Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 30 gennaio 2012

Illegittima la chiusura dei servizi nelle stazioni minori

Dopo la nostra ferma denuncia in ordine alla chiusura dei servizi igienici nelle stazioni minori aventi meno di 500 viaggiatori al giorno, tra cui quelle di Gemona del Friuli, Carnia e Tarvisio Boscoverde, e dopo gli appelli lanciati dalle Amministrazioni locali di Gemona e Tarvisio, la questione ora è approdata anche all'Europarlamento.
In una sua nota, l'On. Deborah Serracchiani, membro della Commissione Trasporti UE, afferma che "le Ferrovie devono riaprire i servizi igienici nelle stazioni minori, perché non vi è nessuna normativa europea che imponga la chiusura e l'unica normativa esistente risulta essere il Regolamento 1371/2007 CE, che non pone vincoli in materia".
Il nostro dubbio era quindi fondato sull’esistenza di una normativa europea di questo genere ... l'On. Serracchiani a tal fine ha inviato una lettera alla Direzione Regionale di RFI per segnalare tale incongruenza.
Se a Tarvisio la questione sembra risolta grazie all'intervento della Cooperativa Valcanale, che gestisce la biglietteria, i servizi wc restano invece ancora chiusi a Gemona e Carnia.
Situazioni insostenibili, atteso che a Gemona sono ben oltre 500 i viaggiatori al giorno che usufruiscono del servizio integrato Trenitalia-Saf. Un atto dovuto poi, se si pensa che all'interno della stazione esiste un'attività di bar-buffet, concessa in locazione da RFI ad un privato. 
Stessa situazione a Carnia, la quale costituisce il più importante nodo dell'intermodalità treno-bus dell''Alto Friuli, visto che Carnia costituisce il capolinea di tutti i collegamenti verso Tolmezzo e i paesi del Canale del Ferro non serviti dalla ferrovia.
Chiediamo pertanto l'immediata riapertura dei servizi wc nelle stazioni di Gemona e Carnia, atteso che nessuna normativa giustifica la chiusura operata da RFI, e avviare altresì uno studio volto a concedere in comodato gratuito ai Comuni gli asset ferroviari non strategici, affinché vengano meglio gestiti secondo il principio di sussidiarietà (come da noi proposto nel nostro dossier "Operazione Stazioni Minori" ).
L'esempio virtuoso del Comune di Malborghetto è secondo noi da seguire e copiare, visto che da anni la piccola Amministrazione della Val Canale garantisce in maniera efficiente l'apertura e la chiusura, nonché la pulizia dei servizi igienici della stazione di Ugovizza-Valbruna.
Purtroppo RFI non è più in grado di gestire il suo immenso patrimonio immobiliare e per questo riteniamo, che sia necessario, oltre che opportuno, che queste strutture vengano prese in carico, con i dovuti incentivi e aiuti del caso, dalle Amministrazioni Locali; da sempre la stazione rappresenta uno dei biglietti da visita delle nostre città e uno dei punti più importanti sotto l'aspetto socio-economico.

giovedì 26 gennaio 2012

Riunione Sindaci Alto Friuli - Regione FVG: l'emergenza soppressioni dovrebbe terminare a fine mese.

Si è svolta ieri a Tarvisio la riunione tra l’Assessore regionale ai trasporti Riccardo Riccardi e i Sindaci dell’Alto Friuli; l’incontro aveva per oggetto la situazione del trasporto ferroviario in Alto Friuli viste le problematiche e i pesanti disservizi registrati a dicembre e gennaio.
Non possiamo altro che esprimere la nostra piena soddisfazione per la sensibilizzazione dimostrata da alcune virtuose Amministrazioni Locali presenti all'incontro di ieri (Tricesimo, Artegna, Gemona del Friuli, Pontebba, Chiusaforte, Malborghetto e Tarvisio), nei confromti dei Pendolari.
Il fatto che così tanti Sindaci interessati dalla linea Pontebbana si interessino al problema, costituisce un ulteriore prova che il tema è particolarmente sentito sul terriorio, il quale richiede da tempo una maggior attenzione in ordine al servizio ferroviario.   
Pubblichiamo di seguito l’articolo di oggi del Gazzettino Veneto a firma di Tiziano Gualtieri relativo all’incontro.

Dall'inizio dell'anno si è fermata a ventisei - nel 2010 erano stati venti, saliti a 35 l'anno scorso - l'ecatombe dei treni soppressi sull'Udine-Tarvisio. Almeno in questa tratta niente più convogli fantasma da domenica, come a dire che i pugni battuti sul tavolo dall'assessore Riccardo Riccardi - che aveva minacciato di stracciare il contratto di 36 milioni di euro tra Regione e Trenitalia - sono serviti a qualcosa. «Ma non abbassiamo la guardia - ha precisato lo stesso Riccardi durante il summit tenuto ieri mattina a Tarvisio con gli amministratori locali della linea ferroviaria Pontebbana - anche perché il reale problema è dovuto da un parco rotabile troppo vecchio».
E così se i pendolari della montagna possono tirare - forse - un sospiro di sollievo, ecco che arrivato ulteriori rassicurazioni per tutti. Quattro nuovi treni Vivalto tra aprile e maggio, altri otto a inizio 2013 e ben diciotto milioni di euro a disposizione per ulteriori nuovi convogli, potrebbero far tornare definitivamente il sorriso a chi si muove su ferrovia.
I sindaci dell'Alto Friuli non sembrano però fidarsi troppo e hanno insistito affinché si trovi una miglior strategia per limitare i disagi di chi preferisce muoversi con i mezzi pubblici, treno o corriera integrata che sia. Così Isabella De Monte, primo cittadino di Pontebba, ha chiesto di «migliorare le tratte brevi su gomma senza però abbandonare il treno»; quello di Artegna Aldo Daici vorrebbe una «frequenza maggiore di convogli così da trasformarli un una sorta di metropolitana leggera». Luigi Marcon, sindaco di Chiusaforte, ha puntato invece il dito contro «la difficoltà di programmare un viaggio vista l'incertezza dell'effettiva presenza di treni per il ritorno» ma ha anche chiesto di «razionalizzare le corse della SAF soprattutto nei comuni dove non ci sono più le stazioni» mentre dare le stazioni in comodato gratuito alle amministrazioni comunali «perché RFI ha dimostrato di non essere in grado di gestire questo immenso patrimonio» è stata la proposta del consigliere con delega ai trasporti per il comune di Gemona, Andrea Palese.
Tutte preoccupazioni condivise sia dal padrone di casa, il sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni che ha sottolineato come a ogni cambio di orario si verificano anche problemi sulle coincidenze «spesso non comunicate e con Trenitalia e SAF che si rimpallano ogni volta le colpe», sia dal consigliere regionale Franco Baritussio che ha chiesto a Riccardi di fare qualcosa affinché eliminando orari non funzionali per i pendolari o i viaggi troppo lunghi.

