreteria quarta commissione ha scritto:
Spett.li
Promoturismo FVG, Federalberghi, Confcommercio, Confesercenti, Micotra FVG, Comitato pendolari Alto Friuli

Per incarico del Presidente della IV Commissione permanente, Vittorino Boem, si invitano le SS.LL. ad un’audizione con la predetta Commissione in merito al disegno di legge n. 248 “Interventi per la promozione della nuova mobilità ciclistica sicura e diffusa”, d’iniziativa della Giunta regionale.L’incontro si terrà martedì 6 febbraio 2018, con inizio alle ore 10.45, nella sede del Consiglio regionale, piazza Oberdan n. 6, Trieste.Ai fini della conservazione agli atti degli interventi e per consentirne una migliore conoscenza ai consiglieri regionali, è cortesemente richiesta la presentazione di una nota scritta sull’argomento dell’incontro.Si informa che la documentazione fatta pervenire o consegnata nell’ambito delle procedure di consultazione delle Commissioni viene pubblicata nel sito internet del Consiglio nel rispetto delle norme della disciplina a tutela della riservatezza dei dati personali, salvo che non venga comunicato il diniego alla pubblicazione. Per l’invio di contributi scritti e per eventuali ulteriori informazioni contattare la Segreteria della Commissione (Barbara Sepuca: 040/3773861 – barbara.sepuca@regione.fvg.it; Barbara Polensig: 040/3773956 - barbara.polensig@regione.fvg.it; cr.segreteria.quartacommissione@regione.fvg.it).Cordiali salutiLa segreteria della IV Commissione


Ringraziando per l'invito, abbiamo comunicato la nostra impossibilità a partecipare all'audizione stante il breve preavviso, che non ci permette né di presenziare all’audizione di oggi, né l'invio di una breve nota scritta per i consiglieri regionali, attesa la necessità di studiare il progetto di legge e valutare compiutamente come tale si pone con la tematica propria della mobilità dei pendolari o di chi in generale utilizza il treno unitamente alla bicicletta.
Senza dubbio il tema dell'intermodalità treno/bicicletta riveste sempre maggior importanza, atteso che il servizio treno+bici è divenuto una modalità “normale” di mobilità, già realtà in altre Regioni, che hanno previsto specifiche forme di incentivo e promozione (es. trasporto gratuito della bicicletta a bordo treno).
In ambito ferroviario tale intermodalità è possibile visto che tutti i 12 nuovi treni – ETR 563 e ETR 564 - acquistati dalla Regione FVG, sono dotati di portabiciclette, che consentono il trasporto fino a sedici biciclette, un aspetto quest’ultimo rilevante non solo per il settore del ciclo-turismo, che in questi anni sta avendo un forte sviluppo, ma per gli stessi pendolari.
L'auspico è - qualora ci sia la possibilità di uno slittamento dell’audizione - poter fornire il nostro fattivo contributo.

lunedì 5 febbraio 2018

Passaggi a livello guasti: una proposta per limitare i disagi

Pubblichiamo una intelligente proposta di Marco Chiandoni, appassionato ferroviario e storico portavoce dei pendolari friulani, inviata alla Direzione Trenitalia e all'ufficio Mobilità della Regione FVG, volta a risolvere in caso di guasti, l'annoso problema della protezione dei passaggi a livello da parte del personale fs o autorità di pubblica sicurezza.


