Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 15 luglio 2014

Tarcento-Carnia: nuovi binari. Finiti i lavori di manutenzione della linea

Pubblichiamo l'articolo del 10 luglio 2014 della Vita Cattolica a firma di Monika Pascolo.

Dovrebbe esser giunto al capolinea il cantiere aperto da Rfi per la manutenzione straordinaria della linea Tarvisio-Udine, nella tratta Carnia-Tarcento di 15 chilometri, che ha comportato la sostituzione di binari e traversine.
Il condizionale è d’obbligo perché, come conferma Giorgio Picco, presidente del battagliero Comitato Pendolari Alto Friuli, ad oggi nulla di ufficiale è stato comunicato agli utenti. Anche se, assicura l’assessore regionale alla Infrastrutture, Maria Grazia Santoro, una nota inviata alla Regione da Trenitalia, annuncia che la data di fine lavori è fissata per domenica 20 luglio. Stando agli avvisi affissi nelle varie stazioni della tratta, il cantiere – e di conseguenza i disagi – avrebbe dovuto concludersi giovedì 10 luglio e in alcuni casi – cioè per alcuni treni – sabato 12 luglio.
Al momento, afferma Picco, «non c’è alcuna certezza», nonostante le parole dell’Assessore, soprattutto considerando l’«iter» seguito da Trenitalia in avvio di cantiere.
Le sostituzioni dei binari sono cominciate, infatti, lunedì 7 aprile e questo ha comportato come prevedibile alcune modifiche alla circolazione. Come ad esempio la soppressione del treno (R 6023) che ogni giorno, con partenza alle 8.21, copre la linea Carnia-Udine, sostituito in questi mesi con due bus (uno da Gemona a Udine prosegue via autostrada e consente ai pendolari di arrivare in città alle 9.13, mentre quello che percorre la statale Pontebbana, fermandosi anche nelle stazioni di Artegna, Tarcento e Tricesimo arriva a Udine alle 9.41). Peccato però che inizio lavori, modifiche agli orari, cancellazione di treni, sostituzioni con corriere, siano tutte informazioni che non sono state fornite, diciamo così, «in tempo reale» ai passeggeri. Lunedì 7 aprile sui monitor non è stata segnalata alcuna variazione. Solo alcuni giorni più tardi nelle stazioni è «apparso» un avviso che si premurava di dar conto delle modifiche a circolazione e orari. Così molti pendolari sono stati costretti, in questi mesi, ad anticipare la partenza mattutina da casa, altri invece hanno «abbandonato» il treno-bus sostitutivo optando per l’automobile e alcuni, dopo aver pagato inutilmente l’abbonamento (per aprile e in alcuni casi anche per maggio) sono ora in attesa di una risposta positiva alla richiesta indirizzata a Trenitalia per il risarcimento del «danno».
Una serie di disagi che si spera – una volta concluso il cantiere – possano riportare la circolazione «alla normalità », come sottolinea Picco. Normalità che significa comunque «un ritardo cronico giornaliero di almeno 5 minuti dei treni che al mattino raggiungono Udine, vuoi per i mezzi vecchi vuoi per i lavori che in galleria tra Carnia e Pontebba creano rallentamenti ».
Per non parlare degli 80 minuti di ritardo di qualche giorno fa quando è andato in tilt il sistema di controllo a Tarcento, bloccando i treni in direzione Udine. «La beffa è che il capotreno – racconta Picco – a cui ci siamo rivolti per avere spiegazioni, visto che il mezzo non accennava a ripartire, ci ha risposto di non essere a conoscenza della causa dello stop».
Insomma, una mancanza «cronica» di informazioni, evidenzia Picco, non solo per gli utenti. «Come Comitato dei pendolari non abbiamo mai avuto risposte ufficiali alle numerose segnalazioni che quasi quotidianamente inviamo a Regione, Rfi e Trenitalia». Nel frattempo, però, si spera di avere al più presto qualche «buona nuova » sul destino dei nuovi otto mezzi che l’Amministrazione regionale ha acquistato con l’intento di «rottamare » quelli ormai obsoleti. Ma ci vorrà ancora del tempo, come conferma l’assessore Santoro. I treni, arrivati in Friuli senza la documentazione necessaria per circolare, sono destinati infatti a rimanere in «parcheggio» almeno fino in autunno. «Noi come Regione siamo i clienti – spiega Santoro –, quindi la parte lesa e tra le nostre facoltà c’è solo quella di sollecitare la predisposizione della documentazione. Oltre ovviamente ad applicare la penale del 10% che significa 4 milioni e 200 mila euro. Altro non possiamo fare, se non attendere».

"Altro non possiamo fare se non attendere" ... e con questo l'Assessore Santoro chiude il problema sull'entrata in esercizio dei nuovi treni CAF, bloccati da quasi 2 anni dall'iter di omologazione.
Peccato, perché la politica potrebbe fare tanto invece, soprattutto la Presidente Serracchiani, braccio destro del Premier Renzi, nonché responsabile delle infrastrutture del PD.
Basterbbe sensibilizzare il Governo e il Ministro competente ad intervenire sull'ANSF, Agenzia che sta curando l'omologazione dei treni e che per legge è sottoposta all’indirizzo e coordinamento governativo. Non sarebbe poi tempo tanto sprecato verificare se l'operato dell'ANSF è stato corretto in questi mesi …

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