Dopo l’annuncio della riapertura della linea Gemona-Sacile, noto peraltro dallo scorso aprile, quando la notizia venne anticipata dal nostro Comitato, impazza ora sulla stampa locale la questione della ferrovia.
L’INTERESSE DELLA STAMPA: i giornalisti delle varie testate si stanno dando “battaglia” sui temi più disparati, riportando anche dichiarazioni di soggetti che fino ad oggi nulla hanno fatto per la riattivazione della linea.
Cosi appaiono strumentali gli interventi del sindacalista, Mario Bellomo (CGIL), non nuovo a questi exploit e della docente sacilese, Rossana Casadio, che col ritorno del treno chiedono la riapertura delle iscrizioni per gli Istituti scolastici del polo di Sacile (vedi articolo a lato).
Il treno tornerà a viaggiare da dicembre lungo la tratta Sacile-Maniago e salvo "miracoli divini" risulta impossibile pensare ad un mese dall’inizio delle lezioni ad una riapertura delle iscrizioni, visto che il termine viene deciso dal Ministero (MIUR) e generalmente scade a febbraio.
Siamo sorpresi che un sindacalista e una docente di lungo corso non sappiano queste cose, salvo ovviamente pensare che il loro intervento sia solo per mettersi in luce…
Bocche cucite invece da parte dei Dirigenti Scolastici che in ordine alla questione ferrovia non si sono ancora espressi.
Se vogliamo evitare di scrivere bufale ed essere costruttivi e lungimiranti, ritenamo che gli Istituti Scolastici di Sacile e Maniago debbano da oggi in poi, consci dei nuovi orari fs, attivarsi per promuoversi, in maniera da arrivare preparati all’apertura delle iscrizioni per l'anno scolastico 2018/2019, che si apriranno dal prossimo dicembre.
SACILE E PASSAGGI A LIVELLO: interessante invece è la questione sollevata dalla stampa sui passaggi a livello di Sacile (vedi articolo a lato).
Un tema certamente importante, di cui eravamo consapevoli fin dall’inizio e per il quale avevamo chiesto ai Comuni ed a RFI di confrontarsi per limitare al massimo il disagio.
RFI da parte sua ha assicurato che i PL verranno gestiti con nuove tecnologie che ridurranno i tempi di chiusura, auspicando tuttavia una riduzione di alcuni PL rurali posti lungo la linea.
Tralasciando la polemica fomentata sui social dai soliti tuttologhi, il tema merita certamente una adeguata trattazione.
A Sacile i PL sono cinque:
1) Via Lacchin, adiacente alla stazione e posto lungo la direttrice della Udine-Venezia. E’ tra i PL che RFI ha in programma di chiudere e per il quale nei mesi scorsi Comune e RFI hanno presentato il progetto che permetterà la realizzare un sottopasso ciclopedonale che collegherà Via Lacchin a Via Bertolissi; il traffico veicolare sarà dirottato in via Di Vittorio a San Odorico sfruttando il sottopasso esistente a Topaligo;
2) PL rurale/strada privata Via Castelet;
3) Via dello Stadio;
4) Via Matteotti (SS 13 Pontebbana) a San Giovanni del Tempio. Si tratta del punto nevralgico per il quale si auspica la realizzazione di un sottopasso, come annunciato recentemente dall’Assessore all’Urbanistica, Anna Zanfrà;
5) Via Curiel (SP 17).
Uno nuovo PL è invece stato richiesto dal Comune a RFI per permettere l’accesso all’area del Parco dello Sport lungo la nuova strada che corre parallela alla ferrata.
La questione dei PL terrà senza dubbio banco nei prossimi mesi e non mancheranno polemiche e strumentalizzazioni al riguardo. L’auspico è che l’Amministrazione Comunale, che ha sempre ha sostenuto la causa della ferrovia e RFI riescano a trovare unità d’intenti e soprattutto – con l’ausilio della Regione - competente per materia - si avvi senza ritardo la progettazione del sottopasso lungo la SS13 Pontebbana, l’unico vero punto dove a nostro parere saranno possibili riscontrare disagi alla circolazione automobilistica derivanti dalla riattivazione del treno.
Un tema certamente importante, di cui eravamo consapevoli fin dall’inizio e per il quale avevamo chiesto ai Comuni ed a RFI di confrontarsi per limitare al massimo il disagio.
RFI da parte sua ha assicurato che i PL verranno gestiti con nuove tecnologie che ridurranno i tempi di chiusura, auspicando tuttavia una riduzione di alcuni PL rurali posti lungo la linea.
Tralasciando la polemica fomentata sui social dai soliti tuttologhi, il tema merita certamente una adeguata trattazione.
A Sacile i PL sono cinque:
1) Via Lacchin, adiacente alla stazione e posto lungo la direttrice della Udine-Venezia. E’ tra i PL che RFI ha in programma di chiudere e per il quale nei mesi scorsi Comune e RFI hanno presentato il progetto che permetterà la realizzare un sottopasso ciclopedonale che collegherà Via Lacchin a Via Bertolissi; il traffico veicolare sarà dirottato in via Di Vittorio a San Odorico sfruttando il sottopasso esistente a Topaligo;
2) PL rurale/strada privata Via Castelet;
3) Via dello Stadio;
4) Via Matteotti (SS 13 Pontebbana) a San Giovanni del Tempio. Si tratta del punto nevralgico per il quale si auspica la realizzazione di un sottopasso, come annunciato recentemente dall’Assessore all’Urbanistica, Anna Zanfrà;
5) Via Curiel (SP 17).
Uno nuovo PL è invece stato richiesto dal Comune a RFI per permettere l’accesso all’area del Parco dello Sport lungo la nuova strada che corre parallela alla ferrata.
La questione dei PL terrà senza dubbio banco nei prossimi mesi e non mancheranno polemiche e strumentalizzazioni al riguardo. L’auspico è che l’Amministrazione Comunale, che ha sempre ha sostenuto la causa della ferrovia e RFI riescano a trovare unità d’intenti e soprattutto – con l’ausilio della Regione - competente per materia - si avvi senza ritardo la progettazione del sottopasso lungo la SS13 Pontebbana, l’unico vero punto dove a nostro parere saranno possibili riscontrare disagi alla circolazione automobilistica derivanti dalla riattivazione del treno.
Nessun commento:
Posta un commento