Spettabile Direzione Regionale di Trenitalia e Uffici regionali del TPL, sono Marco Chiandoni, pendolare dal 2003, abbonato annuale ai vostri servizi. Oggi (giovedì 01.02.2018 ndr) il regionale veloce 6015 è giunto alla stazione di Trieste con 33 minuti di ritardo a causa di un guasto tecnico al passaggio a livello a poche centinaia di metri dalla stazione di Palmanova.
La comunicazione a bordo è stata tempestiva e sostanzialmente precisa, salvo un dettaglio, permettetemi di essere pignolo, visto il ritardo con il quale sono giunto al lavoro. Lo staff tecnico annunciato a bordo e incaricato di risolvere il problema si è risolto in un agente della POLFER che ha garantito il passaggio in sicurezza del treno al PL.
Naturalmente questo agente è arrivato o dalla stazione di Cervignano o dalla stazione di Udine, in quanto Palmanova non mi risulta presenziata da forze dell'ordine.
Questo ha comportato, per quanto possa avere percepito il sottoscritto, il ritardo di mezz'ora. Soluzioni proposte Credo che i regolamenti di sicurezza previsti da RFI o da ANSF in questi casi siano rimasti alla notte dei tempi, ma spero di poter dare un suggerimento utile per lo svolgimento del vostro servizio.
A bordo treno viaggiano, gratuitamente, decine e decine di persone impiegate nelle varie forze dell'ordine. Perché non prospettare l'ipotesi che il capotreno annunci il problema del PL a bordo chiedendo appunto a loro di presenziare il passaggio in sicurezza del treno? Insomma, che diano il loro contributo, oltre a dover intervenire, (viaggiando gratuitamente o meno) in caso di emergenze a bordo treno.
Alternativa. Ci sono decine e decine di appassionati al mondo ferroviario e pendolari: perché non pensare di responsabilizzare alcuni di loro con dei corsi appositi sulla sicurezza ferroviaria, legati esclusivamente a situazioni come quella occorsa oggi, in modo tale da poter garantire ai passeggeri una puntuale marcia del treno? Altrimenti dovrete sorbirvi voi la crisi di nervi di una legale attesa da un detenuto a Trieste per il suo processo.
La chiudo scherzosamente, ma le proposte sono serie, mi offro da subito volontario per garantire il passaggio del treno in queste situazioni, i pendolari non vogliono contrasti ma solo un servizio di qualità che in questa regione, fortunatamente, ha raggiunto buoni livelli.
Marco Chiandoni
International Railway Journal Regional editor for Italy

