Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 26 luglio 2013

Settimana da dimenticare per i pendolari del FVG

Si chiude una settimana di passione per i pendolari del FVG, caratterizzata da soppressioni e pesanti ritardi su tutte le linee ferroviarie della Regione. 10 soppressioni e 4 ritardi superiori ai 30 minuti (alcuni che sfiorano i 90 minuti) solo lungo la Udine-Tarvisio. 
Mancanza di personale (in ferie !), incendi e un investimento le cause di questa “Caporetto”. 
La settimana è incominciata male già lunedì lungo la Udine-Venezia, quando il R. 2852 Trieste-Udine-Venezia delle 16.01 si è bloccato all’altezza di Buttrio determinando così il blocco della linea con pesantissimi ritardi superiori ai 60 min. dei successivi convogli particolarmente importanti e affollati di pendolari: erano il treno 6030 Trieste (16.25) – Udine (17.32) – Tarvisio (18.50) e il treno 6006 (Trieste 16.31 – Udine 17.55 via Gorizia). 
Un copione purtroppo già visto con gli stessi protagonisti lo scorso 19 luglio, quando i treni, dopo aver sostato lungamente (circa cinquanta minuti) in piena linea, sono stati fatti retrocedere a Trieste in quanto non vi erano punti in cui poter “sorpassare” il treno guasto fermo in linea. 
Mercoledì è stata la Udine-Tarvisio ad essere colpita, quando nel pomeriggio si sono registrati pesanti disagi a causa di un investimento tra Bivio Vat e la stazione di Udine. 
Giovedì è toccato ai pendolari della Udine – Cervignano – Trieste penare: il R. 2843 delle ore 7.30 è stato bloccato più volte a Risano, Palmanova e Ronchi dei Legionari a causa di alcuni passaggi a livello guasti. Ritardo finale 1 ora … 
Oggi altro inconveniente, incendio tra Cormons e Gorizia, che sta mettendo in tilt il traffico sulla Trieste - Gorizia – Udine. Chi era diretto a Udine o Venezia e viaggiava a bordo del R. 2464 è stato costretto a ritornare a Monfalcone con il R. 6009 e da lì trasbordare a bordo del R. 2862 (Trieste – Monfalcone-Cervignano - Udine - Tarvisio). In questo momento il R. 2862 è dato in forte ritardo oltre 40 minuti. 
Dopo una settimana così siamo ormai stufi anche di indignarci ! 
Chiediamo che la Regione vigili sull’operato di Trenitalia, verificando puntualmente le cause di questi continui disservizi. Non è ammissibile che un servizio pubblico come quello ferroviario venga chiuso per ferie … emblematico è il caso del R. 5988 Udine-Carnia delle ore 18.15, soppresso 3 volte su 5 per mancanza di personale. 
Il servizio ha fatto un passo indietro rispetto all’inizio dell’anno, quando si era invece registrato un trend positivo. 
La Regione dimostri di essere presente, non solo con le parole ma con fatti concreti, assumendo le decisioni del caso nei confronti di Trenitalia. E’ evidente che ormai l’unico rimedio è l’applicazione delle multe e rivedere da subito le clausole contrattuali, che Trenitalia non è in grado di rispettare.

giovedì 25 luglio 2013

Disastro sui binari: deraglia treno AV in Spagna

Esprimiamo il nostro cordoglio per le vittime di Santiago di Compostela.
Un incidente assurdo, forse dovuto all’eccesiva velocità, che si è portato via oltre 70 persone, gran parte pellegrini che stavano raggiungendo Santiago.
La tragedia di Santiago dovrebbe far ragionare chi gestisce il trasporto ferroviario. Nessuna persona di "buon senso" contesta i progetti dell’Alta Velocità, il mondo deve progredire e non è concepibile che si rimanga fermi al passato, tuttavia è necessario continuare a investire affinché la sicurezza diventi la vera priorità.
Ora ci saranno tante strumentalizzazioni e polemiche, soprattutto da parte di chi è contrario alla TAV.
Da parte nostra ribadiamo che questi incidenti non sono ammissibili e che se veramente il futuro ferroviario è legato all’Alta Velocità, si deve investire affinché i Paesi si dotino di infrastrutture adeguare ai nuovi treni.
Non si può infatti pretendere di viaggiare su binari che consentono una velocità di 80-100 km/h e disporre di treni missile capaci di viaggiare oltre 300 km/h.
I morti di Santiago chiedono rispetto.

Gemona-Sacile: se è questo l'andazzo ditelo pure che è già chiusa ...

Pubblichiamo di seguito l'articolo del Messaggero Veneto del 21 luglio a firma di Giulia Sacchi sul resoconto dell'incontro-dibattito "Quale futuro per la linea Sacile Gemona?", tenutosi venerdì 19 luglio a Maniago.
Nulla di nuovo, salvo che anche le promesse fatte in campagna elettorale dalla Presidnete Serrachiani sembrano essere svanite nel nulla ... Chi lamenta la nostra posizione di "duri e puri" sulla questione, ricordiamo solo una cosa, vogliamo fatti, siamo stufi di sentire le solite chiacchierare !
Siamo stati noi i primi a sollevare seriamente la questione, con una serie di iniziative di sensibilizzazione del Territorio mai viste prime, poi qualcuno ha utilizzato ad arte per la propria campagna elettorale la questione e adesso ?  

Articolo di Giulia Sacchi: «Ora è ufficiale: a Maniago è stata messa la parola fine alla ferrovia Sacile-Gemona». Non usano mezzi termini il comitato dei pendolari Alto Friuli e tanti utenti, all’indomani dalle dichiarazioni di Debora Serracchiani nel convegno “Quale futuro per la linea Sacile-Gemona?”, ospitato al Museo delle coltellerie.
Ma non soltanto i pendolari sono persuasi che per la tratta, chiusa da poco più di un anno, non ci sia futuro: la governatrice non ha convinto né tanti cittadini presenti alla serata né diversi amministratori. La cessione gratuita della ferrovia dallo Stato alla Regione è un’operazione ardua, come ha rilevato Serracchiani, forse irrealizzabile. Uno specifico tavolo di lavoro a livello ministeriale ne valuterà la riattivazione, almeno nel tratto Maniago-Sacile, ma tempi e risultati restano un’incognita.
Nessuna garanzia quindi dalla Regione, salvo l’annuncio della Serracchiani di un incontro, giovedì, con l’amministratore delegato di Rfi Michele Elia, in cui la governatrice chiederà la riapertura del tratto Maniago-Sacile, non interessato dalla frana che ha causato lo stop della ferrovia.
Ma ai pendolari questo non basta. «E’ molto difficile ottenere a titolo gratuito il trasferimento della proprietà della Sacile-Gemona dallo Stato alla Regione – ha sostenuto la presidente –. Chi lo ritiene semplice ragiona in modo superficiale: stiamo parlando di 75 chilometri di linea e non di 14, come per la Udine-Cividale, ceduta gratis».
Una dichiarazione che ha accentuato il disappunto di pendolari e gruppi a tutela della tratta: il comitato Alto Friuli aveva già messo in evidenza come in occasione del convegno maniaghese né si sarebbe approdati a qualcosa di concreto né la governatrice avrebbe fornito risposte certe. «Le dichiarazioni di Serracchiani ci lasciano senza parole: da avvocato dovrebbe sapere che il trasferimento deve essere fatto a titolo gratuito, come chiediamo da mesi, perché la linea è già dello Stato – hanno rimarcato i pendolari –. Si consideri il caso della Udine-Cividale. Rfi è concessionaria dell’infrastruttura e non proprietaria e riceve finanziamenti statali per la manutenzione. Inutile continuare a parlare di investimenti ingenti per l’acquisto: questi rappresentano soltanto un alibi».

