Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 22 luglio 2014

Lettera aperta all’Assessore Santoro: serve un’azione politica forte e coraggiosa verso FS

Gentile Assessore,
siamo nuovamente costretti a scriverLe per segnalare la precaria situazione in cui versa il servizio ferroviario regionale, con migliaia di pendolari, costretti a viaggiare da mesi in condizioni a dir poco imbarazzanti.
Ieri si è verificata l’ennesima “Caporetto”, visto che verso le 17 è saltato nuovamente il sistema di controllo lungo la tratta Palmanova-Cervignano-Monfalcone, determinando pesantissimi ritardi (sino a 83 minuti) a tutti i treni in circolazione lungo la linea 15.
Di seguito riportiamo il “bollettino di guerra” di ieri, che ha visto 1 soppressione e 6 ritardi >10 min.
R. n.  6002 -  p. 16.50
Trieste-Tarvisio
Ritardo  83 min.
R n. 21008 - p. 16.56
Trieste-Carnia
Ritardo 14 min.
R. n. 6040 - p. 17.50
Trieste-Tarvisio
Ritardo 40 min.
R. n. 6017- p. 6.45
Tarvisio-Trieste
Ritardo 25 min.
R. n. 6041 - p. 15.55
Tarvisio-Trieste
Ritardo 42 min.
R. n. 6043 - p. 17.21
Carnia-Trieste
Ritardo 79 min.
R. n. 6045 - p. 18.30
Carnia-Udine
Soppresso
Con i disservizi registrati a luglio il numero complessivo tra ritardi>10 min. e soppressioni dall’inizio dell’anno è arrivato a quota 363 su 169 gg. monitorati.
In tutto il 2013 si erano registrati 333 casi di disservizio (81 soppressioni e 252 ritardi>10 min.).
Dal 01.01.2014 ad oggi le soppressioni sono 34 e 307 i ritardi>10 min.; al 30 giugno l’indice di disservizio (ritardi>10 min.+soppressioni/num.treni programmati) era pari all’10,76%. contro il 4,41% registrato nel 2013.
Il sistema ormai è al collasso con mezzi rotabili vetusti non più in grado di offrire un servizio secondo i parametri contrattuali e una rete infrastrutturale fragilissima, soggetta giornalmente a guasti che mettono in tilt la circolazione.
Senza contare poi all’inefficiente organizzazione di Trenitalia e RFI, società, come da Lei affermato “autoreferenziali”, che “viaggiano” con logiche assurde e irresponsabili.
La realtà è che Trenitalia da oltre 1 anno e mezzo sta tenendo sotto scacco la Regione, dettando le sue regole, infischiandosi di ogni tipo di accordo.
Emblematici i fatti dell’8 aprile quando RFI e Trenitalia senza avvisare nessuno (!) hanno sospeso la circolazione del R. 6023 (appiedando decine di utenti) per consentire lo svolgimento dei lavori di manutenzione lungo la linea (lavori terminati come noto lo scorso 15 luglio), ovvero quando il 9 giugno è scattata la variazione d’orario, mentre gli accordi con la Regione prevedevano l’avvio delle predette modifiche per il 15 giugno.
Una situazione paradossale, dove il committente, ovvero chi paga il servizio (40 milioni di euro/l’anno), non riesce a farsi rispettare dal gestore.
Un dialogo tra sordi, dove i confronti diretti sono diventati sempre più rari e ognuno continua a seguire la propria strada pensando di star dalla parte della ragione, lasciando tuttavia gli utenti senza alcuna difesa e soprattutto in balia degli eventi.
Da mesi Le chiediamo di assumere provvedimenti forti ed esemplari nei confronti di Trenitalia: l’unico che conosciamo è quello di mettere le mani nel portafoglio, non pagando i corrispettivi contrattuali previsti e applicando le penali.
Serve un’azione politica forte e coraggiosa, in grado di recuperare la leadership della materia, soprattutto ora che ci stiamo approssimando alla gara per l’affidamento del servizio, sulla quale ad oggi non si conosce praticamente nulla.
Il trasporto su rotaia è l’asse portante del TPL regionale e poiché Trenitalia è il simbolo dell’inaffidabilità, di questo passo il servizio subirà una contrazione della domanda e di conseguenza un forte ridimensionamento dell’offerta (col conseguente taglio di corse e collegamenti), tutto a beneficio dell’aumento indiscriminato del trasporto su gomma, andando così contro quella politica virtuosa volta a promuovere una mobilità sostenibile e moderna.
Constatiamo altresì che RFI non solo dispone di un’infrastruttura deficitaria, ma non provvede neppure all’ordinaria manutenzione (es. pulizia ed al taglio degli arbusti ai lati dei binari) e al verificarsi di una minima avversità climatica (es. temporale), è sufficiente a creare interruzioni inspiegabili per una rete ferroviaria che si dica tale.
Auspichiamo che la Regione non cada nuovamente negli errori fatti in passato, come con l’orario cadenzato, quando si è voluto procedere senza alcun confronto e senza condividere nulla con l’utenza rappresentata. Poi sappiamo com’è andata a finire e oggi vediamo quali sono i risultati di questa scelta.
La gara europea per l’affidamento del servizio determinerà le sorti del servizio ferroviaria per i prossimi 10 anni e rappresenterà senza dubbio la scelta più importante che la Regione è chiamata in questo momento in tema di mobilità.
Per questo è necessario che ognuno faccia la propria parte, a cominciare dagli uffici regionali che da mesi sono incapaci a far fronte a questa situazione emergenziale, probabilmente carenti di una valida organizzazione.
Chiediamo pertanto che ognuno assuma le proprie responsabilità, da quelle politiche a quelle amministrative per cui è pagato dai Cittadini.
I Comitati dei Pendolari in questi mesi hanno dato un esempio di responsabilità, continuando a lavorare a testa bassa, inviando periodicamente segnalazioni e suggerimenti alla Regione, mantenendo sempre un atteggiamento collaborativo.
Da parte nostra non possiamo altro che rinnovare il nostro supporto, che a questo punto però, non sarà incondizionato: è necessaria un’immediata inversione del trend e l’avvio di un nuovo metodo di lavoro, più partecipato ed efficiente, che interessi tutti i portatori d’interesse.
Auspichiamo pertanto la creazione di un Tavolo Permanente, con i pendolari legalmente rappresentati, protagonisti unitamente a tutti gli altri soggetti interessati (Regione, Trenitalia e RFI).
Un Tavolo di confronto vero e riconosciuto (non un inutile sfogatoio come quello attuale!), dove vi sia la possibilità concreta di avere voce in capitolo e di attuare migliorie al sistema ferroviario regionale, condividendo con la Regione certe scelte.
Restando in attesa di un Suo pregiato riscontro, porgiamo i nostri migliori saluti
Comitato Pendolari Alto Friuli

