Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 11 giugno 2021

Mi.Co.Tra., la prenotazione obbligatoria slitta al 15 giugno. Disparità di trattamento per le informazioni in stazione

Mercoledì scorso avevamo dedicato un post all'obbligo di prenotazione a bordo del servizio Mi.Co.Tra (LEGGI). 
L'obbligo di prenotazione - gratuita - doveva partire il 9 giugno, poi prorogato da Ferrovie Udine Cividale a martedì 15 giugno a causa di problemi tecnici della piattaforma di OBB.
A fronte di ciò abbiamo inviato una mail di richiesta informazioni a FUC e alla Regione FVG, committente del servizio, richiedendo in particolare delucidazioni circa la proroga della prenotazione obbligatoria e suggerendo una migliore informazione all'utenza in stazione.
Premettiamo che siamo favorevoli alla prenotazione obbligatoria a bordo del treno transfrontaliero Mi.Co.Tra. per ovvi motivi legati ai protocolli Covid-19 e alla necessità di contingentare l'accesso degli utenti con biciclette, evitando disservizi e soprattutto evitando che ci sia un assalto al treno come è già successo, tuttavia riteniamo necessario un potenziamento dell'informazione all'utenza.
Restiamo basiti che RFI non consenta l’affissione di alcuna documentazione informativa nelle proprie stazioni interessate ai servizi MiCoTra gestiti da FUC. E' l'ennesima dimostrazione di una gestione ceca e illogica del servizio da parte di RFI, gestore dell'infrastruttura. 
RFI società controllata al 100% da FS (a sua volta controllata al 100% dal Ministero del Tesoro) è "sorella" di Trenitalia, che pare invece godere di maggior libertà nelle stazioni, dove nelle bacheche si trovano non solo gli orari ma tutte le informazioni di natura commerciale attinenti al servizio Trenitalia.
Una disparità di trattamento che deve cessare visto che il servizio offerto da MiCoTra rientra all'interno del contratto di servizio del trasporto pubblico locale finanziato dalla Regione con i soldi dei contribuenti.
Ci appelleremo pertanto alla Regione FVG e all'A.R.T. - Autorità di Regolazione dei trasporti - se necessario, per garantire a tutti i Gestori tpl di disporre di spazi informativi all'interno delle stazioni. Proprio la mancanza di un'adeguata informazione in stazione è causa di disagio e disorientamento dell'utenza.
Di seguito pubblichiamo la risposta ricevuta oggi da FUC.
 
"Vi ringraziamo per la segnalazione e per la vostra collaborazione nella pubblicazione sul vostro blog delle informazioni per viaggiare sui nostri treni Micotra. 
Riscontriamo la vostra nota del 10/06/2021 in cui ci segnalate i disguidi ed i disagi che compartano l’obbligo di prenotazione per viaggiare con i nostri treni Micotra. 
Per quanto riguarda la prenotazione, il partner OBB che gestisce il sistema sta ottimizzando la procedura andando a togliere il costo della prenotazione. Visti i tempi tecnici necessari per l’effettuazione di alcune modifiche, non prima di martedì 15/06/2021 il costo della prenotazione verrà tolto. A seguito di ciò, la scrivente società ha deciso di posticipare fino a tale data l’obbligatorietà della prenotazione per poter viaggiare sui treni Micotra. Inoltre, è stata fatta la richiesta ad OBB di implementare il sistema in modo da poter effettuare le prenotazioni periodiche per i viaggiatori in possesso di abbonamento. 
Inizialmente gli abbonati dovranno prenotarsi ogni giorno fino all’implementazione del sistema per le prenotazioni periodiche. 
Nel caso di variazioni della normativa sul contingentamento a bordo dei mezzi di trasporto, le procedure verranno riviste ed ottimizzate. 
Per scongiurare il ripetersi di disservizi, per la giornata di domenica 13/06/2021, è previsto un servizio di supporto al treno Micotra 1822 tramite autocorsa con carrello porta bici in partenza dalla stazione di Udine verso Tarvisio Boscoverde. 
In merito alle informative plurilingue da voi suggerite, il Gestore Infrastruttura RFI non consente l’affissione di alcuna documentazione informativa nelle proprie stazioni. Pertanto, tutte le informazioni relative ai treni Micotra saranno pubblicate sul nostro sito aziendale nella sezione dedicata. Allo stesso tempo le informazioni saranno divulgate anche a tutti gli enti ed organi di informazione regionali"

mercoledì 9 giugno 2021

Servizio MI.CO.TRA: da mercoledì 9 giugno è obbligatoria la prenotazione del posto

A partire da oggi mercoledì 9 giugno 2021 a bordo del treno Mi.Co.Tra sarà OBBLIGATORIA la prenotazione del posto a sedere
La prenotazione è gratuita e non soggetta a penali, nel caso di cancellazione. Non saranno consentiti viaggi in piedi. 
Le prenotazioni vanno effettuate accedendo al sito www.obb-italia.com e seguendo le Istruzioni prenotazioni Mi.Co.Tra. I viaggiatori che vorranno effettuare il viaggio con le biciclette al seguito dovranno prenotare il solo posto a sedere (non si deve inserire il numero delle bici, perché potrebbe generare un errore nel sistema di prenotazione). Terminata la procedura si riceverà una e-mail di conferma, che dovrà essere esibita al capotreno al momento della salita a bordo. 
Il motivo dell’obbligo di prenotazione è duplice, da un lato per rispettare il contingentamento previsto dai protocolli Covid-19, dall’altro per regolamentare l’accesso a bordo dei cicloturisti, evitando sovraffollamenti e disservizi agli utenti. 
ORARIO ESTIVO: domenica 13 giugno 2021 entrerà in vigore l’orario estivo. 
Non si rilevano modifiche di rilievo. Il servizio resta articolato su due coppie di treni, che assicurano un veloce collegamento transfrontaliero tra le stazioni di Udine e Villach e tutti i sabati, le domeniche e i giorni festivi, senza cambi, è attivo il prolungamento del servizio fino a Trieste. 
Il successo del servizio Mi.Co.Tra è da attribuire all’esplosione della mobilità ciclabile anche sulle lunghe distanze, supportata da una struttura cicloviaria di valenza europea come l’Alpe Adria e alla natura di bike friendly del servizio.  
PROTOCOLLI COVID-19: di seguito segnaliamo le attuali normative in vigore per viaggiare verso l’Austria o per il rientro in Italia. 
VIAGGI VERSO L’AUSTRIA: tutte le info si trovano sul sito https://www.oesterreich.gv.at 
In particolare se si proviene dall'Italia, l’ingresso è consentito previa registrazione on-line al seguente link: https://entry.ptc.gv.at/en, effettuata nelle 72 ore precedenti l'ingresso in Austria. La conferma della registrazione viene generata automaticamente dal sistema e deve essere presentata, in formato cartaceo o digitale, su richiesta delle autorità in caso di controlli; senza obbligo di quarantena, se in possesso di:
a) certificato o test, in lingua inglese o tedesca, attestante la negatività al Covid 19. Il test deve essere stato effettuato nelle 72 ore precedenti l'ingresso nel Paese, in caso di test molecolare, nelle 48 ore precedenti l'ingresso nel Paese, in caso di test antigenico. Se sprovvisti di tale test / certificazione al momento dell'ingresso in Austria, il test molecolare o antigenico deve essere effettuato nelle 24 ore successive; 
b) oppure, certificato, sempre in lingua inglese o tedesca, attestante la guarigione da un'infezione Covid 19 contratta negli ultimi 6 mesi; 
c) oppure, certificato, sempre in lingua inglese o tedesca, attestante l'avvenuta vaccinazione al Covid 19.
A tal fine, vengono considerati validi i vaccini autorizzati dall'EMA (Agenzia Europea del Farmaco oppure elencati nell'Emergeny Use List dell'OMS). Il vaccino deve essere stato inoculato in un intervallo di tempo che va dai 21 giorni ai 9 mesi precedenti l'ingresso nel Paese (non è valido ai fini dell'ingresso in Austria un vaccino inoculato meno di 21 giorni o più di 9 mesi prima). È sufficiente la prima dose. Il calcolo dei 9 mesi decorre dalla somministrazione della prima dose, se il vaccino prevede più somministrazioni. 
RIENTRI IN ITALIA DALL’AUSTRIA: tutte le info si trovano sul sito http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus
L’attuale ordinanza del Ministero della Salute prevede la possibilità di ingresso dai Paesi UE, oltre che da Gran Bretagna e Israele, con tampone negativo, senza obbligo di quarantena. Resta l'obbligo di esibire all'arrivo un tampone molecolare o antigenico con esito negativo, effettuato nelle 48 ore che precedono l'arrivo in Italia. 

