Dopo l'annuncio della riapertura dell'intera linea Sacile-Gemona, sulla stampa locale sta impazzando la "corsa alla notizia", con i più disparati temi legati alla questione ferrovia: passaggi a livello e caselli in particolare nel mirino ad Aviano e Sacile.
Una "gara" a pubblicare articoli, uno dietro l'altro, che a nostro parere poco hanno a che vedere con una cronaca oggettiva e corretta. I pezzi infatti si basano spesso su fonti non titolate, ossia non appartenenti all’ambiente (es. bidelli, ex politici "trombati", sindacalisti) che non conoscono le problematiche legate alla ferrovia.
Risultato? Polemiche che lasciano il tempo che trovano, utili forse a far vendere qualche copia in più, inutili protagonismi di Paese, ma soprattutto un errato approccio della materia, foriero di strumentalizzazioni sull'opinione pubblica.
La questione della Gemona-Sacile merita invece ben altri approfondimenti, visto che la ferrovia rappresenta un patrimonio del nostro Territorio, che ha bisogno di essere valorizzato e non demonizzato. La situazione sul "Piano stazioni", il "Progetto di Territorio", i nuovi orari e l'intermodabilità treno-bus, nonché i progetti turistici a partire dal Treno+Bici sono temi che senza dubbio meriterebbero un approfondimento giornalistico serio.
I quotidiani locali sono "la voce del Territorio" e da sempre sostengono i progetti volti a migliorare la qualità della vita dei nostri Paesi, e non dovrebbero invece essere fonti di continue polemiche.
Tuttavia non è la prima volta che la ferrovia viene utilizzata per notizie "spazzatura": già in passato, sulla cronaca di Sacile, ci sono stati titoloni per denunciare vandalismi inesistenti in stazione a San Liberale, in cui si denunciavano "divelti fili elettrici" o "l'incuria sui binari" con l'abbandono di rifiuti (LEGGI). In realtà lo scoop era limitato ad un semplice filo staccato da un lampione o ad una lattina di coca cola abbandonata sui binari ...
In questi anni abbiamo sempre avuto un rapporto molto stretto ed un approccio molto positivo con tutta la stampa, alla quale dobbiamo dire Grazie per aver perorato – con una cronaca puntuale - la causa della Gemona-Sacile, intrisa da numerosi articoli che hanno dato spazio alle nostre iniziative, svolgendo un ruolo fondamentale nella riapertura.
La riattivazione della linea è senza dubbio un risultato importante per la Pedemontana, al quale hanno lavorato in tanti e che è stato convintamente supportato dalla stampa locale e in particolare da alcuni giornalisti che si sono prodigati a seguire le vicende di questo "miracolo ferroviario".
Ultimamente però quest'interesse è scemato poiché il tema è stato sviato sulle polemiche. Forse raggiunto il risultato della riapertura, ora si teme di non potere offrire spunti di cronaca e così, dando voce a chi non conosce nulla di questo argomento, si corre il rischio di demolire quanto di buono fatto con tanta fatica, irritando l'opinione pubblica con notizie di scarso rilievo.
Purtroppo questa continua corsa ”all'articolo a tutti i costi” risulta controproducente alla causa, visto il basso livello dei temi trattati: ci domandiamo perchè prima di pubblicare certi pezzi non si cerchino fonti autorevoli ed attendibili, come ad esempio i responsabili di RFI, Trenitalia, la Regione FVG o semplicemente i Sindaci?
Non comprendiamo infatti quale sia la linea editoriale dei quotidiani che fino ad ieri hanno sostenuto la riapertura della ferrovia, ma oggi invece sembrano “remare contro", preoccupati forse più di riempire le pagine del giornale, con falsi scoop, che di approfondire i temi della ferrovia.
Nonostante il nostro ottimo rapporto con la stampa, già la scorsa primavera c'è stato un "un incidente diplomatico" con una redazione; per poco infatti la ricerca spasmodica della notizia a tutti i costi, stava rovinando l'organizzazione della "Giornata Nazionale delle Ferrovie non dimenticate", evento di carattere nazionale promosso da numerosi sodalizi con tanta fatica.