venerdì 18 luglio 2014

Ora mancano anche le sbarre ai passaggi a livello!

Di seguito pubblichiamo la segnalazione pervenutaci da un pendolare che ha viaggiato questa mattina a bordo del R. 6015 Tarvisio-UD-Trieste.
La mail è stata trasmessa per competenza all'Ufficio Mobilità della Regione FVG 

Segnalo che dopo il ritardo di 45 minuti di mercoledì scorso, anche oggi il treno 6015 ha accumulato 25 minuti di ritardo a Trieste.
La causa (ovviamente non comunicata dal capotreno a bordo treno) è stata la mancanza della sbarra di protezione al passaggio a livello di Sevegliano.
Non è uno scherzo, la sbarra non era alzata, era proprio assente.
A protezione del passaggio del treno ho potuto scorgere un personaggio in abiti civili che ha, evidentemente, provveduto al transito del treno in sicurezza.
Concludo ripetendo che nessuna comunicazione è avvenuta a bordo treno.
Il capotreno ha poi provveduto a segnalare in arrivo a Trieste la fermata di termine corsa del treno... della serie: le cose inutili si comunicano, quando si tratta di informare l'utenza su ritardi e soste in linea si tace.
Cordiali Saluti
Lettera Firmata

mercoledì 16 luglio 2014

Treno in ritardo 'falsato' e cicloturisti stranieri abbandonati a loro stessi

Di seguito pubblichiamo un interessante articolo di UdineToday relativo al racconto di viaggio di alcuni turisti stranieri cicloturisti, sfortunati utenti del R. 6017 UD-Cervignano-TS, il quale come evidenziato nel sottostante post ha maturato un ritardo di oltre 45 minuti a fronte di un guasto a un passaggio a livello a Risano.