martedì 24 gennaio 2012

Trenitalia inizia da Gemona: installate le nuove obliteratrici

Dopo tanti soppressioni, ritardi e disservizi più svariati, come la recente chiusura dei servizi igineici nelle stazioni minori, finalmente una buona notizia.
Le stazioni di Gemona del Friuli e Tarvisio Boscoverde sono state le prime in regione a essere state dotate con le nuove e modernissme oblteratrici (vedi foto).
Le nuove macchinette, dal design moderno e accattivante, permettono di vidimare sia il biglietto cartaceo, che quello telematico acquistato on line, grazie a un lettore elettronico.
Non è un caso che Trenitalia abbia iniziato proprio da Gemona ad installare queste nuove apparecchiature. 
Il nostro Comitato aveva richesto e sollecitato più volte la Direzione Regionale Trenitalia a sostituire tutte le vetuste biglietterie self service attualmente in dotazione lungo la tratta Udine-Tarvisio.
L'installazione delle nuove oblteratrici è stata accolta con ottimismo da parte dell'utenza, la quale ora aspetta che Trenitalia mantenga fede agli impegni assunti nel dicembre scorso, e che provveda nel più breve tempo possibile alla sostituzine delle biglietterie automatiche (modelli ETF 500 e 501) con quelle Fast Ticket, implementando inoltre il servizio anche nelle stazioni di Venzone, Pontebba e Ugovizza-Valbruna, oggi sfornite di ogni tipo di servizio di biglietteria.
Le nuove biglietterie Fast Ticket, già presenti nelle grandi stazioni (anche a Udine), permetteranno un più facile accesso ai titoli di vaggio, grazie alla tecnologia touchscreen.
Un schermo tattile permetterà all'utente di iteragire, permetendo di acquistare biglietti e abbonamenti anche con carte di debito bancomat e carte di credito, nonchè di ricevere informazioni sugli orari dei treni con  un semplice tocco sullo schermo.
Un picco passo in avanti, che speriamo possa essere il primo di una lunga serie.
Ora attendiamo fiduciosi l'esito del vertice di Tarvisio tra Comuni e Regione FVG; domani grazie alla sensibilizzazione del consigliere regionale Franco Baritussio e del Sindaco di Gemona Paolo Urbani, si incontreranno tutti i Sindaci dell'Alto Friuli interessati dalla linea Pontebbana e l'Assessore Riccardi per discutere delle problematiche attuali del servizio nonch del futuro della ferrovia n Alto Friuli.
Chissà se sarà la volta buona per pianificare in maniera seria ed organizzata una nuova strategia comune volta a favorire ed incentivare il trasporto ferroviario di persone in Alto Friuli, permettendo quello sviluppo sostenibile del nostro territorio, il quale risulta attualmente marginalizzato rispetto ad altre aree della regione, nonostante le grosse potenzalità di sviluppo che offre la linea Pontebbana.
Dopo tanti appelli e denunce qualcosa si sta muovendo, restiamo fiduciosi, che proprio dal territorio arrivi quella scossa necessaria che riesca a far mutare l'attuale situazione.
Per questo motivo rinnoviamo ancora na vola il nostro appello a tutte le Istituzioni Locali e al mondo della politica in generale affinché sappiano abbandonare le inutili demagogie e riescano a far sistema, occupandosi  con serietà del problemea del traspoto pubblico locale in Alto Friuli.

domenica 22 gennaio 2012

Sciopero: i motivi visti dalla parte dei Sindacati

Non abbiamo mai preso posizione in ordine alla questione degli scioperi proclamati dalla varie sigle sindacali dei ferrovieri.
Il Comitato è formato da utenti e non ha la competenza di giudicare o interferire su questioni relative ai rapporti tra ferrovieri-lavoratori e Trenitalia. Siamo utenti e come tali ci interessa solo poter usufruire di un servizio pubblico che ci permetta di spostarci a fronte del biglietto che paghiamo e delle tasse che da cittadini contribuenti versiamo allo Stato.
Solo nel corso del 2011 si sono contate ben 12 le agitazioni proclamate dai sindacati, in media uno al mese. Un po’ tantine se paragonate ad altri settori lavorativi.
Lo sciopero per noi pendolari non è generalmente mai preso con filosofia, anzi ....
Forse però vale la pena soffermarci sui motivi di queste agitazioni, visto che è ormai evidente che i ferrovieri non scioperano solo per questioni salariali, ma per rivendicare un servizio ferroviario sostenibile e in grado di rispondere alla richiesta di mobilità dei Cittadini.
L'ultimo sciopero proclamato dall'OR.S.A. lo scorso 14-15 gennaio ha visto la partecipazione del 70% del personale di macchina e di bordo. L'astensione dal lavoro era stata indetta per protestare contro la Direzione Regionale Trenitalia, la quale a detta del sindacato ha assunto iniziative unilaterali in ordine all’organizzazione dei turni del personale di macchina e di bordo.
E' dinanzi agli occhi di tutti che dall'inizio di questa nuova turnazione (11 dicembre 2011) la qualità del servizio è precipitata, in considerazione dell'aumento sproporzionato dei ritardi e delle soppressioni di treni, dovuto essenzialmente alla mancanza di personale disponibile.
Questa situazione precaria per i lavoratori-ferrovieri, costretti a turni più lunghi e straordinari per sopperire alle carenze di organico, si ripercuote inevitabilmente sugli utenti, i quali subiscono le conseguenze dei disservizi.
Dopo l'ultimatum lanciato dall'Assessore Riccardi, a fine mese, ci sarà un ulteriore incontro tra la Regione FVG e Trenitalia per verificare la situazione. Il Direttore Regionale Trenitalia, Maria Giaconia, ha assicurato che "a fronte di una situazione eccezionale Trenitalia ha attivato una task force per ridurre l'indisponibilità del materiale rotabile dovuta a interventi straordinari di manutenzione già da lunedì 22 ed essere quindi a regime entro fine mese".
Oggi, salvo ripensamenti, entrerà in vigore in toto il nuovo sistema delle turnazioni, il quale se applicato in toto causerà - secondo i sindacati - ulteriori pesanti ripercussioni sui lavoratori e sull'utenza, con l'inevitabile aggravio di soppressioni di treni.
A breve sapremo chi avrà ragione, se effettivamente Trenitalia sarà in grado di far cessare questa situazione emergenziale, garantendo un servizi adeguato alle proprie risorse, o se l'allarme lanciato dai sindacati si rileverà fondato.
Mantenendo la nostra linea non vogliamo parteggiare per nessuno, soprattutto perché non conosciamo con esattezza tutti i dettagli della vicenda, non conoscendo in particolare la versione ufficiale di Trenitalia, la quale tuttavia durante le riunioni a cui abbiamo partecipato non ha mai giustificato i motivi della mancanza di personale disponibile.
Abbiamo voluto pubblicare queste riflessioni, perché è evidente che la questione è molto delicata in quanto riguarda non solo questioni prettamente sindacali, legate all'organizzazione dei turni di lavoro, ecc., ma la qualità del servizio ferroviario passeggeri regionale.
Da parte nostra non possiamo che condividere che la mancanza di un Responsabile a tempo pieno in Friuli, atteso che il neo Direttore, Maria Giaconia, continuerà a ricoprire la propria carica anche in Veneto, comprova ulteriormente il disimpegno del Gestore nei confronti della ns. Regione, orami sempre più marginalizzata dalle scelte manageriali di Ferrovie dello Stato
Il problema va risolto al più presto con il giusto buon senso, al fine di evitare ulteriori ripercussioni e danni sull'utenza e soprattutto nell'ottica di favorire lo sviluppo qualitativo e quantitativo del trasporto ferroviario in Friuli Venezia Giulia.

