Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 31 marzo 2013

Gemona-Sacile. al via l'iter per il trasferimento della linea

(Articolo di Giusy Gubiani tratto Messaggero Veneto del 31.03.2013) Al via l’iter amministrativo per il trasferimento della linea ferroviaria Gemona-Sacile dallo Stato alla Regione Fvg.
Dopo il fruttuoso incontro della scorsa settimana con i rappresentanti della Provincia di Pordenone per la nascita di un Tavolo di Lavoro sul rilancio sostenibile della tratta, un’altra ottima notizia per i Comitati dei Pendolari, che, fin dalla chiusura della linea a causa di una frana, si sono adoperati per la sua riapertura in un’ottica di rilancio sostenibile a fianco della Regione Fvg. Quest’ultima, di fronte all’immobilismo di Fs-Ferrovie dello Stato di cui Rfi (Rete ferrovie italiane) fa parte, aveva inoltrato al Ministero competente la richiesta di ottenere la proprietà della linea.
I Comitati fanno sapere che «il Ministero dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture avrebbe scritto alla nostra Regione per convocare un incontro tra le parti e discutere sul trasferimento della proprietà della Gemona-Sacile. Siamo fiduciosi che si possa addivenire in tempi brevi al trasferimento della linea alla Regione, che fin dall’inizio si è sempre ben adoperata al riguardo in sede di commissione paritetica Stato-Regioni. Il raggiungimento di questo obiettivo dipenderà ora dalla burocrazia ministeriale, pertanto invitiamo tutti i nostri parlamentari a non strumentalizzare politicamente la questione, ma a vigilare l’iter amministrativo, sollecitando il ministro competente ad accogliere la richiesta della Regione».
Un appello diretto in particolare ai senatori Pd Lodovico Sonego, Isabella De Monte e Carlo Pegorer, che recentemente hanno scritto una lettera all’AD di Rfi affinché la società rispetti l’obbligo di garantire il pieno funzionamento della linea in base all’atto di concessione avuto dallo Stato.
 «Sarebbe stato meglio sensibilizzare chi effettivamente comanda Rfi, cioè Fs che la detiene al 100%. Scrivere a Rfi è come mandare una lettera a Sbirulino e dimostra solo la poca cognizione di causa che i nostri politici hanno sulla questione ferrovia. Non ce l’aspettavamo che l’ex assessore regionali ai trasporti Lodovico Sonego scivolasse su una buccia di banana», dichiarano i comitati. Non solo: «Siamo favorevoli esclusivamente alla regionalizzazione della linea, materia che rientra fra l’altro nelle competenze della nostra regione e che potrebbe garantire un funzionamento del servizio di qualità similare all’esempio altoatesino».
Infine, i pendolari annunciano per il 9 aprile (alle 17.30, Camera di commercio di Udine) un incontro con i candidati presidente alla Regione Fvg Renzo Tondo, Debora Serracchiani e Saverio Galluccio: il dibattito, moderato dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, sarà incentrato esclusivamente sul trasporto pubblico ferroviario e sui problemi dei pendolari.

venerdì 29 marzo 2013

FS lancia bond da 1,5 miliardi


Un bond da 1,5 miliardi di euro per dare una boccata di liquidità a Ferrovie dello Stato.
E’ questa la soluzione di FS per riuscire a continuare a pagare stipendi e fornitori in assenza dei pagamenti dovuti da Stato e dalle Regioni, che ormai hanno toccato i 2 miliardi.
Lo ha annunciato l'AD Mauro Moretti, a margine della presentazione a Pistoia del Frecciarossa 1000 targato AnsaldoBreda, il nuovo gioiello di Fs, «tanto bello quanto innovativo», che dal 2014 correrà sui binari dell'alta velocità.
E' la prima volta che le FS ricorrono all'emissione di un bond. ”La difficoltà sta aumentando”, ha avvertito Moretti, annunciando che l’emissione arriverà a breve.
Già qualche settimana fa l’AD delle Ferrovie aveva lanciato l’allarme liquidità per il Gruppo di fronte ai mancati pagamenti delle Regioni.
Ora l’annuncio del ricorso al prestito obbligazionario: la decisione, ha spiegato, Moretti è già stata avvallata dal CDA e si sta valutando se fare uno o più bond, con un primo anticipo limitato a qualche centinaio di milioni.
Nel mentre è partita la ricerca degli advisor che aiuteranno FS a stabilire la percentuale da destinare agli investitori retail e istituzionali.
L’annuncio e’ arrivato durante la presentazione del primo Frecciarossa 1000, dedicato a Pietro Mennea, uscito dallo stabilimento AnsaldoBreda di Pistoia. Un super treno che viaggerà a 360 km/h (velocità max di 400 km/h) riducendo le distanze tra Roma e Milano a 2 ore e 15 e che per le FS rappresenta ”il simbolo della svolta”, ha detto Moretti: ”qualche anno fa eravamo vicini al fallimento, poi ci siamo rimboccati le maniche, con tanta buona volontà’, un po’ come Mennea, e siamo riusciti a una robusta riconversione del Gruppo, da fonte di perdita per il Paese a gruppo che produce ricchezza e crea valore”.
I sindacati intanto sono ai ferri corti con FS: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti e Fast Ferrovie hanno proclamato unitariamente uno sciopero di 8 ore del personale di Trenitalia per venerdì’ 12 aprile, per ”non aver avuto risposte di merito dal Gruppo Fs in materia di occupazione in particolare su manutenzione, gestione turni di lavoro degli equipaggi e smantellamento Divisione Cargo”.

mercoledì 27 marzo 2013

Ma dove volete andare così?

Pubblichiamo di seguito la mail spedita oggi alla Regione FVG per denunciare l’ultimo caso di manifesta incapacità di Trenitalia.

Buongiorno,
tra gli innumerevoli disservizi che hanno caratterizzato queste ultime giornate, ci preme sottolineare la “perla” che Trenitalia ha regalato ieri sera ai passeggeri del R. 5988 Udine-Carnia p. 18.15.
Il treno ha maturato un ritardo di 40 min. all’arrivo a Carnia.
Niente di scandaloso, viste le molteplici soppressioni e ritardi di questi giorni causati dal maltempo. Peccato che il treno alle 18.00 era già sul binario, regolarmente segnalato sui tabelloni (e senza alcun ritardo).
Alle ore 18.12 il treno è persino pronto alla partenza, acceso e funzionante … poi una lunga sosta sino alle 18.45.
Dopo una decina di minuti è stato comunicato e segnalato il ritardo di 35 min. e i passeggeri sono stati invitati a scendere dal treno per salire su RV n. 2862 delle ore 18.47.
Motivi del ritardo? Forse mancava il capotreno …
Capiamo i disagi causati dal maltempo, ma se un treno è funzionante e sul binario pronto alla partenza, non è tollerabile questo tipo di comportamento. L’informazione all’utenza è stata come da copione tardiva.
Ci domandiamo costava tanto segnalare subito il ritardo? Perché far salire le persone sul treno? Ci sentiamo veramente presi in giro …
E’ assurdo poi che i referenti dei Comitati dei Pendolari vengano chiamati in causa da passeggeri spaesati alla ricerca di informazioni utili al viaggio.
Non spetta ai Comitati fornire informazioni e supporto, ma in questi giorni è successo di tutto … Tramite le nostre newsletter, gli sms, facebook e i nostri portali internet, abbiamo cercato di offrire un aiuto ai viaggiatori, speriamo utile.
Questa è tuttavia una situazione assurda, che va ben oltre all’ormai consona arte dell’arrangiarsi …
Lasciamo a Voi ogni determinazione al riguardo, soprattutto in merito alla ricerca delle responsabilità e delle eventuali sanzioni da applicare in base al contratto di servizio e/o altra normativa vigente. Cordiali Saluti.
Comitato Pendolari Alto Friuli

martedì 26 marzo 2013

Ultim’ora: circolazione ferroviaria in fase di regolarizzazione

Da quanto abbiamo appreso la circolazione dei treni regionali in Friuli Venezia Giulia si sta normalizzando, la linea Casarsa-Portogruaro è stata sacrificata, avendo spostato i Minuetto diesel sulla Monfalcone Trieste.
Fino ad ora, lungo la linea Udine-Tarvisio oggi si sono contate 3 soppressioni (R. 6018 TS-Carnia p. 6.06; R. 6029 Tarvisio-Udine p. 15.12; R. 6024 Udine-Tarvisio p. 13.34), e alcuni pesanti ritardi (R. 5983 Carnia-Udine p. 8.20 rit. 75 minuti; R. 6019 Tarvisio-Udine p. 6.36 rit. 21 min; R. 5985 Carnia-Udine p. 15.15 rit. 22 min).
Chi può, pendolari di Gemona, Venzone, Carnia, Pontebba, Valbruna e Tarvisio, per evitare eventuali ritardi derivanti dall’arrivo del materiale da Trieste, utilizzi il servizio Mi.Co.Tra in partenza da Udine alle ore 17.15.
Auguriamo un buon rientro a tutti.