"E' incredibile. Ora nemmeno gli annunci di ritardo sono fedeli alla realtà.
Il tabellone, che vi ho inviato in foto, annuncia 5 minuti, ma in realtà siamo partiti dopo mezz'ora, con il convoglio che si è fermato ancora altre volte (anche adesso, mentre sto scrivendo)".
La situazione ci è stata segnalata da un nostro lettore, e si riferisce al regionale 6017 delle 08.08 in partenza stamattina da Udine verso Trieste e di passaggio per Cervignano. La situazione, oltra a essere una triste consuetudine per i pendolari "io vado verso la città giuliana per lavoro, e ci sono abituato", è stata ancora peggiore dal punto di vista dell'immagine all'estero, visto che sul treno c'era un numeroso gruppo di cicloturisti tedeschi provenienti dall'Ungheria.
"Dicono che sono arrivati da lassù fino a qui in bici, passando per Slovacchia e Austria - continua a raccontarci il lettore - e non si sono mai trovati di fronte a una cosa del genere. Quello che li sbalordisce non è tanto il ritardo, che ci può anche stare, ma l'informazione completamente deviata anche su quello. Indicano 5 minuti e invece sono 30.
A un certo punto, come succede spesso, si è sparsa la voce che ci facessero cambiare carrozze, che fossimo costretti a prendere il regionale veloce delle 08.56. Loro hanno percepito la cosa ed è scattato il panico, visto che avrebbero dovuto scaricare e caricare in velocità tutte le biciclette che avevano sistemato per il viaggio.
Ora andiamo avanti a singhiozzo, con il gruppone di passeggeri che scandisce a intervalli regolari 'Trenitalia', 'Africa' e 'Mafia'". Bene no?

Altra giornata di passione per i pendolari: va i tilt il P.L. di Risano, ritardi oltre 45 min.

Solo pochi giorni fa la Presidente Serracchiani ha annunciato che “entro il 2016 sarà possibile percorrere la linea ferroviaria Trieste-Venezia in un'ora e raggiungere Milano da Trieste in tre ore".
Balle spaziali visto e considerata la tragica situazione in cui si trova il servizio ferroviario regionale, che da 7 mesi a questa parte ha visto incrementare i ritardi in maniera esponenziale, soprattutto dopo l’entrata in vigore del fallimentare orario cadenzato. Le cause di questa disfatta non sono tuttavia attribuibili solo ad un orario imbarazzante, ma soprattutto allo stato delle vecchie rotabili Ale801, le quali viaggiano ormai per grazia ricevuta e ad un’infrastruttura ferroviaria fragile a cui basta un semplice temporale per andare in tilt.
Anche oggi un passaggio a livello all’altezza di Risano ha bloccato la rete e determinato pesantissimi disagi sulla UD-Cervignano-TS: i due treni mattutini, quelli più frequentati dai pendolari (il R. 6015 e il R. 6017) hanno maturato un ritardo di oltre 45 min.
Di seguito pubblichiamo la lettera di Fabio Lamanna, inviata alla Presidente Serracchiani e all’Assessore ai trasporti Santoro, che evidenzia in maniera chiara la situazione in cui si trova il servizio.

Spettabile Presidente,
Spettabile Assessore,
Spettabili Uffici,
con la presente vi segnalo l'ennesimo episodio di disservizio ferroviario.
Oggi il treno 6015 è giunto a Trieste con 45 minuti di ritardo. Tale ritardo è stato accumulato tra le stazioni di Udine e Lumignacco, per motivi non noti ai viaggiatori.
Da passaparola ed occhiate fuori dal finestrino pare che il blocco della circolazione fosse dovuto a dei guasti ad uno o più passaggi a livello.
Quello che più fa rabbia è, ancora una volta, l'assoluta mancanza di informazioni ai passeggeri durante i 40 minuti di sosta. Soltanto dopo che il treno è ripartito il capotreno si è degnato di comunicare (cito testualmente il laconico messaggio): "Ora dovremmo procedere regolarmente".
Lascio a voi ogni commento o considerazione.
Sono sempre più amareggiato e sconsolato, ormai la pazienza è al limite e non c'è più quasi la voglia di protestare per i nostri diritti.
Mi chiedo come mai, nonostante paghiate ogni anno con denaro pubblico l'azienda Trenitalia per lo svolgimento di un servizio, che molto spesso non è effettuato, o è effettuato non secondo gli standard contrattuali, noi utenti non siamo in minima misura tutelati a fronte di disservizi quasi quotidiani.
Mi scuso del paragone banale, ma se io affido un servizio ad un qualsiasi tecnico, per esempio un idraulico, e tale servizio non è effettuato o è effettuato male, quantomeno mi faccio rimborsare o fare rifare il lavoro.
Visto che in ambito di trasporti non è possibile la seconda opzione, auspico quantomeno un vostro controllo più serrato verso Trenitalia, perchè vi sono interventi che richiedono soltanto buon senso e cortesia del personale (vedi gli annunci a bordo) che possono almeno mitigare la sopportazione dell'utenza del Friuli Venezia Giulia, in attesa di (sperabili) tempi migliori.
Auspicando un vostro gentile riscontro, vi ringrazio dell'attenzione.
Fabio Lamanna