sabato 21 gennaio 2012

Il Sindaco di Gemona chiede la riapertura immediata dei servizi igienici in stazione: la normativa lo impone subito

Anche le Istituzioni locali scendono in campo richiedendo a gran voce a Ferrovie dello Stato un immediato cambio di rotta: è il caso del Sindaco di Gemona del Friuli, Paolo Urbani, che ha scritto una lettera a Regione FVG, alle Ferrovie dello Stato, oltre che per conoscenza a tutti i Sindaci dell’Alto Friuli interessati dalla linea Udine-Tarvisio.
Con la lettera il Sindaco Urbani, richiede un immediato intervento in merito alla problematica della chiusura dei servizi igienici nella stazione di Gemona del Friuli. “La chiusura in questione, - si legge nella missiva -, sembrerebbe giustificata da un’opinabile normativa europea, che impone la chiusura di tutti i servizi igienici presenti nelle stazioni minori con meno di 1000 viaggiatori in transito al giorno; normativa derogata in Friuli da FS alle stazioni con meno di 500 passeggeri. Non intendiamo entrare nel merito della normativa in parola, della quale non conosciamo né i riferimenti, né la ratio, anche se pare evidente la sua censurabilità, atteso che tutti gli utenti hanno pari diritti nel poter accedere e usufruire dei servizi essenziali, tra cui appunto un wc in stazione”.
La chiusura dei servizi igienici in stazione a Gemona ha determinato pesanti disservizi non solo agli utenti ferroviari, ma anche a quelli che utilizzano il servizio bus nel vicino Centro Intermodale e al bar-buffet della stazione.
Il Sindaco con la lettera chiede l’immediata riapertura del servizi wc, segnalando che lungo la linea Udine-Tarvisio vige la tariffa integrata Trenitalia-Saf, grazie alla quale gli utenti possono con il medesimo titolo di viaggio utilizzare sia il treno, che il bus. Tenendo conto di ciò, l’utenza del gemonese (treno + bus) consta di oltre 500 viaggiatori in transito al giorno, dato più che sufficiente a giustificare la riapertura immediata del servizi igienici.
La chiusura dei servizi wc determina un grave disservizio non solo agli utenti, ma anche all’attività del bar-buffet della stazione, in quanto la mancanza del wc pregiudica in maniera significativa le condizioni minime per lo svolgimento dell’attività del bar, i cui locali sono peraltro di proprietà di FS.
A prendere posizione è anche il consigliere comunale delegato ai trasporti Andrea Palese, voce storica dei pendolari gemonesi, il quale esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione in cui versa il servizio offerto da Trenitalia: “i recenti episodi di soppressioni e ritardi verificati lungo la linea Pontebbana, denunciati a più riprese dall’Utenza uniti a queste decisioni assurde di RFI di chiudere i servizi igienici nella stazioni minori, denotano il totale disinteresse di FS per il trasporto regionale in Friuli”.
Gli Amministratori gemonesi rilevano che “nonostante i grandi sforzi e l’impegno costante della Regione FVG, si assiste purtroppo ad una preoccupante diminuzione della qualità del servizio offerto, che di fatto determina con cadenza quasi quotidiana disagi ai tanti viaggiatori gemonesi e non, che usufruiscono il treno per i propri spostamenti. L’Assessore Riccardi, che in passato ha già dimostrato di saper operare con tempestività e sensibilità, speriamo sappia ricercare le soluzioni necessarie per poter offrire all’utenza un servizio decoroso ed efficiente. Per questo motivo non si possono dimenticare gli importanti risultati già raggiunti, ottenuti anche grazie alla mobilitazione dell’utenza e del Comitato Pendolari Alto Friuli in particolare, quali la riapertura della biglietteria e l’adeguamento delle tariffe del sistema integrato Trenitalia-Saf, che ha permesso un risparmio annuo effettivo di circa 80 euro per ogni abbonato gemonese”.
L’impegno volto a potenziare la linea Pontebbana è concreto, basti pensare che nel prossimo giugno grazie al Progetto UE denominato MICOTRA, l’offerta del servizio verrà potenziata con 4 nuovi collegamenti transfrontalieri Udine-Villach, i quali offriranno al nostro territorio un’occasione di sviluppo economico, sia sotto la prospettiva turistica che socio-culturale.
I motivi per guardare nuovamente il treno come mezzo di spostamento abituale sono diversi, purtroppo però normative poco felici quale quella della chiusura dei servizi igienici delle stazioni minori, non rappresenta certo un viatico ideale per poter garantire un servizio moderno, oltre che costituire un brutto biglietto da visita per tutte le nostre città agli occhi dei tanti turisti carinziani e non che si serviranno del treno per raggiungere il Friuli.
Sia il consigliere Palese che il Sindaco Urbani sono concordi nell’accogliere l’invito del consigliere regionale Franco Baritussio per riunire da subito tutte le Amministrazione Locali interessate dalla tratta ferroviaria, per ricercare in comune una linea di indirizzo politico volta a migliorare la cooperazione fra le Istituzioni, atteso che solo facendo sistema e al tempo stesso monitorando i problemi presenti sul territorio si potrà migliorare la qualità, garantendo agli utenti una più facile accessibilità al servizio

martedì 17 gennaio 2012

Regione FVG: pronta anche a risolvere il contratto di servizio con Trenitalia e sostituire i treni con bus