Bollettino di guerra di Trenitalia

E’ un vero e proprio bollettino di guerra, fatto di soppressioni, ritardi e tanti disagi per i viaggiatori.
Questo è il risultato di una giornata da dimenticare per le persone che hanno viaggiato ieri in treno in FVG.
Le temperature basse, ma soprattutto le forti raffiche di bora (sino a 130 km/h) hanno mandato in tilt il traffico ferroviario tra Monfalcone e Trieste, a causa della formazione di ghiaccio sui cavi di alimentazione elettrica dei treni, bloccando i convogli e migliaia di viaggiatori a Monfalcone, Cervignano, Palmanova, Ronchi dei Legionari Nord.
Scene degne di un girone dantesco, visto che è mancata del tutto l’informazione sia a bordo treno, che in stazione. Inutile pretendere assistenza dal personale FS, anch’esso apparso spaesato e senza notizie.
Le prime avvisaglie si sono avute alle 6.06 col R. 6018 Trieste-Carnia, soppresso. Poi il disastro.
Viste le condizioni meteo, una comunicazione coraggiosa da parte di FS avrebbe potuto mettere in guardia i pendolari che si stavano accingendo a salire a bordo dei treni. Come segnalato dai nostri colleghi del Comitato Pendolari Spontaneo FVG, che hanno vissuto più da vicino la giornata di disagio, bastava dare un messaggio del genere: “oggi la circolazione ferroviaria potrebbe essere perturbata a causa di eventi atmosferici eccezionali: i treni potranno subire anche forti ritardi”.
Un messaggio di questo tipo avrebbe allertato i viaggiatori, qualcuno avrebbe desistito dal salire a bordo, altri avrebbero rischiato, ma il fatto grave è che migliaia di passeggeri sono stati trascinati nel marasma più totale, senza essere in grado di scegliere di che morte morire !
Nella sostanza ha regnato l’arte dell’arrangiarsi: molti passeggeri sono rimasti a bordo treno, o fermi per ore in stazione, altri sono tornati a casa con pullman di linea, altri ancora sono riusciti ad arrivare a Trieste con i treni rimorchiati da locomotori diesel, altri infine hanno sfruttato passaggi di fortuna in macchina …
Una situazione intollerabile e ingiustificabile: RFI e Trenitalia hanno le loro responsabilità e pretenderemo che vengano accertate, vista la mancanza assoluta di coordinamento tra i dirigenti di movimento e il personale a bordo treno.
Sei sono state le soppressioni registrate lungo la linea Udine-Tarvisio: R. 6018 Trieste – Udine – Carnia delle ore 6.06; R. 5983 Carnia-Udine delle ore 8.20; R. 5984 Udine-Gemona del Friuli delle ore 12.57 R. 6027 Gemona-Udine delle ore 13.35 R. 6030 Udine-Tarvisio delle ore 17.36 R. 2837 Tarvisio-Trieste p. 19.11.
Si sono segnalati anche vari ritardi che hanno causato disagi soprattutto alla sera. R. 2843 Tarvisio-Udine-Trieste delle ore 6.06: ritardo 140 minuti R. 5986 Udine-Carnia delle ore 17.05: ritardo 20 min. R. 5988 Udine-Carnia delle ore 18.15: ritardo 10 min. R. 2862 Udine – Tarvisio (è partito da Cervignano invece che da TS) elle ore 18.47: ritardo 61 min.
Oggi è un’altra giornata, ma se il buongiorno si vede dal mattino … la soppressione del R. 6018 Trieste-Carnia delle 6.06 e il ritardo (21 min.) del R. 6019 Tarvisio-Udine danno già l’idea che si avrà un’altra giornata di sofferenza.
Oggi è un’altra giornata, ma se il buongiorno si vede dal mattino … le soppressione del R. 6018 Trieste-Carnia delle 6.06 del R. 5983 Carnia-Udine delle ore 8.20 e il ritardo (21 min.) del R. 6019 Tarvisio-Udine danno già l’idea che sarà un’altra giornata di sofferenza per i pendolari dell'Alto Friuli, gran parte dei quali stanno raggiungendo il posto di lavoro o di studio con grande difficoltà.

lunedì 25 marzo 2013

Ultim’ora: linea Trieste-Udine- Venezia bloccata !

Dalle informazioni ricevute dai colleghi del Comitato Pendolari Spontaneo FVG si tratta di una “Caporetto” per il servizio ferroviario lungo la linea Trieste-Udine-Venezia.
Treni bloccati a Monfalcone o a Ronchi dei Legionari a causa degli scambi ghiacciati
Giornata di passione per i pendolari: mancanza assoluta di informazioni, ritardi superiori all’ora se va bene, centinaia di passeggeri lasciati alla mercé. C’è persino chi ha preferito ritornare indietro, perdendo una giornata di lavoro e mettendosi in ferie. Scene insomma da girone dantesco …
Solito copione purtroppo: nonostante il meteo avesse ampiamente previsto bora, neve e ghiaccio, Trenitalia e RFI sono arrivate impreparate.
Non si chiede di sconfiggere la Natura, ma solo quello di essere informati adeguatamente per poter diminuire il disagio.
Invece, si continua a non offrire informazioni tempestive, si fa salire migliaia di lavoratori e studenti sui treni successivi senza avvisarli dei problemi, cagionando così un disagio e un danno economico per tutti.
La solita disorganizzazione e mancanza di coordinamento tra personale viaggiante e dirigenti del movimento FS, con i passeggeri costretti al fai da te con il solito passaparola.
Lungo la linea Udine-Tarvisio si registrano per ora 2 soppressioni, quelle del R. 5983 Carnia-Udine p. 8.20, e del R. 5984 Udine-Gemona del Friuli p. 12.57, mentre il R. 2843 Tarvisio-Udine-Trieste p. 6.06 ha accumulato un ritardo di 140 minuti e il R. 6024 Udine-Tarvisio in partenza per le ore 13.35 viene segnalato come riprogrammato (!)
Prima di salire a bordo Vi invitiamo consultare il sito Fs news o l’ufficio informazioni.
Buona fortuna !!!