martedì 15 luglio 2014

Tarcento-Carnia: nuovi binari. Finiti i lavori di manutenzione della linea

Pubblichiamo l'articolo del 10 luglio 2014 della Vita Cattolica a firma di Monika Pascolo.

Dovrebbe esser giunto al capolinea il cantiere aperto da Rfi per la manutenzione straordinaria della linea Tarvisio-Udine, nella tratta Carnia-Tarcento di 15 chilometri, che ha comportato la sostituzione di binari e traversine.
Il condizionale è d’obbligo perché, come conferma Giorgio Picco, presidente del battagliero Comitato Pendolari Alto Friuli, ad oggi nulla di ufficiale è stato comunicato agli utenti. Anche se, assicura l’assessore regionale alla Infrastrutture, Maria Grazia Santoro, una nota inviata alla Regione da Trenitalia, annuncia che la data di fine lavori è fissata per domenica 20 luglio. Stando agli avvisi affissi nelle varie stazioni della tratta, il cantiere – e di conseguenza i disagi – avrebbe dovuto concludersi giovedì 10 luglio e in alcuni casi – cioè per alcuni treni – sabato 12 luglio.
Al momento, afferma Picco, «non c’è alcuna certezza», nonostante le parole dell’Assessore, soprattutto considerando l’«iter» seguito da Trenitalia in avvio di cantiere.
Le sostituzioni dei binari sono cominciate, infatti, lunedì 7 aprile e questo ha comportato come prevedibile alcune modifiche alla circolazione. Come ad esempio la soppressione del treno (R 6023) che ogni giorno, con partenza alle 8.21, copre la linea Carnia-Udine, sostituito in questi mesi con due bus (uno da Gemona a Udine prosegue via autostrada e consente ai pendolari di arrivare in città alle 9.13, mentre quello che percorre la statale Pontebbana, fermandosi anche nelle stazioni di Artegna, Tarcento e Tricesimo arriva a Udine alle 9.41). Peccato però che inizio lavori, modifiche agli orari, cancellazione di treni, sostituzioni con corriere, siano tutte informazioni che non sono state fornite, diciamo così, «in tempo reale» ai passeggeri. Lunedì 7 aprile sui monitor non è stata segnalata alcuna variazione. Solo alcuni giorni più tardi nelle stazioni è «apparso» un avviso che si premurava di dar conto delle modifiche a circolazione e orari. Così molti pendolari sono stati costretti, in questi mesi, ad anticipare la partenza mattutina da casa, altri invece hanno «abbandonato» il treno-bus sostitutivo optando per l’automobile e alcuni, dopo aver pagato inutilmente l’abbonamento (per aprile e in alcuni casi anche per maggio) sono ora in attesa di una risposta positiva alla richiesta indirizzata a Trenitalia per il risarcimento del «danno».
Una serie di disagi che si spera – una volta concluso il cantiere – possano riportare la circolazione «alla normalità », come sottolinea Picco. Normalità che significa comunque «un ritardo cronico giornaliero di almeno 5 minuti dei treni che al mattino raggiungono Udine, vuoi per i mezzi vecchi vuoi per i lavori che in galleria tra Carnia e Pontebba creano rallentamenti ».
Per non parlare degli 80 minuti di ritardo di qualche giorno fa quando è andato in tilt il sistema di controllo a Tarcento, bloccando i treni in direzione Udine. «La beffa è che il capotreno – racconta Picco – a cui ci siamo rivolti per avere spiegazioni, visto che il mezzo non accennava a ripartire, ci ha risposto di non essere a conoscenza della causa dello stop».
Insomma, una mancanza «cronica» di informazioni, evidenzia Picco, non solo per gli utenti. «Come Comitato dei pendolari non abbiamo mai avuto risposte ufficiali alle numerose segnalazioni che quasi quotidianamente inviamo a Regione, Rfi e Trenitalia». Nel frattempo, però, si spera di avere al più presto qualche «buona nuova » sul destino dei nuovi otto mezzi che l’Amministrazione regionale ha acquistato con l’intento di «rottamare » quelli ormai obsoleti. Ma ci vorrà ancora del tempo, come conferma l’assessore Santoro. I treni, arrivati in Friuli senza la documentazione necessaria per circolare, sono destinati infatti a rimanere in «parcheggio» almeno fino in autunno. «Noi come Regione siamo i clienti – spiega Santoro –, quindi la parte lesa e tra le nostre facoltà c’è solo quella di sollecitare la predisposizione della documentazione. Oltre ovviamente ad applicare la penale del 10% che significa 4 milioni e 200 mila euro. Altro non possiamo fare, se non attendere».