lunedì 22 luglio 2013

Treno + Bici: ogni estate è la solita musica …

Non è la prima volta che solleviamo la problematica riguardante il servizio treno + bici offerto da Trenitalia.
Con l’introduzione del collegamento Mi.Co.Tra. Udine-Villach (gestito da Ferrovie Udine-Cividale e OBB) si è finalmente visto come il servizio dovrebbe essere svolto, ovvero con una carrozza dedicata alle bici, le quali sono poste con cura da parte di uno steward in un vano adeguato.
Trenitalia invece continua la sua gestione “approssimativa” del servizio, dimostrando il suo completo disinteresse, salvo incamerare il supplemento dal costo di 3,50 Euro a bicicletta ...
Tutti conosciamo la valenza turistica della ciclovia Alpe Adria, vero gioiello della nostra regione, capace di attrarre ogni fine settimana migliaia di ciclisti (ieri al posto di controllo di Valbruna alle 10.30, si contavano già oltre 1.000 passaggi di ciclisti); ebbene nonostante il servizio treno + bici possa configurare un’opportunità di business per Trenitalia e di promozione turistica del Territorio, si continua ad offrire un servizio vergognoso.
Ieri ad esempio Trenitalia ha messo a disposizione dei tanti ciclisti che avevano scelto il R. 11094 Trieste (p. 7.35) – Udine (p. 9.03) – Gemona (p. 9.30) - Tarvisio (a. 10.19) una vecchia Ale 801.
Un treno assolutamente inadeguato alle necessità dei ciclisti, visto che i passeggeri sono stati costretti ad accatastare in due corridoi oltre 50 biciclette
Un caos indescrivibile, un groviglio di ruote e pedali, con bicilette sistemate alla buona un po’ ovunque, rendendo inaccessibile il passaggio e persino l’accesso al wc.
Un servizio che non merita il costo del supplemento richiesto, nonostante la buona volontà del personale di bordo, che ha fatto tutto il possibile per far caricare le biciclette e rendere per quanto possibile confortevole il viaggio dei passeggeri.
Il treno per la cronaca è arrivato a Tarvisio con 7 min. di ritardo a causa delle operazioni di carico e scarico delle bici, ma non è questo il problena, anzi, ribadiamo lodevole è stato l’impegno del personale addetto, meno quello di chi comanda e dovrebbe assumere ben altre decisioni.
Ormai ci siamo stufati anche di indignarci …” è l'amaro commento di uno dei passeggeri presenti ieri a bordo del R. 11094, “questa scena si ripete ogni domenica di luglio e agosto da anni ormai e tutti fanno finta di non sapere”.  
Vista la situazione ci appelliamo alla Regione e in particolare alla Presidente Serracchiani, titolare delle deleghe alla mobilità, affinché si assumano le soluzioni più opportune per risolvere il problema contingente, compresa l’immediata applicazione di una salata penale a Trenitalia, che a nostro parere non sta rispettando il contrato di servizio.
Solo con una multa esemplare, il Gestore forse comprenderà che così non si può andare avanti. Non vediamo altro correttivo praticabile se non mettendo mano al portafoglio di Trenitalia.
E’ bene sottolineare che la domenica circolano meno treni rispetto ai giorni feriali e pertanto Trenitalia ha certamente a disposizione più carrozze da poter destinare al trasporto di biciclette, aleno una ...
Riassumendo ci domandiamo:
1) che senso ha contrassegnare un treno con servizio bici al seguito quando il mezzo è omologato per il trasporto massimo di sole 4 -6 biciclette?
2) E’ possibile pretendere il pagamento di un supplemento di 3,5 euro per un servizio che in realtà è un disservizio?
3) Come si fa a non prevedere durante la stagione estiva almeno 30-50 biciclette sull’unico treno della domenica da TS a Tarvisio?
4) Sotto il profilo turistico è possibile promuovere la Ciclovia Alpe Adria quando non vi sono treni che garantiscano il servizio treno + bici?
5) I nostri politici si rendono conto che servizi del genere rendono il nostro Paese ridicolo agli occhi dei numerosi turisti stranieri che percorrono l’Alpe Adria ed utilizzano il treno per spostarsi?
Chiediamo a Trenitalia e al suo portavoce di evitare repliche come quelle del 2011 ►, perché qui il “buon senso” non è proprio di casa …
Buon lavoro !

venerdì 19 luglio 2013

Tavolo di Lavoro del 15.07.2013: falsa partenza della Serracchiani, ci riproviamo?

Di seguito riportiamo il resoconto dell’incontro svoltosi lo scorso lunedì 15 luglio tra i rappresentanti dei Comitati dei Pendolari, Trenitalia, RFI e la Regione FVG, la quale era rappresentata dalla Presidente Serracchiani, dall’Assessore Santoro e dai funzionari dell’Ufficio Mobilità.
L’incontro come si ricorderà era stato richiesto dal nostro Comitato ancora lo scorso 3 giugno e sollecitato più volte, poi rinviato dalla Presidente per la necessità di reperire le necessarie informazioni visto il recente cambio di Giunta.
Andremo per punti per riassumere l’esito dell’incontro e degli argomenti trattati:

DATI GESTIONE 2012: la Regione non ha fornito alcun dato ufficiale al riguardo, riservandosi di comunicarli in seguito, atteso che tali sarebbero ancora in elaborazione. E’ stato tuttavia anticipato che Trenitalia nel corso del 2012 non è riuscita a raggiungere gli obbiettivi prestazionali previsti dal contratto di servizio, in ordine a puntualità e affidabilità (soppressioni).
Pare tuttavia strano però che la Regione non disponesse dei dati ufficiali tenuto conto che la stessa Trenitalia li ha già pubblicati nella Carta dei Servizi 2013: puntualità entro i 5 minuti 92,72% (obbiettivo 93,10%) // puntualità entro i 15 min. 98% (obbiettivo 98,34%) // affidabilità 98,13% (obbiettivo 99,40%) vedi carta dei servizi ►
E’ stato sottolineato che la maggior parte dei disservizi è imputabile al vetusto materiale rotabile sempre più soggetto a guasti e malfunzionamenti.
Resta ancora insufficiente l’informazione offerta all’utenza sia a bordo treno che in stazione, specie nei casi di traffico perturbato (soppressioni e ritardi).
Vista la mancanza dei dati ufficiali disponibili non è stato comunicato se la Regione applicherà o meno la penale contrattuale. Pare tuttavia ovvio che in considerazione ai dati pubblicati da Trenitalia la sanzione verrà applicata.
La Presidente ha assicurato che la Regione sta raccogliendo tutti i dati, riservandosi di dare maggiori informazioni non appena essi saranno stati opportunamente elaborati.

DATI GESTIONE 2013: nettamente migliore rispetto al 2012 è l’andamento del servizio nei primi sei mesi del 2013. Trenitalia sta rispettando infatti i parametri prestazionali previsti dal contratto: puntualità entro i 5 minuti 93,22% // puntualità entro i 15 min. 98,30% // affidabilità 99,40%.
I nostri dati (limitati alla Udine-Tarvisio) confermano questo trend, anche se è bene sottolineare che peggio del 2012 è ben difficile fare!

NUOVI TRENI: dopo l'entrata in esercizio a marzo di due nuovi treni Vivalto, un terzo complesso entrerà in attività nelle prossime settimane e un quarto sarà consegnato a dicembre. Trenitalia risulta tuttavia inadempiente rispetto al contratto di servizio atteso che l’entrata in esercizio dei nuovi Vivalto doveva avvenire entro la fine del 2011.
Diversa e più complessa è invece la situazione degli otto treni CAF Civity (ETR 563), acquistati dalla Regione, la cui entrata in servizio è condizionata dal mancato avvio delle prove in linea per l'omologazione e l'ammissione tecnica. I treni sono tutti costruiti e già arrivati in Italia. Si tratta di un lungo iter amministrativo legato al rilascio di tutte le autorizzazione da parte dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza. E’ impossibile illuderci, l’entrata in esercizio dei nuovi treni non potrà avvenire prima del 2014.
Nel contempo, sono entrati in produzione gli ulteriori quattro treni CAF ordinati dalla Regione, quelli con azionamento politensione per il servizio transfrontaliero con l’Austria.

PENALE CONTRATTUALE 2011: non è stato fatto alcun cenno all’utilizzo e alla destinazione della penale pari ad € 498.000, anche se è stato confermato l’investimento di 400.000 € per il Piano stazioni minori, che tratteremo in un post a parte leggi ►

BIGLIETTERIE: quanto alle biglietterie sulla tratta Udine-Tarvisio per l’ennesima volta è stato rilevato che le emettitrici di ultima generazione non consentono l’emissione di biglietti e abbonamenti integrati e a tal proposito è stato richiesto a Trenitalia di adeguare il software e di valutare la riapertura della biglietteria di Gemona.
La Regione ha comunicato che la riapertura della biglietteria di Gemona costerebbe 100.000 €, costo calcolato a catalogo Trenitalia, la quale, senza specificare nulla al proposito, ha rilevato che sono allo studio ulteriori soluzioni, ricordando nel contempo la presenza di punti vendita convenzionati.
Sul punto c’è stata battaglia, anche se la Presidente Serracchiani è rimasta molto vaga e fredda sulla questione.
Il nostro Comitato ha richiesto con fermezza l’immediato adeguamento dei software delle self service (che pare debbano essere ristallati a neppure un anno dall’entrata in funzione delle biglietterie …) oltre ovviamente alla riapertura della biglietteria di Gemona, servizio ritenuto indispensabile ed irrinunciabile per l’utenza dell’Alto Friuli.
Riteniamo una vera e propria "estorsione" la richiesta di Trenitalia di 100.000 € per la riapertura della biglietteria e condanniamo l’atteggiamento troppo remissivo e accondiscendente della Regione al riguardo.
La biglietteria come noto garantiva un fatturato di oltre 550.000 € l’anno, di per sé già sufficiente a renderla economicamente indipendente.
La verità nuda e cruda è che Trenitalia vuole fare la cresta su questo servizio pubblico e la Regione non fa nulla per evitare tutto ciò. Ricordiamo che il precedente gestore della biglietteria (la Cooperativa Servizi Valcanale che aveva in appalt il servizio da Trenitalia) riusciva a garantire la copertrua dei costi fissi e del eprsonale con il solo aggio dei biglietti (10%) … ora Trenitalia ha raddoppiato tali costi !
Sul punto daremo battaglia senza esclusione di colpi ! Potete contarci.

CADENZAMENTO: è solo stato accennato che l’iter di studio dell’orario cadenzato sta facendo piccoli passa avanti. Ciò è dovuto alla valutazione delle ricadute in termini di costi e alla circostanza che il progetto riguarderebbe direttamente anche il Veneto, non potendo essere limitato ai soli confini regionali.

MI.CO.TRA: non è stato detto nulla di quanto non si sapesse già. Servizio prorogato sino al 31.12.2013. Non ci sono ancora rassicurazioni sulla continuazione del servizio dal 01.01.2014, atteso che la Regione è impegnata nel ricercare le risorse necessarie per la copertura dei costi del servizio. In generale è stata rilevata la bontà del servizio offerto da FUC e OBB con un buon utilizzo da parte dell’utenza, soprattutto in prospettiva turistica. E’ stato evidenziata la insufficiente campagna di marketing necessaria per promuovere e pubblicizzare al meglio il servizio.

NUOVO COLLEGAMENTO VENEZIA-VIENNA: è stato confermato che Trenitalia e OBB, con la variazione dell’orario del 15 dicembre 2013, riprenderanno due collegamenti diurni tra Vienna e Venezia, passando per Villach. Per ora sarà istituita una coppia di treni ÖBB IC al giorno che sarà rinforzata da un ulteriore coppia a partire da dicembre 2014. A medio termine è previsto l'utilizzo di treni ÖBB-premium railjet per Venezia.
I treni saranno composti con vagoni a lunga percorrenza dotati di aria condizionata. Nuovo anche l'utilizzo della motrice politensione ÖBB Taurus 3 ad alta prestazione su tutto il percorso, che elimina così la necessità di cambiare la locomotiva a Tarvisio Boscoverde e fa risparmiare tempo e risorse preziose. In parallelo, OBB prevede di istituire una seconda coppia di treni a partire dal cambiamento d'orario 2014/2015.
Anche in questo caso la Regione non ha fornito nessuna informazione rispetto a quanto già noto e ufficializzato da OBB e dal Ministero dei Trasporti austriaco.