COMUNICATO STAMPA

Come era prevedibile la riunione odierna tra Regione FVG e Trenitalia non ha portato buone notizie ai viaggiatori; nonostante le rassicurazione di Trenitalia, la quale ha garantito che entro la fine del mese la situazione di disagio dovrebbe terminare, noi nutriamo forti dubbi che il Gestore sia in grado in meno di 2 settimane di interrompere questo trend negativo di cancellazioni, vista la particolare situazione emergenziale, sia sotto il profilo tecnico che delle mancanza di risorse umane disponibili.
Anche ieri si sono segnalate ben 4 soppressioni solo lungo la Udine-Tarvisio, la conta ormai della cancellazioni note è 19 da inizio anno.
E’ evidente che non si tratta solo del materiale, ma soprattutto dell’organizzazione delle risorse umane. Al contrario di quanto affermato durante l’ultimo incontro dall’ex Direttore Pettenella, la nuova turnazione del personale avviata lo scorso 11 dicembre ha peggiorato pesantemente la situazione dei disagi, atteso che la mancanza di risorse umane determina inevitabilmente cancellazioni e soppressioni di treni.
Non è quindi solo una questione tecnica legata al noto problema del materiale rotabile, ma ci sono altri motivi che determinano questi continui disservizi. Non si può sperare che l’avvento dei nuovi treni migliori la situazione, se i nuovi treni non troveranno personale sufficiente per farli correre !
Non illudiamoci e non illudiamo la gente …
I problemi strutturali sono tanti e serve indubbiamente pazienza per risolverli; purtroppo ogni qualvolta si risolve uno c’è sempre un altro che spunta … ad aprile RFI concluderà i lavori delle pensiline della stazione di Udine però al tempo stesso chiude senza motivo i servizi igienici delle stazioni minori !
In questi anni il nostro contributo è stato determinate in molteplici casi: biglietteria di Gemona, tariffa integrata Trenitalia-Saf, Stazione di Udine, problema pulizia, politica tariffaria, ecc. e vista la situazione vogliamo continuare a essere utili anche in futuro, nel rispetto reciproco dei ruoli.
Tuttavia ogni nostro sforzo deve trovare anche la corrispondente collaborazione del Gestore, il quale seppur ingessato da budget limitati, sembra assolutamente statico e incapace a ricercare soluzioni per sviluppare ed organizzare il servizio ferroviario.
Senza “l’apertura” dei veri Ferrovieri ogni sforzo risulterà vano, visto che la Regione e i Comitati Pendolari sono solamente parti del servizio, rispettivamente, concessionario e utilizzatore finale.
La mancanza di un Responsabile a tempo pieno in Friuli, atteso che il neo Direttore, Maria Giaconia, continuerà a ricoprire la propria carica anche in Veneto, comprova ulteriormente il disimpegno del Gestore nei confronti della ns. Regione, orami sempre più marginalizzata dalle scelte manageriali di Ferrovie dello Stato.
Lo scenario non è proprio allegro e siamo pienamente consci che nessuno ha a disposizione la bacchetta magica, tuttavia è necessario da subito studiare quali siano le azioni da intraprendere.
A nostro parere non sussistono più alcune delle condizioni esistenti al momento della stipula del contratto e per tali motivi è necessario provvedere ad una rinegoziazione dell’accordo, provvedendo ad inserire le dovute modifiche richieste dalla nuova realtà.
Comprendiamo la situazione dell’Assessore Riccardi, il quale oggi ha pesantemente ha criticato Trenitalia, la quale deve garantirci il servizio ferroviario concordato, altrimenti ci considereremo liberi di trovare un altro partner ferroviario e nel frattempo di 'dirottare', purtroppo, sulla gomma, sulle autolinee, un servizio indispensabile ai lavoratori e agli studenti del Friuli Venezia Giulia. Se a febbraio, ha sottolineato Riccardi al direttore Giaconìa, perdureranno le soppressioni di treni regionali, "non potremo far altro, dopo aver informato la società ferroviaria che per i disservizi 2011 sono già state ufficialmente richieste le sanzioni pecuniarie previste dal contratto (per oltre 1 milione di euro), che il passaggio successivo sarà quello della risoluzione del contratto in essere".
Molti dubbi avanziamo sull’ipotesi di risoluzione del contratto di servizio con Trenitalia e la sostituzione integrale del servizio su ferro con quello su gomma. Questo a nostro parere determinerebbe la paralisi totale del servizio pubblico locale, già peraltro pesantemente penalizzato da criticità strutturali.
Sarebbe il caos e la fine del sistema ferroviario passeggeri in Regione.  
In Italia solo il Piemonte, con l’allora Giunta Bresso, nel 2007 ha avuto il coraggio di disdettare l’accordo con Trenitalia, decidendo di bandire una gara europea per la gestione del servizio; una decisione che purtroppo è stata drammatica per l’Utenza, a tal punto che la Regione si è vista costretta a revocare il bando di gara e stipulare un nuovo contratto con le FS.
A nostro parere è necessario intervenire immediatamente con una modifica dell’attuale contratto di servizio, rinegoziando alcuni termini dell’accordo, aumentando ad esempio i parametri prestazionali e al tempo stesso premiando Trenitalia con specifici incentivi economici al raggiungimento effettivo dell’obiettivo.
Da parte nostra già con il dossier trasmesso alla Regione FVG lo scorso 07.12.2011 avevamo auspicato la modifica del calcolo degli indici di puntualità e affidabilità, oltre a prevedere una forma di ristoro – risarcimento del danno (Bonus) per i pendolari che subiscono disagi e disservizi.  

BONUS AI PENDOLARI: da mesi abbiamo proposto alla Regione l’opportunità di riconoscere all’utenza pendolare uno sconto sull’abbonamento (BONUS), a fronte delle inadempienze contrattuali di Trenitalia. Tale provvedimento risulta ampiamente già applicato da altre Regioni italiane e previsto espressamente in specifiche norme contrattuali (es. Art. 20 - contratto di servizio della Lombardia).
Visto che la Regione ha comunicato ufficialmente a Trenitalia l’ammontare della sanzioni pecuniarie per il 2011, pari a 1 milione di euro circa, si provveda immediatamente a ridistribuire tale somma agli abbonati, risarcendo così almeno in parte i Pendolari di tutti i disagi patiti.