Per quanto concerne Mi.Co.Tra. i controlli verranno effettuati presso la Stazione di Tarvisio Boscoverde dalla Polfer o in alternativa dal personale di Fuc, che si occuperà della raccolta delle Autodichiarazioni giustificative. Nel caso in cui un Viaggiatore non fornisca i documenti necessari (Autodichiarazione ed eventuale attestazione di negatività), il Capotreno avvertirà immediatamente Polfer, prima di ordinare la partenza del treno.

lunedì 7 giugno 2021

Trieste Airport: parcheggi per i pendolari fs a peso d'oro

Continuiamo il nostro viaggio nelle stazioni del FVG. Oggi ci focalizziamo sui parcheggi del Polo Intermodale di Trieste Airport
La struttura inaugurata nel marzo 2018 dispone di 2500 posti auto, in particolare: 
P1: Parcheggio scoperto di oltre 400 posti, a 5 minuti a piedi dal terminal
I costi: sosta da 0 a 10 min. gratis, da 11 a 60 min. 2,50 €, fino a 2 ore 3,50 €, da 2 a 12 ore 9 €, da 12 a 24 ore 12 €, 2 giorni 23 €, 6 giorni 67 €, dal 7° giorno in poi 5 € al giorno. 
P2: Parcheggio scoperto di oltre 650 posti, a 3 minuti a piedi dall’aeroporto. 
I costi: sosta da 0 a 10 min. gratis, da 11 a 60 min. 3 €, fino a 2 ore 6 €, da 2 a 12 ore 10 €, da 12 a 24 ore 15 €, 2 giorni 30 €, 6 giorni 82 €, dal 7°giorno in poi 7 € al giorno. 
P3: si tratta dell’area più vicina all’aeroporto, zona di scarico passeggeri in partenza per TAXI e NCC
I costi: sosta da 0 a 10 min. gratis, da 11 a 60 min. 5 €, fino a 2 ore 9 €, da 2 a 12 ore 12 €, da 12 a 24 ore 30 €, dal 2° giorno 20 € al giorno. 
P7: Parcheggio coperto di 500 posti, raggiungibile comodamente in 3 minuti grazie alla passerella sopraelevata
I costi: sosta da 0 a 10 min. gratis, da 11 a 60 min. 3,50 €, fino a 2 ore 7 €, da 2 a 14 ore 12 €, da 14 a 24 ore 18 €, dal 2° giorno 36 € al giorno, dal 7° giorno 7 € giornaliero 
P8
: Parcheggio scoperto di 1.000 posti, comodo per raggiungere ferrovia, stazione bus e aeroporto, collegato direttamente al terminal dalla passerella coperta sopraelevata
I costi: sosta da 0 a 10 min. gratis, da 11 a 60 min. 2 €, fino a 2 ore 3 €, da 2 a 14 ore € 7, da 14 a 24 ore 10 €, 2 giorni 18,50 €, 3 giorni € 27, 5 giorni 45 €, dal 7° giorno € 6 al giorno. 
P9: Parcheggio dedicato agli accompagnatori degli utenti dei servizi ferroviari
I costi: sosta da 0 a 15 min. gratis, da 16 a 30 min. 2,50 €, fino a 1 ora 4 €, da 1 a 2 ore € 9, da 2 a 24 ore 30 €, 2 giorni 30 € al giorno. 
L’aeroporto è dotato di parcheggi riservati ai PRM debitamente segnalati, localizzati sui lati est ed fronte aerostazione e presso le aree parcheggio del polo intermodale fronte terminal. I PRM in possesso del contrassegno di cui al DPR 151/2012 avranno diritto alla sosta gratuita negli spazi riservati presso tutti i parcheggi ufficiali di Trieste Airport. 
Il parcheggio è gratuito per tutti i mezzi a due ruote (cicli e motocicli) 
AGEVOLAZIONI PER GLI ABBONATI TRENITALIA: Trieste Airport garantisce ai pendolari in possesso di un abbonamento Trenitalia, l'opportunità di acquistare un abbonamento per il Park P8 a condizioni agevolate. Presso la biglietteria di Trieste Airport si possono acquistare gli abbonamenti park con diversi periodi di validità, è sufficiente presentarsi con l'abbonamento Trenitalia in corso di validità (con QRcode), che diventerà il pass per accedere ai parcheggi. 
Costi: fino a 15 giorni 19 €, 1 mese 29 €, 12 mesi 200 €. *Sosta massima consentita con abbonamento di 14 ore al giorno. La sosta con abbonamento superiore alle 14 ore al giorno sarà regolata in base alle tariffe standard in vigore
Sconto 50% Park P8: i viaggiatori Trenitalia in possesso di biglietto da Trieste Airport per una destinazione fuori Regione Friuli Venezia Giulia, possono parcheggiare presso il Park P8 con uno sconto del 50%. Sconti applicabili per una sosta massima di 5gg presso Park P8. 

Da ciò emerge che per un pendolare non è conveniente utilizzare il parcheggio dell’aeroporto, visto che l’obolo da versare al mese è di 29 euro, oppure 19 per 15 giorni, oltre al normale costo dell’abbonamento fs. 
Alcuni pendolari ci fanno notare inoltre che l’abbonamento mensile Trieste Airport-Trieste costa 8,25 euro/mese in più rispetto alla tratta Monfalcone-Trieste (67,5 euro contro 59,25); altro motivo per cui tanti utenti continuano ad appoggiarsi alla stazione di Monfalcone dove i costi sono più abbordabili.
Con gli attuali costi è facile da capire il perché purtroppo il park di Trieste Airport è poco utilizzato e praticamente sempre vuoto. 

Mandateci le vostre segnalazioni sulle stazioni del FVG, scrivendo alla mail: comitatopendolarialtofriuli@gmail.com

venerdì 4 giugno 2021

Trieste Airport: polo intermodale non per tutti

Dopo il nostro post del 10 maggio scorso dedicato alla situazione della stazione di Udine, sulla quale torneremo a breve, visto che la ripresa dei lavori promessi da RFI è rimasta disattesa, inauguriamo oggi una rubrica dedicata alle stazioni del FVG, focalizzando l'attenzione su Trieste Airport
Vi chiediamo di inviarci i vostri contributi, correlati da alcune foto, alla mail: comitatopendolarialtofriuli@gmail.com 
Come detto iniziamo da Trieste Airport e in particolare dalle problematiche legate all'accesso ciclabile in stazione, come evidenziate nella breve nota inviataci dall'amico Marco Chiandoni, pendolare di lungo corso, già rappresentante dei Comitati dei Pendolari. 


