Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 30 agosto 2017

Ferrovia Pedemontana: informazione confusa con fonti poco attendibili

Dopo l'annuncio della riapertura dell'intera linea Sacile-Gemona, sulla stampa locale sta impazzando la "corsa alla notizia", con i più disparati temi legati alla questione ferrovia: passaggi a livello e caselli in particolare nel mirino ad Aviano e Sacile.
Una "gara" a pubblicare articoli, uno dietro l'altro, che a nostro parere poco hanno a che vedere con una cronaca oggettiva e corretta. I pezzi infatti si basano spesso su fonti non titolate, ossia non appartenenti all’ambiente (es. bidelli, ex politici "trombati", sindacalisti) che non conoscono le problematiche legate alla ferrovia.
Risultato? Polemiche che lasciano il tempo che trovano, utili forse a far vendere qualche copia in più, inutili protagonismi di Paese, ma soprattutto un errato approccio della materia, foriero di strumentalizzazioni sull'opinione pubblica.
La questione della Gemona-Sacile merita invece ben altri approfondimenti, visto che la ferrovia rappresenta un patrimonio del nostro Territorio, che ha bisogno di essere valorizzato e non demonizzato. La situazione sul "Piano stazioni", il "Progetto di Territorio", i nuovi orari e l'intermodabilità treno-bus, nonché i progetti turistici a partire dal Treno+Bici sono temi che senza dubbio meriterebbero un approfondimento giornalistico serio.
I quotidiani locali sono "la voce del Territorio" e da sempre sostengono i progetti volti a migliorare la qualità della vita dei nostri Paesi, e non dovrebbero invece essere fonti di continue polemiche.
Tuttavia non è la prima volta che la ferrovia viene utilizzata per notizie "spazzatura": già in passato, sulla cronaca di Sacile, ci sono stati titoloni per denunciare vandalismi inesistenti in stazione a San Liberale, in cui si denunciavano "divelti fili elettrici" o "l'incuria sui binari" con l'abbandono di rifiuti (LEGGI). In realtà lo scoop era limitato ad un semplice filo staccato da un lampione o ad una lattina di coca cola abbandonata sui binari ...
In questi anni abbiamo sempre avuto un rapporto molto stretto ed un approccio molto positivo con tutta la stampa, alla quale dobbiamo dire Grazie per aver perorato – con una cronaca puntuale - la causa della Gemona-Sacile, intrisa da numerosi articoli che hanno dato spazio alle nostre iniziative, svolgendo un ruolo fondamentale nella riapertura.
La riattivazione della linea è senza dubbio un risultato importante per la Pedemontana, al quale hanno lavorato in tanti e che è stato convintamente supportato dalla stampa locale e in particolare da alcuni giornalisti che si sono prodigati a seguire le vicende di questo "miracolo ferroviario".
Ultimamente però quest'interesse è scemato poiché il tema è stato sviato sulle polemiche. Forse raggiunto il risultato della riapertura, ora si teme di non potere offrire spunti di cronaca e così, dando voce a chi non conosce nulla di questo argomento, si corre il rischio di demolire quanto di buono fatto con tanta fatica, irritando l'opinione pubblica con notizie di scarso rilievo.
Purtroppo questa continua corsa ”all'articolo a tutti i costi” risulta controproducente alla causa, visto il basso livello dei temi trattati: ci domandiamo perchè prima di pubblicare certi pezzi non si cerchino fonti autorevoli ed attendibili, come ad esempio i responsabili di RFI, Trenitalia, la Regione FVG o semplicemente i Sindaci?
Non comprendiamo infatti quale sia la linea editoriale dei quotidiani che fino ad ieri hanno sostenuto la riapertura della ferrovia, ma oggi invece sembrano “remare contro", preoccupati forse più di riempire le pagine del giornale, con falsi scoop, che di approfondire i temi della ferrovia.
Nonostante il nostro ottimo rapporto con la stampa, già la scorsa primavera c'è stato un "un incidente diplomatico" con una redazione; per poco infatti la ricerca spasmodica della notizia a tutti i costi, stava rovinando l'organizzazione della "Giornata Nazionale delle Ferrovie non dimenticate", evento di carattere nazionale promosso da numerosi sodalizi con tanta fatica.
In quel frangente, la smania di pubblicare in anteprima una foto del mezzo realizzato dagli studenti di Sacile, nonostante l'invito ad evitare fughe di notizie imposte dal Gestore ferroviario, per poco ha rischiato di far saltare il “battesimo” dei ciclotreni nella stazione di Aviano.
Questo non vuole essere una mera critica all'operato dei giornalisti, in quanto alcuni hanno dimostrato di lavorare con correttezza e professionalità, ma è semplicemente un invito a rispettare la vera cronaca e soprattutto a controllare le fonti in maniera scrupolosa evitando di dare impasto all'opinione pubblica delle bufale.
Il caso specifico è emblematico se consideriamo la confusione nei servizi di cronaca relativi ai caselli di Sacile e Budoja, che certi corrispondenti hanno reso insostenibile.
A fine luglio un pezzo titolato "il Casello di Budoja sta crollando" denunciava la situazione di degrado del manufatto – oggi abbandonato e pericolante - e l'intenzione del Sindaco ad acquistarlo da RFI per l'importo simbolico di 1 € (LEGGI). Solo una settimana più tardi, la medesima testata pubblicava altro pezzo sulla situazione dei caselli a Sacile (in realtà uno è sito in Comune di Fontanafredda!) dove si riportava "le casette lungo la ferrovia della Pedemontana, senza treni dal 2012 e con il progetto in corso di farli ripartire fra 120 giorni, sono tante: tre a Sacile. Tanti sono stati abbandonati e aggrediti dalla vegetazione, come capita a quello in via Curiel. Altri sono stati riqualificati, come quello a Budoia dove il Comune gestisce la struttura". Come riqualificati? Ma se una settimana prima era inagibile e pericolante? (LEGGI)
Fare giornalismo nei Territori è una grande responsabilità perché il Giornale è l'unica voce che la gente ascolta; l'informazione deve essere necessariamente corretta per scongiurare di divulgare “fake news” destabilizzanti verso l'opinione pubblica e denigratorie verso chi con determinazione e professionalità sta lottando per far valorizzare un patrimonio delle nostre Comunità, qual è la ferrovia.
Coerentemente con quanto fatto fino ad oggi restiamo disponibili a collaborare solo con chi si dimostrerà professionale e che narrerà una cronaca veritiera - a prescindere dalle posizioni pro o contro il treno - e non "farà un uso gossipparo" della questione ferrovia, che merita il massimo rispetto e non essere banalizzata con articoli da "bar sport".

lunedì 28 agosto 2017

Riaperta la ferrovia Avellino-Rocchetta: l’Irpinia è ferroviaria, prossima fermata Pedemontana del Friuli !