"Altro non possiamo fare se non attendere" ... e con questo l'Assessore Santoro chiude il problema sull'entrata in esercizio dei nuovi treni CAF, bloccati da quasi 2 anni dall'iter di omologazione.
Peccato, perché la politica potrebbe fare tanto invece, soprattutto la Presidente Serracchiani, braccio destro del Premier Renzi, nonché responsabile delle infrastrutture del PD.
Basterbbe sensibilizzare il Governo e il Ministro competente ad intervenire sull'ANSF, Agenzia che sta curando l'omologazione dei treni e che per legge è sottoposta all’indirizzo e coordinamento governativo. Non sarebbe poi tempo tanto sprecato verificare se l'operato dell'ANSF è stato corretto in questi mesi …

lunedì 7 luglio 2014

Monitoraggio I° semestre 2014: aumentano i ritardi > 10 min. del 258%

Pubblichiamo di seguito il monitoraggio periodico relativo ai ritardi e soppressione registrati lungo la linea 15: 
il monitoraggio tiene conto dei treni programmati dal lunedì al sabato lungo la linea Tarvisio-UD-Cervignano-TS. 
I dati si riferiscono esclusivamente ai ritardi>10 min. rilevati al capolinea (fonte Viaggiatreno) e alle soppressioni. 
I dati di giugno confermano il trend negativo dei mesi precedenti (43 ritardi>10 min. e 3 soppressioni su 409 treni programmati, con l’indice di disservizio che si è attestato all’11,24% contro il 10,81% di maggio. 
CONFRONTI: il I° semestre 2014 ha evidenziato 31 soppressioni e 284 ritardi >10 min. contro le 41 soppressioni e i 110 ritardi del medesimo periodo del 2013. 
L'indice di disservizio è più che raddoppiato, passando dal 4,4% del 2013 al 10,76% del 2014.
Dati di un fallimento annunciato, determinato dall’entrata in vigore a dicembre 2013 dell’orario cadenzato.
Una scelta unilaterale della Regione, la quale non ha voluto confrontarsi con gli Utenti e non ha tenuto conto delle reali esigenze di spostamento dei pendolari friulani. 
Un metodo lavorativo superficiale e approssimativo, oltre che un atteggiamento presuntuoso verso chi utilizza ogni giorno questo servizio. 
Numeri insindacabili che non ammettono alcuna giustificazione di sorta: dal 01.01 al 30.06.2014 abbiamo rilevato ben 284 ritardi>10 min. (+258% rispetto al medesimo periodo 2013)
Il numero di ritardi registrati in questi sei mesi hanno già superato quelli di tutto il 2013. 
A nulla valgono le giustificazioni dei lavori lungo la linea, visto che i ritardi effettivi sono ben superiori a quelli annunciati (entro i 10 min.); un sistema fuori controllo, dove il disservizio è diventato ormai la normalità e dove nessuno è in grado di assumersi le proprie responsabilità

CONFRONTO I° SEMESTRE 2013 - 2014: Ritardi >10 min. e Soppressioni
PERIODO
SOPPRESSIONI
RITARDI
> 10 MIN.
RIT. MEDIO
NUM.
TRENI
INDICE
DISSERVIZIO
I° Trimestre 2013
23
61
29 min. 50 sec.
1.723
4,87%
I° Trimestre 2014
20
(di cui 10 parziali)
152
18 min. 52 sec.
1.515
11,35%
II° Trimestre 2013
18
49
26 min. 37 sec.
1.696
3,95%
II° Trimestre 2014
11
(di cui 7 parziali)
132
22 min. 12 sec.
1.411
10,13%

