Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 31 dicembre 2017

Tanti Auguri per un 2018 a tutta velocità da Sacile a Gemona!

Chiudiamo questo anno ferroviario pensando positivo: il 2017 sarà ricordato per il ritorno del treno lungo i binari della Pedemontana.
Pubblichiamo il bel articolo di Andrea Palese, storico portavoce dei Pendolari friulani e Amministratore Comunale di Gemona, principale artefice di questo miracolo ferroviario. Un impegno portato avanti con tenacia e determinazione, studiando la materia, con proposte concrete sensibilizzando il territorio con tante iniziative volte a realizzare un modello di trasporto sostenibile legato soprattutto al progetto nazionale "Binari senza tempo" di Fondazione FS
Buona lettura e Tanti auguri per un Felice 2018 a tutti gli amanti della ferrovia e tutti coloro che credono in questo servizio pubblico.

Ci hanno ridato il treno! Grazie Ferrovie dello Stato Articolo di Andrea Palese pubblicato sul sito di Alleanza Mobilità Dolce

E’ questo lo slogan scritto su uno striscione dal Comitati dei Pendolari Alto Friuli ed esposto durante la riapertura a Maniago della ferrovia Pedemontana Gemona-Sacile.  
Una battaglia durata oltre 5 anni, partita con la Staffetta “Treni-Taglia ridacci il nostro treno“, organizzata dal Comitato: un semplice striscione che ha viaggiato lungo tutta la linea, da Gemona e Sacile, venendo esposto in ogni sede municipale per chiedere la riapertura della linea chiusa dopo lo svio del Minuetto avvenuto a Meduno il 6 luglio 2012 a causa di una frana. 
Proprio quello striscione con quel singolare slogan ha dato il via alla richiesta del Territorio di riavere l’amata littorina. 
Un impegno costante, portato avanti con determinazione e caparbietà, con quell’orgoglio friulano che caratterizza questo popolo umile e laborioso.
Pendolari, Sindaci ed Associazioni della Società Civile, tutti assieme mobilitati per chiedere alle Istituzioni di salvare questo importante patrimonio ferroviario.
Si è trattato di un viaggio straordinario, dove ognuno ha fatto la propria parte, colmo di emozioni, dove la Gente comune ha difeso con i denti la sua ferrovia, inaugurata nel 1930 e chiusa nel 2012, che per 80 anni ha fatto viaggiare militari, emigranti, pendolari, studenti, merci e che nel 1976 è stata la via di transito per gli aiuti alle popolazioni terremotate. 
Una storia che non poteva finire per colpa di un banale smottamento e così si è cercato di mantener viva la speranza, organizzando innumerevoli iniziative sul Territorio per sensibilizzarne la riapertura: convegni, incontri, mostre fotografiche e persino manifestazioni di piazza con studenti e utenti. 
E poi quando le speranze erano quasi morte qualcuno ha avuto l’idea di bussare alle porte della Fondazione FS. 
La questione della Pedemontana del Friuli non si è limitata solo al Territorio, ma ha valicato i confini regionali, giungendo a marzo 2016 sino in Sicilia, lungo i binari della Ferrovia dei Templi, dove abbiamo incontrato l’ing. Luigi Cantamessa, Direttore della Fondazione FS e studiato il progetto “Binari senza tempo”. Il 9 ottobre 2016 a Gemona nel corso dell’inaugurazione della Mostra fotografica dedicata alla ferrovia l’annuncio tanto aspettato: il Gruppo FS grazie ad un investimento di 17 milioni di euro garantirà la riapertura della ferrovia. 
Non solo, la Gemona-Sacile, grazie all’impegno di Fondazione FS diventerà la prima ferrovia d’Italia ad essere utilizzata sia per il trasporto passeggeri che per quello turistico, diventando l’ottava linea di “Binari senza tempo”. 