Venerdì 25 agosto è stata inaugurata la prima tratta, da Conza a Lioni della ferrovia Avellino – Rocchetta S. Antonio, riaperta ufficialmente ai viaggi turistici.
Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il Presidente della Provincia di Foggia, Francesco Miglio, il Presidente della Fondazione FS, Mauro Moretti e il Direttore della Fondazione, Luigi Cantamessa.
L’inaugurazione è avvenuta in concomitanza della prima corsa del treno storico a cura della Fondazione FS presso la stazione di Conza: un intero fine settimana di festa dedicato al treno storico.
Dopo il successo registrato nell'estate 2016, la Fondazione Fs ha organizzato tre giorni di viaggi in treno storico sui binari che attraversano l'Alta Irpinia a bordo delle storiche carrozze Centoporte - risalenti agli anni ’20 e ’30 e Corbellini - degli anni’50 e - trainate da una locomotiva diesel degli anni 60.
La linea risultava chiusa al traffico dal 2010; lo scorso anno la parziale riapertura grazie ai lavori di riqualificazione realizzati  dalla Direzione Territoriale Produzione di RFI Napoli.
Gli interventi per la riattivazione della ferrovia sono proseguiti anche quest'anno. Nelle settimane scorse si sono concluse infatti le operazioni di risanamento e di recupero infrastrutturale di ulteriori 37 km di linea, che si aggiungono a quelli eseguiti l'anno scorso da Rocchetta a Conza-Andretta. I lavori hanno interessato il taglio delle vegetazione, il risanamento dell'armamento, la rimozione di detriti e la verifica strutturale dei ponti.
Gli interventi consentiranno in futuro l’utilizzo a fini turistici dell’intera linea, che entrerà, grazie al contributo economico della Regione Campania, a far parte di "Binari senza tempo", il progetto nazionale della Fondazione FS che dal 2014, ha dato una seconda giovinezza a circa 240 km di linee ormai prive di servizi di trasporto pubblico locale.
Il programma di RFI e della Fondazione FS prevede, entro i prossimi mesi, il ripristino dell'intera tratta da Avellino a Rocchetta per complessivi 119 km.
La linea Avellino–Rocchetta Sant'Antonio, inaugurata nel 1895 per volontà di Francesco De Sanctis, attraversa le regioni Campania, Basilicata e Puglia, percorrendo le valli del Sabato, del Calore e dell’Ofanto e passando dai 217 metri sopra il livello del mare di Rocchetta ai 672 metri di Nusco. Lungo il percorso si incontrano 31 stazioni, 58 tra viadotti e ponti metallici e 19 gallerie, manufatti di pregevole - e talvolta unico- valore architettonico e ingegneristico.
"Un binario tanto tortuoso quanto affascinante e che ricama, inserendosi perfettamente nel verde del territorio, il cuore dell’Irpinia. Una ferrovia dei silenzi, per i paesaggi ampi e riposanti che offre dal finestrino del treno. Una grande opportunità turistica per questi territori e che meritava l'investimento da parte della Fondazione FS", commenta il Direttore della Fondazione FS Italiane, Luigi Cantamessa.
Bravi e complimenti agli Amici irpini, capitanati da Pietro Mitrione e Francesco Celli, esperti di ferrovie e grandi conoscitori del territorio, promotori di numerose attività volte alla valorizzazione di questa splenda ferrovia, alla quale quest’anno sono stati dedicati gli eventi della kermesse artistica "Sponz Fest 2017" diretta da Vinicio Capossela, che dal 25 al 27 agosto hanno visto una grande partecipazione popolare e registrato il tutto esaurito sulle corse del treno storico.
Anche l’Irpinia è ferroviaria, prossima fermata Friuli, con l’inaugurazione della nostra magnifica ferrovia Pedemontana, la quale diventerà "l'ottava meraviglia" di "Binari senza tempo".

mercoledì 23 agosto 2017

Da sabato 26 agosto, la Mostra “I friulani della Transiberiana” a Cavasso Nuovo. A settembre un evento speciale che unirà la storia della Transiberiana alla nostra ferrovia Pedemontana