I° Semestre 2013
41
110
28 min. 13 sec.
3.419
4,41%
I° Semestre 2014
31 (di cui 17 parziali)
284
20 min. 23 sec.
2.926
10,76%
DIFFERENZE
-10
(-24,39%)
+174
(+258,18%)

-493
(-14,41%)
+ 6,35%

La Regione si ritiene parte lesa e si limita a scaricare su Trenitalia; quest’ultima continua a fare quello che vuole, non degnandosi neppure di dar risposte, modificando il programma d’esercizio in barba agli accordi. 
Fossimo un Paese normale, europeo come si dice oggi, qualcuno sarebbe chiamato a rispondere: probabilmente salterebbe qualche poltrona. Invece siamo un Paese che vive di promesse e proclami e si tollera tutto, anche le peggiori inefficienze. 
Trenitalia da mesi sta giocando come il gatto con il topo con la Regione, quest’ultima incapace non solo a fornire risposte dei disservizi, ma a vigilare sull’operato di un gestore che percepisce 40 milioni/l’anno per questo servizio. 
E’ evidente che la Regione è in balia del monopolista Trenitalia e visto l’approssimarsi della gara per l’affidamento del servizio – con la probabile riconferma dell’attuale gestore - c’è poco da star allegri, sperando in qualche miglioramento a breve.
La gara sarà il punto di svolta per il servizio, ma se non ci saranno competitors oltre all’attuale gestore, si corre il rischio che diventi un boomerang, visto che la gara potrebbe andare deserta, costringendo così la Regione a stipulare un contratto di servizio ad affido diretto a Trenitalia onde evitare il blocco totale del servizio. 
Fantapolitica? No, è già successo in Piemonte, dove le gare sono andate deserte e Trenitalia ha poi mercanteggiato con la Regione un nuovo contratto di servizio dettando lei le sue condizioni economiche. 
E i nuovi treni CAF? Forse entreranno in esercizio a fine anno, forse ... 
Sul punto le promesse e gli annunci si sono sprecati … l’Assessore Santoro aveva annunciato a novembre 2013 un cronoprogramma che avrebbe garantito l’entrata in esercizio dei treni per marzo 2014 … poi sappiamo come è andata.
Ora nessuno azzarda una data, scaricando la colpa tutta su CAF e sulla lentezza dell’ANSF. 
Un mutismo assordante che descrive bene come si è, e si sta gestendo male questa partita che vale oltre 60 milioni di euro per la nostra regione. 
La vicenda ha guadagnato recentemente anche la ribalta nazionale, sbarcando in Parlamento grazie all’interrogazione posta dall’On. Arianna Spessotto (M5S). 
La questione è stata infatti oggetto di discussione e approfondimento durante la seduta del 18.06.2014 della IX Commissione Trasporto e Mobilità della Camera
Cari amici pendolari non ci resta che tener duro e sperare che i nostri politici incomincino ad utilizzare il treno per i propri spostamenti. Solo così comprenderanno quali sono i problemi dei pendolari. 
L’invito è rivolto in primis alla Presidente Serracchiani e all’Assessore Santoro: "lasciate l’auto blu e utilizzate il servizio ferroviario regionale. Vi assicuriamo che vi basta una sola settimana da pendolare per capire tante cose e agire di conseguenza".

Carinziani multati sui treni italiani

Pubblichiamo di seguito l’articolo tradotto della Kleine Zeitung del 11.06.2014 di Leopold Salcher, che racconta la disavventura capitata a tre cicloturisti austriaci a bordo di un treno Udine-Tarvisio. 
Basterebbe poco per evitare queste scene vergognose: sarebbe sufficiente affiggere in stazione cartelli visibili e in più lingue che avvisino l’utenza straniera che è obbligatorio munirsi di titolo prima di salire a bordo treno, indicando i punti convenzioanti dove comprare i titoli. 
Certamente pretendere che a Venzone (stazione lontana dal centro abitato e sprovvista di ogni tipo di servizio, dalla biglietteria self service alla sala d'aspetto ai wc) un turista riesca ad acquistare il biglietto è un’impresa meritevole di un premio! 
Questa è la solita Italietta che si fa sempre riconoscere. Vogliamo parlare di Europa? Parliamone grazie ... 