GEMONA-SACILE: è apparso l’argomento più delicato ove manca ogni tipo di idea e progettualità al riguardo.
La Regione, anche alla luce delle recenti quantificazioni dei costi effettuate in maniera unilaterale e arbitraria da RFI, sembra aver modificato il proprio orientamento, fino ad oggi volto all’acquisizione della proprietà della linea.
La Presidente ha dichiarato che l’iter di acquisto della linea appare oneroso e complesso e che allo stato la questione verrà trattata da uno specifico tavolo di lavoro a livello ministeriale, che ne valuterà la riattivazione, almeno nella tratta Maniago-Sacile.
Ci sembra che la Regione, così facendo, sia tornata sui suoi passi, bloccando l'iter di trasferimento della proprietà della linea e assestandosi sulla linea di RFI; in definitiva si continua a procrastinare ogni decisione al riguardo.

CONCLUSIONI: è stato un lungo confronto, pacato, ma dall’esito interlocutorio.
In generale l’impressione che abbiamo avuto della Presidente, titolare delle deleghe di mobilità ed infrastrutture, non è stata del tutto positiva.
La Serracchiani, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale è apparsa vaga e con scarsa cognizione di causa sui temi specifici. Ha parlato infatti tanto della questione delle infrastrutture ferroviarie (es nodo di Uidne, raddoppio della Udine-Cervignano, potenziamento del Bivio di San Polo a Monfalcone e della sistemazione dei raccordi ferroviari di Trieste-Campo Marzio) per le quali ha confermato che sono stati richiesti i necessari finanziamenti allo Stato. Un libro dei sogni per ora, visto che per la realizzazione di queste opere servirebbero oltre 380 milioni di euro.
Pur non contestando la realizzazione di queste opere (fatto salvo la questione del Nodo di Udine, dove riteniamo che la spesa di 70 milioni per l'adeguamento della linea di cintura sia eccessiva e completamente sbagliata nell'impostanzione tecnica), vogliamo essere più pratici: ci basterebbe poter acquistare in maniera più facile e veloce il biglietto/abbonamneto e viaggiare in mnaiera più comoda. pretendiamo troppo ?
Ci spiace inoltre l'atteggiamento tenuto dalla Presidente nei nostri confronti, un atteggiamento prevenuto, preoccupata maggiormente per le dichiarazioni che abbiamo rilasciato alla stampa, rispetto al reperimento delle informazioni che non ha fornito durante l’incontro.
Per ora non intendiamo giudicare, lasceremo alla Presidente e alla sua Giunta tutto il tempo necessario per prendere confidenza con la materia, anche se questo approccio non ci sembra molto efficacie e pratico, troppo remissivo e tollerante nei confronti di Trenitalia e RFI che continuano quotidianamente a causare disservizi agli utenti.

Progetto pilota “Piano Stazioni Minori”: 400.000 euro per la riqualificazione delle piccole stazioni

La giunta regionale ha annunciato l’investimento di 400.000 Euro per la riqualificazione delle piccole stazioni ferroviarie.
L’assessore Mariagrazia Santoro ha anticipato che questi 400 mila euro sono già stati inseriti nella manovra di assestamento a bilancio in discussione in Consiglio Regionale.
"I fondi – precisa l’assessore - saranno utilizzati per la sistemazione delle piccole stazioni regionali, e per il miglioramento dei servizi offerti (informazione, vendita, attesa, interscambio, spazi esterni, servizi igienici)".
La volontà della Regione è quella di rendere efficiente il servizio complessivo e che il suo miglioramento possa rappresentare un’indiscutibile risposta ai disagi che spesso si creano.
Questo progetto di riqualificazione delle stazioni - chiosa Santoro - sarà partecipato con gli attori interessati: enti locali, Rete Ferroviaria Italiana, Comitati dei pendolari".
Una decisione positiva per i pendolari che non fa altro che accogliere le nostre richieste di rinvestire l'importo della penale contrattuale (pari a 498.000 Euro) inflitta a Trenitalia per gli indampimento relativi all'anno 2011.
Si ricorderà inoltre che il nostro Comitato - ancora nel giugno 2011 - presentò alla Regione il progetto “Adotta una stazione”, volto a valorizzare e migliorare l’offerta dei servizi presenti nelle stazioni minori dell’Alto Friuli, oggi praticamente abbandonate e non più presenziate da parte di RFI.
Di seguito riportiamo il testo del provvedimento (disegno di legge n. 2/2013 - Art. 4 comma 11 e 12) approvato dalla IV° Commissione regionale ora al vaglio del Consiglio Regionale

L’Amministrazione regionale è autorizzata a finanziare un progetto pilota finalizzato alla riqualificazione di stazioni ferroviarie regionali, sulla base di una convenzione da stipulare con RFI SpA e gli enti locali interessati, anche ai fini di definire le modalità gestionali e di valorizzazione dell’immobile.
Per le finalità di cui al comma 11 è autorizzata la spesa di 400.000 euro a carico dell’unità di bilancio 3.7.2.1067 e del capitolo 3804 di nuova istituzione nello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale per gli anni 2013-2015 e del bilancio per l’anno 2013, con la denominazione “Finanziamento di un progetto pilota per la riqualificazione di stazioni ferroviarie del Friuli Venezia Giulia.

L’unico rammarico è la bocciatura dell’emendamento proposto dall’ex Assessore alla Mobilità Riccardo Riccardi, con il quale, oltre a RFI e agli Enti Locali interessati, si inserivano a pari condizioni anche i Comitati dei Pendolari, quali soggetti portatori d’interesse da interpellare nella valutazione delle modalità gestionali del progetto (es. scelta delle località e degli interventi).
Il Consiglio Regionale non ha accolto tale modifica, modificando l’articolo con la semplice dicitura “sentiti i Comitati dei Pendolari”.
Si è persa ancora una volta l’occasione per rafforzare la collaborazione e valorizzare il lavoro che si è svolto e si svolgerà in sede di Tavolo di Lavoro dei Pendolari tra Regione e Comitati.
Da parte nostra tuttavia non faremo mancare il nostro sostegno all’iniziativa; a tal riguardo ci faremo promotori di specifiche richieste alla Regione, individuando quelle che a nostro parere saranno le stazioni meritevoli di beneficiare questi contributi in base alle necessità contingenti.

mercoledì 17 luglio 2013

Gemona-Sacile quale futuro ? Tante chiacchiere nessun risultato concreto ...

Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al Sindaco di maiago Andrea carli con la quale motiviamo la nostra assenza dal Convegno "Quale futuro per la linea Sacile-Gemona ?", che si svolgerà venerdì 19 luglio a Maniago. 

Egregio Signor Sindaco,
come già anticipato per le vie brevi, il nostro Direttivo ha deciso di declinare gentilmente l’invito per l’incontro del 18 luglio p.v.
La decisione è stata molto sofferta, in primis perché riguarda l’amica Laura Magris, da sempre in prima fila nella battaglia della Gemona-Sacile, e in generale perché proprio il nostro Comitato è stato il primo a sollevare la questione della Gemona-Sacile, organizzando una serie di iniziative a difesa della ferrovia, a partire dalla “Staffetta Trenitaglia ridacci il nostro treno”.
Riteniamo che l’opera di sensibilizzazione pubblica svolta in questi mesi sia perfettamente riuscita e che il territorio della Pedemontana e le Amministrazioni Comunali interessate abbiano sempre risposto in maniera positiva alle iniziative a difesa della linea ferroviaria, come dimostrato dall’Ordine del Giorno votato all’unanimità da tutti i Consigli Comunali.
Manca invece l’assunzione di una precisa responsabilità da parte delle Istituzioni competenti, le quali hanno latitato; a tal riguardo assistiamo alla mancanza di una chiara volontà politica al riguardo.
E’ evidente che RFI ritenga la Gemona-Sacile un ramo secco, foriero solo di costi, ma il maggior rammarico è dato dalla posizione della Regione, la quale ritiene la linea non strategica, visto che la stessa Presidente Serracchiani, nel corso dell’ultimo incontro di lunedì 15 luglio, ha espresso serie riserve in ordine alla continuazione dell’iter di trasferimento della proprietà dallo Stato alla Regione, ritenuto troppo costoso e complicato.
Assistiamo poi al solito gioco dei ruoli, con dichiarazioni scriteriate da parte di alcuni esponenti politici nazionali, interessati più alla ribalta mediatica, che ai problemi quotidiani di studenti e pendolari della Pedemontana, costretti a viaggiare con un servizio sostitutivo di bassa qualità a dir poco vergognoso.
Un quadro d’insieme sconsolante, visto che così procedendo la linea è destinata alla sicura chiusura entro breve; così come successo in Piemonte nello scorso settembre, quando vennero tagliate da RFI ben 11 linee minori.
Siamo perfettamente consci delle difficoltà e delle criticità, ma da sempre sosteniamo che l’unica soluzione di salvezza della linea è legata alla sua acquisizione a titolo gratuito, così come successo nel 2004 con la Udine-Cividale.
Ovviamente se manca la volontà politica al riguardo e soprattutto se manca un progetto, la battaglia è già persa in partenza.
Da mesi riteniamo necessario che la Regione FVG si faccia capofila di un piano di fattibilità, con il quale si possa studiare in maniera seria il rilancio e la valorizzazione della linea, non fermandosi solo all’aspetto della mobilità.
In questi mesi purtroppo si sono susseguiti tanti incontri e tavole rotonde, tutti senza alcun riscontro pratico.
Per questi motivi, riteniamo inutile e una mera perdita di tempo partecipare al dibattito di venerdì, che vedrà relatori le Province di Udine e Pordenone, che sino ad ora hanno disatteso ogni impegno assunto, nonché la Regione FVG, che proprio lunedì sera per bocca del suo Presidente si è attestata sulla linea di RFI, unica responsabile della mala gestio della Gemona-Sacile.
Riteniamo che se veramente si vuole salvare la linea si debba assumere e perseguire una linea decisa e chiara, e non spalleggiare chi fino ad oggi ha gestito in maniera fallimentare la linea e oggi pretende anche di far cassa, richiedendo senza titolo 8,5 milioni di euro non essendo proprietario ma solo il mero concessionario!
La ferrovia rappresenta da sempre per il nostro territorio un patrimonio e una ricchezza, sia sotto il profilo storico-culturale, ma soprattutto economico e sociale.
E’ necessario pertanto che il mondo della politica regionale si responsabilizzi e assuma finalmente le decisioni più opportune volte a rilanciare la ferrovia per una mobilità sostenibile, nonché come mezzo sociale per il rilancio dell’economia della Pedemontana, evitando ulteriori depauperamenti di un Territorio che ha già pagato tagli e scippi di ogni sorta.
La nostra assenza pertanto non deve essere interpretata come una mancanza di rispetto nei suoi confronti o degli altri organizzatori, ma una semplice forma di protesta civile contro le Istituzioni competenti in materia che continuano purtroppo a latitare, lasciando campo libero a RFI.
Siamo certi che da buon Amministratore capirà la nostra scelta. Auguriamo di cuore che l’incontro sia veramente l’occasione per sbloccare la problematica e trovare la soluzione che tutti noi auspichiamo, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più cordiali saluti
Comitato Pendolari Alto Friuli

venerdì 12 luglio 2013

La Regione convoca il Tavolo di Lavoro dei Pendolari per lunedì 15 luglio

La Presidente Serracchiani ha convocato i Comitati dei Pendolari lunedì 15 luglio alle ore 18.00 presso la sede di Udine della regione.
La nostra richiesta d’incontro (risalente al 3 giugno) è stata così finalmente riscontrata.
Sarà l’occasione per confrontarsi con la Presidente e con l’assessore alla mobilità Santoro, cercando così di continuare quel percorso che si era iniziato con la precedente amministrazione.
Da parte nostra ci sarà piena collaborazione, a patto però che ci sia la volontà da parte della Regione di fare e non solo di promettere.
Come fatto con la precedente amministrazione Tondo, saremo collaborativi e leali, cercando di contribuire al miglioramento della qualità del servizio ferroviario regionale; ma non mancheremo di essere però critici, qualora gli impegni che verranno assunti non verranno onorati.
Al fine di approcciare la materia in maniera pratica, abbiamo inviato alla Presidente Serracchiani una mail, dove abbiamo elencato una serie di punti-tematiche, che a nostro parere costituiscono delle priorità da risolvere.
Di seguito pubblichiamo la mail spedita in data 05.07.2013.
 