Protesta Anti-Treno: la nostra posizione

Ci hanno etichettati come “antiudinesi” perché non siamo allineati con le richieste dei residenti di Udine Est e perché abbiamo definito la marcia Anti-Treno, “una protesta meramente strumentale”, organizzata in tempi sospetti, da politici in cerca di consenso elettorale.
Ulteriore prova di ciò il l’assurda decisione del Consiglio Comunale di Udine, che recentemente ha dichiarato il proprio NO alla linea ferroviaria da Vat alla stazione
Fatto salvo il transito in circonvallazione di merci pericolose, provvedimento che riteniamo precauzionale, le altre richieste dei residenti sono pura paranoia.
Una protesta, che nasce solo per motivi elettorali, visto che il suo principale sostenitore è il consigliere comunale uscente Matteo Mansi (candidato alle prossime elezioni), il quale è convinto che la dismissione della tratta ferroviaria sia un atto dovuto ai residenti nella zona fortemente condizionata da cinque passaggi a livello: “qui transitano circa 55 convogli al giorno, in alcuni punti, a pochissimi metri dalle abitazioni. Treni che, possono invece transitare nella tratta seminterrata realizzata negli anni ‘90 e mai utilizzata a pieno regime perché priva dei sistemi tecnologici indispensabili per monitorare il traffico ferroviario”. Secondo Mansi i residenti a Udine est “riconoscono il treno come una delle forme di trasporto più sostenibile, purché - avverte - non attraversi quartieri affollati peggiorando la qualità della vita”.
Chi protesta è stato però immediatamente gelato dal Ministro Corrado Passera, che rispondendo all’interrogazione dell’on. Strizzolo, ha dichiarato che la dismissione della tratta ferroviaria, richiede «importanti investimenti tecnologici e infrastrutturali stimati in circa 70 milioni di euro, attualmente non inseriti nella contratto di programma, questa soluzione non è supportata da una domanda di traffico merci tale da giustificare l’investimento»
Vogliamo chiarire una volta per tutte il perché la protesta del Comitato Anti-Treno non ci convince, cercando di contribuire con argomenti di carattere tecnico utili al confronto.
La ferrovia, come un’autostrada o un aeroporto, è una struttura strategica di utilità pubblica, che non può essere sindacata da una minoranza, ma deve essere valuta nel complesso, contemperando pregi e defetti.
Il problema dei passaggi a livello a Udine esiste, ma le persone che oggi protestano non vivono lì da ieri, ma da decenni e alcuni di loro hanno persino costruito richiedendo l’edificabilità dei terreni vicino alla ferrovia, in deroga alla “fascia di rispetto”, mentre altri hanno acquistato immobili a prezzi da saldo con la consapevolezza dell’esistenza della ferrovia.
Tutti concordano che per l’eliminazione del traffico pesante è necessario far viaggiare il più possibile le merci via ferrovia … ma se poi i treni passano vicino a casa loro, allora diventano pericolosi e allora sono meglio i camion !
La ferrovia Pontebbana è una moderna linea ad alta capacità, potenzialmente in grado di far transitare 220 treni al giorno: oggi ampiamente sottoutilizzata (solo al 40%), nonostante sia costata oltre 1.000 miliardi di vecchie lire.
La “querelle” sulla Udine – Vat ha una storia antica. Già negli anni ’60 con il progetto della nuova Pontebbana, le FS avevano previsto il raddoppio sino a Udine. Opposizione feroce del Comune, cui seguì lo stralcio del progetto ed infatti oggi la Pontebbana è raddoppiata da Vat a Tarvisio.
Negli anni ’90 le FS avevano predisposto un altro progetto, per l’interramento della linea da Vat a Udine, costo stimato all’epoca di 60 – 70 miliardi di lire.
Ancora una volta non se ne fece nulla e si perse un’altra occasione, visto che il Comune di Udine non sembrava sensibile alla questione dei passaggi a livello.
Ora nuovamente polemiche e proteste e persino la richiesta di eliminazione della tratta da Vat a Udine, deviando i treni lungo la linea di Cintura.
Ma la deviazione dei treni della Pontebbana lungo la linea di Cintura che conseguenze avrebbe ?
  • aumento del percorso di 4 km, per gran parte percorribili a soli 30km/h;
  • aumento dei tempi di percorrenza per tutti i treni, sia viaggiatori che merci;
  • il problema del passaggio dei treni si sposterebbe in capo ad altri, ovvero sui residenti che vivono vicino alla linea di cintura;
  • aumento dei costi del contratto di servizio fra Trenitalia e Regione FVG;
  • aumento dei pedaggi richiesti del gestore della rete RFI a carico della Regione FVG e delle Imprese ferroviarie merci
  • aumento delle tariffe per i pendolari (per esempio Udine-Gemona corsa semplice da 3,15€ a 3,80€ e abbonamento mensile da 54,30€ a 61,95€, Pontebba-Udine corsa semplice da 6,45€ a 7,15€ e abbonamento mensile 83,15€ a 89,95€; 
  • generale calo dell’attrattività, della competitività e sostenibilità economica del trasporto ferroviario, sia per le merci sia per le persone;
  • costo di 70 milioni di euro per la realizzazione dei lavori di adeguamento della linea di cintura;
  • creazione di un pericoloso “collo di bottiglia” all’ingresso della stazione di Udine, atteso che la linea di cintura e quella UD-TS correrebbero in comune per un tratto di circa 1 km, determinando serie problemi al traffico ferroviario. Ricordiamo che il treno non è un’auto e non può curvare o girare quando vuole !
La realtà è che manca una seria progettazione della mobilità in città, la quale paga da decenni l’incapacità e l’ignoranza dei suoi governanti.
Strano questo Paese il nostro, ci sono persone che lottano per riaprire una linea ferroviaria (Gemona-Sacile), mentre altri vorrebbero chiuderne una, perché da loro fastidio !
Se per questo siamo "antiudinesi", beh il problema non è certamente nostro, ma vostro cari amici, perchè questa è la solita storia all'italiana, fatta di poltrone, incompetenza e ignoranza !

domenica 24 marzo 2013

Gemona-Sacile: basta strumentalizzazioni elettorali !

Le dichiarazione del consigliere regionale Enio Agnola sulla Gemona-Sacile, apparse oggi sulla stampa locale non dicono nulla di nuovo di quanto già sapevamo.
Questi interventi non contribuiscono di certo a fare passi avanti, salvo non strumentalizzare a fini elettoralistici la questione.
Ci dispiace infatti che il consigliere Agnola intervenga solo ora sulla questione, e non abbia mai partecipato alle iniziative e agli incontri che i Comitati dei Pendolari regionali, unitamente al Comitato Ferrovia Gemona-Sacile hanno svolto negli ultimi mesi sul Territorio.
Incontri che hanno avuto il merito di sensibilizzare l’opinione pubblica circa il problema “ferrovia”.
Perché ora questo interessamento?
I pendolari ribadiscono che la questione della ferrovia non deve essere strumentalizzata. Invitiamo i politici a fare ragionamenti di buon senso e a “remare” tutti assieme nella medesima direzione, per raggiungere l’unico risultato utile, ovvero la regionalizzazione della proprietà della linea, affinché possa rilanciarla, dopo anni di gestione improduttiva da parte di FS, al fine dello sviluppo del nostro Territorio, nell’ottica di un potenziamento del servizio di trasporto, favorendo l’intermodalità ferro-gomma.
Per quanto concerne le risorse necessarie alla messa in sicurezza e alla riattivazione della ferrovia, rimaniamo basiti dalle dichiarazioni di Agnola, che ritiene “l’opera economicamente insostenibile” : in momenti di crisi come quella attuale, è necessario puntare sugli investimenti strutturali, gli unici in grado di garantirci uno sviluppo socio-economico.
Se il problema è il reperimento dei 5 milioni di Euro, i consiglieri regionali diano il buon esempio, tagliando le spese di rappresentanza dei gruppi politici, le proprie indennità e alcune consulenze inutili.
Se i nostri politici ci tengono veramente al trasporto ferroviario regionale siano loro i primi a utilizzare il servizio, comprendendo così di persona quali sono i pregi e i difetti.
Ribadiamo la necessità di creare da subito un Tavolo di Lavoro, il quale però non dev’essere un’inutile commissione di burocrati o politici in cerca di fama, ma un vero Tavolo, formato da persone capaci e professionalmente in grado di “partorire” un vero progetto di sviluppo economico-sociale legato alla ferrovia e al nostro territorio.
I Comitati hanno già dimostrato con i fatti che sono pronti a fare la loro parte, ci auguriamo, che anche i politici non si fermino alle chiacchiere !

sabato 23 marzo 2013

Nuovo tunnel stazione di Udine? Ma chi vogliamo prendere in giro ?