Ciclisti della Carinzia sono sempre più spesso vittime di controllori severi che infliggono subito multe.
Alcuni hanno dovuto aspettare rinchiusi nello scompartimento l'arrivo dei Carabinieri. 
Viaggiare in treno in Italia può risultare molto caro, perché i controllori hanno sempre la multa “facile”. Sembra che pagare il biglietto del treno in Italia è troppo poco. 
 Alcuni passeggeri devono fare i conti con il "supplemento di ignoranza", come è successo ad Adolf Kröpfl originario di Vorderberg, ex capo della stazione di frontiera Thörl Maglern. all'ex funzionario di Sci, Adi Ressenig e all’agente turistico, Peter Prägant. 
Cosa è successo? Questi pensionati sportivi e cavalieri del pedale sono spesso in viaggio sulla pista ciclabile Alpe Adria. Da Ugovizza fino a Venzone su una distanza di 55 Kilometri e poi ritorno in treno. 
"L'anno scorso con il treno non ci sono stati problemi" dice il signor Kröpfl, ma quest’anno decisamente si. Il signor Ressenig: " la stazione di Venzone non ha una biglietteria con operatore e non esiste neanche quella self service". Perciò i biglietti sono sempre stati acquistati sul treno.
Secondo Trenitalia (le ferrovie italiane) ogni passeggero che non abbia comprato il biglietto a terra, deve una volta salito sul treno, cercare il personale del treno e chiedere di comprare il biglietto, altrimenti viene considerato “un portoghese”. 
La settimana scorsa, il signor Kröpfl con tre amici, è salito alla stazione di Venzone accanto alla capotreno. Dopo di che il gruppo ha atteso con i portafogli pronti l’addetta di controlleria per comprare il biglietto. Dopo 20 minuti è arrivata e ha chiesto i biglietti. "Li vogliamo comprare da lei" ha risposto il signor Kröpfl. State viaggiando sprovvisti di biglietto e dovete pagare 30 Euro di multa ha ribattuto la controllore. Dopo alcune proteste la multa è salita rapidamente a 40 Euro. Alla fine la capotreno ha chiamato i Carabinieri. 
Ad Ugovizza le porte del treno erano bloccate e si sono solo aperte all'arrivo dei Carabinieri. 
 "I funzionari dell’Arma non si sentivano responsabili, ma ci hanno consigliato di pagare la multa piuttosto che lasciare una cauzione di 250 Euro" racconta il signor Kröpfl, “quindi abbiamo pagato”. 
Mentre erano ancora in treno avevano incontrato due viaggiatori di Klagenfurt "compagni di sventura", a loro la controllore aveva fatto pagare 45 Euro. 
Un viaggiatore di Linz, salito a Trieste con un biglietto valido, ma non obliterato ha persino dovuto pagare 80 Euro. 
Ad inizio giugno a Peter Prägant e Adi Ressenig è successa la stessa cosa. "L'addetta di controlleria  ci ha prima chiesto 17 Euro di multa e poi 33 Euro e alla fine in presenza dei Carabinieri abbiamo dovuto pagare 45 Euro" si lamenta il signor Ressenig. 
Secondo il signor Prägant, ogni volta varia il prezzo del biglietto. È stufo di questa situazione e per un po' eviterà questo percorso ciclabile.

venerdì 4 luglio 2014

Mi.Co.Tra: orario ufficiale valido dal 15.06 al 13.12.2014

La Regione FVG ha riscontrato la nostra richiesta in ordine alla variazione d’orario del Mi.Co.Tra. R. 1881 Villach-Udine.
Dal 15.06.2014 al 13.12.2014 la partenza da Tarvisio BV verrà ritardata di 28 min. rispetto all’orario originario, ovvero alle ore 10.50 e non più alle 10.22.
Il treno raggiungerà pertanto Udine alle ore 11.58 (anzichè le 11.30), fermandosi a Ugovizza-Valbruna alle ore 10.58, Pontebba alle ore 11.10, Carnia alle ore 11.25, Venzone alle ore 11.31 e Gemona alle ore 11.38.
Peccato che il sito di Trenitalia continui a segnalare il vecchio orario …
Clicca sull’immagine e vedi l’orario ufficiale dei collegamenti Mi.Co.Tra. UD-Villach // Villach - UD


giovedì 3 luglio 2014

Mi. Co. Tra R. 1881 Villach - Udine: orario modificato

Pubblichiamo mail inviata in data odierna alla Regione FVG relativa alla modifica d’orario del Mi.Co.Tra. R. 1881 Villach-Udine.