"Trieste Airport è una nuova stazione del FVG, inaugurata a marzo 2018 insieme al polo intermodale.
Fermano tutti i treni e dovrebbe garantire un accesso sicuro, rapido e agevole all'aeroporto, posto a circa 800 metri dalla fermata ferroviaria.
Alla stazione di accede solamente da un lato, fronte aeroporto. La zona retrostante, probabilmente di proprietà privata, non consente accesso, nonostante sia stata ultimata da circa un anno la bretella ciclabile con la fermata di Trieste Airport. 
Questa tuttavia è tutt'oggi ostruita dalla protezione di RFI col marciapiedi ferroviario. Se, per esempio, qualcuno volesse prendere il treno in questa fermata e abitasse a Staranzano, dovrebbe percorrere la strada opposta, che lo porta alla rotonda che smista le auto tra Ronchi dei Legionari, l'autostrada e l'aeroporto, allungando il percorso di circa 12' rispetto alla citata bretella ciclabile. 
Di fatto la stazione ha due binari passanti, macchine per biglietti self service funzionanti, scale mobili e un ascensore per lato. Come si evince dalla foto, l'Italia e RFI non sono amiche del ciclisti: questi ascensori sono sotto dimensionati rispetto alla meraviglia di ascensori installati a Villach Hbf, ma tant'è, i ciclisti sono una rogna, non una fonte di guadagno per le ferrovie. 
Resta da chiedersi di chi sia la responsabilità finale dell'apertura definitiva tra ciclovia e marciapiedi ferroviario. Probabilmente servirà convocare un congresso internazionale per stabilire a chi sarà imputata la spesa per breccia di... Trieste Airport....

lunedì 10 maggio 2021

Cantieri lumaca e ancora promesse: Udine relegata al medioevo ferroviario

Nei giorni scorsi il
Gazzettino ha dedicato un bel articolo (LEGGI) alla situazione della stazione di Udine, che più volte avevamo denunciato, l’ultima lo scorso 21 settembre 2020. 
Una situazione imbarazzante, tante promesse, tanti buoni propositi, ma poi zero fatti.
RFI è sicuramente la principale responsabile, ma anche le Istituzioni, in primis il Comune di Udine, non sono esenti da colpe. 
Udine, con i suoi 7 milioni di passeggeri l’anno (preCovid) è la stazione più importante del FVG, ma anche la peggiore della regione tra le città Capoluogo per funzionalità ed accessibilità. 
Da quasi tre anni si attende infatti che il Comune di Udine realizzi il nuovo piazzale esterno, da oltre 2 anni si attende che RFI realizzi due ascensori (binario 1 e banchina binari 5/6). 
ASCENSORI E BANCHINE: i lavori appaltati da RFI sono iniziati nel marzo 2019 e riguardano l’adeguamento delle banchine dei binari 5/6 e la realizzazione degli ascensori sul binario 1 e sulla banchina dei binari 5/6. A dicembre 2019 sono terminate le opere di innalzamento a 55 cm del marciapiede a servizio della banchina del 5/6 binario (costo 400mila €), mentre a gennaio 2020 è stato avviato il cantiere per la realizzazione dei due ascensori, per un importo ulteriore di 450mila €. 
I lavori in base alle previsioni di RFI dovevano ultimarsi entro giugno 2020. Ma poi … 
A metà settembre 2020, dopo un lungo stop, era stata riaperta una delle due scale di accesso ai binari 5/6 nel sottopasso dell’autostazione; la chiusura delle scale aveva provocato non pochi problemi ai viaggiatori ignari della presenza del cantiere, vista la mancanza di una idonea segnaletica. Solo dopo varie segnalazioni a RFI e alla Regione FVG, tra cui la nostra, si è risolto il problema, frutto di una superficialità non scusabile.
Ad oggi le scalinate sono state completate, anche se i lavori non sembrano siano stati eseguiti a regola d’arte, visto che vari scalini non sono a livello e quando piove è facile che la scalinata e il sottostante tunnel si allaghino. 
RFI ha assicurato che «il cantiere non è fermo. È operativo. Stanno installando e seguirà il collaudo degli ascensori». Per RFI «i ritardi sono dovuti alla pandemia», comunque «i lavori sono in dirittura d’arrivo». Interpellato sul punto, l’assessore regionale Graziano Pizzimenti annuncia che «la prossima settimana contatterò le Ferrovie per sapere quali sono i problemi con i lavori in stazione». 
PIAZZALE ESTERNO:
l’altra opera promessa da 20 anni è la sistemazione del piazzale esterno della stazione, che spetta invece al Comune di Udine e che prevede nuovi stalli per i bus, attraversamenti più sicuri e niente più barriere architettoniche. 
È dal 2018 che il progetto è pronto: l’intervento da 295mila euro sarebbe dovuto partire nella primavera del 2019, poi posticipato all’estate 2020, ma poi, causa lockdown, tutto è slittato di un anno, per fare i lavori con le scuole chiuse. 
Il vicesindaco Loris Michelini assicura che «a metà della prossima settimana inizieremo questo intervento, in tre lotti. Il primo non interferisce con i trasporti. Ci vorrà un mesetto. Poi procederemo con gli altri due lotti. Intendiamo completare l’opera prima dell’inizio dell’anno scolastico»
Tante promesse e una fiducia tradita
: la realtà è che se si alza la voce e si denuncia sulla stampa poi incredibilmente qualcosa si muove e tutti cercano di giustificare l’ingiustificabile, promettendo e assicurando che si risolverà il problema. Un copione già visto altre volte. 
Purtroppo manca l’umiltà, perché giustificare con il Covid questa “lentezza pachidermica” è un’offesa all'intelligenza dei viaggiatori, visto che nel 2021 non si può stare quasi 2 anni per realizzare un semplice ascensore e considerato che opere pubbliche ben più complesse di un semplice piazzale sono state realizzate in pieno lockdown anche a Udine. 
Attenderemo fiduciosi il completamento delle opere, sperando che gli ascensori siano stati progettati con lungimiranza, pensando ad esempio al trasporto delle bici, specie quelle elettriche, visto che proprio Udine è diventato una stazione hub per migliaia di cicloturisti. Sarebbe alquanto sgradevole aver speso 450mila € per due ascensori non utilizzabili … 
Sulla stampa abbiamo letto vari quanto irrealistici progetti legati al Recovery Plan per la "Udine2050", suggeriamo al Sindaco Fontanini, difronte a questa lentezza, che sarebbe già un'impresa il completamento dei lavori in stazione, visto che una volta terminato il piazzale esterno e l’intervento sui binari 5/6, mancano all'appello quelli che riguardano l’innalzamento delle banchine dei binari 1, 3/4, e 7/8, oltre alla realizzazione di altri due ascensori nelle banchine dei binari 3/4 e 7/8. 
Se non riusciamo a completare un semplice ascensore nel 2021 è impensabile lanciarsi in faraoniche quanto inutili opere.