Apprendiamo dalla stampa la sussistenza di un progetto inedito “ma già valutato con interesse” dal Comune di Udine in ordine al collegamento pedonale fra la stazione ferroviaria e il centro.
Un progetto che non porta una firma qualsiasi, ma quella della Commissione Territorio, edilizia e mobilità dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Udine.
Il progetto non fa altro che sfruttare il tunnel sotterraneo che dall’autostazione oltrepassa viale Europa Unita, finisce sotto la dorsale dei binari e porta i pedoni fino in via Cernaia.
La questione dell’attraversamento pedonale della stazione è orami quasi una barzelletta, visto che va avanti da anni senza che, Comune e FS, riescano a decidere nulla al riguardo.
1) Udine è inserita nel progetto Centostazioni e rappresenta con i suoi 7,6 milioni passeggeri annui la stazione più importante della Regione, nonché costituisce da sempre uno dei biglietti da visita della città.
La stazione è stata oggetto di varie ristrutturazioni: in vista dei Mondiali di Calcio di Italia ’90 venne realizzato il secondo tunnel, nel 2005 i lavori hanno riguardato l'ammodernamento dell'edificio principale, la costruzione della nuova biglietteria e di alcuni spazi destinati ad uso commerciale (costo 1,6 milioni), fra il 2011 e 2012, la riqualificazione ha riguardato invece le pensiline dei binari e il sistema informativo (costo 2 milioni).
2) Nell’incontro del 28.10.2011 i rappresentanti del nostro Comitato avevano invitato il Sindaco Honsell a pensare ad un intervento definitivo, volto a risolvere le criticità esistenti sull’area del kiss and ride di viale Europa Unita.
E’ evidente che il prolungamento del tunnel principale, dalla stazione a Via Roma, sarebbe la soluzione preferibile, oltre quella più logica. Tuttavia in attesa di ciò, e soprattutto del reperimento delle risorse finanziarie necessarie, abbiamo chiesto la creazione di un semplice attraversamento pedonale all’interno del piazzale della stazione.
L’intervento si rende necessario per garantire l’entrata e l’uscita ai pedoni dalla stazione, visto che il piazzale è attraversato da bus, taxi e auto abusive, costringendo i pedoni a vere e proprie gimkane. Nulla di particolarmente impossibile …
3) L’intervento doveva essere finanziato nell’ambito del "Piano della nuova segnaletica stradale", fatto salvo un breve passaggio in Conferenza di Servizi nel settembre 2012, nessuna decisione è stata assunta e tutto risulta bloccato.
4) Ora scopriamo l’esistenza di un progetto "alternativo", che ci lascia un po’ perplessi per molteplici ragioni che cercheremo di riassumere:
- Quanto costa e da chi verrebbe finanziato?
- Siamo sicuri che si tratti di un intervento che garantisca un’utilità diretta ai Cittadini?
- Non sarebbe invece preferibile investire quelle risorse per il prolungamento del tunnel principale, dotandolo altresì di ascensori, visto che oggi risulta praticamente impossibile per un disabile accedere alla stazione?
Secondo i progettisti l’unico problema potrebbe essere dato dal collegamento alle biglietterie della stazione, attualmente poste sul lato ovest dell’edificio centrale, “ma si tratta di una costruzione simmetrica e quindi volendo, non dovrebbe essere così difficile spostare i servizi principali più vicini al sottopasso”. Ma siamo pazzi ?
Dopo aver speso milioni di euro per ristrutturare la stazione, ora si vorrebbe nuovamente stravolgere tutto ?
Ci pare che questi “illuminati” progettisti non abbiamo molta confidenza con il mondo dei trasporti, visto che non hanno capito, che il 90% dei viaggiatori della stazione utilizza il tunnel principale, uscita naturale della stazione, ovvero quella più vicina ai servizi di biglietteria, ai negozi, alle fermate dei bus ecc. E così succede in tutte le stazioni del mondo.
L’attraversamento di viale Europa Unità è effettivamente un problema da risolvere, ma in maniera seria, basti pensare che il piazzale della stazione si presenta oggi in condizioni pietose, quasi da Terzo Mondo, tante sono le buche e le sconnessioni presenti (vedi foto).
Non si riesce a rattoppare qualche metro quadrato di asfalto o a realizzare un semplice passaggio pedonale zebrato e qualcuno si sogna ardite soluzioni architettoniche … ma chi volete prendere in giro?
Non vorremmo che anche questa problematica finisse come tante altre, con le solite strumentalizzazioni; così come è finita ad esempio la questione della protesta anti-treno a Laipacco: criticità quest’ultima che purtroppo non troverà una soluzione concreta, vista la carenza di risorse, ma soprattutto, ed è bene sottolinearlo, vista l’assurda soluzione proposta.
I passaggi a livello vanno eliminati, ma non utilizzando la linea di cintura, spendendo inutilmente 70 milioni, ma interrando la linea, così come proposto negli anni ’90 da FS, e chissà perché mai voluto (?) dal Comune. Soluzione quest’ultima preferibile che garantirebbe tutti i vantaggi per sicurezza, rumore, percorrenze, recupero urbano e servizio ferroviario. Opera costosa, ma unica a detta degli esperti in grado di risolvere la problematica; invece si cercano alternative, ugualmente costose, che non risolveranno i problemi, anzi li moltiplicheranno.
In un contesto di crisi, dove mancano le risorse, è inutile pensare a progetti faraonici, quando non si riesce neppure a realizzare un semplice passaggio pedonale di superficie!
Si faccia pertanto un passo alla volta, non illudendo nessuno e la si smetta di ricercare consenso e poi scaricare poi sugli altri le responsabilità dei propri fallimenti.

mercoledì 20 marzo 2013

Ritardi non sanzionabili: il caso del R. 6019

Pubblichiamo la mail spedita all’Ufficio Regionale competente intreno@regione.fvg.it per segnalare il disservizio occorsa oggi agli utenti del R. 6019 Tarvisio – Udine delle ore 6.36

Buongiorno,
Vi segnaliamo che in giornata odierna il treno R. 6019 Tarvisio – Cervignano ha maturato all’arrivo in stazione a Udine un ritardo di 28 minuti.
Il ritardo è man mano salito nel corso del viaggio: a Gemona 15 min. (annunciato 10), a Tarcento e Tricesimo, 29 min. (annunciato 20).
Le cause del ritardo sono addebitabili ufficialmente a problemi dell’infrastruttura ferroviaria.
Il treno si è fermato per circa 10 minuti in aperta campagna tra Gemona e Artegna.
Insufficienti sono risultate le informazioni fornite a bordo, atteso che, il capotreno ha svolto un annuncio via interfono, ma gran parte degli altoparlanti risultavano guasti.
Solo dopo l’intervento di un ns. rappresentante, il capotreno ha accertato il guasto degli altoparlanti e che gran parte dei viaggiatori erano ignari di quanto stava succedendo.
Non vogliamo insegnare nulla a nessuno, né polemizzare, ma in queste circostanze, bisognerebbe accertarsi preventivamente che gli altoparlanti non funzionano e quindi è preferibile avvisare gli utenti a voce passando personalmente.
E’ tollerabile il guasto, specie se trattasi delle vecchie rotabili Ale 801, ormai alla frutta … non è tollerabile invece la mancanza di informazione.
Come rilevato, il treno è arrivato a Udine alle ore 8.25, anziché alle 7.57, causando pesanti disagi agli utenti, gran parte pendolari.
Da Udine, il treno è proseguito poi alla volta di Cervignano, arrivando a destinazione con soli 3 minuti di ritardo rispetto all’orario.
Paradossale è che ai fini del contratto di servizio, il ritardo di oggi non sarà preso in considerazione, e non conseguirà alcuna sanzione per il Gestore, in quanto il treno è ufficialmente arrivato a Cervignano (destinazione finale) entro i 5 minuti.
L’orario del R. 6019 prevede infatti l’arrivo a Udine alle ore 7.57, la successiva ripartenza alle 8.18 alla volta di Cervignano, dov’è previsto poi l’arrivo finale alle ore 8.54.
Il ritardo di oggi (28 min.) è stato pertanto in gran parte ridotto dalla sosta tecnica di 21 min. di Udine (7.57 – 8.18). Nel tratto Udine-Cervignano, il treno ha persino recuperato parte del ritardo: da 7 minuti a 3 …
Cordali saluti.
Comitato Pendolari Alto Friuli