Da lì un’escalation di eventi: a novembre 2016 l’accordo RFI-Regione FVG ufficializza la riattivazione della linea entro il 2018, ad agosto 2017 la Pedemontana viene inserita nell’elenco delle 18 linee di interesse nazionale dalla legge n. 128/2017 che istituisce le ferrovie turistiche. 
La mobilitazione diventa un vero e proprio progetto di Territorio, la ferrovia non solo come semplice mezzo di trasporto, ma come occasione di sviluppo economico legato al turismo. 
Sulla spinta delle Associazioni e grazie anche alla stampa che ha sostenuto questa causa, la Pedemontana diventa la ferrovia più mediatica d’Italia: ad aprile 2017 le Associazioni Ambientaliste della Confederazione per la Mobilità Dolce (adesso Alleanza per la Mobilità Dolce) organizzano la X° Giornata Nazionale delle Ferrovie non dimenticate, dedicando tre giorni di iniziative alla Pedemontana con una maratona ferroviaria sul nostro territorio. Le Scuole Superiori di Sacile e Maniago realizzano due prototipi di ferrociclo che vengono testati sui binari ad Aviano: si tratta dei primi mezzi “ferroviari” a tornare sui binari dopo la chiusura. 
Da luglio la Pedemontana diventa un cantiere h24, con i tecnici di RFI impegnati a sostituire parte dell’armamento ed adeguare la segnaletica. A settembre Italia Nostra, Comitato Pendolari Alto Friuli e Ciampore asd lanciano il Concorso d’idee dedicato alle Scuole “Un logo per la Pedemontana”, progetto finalizzato a realizzare un brand che identifichi la ferrovia e il suo Territorio. 
Domenica 10 dicembre la Pedemontana è tornata a rivivere: il primo a sferragliare i binari è stato un treno storico di Fondazione FS che ha inaugurato il primo tratto da Sacile a Maniago. Un tripudio di folla incredibile, una vera festa popolare, con migliaia di persone che hanno suggellato questo miracolo ferroviario. Le stazioni di Sacile, Budoja, Aviano, Montereale e Maniago prese letteralmente d’assalto, ma anche lungo la ferrovia in tanti hanno aspettato il passaggio della splendida vaporiera 740.293 per immortalare il momento o semplicemente per salutare quel trenino. Scene d’altri tempi, un entusiasmo di un intero Territorio che aspettava questo momento da oltre 5 anni. 
Non è stato semplice, la sfida è stata vinta, grazie alla volontà della Gente e di un gruppo di indomabili “sognatori“, che prima delle Istituzioni avevano capito l’importanza del progetto turistico di Fondazione FS “Binari senza tempi” e la necessità di far sistema e unire il Territorio mettendo in vetrina le sue eccellenze, naturalistiche, storiche ed enogastronomiche. 
G R A Z I E Ferrovie dello Stato e Grazie a tutti coloro in questi anni si sono mobilitati, mettendoci passione e cuore per questa importante causa, ma il percorso però è ancora in salita, perché adesso è necessario riempire quel treno e meritarsi quel servizio tanto richiesto. 
Molte sono ancora le criticità da risolvere: dalle stazioni da sistemare, agli orari che in alcuni casi non sembrano all’altezza delle esigenze degli utenti, ma c’è la convinzione che strada facendo si riuscirà ad ottimizzare il sistema. 
Da lunedì 11 saranno 20 le corse feriali che serviranno la tratta Sacile-Maniago e in primavera verrà avviato il servizio turistico lungo tutta la linea, mentre dal dicembre 2018 il servizio passeggeri verrà esteso fino a Gemona. 
Si parte, con l’orgoglio di aver ottenuto un risultato storico e la piena consapevolezza del lavoro da svolgere. 
Avanti Maestro ! Lunga vita alla Pedemontana ferroviaria del Friuli
#sacilegemonaintreno