Il Friuli in un’opera faraonica, nei luoghi più remoti della Russia, partendo da Mosca per arrivare a Vladivostok. Si tratta della mitica ferrovia Transiberiana, alla cui realizzazione contribuirono tante maestranze friulane, impegnate a cavallo del XIX e del XX secolo, nella costruzione della ferrovia più lunga al mondo con i suoi oltre 9mila km che attraversa due continenti e ben sette fusi orari.
Per raccontare e testimoniale questa partecipazione sabato 26 agosto verrà inaugurata a Cavasso Nuovo (PN) alle 10.00 presso il Palazat la Mostra “I Friulani della Transiberiana”.
La Mostra è organizzata da Mario Gasparini, Presidente dell’Associazione CULTURALMENTEe di Cavasso Nuovo, con il materiale espositivo messo a disposizione del Craf (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia) di Spilimbergo. Curatori scientifici sono Elvira Kamenščikova, Elena Gori Corti, Angelo Floramo.
Questa Mostra, in parte già presentata nel 2012 a Pordenone, si pone come elemento di espansione tematica del Museo dell’emigrazione di Cavasso Nuovo, in un’ottica di scoprire nuove realtà della nostra storia nel mondo… una storia che ancora conferma i friulani come “cittadini del mondo” ieri come oggi.
Secondo gli studi condotti si calcolo che furono almeno 500 i friulani che partirono alla volta della Russia per costruire la Transiberiana. Una manodopera di alta specializzazione che già allora seppe distinguersi in questo progetto.
L’intento principale della Mostra è quello di ricordare le persone che in quei scenari storici ed ambientali, hanno lavorato con fatica immane, straordinaria dignità e competenza. Già nel 1893 tra Omsk e Tomsk c’è la presenza di scalpellini specializzati provenienti da Clauzetto per la costruzione di ponti e di massicciate (per ancorare i binari), a cui seguirono altri provenienti da Pradis, Campone, Vito D’Asio, Forgaria, Artegna, Montenars, Osoppo, Maiano, Trasaghis, Buia e S.Daniele, Polcenigo impegnati nella costruzione lungo la curva meridionale del lago Baycal, luogo aspro e montuoso, caratterizzato dalla presenza di rocce granitiche.
I Friulani, ottimi scalpellini furono ingaggiati infatti per la costruzione di ponti, viadotti, gallerie, tunnel e muraglioni di contenimento; un lavoro intenso e massacrante, dove lavoravano come manovali anche i prigionieri forzati e quelli di guerra.
Il percorso espositivo con la suggestione di un incontro con la migrazione Friulana in terra di Siberia, si sviluppa dalla fine del 1800 fino al 1905, dove le due grandi direttive provenienti da Vladivostok (Mar del Giappone) e da Celjabinsk (regione degli Urali) si incontrano nella regione montuosa a picco sulle acque del grande lago Bajkal, nella costruzione della più grande ferrovia del mondo.
La Mostra non è composta da scatti d’autore, ma da una selezione d’immagini di cantiere che rappresentano uno spaccato di quella vita ai confini del mondo; una raccolta di foto, testimonianze, documenti riguardanti le condizioni che trovarono i friulani nel corso della costruzione della ferrovia, arrivando ai fatti del 1917, la Rivoluzione russa, rivoluzione che tagliò le vie del ritorno alle maestranze friulane impiegate in loco, rendendo un’avventura il desiderato rientro. Qualcuno scelse di rimanere, per scelta o per destino, e di loro ci sono ancora discendenti in Siberia, chi invece voleva rientrare scelse avventurosi passaggi nord occidentali (Alaska) o sud-orientali (Malaysia) con esiti non sempre positivi.
DURATA: da sabato 26 Agosto a domenica 1 Ottobre 2017.
ORARI DI APERTURA: Sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00 // Domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00.
Ogni domenica alle 15.00 verrà proiettato un documetario che ripercorre la storia della Transiberiana e un filmato animato d'intrattenimento ambientato nel periodo della Rivoluzione russa: “corto maltese corte sconta detta arcana”. Inoltre si potrà sentire il soffio del vento siberiano per coinvolgere i visitatori nell’ambientazione della Mostra.
DALLA TRANSIBERIANA ALLA PEDEMONTANA: nel corso della Mostra, il nostro sodalizio ha accolto l’invito dell’Associazione CULTURALMENTEe, per organizzare assieme un evento che unirà la storia dei nostri emigranti sulla Transiberiana a quella della nostra ferrovia Pedemontana, prossima ormai alla sua "seconda giovinezza".
Prossimamente vi sveleremo la data e maggiori dettagli sull’evento che spazierà sul passato ma anche sul futuro della nostra ferrovia.

lunedì 21 agosto 2017

Treno+bici di Trenitalia un successo, ma troppo limitati i posti disponibili

Grande successo per le offerte di Trenitalia, TrenoBici AlpeAdria e Weekend FVG, che prevedono rispettivamente il pagamento di € 1 per il trasporto biciclette, anzichè 3,5 sui treni della Trieste-Udine-Tarvisio e lo sconto del 20% del costo del biglietto di corsa semplice su tutti i treni regionali nei corso dei fine settimana. 
Abbiamo voluto testare il servizio domenica 13  e 20 agosto ed a Ferragosto
Treni affollati e tantissime biciclette caricate: già a Udine i 30 stalli dedicati per le bici erano tutti occupati, poi altre biciclette (oltre una ventina) caricate a Gemona e Carnia, che hanno occupato ogni spazio disponibile sul treno. 
Una grande festa per il ciclotursmo, ma soprattutto una dimostrazione che la domanda per il servizio treno+bici lungo la Ciclovia Alpe Adria è ormai realtà
Buona l'offerta TrenoBici AlpeAdria di Trenitalia, che resterà valida tutti i fine settimana fino al 28 ottobre e permette di trasportare la bicicletta al costo di solo 1 € sui 22 collegamenti, collegando Trieste, Monfalcone, Gorizia e Udine, nonché le principali località lungo la Ciclovia Alpe Adria, tra cui Gemona, Venzone, Pontebba e Ugovizza. Ogni treno è attrezzato per portare a bordo fino a 30 biciclette. 
Una bella iniziativa quella della Direzione regionale Trenitalia, che investe finalmente sui servizi accessori, promuovendo il servizio ferroviario non solo come veicolo tradizionale per la mobilità di pendolari, ma anche come mezzo per valorizzare le nostre bellezze in chiave turistica
Offerta TrenoBici
Il grande afflusso di ciclisti e il fatto che i 30 posti disponibili per singolo treno dell'offerta sono andati a ruba, da l'idea che il servizio dovrà essere ampliato, garantendo nei giorni festivi della bella stagione almeno 50/60 stalli per le biciclette.
Siamo ancora lontani dal modello Alto Adige, dove gli operatori commerciali muniscono il turista della card che permette di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici, tuttavia siamo soddisfatti di questo primo passo verso una seria promozione del servizio ferroviario in chiave turistica in FVG
E necessario migliorare senza dubbio marketing e la promozione del servizio e delle offerte, nonché stipulare convenzioni con gli operatori turistici così come avviene in altre realtà italiane. 
Sotto il profilo ferroviario, come già denunciato il servizio dovrà essere garantito nelle giornate festive lungo tutta la Ciclovia AlpeAdria e quindi anche nella Bassa Friulana con un numero di posti bici adeguato. 
E’ impensabile infatti che città come Palmanova, patrimonio dell’UNESCO, o Cervignano, da dove parte la splendida tratta ciclabile Aquileia-Grado non vengano servite dal treno.
Il 2018 dovrà pertanto essere l’anno della svolta “ferroviaria” in chiave turistica, garantendo un servizio treno+bici adeguato alla domanda, implementando i posti bici, le offerte commerciali e gli incentivi, che come dimostrato sono molto graditi agli utenti. 
Nel complimentarci per il successo dell'offerta di Trenitalia, invitiamo vivamente ad utilizzare il servizio ferroviario per scoprire in maniera facile ed economica il nostro bel Friuli !

