Il Friuli in un’opera faraonica, nei luoghi più remoti della Russia, partendo da Mosca per arrivare a Vladivostok. Si tratta della mitica ferrovia Transiberiana, alla cui realizzazione contribuirono tante maestranze friulane, impegnate a cavallo del XIX e del XX secolo, nella costruzione della ferrovia più lunga al mondo con i suoi oltre 9mila km che attraversa due continenti e ben sette fusi orari.
Per raccontare e testimoniale questa partecipazione sabato 26 agosto verrà inaugurata a Cavasso Nuovo (PN) alle 10.00 presso il Palazat la Mostra “I Friulani della Transiberiana”.
La Mostra è organizzata da Mario Gasparini, Presidente dell’Associazione CULTURALMENTEe di Cavasso Nuovo, con il materiale espositivo messo a disposizione del Craf (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia) di Spilimbergo. Curatori scientifici sono Elvira Kamenščikova, Elena Gori Corti, Angelo Floramo.
Questa Mostra, in parte già presentata nel 2012 a Pordenone, si pone come elemento di espansione tematica del Museo dell’emigrazione di Cavasso Nuovo, in un’ottica di scoprire nuove realtà della nostra storia nel mondo… una storia che ancora conferma i friulani come “cittadini del mondo” ieri come oggi.
Secondo gli studi condotti si calcolo che furono almeno 500 i friulani che partirono alla volta della Russia per costruire la Transiberiana. Una manodopera di alta specializzazione che già allora seppe distinguersi in questo progetto.
L’intento principale della Mostra è quello di ricordare le persone che in quei scenari storici ed ambientali, hanno lavorato con fatica immane, straordinaria dignità e competenza.
Già nel 1893 tra Omsk e Tomsk c’è la presenza di scalpellini specializzati provenienti da Clauzetto per la costruzione di ponti e di massicciate (per ancorare i binari), a cui seguirono altri provenienti da Pradis, Campone, Vito D’Asio, Forgaria, Artegna, Montenars, Osoppo, Maiano, Trasaghis, Buia e S.Daniele, Polcenigo impegnati nella costruzione lungo la curva meridionale del lago Baycal, luogo aspro e montuoso, caratterizzato dalla presenza di rocce granitiche.
I Friulani, ottimi scalpellini furono ingaggiati infatti per la costruzione di ponti, viadotti, gallerie, tunnel e muraglioni di contenimento; un lavoro intenso e massacrante, dove lavoravano come manovali anche i prigionieri forzati e quelli di guerra.
Il percorso espositivo con la suggestione di un incontro con la migrazione Friulana in terra di Siberia, si sviluppa dalla fine del 1800 fino al 1905, dove le due grandi direttive provenienti da Vladivostok (Mar del Giappone) e da Celjabinsk (regione degli Urali) si incontrano nella regione montuosa a picco sulle acque del grande lago Bajkal, nella costruzione della più grande ferrovia del mondo.
La Mostra non è composta da scatti d’autore, ma da una selezione d’immagini di cantiere che rappresentano uno spaccato di quella vita ai confini del mondo; una raccolta di foto, testimonianze, documenti riguardanti le condizioni che trovarono i friulani nel corso della costruzione della ferrovia, arrivando ai fatti del 1917, la Rivoluzione russa, rivoluzione che tagliò le vie del ritorno alle maestranze friulane impiegate in loco, rendendo un’avventura il desiderato rientro. Qualcuno scelse di rimanere, per scelta o per destino, e di loro ci sono ancora discendenti in Siberia, chi invece voleva rientrare scelse avventurosi passaggi nord occidentali (Alaska) o sud-orientali (Malaysia) con esiti non sempre positivi.
ORARI DI APERTURA: Sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00 // Domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00.
Ogni domenica alle 15.00 verrà proiettato un documetario che ripercorre la storia della Transiberiana e un filmato animato d'intrattenimento ambientato nel periodo della Rivoluzione russa: “corto maltese corte sconta detta arcana”. Inoltre si potrà sentire il soffio del vento siberiano per coinvolgere i visitatori nell’ambientazione della Mostra.
DALLA TRANSIBERIANA ALLA PEDEMONTANA: nel corso della Mostra, il nostro sodalizio ha accolto l’invito dell’Associazione CULTURALMENTEe, per organizzare assieme un evento che unirà la storia dei nostri emigranti sulla Transiberiana a quella della nostra ferrovia Pedemontana, prossima ormai alla sua "seconda giovinezza".
Prossimamente vi sveleremo la data e maggiori dettagli sull’evento che spazierà sul passato ma anche sul futuro della nostra ferrovia.
Nessun commento:
Posta un commento