martedì 9 febbraio 2021

Situazione rimborsi abbonamenti Covid-19

Facciamo il punto sulla situazione dei RIMBORSI ABBONAMENTI 2020 causa Covid-19. 
E' noto che per tutelare i pendolari che non hanno potuto usufruire dei titoli di viaggio acquistati a causa delle misure di contenimento del Covid-19, il Decreto Rilancio ha stabilito che siano le Aziende erogatrici dei servizi a gestire direttamente le procedure di rimborso agli aventi diritto con l'emissione di voucher o il prolungamento della durata dell'abbonamento. 
Come noto in FVG, le Aziende di trasporto tpl, d'intesa con la Regione che ha dettato le linee guida, hanno optato per l'emissione di un voucher da utilizzare in un'unica soluzione entro il 31.12.2020
In realtà non tutte le richieste di rimborso sono state evase entro i termini da Trenitalia; inoltre restavano aperte alcune questione relative a particolari fattispecie (es. gli abbonamenti annuali in scadenza a gennaio e febbraio 2021). 
Numerosi utenti ci hanno segnalato che ad oggi le loro richieste di rimborso presentate entro il termine del 30.11.2020 non sono state evase; a fronte di ciò già a dicembre 2020 e poi con altre mail di gennaio avevamo richiesto a Trenitalia e Regione FVG lumi circa la situazione dei rimborsi, richiedendo in particolare una proroga dei termine per l'emissione del voucher e della validità dello stesso a tutto il 2021. 
Sul punto non abbiamo avuto risposta; dalla stampa tuttavia abbiamo appreso che nel corso della seduta del 3 febbraio del Consiglio Regionale, l'assessore Pizzimenti ha evidenziato che "al 18 novembre 2020 erano stati utilizzati 228 dei 258 voucher emessi dalle Ferrovie Udine Cividale; per quanto riguarda Trenitalia, al 17 novembre 2020, a fronte di 3.402 istanze di rimborso, erano stati emessi 1.429 voucher e ne erano stati utilizzati 490; dei 29.686 voucher emessi da Tpl FVG al 22 novembre ne erano stati utilizzati 25.122". 
La maggior parte dei voucher è stata quindi utilizzata per il servizio gomma, ma rimanevano alcuni oggettive difficoltà sia per i rimborsi Trenitalia sia per gli utenti che avevano acquistato un abbonamento dalle Aziende tpl automobilistiche con validità annuale nel periodo tra dicembre 2019 e marzo 2020 - ha spiegato Pizzimenti -. 
A fronte di ciò la Regione ha sollecitato i Gestori ad estendere la validità di tali titoli di viaggio ottenendo da parte di Trenitalia e della Fuc l'estensione dell'utilizzabilità del voucher a tutto il periodo definito dall'articolo 215, quindi entro un anno dalla loro emissione, e l'utilizzabilità del voucher fino a tutto febbraio 2021, per gli abbonati annuali che avessero acquistato l'abbonamento tra dicembre 2019 e marzo 2020 da parte della Tpl FVG
Tracciando il quadro della situazione l'assessore ha evidenziato che "ad oggi la situazione più complessa è quella relativa a Trenitalia dato che, a causa di concomitanti attività che hanno impegnato le strutture commerciali, delle 3.596 richieste di rimborso pervenute sono state evase 2.398 emissioni di voucher, dei quali circa il 40% risulta utilizzato (1.293). TPL FVG ha superato il 90% dell'utilizzo dei voucher rispetto agli emessi, mentre la situazione più positiva è quella della Società Ferrovie Udine Cividale con 258 voucher emessi e solo 17 non ancora utilizzati, pari al 93,5%".
In conclusione ci sarà da pazientare, ma i rimborsi verranno garantiti grazie al prolungamento della validità del voucher.  

lunedì 8 febbraio 2021

Domani martedì 9 febbraio sciopero dei servizi fs dalle ore 9.00 alle 16.59

Il sindacato Or.S.A. ha indetto uno sciopero nazionale del trasporto ferroviario per martedì 9 febbraio 2021 dalle ore 9 alle ore 16:59. 
Il Gruppo FS non prevede modifiche alla circolazione dei treni a lunga percorrenza, ma avverte che per i treni regionali potranno verificarsi variazioni e cancellazioni.
Maggiori dettagli saranno disponibili sul sito www.trenitalia.com o seguendo gli aggiornamenti sulla circolazione dei treni in “real-time” tramite la App di Trenitalia e vi invitiamo a prestare attenzione sia gli annunci sonori trasmessi nelle stazioni, che alle informazioni in scorrimento sui monitor.

lunedì 1 febbraio 2021

Da oggi avvio al Piano Scuole: offerta Trenitalia potenziata con 5 nuovi treni, 1 treno con orario modificato e 14 nuovi bus

Oggi 1° febbraio, con la ripresa della didattica in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado del Friuli Venezia Giulia, prende il via il piano di potenziamento del trasporto pubblico predisposto dalle Aziende di trasporto (Trenitalia, FUC e TPL FVG) d’intesa con la Regione FVG, le istituzioni scolastiche e le Prefetture. 
Il piano è stato organizzato per aree geografiche e poli scolastici: l’obiettivo è permettere a tutti gli studenti di raggiungere il proprio istituto e rientrare a casa in piena sicurezza, sia ove sia mantenuto l’orario scolastico normale e sia ove venga attivato il doppio turno per gli orari di entrata e uscita. 
Il turno unico di ingresso e di uscita è previsto per le scuole di Pordenone e provincia, mentre il doppio turno è previsto in alcuni plessi scolastici della provincia di Udine quali Cividale del Friuli, Codroipo, San Pietro al Natisone, Gemona del Friuli, San Daniele del Friuli e Tolmezzo oltre alla città di Udine. Saranno a turno unico con l’orario storico Cervignano, Palmanova, San Giorgio di Nogaro, Latisana, Lignano Sabbiadoro e Tarvisio. Turno unico anche per Gorizia città mentre le scuole di Trieste osserveranno ingressi scaglionati con modalità specifiche. 
Il piano già predisposto prima di Natale doveva entrare in vigore il 7 gennaio con la riapertura delle scuole, poi rinviata con ordinanza regionale ad oggi. 
In particolare Trenitalia ha previsto un rinforzo dell’offerta con 5 nuovi treni, 1 treno con orario modificato e 14 nuovi servizi con bus. Nel dettaglio per singole linee: 
Carnia-Udine 
- R 33805 Carnia p. 8.51 – Udine a. 9.32: il treno è l’ex R 16613 delle ore 8.21 il cui orario è stato posticipato. Ferma in tutte le stazioni 
- R 33812 Udine p. 8.58 – Carnia a. 9.39: ferma in tutte le stazioni 
- R 33814 Udine p. 15.45 – Carnia a. 16.27: ferma in tutte le stazioni - R 33809 Carnia p. 16.47 – Udine a. 17.29: ferma in tutte le stazioni 
Gorizia-Udine 
- R33806 Gorizia p. 9.16 – Udine a. 9.47: ferma in tutte le stazioni 
Gemona-Sacile 
- Bus TS904 Pinzano p. 9.26 – Gemona a. 10.03: ferma a Forgaria, Cornino 
- Bus TS905 Gemona p. 15.07 – Pinzano a. 15.42: ferma a Cornino, Forgaria 
Venezia-Trieste 
- Bus TS132bis Muzzana p. 6.50 – Portogruaro a. 7.30: ferma a Palazzolo dello Stella, Latisana 
- Bus TS133bis Portogruaro p. 13.45 – Muzzana a. 14.21: ferma a Latisana, Palazzolo dello StellaPortogruaro-Casarsa 
- Bus TS908 Portogruaro p. 6.51 – Casarsa a. 7.31: ferma a Teglio Veneto, Cordovado, San Vito al Tagliamento, San Giovanni di Casarsa 
- Bus TS907 Casarsa p. 7.03 – Portogruaro a. 7.43: ferma a San Giovanni di Casarsa, San Vito al Tagliamento, Cordovado, Teglio Veneto 
- Bus TS910 Portogruaro p. 7.35 – Casarsa a. 8.15: ferma a Teglio Veneto, Cordovado, San Vito al Tagliamento, San Giovanni di Casarsa 
- Bus TS909 Casarsa p. 7.40 – Portogruaro a. 8.20: ferma a San Giovanni di Casarsa, San Vito al Tagliamento, Cordovado, Teglio Veneto 
- Bus TS911 Casarsa p. 12.06 – Portogruaro a. 12.46: ferma a San Giovanni di Casarsa, San Vito al Tagliamento, Cordovado, Teglio Veneto 
- Bus TS912 Portogruaro p. 12.59 – Casarsa a. 13.39: ferma a Teglio Veneto, Cordovado, San Vito al Tagliamento, San Giovanni di Casarsa 
- Bus TS913 Casarsa p. 13.05 – Portogruaro a. 13.45: ferma a San Giovanni di Casarsa, San Vito al Tagliamento, Cordovado, Teglio Veneto 
- Bus TS915 Casarsa p. 13.45 – Portogruaro a. 14.23: ferma a San Giovanni di Casarsa, San Vito al Tagliamento, Cordovado, Teglio Veneto 
- Bus TS914 Portogruaro p. 13.51 – Casarsa a. 14.31: ferma a Teglio Veneto, Cordovado, San Vito al Tagliamento, San Giovanni di Casarsa 
I nuovi servizi saranno attivi dal 1 febbraio al 12 giugno, fatta eccezione per alcuni bus della tratta Casarsa-Portogruaro. Sulla home page del sito Trenitalia seguendo il banner dedicato alla riapertura scuole si può raggiungere il link dove si trovano tutte le informazioni e i riferimenti necessari: https://www.trenitalia.com/it/informazioni/Infomobilita/notizie-infomobilita.htm
Nel sito internet di TPL FVG, divise per area geografica, sono invece pubblicate tutte le info sugli orari dei servizi bus potenziati o modificati, validi a partire dal primo febbraio, giorno di ripresa della didattica in presenza. Queste sezioni sono in costante aggiornamento in quanto, dopo l’avvio del servizio, potranno essere necessari adeguamenti degli orari a causa di modificate necessità o in conseguenza di nuove disposizioni normative inerenti l’emergenza COVID-19. 
Da parte nostra abbiamo già comunicato a Regione e Trenitalia che qualora il monitoraggio delle prime due settimane non accerti un reale utilizzo da parte degli studenti del R 33805 Carnia p. 8.51 – Udine a. 9.32, si chiede il ritorno all’orario storico (ex R 16613) partenza da Carnia alle ore 8.21 e arrivo a Udine alle 9.02, atteso che il treno con l’attuale orario di fatto viaggia vuoto, non venendo più utilizzato dalla sua utenza storica, la quale è costretta ad anticipare la partenza di 1 h o ad utilizzare altri mezzi, compresa l’auto. 
Interessante poi sarà invece verificare quale sarà l’utenza di altri treni e in particolare del nuovo R 33814 Udine p. 15.45 – Carnia a. 16.27; da tempo chiedevamo di coprire la fascia di metà pomeriggio, rivedendo e ricadenziando le partenze da Udine. Questa sperimentazione fino a giungo potrà dare senza dubbi alcuni spunti di riflessione.