venerdì 18 agosto 2017

Tariffa integrata Trenitalia-Saf, continua la disparità di trattamento

Quindicinale Trenitalia (in alto) e Saf  
Abbonamneto quidicinale quale validità? Un rientro amaro dalle ferie per i pendolari della Tarvisio-Udine lungo la quale vige la tariffa integrata Trenitalia-Saf.
Tanti utenti che hanno beneficiato delle ferie nelle prime due settimane d'agosto, per risparmiare qualche decina di euro hanno optato  di acquistare un abbonamento quindicinale al tradizionale mensile.
La sorpresa, come riferisce, Giorgio Picco, Presidente del Comitato Pendolari Alto Friuli, è la disparità di trattamento riservata agli utenti, visto che mentre le biglietterie di Trenitalia sono abilitate ad emettere abbonamenti quindicinali con validità dal 16 al 31 agosto (es. Gemona-Udine al costo di € 35,35), mentre i punti vendita Saf emettono quindicinali con validità sino al 30 agosto al medesimo prezzo di quello di Trenitalia, lasciando quindi scoperto l’ultimo giorno del mese (vedi foto in alto).
Domanda: l’abbonamento quindicinale Saf copre anche il 31 giorno del mese, oppure è necessario acquistare un biglietto di corsa semplice con evidente beffa economica per il malcapitato utente?
Lo abbiamo chiesto a Trenitalia, Saf e alla Regione FVG, inviando loro una missiva con la quale chiediamo la spiegazione di questo misfatto, che purtroppo non è l’unico in tema di tariffa integrata, la quale già in passato è già stata oggetto di nostre denunce vista l’iniquità di trattamento riservata ad alcuni utenti.
mensile trenitalia (in alto) e Saf 
Iniquità tariffaria on line: se gli scaglioni tariffari treno/bus sono stati allineati nel gennaio 2012, eliminando le iniquità da noi denunciate, la Regione FVG con la delibera n. 2542 dd 23.12.2016, ha di fatto ricreato le condizioni per una disparità di trattamento tra gli utenti Saf e quelli di Trenitalia.
Infatti gli Allegati A e B della delibera, che disciplinano il regime tariffario del servizio di trasporto su gomma, stabiliscono che “per gli abbonamenti acquistati online, la tariffa è ridotta del 5%, con arrotondamento al centesimo di euro”, mentre nulla si dice all’Allegato M relativo al regime tariffario del servizio ferroviario.
Nel caso della Tarvisio-Udine quindi solo gli utenti Saf possono accedere on line per acquistare l’abbonamento scontato, mentre per quelli di Trenitalia è inibito in quanto il titolo di viaggio è possibile acquistarlo solo tramite self service, biglietterie o punti vendita autorizzati, ovviamente senza lo sconto del 5%.
Non tutto l’oro luccica però, visto che per accedere al sistema di acquisto abbonamenti di Saf si deve pagare “un obolo suppletivo” di 5 €, relativo alla tessera d’identità, la quale è valida 5 anni; il tutto è previsto dalla delibera della Regione la quale prevede che “le Aziende di trasporto possono obbligare gli utenti a munirsi di un tesserino di identità valido per cinque anni al prezzo di € 5. Tale facoltà è obbligatoria per l’abbonamento annuale”.
Domanda: perché Saf ha esteso l’obbligatorietà della tessera d’identità a tutti i tipi di abbonamenti?
Si tratta di un sistema utile a far cassa sugli utenti, visto che il tesserino d’identità cartaceo costa pochi centesimi, senza pensare all’inutilità dello stesso in considerazione che tutti gli abbonamenti sono nominativi e vengono emessi con l’indicazione del nome, cognome e codice fiscale dell’utente.
Perché per Trenitalia è sufficiente che l’abbonamento nominale venga accompagnato ad un documento di riconoscimento e Saf obbliga gli utenti ad acquistare il tesserino d’identità?
Siamo alle solite, una integrazione tariffaria mai decollata, con sistemi di pagamento elettronici differenti, che impedisce un'effettiva integrazione modale tra i due Gestori: è sufficiente ricordare alcuni episodi di viaggiatori che provenendo da fuori regione sono stati costretti a riacquistare il titolo di viaggio Udine-Tarvisio per salire sui bus Saf, atteso che i verificatori risultavano privi dei dispositivi per il controllo dei biglietti con codice QR di Trenitalia.
La responsabilità: è da ascriversi alla committente del servizio, ovvero alla Regione FVG, che nulla fa per pretendere che l’offerta di mobilità integrata venga erogata nei confronti di tutti gli utenti a parità di condizioni, a partire dalle modalità di acquisto dei titoli di viaggio.
E così un abbonamento mensile validità 5 gg. (da lun. a ven.) da Gemona a Udine se acquistato da Trenitalia costa € 51,90, mentre da Saf € 49,31: un risparmio di 2,59 €/mese, circa 31 €/l’anno, ai quali però bisogna sommare i 5 € del costo del tesserino d’identità.
Tratta
Mensile Trenitalia
Mensile Saf on line
Differenza
Gemona-Udine (lun./ven.)
€ 51,90
€ 49,31
*€ 5 tessera identità
€ 2,59
Costo Annuo
€ 622,80
€ 591,72
€ 31,08
E’ oltre un decennio che questa “farsa” continua e chissà quanti anni dovremo aspettare per vedere un vero e proprio sistema integrato di trasporto in FVG, così come da anni è invece realtà in Trentino Alto Adige e recentemente anche in Veneto, dove vengono emesse delle card dedicate munite di microchip digitali.
Auspichiamo che questa disparità di trattamento venga eliminata al più presto, dando la possibilità a tutti di acquistare i titoli di viaggio alle medesime condizioni, accedendo a tutti i canali di vendita.
Nell’era digitale, dove si parla di biglietto elettronico, questa situazione ha del grottesco e dimostra il ritardo tecnologico della nostra regione.
Da ultimo auspichiamo per trasparenza che la Regione renda pubblico sul proprio sito web l’accordo tra Trenitalia e Saf relativo al riparto dei corrispettivi della vendita dei biglietti/abbonamenti della linea Tarvisio-Udine, trattandosi di un servizio pubblico.
Una questione articolata e spinosa che nessuno pare voglia risolverla, chissà perché ?