sabato 30 dicembre 2017

Ferrovia Pedemontana: storie di sopravvivenza

Il dott. Romano Vecchiet alla Mostra di Gemona 
Pubblichiamo un bel contributo del dott. Romano Vecchiet, amico e storico delle ferrovie nonché appassionato sostenitore del mondo dei treni - Pedemontana: storie di sopravvivenza, in “Nuove. Periodico dell’Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia”, 5 (1993), n. 1-2. p. 50-51.

Ci sono stazioni più importanti dei paesi che ne forniscono il nome, a volte nomi di fantasia, cui non corrisponde alcun centro abitato. Nella memoria di quei pochi viaggiatori che ne fanno caso, si fissano come chiodi proprio per la loro totale astrattezza, i loro nomi vengono iterati sui biglietti, sugli orari, sulle tabelle di destinazione dei treni agganciate alle pareti esterne dei vagoni (quando ancora lo si faceva): Terontola, Bosco Redole, Chilivani, Ponte nelle Alpi, Polpet…
Sono spesso stazioni di ferrovie locali, da cui si dipartono le linee ancora più secondarie, “rami secchi” come ormai da tempo la stampa li definisce.
La loro rilevanza ferroviaria è costituita dal fatto che qui si apre una diramazione, un’altra linea si distacca dalla prima, la cerimonia delle “coincidenze” si celebra più volte al giorno, quando i due diversi treni si incrociano, si aspettano o si spezzano, e qualche isolato passeggero passa da un’automotrice all’altra.
Il paese, se c’è, se ne sta ben lontano, arroccato su una collina, oltre un fiume, del tutto estraneo a quel periodico e rado movimento di treni. ​
Pinzano non è Bosco Redole (una stazione attorniata dai boschi del Sannio), non è Chilivani (il nome, pare, della sposa indiana dell’ingegnere che la ferrovia, nel Logudoro, costruì più di un secolo fa), ma per l’appassionato di cose ferroviarie Pinzano è soprattutto una stazione.
Ormai privata, già dal 1967 per il traffico passeggeri, del tronco per Spilimbergo e Casarsa, ha però mantenuto l’aspetto della stazione di una certa importanza, se non altro per il fascio dei binari, più ampio delle altre stazioni della Pedemontana, per la presenza, fino a qualche anno fa, della rimessa per le “littorine”, per la piattaforma che serviva a “girare” le locomotive, quando ancora c’erano e movimentavano i carri merci tra una stazione e l’altra, tra sbuffi di fumo e allegri scoppiettii che echeggiavano lungo il medio corso del Tagliamento e fra i colli morenici fino a San Daniele.
​Il treno arrivò per la prima volta a Pinzano nel 1912: era il tronco oggi tristemente abbandonato che la collegava a Spilimbergo, a sua volta collegata a Casarsa gia’ dal 1893.
Nel 1914 Pinzano era unita a Gemona, ma solo nel 1930 lo fu con Maniago e Sacile e la Pedemontana poté dirsi finalmente completata, con Pinzano al suo ideale centro. Non dobbiamo consultare gli archivi storici delle Ferrovie dello Stato per capire che il traffico non fu mai eccezionale. Lo dimostrano la mancanza di treni diretti o internazionali (che pur avevano interessato, nei mesi estivi, linee locali come la Casarsa-Portogruaro o la Udine-Cervignano), o semplicemente il raffronto di vecchi orari: le sole tre coppie di accelerati leggeri tra Pinzano e Sacile nel 1938, salite a quattro nel ’54, a cinque nel ’56 e tornate a quattro nel ’67.
Oggi, tra Pinzano e Maniago, i treni sono solo tre nei giorni feriali, e ancora tre nei festivi. Ricordo, vari anni fa, malinconici ritorni domenicali con l’ultima automotrice della notte, unico viaggiatore tra Maniago e Pinzano, una volta scesi tutti i viaggiatori lungo la tratta più frequentata, tra Sacile, Aviano, Montereale e Maniago. Il treno proseguiva vuoto fino a Gemona, e mi chiedevo per quanti anni ancora avremmo potuto vederlo, e se la scure inesorabile del tagli alla spesa pubblica non avrebbe iniziato anche qui a seminare le sue prime vittime.
Invece, fortunatamente, la Pedemontana sopravvive ancora, nonostante tutte le avversità che l’avevano nel tempo minacciata: la progettata diga di Pinzano, il cui bacino artificiale l’avrebbe sommersa inesorabilmente, la nuova strada Cimano-Tiveriacco, che per un tratto le corre parallela insidiando la sua originaria autonomia, il ponte stradale affiancato a quello ferroviario tra Cimano e Cornino, altro elemento che ha leso la sua supremazia, ma soprattutto – qui come altrove – il sempre più massiccio ricorso alla motorizzazione privata e al trasporto merci su gomma, che hanno depauperato il suo tradizionale traffico. ​
A chi assegnare il merito maggiore di questa ostinata sopravvivenza? Al traffico merci tra Gemona e Osoppo che serve la zona industriale di Rivoli? A quello pendolare scolastico, discretamente sostenuto, tra Maniago e Sacile? Agli ultimi emigranti che tornano per Pasqua, Natale e Ferragosto sui “Minuetti” e per pochi giorni ravvivano i fasti di quel piccolo treno? Al suo vago significato bellico – strategico? Alle proteste delle amministrazioni locali e dei gruppi ambientalisti ad ogni vigilia di ventilata chiusura della linea?
Certo è che la “Pedemontana”, in barba a tutti e a tutte le leggi finanziarie passate e recenti, ancora c’è. E la stazione di Pinzano, isolata in una distesa quasi irreale di binari e pietrisco candido, quasi una piccola anticipazione del corso del Tagliamento che corre poco più a Est, continua ad accogliere i pochi treni rimasti, ad emettere con macchinette automatiche biglietti per qualsiasi destinazione nel Triveneto, a suonare le campanelle che avvertono che un treno è finalmente in arrivo. Il paese è a qualche metro più in su, collegato alla sua stazione da un viale alberato, su cui sorgeva perfino un albergo, oggi ovviamente chiuso, con la vista sul piazzale dei treni.
Immagino che in una stanza di quell’albergo un giovane ingegnere ferroviario, catapultato lì per qualche giorno obbedendo ad un assurdo ordine di servizio della propria amministrazione centrale, si attardasse ad osservare dalla finestra quei pochi treni marcati F.S. e si chiedesse per quale motivo lui dovesse trovarsi lì, per quale motivo avessero costruito quella linea così poco utilizzata, così deserta. Non trovava una spiegazione plausibile. Ma poi, alzando lo sguardo oltre la stazione, notò il parallelo corso del Tagliamento, con le sue lingue d’acqua livide e ricurve in mezzo al bianco della ghiaia, e capì che quella stazione era lì apposta per lui, un tentativo riuscito di mimesi, una rappresentazione legittima di uno spettacolo naturale imponente e affascinante, solo poco più oltre, solo poco più giù”.

