Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 16 agosto 2017

Fuma in bagno una sigaretta e rischia di far bloccare il treno

Fumare sul treno è vietato dal lontano 2003, come previsto dalla Legge 16 gennaio 2003 n. 3 che ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi pubblici, le metropolitane, i treni, ecc.
Per i trasgressori è prevista una multa che va da un minimo di euro 27,50 (se viene pagata al momento della contestazione) ad un massimo di euro 275. La sanzione, inoltre, è raddoppiata se si fuma in presenza di una donna incinta, di un neonato oppure di un bambino fino a 12 anni di età.
Sui treni è lo stesso personale a bordo a vigilare sull'applicazione delle disposizioni di legge e a commutare le multe in caso di violazione.
Oggi i moderni treni sono dotati di impianti d’allarme che segnalano la presenza di fumo a bordo e soprattutto sono equipaggiati di un sistema antincendio che in caso di necessità si attiva automaticamente e blocca la marcia del convoglio.
Negli anni non sono mancati episodi di trasgressori che non sono riusciti a resistere alla tentazione di accendersi una sigaretta a bordo, con conseguenze spesso poco piacevoli per i viaggiatori che, loro malgrado, hanno potuto testare l’efficienza dell’impianto antincendio.
In alcuni casi infatti il fumo della sigaretta ha fatto scattare l’allarme “regalando” una inaspettata doccia d’acqua nebulizzata ai viaggiatori.
In altri casi l’allarme ha bloccato automaticamente sui binari il treno, scatenando l’ira dei pendolari contro il passeggero fumatore.
Una situazione simile si è verificata qualche settimana fa a bordo del treno R. 6017 (Tarvisio-Udine-Trieste). Un ragazzo ignaro forse dell’esistenza del sistema antincendio del ETR 563 si è appartato nella toilette per fumarsi una sigaretta; i sensori degli apparati di sicurezza hanno subito rilevato il fumo e sono scattati gli apparati di emergenza.
Fortunatamente è scattato solo l’allarme antifumo e non quello antincendio che avrebbe bloccato il treno e “innaffiato” l’intera vettura. Grazie alle telecamere poste a bordo, il capotreno è riuscito immediatamente ad individuare il responsabile che nel mentre era ritornato a sedere.
Con garbo e professionalità il capotreno ha contestato al trasgressore la violazione, intimandogli il pagamento della sanzione prevista per legge, pari ad € 27,50, avvisandolo altresì che il gesto poteva arrecare ben altri danni qualora si fosse attivato l’allarme antincendio che avrebbe bloccato il treno (uno dei più frequentati dai pendolari).
Il tutto è terminato con le scuse del trasgressore che ha pagato immediatamente la sanzione.
Bravo il capotreno, un ottimo esempio che dovrebbe essere replicato anche nei confronti dei tanti maleducati che sporcano o peggio vandalizzano i nostri treni, specialmente quelli nuovi, pagati dai contribuenti regionali.

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