mercoledì 16 agosto 2017

Fuma in bagno una sigaretta e rischia di far bloccare il treno

Fumare sul treno è vietato dal lontano 2003, come previsto dalla Legge 16 gennaio 2003 n. 3 che ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi pubblici, le metropolitane, i treni, ecc.
Per i trasgressori è prevista una multa che va da un minimo di euro 27,50 (se viene pagata al momento della contestazione) ad un massimo di euro 275. La sanzione, inoltre, è raddoppiata se si fuma in presenza di una donna incinta, di un neonato oppure di un bambino fino a 12 anni di età.
Sui treni è lo stesso personale a bordo a vigilare sull'applicazione delle disposizioni di legge e a commutare le multe in caso di violazione.
Oggi i moderni treni sono dotati di impianti d’allarme che segnalano la presenza di fumo a bordo e soprattutto sono equipaggiati di un sistema antincendio che in caso di necessità si attiva automaticamente e blocca la marcia del convoglio.
Negli anni non sono mancati episodi di trasgressori che non sono riusciti a resistere alla tentazione di accendersi una sigaretta a bordo, con conseguenze spesso poco piacevoli per i viaggiatori che, loro malgrado, hanno potuto testare l’efficienza dell’impianto antincendio.
In alcuni casi infatti il fumo della sigaretta ha fatto scattare l’allarme “regalando” una inaspettata doccia d’acqua nebulizzata ai viaggiatori.
In altri casi l’allarme ha bloccato automaticamente sui binari il treno, scatenando l’ira dei pendolari contro il passeggero fumatore.
Una situazione simile si è verificata qualche settimana fa a bordo del treno R. 6017 (Tarvisio-Udine-Trieste). Un ragazzo ignaro forse dell’esistenza del sistema antincendio del ETR 563 si è appartato nella toilette per fumarsi una sigaretta; i sensori degli apparati di sicurezza hanno subito rilevato il fumo e sono scattati gli apparati di emergenza.
Fortunatamente è scattato solo l’allarme antifumo e non quello antincendio che avrebbe bloccato il treno e “innaffiato” l’intera vettura. Grazie alle telecamere poste a bordo, il capotreno è riuscito immediatamente ad individuare il responsabile che nel mentre era ritornato a sedere.
Con garbo e professionalità il capotreno ha contestato al trasgressore la violazione, intimandogli il pagamento della sanzione prevista per legge, pari ad € 27,50, avvisandolo altresì che il gesto poteva arrecare ben altri danni qualora si fosse attivato l’allarme antincendio che avrebbe bloccato il treno (uno dei più frequentati dai pendolari).
Il tutto è terminato con le scuse del trasgressore che ha pagato immediatamente la sanzione.
Bravo il capotreno, un ottimo esempio che dovrebbe essere replicato anche nei confronti dei tanti maleducati che sporcano o peggio vandalizzano i nostri treni, specialmente quelli nuovi, pagati dai contribuenti regionali.

giovedì 10 agosto 2017

Ferrovia Pedemontana: iniziati i lavori di rinnovo dei binari

Rinnovamento dell'armamento a Budoja
Dopo la pulizia dell’intera linea e il ripristino del binario danneggiato dalla frana del luglio 2012 a Meduno effettuati nel corso della primavera, nei giorni scorsi sono stati tanti “gli avvistamenti” dei carrelli dei tecnici di RFI che stanno ispezionato la linea e svolgendo le prime operazioni preliminari al ripristino funzionale della ferrata; operazioni in particolare volte alla verifica dello stato dell'armamento e della situazione statica e manutentiva delle infrastrutture di ponti e gallerie. 
Come anticipato dall’ing. Giuseppe Albanese, Direttore Territoriale della Produzione, nel corso dell’incontro di Maniago dello scorso 25 luglio, l’impegno di RFI è di 17 milioni per la riattivazione e l’adeguamento della linea entro la fine del 2018. 
RFI interverrà per stati di avanzamento, con tempistiche distinte a seconda della priorità degli interventi: il tratto più interessato è senza dubbio quello tra Sacile e Maniago, che sarà il primo ad essere ripristinato già a partire dal dicembre 2017  
Risanamento della massicciata a Budoja
L'ARMAMENTO: sono già in corso i lavori di rinnovamento parziale dell’armamento con la sostituzione di traverse e binari ed il risanamento della massicciata. 
Nuovi binari a Maniago
Nei giorni scorsi sono state distribuite tutte le rotaie ove si deve intervenire (alcune curve tra Sacile e Aviano, i binari di circolazione presso le stazioni di Budoia, Aviano, Montereale e Maniago e in corrispondenza di tutti i passaggi a livello di strade poderali), ove si sostituirà l'esistente armamento 50U (traverse esistenti in legno e/o cemento) con armamento 60U e traverse di cemento. 
Martedì i tecnici di RFI hanno iniziato i lavori di sostituzione di alcuni tratti di binario e traversine presso la stazione di Budoja, dove l’intervento è incentrato sul primo binario di circolazione. 
Successivamente gli interventi verranno svolti anche ad Aviano, Montereale e Maniago, dove si rinnoverà il 1° e 2° binario di circolazione esclusi i deviatoi, che saranno soggetti alla sola revisione generale con la sostituzione delle traverse e traversoni di legno. 
Lavori a Budoja
SISTEMA DI SEGNALAMENTO E DI GOVERNO DELLA LINEA: gli interventi permetteranno inoltre la riattivazione degli impianti di segnalamento e il CTC (Controllo del Traffico Centralizzato) esistente con il DCO (Dirigente Centrale Operativo) a Pinzano. 
Il DCO di Pinzano verrà riattivato provvisoriamente sino alla realizzazione del nuovo CTC di governo della linea, che entro il 2018 verrà gestita in telecomando dalla sala operativa di Mestre. 
SISTEMA DI SICUREZZA MARCIA TRENO: la linea è dotata del Sistema Supporto Condotta (SSC) con distanziamento treni con blocco conta assi. Il sistema consente di supervisionare in tempo reale la marcia dei treni lungo tutta la rete e fornisce il controllo della velocità massima ammessa, in relazione ai vincoli posti dal segnalamento, dalle caratteristiche dell’infrastruttura e dalle prestazioni del treno, sia in condizioni normali che di degrado. 
PASSAGGI A LIVELLO: sono tutti automatizzati e governati dal sistema CTC. In tutto, lungo l'intera linea ci sono 54 passaggi a livello, molti dei quali di campagna che a nostro parere potrebbero essere eliminati.
RFI ha garantito che grazie alle nuove tecnologie di cui verrà dotata la linea, il tempo di chiusura dei passaggi a livello verrà significativamente ridotto; a tal fine risultano strumentali e non supportate da alcun fondamento tecnico quanto sostenuto sulla stampa locale da persone non addette ai lavori in ordine alla questione dei passaggi a livello "critici". 
SISTEMA INFORMATIVO DI STAZIONE: l'ing. Albanese ha annunciato anche novità circa l'implementazione e il rinnovo del sistema informativo di stazione con nuovi monitor e tabelloni partenze/arrivi.
La stazione di Maniago
STAZIONI: fatto salvo per Gemona, dove il progetto di restyling è in fase di realizzazione, le altre stazioni rischiano di riaprire nelle condizioni in cui versavano (o peggio ancora), prima della chiusura della linea nel 2012. 
Infatti gli interventi già finanziati di Cavasso Nuovo e Pinzano (dove il treno tornerà dalla primavera 2018 con l'avvio del servizio turistico e da dicembre 2018 con il servizio passeggeri) sono in corso di progettazione, mentre nulla si muove sulle stazioni (Budoja, Aviano,, Montereale e Maniago), dove i passeggeri torneranno dal prossimo dicembre. 
La nuova Amministrazione Comunale di Aviano ha manifestato l'intenzione di chiedere il comodato a RFI, mentre a Maniago, dopo gli annunci dei mesi scorsi circa la richiesta del comodato, nulla si muove. Proprio la situazione della stazione della Città del Coltello pare quella più critica, visto che rappresenta il maggior centro d'interesse della tratta e si ritrova l'immobile più degradato della'intera linea. 
Sono stati annunciati dalla Regione finanziamenti per le stazioni di Maniago e Meduno, ma se l'iter è così lento (con immobili sottoposti ai vincoli della Sovraintendenza pure!), gli interventi verranno realizzati quando il treno sarà già ritornato da un bel pezzo (non prima del 2019).
Riteniamo che questo sia l'ennesimo errore della Regione e anche di certi Sindaci che fino ad oggi sono stati disinteressati alla questione: probabilmente era meglio partire con un servizio ferroviario con un programma d'esercizio con meno treni (come da noi proposto 12 corse/giorno anziché 22), risparmiando così circa 1 milione/annuo ed investendo le risorse a disposizione sulle infrastrutture del territorio, gettando così le basi per la realizzazione di un vero progetto strutturato, sia in chiave turistica che di mobilità del territorio, andando poi man mano ad implementare l'offerta in base alle necessità.