Buongiorno,
Vi inoltriamo la seguente segnalazione pervenutaci da un’Utente.
Buongiorno, vi informo che il treno 1881 Mi.co.tra, che parte da Gemona alle 11.10 e arriva a Udine alle 11.30, nonostante il sito confermi l'orario parte da Gemona alle 11.38. L'altro giorno ignara di ciò ho aspettato in stazione ma nessuno ha comunicato la variazione. Non so fino a quando manterranno questo orario. - Mail firmata”
In effetti il sito di Trenitalia segnala la partenza del il Mi.Co.Tra (R. 1881) alle ore 11.10, come di seguito indicato.
Partenza
Arrivo
Durata
Treno
Gemona del Friuli
11.10
Udine
11:30
00:20
MI.CO.TRA
1881
Il sito di Ferrovie Udine-Cividale segnala invece che dal 15.06.2014, il R. 1881 ha modificato il proprio orario, come sotto riportato testualmente: “dal 15/06/2014 il treno 1881 del servizio MICOTRA cambia orario sulla tratta Tarvisio – Udine. L'arrivo a Tarvisio da Villach è pertanto previsto alle ore 10.13, mentre la partenza è fissata per le ore 10.50, con successivo arrivo a Udine alle ore 11.58.”  
La variazione d’orario è altresì segnalata anche a bordo treno da alcuni cartelli informativi (vedi foto doc. n. 1)
In stazione a Gemona non esistono informazioni specifiche al riguardo che segnalino la variazione d’orario, fatto salvo quella valevole sino al 15 luglio che comunica la sospensione dei R. 6023, 6016 e 21002 e il ritardo dell’EC 31 (vedi doc. n. 2).
I quadri orari (valevoli dal 15 giugno al 13 dicembre 2014) e quelli pubblicati on line sul sito di RFI segnalano invece la variazione d’orario del Mi. Co.Tra., come si evince dalla sottostante tabella e dall’allegata fotografia (doc. n. 3):

Orario di arrivo
Tipo e n. di treno
Stazione di provenienza
(orario di partenza)
Binario
Classi e servizi a bordo
Impresa di trasporto
Fermate precedenti
(orario di partenza)
Fermate successive
(orario di arrivo)
11.37
1881
VILLACH HBF (09.40)
1
FUC
Villach Wbf(09.44) Villach Warmbad(09.47) Arnoldstein(09.58) Thoerl-Maglern(10.02) Tarvisio Boscov.(10.50) Ugovizza V.(10.58) Pontebba(11.10) Carnia(11.25) Venzone(11.31  
Udine(11.58)

In realtà la modifica d’orario, con la partenza posticipata da Tarvisio, era già stata apportata lo scorso mese di aprile, quando venne affisso in stazione un avviso (doc. n. 4) che comunicava all’utenza “un ritardo della partenza da Tarvisio BV di 28 min. dall’8 al 17, dal 22 al 24 e dal 28 aprile al 2 maggio”. La variazione d’orario è stata poi prorogata per il periodo “dal 6 al 10, dal 12 al 15, dal 20 al 24 e dal 26 al 29 maggio, dal 3 al 7 e dal 9 al 12 giugno”, come chiaramente indicato dall’informativa (vedi foto – doc. n. 5).
A fronte di ciò chiediamo se l’attuale orario del Mi.Co.Tra. sarà quello definitivo valevole per tutto il 2014 come si evince dalla lettura dei quadri orari affissi in stazione, ovvero se successivamente al 10 luglio (termine dei lavori di manutenzione) il treno tornerà a circolare con l’orario originario, come parrebbe invece leggendo le specifiche informative dedicate al Mi.Co.Tra.
Evidenziamo che vi è la necessità di migliorare l’informativa, viste le significative discrepanze tra ciò che viene pubblicato on line e ciò che è affisso in stazione.
Restando in attesa di un Vostro pronto riscontro porgiamo i nostri migliori saluti.
Comitato Pendolari Alto Friuli