INDICE DI PUNTUALITA’: l’eventuale ritardo viene calcolato oggi all’ingresso del treno in stazione e non all’arrivo effettivo sul binario; Trenitalia risparmia così circa 1-2 minuti, certamente determinati nel raggiungimento degli obiettivi contrattuali.
Il ritardo viene inoltre calcolato all’arrivo finale del treno, ovvero da capolinea a capolinea, a prescindere dalle fermate intermedie e dai ritardi accumulati e poi eventualmente ridotti.
Opportuno a parer nostro sarebbe calcolare i ritardi non solo da capolinea a capolinea, ma per tratte significative, per ovviare al fatto che ritardi consistenti in una stazione vengano poi stemperati nei tratti successivi, anche grazie ai tempi di percorrenza abnormemente dilatati.
E’ necessario quindi proporzionare in sede contrattuale le penali al disagio effettivamente subito dai viaggiatori, ovvero legarle al singolo ed effettivo minuto di ritardo preso in ogni stazione, considerando ovviamente la frequentazione del treno per direttrice.
A tal fine auspichiamo che i prossimi indici di puntualità prevedano delle specifiche tabelle che coprano le singole direttrici e siano distinti per fascia oraria il servizio (es. fascia oraria di punta con media fra i giorni della settimana da lunedì a venerdì 6.00-9.30 / 17.00-19.30 e fascia intera giornata con media di tutti i giorni della settimana.

COSTITUZIONE DELLA CONSULTA DEGLI UTENTI FERROVIARI DEL FVG atteso che la materia non può essere approcciata per “ordine sparso”, ma necessità di un accurato studio, riteniamo ormai doverosa la costituzione di una vera e propria Consulta degli utenti Ferroviari del FVG, la quale vada ad istituzionalizzare il ruolo dei Pendolari.
Una Consulta rappresentativa dell’Utenza, garantendo il principio democratici della rappresentanza e della rappresentatività; l’organo così inteso dovrà svolgere funzioni di osservatorio in ordine alla verifica della qualità del servizio di trasporto pubblico, esprimendo pareri e proposte sulle opere o sui progetti che l’Amministrazione regionale intende attuare per il miglioramento del servizio ferroviario, promuovendo inoltre tutte le iniziative atte a migliorare la condizione dell’Utenza, con particolare riferimento a quella pendolare, per una sempre migliore funzionalità delle strutture, nonché per la promozione di iniziative volte a diffondere la cultura del trasporto pubblico come alternativa al mezzo automobilistico privato.
La Consulta è già realtà in Emilia Romagna (ove opera il C.R.U.F.E.R.), in Campania e in Piemonte (con il
neo costituito Osservatorio sul Trasporto Pubblico Locale, dove sono previste e disciplinate per legge; inoltre, il ruolo dei Pendolari risulta istituzionalizzato in altre forme anche in Lombardia e Liguria dove operano da anni Coordinamenti riconosciuti e rappresentativi dell’Utenza.
A tal fine lanciamo un ulteriore appello alla Regione affinché possa al più presto costituire l’organo consultivo da noi proposto.
Questa è la strada che a nostro parere è da percorrere per rafforzare e potenziare l’attuale partecipazione degli utenti del Friuli Venezia Giulia al processo di rinnovamento del servizio ferroviario: un contributo che sino ad oggi è risultato residuale e di scarsa rilevanza pratica, ma che in futuro grazie all’adozione di idonee e specifiche forme di cooperazione, espressamente istituzionalizzate potrebbe vedere i Comitati dei Pendolari non più come meri gruppi di protesta o gruppi di pressione, ma come parti integranti del sistema, in grado di fornire suggerimenti e aiuti a costo zero per la soluzione delle criticità quotidiane, confrontandosi con spirito di reciproca collaborazione con il Gestore e la Regione, in maniera da apportare quel contributo di qualità, che solo chi è presente ogni giorno sul campo può fornire, favorendo al tempo stesso efficienza, organizzazione e soprattutto contribuendo all’aumento degli standard qualitativi di un servizio che ad oggi risulta ancora insufficiente.

lunedì 16 gennaio 2012

La nostra protesta sbarca su Rai3

La protesta del nostro Comitato volta a sensibilizzare le Istituzioni e il mondo della politica in generale per chiedere immediati rimedi al problema "Ferrovie in Alto Friuli" approda anche in TV.
La redazione giornalistica di Rai 3 Regione si è infatti interessata alla nostra protesta e venerdì 13 gennaio è andato in onda durante l'edizione del tg delle 14.00 e delle 19.30, un'approfondito servizio che denuncia la grave situazione in cui versa attualmente il servizio ferroviario regionale, con particolare riferimento a quello dell'Alto Friuuli.
Chissà se è la volta buona che finalmente qualcuna si muova?
GUARDA IL VIDEO: intervista di Armando Muchino al nostro Presidente Giorgio Picco.

mercoledì 11 gennaio 2012

Piacere di stupirvi ! Treni soppressi, bagni chiusi, servizio bus sostitutivo fallimentare, così si viaggia in Alto Friuli