lunedì 7 agosto 2017

Viaggi economici nascosti ai clienti, multa da 5 milioni per Trenitalia

Articolo di Diana Cavalcoli, pubblicato dal Corriere della Sera il 3 agosto 2017
L’Antitrust multa per 5 milioni di euro Trenitalia. 
Nel mirino del Garante la gestione delle soluzioni di viaggio proposte ai clienti. 
I sistemi di prenotazione della società escluderebbero infatti i treni regionali generalmente più economici. 
Il Garante ha «accertato che l’insieme di soluzioni di viaggio» proposte sulle emettitrici self-service e sulle App «omette numerose soluzioni con treni regionali, pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle invece mostrate, alterando in questo modo la scelta del consumatore». 
Il sistema falsato Trenitalia, in breve, dava solo l’illusione ai viaggiatori di scegliere tra tutti i treni in circolazione. 
L’Antitrust ha accertato che le soluzioni di viaggio proposte erano falsate. Sia sull’applicazione per smartphone che sul portale online non era possibile risalire alle soluzioni locali se non attraverso la specifica ricerca «Regionali». 
A seguito della sanzione Trenitalia sarà costretta a dare notizia del procedimento ai suoi clienti attraverso un messaggio da diffondere su tutti i canali di prenotazione. 
La denuncia di Federconsumatori «Per anni la Federconsumatori ha tentato di rendere evidente ai dirigenti di Trenitalia l'irregol agarità delle informazioni fornite ai passeggeri dal sito di Trenitalia, purtroppo senza alcun successo. Per questa ragione siamo stati costretti ad inviare una segnalazione all'Autorità della Concorrenza e del Mercato». Così Federconsumatori sulla sanzione dell'Antitrust a Trenitalia. 
L'associazione spiega che l'irregolarità è legata al mancato rispetto del Regolamento Europeo 1371/2007. Questo regolamento prevede l'obbligo per l'impresa di trasporto di far conoscere al passeggero orari e condizioni per il viaggio più veloce e orari e condizioni per la tariffa più bassa». 
Trenitalia, invece, non offre questa possibilità e in 8 anni non si è mai adeguata al Regolamento europeo sui diritti e doveri dei passeggeri del trasporto ferroviario. «I danni per il cittadino dipendono dal fatto che viene privato della possibilità di conoscere soluzioni meno costose; i danni per il trasporto pubblico locale derivano dal fatto che potenziali clienti dei treni regionali vengono orientati verso una impresa di trasporto privata come Trenitalia», conclude l'associazione.

sabato 5 agosto 2017

La questione dei passaggi a livello di Sacile infiamma il dibattito. Problema risolvibile

Dopo l’annuncio della riapertura della linea Gemona-Sacile, noto peraltro dallo scorso aprile, quando la notizia venne anticipata dal nostro Comitato, impazza ora sulla stampa locale la questione della ferrovia.
L’INTERESSE DELLA STAMPA: i giornalisti delle varie testate si stanno dando “battaglia” sui temi più disparati, riportando anche dichiarazioni di soggetti che fino ad oggi nulla hanno fatto per la riattivazione della linea.
Cosi appaiono strumentali gli interventi del sindacalista, Mario Bellomo (CGIL), non nuovo a questi exploit e della docente sacilese, Rossana Casadio, che col ritorno del treno chiedono la riapertura delle iscrizioni per gli Istituti scolastici del polo di Sacile (vedi articolo a lato).
Il treno tornerà a viaggiare da dicembre lungo la tratta Sacile-Maniago e salvo "miracoli divini" risulta impossibile pensare ad un mese dall’inizio delle lezioni ad una riapertura delle iscrizioni, visto che il termine viene deciso dal Ministero (MIUR) e generalmente scade a febbraio.
Siamo sorpresi che un sindacalista e una docente di lungo corso non sappiano queste cose, salvo ovviamente pensare che il loro intervento sia solo per mettersi in luce…
Bocche cucite invece da parte dei Dirigenti Scolastici che in ordine alla questione ferrovia non si sono ancora espressi. 
Se vogliamo evitare di scrivere bufale ed essere costruttivi e lungimiranti, ritenamo che gli Istituti Scolastici di Sacile e Maniago debbano da oggi in poi, consci dei nuovi orari fs, attivarsi per promuoversi, in maniera da arrivare preparati all’apertura delle iscrizioni per l'anno scolastico 2018/2019, che si apriranno dal prossimo dicembre.  
SACILE E PASSAGGI A LIVELLO: interessante invece è la questione sollevata dalla stampa sui passaggi a livello di Sacile (vedi articolo a lato).
Un tema certamente importante, di cui eravamo consapevoli fin dall’inizio e per il quale avevamo chiesto ai Comuni ed a RFI di confrontarsi per limitare al massimo il disagio.
RFI da parte sua ha assicurato che i PL verranno gestiti con nuove tecnologie che ridurranno i tempi di chiusura, auspicando tuttavia una riduzione di alcuni PL rurali posti lungo la linea.
Tralasciando la polemica fomentata sui social dai soliti tuttologhi, il tema merita certamente una adeguata trattazione.
 A Sacile i PL sono cinque:
1) Via Lacchin, adiacente alla stazione e posto lungo la direttrice della Udine-Venezia. E’ tra i PL che RFI ha in programma di chiudere e per il quale nei mesi scorsi Comune e RFI hanno presentato il progetto che permetterà la realizzare un sottopasso ciclopedonale che collegherà Via Lacchin a Via Bertolissi; il traffico veicolare sarà dirottato in via Di Vittorio a San Odorico sfruttando il sottopasso esistente a Topaligo;
2) PL rurale/strada privata Via Castelet;
3) Via dello Stadio;
4) Via Matteotti (SS 13 Pontebbana) a San Giovanni del Tempio. Si tratta del punto nevralgico per il quale si auspica la realizzazione di un sottopasso, come annunciato recentemente dall’Assessore all’Urbanistica, Anna Zanfrà;
5) Via Curiel (SP 17).
Uno nuovo PL è invece stato richiesto dal Comune a RFI per permettere l’accesso all’area del Parco dello Sport lungo la nuova strada che corre parallela alla ferrata.
La questione dei PL terrà senza dubbio banco nei prossimi mesi e non mancheranno polemiche e strumentalizzazioni al riguardo. L’auspico è che l’Amministrazione Comunale, che ha sempre ha sostenuto la causa della ferrovia e RFI riescano a trovare unità d’intenti e soprattutto – con l’ausilio della Regione - competente per materia - si avvi senza ritardo la progettazione del sottopasso lungo la SS13 Pontebbana, l’unico vero punto dove a nostro parere saranno possibili riscontrare disagi alla circolazione automobilistica derivanti dalla riattivazione del treno.