Buongiorno Presidente,
confermiamo la ns. presenza all’incontro del 15 luglio p.v.
Alla riunione parteciperanno n. 3 rappresentanti del ns. sodalizio.
Al fine di approcciare in maniera pratica e con profitto la trattazione di alcune problematiche a nostro parere non più procrastinabili, ci permettiamo di indicare di seguito una serie di punti che riteniamo prioritari.
1) Nuovi treni Civity: quando è prevista l’entrata in esercizio del materiale rotabile acquistato dalla Regione FVG.
2) L’Art. 7 co 2 lett. b) del contratto di servizio prevede che Trenitalia “si impegna alla messa in esercizio, entro l’anno 2011, di nuovo materiale rotabile del tipo Vivalto e relative semipilota (corrispondenti indicativamente a 4 complessi trainati) per un investimento con fondi propri, non derivati da fondi stanziati nella legge finanziaria statale 2009, pari a circa Euro 29.000.000,00, IVA inclusa”; A tal fine, tenuto conto che nel dicembre 2012 sono entrati in esercizio i primi 2 complessi Vivalto, si chiede quando verranno consegnati gli altri 2 treni rimanenti.
3) Penale contrattuale anno 2011: quale destinazione è stata decisa in ordine alla penale in questione, quantificata dalla Regione FVG in complessivi Euro 498.000 (lettera di data 11.02.2013 - prot. n. 136 - vedi doc. allegato).
4) Andamento servizio ferroviario anno 2012: si chiede di aver copia dei dati – indici contrattuali relativi all’andamento del servizio ferroviario anno 2012 (es. puntualità, affidabilità, pulizia, informazioni ecc.). In particolare si chiede di conoscere se Trenitalia abbia raggiunto o meno gli obiettivi prefissati dal contratto di servizio; in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi si chiede di conoscere quale sarà la penale contrattuale che la Regione FVG applicherà al gestore inadempiente e come verrà utilizzata.
5) Questione biglietterie: quali interventi si intendono porre in essere per risolvere l’annosa questione legata all’emissione dei biglietti integrati Trenitalia-Saf lungo la linea Udine-Tarvisio. In particolare se vi sia concretamente l’interesse a riaprire – in tempi brevi - la biglietteria con operatore di Gemona del Friuli, nonché ad adeguare il software delle biglietterie self service in ordine all’emissione dei titoli di viaggio integrati.
6) Piano stazioni minori: quali e dove saranno previsti gli interventi.
7) Contratto di servizio – gara di affidamento del servizio: informazioni al riguardo.
8) Cadenzamento degli orari: aggiornamento sul programma.
9) Linea Gemona-Sacile: aggiornamento sull’iter di trasferimento della linea dallo Stato alla Regione FVG.
10) Progetto Mi.Co.Tra: aggiornamento sul programma. Si chiede di svolgere interventi volti a promuovere il servizio con una campagna di marketing dedicata.
Ringraziando anticipatamente per l’attenzione porgiamo i ns. più cordiali saluti.
Comitato Pendolari Alto Friuli

martedì 9 luglio 2013

Caro Senatore si informi per favore, anche se dovrebbe già sapere certe cose …

E difficile non replicare alle affermazioni del senatore Lodovico Sonego; un intervento che lascia l’amaro in bocca per noi utenti, non solo per le inesattezze, ma soprattutto per l’incapacità ad approcciare seriamente la problematica, che dovrebbe già conoscere, visto che è stato assessore regionale ai trasporti.
A rendere ancora più avvilente il quadro è che i politici sono più impegnati a rilasciare dichiarazioni alla stampa, cercando di difendere il loro finora fallimentare operato, piuttosto che lavorare nelle sedi deputate per risolvere la questione della Gemona-Sacile.
Sia chiaro il nostro non è un intervento politico: non ci interessa parteggiare per nessuno, perché il servizio ferroviario non è né di sinistra, né di destra. Ci interessa solo vedere risultati pratici, affinché il sistema ferroviario regionale migliori e aumenti l’offerta qualitativa del TPL.
A tutto però c’è un limite però … andremo per punti:
 
1) TRASFERIMENTO DELLA LINEA DALLO STATO ALLA REGIONE FVG: Sonego afferma che “chi propone il passaggio di proprietà della ferrovia dallo Stato alla Regione (ovvero noi), chiede che quest'ultima spenda subito 19 milioni di euro del suo bilancio, più le spese per manutenzioni e rischi futuri, per mantenere attiva una linea che Rfi ha, per legge, l’obbligo di tenere aperta in quanto concessionaria dello Stato... Rfi ha comunicato che la ferrovia richiede a breve un investimento di 10,5 milioni di euro per manutenzione straordinaria, di cui 3,1 milioni subito come precondizione per fare circolare il primo treno. Oltre a ciò, Rfi precisa che il trasferimento della proprietà alla Regione deve avvenire con un corrispettivo almeno pari al valore per il quale l’infrastruttura è iscritta nel proprio bilancio, ossia 8,5 milioni di euro”.
Caro senatore, forse Lei non comprende ciò che diciamo da mesi: noi chiediamo che la linea venga trasferita a titolo gratuito dallo Stato alla Regione, perché la linea è già di proprietà dello Stato. RFI è solo concessionaria dell’infrastruttura e non proprietaria.
RFI opera secondo quanto previsto dall'Atto di Concessione ed in base al Contratto di Programma (Decreto Legislativo n. 188/2003), che prevede, nei limiti delle risorse annualmente iscritte nel bilancio dello Stato, la concessione di finanziamenti per far fronte a nuovi investimenti, alla manutenzione ed al rinnovo dell'infrastruttura ferroviaria, allo sviluppo dell'infrastruttura stessa e al rispetto dei livelli di sicurezza.
RFI quindi non solo non è proprietaria della linea, per la quale ha chiesto 8,5 milioni di euro, ma annualmente riceve finanziamenti dallo Stato per la sua manutenzione (che non fa !) … Se non basta questo, è bene ricordare che RFI è partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato e quest’ultima ha un unico azionista, lo Stato, tramite il Ministero del Tesoro. Quindi RFI è un’azienda partecipata interamente dallo Stato !
Perché quindi si deve pagare RFI se la proprietà dei binari è già dello Stato? Pagare RFI è come se si emettesse un assegno all’ordine mio proprio …
A tal proposito invitiamo il sen. Sonego a leggersi l’art. 10 del Decreto Legislativo 01.04.2004 n. 111 il quale recita: “Trasferimento della ferrovia Udine-Cividale: dalla data di consegna … entro sei mesi dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto, sono trasferiti a titolo gratuito dal demanio e patrimonio disponibile e indisponibile dello Stato al demanio e patrimonio disponibile e indisponibile della Regione FVG i beni, gli impianti e le infrastrutture della ferrovia Udine-Cividale ... In altre parole la linea è stata trasferita gratuitamente dallo Stato alla regione nel 2004 !
 