venerdì 29 dicembre 2017

Sacile-Maniago lo scherzo continua … a pagare sono gli utenti e i contribuenti

La situazione del servizio fs lungo la Sacile-Maniago ha raggiunto livelli imbarazzanti, mai visti in FVG, come evidenziato dai dati del monitoraggio effettuato dal blog TreniBelluno.it.
La linea ferroviaria ormai fa notizia anche fuori regione visto la mole di episodi di disservizio.
Nelle prime due settimane il tasso delle soppressioni è stato pari al 13,8% (media FVG dello 0,8%), una puntualità entro i 5 min. del 64,6% (media FVG del 95%) e una puntualità entro i 15 min. del 74,9% (media FVG 99,3%).
L’indice di disservizio tra soppressioni e ritardi si attesta al 49% dei treni programmati, se non un record nazionale ci siamo molto vicini.

Sacile-Maniago: Puntualità ed affidabilità
Periodo
Numero
corse monitorate
Soppressioni
Puntualità
entro 5 min.
Puntualità
entro 15 min.
Puntualità
entro 30 min.
11/12 al 16/12
110/116
15 (13,63%)
62,1%
70,7%
80,2%
17/12 al 23/12
110/116
14 (12,72%)
67,3%
79,1%
83,6%
Totale
220/232
29 (13,18%)
64,6%
74,9%
81,9%