mercoledì 2 agosto 2017

Approvata la Legge per le ferrovie turistiche. La Gemona-Sacile è una delle 18 ferrovie turistiche d'Italia

La dedica dell'on. Iacono
Oggi 2 agosto 2017, il Senato della Repubblica, ha approvato all’unanimità la nuova legge per lo sviluppo e tutela delle ferrovie turistiche che in questo modo è finalmente diventata Legge dello Stato. 
La Legge è finalizzata a favorire la salvaguardia e la valorizzazione delle linee ferroviarie di particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, compresi i tracciati ferroviari, le stazioni e le relative opere d'arte e pertinenze, oltre che dei convogli storici e turistici abilitati a percorrerle.
Grande soddisfazione per una Legge attesa da anni e che ora permetterà di avviare un nuovo progetto per il nostro Paese che passerà per la valorizzazione del nostro patrimonio ferroviario e per lo sviluppo turistico dei nostri Territori.
La Legge prevede l'istituzione di 18 ferrovie turistiche, tra le quali figura anche la nostra ferrovia Pedemontana (Gemona-Sacile).
Non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per questo storico risultato, perchè siamo stati i primi in FVG a credere in questo progetto, collegato a quello di "Binari senza tempo " della Fondazione FS. Merito soprattutto ad Andrea Palese che ha intuito questa grande possibilità per la nostra ferrovia Gemona-Sacile, diventata ora ferrovia d'interese nazionale.  
Grande soddisfazione è stata espressa anche da Anna Donati, di Alleanza per la Mobilità Dolce, la Confederazione nazionale che raggruppa Italia Nostra, FIAB, Legambiente, Touring Club Italiano, Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali, Assoutenti e altre Associazioni ferroviarie, tra cui il nostro Comitato Pendolari, che la scorsa primavera avevano organizzato la "X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate", dedicando una tre giorni alla Ferrovia Pedemontana.
L'ITER DELLA LEGGE è iniziato il 10 giugno 2013 con il deposito da parte della deputata agrigentina Maria Iacono del Progetto di Legge  n. 1178 “Disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”. 
Il 24 gennaio 2017, il testo è stato approvato all’unanimità dall’Aula della Camera dopo un intenso lavoro che era stato svolto nella Commissione Trasporti, con audizioni, confronti serrati ed animate discussioni. 
La proposta approvata dalla Camera è poi approdata al Senato (Ddl n. 2670) a febbraio 2017 dove oggi la Commissione Trasporti ha approvato all'unanimità e senza modifiche il testo della Camera.
Un grazie all'on. Iacono per la sua determinazione ed impegno ed a quanti, nelle Istituzioni e in tutta Italia hanno sostenuto ed incoraggiato l'approvazione di questa legge. 
Fondamentale è stato senza dubbio il contributo di Fondazione FS che in questi anni si è distinta con il suo progetto "Binari senza tempo" che ha permesso di riattivare già ben sette linee ferroviarie per scopi turistici, nonchè quello di tante altre Associazioni ferroviarie che non hanno mai fatto mancare il loro supporto seguendo passo passo l'iter della legge.
LE REAZIONI: "adesso faremo in modo che Amministratori locali e gli operatori commerciali facciano rete per valorizzare le tratte esistenti e recuperare quelle abbandonate", questo a caldo il commento dell'on. Maria Iacono. Sulla stessa linea Anna Donati, di Alleanza per la Mobilità Dolce "adesso vigileranno per la sua rapida attuazione e lo sviluppo dei treni e servizi turistici nel nostro Belpaese”.
Certo non mancano le criticità, come il ruolo troppo debole delle associazioni di volontariato, una precisa indicazione ad ANSF perché predisponga un regolamento agile per l’esercizio ferroviario turistico e soprattutto le risorse che dovranno essere ritrovate nel Contratto di Programma di RFI-FS per gli investimenti. 
Molto positiva è la prima lista prevista dalla legge di 18 linee ferroviarie sospese o dismesse dal nord al sud del Paese da trasformare in ferrovie turistiche: Sulmona-Castel di Sangro, Cosenza-S. Giovanni in Fiore, Avellino-Rocchetta Sant'Antonio, Gemona-Sacile, Palazzolo-Paratico, Castel di Sangro-Carpinone, Ceva.Ormea, Mandas-Arbatax, Isili-Sorgoro, Sassari-Palau Marina, Macomer-Bosa, Alcantara-Randazzo, Castelvetrano-Porto Palo di Menfi, Agrigento Bassa-Porto Empedocle, Noto-Pachino, Asciano-Monte Antico, Civitavecchia-Orte, Fano-Urbino.
Altro elemento di novità è l’introduzione, tra gli articoli della legge, del ferrociclo (ciclotreno in gergo) come una possibilità da avviare e regolare. In Pedemontana c'è ne sono già due prototipi, realizzati dagli studenti delle scuole superiori di Sacile e Maniago già pronti per l'uso.
Adesso il testo dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per diventare Legge dello Stato e questo avverrà nelle prossime settimane. 
Nell'esprimere la nostra soddisfazione, continueremo a seguire l’attuazione della norma per quanto concerne la Ferrovia Gemona-Sacile, lungo la quale verrà avviato il servizio turistico a cura della Fondazione FS dalla primavera 2018.
Il lavoro da fare è notevole, in quanto ora è necessario realizzare un vero "Progetto di Territorio" condiviso in grado di coinvolgere Istituzioni ed operatori commerciali; ma finalmente, un passo in avanti sul “treno dei desideri” è stato fatto anche in Italia! 