2) COSTI PER IL RIPRISTINO DELLA LINEA: Sonego afferma che “la ferrovia richiede a breve un investimento di 10,5 milioni di euro per manutenzione straordinaria, di cui 3,1 milioni subito come precondizione per fare circolare il primo treno”.
Credere a tutto quello che dice RFI ci sembra paradossale, visto che solo quattro mesi fa (nel dossier inviato dalla Regione al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti), si sono quantificati gli interventi di ripristino e gestione tra i 4 e i 5 milioni di euro, oltre agli oneri per le manutenzioni straordinarie (500-700 mila euro l’anno).
Ora le spese sono raddoppiate … perché?
Credere a quello che dice RFI è come fidarsi di Giuda … è evidente che la questione della Gemona-Sacile è un’ottima occasione per RFI per fare cassa e disfarsi di un fardello ingombrante.
Ci domandiamo perché non si procede invece ad una accurata e autonoma due diligenge?
RFI è colpevole della mala gestio della linea e non può dettare condizioni. Serve un soggetto terzo, che valuti e analizzi le condizioni necessarie per il trasferimento e proceda alla esatta quantificazione dei costi.
 
3) ACQUISTO DEI MINUETTO: Sonego si pregia poi di aver fatto acquistare i nuovi Minuetto quando era assessore regionale tra il 2004 e il 2008. Più che un merito si è trattato di una vera e propria sciagura per i pendolari e per le casse della Regione FVG (15,5 milioni di euro spesi).
E’ stato infatti uno dei peggiori investimenti fatti visti i risultati: i Minuetto diesel in particolare sono spesso guasti e causa dei maggiori disagi per l’utenza. Basti pensare alle ormai note e ripetute soppressioni lungo la linea Casarsa-Portogruaro dove i Minuetti vengono utilizzati.
 
4) SERVIZIO FERROVIARIO REGIONALE: ma la vera perla del senatore è quella di aver millantato che l’organizzazione e il costo del servizio del trasporto ferroviario dei passeggeri sono stati trasferiti alla Regione su sua iniziativa quando faceva parte dell'esecutivo Illy … Balle, ma balle galattiche !
Il senatore forse non conosce il Decreto Legislativo del 01.04.2004 n. 111Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Friuli Venezia Giulia concernenti il trasferimento di funzioni in materia di viabilità e trasporti”, il quale ha trasferito la materia concernente il servizio ferroviario regionale dallo Stato alla Regione FVG. La Regione ha solo dato attuazione a quanto già disposto dal Parlamento con la Legge Regionale 23 agosto 2007, n. 23.
 
Ribadiamo che il trasferimento a titolo gratuito della linea è essenziale, per poterla successivamente gestirla in house, visto che RFI ha dato ampia prova del suo disinteresse.
Anche l’AD di Ferrovie Udine-Cividale, Corrado Leonarduzzi, ha recentemente dichiarato un interessamento da parte di FUC alla linea; non capiamo quindi perché si continui a perdere tempo in chiacchiere e soprattutto a raccontare barzellette sui giornali.
Invitiamo i nostri parlamentari a informarsi bene e soprattutto a interrogare chi di dovere: non certamente RFI, ma il suo e unico azionista, ovvero il Ministro del Tesoro, che spesso siede nella loro stessa aula !
Speriamo che la Presidente Serracchiani abbia le idee più chiare del senatore Sonego: durante l’incontro del 9 aprile scorso, la Presidente si era dichiarata favorevole alla riapertura della linea e alla sua regionalizzazione, mediante un “piano che non dovrà limitarsi ad enunciare l’obiettivo, ma dovrà invece essere una reale occasione per il ripristino e il potenziamento della linea”.
Invitiamo i nostri politici a ragionare con la propria testa e non con quella dei dirigenti di RFI, altrimenti il destino della Gemona-Sacile è già segnato, così come successo lo scorso anno in Piemonte dove sono state chiuse ben 11 linee ferroviarie.

venerdì 5 luglio 2013

Gemona-Sacile: si continua a perdere tempo … bla bla bla …

Oggi cade il primo anno dalla chiusura della Gemona-Sacile.
12 mesi, che fatta salvo l’attività svolta dai Comitati Pendolari, sono trascorsi senza nessun risultato utile volto a garantire la riapertura della ferrata.
Si era partiti bene con la richiesta dell’allora assessore regionale, Riccardo Riccardi, di trasferimento della proprietà linea dallo Stato alla Regione, ma dopo un veloce passaggio in Commissione Paritetica a gennaio, la questione è rimasta insabbiata chissà dove.
Peccato, perché il Ministero dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture avrebbe già scritto alla Regione FVG per discutere sulle modalità del trasferimento della proprietà della linea.
Nel mentre si continua invece a perdere tempo; gli ultimi mesi sono stati caratterizzati solo da promesse e dalla campagna elettorale, ma di concreto non si è fatto nulla.
Di certo sono stati commessi tanti errori, a partire dall’immobilismo dei nostri parlamentari, che invece di supportare la Regione FVG e far pressioni sul Ministro competente (ovvero l’unico azionista di FS) hanno posto in essere attività del tutto inutili alla causa, anche se mediaticamente di profitto sotto altri aspetti.
Ma non sono i soli ad aver girato a vuoto, anche la Provincia di Pordenone non ha scherzato: sono tante state le promesse non mantenute, basti pensare all’istituzione del Tavolo di Lavoro richiesto nel corso dell’ultimo incontro di Cavasso Nuovo del 28 febbraio scorso.
I sogni di rivedere la linea nuovamente operativa rimangono tali e ben chiusi a chiave nel cassetto a doppia mandata !
Un quadro sconsolante, caratterizzato da tante parole, poche idee chiare e tanta confusione.
Invece di curare e sollecitare l’iter di trasferimento a titolo gratuito della proprietà della linea allo Stato alla Regione e promuovere uno studio-progetto di valenza economica, in grado di valorizzare le risorse del territorio e sviluppare nuova ricchezza facendo leva sulla ferrovia, si continua ad organizzare incontri e dibattiti, perdendo ulteriore tempo, parlando delle solite cose.
Il prossimo 19 luglio sarà l’Amministrazione di Maniago ad organizzare una serata con autorevoli relatori al tavolo, per cercare ancora una volta di individuare le soluzioni al caso della Gemona-Sacile.
Come Comitato Pendolari riteniamo di aver esaurito il nostro compito di sensibilizzazione pubblica, basti ricordare alla “Staffetta Treni-taglia ridacci il nostro treno”, che da novembre a dicembre 2012 ha percorso tutti i Paesi della tratta, o alle manifestazioni di Gemona, Cavasso, Montereale e Sacile.
Il problema è noto, ora è tempo che la questione della Gemona-Sacile venga affrontato nelle sale che contano, spetta quindi alla politica assumere le decisioni. Tutto il resto è solo aria fritta !
Per questo abbiamo deciso che non parteciperemo più a nessun tipo di incontro o iniziativa fine a se stessa, come quella del prossimo 19 luglio di Maniago, dove potevamo essere protagonisti, ma abbiamo gentilmente declinato l’invito, perché non sarà altro che una replica degli incontri già svolti.
Una situazione avvilente, come avvilenti sono certe prese di posizione, meramente ideologiche, che non sono giustificate o suffragate da nessun tipo di dato tecnico.
Legambiente ad esempio si è dichiarata contraria alla costruzione della Cimpello-Sequals-Gemona e per questo ha auspicato la riapertura della ferrovia su cui strutturare il traffico merci. Puri sogni, visto che, anche qualora la ferrovia venisse riaperta non sarebbe in grado di far transitare nemmeno un container …
La linea, fatto salvo per il tratto elettrificato Gemona - Rivoli d’Osoppo (che serve lo scalo CIPAF), è a binario unico e non è in grado di supportare il traffico merci, attesa la necessità di adeguare le sagome delle gallerie costruite negli anni '30 e le travate di alcuni ponti, senza contare che lungo la linea mancano veri e propri punti di interscambio.
Si continua quindi a parlare senza cognizione di causa, senza approfondire l’argomento, senza formulare proposte o alternative pratiche o praticabili.
Nessuno si è mai posto alcuni quesiti basilari quali “ma quanto costerebbe l’intervento necessario per riaprire la linea?”, oppure “Quanto costerebbe l’adeguamento della ferrovia per garantire il traffico merci?” , oppure “Quanto costa l’esercizio annuale della linea?”
Per questo da mesi sollecitiamo che venga commissionato un progetto serio, che veda la Regione capofila e i Comuni in prima linea a supportare una nuova gestione della mobilità della Pedemontana; una mobilità non foriera solo di costi, ma in grado di creare sviluppo economico per il Territorio.
Una gestione totalmente differente da quella fallimentare attuata sino ad oggi da FS, i cui risultati sono dinanzi agli occhi di tutti. Basti pensare al ponte in ferro parcheggiato dal 23 novembre 2009 presso il piazzale della stazione di Majano.
Quel ponte doveva essere posato sul Ledra nei pressi di Cimano, andando così a sostituire il vecchio manufatto, allo scopo di permettere il passaggio di carri ferroviari con una portata superiore, offrendo in tal modo una più adeguata risposta alle esigenze del traffico ferroviario.
E’ ancora lì … Forse RFI si è dimenticata di concludere l’intervento? Sono mancati i soldi? Oppure la Gemona-Sacile era già destinata a chiudere ? Ma allora perché spendere tutti quei soldi per la costruzione e il trasporto del ponte ? Storia di ordinaria follia.
Buon anniversario Gemona-Sacile :(