Dati che rischiano di far precipitare le prestazioni della Direzione FVG Trenitalia, la quale da quasi due anni si trova ai vertici della classifica nazionale per affidabilità e puntualità.
Anche la terza settimana è iniziata come le precedenti due: mercoledì, dopo la pausa natalizia, si sono verificate due soppressioni (R24888 e 24889) e due ritardi superiori ai 10 min. (R24892 e R24889).
Ieri le soppressioni sono state 4 e hanno coinvolto i treni della mattina (R24863, R24862, R24863, R24867). Oggi altri problemi con due treni soppressi il R24868 e il R24869 che si è fermato a Montereale.
Tutti disagi causati da problemi tecnici derivanti dalla fragilità dell’infrastruttura ferroviaria, la quale non appare ancora pronta a supportare l’esercizio. La linea è stata ammodernata per quanto riguarda l’armamento, ma non ancora per gli impianti di segnalamento, i quali risalgono ai primi anni ’90. Una struttura che in questo momento non riesce a reggere il numero elevato di treni (20) programmati rispetto al passato.
LA PETIZIONE: una situazione divenuta inaccettabile che non può essere definita di “rodaggio”, come è stata giustificata dall’Assessore regionale Santoro, considerato che un servizio pubblico non ammette rodaggi di sorta.
Le prove in linea sono state effettuate solo nei tre giorni precedenti l’inaugurazione; troppo poco per testare l’affidabilità della linea. Preferibile sarebbe stato prevedere un periodo di pre-esercizio maggiore.
Oggi abbiamo inviato ai Sindaci di Maniago, Montereale, Aviano, Budoia e Sacile, la petizione con 759 firme raccolte tra gli Studenti dei poli di Maniago e Sacile e da alcuni utenti, con la quale si chiedono precise garanzie sul servizio (dall’apertura immediata delle sale d’aspetto in stazione, a maggiori informazioni sul territorio, alla modifica degli orari). La petizione è già stata consegnata all’Assessore Santoro nel corso della trasmissione Elettroshock di Telefriuli.
Sala d'aspetto stazione Maniago
SALE D’ASPETTO CHIUSE: oltre ai problemi infrastrutturali della linea, la situazione più critica per gli utenti è quella legata alle sale d’aspetto in stazione ancora chiuse.
A Maniago la situazione più vergognosa, dove la sala è pronta (come si evince dalle foto), ma mancano le sedie.
Mercoledì un gruppo di 30 ragazzi sono stati costretti ad attendere il treno sotto un diluvio. Non una novità per gli utenti visto che questa scena si ripete dall’11 dicembre.
Un problema già noto al Sindaco Andrea Carli, il quale sembra più interessato ad inventarsi improbabili nomi per il Minuetto (Freccia delle Dolomiti), copiandoli senza fantasia, che ad attivarsi per risolvere i problemi quotidiani dei propri cittadini.
Non crediamo sia un problema per il Comune di Maniago trovare 20 sedie o alcune panche da sistemare all’interno della sala d’aspetto e garantirne l’apertura.
GRUPPO WHATSAPP: dalla stampa apprendiamo che è stato creato un gruppo WhatsApp, amministrato dall’Assessore Santoro, formato da Enzo Volponi, funzionario dell’Ufficio Mobilità della Regione, Debora Del Basso dipendente di Montagna Leader (già Sindaco PD di Pinzano) e dai Sindaci di Maniago, Montereale, Budoia e da Assessori di Aviano e Sacile. Non partecipano invece al gruppo i responsabili di RFI e Trenitalia.
L’attività del gruppo è quella di “monitorare” il servizio: al riguardo Montagna Leader trasforma in msg WhatsApp le informazioni che giungono da RFI e Trenitalia.
Dire che si tratta di un’attività amministrativa atipica è poco … dagli Amministratori Locali, prime vedette sul Territorio, ci si attenderebbe ben altro e non certo che passino il tempo a messaggiarsi tra loro in maniera autoreferenziale come fossero degli adolescenti.
Sotto accusa sono proprio alcuni Primi Cittadini: salvo Sacile, che per tempo aveva messo in guardia e chiesto puntuali garanzie sulla questione dei passaggi a livello ed Aviano, che ha inviato più lettere alla Regione e a FS per manifestare la propria preoccupazione, le altre Amministrazioni si sono invece trincerate in un silenzio dettato dalla linea di partito a discapito dei propri cittadini sempre più abbandonati in balia degli eventi.
MANCANZA DI UN PROGETTO: ci hanno accusato di diffondere sulla stampa notizie false, ora dati alla mano, non solo ciò che dicevamo su orari e campagna informativa si è purtroppo avverato, ma la situazione è ancora peggiore di quanto ipotizzato.
Una superficialità e una mancanza di organizzazione che salta agli occhi di tutti: emblematico è che dopo 19 giorni ci sono ancora punti vendita che non sono al correte della tariffa promozionale e cittadini completamente disinformati su questo nuovo servizio.
La ferrovia ormai è diventata solo un motivo di scontro tra fazioni, tra chi la vuole e chi no.
Una situazione determinata dalla fretta di inaugurare la linea solo per motivi elettorali, senza aver pianificato e programmato nulla.
Se questi sono i presupposti sarà molto difficile sviluppare un progetto di rilancio socio-economico sul Territorio attraverso la valorizzazione turistica. Il rischio molto elevato è di rovinare quanto di buono fatto in questi cinque anni a causa di Politici e Amministratori che non si sono dimostrati all’altezza della situazione.
Tutto è stato incentrato sulla grande festa inaugurale … purtroppo la smania di utilizzare la ferrovia per altri scopi ha fatto fare una gran brutta figura al Friuli Venezia Giulia e alla Pedemontana, diventata ormai una barzelletta ferroviaria nazionale.

domenica 24 dicembre 2017

Un treno di Auguri ! Buon Natale !