Altra giornata di passione per i Pendolari. Ieri pomeriggio sono state ben 6 le soppressioni di treni lungo la Udine-Tarvisio. In sostanza dalle 14 alle 17.30 nessun treno ha circolato lungo la linea, tutti soppressi per cause ignote. Il primo treno a partire verso Tarvisio è stato il R. n. 6030 delle 17.36, ovviamente superaffollato.
Con quelle di ieri salgono così a 15 le cancellazioni a noi note dall’inizio dell’anno, più di una al giorno:  in tutto il 2011 avevamo registrato 35 cancellazioni (2,91 al mese). Un aumento dell’indice delle soppressioni pari al 1550%!
E’ superfluo rilevare che ormai si tratta di una vera e propria emergenza, determinata da molteplici motivi, non solo tecnici legati al vecchio materiale rotabile, ma manche da cause inerenti all’organizzazione delle risorse umane.
Se questo è il trend, è inutile farsi delle illusioni, il 2012 sarà l’anno più nero per il trasporto ferroviario regionale, nonostante tutti gli sforzi e gli investimenti che si stanno facendo.
Continuando di questo passo, a nostro avviso, sarà inevitabile procedere ad una rinegoziazione del contratto di servizio vigente, visto che sono mutate in maniera significativa le condizioni del servizio e risulta di tutto evidente l’inadempimento contrattuale imputabile a Trenitalia.
L’idea di risarcire i viaggiatori con il BONUS, ovvero con una riduzione del 10-20% sul costo dell’abbonamento pare una soluzione di buon senso, già applicata peraltro da altre Regioni quali Lombardia, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna.
L’odissea dei viaggiatori di ieri può essere riassunta nell’ennesimo episodio di disorganizzazione tra Trenitalia e del gestore dei bus del servizio sostitutivo. Ecco il misfatto: il treno R. n. 5986 Udine-Carnia delle ore 17.05 è stato soppresso e sostituito con bus con partenza dal piazzale esterno della stazione. Ebbene incredibilmente il bus è partito qualche minuto prima delle 17.05, lasciando a piedi alcuni viaggiatori che ancora ignari della soppressione stavano raggiungendo la hall della stazione, ove è posizionato il tabellone informativo. A denunciare l’accaduto sono stati due viaggiatori che hanno sporto immediato reclamo all’Ufficio Informazioni, lamentandosi delle continue soppressioni e della partenza anticipata del bus (presumibilmente alle 17.02). CLICCA SULL’IMMAGINE E LEGGI IL RECLAMO
Per fortuna che situazioni del genere non dovevano più verificarsi dopo quanto accaduto pochi giorni fa a  Tricesimo, quando alcuni viaggiatori sono stati scaricati sotto la pioggia sulla ss13.
Ora non solo il gestore bus si inventa le fermate, ma neppure si preoccupa di rispettare l’orario di partenza, impedendo agli sfortunati utenti di poter utilizzare il servizio sostitutivo! Felici di stupirvi !
Se questo è il servizio sostitutivo offerto cari signori, farlo o non farlo è uguale, anzi, visti i risultati si rischia forse di aumentare ulteriormente la situazione di disagio, già data dalle soppressioni dei treni.  
Dopo il recente intervento della Regione FVG stiamo attendendo un segnale di apertura da parte di RFI in ordine alla questione dei servizi wc chiusi nelle stazioni di Gemona, Carnia e Tarvisio Boscoverde.
A Gemona la situazione più paradossale: i servizi wc non servono solo l’utenza ferroviaria ma anche quella del servizio su gomma (per la quale vige la tariffa integrata Trenitalia-Saf) e quella del bar-buffet, i cui locali sono stati concessi in locazione proprio da RFI. Ci domandiamo come si possa concedere in affitto il bar-buffet e poi chiudere i servizi igienici facendo così venir meno le condizioni minime per l’apertura del bar?  Dei geni non c’è dubbio … per dirla come l’AD di FS, Mauro Moretti, altro che “portare panini e coperte”, in caso di bisogno cari utenti portatevi anche il pannolone !
A giugno prenderà avvio il nuovo servizio transfrontaliero Micotra, il quale collegherà Udine a Villach, ebbene la chiusura dei servizi wc di Tarvisio non rappresenta di certo un buon viatico: cosa penseranno infatti i tanti utenti austriaci che utilizzeranno il nuovo servizio una volta che raggiungeranno Tarvisio e si ritroveranno davanti a loro la modernissima stazione di Boscoverde con i servizi igienici chiusi?
Questa purtroppo è la triste realtà di una situazione che ormai non fa più né scalpore, né notizia …

lunedì 9 gennaio 2012

Bravo Assessore ! 1 milione di Euro per concludere i lavori delle pensiline della stazione di Udine

L'Assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi ha avuto conferma oggi dal responsabile regionale di RFI-Rete ferroviaria italiana, Carlo De Giuseppe e dal neo direttore Trenitalia FVG Maria Giaconia che grazie a fondi 2012 per circa 1 milione di euro verranno avviati dal prossimo aprile i lavori per proseguire lungo le pensiline dei binari 7 ed 8 della stazione di Udine le opere di risanamento e di ristrutturazione. Verrà inoltre rinnovata anche la copertura del binario 1, il più lungo della stazione, in maniera da concludere l’opera di riqualificazione di tutte le pensiline. I lavori inizieranno nei primi giorni di aprile, per concludersi entro la fine dell’estate.
Nel frattempo, e nel corso dei lavori, RFI ha dato ampie assicurazioni che le pulizie dei marciapiedi dei binari 7 ed 8, oggi pesantemente ed indecorosamente sudici, saranno svolte due volte al giorno, con la possibilità, al caso, di ulteriori pulizie straordinarie.
Una bella notizia che è stata accolta con grande soddisfazione da parte del nostro Comitato, da sempre in prima fila nel denunciare la grave situazione di degrado in cui versa la stazione di Udine, la prima per transito di passeggeri della regione.
Bravo Assessore Riccardi! In questo particolare momento dove tutti sparano contro la famigerata “casta dei  politici”, finalmente qualcuno che ha il coraggio di “sporcarsi le mani”, scendendo direttamente sul campo e testando con mano propria la reale situazione del servizio.
Non dubitavamo della personalità di quest’uomo, dalle idee chiare e dai modi di operare basati sulla concretezza. Non è nostra abitudine elogiare politici, ma è giusto dare a Cesare quello che è di Cesare. Non abbiamo sempre condiviso le idee di Riccardi, anzi, ci sono stati dei momenti difficili, dove i toni del dialogo si sono inaspriti, tuttavia apprezziamo e diamo atto del gran lavoro svolto in questi tre anni da questo Assessore; il primo che ha saputo calarsi con umiltà nei panni di noi viaggiatori, dedicandosi ai problemi del servizio ferroviario, prima quasi abbandonato a se stesso.
Il sopralluogo svolto questo pomeriggio in stazione rappresenta l’esempio virtuoso di come vorremmo la nostra classe politica, vicina ai problemi della gente.
Non c'è nulla da stupirsi se l’Assessore durante il sopralluogo del binario 7 e 8 ha manifestato tutto il suo disappunto “Una situazione indecente sotto il profilo igienico-sanitario e del decoro della più affollata stazione ferroviaria della regione"; non vogliamo né cantar vittoria, né dire ve l’avevamo detto... Tuttavia una riflessione sorge spontanea: era proprio necessario arrivare fino a questo punto per capire la gravità della situazione? Servivano proprio gli esposti all’ASL, le denuncie a tv e giornali? E’ possibile che nessuno avesse mai potuto far niente prima? Dov’erano e cosa facevano i funzionari delle Ferrovie? E le stesse Istituzioni, comprese quelle Locali dov’erano? Stiamo parando della stazione di Udine non di una stazioncina sperduta in montagna…
Qualcuno dirà che i lavori erano in qualche maniera già "programmati", così come già successo nel 2010 dopo il nostro primo esposto all’ASL: strane coincidenze vero?
Noi non vogliamo prenderci nessun merito, ma nel nostro piccolo diciamo che abbiamo solo “aiutato a sveltire un po’ di burocrazia“! 
1,9 milioni di euro messi a disposizione dalle Ferrovie in meno di un anno e mezzo per la riqualificazione della stazione non è certo un risultato da poco, anzi questo è il vero e grande risultato: la stazione, grazie a questo intervento potrà finalmente tornare un luogo decoroso e sicuro per tutti i viaggiatori, un bel bigletto da visita per Udine e per il Friuli intero.
Bene, avanti così, ora aspettiamo che anche il Sindaco Honsell mantenga fede agli impegni assunti lo scorso dicembre e faccia realizzare nel più breve tempo possibile gli interventi necessari per risolvere la questione dell’attraversamento pedonale esterno in maniera da sanare anche questa criticità, non più tollerabile, per una città moderna come Udine.