martedì 19 marzo 2013

Iniziative in tutto il Friuli Venezia Giulia sulla ferrovia Gemona-Sacile

Il Coordinamento dei pendolari del FVG (Comitato pendolari Alto Friuli, Comitato spontaneo pendolari FVG, Comitato pendolari nodo Udine), in continuità con le numerose iniziative già svolte e con l'intento di promuovere la conoscenza, la storia e il futuro della linea ferroviaria Gemona Sacile, chiusa dallo scorso luglio 2012 per uno smottamento e considerata da RFI un ramo secco da tagliare, offre ai cittadini del Friuli Venezia Giulia l'opportunità di trascorrere una serata assieme, nella quale sarà illustrata la tratta ferroviaria, le fermate, i luoghi d'interesse culturale, paesaggistico, industriale da esperti in ambito ferroviario.
La regione è stata suddivisa in aree di competenza, al fine di poter offrire un servizio gratuito e di qualità:
Zona Pordenonese: Marica Sarcinelli, architetto paesaggista e Enrico Bianchet, esperto in materia ferroviaria
Zona Provincia Udine: Romano Vecchiet, storico delle ferrovie e direttore della biblioteca Civica "Vincenzo Joppi" di Udine, Simone Sesta, esperto in materia ferroviaria, Alessandro Puhali, esperto in materia ferroviaria, Marco Chiandoni, referente comitato spontaneo pendolari FVG
Zona Provincia Gorizia: Alessandro Puhali
Zona Trieste: Alberto Rutter, esperto in materia ferroviaria
Qualsiasi associazione interessata di qualunque natura, è pregata di mettersi in contatto con la segreteria al seguente numero telefonico: 339 3285395 Enrico Bianchet, oppure scrivere alla casella di posta ferroviasacilegemona@email.it

mercoledì 13 marzo 2013

Linea Gemona-Sacile: lavori in vista ? I Comitati sollecitato la creazione del tavolo di confronto. Noi siamo pronti e voi?

(Articolo di Giulia Sacchi – Messaggero Veneto 08.03.2013).- Rfi ha dato avvio a una gara d’appalto per l’esecuzione di interventi di manutenzione della linea ferroviaria Sacile-Gemona. Aria di riapertura? Può darsi. Nella comunicazione inviata a diverse ditte affinché formulino un’offerta per partecipare alla procedura competitiva, la società ha precisato che «la tratta resterà chiusa sino al 30 giugno», data entro cui i lavori andranno completati. Una notizia che è stata confermata da un’impresa di Udine che parteciperà alla gara di affidamento e che si è diffusa rapidamente negli ambienti ferroviari e tra pendolari e comitati, i quali si stanno interrogando su cosa accadrà da luglio in poi.
L’auspicio è che la linea possa tornare operativa. Ma in cosa consisterebbero i lavori? «Si tratta di cercare alcuni sottoservizi – hanno fatto sapere dalla ditta udinese che opera nel settore –.
Lungo la tratta ferroviaria esistono diversi tombini ostruiti e la società intende effettuare ricerche col georadar per individuarli. Una loro disconoscenza, infatti, potrebbe creare problemi di manutenzione dell’infrastruttura negli anni a venire».
Non è facile abbandonarsi all’ottimismo, dato che la linea è chiusa dal 6 luglio, ma che senso avrebbe effettuare manutenzioni e quindi investimenti, seppur contenuti, su una tratta che non ha futuro? E’ l’interrogativo dei pendolari, che dinanzi a questo scenario poco chiaro si sentono disorientati.
I comitati, comunque, non mollano la presa e stanno sollecitando la creazione del tavolo di lavoro con le istituzioni, tra cui la Provincia di Pordenone e quella di Udine, e i portatori d’interesse. «In questa fase di stand-by nei rapporti Regione-Stato è fondamentale non perdere ulteriore tempo e cominciare a sviluppare progetti seri che tengano conto di trasporto merci e passeggeri e potenziamento della tratta in chiave turistico-ambientale – dicono –. Entro 15 giorni presenteremo la nostra squadra di esperti da mettere a disposizione delle istituzioni. Il tavolo di lavoro dovrà sviluppare uno o più progetti volti allo sviluppo del territorio mediante la ferrovia: in questi anni ci sono state tante proposte, ma tutte giacciono nei cassetti di istituzioni e privati. Fondamentale sarà la figura del capofila, che ora potrebbe essere la Provincia, ma che necessariamente, dopo le elezioni, dovrà essere la Regione, l’unica competente in materia».

lunedì 11 marzo 2013

Servizi ferroviari: attivo servizio sms per segnalazioni alla Regione

I viaggiatori potranno segnalare direttamente alla Regione FVG le notizie riguardanti i servizi ferroviari.
Si tratta di una novità di rilevo, nonchè di un'ulteriore forma partecipativa volta a migliorare la qualità del servizio ferroviario.
A quanti sarà capitato di arrivare almeno una volta in ritardo dopo un travagliato viaggio in treno?
Per far fronte a queste criticità la Regione ha attivato un nuovo servizio che consente ai viaggiatori di segnalare tramite sms notizie riguardanti i servizi ferroviari.
Il servizio, che si aggiunge a quello già disponibile da qualche anno all'indirizzo mail intreno@regione.fvg.it , consente di segnalare agli uffici regionali disservizi o criticità inviando un sms al numero 342 4112559.
L'utente come prova del ricevimento della segnalazione riceverà un messaggio di risposta di cortesia.
Le segnalazioni verranno poi utilizzate dalla Regione per verificare e migliorare i servizi ferroviari sulla base di quanto previsto dal vigente contratto di servizio.
Si tratta certamente di un ulteriore apertura della Regione, la quale con l'avvo di questo servizio, ha accolto le proproste dei Comitati dei Pendolari.
Siamo soddisfatti, e ci auguriamo che il servizio venga utilizzato con intelligenza e buon senso dai viaggiatori, i quali - a nostro parere - dovranno segnalre solo i casi di disservizio grave, ma soprattutto dovranno farsi parte attiva per inviare suggerimenti propositivi, volti a migliorare la qualità del servizio offerto.
Le segnalazioni inviate tramite SMS o mail alla Regione non sostituiscono i reclami che vanno sempre trasmessi ai gestori dei servizi (Trenitalia o Società Ferrovie Udine Cividale).

domenica 10 marzo 2013

COGLIONI !

Coglioni ! Andate a lavorare in miniera ! Vediamo se la sera avete ancora energie per essere degli IDIOTI !”
Questo è l'amaro commento che abbiamo ricevuto da un pendolare relativo alla disdicevole azione dei graffittari a danno del nuovo Civity.
Mercoledì 6 marzo a Trieste è stato presentato il primo dei 12 nuovi elettrotreni Civity acquistati dalla Regione, costati ben 84 milioni di euro.
Ebbene durante la notte precedente qualche idiota, ha deciso di “decorare” parte della fiancata del nuovo treno, “regalando” così un bel danno alle casse pubbliche.
Prima di pubblicare le foto e questo post abbiamo riflettuto; questi gesti non andrebbero pubblicizzarli, tuttavia abbiamo deciso di scrivere questo post, perché non si può tacere e soprattutto perché questi Signori vanno puniti con severità !
Condannare a parole quanto successo non ha senso, è necessario che questi pseudo artisti, anzi il termine corretto è VANDALI, capiscano i danni che causano con queste sciagurate azioni.
Graffittare un treno, che è un bene pubblico, oltre che reato, è disdicevole e incivile.
Questa non è arte, in gergo è solo bombing
Noi ci domandiamo, ma in che Paese viviamo? E’ possibile che ogni notte i treni vengano presi d’assalto da questi sfigati ? Perché la Polfer non riesce ad assumere i provvedimenti necessari?
Serve una lezione esemplare a questi pseudo artisti. Non carcere, non multe, ma solo tanto e tanto lavoro, oltre che un po’ di schiaffi, un tempo salutari quali strumento correttivi !
Forse pretendere però di punire questi sfigati è qualcosa di abnorme, visto che viviamo in una Nazione allo sbando, colpita da scandali ogni giorno, incapace di reagire e di riconquistare un adeguato livello di civiltà.
Non serve solo condannare a parole questi gesti, serve agire, prevenire e soprattutto punire questi COGLIONI !

giovedì 7 marzo 2013

Benvenuti Civity !