mercoledì 13 gennaio 2021

Causa Covid nuovo orario per il collegamento R33805 (ex 6009) Carnia-Udine: posticipata la partenza alle ore 8.51

Da lunedì 7 gennaio 2021 l’orario del R33805 Carnia-Udine (ex R6009) è stato riprogrammato sulla base del piano scuola Covid-19 studiato dal Prefetto e concordato con la Regione FVG e il gestore Trenitalia. 
Il posticipo è stato disposto dal Prefetto per garantire l’ingresso scaglionato degli studenti dell'Alto Friuli diretti agli Istituti Superiori di Udine, nel caso appunto di ingresso a scuola alle ore 10.00. 
La riapertura delle scuole superiori come noto è stata posticipata con ordinanza regionale al 1 febbraio, nonostante ciò la nuova programmazione del R33805 è rimasta invariata visto che tecnicamente non era possibile più procedere alla modifica della traccia del treno. 
NUOVO ORARIO: in particolare la partenza del treno è stata posticipata di 29 minuti da Carnia dalle ore 8.22 alle 8.51, con nuovo arrivo a Udine alle ore 9.32 (nuovi orari delle fermate intermedie: Venzone p. 8.57 - Gemona p. 9.04 - Artegna p. 9.11 - Tarcento p. 9.15 - Tricesimo p. 9.20). 
E’ evidente che il nuovo orario è molto scomodo per i pendolari lavoratori che lo utilizzavano e che ora devono optare per il collegamento precedente di un'ora dato dal R16609; inoltre con le scuole e le Università ancora chiuse, il R33805 sta viaggiando praticamente vuoto. 
Il periodo d’emergenza richiede tuttavia responsabilità da parte di tutti e pertanto non intendiamo polemizzare su un orario, ma confrontarci su procedure di modifica delle tracce e programmi: pertanto se le scuole riapriranno il 1 febbraio e il treno verrà effettivamente utilizzato da un numero adeguato di studenti, da parte nostra non ci sarà nessuna obiezione a mantenere tale orario sino al termine dell’emergenza, parimenti se dopo una settimana di verifiche non si registrerà utenza scolastica chiederemo senza ritardo a Regione e Trenitalia di ripristinare immediatamente il vecchio orario
Cerchiamo tuttavia di vedere il bicchiere mezzo pieno: la durata del viaggio Carnia-Udine del R33805 resta sempre di 41 minuti, anche se analizzando le singole relazioni parziali risultano singolari modifiche. 
Il tempo di percorrenza della Carnia-Venzone passa da 5 a 6 min (+1), quello da Venzone a Gemona da 6 a 7 (+1), mentre cala di 1 min. la percorrenza da Tarcento a Tricesimo e di 2 min. persino la tratta Tricesimo-Udine via Cintura, che come è noto è la più lenta proprio per l’attraversamento della circonvallazione. 
Da Gemona a Udine il nuovo orario prevede così una percorrenza di 28 min. contro i 30 precedenti, da Artegna 21 minuti contro i 24 precedenti e da Tricesimo 12 contro i 14 precedenti. 
Un dato che conferma la nostra tesi, ovvero che lungo la Pontebbana è possibile procedere ad una significativa riduzione dei tempi di percorrenza: se da Artegna a Udine via Cintura è possibile risparmiare 3 minuti con il nuovo orario è evidente che la percorrenza potrebbe già passare da 41 a 38, come peraltro accertato dal nostro monitoraggio svolto alcuni mesi fa, dove il tempo di percorrenza effettivo è stato registrato in media in 38 minuti
Non si comprende invece il perché se a sud di Gemona la nuova traccia oraria del R33805 prevede delle riduzioni, persino durante l’attraversamento della Cintura di Udine, a nord, lungo la tratta Gemona-Carnia, i tempi di percorrenza sono stati addirittura gonfiati. 
Restano tuttavia i numeri a dimostrare le potenzialità di una linea performante, come confermato anche ieri dalle percorrenze del R16607 (Carnia-Udine 30 min. contro i 37 da programma) e del R16609 (Carnia-Udine 29 min. contro i 37 da programma).

martedì 12 gennaio 2021

Stazioni di Carnia e Venzone, senza servizi, ferme ancora al medioevo

Stazione di Carnia 
Pubblichiamo la mail inviata oggi all’Assessore regionale alla mobilità Graziano Pizzimenti, al Sindaco di Venzone, Amedeo Pascolo, alla Direzione di Trenitalia e a quella di RFI in merito alla carenza dei servizi offerti nelle stazioni di Carnia e Venzone. 

Buongiorno, cogliamo l'occasione dei disagi odierni causati da alcuni ritardi nell’ordine dei 40 minuti (R16607 e R16609 Tarvisio-UD-TS) per segnalare la precaria situazione in cui versano le stazioni di Venzone e Carnia. Con temperature abbondantemente sotto lo zero, oggi nella stazione di Carnia vari utenti ci hanno segnalato che i termosifoni erano chiusi, così come i servizi igienici ormai da anni. 
E’ notorio che Carnia è la stazione hub per l’interscambio bus-treno per gli utenti provenienti dalla Carnia e dalle vallate dell’Alto Friuli (Moggio, Resiutta, Resia, Chiusaforte), mentre nella bella stagione è una delle stazioni più frequentate dai cicloturisti soprattutto stranieri dell’Alpe Adria. 
Da anni denunciamo lo stato precario di gestione delle due stazioni: se a Carnia mancano i servizi igienici e non è raro vedere persone costrette ad arrangiarsi in caso di estremo bisogno, a Venzone, “borgo più bello d’Italia” gli utenti sono costretti ad attendere il treno all’addiaccio, visto che l’unico riparo dalle intemperie è dato da un tunnel (la sala d’aspetto e i wc sono chiusi da anni); oltre a ciò manca la possibilità di fare i biglietti, visto che Venzone (unitamente a Ugovizza-Valbruna) è l’unica stazione della linea dove non esiste una self service. Ricordiamo che i biglietti della tratta Udine-Tarvisio non è possibile acquistarli online. 
Tunnel Stazione di Venzone
Tutto ciò è inaccettabile e non più tollerante visto che stiamo parlando di servizi basilari a costi praticamente zero: Regione, Comune di Venzone, RFI e Trenitalia dovrebbero pertanto confrontarsi per: 1) installare una biglietteria self-service a Venzone; 
2) stipulare una convenzione per la gestione in comodato della stazione di Carnia permettendo così la riapertura dei servizi igienici, come avviene da tempo a Gemona e Tarvisio; 
3) prevedere la riapertura della sala d’aspetto e dei wc di Venzone almeno nei fine settimana della bella stagione e durante le manifestazioni come la festa della Zucca. 
Non ci pare di chiedere la luna, ma solo interventi di buon senso che nel 2021 ogni Amministrazione o società che offre un servizio pubblico dovrebbe garantire. 
E’ inutile pensare di promuovere il turismo pensando di installare lungo le scalinate qualche scivolo per le bici, quando manca l'abc e ci facciamo ridere dietro da ogni turista straniero che mette piede qui: senza wc, senza self service per fare i biglietti, senza servizi online, senza nemmeno una panchina o un portabiciclette, purtroppo Venzone pare ancora ferma al medioevo! 
Comitato Pendolari Alto Friuli

lunedì 11 gennaio 2021

Cambiano i vertici nazionali di Trenitalia e RFI. Il nostro Grazie all'ing. Orazio Iacono