Foto di Ezio Dal Cin
E’ stato un altro anno ricco di soddisfazioni per i binari friulani: dopo cinque anni e una lunga “battaglia” che ci ha visto sempre in prima linea, è stata riattivata la Ferrovia Pedemontana del Friuli, la quale dal prossimo anno diventerà la prima linea d’Italia che verrà utilizzata sia per il trasporto passeggeri che per il servizio turistico.
Un grande risultato ma soprattutto una grande opportunità per il nostro Territorio.
Purtroppo l'avventura della nuova Sacile-Maniago è partita nel peggiore dei modi con un servizio precario, a causa della fretta da parte della Regione di inaugurarla solo per evidenti motivi elettorali.
E' mancata completamente la programmazione: orari inadeguati, criticità tecniche legate ai passaggi a livello e una campagna informativa carente sul territorio.
Il lavoro non manca, ma il progetto della ferrovia turistica di Fondazione FS è serio, ora spetta ai Sindaci e alla Regione rimboccarsi le maniche per non rovinare quanto di buono costruito in questi anni.
Qualità del servizio in FVG: grazie all’impegno quotidiano e alla professionalità della Direzione Regionale Trenitalia, la qualità del servizio in Friuli Venezia Giulia si è confermata anche nel 2017 ai vertici delle classifiche nazionali per puntualità ed affidabilità, anche se nelle ultime settimane c'è stato qualche giro a vuoto con qualche soppressione e ritardo di troppo.
Se Trenitalia ha mantenuto fede all'impegno, confermando i risultati del 2016, la Regione FVG e la politica in particolare ha tradito tutte le aspettative positive che avevamo riposto per il 2017.
Contratto di servizio: tra qualche giorno scadrà la proroga del vigente contratto (la terza dopo quella del 2012, 2015 e 2016).
Prendiamo atto che in tre anni questa Giunta Regionale non è riuscita a strutturale un nuovo contratto, il quale rappresenta la base per l'offerta ferroviaria del FVG.
Verrà certamente stipulato un "contratto ponte", dalla validità di un anno prorogabile per un altro, in attesa che il servizio venga concesso mediante gara o affidamento diretto. Una grande danno per il FVG ferroviario che nel 2018 non potrà beneficiare di nuovi servizi o corse, né tantomeno pensare ad una rivisitazione dell'orario cadenzato.
Nuovi treni: il 2017 doveva essere l'anno buono per la messa in esercizio degli ultimi 4 treni Civity ETR564 politensione, che andranno a completare il rinnovo del parco rotabile.
Nulla si sa sulla data dell'entrata in esercizio delle rotabili, costati 25 milioni di euro: i treni sono infatti ancora bloccati nell'iter di omologazione, un ritardo di oltre 2 anni rispetto a quanto previsto dal contratto di fornitura. Un copione purtroppo già visto per i gemelli ETR563.
Penali contrattuali CAF: nulla si sa neppure sulle sorte delle penali contrattuali contestate alla spagnola CAF per la ritardata fornitura degli 8 treni ETR563, entrati in esercizio a giugno 2016.
Si tratta di oltre 4,5 milioni di penali, ai quali dovrebbero sommarsi ora anche i 2,5 milioni per le penali relative alla ritardata consegna degli ETR564.
Tanti soldi, pari al costo di un treno intero, che ad oggi non si conosce quale sarà la loro destinazione.
Mancanza di dialogo Regione/Pendolari: il rapporto di collaborazione tra Regione FVG e Comitati Pendolari è praticamente inesistente. Il Tavolo di Lavoro dei Pendolari, istituito nel 2004 dall'allora Assessore Lodovico Sonego (Giunta Illy), poi confermato dall'Assessore Riccardo Riccardi (Giunta Tondo), non viene più convocato dal settembre 2016 dall'Assessore in carica Mariagrazia Santoro (Giunta Serracchiani).
Da parte nostra non è mai mancata la collaborazione, con puntuali segnalazioni e proposte inviate all'Ufficio Mobilità della Regione, il quale purtroppo non ha mai riscontrato, non accogliendo nessuna delle proposte avanzate dagli utenti.
Il futuro ferroviario appare incerto: in primavera ci saranno le elezioni regionali e la nuova Giunta dovrà da subito risolvere numerose questioni, partendo da quella contrattuale, dalla quale dipenderà il futuro ferroviario della nostra regione. Restiamo ottimisti, consapevoli che Trenitalia sta lavorando con professionalità e capacità per garantire un'elevata qualità del servizio. 
Tanti Auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo a tutti i Pendolari del Friuli Venezia Giulia e ai Ferrovieri, che con noi sono sempre presenti nel bene e nel male.

mercoledì 20 dicembre 2017

Sacile-Maniago. La pazienza è finita ! Raccolta una petizione con 759 firme per chiedere garanzie sul servizio