Con questo semplice, ma significativo striscione (vedi foto), i Comitati dei Pendolari hanno accolto ieri mattina il primo degli otto nuovi elettrotreni Civity, acquistati dalla Regione FVG dalla spagnola CAF - Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles di Beasain.
La presentazione del nuovo treno si è svolta in stazione a Trieste, alla presenza degli Assessori regionali Riccardo Riccardi e Sandra Savino, dei direttori commerciali Estero ed Europa di CAF, Jesus Esnaola e Julien Barrutia, ed il senior advisor di CAF Enrico Giberti, nonché dei vertici di Ferrovie, ing. Maria Giaconia per Trenitalia e ing. Carlo De Giuseppe per Rfi.
Soddisfazione unanime è stata espressa da tutti per il risultato. "La promessa è stata mantenuta: i primi otto treni sono già in Italia ed hanno avviato le prove in linea, a fine estate saranno a disposizione dei cittadini del Friuli Venezia Giulia lungo la rete ferroviaria regionale", così l'assessore Riccardi ha "salutato" l’arrivo del primo "Civity".
In totale sono stati acquistati 12 convogli, ha ricordato Riccardi, ringraziando ancora una volta i Comitati Pendolari per il loro costante sostegno: "I primi otto entreranno in servizio a fine estate, dopo tutta una serie di collaudi che vedranno i treni fare base a Cervignano del Friuli, mentre gli ulteriori quattro, a politensione, destinati anche a percorrere la linea ferroviaria austriaca, saranno pronti ad inizio 2015".
Si tratta senza dubbio di un intervento epocale, che permetterà il rinnovamento di tutto il parco rotabile, che garantirà al servizio di fare quel un salto qualitativo tanto atteso.
"La Regione ha complessivamente impegnato per l'acquisto di nuovi treni, a disposizione del TPL su rotaia, risorse pari ad 84 milioni di euro - ha sottolineato l'assessore Riccardi - grazie ai quali riteniamo oggi di poter assicurare un reale cambiamento al modo di viaggiare dei nostri pendolari, dei lavoratori e degli studenti".
Soddisfazione è stata espressa dagli stessi rappresentanti dei Comitati Pendolari presenti: "la nostra attesa è stata tanta, ma ora i risultati si vedono. Questo è il risultato di un percorso di lavoro virtuoso, dove i Comitati hanno avuto un ruolo determinante. Un percorso partecipativo che ha visto il Tavolo di Lavoro dei Pendolari come fulcro."
Buoni i risultati dei test effettuati: i responsabili della CAF hanno confermato come sino ad oggi tutti i collaudi hanno dato pieno esito positivo nei circa 3.000 chilometri già percorsi.
I nuovi "Civity", lunghi quasi 92 metri e con una velocità massima di 160 chilometri/ora, sono treni modulari, composti da cinque vetture; in totale il convoglio presenta 295 posti a sedere. In una delle vetture di estremità è possibile accogliere passeggeri disabili in carrozzina ed in due vetture i servizi igienici sono attrezzati per persone a ridotto grado di mobilità. Nelle tre vetture intermedie la flessibilità della disposizione interna permette di ospitare sino a 30 biciclette. Tutte le vetture sono dotate di impianto di climatizzazione integrato, pannelli a Led per le informazioni ai passeggeri, impianti di videoregistrazione. I primi otto Civity che entreranno in servizio saranno "battezzati" con i nomi delle città di Gorizia, Pordenone, Trieste ed Udine, Cividale del Friuli ed Aquileia (località inserite nell'elenco Patrimonio mondiale Unesco), Lignano Sabbiadoro e Grado.
Che dire di più ? W il treno e buon viaggio !

lunedì 4 marzo 2013

Tavolo di lavoro dei Pendolari: il 6 marzo presentazione dei nuovi treni Civity

Si è svolto lunedì 25 febbraio l’incontro del Tavolo di Lavoro dei Pendolari, l’ultimo prima delle prossime elezioni regionali.
Durante l’incontro Regione FVG, Trenitalia e i Comitati dei Pendolari, hanno fatto il punto della situazione sul servizio ferroviario, con particolar riguardo al 2012.
Il ns. Comitato ha illustrato ai presenti il dossier 2012, che ha fotografato la situazione del servizio lungo la linea Udine-Tarvisio. I risultati di questo dettagliato dossier, relativo all’indice di puntualità, alle soppressioni e alle informazioni a bordo treno, sono reperibili cliccando il dedicato link
Sono tanti i temi trattati nel corso del Tavolo, che tratteremo nel dettaglio punto per punto. Prima però, vogliamo sottolineare il grande lavoro fatto in questi anni, durante i quali i Comitati dei Pendolari hanno svolto un ruolo determinante.
Concetto ribadito anche dall’Assessore Riccardo Riccardi, il quale ha ricordato che "in questi cinque anni di legislatura, con i pendolari, e grazie anche alla collaborazione di Trenitalia, è stato fatto un lavoro importante ed al prossimo quinquennio di Governo regionale lasciamo un'eredità fondamentale in termini di trasporto pubblico locale”.
 
ACQUISTO NUOVI TRENI – POLITICA TARIFFARIA In questi anni la Regione FVG ha avviato un processo di ammodernamento del parco rotabile senza precedenti, investendo ben 87 milioni di euro per l'acquisto e la messa in esercizio di nuovi treni destinati al trasporto regionale.
Si tratta come già noto di 8 elettrotreni Civity, acquistati dalla spagnola Caf, ai quali si aggiungono altri due convogli modulari politensione, utilizzabili lungo la rete austriaca.
I treni sono già costruiti e quasi pronti alla loro messa in esercizio, come meglio indicato di seguito.
Sotto il profilo della politica tariffaria, il Friuli è stata una delle poche regioni italiane a non tagliare le risorse destinate al TPL su ferro: l’incremento dei biglietti regionali si attesta nell’ordine del 20% negli ultimi tre anni, e non si registra nessun taglio alle corse.
Altre realtà registrano invece aumenti tariffari di oltre il 20% in un solo anno e consistenti tagli ai collegamenti.
Nel frattempo, dall'11 febbraio scorso, sono entrati in servizio i primi due treni "Vivalto" (acquistati dal Gruppo FS), mentre a breve Trenitalia dovrebbe comunicare i modi ed i tempi di consegna e di messa in esercizio degli ulteriori due complessi da cinque carrozze.
I nuovi treni Civity andranno a sostituire le vecchie Ale 801 e circoleranno su tutte le linee regionali, i nuovi Vivalto andranno invece a sostituire i complessi a media percorrenza e verranno utilizzati lungo le linee più trafficate, con particolar riguardo alla Trieste-Udine-Venezia.
 
PRESENTAZIONE NUVI TRENI CAF Sarà presentato il prossimo 6 marzo, alle ore 11.00, alla stazione ferroviaria di Trieste, il primo degli otto nuovi treni "Civity" ETR 563.
Sarà l’occasione per vedere da vicino e scoprire i nuovi treni Caf.
I rappresentanti dei pendolari avevano già avuto questo privilegio lo scorso 30 ottobre, quando unitamente all’Assessore Riccardi e ai vertici di Caf, avevano svolto un sopralluogo a Monte San Savino in Toscana, dove i treni erano impegnati a fare alcune prove tecniche.
Ora il nuovo materiale arriverà in Friuli, anche se non entrerà in esercizio da subito: i pendolari dovranno pazientare ancora alcuni mesi, atteso che non sono terminate le operazione di omologazione da parte dell’Agenzia Nazionale competente. I treni verranno testati direttamente lungo le linee friulane e contemporaneamente verrà formato il personale di macchina. Il “countdown” è già iniziato, e presto il Friuli ferroviario potrà voltare pagina e contare su infrastrutture degne di un Paese moderno.
 