Monitoraggio 2011: la pagella del Comitato in ordine al servizio offerto

Il 2012 non si è aperto nel migliore dei modi, visto che nei primi 5 giorni dell’anno si sono già registrate ben 9 soppressioni e un ritardo di 20 minuti lungo la Udine-Tarvisio. Non c’è male come inizio. Un brusco passo indietro che riporta il servizio ai livelli ante 2010.
La Regione FVG si è già attivata al riguardo: oggi pomeriggio è previsto un sopralluogo alla stazione di Udine, da parte dell’Assessore ai Trasporti Riccardi Riccardi, per prendere visione della problematica della pensilina dei binari 7 e 8; certamente un segnale positivo, che siamo certi possa portare alla definizione in tempi brevi della criticità denunciata.
Affidabilità e puntualità delle corse 2012 restano invece ancora un’incognita.
Nel frattempo rendiamo pubblici i dati relativi ai monitoraggio svolto nel corso del 2011, durante il quale il Comitato ha inviato 50 segnalazioni alla Regione FVG, segnalando  ritardi e disservizi vari.
Il monitoraggio tiene conto solo dei ritardi segnalati da nostri associati-utenti; non si è tenuto conto dei “ritardi minimi” entro i 10 minuti.
Il report non ha altresì tenuto conto dei ritardi annunciati e preventivamente informati da Trenitalia, verificatisi tra il 28 marzo e il 21 aprile lungo la tratta Udine-Tarcento e tra il 27 aprile e il 2 luglio sulla tratta Tarcento-Gemona per l’esecuzione di alcuni lavori di manutenzione alla linea ferroviaria. Non sono state rilevate neppure le soppressioni dei treni nelle giornate di domenica 10 e 17 luglio, effettuate per consentire lavori di manutenzione lungo la linea e nelle giornate di sciopero (oltre 10 quest’anno).
Nello specifico si sono registrati 76 casi di disservizi contro i 68 del 2010 (-11,5%). Clicca qui per vedere tutti i disservizi segnalati
I ritardi rilevati sono stati 41 contro i 45 del 2010 (-9%). Il ritardo medio rilevato è stato pari a 30 minuti contro i 24 del 2010 (+ 6 min.); si sono registrati n. 17 ritardi entro i 20 minuti, 9 ritardi dai 20 ai 30 minuti e 15 ritardi oltre i 31 minuti.
Le soppressioni registrate sono state 35 contro le 20 del 2010 (+75%).

La pagella del 2011
Affidabilità: INSUFFICIENTE Le soppressioni sono aumentate del 75% a causa di guasti ma soprattutto dalla mancanza di personale FS dovuto a ferie, malattie o altro. Un dato preoccupante visto che un servizio pubblico essenziale non può chiudere per ferie !
Puntualità: QUASI SUFFICINETE La diminuzione dei casi di ritardo sconta però un aumento della durata degli stessi. L’obiettivo contrattuale previsto dall’indice di puntualità per l’anno 2011 pari a 92,13% (entro i 5 minuti) sembra raggiunto. A dicembre il dato parziale rilevava infatti una puntualità del 93,07%
Informazioni: GRAVEMENTE INSUFFICIENTE Trenitalia e RFI purtroppo non riescono a dialogare tra loro con profitto. Fallimentare risulta il sistema oBoe, il quale dovrebbe fornire le informazioni a bordo treno; male anche le comunicazioni in stazione specie nei casi di disservizio.
Pulizia: BUONO La sostituzione di tutte le foderine dei sedili ha permesso un salto di qualità evidente per il servizio
Politica tariffaria: PIU’ CHE BUONO La decisione della Regione di non applicare aumenti alle tariffe, salvo gli adeguamenti Istat, fa si che il Friuli V.G. sia una delle regioni più virtuose d’Italia in questo settore.
Collaborazione: SUFFICIENTE Continua con alti e bassi la collaborazione tra Regione FVG, Comitati dei Pendolari e Trenitalia. Si sta lavorando questo è evidente e alcuni risultati parlano chiaro, manca tuttavia un organo deputato a coordinare in maniera più organizzata questo impegno (es. Consulta). I pendolari con i loro suggerimenti costituiscono una risorsa, completamente gratuita,  da sfruttare al meglio, così come succede in altre regioni.     