Una "gara" a pubblicare articoli, uno dietro l'altro, che a nostro parere poco hanno a che vedere con una cronaca oggettiva e corretta. I pezzi infatti si basano spesso su fonti non titolate, ossia non appartenenti all’ambiente (es. bidelli, ex politici "trombati", sindacalisti) che non conoscono le problematiche legate alla ferrovia.
Risultato? Polemiche che lasciano il tempo che trovano, utili forse a far vendere qualche copia in più, inutili protagonismi di Paese, ma soprattutto un errato approccio della materia, foriero di strumentalizzazioni sull'opinione pubblica.
La questione della Gemona-Sacile merita invece ben altri approfondimenti, visto che la ferrovia rappresenta un patrimonio del nostro Territorio, che ha bisogno di essere valorizzato e non demonizzato. La situazione sul "Piano stazioni", il "Progetto di Territorio", i nuovi orari e l'intermodabilità treno-bus, nonché i progetti turistici a partire dal Treno+Bici sono temi che senza dubbio meriterebbero un approfondimento giornalistico serio.
I quotidiani locali sono "la voce del Territorio" e da sempre sostengono i progetti volti a migliorare la qualità della vita dei nostri Paesi, e non dovrebbero invece essere fonti di continue polemiche.
Tuttavia non è la prima volta che la ferrovia viene utilizzata per notizie "spazzatura": già in passato, sulla cronaca di Sacile, ci sono stati titoloni per denunciare vandalismi inesistenti in stazione a San Liberale, in cui si denunciavano "divelti fili elettrici" o "l'incuria sui binari" con l'abbandono di rifiuti (LEGGI). In realtà lo scoop era limitato ad un semplice filo staccato da un lampione o ad una lattina di coca cola abbandonata sui binari ...
In questi anni abbiamo sempre avuto un rapporto molto stretto ed un approccio molto positivo con tutta la stampa, alla quale dobbiamo dire Grazie per aver perorato – con una cronaca puntuale - la causa della Gemona-Sacile, intrisa da numerosi articoli che hanno dato spazio alle nostre iniziative, svolgendo un ruolo fondamentale nella riapertura.
La riattivazione della linea è senza dubbio un risultato importante per la Pedemontana, al quale hanno lavorato in tanti e che è stato convintamente supportato dalla stampa locale e in particolare da alcuni giornalisti che si sono prodigati a seguire le vicende di questo "miracolo ferroviario".
Ultimamente però quest'interesse è scemato poiché il tema è stato sviato sulle polemiche. Forse raggiunto il risultato della riapertura, ora si teme di non potere offrire spunti di cronaca e così, dando voce a chi non conosce nulla di questo argomento, si corre il rischio di demolire quanto di buono fatto con tanta fatica, irritando l'opinione pubblica con notizie di scarso rilievo.
Purtroppo questa continua corsa ”all'articolo a tutti i costi” risulta controproducente alla causa, visto il basso livello dei temi trattati: ci domandiamo perchè prima di pubblicare certi pezzi non si cerchino fonti autorevoli ed attendibili, come ad esempio i responsabili di RFI, Trenitalia, la Regione FVG o semplicemente i Sindaci?
Non comprendiamo infatti quale sia la linea editoriale dei quotidiani che fino ad ieri hanno sostenuto la riapertura della ferrovia, ma oggi invece sembrano “remare contro", preoccupati forse più di riempire le pagine del giornale, con falsi scoop, che di approfondire i temi della ferrovia.
Nonostante il nostro ottimo rapporto con la stampa, già la scorsa primavera c'è stato un "un incidente diplomatico" con una redazione; per poco infatti la ricerca spasmodica della notizia a tutti i costi, stava rovinando l'organizzazione della "Giornata Nazionale delle Ferrovie non dimenticate", evento di carattere nazionale promosso da numerosi sodalizi con tanta fatica.
In quel frangente, la smania di pubblicare in anteprima una foto del mezzo realizzato dagli studenti di Sacile, nonostante l'invito ad evitare fughe di notizie imposte dal Gestore ferroviario, per poco ha rischiato di far saltare il “battesimo” dei ciclotreni nella stazione di Aviano.