A fine 2020 in maniera del tutto inaspettata sono cambiati i vertici di Trenitalia e RFI. 
Per Trenitalia il board ha scelto Michele Pompeo Meta (ex deputato PD), come presidente e Luigi Corradi come AD. 
Corradi sostituisce Orazio Iacono, un manager capace e serio che abbiamo avuto la fortuna di conoscere che si è dimostrato particolarmente vicino ai problemi dei pendolari del FVG. 
L’ing. Iacono è certamente uno di quei ferrovieri che negli ultimi anni hanno contribuito a cambiare volto al trasporto pendolari su ferro: dopo gli inizi in RFI, ricoprendo ruoli di crescente importanza dal 1995 al 2014, nel novembre 2014 Iacono è stato nominato Direttore della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia e il 15 settembre 2017 Amministratore Delegato della società. 
Lo ricordiamo con piacere, dal primo incontro di quel 30 gennaio 2015 quando da direttore della Divisione Passeggeri Regionale, incontrò per la prima volta i Comitati friulani, assumendosi un chiaro impegno per cambiare il passo e migliorare il servizio in FVG, che nel 2014 aveva registrato un anno disastroso per puntualità e affidabilità. 
Quella è stata la riunione della svolta che proprio grazie all’ing. Iacono ha permesso di mutare l’approccio nel rapporto Comitati-Trenitalia. Quell’incontro sarà ricordato per il metodo e per la schiettezza nei rapporti: per la prima volta un manager di fs ci ha messo la faccia, non facendo le solite promesse “da marinaio” o utilizzando le solite frasi di circostanza, ma stilando un vero cronoprogramma di lavoro che venne rispettato e permise alla neo Direzione Trenitalia FVG di raggiungere importanti risultati negli anni successivi, tra cui il primato nazionale nella classifica per puntualità ed affidabilità del servizio. 
Da lì partì una sorta di rivoluzione, con una nuova organizzazione di lavoro, che grazie alla creazione di una nuova Direzione dedicata solo al FVG, prima invece condivisa con Veneto e Trentino A.A., permise di riorganizzazione la struttura e l’inizio di una fattiva collaborazione nel rispetto dei ruoli tra Trenitalia e Comitati Pendolari. 
Nonostante ciò non sono mancati momenti di attrito, quasi al limite della rottura, come nel novembre 2019 quando a fronte dell’aumento dei disservizi il nostro Comitato chiese la “testa” dei vertici regionali di Trenitalia e RFI. Iacono, divenuto nel frattempo AD di Trenitalia, non perse tempo e salì in FVG per incontrare i nostri portavoce. Con la solita schiettezza vennero analizzate le criticità e da quel incontro poi ne scaturì un altro con i vertici nazionali di RFI nel febbraio 2020 dando così un immediato segnale di attenzione alla situazione del Friuli Venezia Giulia. 
Nuovo AD di Trenitalia è il genovese Luigi Corradi, 53 anni, laureato all’Università di Genova e MBA alla Bocconi. Una nomina che pare sia stata voluta fortemente dall’AD di FS Gianfranco Battisti, che ha suscitato un vespaio di polemiche perché Corradi per oltre dieci anni ha guidato Bombardier Italia - la cui capogruppo è appena convolata a nozze con la francese Alstom col rischio di pesanti sovrapposizioni di impianti nel nostro Paese (a Vado Ligure sono stati prodotti alcuni Frecciarossa) - e negli ultimi mesi ha guidato Titagah Firema, ovvero la filiale italiana, interamente controllata dalla Titagarh Wagons, uno dei principale produttori indiani di materiale ferroviario a capitale interamente privato. 
Nuovo presidente di Trenitalia è invece Michele Pompeo Meta, diploma di istituto tecnico aeronautico, dirigente del Partito Democratico; ex parlamentare, già presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. 
Sono state nominate invece due donne in RFI. Vera Fiorani, attuale direttore finanziario è stata promossa ad AD, succedendo a Maurizio Gentile, mentre presidente sarà Anna Masutti, partner dello studio legale Ls Lexjus Sinacta e docente di diritto della navigazione aerea nell’Università di Bologna.
Ad Orazio Iacono va il nostro GRAZIE per il lavoro svolto, certi che una persona del suo valore e preparazione potrà dare oggi più che mai un serio contributo al nostro Paese. 
Ai nuovi vertici di Trenitalia e Rfi vanno i nostri auguri di buon lavoro, sperando in una continuità con quanto fatto fino ad oggi.

lunedì 4 gennaio 2021

2020: tra Covid, guasti e meteo un anno da dimenticare - 2021: tariffe invariate

Non bastasse l’epidemia Covid-19 a caratterizzare un anno ferroviario maledetto, tra guasti e meteo inclemente, con pochissime luci e molte ombre. 
Nel bilancio nerissimo dell’annata appena conclusa si salvano appena due dati: il fatto le tariffe 2021 sono rimaste invariate e la conferma regionale degli sconti per gli studenti. 
TARIFFE 2021: partiamo dalle uniche cose positive, ovvero la conferma dello sconto studenti FVG e il blocco delle tariffe, che come denunciato più volte sono tra le più alte d’Italia. Nel 2020 erano le tariffe erano aumentate in media del 2,6%, mentre nel 2019 del 2,8%. Per trovare l’aumento “zero” bisogna tornare indietro al 2016, 2017 e 2018. Dal 2010 al 2021 l’incremento tariffario è del 28,10%. 