Servizi treno+bici per raggiungere la ciclovia Alpe Adria: dal 29 luglio fino al 28 ottobre 2017 Trenitalia lancia la promo TrenoBici Alpe Adria

Sono state comunicate nei giorni scorsi le nuove offerte commerciali di Trenitalia che permetteranno nei weekend fino a sabato 28 ottobre di viaggiare ad un prezzo scontato e in particolare di usufruire il servizio treno+ bici per raggiungere la ciclovia AlpeAdria.
Offerta Weekend FVG: grazie alla promozione “Weekend FVG”, nelle giornate di sabato e domenica si potrà acquistare su tutte le linee regionali biglietti di corsa semplice scontati del 20%, sia per gli adulti che per i ragazzi per viaggi entro i confini regionali.
Offerta TrenoBici AlpeAdria: nei fine settimana a partire dal 29 luglio 2017 e fino al 28 ottobre 2017 il supplemento bici si potrà acquistare al costo di 1 € anziché 3,50 €.
L’offerta è valida a bordo di 22 collegamenti treno+bici: 11 treni il sabato e altrettanti la domenica che collegano Trieste, Udine, Carnia e Tarvisio alle principali località lungo la ciclovia Alpe Adria, tra cui Gemona, Venzone, Pontebba e Ugovizza. Ogni treno è attrezzato per portare a bordo fino a 30 biciclette.
Come detto l’offerta è valida per tutti i weekend e festivi fino al 28 ottobre 2017 e solo sui treni regionali n. 6008, 21000, 21002, 6025 e 21015 facilmente individuabili perché proposti dal sistema stesso.

Una bella iniziativa quella della Direzione regionale Trenitalia che accoglie parte delle nostre proposte dopo l’attivazione lo scorso 26 marzo del servizio treno+bici nei fine settimana lungo la linea TS-UD-Tarvisio con la previsione di una soddisafacente offerta (22 collegamenti, 11 treni il sabato e altrettanti la domenica).
Con soddisfazione prendiamo atto della volontà di investire finalmente sui servizi accessori, promuovendo il servizio ferroviario non solo come veicolo tradizionale per la mobilità di pendolari, ma anche come mezzo per valorizzare le nostre bellezze in chiave turistica.
Bene ma si più fare di più. Come già denunciato il servizio fs lungo la ciclovia AlpeAdria è monco, visto che tutta la linea bassa da Udine a Cervignano è tagliata fuori nei fine settimana da ogni collegamento.
E’ impensabile che città come Palmanova, fresco patrimonio dell’UNESCO o Cervignano, da dove parte la splendida tratta ciclabile Aquileia-Grado non vengano servite dal treno.
Il 2018 dovrà pertanto essere l’anno della svolta “ferroviaria” anche per la Bassa Friulana, la quale dovrà essere collegata non solo dal servizio Mi.Co.tra. Villach-Udine, di Ferrovie Udine-Cividale, che pare venga prolungato su Trieste via Cervignano, ma anche dai servizi di Trenitalia.
Nuovo contratto di servizio Trenitalia/Regione FVG: i nuovi servizi potranno essere avviati solo a condizione che venga stipulato il nuovo contratto, del quale, ad oggi non si conoscono neanche le linee guida.
Il contratto in essere è in regime di proroga, visto che è scaduto il 31.12.2015: la proroga tecnica assicura "la prosecuzione del contratto di servizio per il trasporto ferroviario regionale con Trenitalia fino al 31 Dicembre 2016 e comunque fino al 31.12.2017 qualora alla data del 31/12/2016 non risulti ancora conclusa la procedura di gara ad evidenza pubblica o non sia possibile l’effettivo avvio dei servizi da parte dell’eventuale nuovo aggiudicatario”.
Ebbene ad oggi nessuna procedura di gara è stata avviata, né alcuna delibera di Giunta regionale è stata assunta per l'affidamento diretto del servizio.
Mentre la gran parte delle Regioni italiane hanno abbandonato l’idea di mettere a gara il servizio ferroviario regionale e hanno già formalizzato i nuovi contratti di servizio con Trenitalia (recentemente Basilicata e Molise con una validità di 6 anni, Sardegna per 9 anni, mentre nel 2016 avevano già rinnovato per 6 anni l’accordo Toscana, Lazio e Veneto), il FVG nicchia. Perché?
A fine anno scadrà la proroga tecnica, che non è altro la proroga della proroga del contratto di servizio stipulato nel 2008 e salvo “miracoli” non ci sarà tempo per la stipula del nuovo contratto tanto meno di una gara.
C’è da aspettarsi a questo punto la stipula di un "contratto ponte transitorio"? Sarebbe l’ennesimo passo falso della Regione che in ambito ferroviario, si è già distinta per le pessime figure sia per la questione legata al mega ritardo nella consegna dei nuovi treni Caf (oltre 2 anni di ritardo!), che della mancata applicazione delle penali contrattuali per i nuovi treni (oltre 7 milioni!).
Ci domandiamo perché tutto questo ritardo visto che c’era tutto il tempo utile per andare a gara o stipulare in affido diretto il nuovo contratto con Trenitalia? Una partita da 40 milioni di € l'anno!
Forse la fallimentare gara del tpl gomma, bloccata a seguito dei ricorsi al TAR di Busitalia (società del Gruppo FS) hanno influito anche nelle procedure della gara per i servizi ferroviari?

martedì 1 agosto 2017

Arriva la denominazione TS per i treni storici

Importante novità per i treni di Fondazione FS.
Ai tecnici dirá molto: sui monitor delle stazioni ferroviarie di tutta Italia i treni storici hanno finalmente il loro simbolo e la loro denominazione "Treno Storico" per identificare tutte le corse effettuate con materiale rotabile storico della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane.
La classificazione TS, che ha debuttato il 18 luglio scorso in occasione del treno speciale da Trieste Centrale a Trieste Campo Marzio per la firma del protocollo per i lavori di ristrutturazione del museo ferroviario triestino, è accompagnata nei display di stazione dal logo "Fondazione FS Italiane" che compare al posto del logo "FS Trenitalia".
Resta in vigore per il momento la classificazione "Regionale" sui sistemi informatici che seguono la marcia del treno in tempo reale.
Buon viaggio !