MI.CO.TRA. Udine-Villach Un risultato d’eccezione conseguito è senza dubbio l’avvio del progetto Mi.Co.Tra., il quale ha permesso di garantire nuovamente i collegamenti transfrontalieri tra Udine e Villach.
Il progetto sperimentale partito grazie a fondi UE lo scorso 10.06.2012, va avanti con esiti più che postivi, atteso che la Regione FVG ha già prorogato il progetto sino al 31.12.2013, impegnando risorse proprie.
Il progetto come sottolineato da Riccardi va avanti visti i riscontri postivi, al di là di ogni aspettativa, tra tutti quello di aver “rotto” il monopolio di Trenitalia.
Dal suo avvio a fine gennaio 2013 il servizio ha fatto registrare oltre 37.500 passeggeri, di cui 22 mila transfrontalieri. Anche il gradimento dei viaggiatori è molto positivo e testimonia la qualità del servizio offerto da FUC e OBB.
Il collegamento ferroviario garantisce anche il trasporto di biciclette (oltre 500 solo nel mese di agosto 2012) e dal 6 gennaio scorso al Mi.Co.tra. è stato abbinato a Tarvisio il servizio gratuito di bus-navetta per gli sciatori. Manca purtroppo ancora una idonea pubblicizzazione, da svolgersi mediante una seria campagna di marketing; a tal fine sono in corso trattative tra FUC e RFI per l’installazione di alcuni cartelloni all’interno delle stazioni.
Il progetto va avanti e si propone quindi di diventare una linea stabile al termine della sperimentazione, capace in un secondo momento di attirare sempre maggiori viaggiatori, allungando altresì il tragitto sino a Trieste.
 
PENALI CONTRATTUALI ANNO 2011 Sono state quantificate in 498.063 euro le penali contrattuali applicate dalla Regione a Trenitalia per gli inadempimenti relativi all’anno 2011.
Da parte dell'Assessore Riccardi è stato proposto ai Comitati dei Pendolari - che in linea di principio si sono dichiarati d'accordo - di utilizzare le penali, per la definizione di un progetto-tipo e quindi di un intervento pilota per la riqualificazione delle medio-piccole stazioni FS del Friuli Venezia Giulia, nonché per la copertura della "tenuta" finanziaria del servizio ferroviario regionale.
Concordiamo nella destinazione delle penali in un fondo, che possa garantire l’avvio del cd “piano stazioni”, oltre ovviamente alla copertura finanziaria del servizio, onde evitare tagli alle corse.
Il progetto “pilota” dovrà coinvolgere una o al massimo due stazioni, in maniera da dar avvio a una seria progettazione, finalizzata ad un più facile accesso in stazione e al miglioramento dei servizi di stazione. Per far ciò è necessario l’individuazione di partner, che possano supportare l’iniziativa (Comuni, Province, associazioni, privati): FS è infatti sempre più propensa a disfarsi delle stazioni, ritenute un mero peso, concedendole gratuitamente agli Enti Locali.
Questo sta accadendo ad esempio a Gemona del Friuli, dove l’Amministrazione Comunale ha chiesto a RFI il comodato gratuito di parte dei locali, per poter nuovamente garantire ai Cittadini quei servizi (wc, biglietteria con operatore, infopoint ecc.) che le Ferrovie non sono più in grado (o non vogliono) offrire agli utenti.
Abbiamo già manifestato alla Regione FVG il nostro intendimento in merito sul cosa fare e su come utilizzare quelle risorse. Fondamentale sarà individuare le stazioni dove intervenire.
A tal fine, riteniamo che proprio Gemona possa essere la “stazione pilota”. Qui ci sono tutte le condizioni richieste:
- si tratta di una stazione media, capace di attrarre numerosi passeggeri dell’intero Alto Friuli;
- con la vicina autostazione costituisce un Centro Intermodale di II° livello come previsto dal Piano Regionale dei Trasporti;
- è una delle fermate del treno transfrontaliero Mi.Co.Tra. Udine-Villach, nonché punto di riferimento per i servizi integrati Trenitalia-Saf;
- l’Amministrazione Comunale si è già fatta parte diligente per richiedere la gestione in house dei locali della stazione;
- e non ultimo, proprio a Gemona, è sorto in maniera organizzata il Movimento dei Pendolari, grazie al quale si sono vinte alcune importanti battaglie.
 
SERVIZIO SMS La Regione FVG, nell’accogliere le richieste dei Comitati dei Pendolari, ha attivato un numero di telefono dedicato alle segnalazioni dei viaggiatori.
Gli utenti potranno inviare un SMS al numero 342 4112559 e segnalare disservizi e suggerimenti.
Il viaggiatore che invierà la segnalazione via sms, riceverà un messaggio di risposta automatico di cortesia.
L’avvio del servizio sms va così ad implementare il servizio mail intreno@regione.fvg.it il quale nel solo 2012 ha ricevuto oltre 150 segnalazioni.
 
CADENZIAMENTO DEGLI ORARI La Regione FVG ha confermato che sta continuando il progetto volto a introdurre entro l’anno il cadenzamento dell’orario ferroviario.
Senza dubbio si tratta del più importante metodo di gestione del servizio, in quanto con il cadenzamento si andrà a programmare le partenze dei treni dalla stessa stazione a minuti fissi di ogni ora; tornerà così fondamentale l’importanza del concetto di coincidenza.
Sarà necessario non solo favorire un cadenzamento treno-treno, ma anche uno di tipo integrato treno-bus, in grado da garantire un interscambio ottimale tra tutti i vettori del TPL.
 
LINEA GEMONA-SACILE Per approfondimenti e informazioni circa la questione della linea leggi il post dedicato clicca
 
CONCLUSIONI E PROSEPETTIVE C’è indubbiamente tanto lavoro ancora da fare, ma quanto fatto ci soddisfa e ci gratifica.
Sono stati anni impegnativi, caratterizzati da disservizi e disagi, ma per chi, come noi ha vissuto in prima linea questo percorso, è inevitabile non continuare a credere, che questa sia la strada giusta da seguire.
Il Tavolo di Lavoro dei Pendolari, ci auspichiamo, anzi lo pretenderemo, riprenderà dopo le elezioni regionali.
Chiunque amministrerà in futuro questa regione, dovrà comprendere l’importanza del lavoro svolto e proseguire a incentivare questo tipo di processo partecipativo, che ha permesso il raggiungimento di importanti risultati.
Non sono mancati i momenti di tensione e contrasto, come pure non mancano ancora le opinioni differenti circa la soluzione di determinate problematiche, tuttavia andiamo fieri del lavoro fino ad oggi svolto.
Un lavoro che a breve darà il risultato più importante, ovvero il rinnovamento dell’intero parco rotabile: un risultato che pareva impossibile e oggi è alla portata di mano.
Per chi ha partecipato attivamente al Tavolo di Lavoro dei Pendolari, è impossibile non riconoscere l’impegno e la caparbietà dell’assessore Riccardi, che ha saputo con equilibrio mantener fede agli impegni, non illudendo nessuno e non promettendo cose irrealizzabili.
Con la Regione in questi anni ci siamo sempre confrontati con schiettezza, a volte a muso duro, ma sempre nel reciproco rispetto; ci siamo conosciuti man mano, con i nostri pregi e difetti, cercando di affrontare i problemi con metodo.
I risultati sono arrivati, anche se alcuni sono slittati per i soliti e assurdi problemi legati alla burocrazia.
Il Tavolo di Lavoro dei Pendolari lascia quindi un’eredità importante, che dovrà essere raccolta dalla prossima Amministrazione regionale, la quale avrà il compito di dare continuità a questo lavoro.

domenica 3 marzo 2013

Monitoraggio 2012 linea Udine-Tarvisio 2012: soppressioni da record, ma la tendenza di fine anno è positiva