Anno

Aumento medio tariffa FVG

2010

+1,54%

2011

+1,56%

2012

+5,50%

2013

+8,50%

2014

+4,40%

2015

+1,20%

2016

0

2017

0

2018

0

2019

+2,80%

2020

+2,60%

2021

0

Totale

+ 28,10%

l contenimento delle tariffe è un intervento politico di buon senso, soprattutto tenendo conto del particolare momento di sofferenza del comparto del tpl, con un’utenza dimezzata causa Covid e una qualità del servizio non sufficiente. 
CONTRATTO DI SERVIZIO: in quest’ottica va vista l’altra partita cruciale del 2021 (da oltre 40 milioni l’anno) legata al nuovo contratto di servizio, atteso per questa primavera. 
Dal contratto si deciderà il futuro ferroviario del FVG: a dicembre è scaduta l’ennesima proroga di un accordo datato maggio 2008 che vede il FVG l’ultima regione d’Italia ad andare a contratto. 
Un grave ritardo frutto di scelte politiche sbagliate, soprattutto nella passata legislatura Serracchiani, che trovano solo parziale giustificazione nel contenzioso, ora risolto, della gara del tpl gomma, che ha visto contrapposte la Regione a Busitalia/Gruppo FS. 
Siamo certi che la stipula del nuovo contratto, come sta succedendo nelle altre regioni, porterà benefici sia all'offerta, che al parco rotabile, con significativi investimenti e l'arrivo di nuovi treni (i Pop e i Rock). 
In prospettiva settembre 2021, una volta chiuso il contratto, è d’obbligo ipotizzare un Tavolo di confronto per giungere alla rivisitazione dell’orario: una nuova visione, atteso che l’attuale orario si basa su vecchi schemi e anacronistici protocolli, spesso con buchi non più tollerabili e con una velocità commerciale troppo bassa e non concorrenziale rispetto ad altri mezzi di trasporto. 
E’ proprio sulla riduzione dei tempi di viaggio che si dovrà puntare con decisione, sperimentando soprattutto sulle tratte tecnologicamente già pronte un nuovo orario strutturato. 
IL MALEDETTO 2020: una premessa, è doverosa, ossia che dare giudizi sul 2020 è impossibile, sarebbe irriguardoso nei confronti dei tanti ferrovieri che nonostante l’emergenza Covid si sono impegnati al massimo, tuttavia restano i dati di cronaca. 
Tanti guasti infrastrutturali che evidenziano la fragilità della rete fs, soprattutto lungo la Udine-Cervignano, bersagliata nei primi tre mesi del 2020 da problemi ai passaggi a livello e lungo la Sacile-Maniago, dove il trend migliorativo non è ancora sufficiente. 
Anche la sfortuna ci ha visto bene, basti pensare alla frana che il 22 giugno ha fatto sviare un treno, senza conseguenze per fortuna, subito dopo Aurisina, paralizzando fino ad agosto il tratto fra Monfalcone e Trieste. 
Ma è stato anche l’anno dei migranti a ridosso dei binari, con treni rallentati o bloccati in più occasioni. Da aprile ad oggi si sprecano le segnalazioni.
E da ultimo c’è il meteo impazzito: allarmi PC o decisioni alquanto singolari da parte di RFI hanno spesso limitato e fatto riprogrammare l’offerta dei treni. Per la prima volta nella storia il tpl è stato sospeso per quasi tre giorni con ordinanza regionale causa allerta meteo a inizio dicembre; poi però si è assistito ad un abuso senza precedenti dell’allerta meteo. 
Da Natale ad oggi Rfi ha ridotto l’offerta commerciale su varie linee a causa dell’attivazione del Piano Neve: sono state ridotte le corse lungo la Udine Tarvisio, ma anche sulla Sacile-Maniago, sulla Portogruaro-Casarsa e sulla Udine-Trieste. Ormai comanda lo “strega comanda colar” … 
L’idea del piano neve di RFI è assurda e rasenta il criminale, visto che si sopprimono treni e li si sostituiscono con bus, spostando sulle strade il pericolo. In altri tempi quando nevicava si facevano circolare treni a vuoto, anche di notte, per evitare accumuli di neve, altroché sospendere la circolazione o ridurla al lumicino! Sembra un discorso all'antica, del "si stava meglio quando si stava peggio", se non fosse che tutt'ora, sulle reti estere dove il treno funziona bene anche con la neve, si fa ancora così. 
Infatti nelle altre Nazioni (Francia, Svizzera, Austria) il piano neve si attua pulendo stazioni e binari, ma è evidente che l’Italia non è più un Paese alpino ma africano ! 
Di questo passo la rete sarà ostaggio degli eventi atmosferici e soprattutto dei vari allarmi. 
PROMESSE NON MANTENUTE
: se la collaborazione con Trenitalia non è mai mancata, si evidenzia invece che RFI è venuta meno a tutte le promesse
Gli interventi infrastrutturali programmati sono rimasti sulla carta e i pochi cantieri avviati proseguono a rilento, come quelli per gli ascensori in stazione a Udine.
Un modello sbagliato, con dirigenti non all'altezza del ruolo. Ormai i veri ferroviari si contano sulle dita di una mano, il resto è solo una pachidermica burocrazia pagata a caro prezzo dalla collettività

venerdì 18 dicembre 2020

Monitoraggio dei treni in Cintura: impossibile altri spostamenti senza i lavori; possibili riduzioni di percorrenza lungo la Pontebbana, con modifiche all'orario.

E' stato consegnato oggi il report relativo al monitoraggio dei 5 treni passeggeri della Tarvisio-Udine deviati in linea di Cintura di Udine. Il corposo documento di 26 pagine con numeri, grafici e analisi per singola corsa è stato inviato all'Assessore regionale alla mobilità e infrastrutture, Graziano Pizzimenti, alla Direzione Centrale Infrastrutture e Territorio della Regione FVG, alla Direzione Trenitalia FVG, alla Responsabile Direzione Territoriale Produzione RFI Area FVG e alla Responsabile Circolazione RFI Area Venezia-Trieste. Il documento è stato poi inviato pure a tutti i Sindaci dei Comuni interessati dalla tratta ferroviaria (Udine, Tricesimo, Tarcento, Artegna, Gemona del Friuli, Venzone, Pontebba, Tarvisio). 
Di seguito il testo completo della mail con il quale è stato inviato il report. 