giovedì 4 luglio 2013

Gemona-Sacile: la linea fantasma

Pubblichiamo la segnalazione pervenutaci da un utente della Gemona-Sacile; l’episodio risale al pomeriggio del 18 giugno scorso, quando uno studente si è recato presso la stazione di Pinzano, in quanto voleva acquistare dei biglietti per poter utilizzarli il giorno dopo il bus sostitutivo per recarsi a Maniago.
Il ragazzo, giunto in stazione ha trovato il cancelletto accostato e NESSUN cartello che vietasse l'accesso. L’utente era al corrente che all’interno dei locali c'era una biglietteria automatica in servizio, quindi è entrato all’interno del piazzale FS e poi si è diretto verso l’entrata della stazione. Qui ha trovato la porta chiusa con una grata, sebbene dentro ci fosse la biglietteria automatica, e la stazione completamente impresenziata (tuttavia i condizionatori della stanza del capo stazione funzionavano al massimo, facendo molto rumore!).
A quel punto il giovane si è fermato a leggere gli orari nella bacheca appesa a lato dell'ingresso.
Dopo qualche minuto sono sopraggiunti i Carabinieri, che stavano svolgendo un controllo di routine sul territorio, i quali hanno richiesto al ragazzo cosa stesse facendo.
Dopo le spiegazioni perfino i Carabinieri hanno manifestato la loro sorpresa … “Perché, fermano bus qui?'.
Il ragazzo ha pertanto spiegato ai militi dell’esistenza del servizio bus che sostituisce il treno e il disagio relativo all’impossibilità di acquistare i titoli di viaggio. Nessun tabacchino infatti li vende più e anche gli autisti a bordo non li fanno.
Una situazione surreale e paradossale.

lunedì 1 luglio 2013

Piano stazioni minori: priorità alla riapertura della biglietteria di Gemona e all'adeguamento delle self service

Pubblichiamo la mail spedita in giornata odierna all’Ufficio Mobilità della Regione FVG.

Buongiorno,
con la presente vi segnaliamo che il monitor partenze /arrivi della stazione di Gemona (piano terra) risulta guasto ormai da diversi giorni. A tal fine Vi trasmettiamo fotografia scattata nel pomeriggio di mercoledì 19 giugno.
Nei prossimi giorni Vi trasmetteremo anche il risultato del monitoraggio soppressioni // ritardi >10 min. relativo al mese di giugno effettuato lungo la linea Udine-tarvisio.
Dalla stampa – purtroppo (!) – apprendiamo che l’assessore Santoro ha anticipato l’avvio del progetto stazioni minori. Da quanto si capisce la Regione avrebbe inserito 400mila euro nella manovra di assestamento al bilancio che si sta discutendo in Consiglio Regionale.
L’iniziativa, che non è null’altro quanto da noi già richiesto da mesi (vedi report Stazioni Minori già in Vs. mani), ci sembra meritevole, anche se necessario fare una puntuale ricognizione delle problematiche inerenti i servizi di stazione.
Ci piacerebbe conoscere in particolare come si intende utilizzare questo importo e soprattutto dove? Da mesi sollecitiamo un miglioramento del servizio di biglietteria, soprattutto in Alto Friuli, dove esiste un vero e proprio problema contingente dopo la chiusura della biglietteria di Gemona.
A tal fine chiediamo che parte di queste risorse vengano utilizzate per la riapertura del servizio con operatore di Gemona e per l’adeguamento del software delle nuove biglietterie automatiche, in maniera da garantire l’emissione dei biglietti integrati Trenitalia-Saf.
A nostro a parere questi interventi risolverebbero gran parte dei problemi legati all’accesso ai titoli di viaggio. Non ci pare di chiedere la luna, atteso che la biglietteria di Gemona garantiva un fatturato sufficiente per il proprio sostentamento, oltre un servizio di qualità in favore dell’Utenza.
Ribadiamo che siamo disponibili, come abbiamo sempre fatto in passato, a confrontarci e a collaborare con lealtà e correttezza con la Regione, e pertanto restiamo in attesa che venga convocato il Tavolo di Lavoro dei Pendolari come richiesto ad inizio giugno.
Cordiali saluti.
Comitato Pendolari Alto Friuli