sabato 7 gennaio 2012

Frecciarossa: le nuove 4 classi del servizio

Natalino Balasso testimonial del Frecciarossa: guarda il video

Trenitalia non ce la fa proprio a non far parlare di sé. Dal punto di vista negativo, sia chiaro.
E stavolta udite udite non è solo, come succede da decenni a questa parte, per i soliti disservizi. E già perché dopo essersi «scusata per il disagio» un'infinita di volte coi passeggeri per gli orari non rispettati e le odissee dei pendolari, dopo i tagli del personale, gli incendi e, least but not last, l'entrata in vigore del nuovo orario che ha portato alla scomparsa di numerosi convogli a media e lunga percorrenza e i collegamenti notturni tra il Sud e il Nord del Paese, ora la compagnia ferroviaria è investita da una nuova polemica che riguarda quello che un tempo alcuni consideravano il suo gioiellino: la Frecciarossa.
Il servizio ad alta velocità di Trenitalia ha annunciato grandi cambiamenti per il nuovo anno. Con l'addio alla distinzione tra prima e seconda classe, ora gli italiani potranno viaggiare con quattro nuovi tipi di fruizioni con tariffe diversificate: Executive, Business, Premium e Standard.
Una suddivisione che a ben vedere porta a rispolverare il concetto di classe come non succedeva dai tempi del Titanic. Infatti i più benestanti non potranno che scegliere la carrozza Executive per il loro spostamenti: «un viaggio esclusivo», come dice lo slogan, per sole otto persone sedute su poltrone in pelle con reclining fino a 138° e poggiagambe regolabile. Diversi i servizi: pasti e bevande a tutte le ore, giornali riviste e un monitor HD a 32 pollici.
Per chi invece ama la tranquillità e vuole un viaggio in completo relax si consiglia il viaggio in Business class nell'apposita Area del Silenzio.
Non potranno lamentarsi neanche coloro che sceglieranno di viaggiare in Premium class tra poltrone in palle e pareti divisorie in cristallo. Le sorprese della «classe» Standard di Frecciarossa - Fin qui nulla di strano. Il viaggio dipende dalla possibilità del nostro portafoglio. I problemi emergono quando si vanno a leggere le caratteristiche della Standard class in Frecciarossa. Viene infatti specificato che, coloro che evidentemente non possono permettersi di viaggiare nelle classi più facoltose, si muoveranno comunque a 300 all'ora, ma senza i beneficio di cui sopra. Ma soprattutto che, onde evitare di disturbare gli altri passeggeri, «non è consentito l'accesso alle carrozze Premium, Business e Executive». Al massimo se vi viene fame c'è un «carrellino bar per l'acquisto di prodotti food, bevande calde e fredde e caffè espresso in sostituzione dell'accesso alla carrozza bar/ristorante riservata ai clienti Executive, Business e Premium.»
La «follia» è stata prontamente denunciata dall'Adoc che sottolinea come i passeggeri della Standard sui Frecciarossa sono «letteralmente prigionieri nelle carrozze a loro riservate», dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori. «Trenitalia, dopo l'umiliare quotidianamente i pendolari, non rispettare gli orari dei treni, non rimborsare congruamente per i continui disservizi, ora vuole tornare ai servi gleba o ai paria.» Come se non ciò non bastasse a documentare una discriminazione bella e buona, la foto di presentazione per ogni categoria di viaggio documenta a pieno la disparità di trattamento sfociando addirittura nel razzismo. Se nell'Executive ci sono manager ed alti dirigenti, in Standard c'è quella che ha tutta l'aria di essere un famiglia di immigrati.
Siamo sicuri che la nuova campagna di marketing di Trenitalia avrà fatto breccia nei cuori della Lega Nord. Noi invece vi consigliamo di prendere l'aereo, che fa certamente meno ritardo, costa meno e non vi tratta da reietti (Fonte Fanpage.it - Articolo pubblicato il 04.01.2012).

mercoledì 4 gennaio 2012

Inzio dell'anno da dimenticare per Trenitalia: 5 soppressioni in 2 giorni lungo la Udine-Tarvisio

Il nuovo anno è incominciato nella maniera peggiore per i pendolari regionali.
Se il 2011 aveva registrato 3 soppressioni e un ritardo di 35 minuti nei primi 3 giorni, quest’anno la situazione è decisamente peggiorata visto che si registrano già 5 soppressioni solo lungo la linea Udine-Tarvisio (4 solo nel pomeriggio di ieri), senza contare tutti gli altri disagi legati ad alcuni ritardi verificati lungo le altre tratte regionali.
Sapevamo già che il 2012 sarà un altro anno di passione in attesa dell’arrivo dei nuovi treni, i quali entreranno in esercizio nella primavera del 2013, tuttavia chiediamo RISPETTO e soprattutto l’IMPEGNO di tutti per cercare di tamponare questa situazione d’emergenza.
E’ evidente che non si possono chiedere miracoli visto la situazione in cui versa il materiale rotabile, vetusto e logoro, anche se molti dei guasti si verificano sui seminuovi Minuetto i quali hanno meno di 6 anni di vita …
La pazienza ha un limite però quando l’inefficienza, la mancanza di professionalità e il menefreghismo la fanno da padrone.
L’esempio è dato dall’episodio accaduto il 2 gennaio scorso, quando il treno R. 5988 Udine-Tarvisio è stato soppresso e sostituito con bus. Incredibilmente i passeggeri che dovevano scendere a Tricesimo San Pelagio sono stati “scaricati” sulla ss13 a circa 2 km dalla stazione. A piedi e sotto la pioggia battente hanno raggiunto San Pelagio e recuperato le proprie autovetture… Motivo del disservizio? L’autista non era autorizzato - a suo dire - a raggiungere la stazione.
Domanda: che senso ha mettere una corriera sostitutiva se questa non raggiunge le stazioni ?  
Non è la prima volta che il servizio sostitutivo non raggiunge San Pelagio e scarica la gente a Tricesimo sulla Pontebbana, dimostrando l’assoluta mancanza di organizzazione tra Trenitalia e il gestore dei bus sostitutivi.
Come sempre più spesso accade in questi casi dei poveri autisti vengano “lanciati allo sbaraglio” non conoscendo nemmeno le fermate.
Apprendiamo oggi dalla stampa che dopo la nostra denuncia sulla situazione della stazione di Udine relativa alle pensilina dei binari 7 e 8, Centostazioni si è impegnata ad eseguire gli interventi necessari a risolvere la questione; tuttavia non si provvederà a nessun intervento provvisorio, visto che tale determinerebbe solo un aumento di costi. La notizia positiva è che l’intervento si farà, ma quando ? E’ da luglio che attendiamo e sempre ci è stato assicurato che l’avvio delle opere era imminente…
Sinceramente non ci fidiamo più alle belle parole e per questo vogliamo ricordare ai dirigenti di Centostazioni che a casa propria possono fare quello che vogliono, anche vivere nella sporcizia più inumana, in stazione invece – essendo un luogo pubblico - si devono rispettare determinati standard di pulizia previsti espressamente per Legge.
Centostazioni si attivi quindi SUBITO a risolvere il problema, in quanto NON ACCETTEREMO ulteriori differimenti. Vengano definiti tempi e modalità di intervento e si passi dalle parole ai fatti !  
Se la situazioni non migliorerà l’intervento del Dipartimento d’Igiene dell’ASL o di altre Autorità competenti, sarà solo un atto dovuto al fine di accertare eventuali omissioni e/o responsabilità anche personali, atteso che garantire le condizioni igieniche minime di un servizio pubblico essenziale rappresenta senza dubbio un dovere imposto dalla Legge.