Buongiorno, 
Vi trasmettiamo in allegato il report che analizza i tempi di percorrenza dei treni passeggeri della Tarvisio-Udine deviati lungo la linea di Cintura di Udine.
Come noto il 14 settembre scorso ha preso avvio la sperimentazione su 5 treni passeggeri di 32 giornalieri che sono stati spostati dalla linea storica Bv.Vat-Udine sulla tratta di Cintura Bv.Vat-Parco-Udine; le corse hanno variato l’orario di partenza o di arrivo, aumentando il tempo di percorrenza a fronte del maggior kilometraggio dato dell’attraversamento della Cintura. 
Il trasferimento dei treni deriva dalla protesta di alcuni gruppi di residenti di Udine che chiedono la dismissione della tratta storica diretta Bv.Vat-Udine con lo spostamento di tutti i treni passeggeri lungo la Cintura esterna. 
Oggi lungo la ferrovia Pontebbana circolano 32 treni passeggeri giornalieri di cui 22 regionali Trenitalia, 2 MiCoTra FUC Udine-Villach, 4 Railjet OBB Venezia-Vienna e 2 ICNighet Venezia-Vienna) e una cinquantina di merci. 
La Pontebbana, dopo la realizzazione a fine anni ‘90 della nuova linea a doppio binario, da Bv. Vat a Tarvisio Boscoverde, ha aumentato la capacità da 70 a 220 treni/giorno. Oggi la Pontebbana pur essendo ampiamente sottoutilizzata è una delle linee più importanti del nord Italia, che fa parte del corridoio europeo Baltico-Adriatico, il quale attraversa Italia, Austria, Repubblica Ceca e Polonia. 
L’unico tratto che non è stato raddoppiato con la nuova ferrovia è quello posto in Comune di Udine: a metà anni ’90 infatti il progetto di raddoppio e interramento dei 4 km della tratta Bv.Vat-Udine è stato bloccato dal Comune di Udine sempre a fronte dell’avversione di alcuni residenti di Laipacco che temevano un intervento invasivo. Parimenti ad inizio anni novanta, in seguito ai finanziamenti giunti per i mondiali di calcio di Italia '90 la linea di Cintura venne completamente ricostruita nell'ottica del potenziamento dei traffici merci verso l'Austria, con la realizzazione del raccordo di collegamento verso la linea Udine-Gorizia-Trieste e di quello verso Parco e la stazione di Udine; rimase invece solo allo stadio progettuale il raccordo verso la Udine-Cervignano. La nuova linea fu attivata nel 1995, ma fino al 2011 di fatto non fu utilizzata. 
Ad oggi la Cintura è una linea a binario unico: la presenza di due binari sul sedime da Bv. Vat all’altezza di via Prasigel (raccordo per Trieste) non deve ingannare; la differenza infatti tra binario unico e doppio consiste nella possibilità che ogni treno percorra il suo binario nella direzione prevista, ciò che oggi è impossibile in Cintura, dove i treni devono attendere l’incrocio a Bv. Vat o a Parco. 
Da anni si parla della sistemazione del Nodo di Udine, un intervento finanziato con 50 milioni che non consiste solo nell’attrezzaggio della Cintura, con la centralizzazione del collegamento tra Udine e Parco, realizzando un sistema a tre binari in grado di garantire il raddoppio della Cintura, ma anche e soprattutto la realizzazione di un nuovo scalo merci a Cargnacco e l’attivazione della bretella di collegamento tra la linea proveniente da Cervignano e quella proveniente da Gorizia. 
Non ci interessano battaglie ideologiche, ma unicamente vogliamo risolvere la questione in maniera seria e costruttiva, seguendo le logiche ferroviarie evitando polemiche di sorta visto che la questione è stata da taluni già ampiamente strumentalizzata, con dati e numeri assolutamente fasulli, finalizzati soltanto alla ricerca del consenso elettorale
L’esercizio di una ferrovia internazionale non può ovviamente essere deciso da un gruppo di residenti o da un singolo Comune, ma deve rispettare le regole che disciplinano e governano la circolazione fs, le quali sono strettamente legate alla situazione tecnica dell’infrastruttura
Con spirito costruttivo, senza alcuna preclusione ideologica, abbiamo così svolto nei mesi scorsi un dettagliato monitoraggio su 162 corse e sui rispettivi tempi di percorrenza dei 5 treni deviati dal 14 settembre al 24 ottobre 2020 (R6009 Carnia-Udine, R6018 Udine-Tarvisio, R6024 Udine-Carnia, R6036 Udine-Tarvisio e R6040 Udine-Tarvisio). 
L’analisi ha comparato il tempo di percorrenza programmato con quello effettivo, evidenziando ritardi e tempi di percorrenza parziali tra le singole stazioni, dove si sono registrati recuperi e riduzioni dei tempi di percorrenza non occasionali ma strutturali. Come si vedrà dai dati aggregati per singolo treno preso in esame ciò che balza agli occhi subito è che: 
  • la sperimentazione ha fatto saltare il cadenzamento degli orari, per anni ritenuto un dogma nella circolazione fs e dallo stesso Piano Regionale del TPL approvato con decreto del Presidente della Regione n. 80 in data 15 aprile 2013; 
  • lungo la linea di Cintura (Bv. Vat–Parco–Udine) si è registrato un tempo medio di percorrenza di 8 min./10 sec. (contro i 4 minuti della linea diretta Bv.Vat-Udine); il tempo di percorrenza in Cintura tuttavia può arrivare a superare i 12 minuti come successo in alcuni casi quando si sono verificati conflitti di circolazione. Il treno infatti proveniente dalla Cintura deve infatti attendere a Vat o a Parco l’incrocio con altro treno rispettivamente diretto a Tarvisio o a Trieste, atteso che la Cintura come detto è una linea a binario unico; 
  • gran parte della Pontebbana (da Bv. Vat a Carnia/Tarvisio) permette significative riduzioni dei tempi di percorrenza: il monitoraggio ha evidenziato infatti che il tempo effettivo di percorrenza dei treni è quasi sempre inferiore rispetto a quello previsto dall’orario, in quanto le tracce attuali risultano “larghe”. Nel campione analizzato sono stati registrati numerosi recuperi, non occasionali, che rendono strutturale il tempo di percorrenza effettivo: lungo la relazione Tricesimo-Carnia ad esempio si può giungere in media a limare oltre 5 minuti. Il monitoraggio ha invece confermato che per tutti i treni deviati vi è una certa difficoltà a mantenere i tempi di percorrenza lungo la relazione Udine-Tricesimo o viceversa (14 minuti) a causa del passaggio lento in Cintura. Da ciò emerge che è possibile modificare l’orario per i treni deviati, tornando ai tempi di percorrenza pre-sperimentazione, sterilizzando gli aumenti di percorrenza della Cintura, grazie alle riduzioni di percorrenza lungo la relazione Tricesimo-Carnia-Tarvisio;
  • per migliorare la qualità dell’offerta ferroviaria regionale riteniamo prioritario ridurre i tempi di percorrenza, rendendo così il treno sempre più concorrenziale ed economico rispetto ad altri mezzi di trasporto. A tal fine abbiamo comparato i tempi di viaggio treno/bus/auto da stazione a stazione:
  • Fermo restando che la capienza della Cintura oggi è satura a fronte del traffico merci e dei 5 passeggeri, pensare – come dichiarato da taluni - di deviare altri treni passeggeri in Cintura, significa aumentare i tempi di percorrenza, disincentivando l’utilizzo del treno (es. lungo la tratta Gemona/Tricesimo-Udine), creando un enorme “collo di bottiglia” a Udine Parco, dove la Cintura si innesta alla diretta proveniente da Trieste, dove si verificherebbero continui conflitti di circolazione con i treni provenienti o diretti a Trieste; tutto ciò comporterebbe anomalie all’intera circolazione ferroviaria regionale visto che interessa sia della linea 15 (Tarvisio-Udine-Cervignano-Trieste) che la linea 14 (Trieste-Udine-Venezia). Disincentivare poi l’utilizzo del treno significa spostare su gomma migliaia di utenti diretti in gran parte a Udine, causando per la città un certo aumento del flusso di auto private in entrata con tutto ciò che ne consegue.

Alla luce di quanto sopra esposto e delle risultanze del report allegato, esprimiamo la nostra contrarietà allo spostamento del traffico passeggeri in Cintura con l’attuale situazione infrastrutturale, trattandosi di linea a binario unico non attrezzata tecnologicamente.
E’ chiaro che fintanto non verranno realizzati da parte di RFI tutti i lavori per il raddoppio della linea e per l’adeguamento tecnologico è impossibile ipotizzare una implementazione del traffico passeggeri
Riteniamo parimenti necessario che Regione e Comuni convochino un Tavolo per confrontarsi sulle problematiche del tpl con le Aziende di Trasporto, tenendo conto delle esigenze dell’Utenza e in un’ottica di integrazione modale treno/bus. 
In considerazione della possibilità di ridurre i tempi di percorrenza lungo la relazione Tricesimo-Carnia-Tarvisio proponiamo – come indicato nella sottostante tabella - di procedere ad una rivisitazione dell’orario attuale di alcune corse, migliorando in particolare il cadenzamento e alcune coincidenze a Udine con altri treni provenienti da Venezia/Pordenone, nonché l’inserimento di una corsa bus notturna verso le 23.00 per garantire in Alto Friuli il rientro dei passeggeri della Freccia 9756 (arrivo da Milano alle 22.37) e di Italo8920 (arrivo da Roma alle ore 22.17), nonché dare in generale la possibilità di un rientro serale in considerazione che attualmente l'ultimo treno è il R6044 delle ore 20.01
Da ultimo, nella sistemazione del Nodo di Udine, sull’esempio di quanto fatto a San Gottardo, lungo la linea Udine-Cividale, si propone di avviare una valutazione sulla fattibilità di realizzare una nuova fermata di superficie intermedia in corrispondenza dell’attuale Posto di Movimento Bivio Vat.
Tale infrastruttura, da realizzarsi sfruttando le strutture già esistenti, garantirebbe un nuovo punto di accesso alla città di Udine, soprattutto per quanto concerne la parte nord (ospedale, università, stadio).
Grazie a questo intervento la linea Pontebbana fungerebbe come una metropolitana leggera di superficie, migliorando ulteriormente l’offerta tpl regionale. 
Oggi tanti pendolari (lavoratori/studenti) provenienti dall’Alto Friuli e diretti a Udine nord sono costretti a servirsi dei bus extraurbani o dell’auto privata; con la previsione della fermata di Udine Vat, integrata da un adeguato servizio bus urbano si garantirebbe una sensibile riduzione del traffico su gomma ed un contestuale aumento dell’utilizzo del servizio fs che per tempi e costi risulterebbe concorrenziale all’auto. Il tempo di viaggio Gemona-Udine Vat ipotizzato sarebbe inferiore a 20 min. al costo di circa 53 €/mensili, da tarvisio circa 1 ora al costo 80/€