giovedì 1 febbraio 2018

FVG: tariffe fs più care d'Italia

Doppio primato per il servizio fs del FVG: per puntualità nel 2017 con il 94,7% e per avere le tariffe più care d'Italia.
Questo è il risultato della comparazione delle tariffe effettuate dal nostro Comitato con quelle vigenti nelle altre regioni.
Una differenza molto sensibile a parità di fasce km in capo agli utenti friulani, sia abbonati, che titolari di biglietto di corsa semplice.
Il fatto che l’Assessore alla Mobilità, Mariagrazia Santoro, abbia garantito per il 2018 il blocco delle tariffe è solo una "vittoria di Pirro".
LE TARIFFE Abbiamo comparato le tariffe ordinarie di un viaggio di corsa semplice e di un abbonamento mensile di 2° classe e i risultati sono eclatanti soprattutto per i pendolari abbonati.
Nel vicino Veneto il risparmio è del 23,24% sull’abbonamento mensile (in un anno il risparmio è di 282 €), in Emilia Romagna addirittura del 23,34%, in Toscana del 15%, in Abruzzo del 10,18% e in Campania del 7,02%.
Anche il costo della corsa semplice in FVG risulta tra le più care d’Italia, visto che a parità di fascia km, in Veneto si risparmia il 18,85% (7,10 € contro 8,75), in Lombardia il 16,57%, in Emilia Romagna il 16%, in Abruzzo il 24,57%, in Sicilia il 21,24% per arrivare al 40,57% della Campania, dove un biglietto Napoli-Avellino (km 81) costa 5,20 contro i 8,75 dell’Udine-Trieste (km 83).
Regione
Tratta
FVG
Udine
Trieste
Veneto
Padova-Verona
Lombardia
Milano-Brescia
Emilia R.
Bologna-Cesena
Abruzzo
Teramo-Ortona
Campania
Napoli-Avellino
Sicilia
Siracusa-Catania
Corsa Semplice
€ 8,75
€ 7,10
(-8,85%)
€ 7,30
(-16,57%)
€ 7,35
(-16%)
€ 6,60
(-4,57%)
€ 5,20
(-40,57%)
€ 6,90
(-1,24%)
Abbonamento mensile
101,10
€ 77,60
(-23,24%)
€ 101
(-0,98%)
€ 77,50
(-23,34%)
€ 90,80
(-10,18%)
€ 94
(-7,02%)
€ 105 (+3,52%)
CONTRATTO A fine 2017 la Giunta Serracchiani ha deliberato la proroga tecnica del contratto di servizio con Trenitalia per gli anni 2018 e 2019 per complessivi 82,6 milioni di €. Il contratto vigente risale al 2009 e si tratta della terza proroga dopo quelle del 2012, 2015 e 2016.
Il FVG è una delle poche regioni d’Italia che non ha ancora firmato il nuovo contratto di servizio sul trasporto pubblico locale su ferro. Prendiamo atto che in tre anni la Giunta Serracchiani, non è riuscita a strutturale un nuovo contratto, che rappresenta la base per l'offerta ferroviaria del FVG.
Regione
Contratto di servizio vigente
Durata
Corrispettivo del contratto
Investimenti
Friuli Venezia Giulia
Proroga contratto del 2009
2018/2019
82,6 milioni
Veneto
Nuovo contratto Gennaio 2018
2018/2032
4,4 miliardi
Acquisto di 78 treni nuovi e rinnovo della flotta, aumento del numero delle corse da 700 a 800/giorno   
Liguria
Nuovo contratto Gennaio 2018
2018/2032
557,7 milioni
Acquisto di 32 treni nuovi
Provincia di Trento e Bolzano
Nuovo contratto
Gennaio 2016
2016/2024
180,4 milioni
Acquisto di 7 nuovi treni
Emilia Romagna
Nuovo contratto
Gara 2015
2018/2033
2,3 miliardi
Acquisto di 75 treni nuovi. Utilizzo del biglietto unico ed integrazione treno-bus
Toscana
Nuovo contratto
Luglio 2016
2016/2022
2,5 miliardi
Acquisto di 29 treni nuovi
Umbria
Nuovo contratto
Gennaio 2016
2016/2020
148 milioni
Integrazione modale treno+bus con unico gestore
Lazio
Nuovo contratto
Ottobre 2016
2016/2020
900 milioni
Acquisto di 20 treni nuovi
Abruzzo
Nuovo contratto
Novembre 2016
2016/2023
400 milioni
Acquisto di 5 treni nuovi
Campania
Nuovo contratto
Gennaio 2017
2017/2023
954 milioni
Acquisto di 5 treni nuovi
Saremo pertanto costretti ad un “contratto ponte” di 2 anni, che non è né carne né pesce.
Spiace che, si sia arrivati a questa soluzione fallimentare e spiace soprattutto considerate le performance positive registrate proprio da Trenitalia nell’ambito del trasporto regionale in termini di puntualità, efficienza e soddisfazione della clientela, che hanno portato nel 2017 il FVG al vertice delle classifiche nazionali.
Un grande danno per il FVG che nel 2018 non potrà beneficiare di nuovi servizi o corse, né tantomeno pensare ad una rivisitazione dell'orario cadenzato, bloccato ormai dal dicembre 2013 e succube “dell’orologio di Mestre”, che di fatto isola la nostra regione.
Una situazione di stallo causata dalla mancanza di programmazione, come testimoniato dal recente avvio del servizio lungo la linea Sacile-Maniago, inaugurata con troppa fretta, solo per scopi elettorali e già oggetto di problemi, divenuta in un solo mese “la pecora nera d’Italia” per puntualità ed affidabilità. Un paradosso tutto friulano.