E’ stato consegnato lunedì 25 febbraio, nel corso dell’ultima sessione del Tavolo di Lavoro dei Pendolari, il dossier 2012, che raccoglie i dati dei monitoraggi svolti in ordine a ritardi, soppressioni registrate lungo la linea Udine-Tarvisio.
Un monitoraggio ha permesso di segnalare alle Autorità competenti (Regione FVG e Direzione Trenitalia) i maggiori episodi di disservizi registrati lungo la linea Udine-Tarvisio 178 casi, con ben 67 email.
Le SOPPRESSIONI accertate sono state 100 contro le 70 del 2011 (+43%), una media di 8,33 soppressioni al mese, 0,32 soppressioni al giorno/feriale.
I RITARDI superiori ai 10 minuti rilevati sono stati 78 contro i 41 del 2011 (+90%), una media di 6,5 al mese. Il ritardo medio rilevato nel corso del 2012 è stato pari a 18 min. e 30 sec. (nel 2011 era di 30 minuti).
I risultati del presente report sono ovviamente parziali, visto che è probabile che l’indice delle soppressioni e dei ritardi siano ben superiori, atteso che nei giorni festivi e nella fasce morbide dei feriali il monitoraggio è stato solo parziale.
Il monitoraggio non ha tenuto conto dei ritardi annunciati e preventivamente informati da Trenitalia, con particolar riferimento a quelli verificatisi tra il 21 febbraio e il 27 maggio 2012 per l’esecuzione di alcuni lavori di manutenzione alla linea ferroviaria.
Il risultato del report, dimostra tuttavia come nel suo complesso il 2012 è stato l’anno più nero per il servizio ferroviario lungo la linea Pontebbana. Raffrontando i dati delle soppressioni e dei ritardi degli ultimi 2 anni, si evince che sia l’affidabilità, che la puntualità del servizio nel corso del 2012 sonoo drasticamente calate:
ANALISI PER PERIODO:
Analizzando in maniera più dettagliata e per periodi i risultati del monitoraggio, si evince come gran parte delle soppressioni (pari al 64%) si sono verificate durante il primo trimestre 2012, mentre il 24% tra luglio e settembre. Molto positivi sono stati i mesi primaverili e quelli autunnali: maggio, ottobre e dicembre non registrano soppressioni, mentre dal 1 ottobre al 31 dicembre 2012 le soppressioni accertate sono state soltanto 2.
DAL 01.01.2012 AL 13.03.2012: si è registrato un pesante avvio d’anno che ha contato ben 64 soppressioni (pari 1,03 al giorno/feriale) e 26 i ritardi superiori ai 10 min. 
Numero Soppressioni
% soppressioni  al giorno/feriali
Numero
Ritardi
Media Minuti
Singolo Ritardo
64
1,03 al giorno
26
25 min. 55 sec.
DAL 14.03.2012 AL 20.08.2012: i dati rammostrano un netto miglioramento del servizio, le soppressioni rilevate sono 18 (pari al 0,13 al giorno/feriale) e i ritardi accertati oltre i 10 min. 25.
Numero Soppressioni
% soppressioni  al giorno/feriali
Numero
Ritardi
Media Minuti
Singolo Ritardo
18
 0,13 al giorno
25
 18 min.
E' indubbio che i lavori di manutenzione all'infrastruttura ferroviaria fra Carnia e Tarvisio, incominciati il 20 febbraio e terminati solo a fine maggio, hanno determinato pesanti disagi all'utenza, superiori rispetto a quelli annunciati da Trenitalia (10 min.). Basti solo pensare che alcuni collegamenti sono stati particolarmente penalizzati, tanto da dimezzarne il normale flusso di viaggiatori, come nel caso del treno R. 6019 Tarvisio-Udine delle ore 6.36, il quale ha accumulato spesso ritardi nell’ordine dei 15-20 min., non tollerabili per i tanti pendolari dell’Alto Friuli, che dovevano raggiungere Udine in orario per raggiungere il posto di lavoro.
 
DAL 21.08.2012 AL 30.09.2012: il trend positivo che ha fatto sperare per il futuro è stato interrotto da un nuovo tracollo che si è si è registrato tra la fine di agosto e le prime due settimane di settembre, quando gli indici delle soppressioni e dei ritardi sono ritornati nuovamente ad aumentare. In un soli 33 giorni si sono registrate 16 soppressioni (pari al 0,59 al giorno) e 9 ritardi accertati oltre i 10 min.
Numero Soppressioni
% soppressioni  al giorno
Numero
Ritardi
Media Minuti
Singolo Ritardo
16
0,59 al giorno
16
17 min.
DAL 01.10.2012 AL 31.12.2012: i dati dimostrano un nuovo miglioramento del servizio con sole 2 soppressioni (pari al 0,02 al giorno/feriale) e 18 ritardi accertati oltre i 10 min. Si tratta senza dubbio del miglior periodo del servizio, visto che nei mesi di ottobre e dicembre non abbiamo registrano soppressioni.
Numero Soppressioni
% soppressioni  al giorno/feriali
Numero
Ritardi
Media Minuti
Singolo Ritardo
2
 0,02 al giorno
18
 19 min. 33 sec.
I MOTIVI di questi risultati sono molteplici: in primis riconducibili al vetusto parco rotabile e alla sua manutenzione, ma anche a guasti all’infrastruttura ferroviaria e a questioni organizzative legate alla gestione delle risorse umane di Trenitalia.
 
CONCLUSIONI ANNO 2012
Nel complesso i dati del monitoraggio 2012 evidenziano un significativo peggioramento rispetto a quelli del 2011: le soppressioni e i ritardi superiori ai 10 minuti sono sensibilmente aumentati come sopra descritto. E’ tuttavia innegabile che, da marzo in poi, la Direzione Regionale Trenitalia, sollecitata dalla Regione FVG e dai Comitati dei Pendolari, ha svolto un buon lavoro per fronteggiare la situazione emergenziale che si era creata tra gennaio e marzo.
Come già rilevato il gran numero delle soppressioni registrato nel primo trimestre 2012 è conseguito soprattutto da un parco rotabile vetusto (di oltre 30 anni), soggetto sempre più spesso a guasti forieri di disservizi per l’Utenza.
Da aprile in poi è stato apprezzabile l’impegno di Trenitalia nell’affrontare le problematiche contingenti rivenienti dai “mali” orami cronici del parco rotabile. La diminuzione delle soppressioni (fatto salvo per il periodo di settembre), è stato certamente determinato dall’avvio di un nuovo metodo di manutenzione delle rotabili, atteso che sono diminuiti i guasti e conseguentemente i disservizi per i pendolari. Riteniamo che in questi ultimi tre anni si sono fatti alcuni passi in avanti, grazie alla concertazione del Tavolo di Lavoro istituito dalla Regione FVG con Trenitalia e i Comitati dei Pendolari, ma si registrano ancora incredibili svarioni e buchi nell’organizzazione e nella gestione del servizio offerto.
Attendiamo ora quali saranno i risultati ufficiali del 2012 che Trenitalia comunicherà alla Regione FVG, e in base ai quali, si saprà, se sono stati rispettati o meno gli indici contrattuali. Preferiamo guardare il bicchiere mezzo pieno e credere che la tendenza positiva registrata negli ultimi mesi del 2012 continui anche in questo 2013, il quale rappresenterà l’anno della svolta per il trasporto ferroviario regionale, grazie all’arrivo dei nuovi treni Caf e Vivalto.
 
TENDENZA ANNO 2013
Mese di Gennaio 2013: Il monitoraggio ha evidenziato 2 soppressioni e 16 ritardi superiori ai 10 minuti. Nello specifico il risultato sconta un paio di giornate dove il servizio è andato in sofferenza, rispettivamente il 14, a fronte di una nevicata e il 30 per cause non note. 
E' nettamente migliorata l’informativa a bordo treno, passata dal 58,34% del novembre 2012 all’attuale 68,33%.
Comparando i dati di gennaio 2012 con quello del 2013 si evidenzia come si è passati da una media di 1,12 soppressioni al giorno/feriali del 2012 a 0,08.
In generale i risultati di gennaio 2013, confermano il trend positivo degli ultimi mesi del 2012.
 
Mese di Febbraio 2013: I risultati evidenziano invece un aumento delle soppressioni rispetto a gennaio, passate a 8 (0,08 a 0,44 soppressioni al giorno/feriali). Anche in questo caso le soppressioni sono state motivate dal maltempo e in particolare delle nevicate del 13 e 14 febbraio, che hanno interessato la nostra regione, ma non solo.
Sia gennaio, che febbraio 2013, rilevano invece un netto aumento delle situazioni di ritardi superiori a 10 min. (16 a gennaio e 22 a febbraio), con un ritardo medio pari a 27 min. circa.
Allo stato non paiono sussistere casi di treni critici, ma i disservizi risultano spalmati su tutte le corse.
Dati nettamente migliori rispetto al 2012, quando nel medesimo periodo vennero accertate 50 soppressioni e 19 ritardi.