Questo non vuole essere una mera critica all'operato dei giornalisti, in quanto alcuni hanno dimostrato di lavorare con correttezza e professionalità, ma è semplicemente un invito a rispettare la vera cronaca e soprattutto a controllare le fonti in maniera scrupolosa evitando di dare impasto all'opinione pubblica delle bufale.
Il caso specifico è emblematico se consideriamo la confusione nei servizi di cronaca relativi ai caselli di Sacile e Budoja, che certi corrispondenti hanno reso insostenibile.
A fine luglio un pezzo titolato "il Casello di Budoja sta crollando" denunciava la situazione di degrado del manufatto – oggi abbandonato e pericolante - e l'intenzione del Sindaco ad acquistarlo da RFI per l'importo simbolico di 1 € (LEGGI). Solo una settimana più tardi, la medesima testata pubblicava altro pezzo sulla situazione dei caselli a Sacile (in realtà uno è sito in Comune di Fontanafredda!) dove si riportava "le casette lungo la ferrovia della Pedemontana, senza treni dal 2012 e con il progetto in corso di farli ripartire fra 120 giorni, sono tante: tre a Sacile. Tanti sono stati abbandonati e aggrediti dalla vegetazione, come capita a quello in via Curiel. Altri sono stati riqualificati, come quello a Budoia dove il Comune gestisce la struttura". Come riqualificati? Ma se una settimana prima era inagibile e pericolante? (LEGGI)
Questo non vuole essere una mera critica all'operato dei giornalisti, in quanto alcuni hanno dimostrato di lavorare con correttezza e professionalità, ma è semplicemente un invito a rispettare la vera cronaca e soprattutto a controllare le fonti in maniera scrupolosa evitando di dare impasto all'opinione pubblica delle bufale.
Il caso specifico è emblematico se consideriamo la confusione nei servizi di cronaca relativi ai caselli di Sacile e Budoja, che certi corrispondenti hanno reso insostenibile.
A fine luglio un pezzo titolato "il Casello di Budoja sta crollando" denunciava la situazione di degrado del manufatto – oggi abbandonato e pericolante - e l'intenzione del Sindaco ad acquistarlo da RFI per l'importo simbolico di 1 € (LEGGI). Solo una settimana più tardi, la medesima testata pubblicava altro pezzo sulla situazione dei caselli a Sacile (in realtà uno è sito in Comune di Fontanafredda!) dove si riportava "le casette lungo la ferrovia della Pedemontana, senza treni dal 2012 e con il progetto in corso di farli ripartire fra 120 giorni, sono tante: tre a Sacile. Tanti sono stati abbandonati e aggrediti dalla vegetazione, come capita a quello in via Curiel. Altri sono stati riqualificati, come quello a Budoia dove il Comune gestisce la struttura". Come riqualificati? Ma se una settimana prima era inagibile e pericolante? (LEGGI)
Fare giornalismo nei Territori è una grande responsabilità perché il Giornale è l'unica voce che la gente ascolta; l'informazione deve essere necessariamente corretta per scongiurare di divulgare “fake news” destabilizzanti verso l'opinione pubblica e denigratorie verso chi con determinazione e professionalità sta lottando per far valorizzare un patrimonio delle nostre Comunità, qual è la ferrovia.
Coerentemente con quanto fatto fino ad oggi restiamo disponibili a collaborare solo con chi si dimostrerà professionale e che narrerà una cronaca veritiera - a prescindere dalle posizioni pro o contro il treno - e non "farà un uso gossipparo" della questione ferrovia, che merita il massimo rispetto e non essere banalizzata con articoli da "bar sport".
Coerentemente con quanto fatto fino ad oggi restiamo disponibili a collaborare solo con chi si dimostrerà professionale e che narrerà una cronaca veritiera - a prescindere dalle posizioni pro o contro il treno - e non "farà un uso gossipparo" della questione ferrovia, che merita il massimo rispetto e non essere banalizzata con articoli da "bar sport".
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