Il testo della petizione
La pazienza degli utenti della Ferrovia Pedemontana è terminata.
Dopo la prima settimana da incubo, caratterizzata da soppressioni, ritardi, passaggi a livello che si aprono al passaggio del treno e altri disagi legati ad un’informativa carente e all’inesistente campagna promozionale sul territorio, la seconda settimana della “nuova Pedemontana” si è aperta come era finita quella precedente.
Lunedì una serie infinita di cancellazioni e ritardi dovuti a problemi di linea, in serata poi anche un Minuetto si è fermato sui binari. Ieri e oggi altri ritardi che hanno colpito soprattutto i treni del mattino, costringendo nuovamente gli studenti di Sacile e Maniago per l'ottavo giorno consecutivo ad arrivare tardi a Scuola. Oggi uno studente dell'Isis Brugnera è persino arrivato i taxi a scuola avendo perso la coincidenza col bus! 
Una situazione inaccettabile visto che gli utenti che si recano in stazione non hanno la minima garanzia se il treno passerà o verrà sostituito da un bus e soprattutto quando!
La ferrovia è un servizio pubblico organizzato è non può essere ricondotta ad una scommessa od un atto di fede!
Scene da girone dantesco, che il Friuli Venezia Giulia ferroviario non vedeva dal 2012, quella volta però i disagi erano legati al vetusto materiale rotabile e non a problemi infrastrutturali.
LA PETIZIONE E’ tanta la delusione degli utenti, ormai sconfortati da questa situazione, che per anni hanno atteso il ritorno del treno.
La pazienza è terminata: studenti, genitori e pendolari si sono fatti promotori di una petizione spontanea, che è stata a noi indirizzata. Ben 759 firme, raccolte in meno di un giorno, nelle stazioni, a bordo treno, sui bus sostitutivi e nelle scuole superiori di Sacile e Maniago.
Una mobilitazione spontanea, soprattutto da parte degli studenti, che dicono BASTA a questa vergognosa situazione e chiedono precise garanzie all’Assessore regionale Mariagrazia Santoro e ai vertici di RFI e Trenitalia.
LE RICHIESTE DEGLI UTENTI Una protesta composta e dai toni garbati, che intende far interrompere l’imbarazzante silenzio della Regione e di alcuni Sindaci, che dopo l’inaugurazione in pompa magna della ferrovia col treno a vapore, si sono defilati, quasi che il problema non li riguardasse più. Con la petizione gli utenti chiedono in particolare:
PUNTUALITA’ ED AFFIDABILITA’ DEL SERVIZIO
L'APERTURA DELLE SALE D’ASPETTO IN STAZIONE Gli utenti sono costretti ad aspettare al freddo e sotto la pioggia il treno.
INFORMAZIONI IN STAZIONE Mancano monitor informativi e spesso non vengono fatti gli annunci vocali in stazione. L’unico strumento informativo per utenti per conoscere se il treno è in ritardo è il proprio smartphone dal quale controllare l’App Viaggiatreno.

BIGLIETTERIE SELF SERVICE Le stazioni di Maniago, Montereale, Aviano e Budoia risultano sfornite di biglietterie self service e i titoli di viaggio possono essere acquistati solo presso i punti vendita convenzionati Atap.
biglietteria self service a Sacile
TARIFFA PROMOZIONALE Manca la minima informativa sul Territorio al riguardo e anche tanti
punti vendita autorizzati Atap non sono ancora al corrente della tariffa promozionale di 1,55€ valida fino a marzo 2018 per la tratta Sacile-Maniago. In stazione a Sacile le biglietterie self service emettono per la relazione Sacile-Maniago biglietti al costo ordinario di 4,05 €, anziché 1,55 €. Nessun cartello è stato esposto per avvisare la clientela su come poter beneficiare della tariffa promozionale per la quale si deve fare un biglietto tratta Montereale Valcellina-Maniago.
MODIFICA DEGLI ORARI Gli utenti hanno evidenziato l’inadeguatezza degli attuali orari e hanno chiesto di valutare le proposte avanzate a luglio dal Comitato Pendolari Alto Friuli.
Tra le criticità rilevate l’impossibilità per gli studenti dell'Istituto Marchesini ad usufruire del treno R24878 delle ore 13.24, in quanto le lezioni terminano alle 13.35. Evidenziata l’inadeguatezza dei tempi di trasferimento scuole/stazione (1 km) per l’Ipsia Della Valentina: troppo esigui i 12 minuti per poter raggiungere a piedi la stazione di S.Liberale e salire sul treno delle 13.22. Idem per chi esce alle 16.10 e deve prendere il R24886 delle ore 16.21.
Stessi problemi per gli studenti del Torricelli a Maniago che escono alle 13.35 e devono fare una volata con la navetta bus per prendere il treno R24881 delle 13.46. In questo caso la navetta deve percorrere un tragitto di circa 1 km sperando di trovare verdi i due semafori e di non incappare nel traffico.
E' stato chiesto pure di rivedere alcune coincidenze a Sacile, soprattutto quella per Venezia delle ore 7.53, che attualmente viene persa per soli 6 minuti e chiesto inoltre lo spostamento dopo le 20 dell’ultimo treno per Maniago (attualmente è previsto alle 19.10)
INTEGRAZIONE TRENO/BUS A causa delle soppressioni e dei continui ritardi anche il servizio navetta-bus Sacile–S.Liberale–Centro Studi è andato in tilt, facendo registrare frequenti disservizi e lasciando spesso a piedi gli studenti, non solo quelli che utilizzano il treno, ma anche quelli provenienti da Orsago che prendono la navetta in stazione a Sacile.
Gli autisti Atap non hanno infatti ricevuto direttive precise e tutto è lasciato al caso o alla discrezionalità di chi è al volante; a fronte di questo caos nei giorni scorsi alcuni alunni dell’ISIS Brugnera hanno perso le coincidenze treno/bus e sono stati accompagnati in macchina dai loro docenti.
RESPONSABILITA' Una situazione senza precedenti dovuta all'incapacità dell'Ufficio Mobilità della Regione di coordinare e vigilare l'attività dei Gestori fs e bus.
La Regione è inoltre colpevole della mancata campagna informativa sul territorio, avviata troppo tardi (3 giorni prima dell'inaugurazione è stato pubblicato un volantino), mentre i Municipi sono stati notiziati via mail solo a servizio avviato.
La mancanza di informazioni è l’elemento costante in tutta questa vicenda, alla faccia dei tanti proclami e promesse dell’Assessore Santoro, prima responsabile di questa deblacle. In Paesi civili, dopo un disastro di queste proporzioni, qualcuno avrebbe già rassegnato le dimissioni, invece nello “speciale” Friuli Venezia Giulia, nessuno si sogna nemmeno di chiedere SCUSA alle migliaia di persone che hanno subito e stanno subendo disagi per un’apertura frettolosa voluta solo per evidenti ragioni elettorali.
Riteniamo inaccettabile che si giochi sulla pelle delle persone, degli studenti e dei genitori, che debbono attendere in stazione per verificare se i loro figli riescono o meno a salire sul treno, dei pendolari lavoratori costretti a "mangiarsi" ore di permessi o ferie a causa di disservizi causati da un modo fantozziano di gestire un servizio pubblico. Per non dimenticare le migliaia di automobilisti bloccati in coda ai passaggi a livello, specialmente a Sacile dove l’attraversamento della SS13 è diventata una vera e propria trappola. 
La ferrovia è una cosa seria e non si può improvvisare nulla, soprattutto quando si deve riattivare una linea ferma da oltre 5 anni per la quale non si è ancora provveduto al completo adeguamento tecnologico.
Anche i Sindaci, che dovrebbero essere le prime vedette sul territorio, sono corresponsabili visto che - tranne il caso di Aviano e Sacile che avevano messo in guardia dei possibili problemi -, nessun altro si è preoccupato di verificare in quali condizioni viene offerto il servizio ai loro concittadini.
E’ inutile parlare di progetti turistici, battezzare il treno come ha fatto il Sindaco di Maniago, Andrea Carli, peraltro con poca creativa, “Freccia delle Dolomiti Friulane”, o pensare a mega opere quali il terminal studenti a Maniago, quando non si riesce nemmeno a far correre il treno sui binari e gli utenti sono costretti ad attendere al freddo e sotto la pioggia perché le sale d'aspetto sono chiuse.
Una gran brutta figura di tutti nessuno escluso!
CONFRONTO PENDOALRI-SANTORO Questa sera i Comitati dei Pendolari e l'Assessore Santoro si confronteranno nel programma Elettroshock in onda dalle 21 su Telefriuli, puntata dedicata al trasporto ferroviario regionale, che tratterà un focus specifico sulla situazione del servizio in Pedemontana. Saranno ospiti i nostri portavoce Giorgio Picco, Andrea Palese, rappresentati dei Comitati Pendolari Alto Friuli, studenti e utenti della Sacile-Maniago.

Stasera alle 21.00 su Telefriuli puntata dedicata al trasporto ferroviario FVG. Ospiti i Comitati dei Pendolari e gli Utenti della Sacile-Maniago

Stasera alle ore 21.00 la trasmissione Elettroshock in onda su Telefriuli dedicherà un’intera puntata alla situazione del trasporto pubblico ferroviario del Friuli Venezia Giulia.
In studio ospiti del giornalista Daniele Michleuz ci saranno i rappresentanti dei Comitati dei Pendolari presenti in regione: Giorgio Picco, Andrea Palese (Comitato Pendolari Alto Friuli), Danilo Moro (Pendolari Nodo di Udine) e Simone Sesta, storico portavoce del Comitato Pendolari FVG, faranno il quadro della situazione del trasporto ferroviario in regione.
Si tratteranno i temi della puntualità e della qualità del servizio offerto lungo i binari del FVG, di tariffe, orari e alta velocità, nonché di alcune proposte volte al miglioramento del servizio.
Nel corso della trasmissione un focus verrà dedicato anche alla delicata situazione del riavvio del servizio fs lungo la Sacile-Maniago che a distanza di una sola settimana ha registrato pesantissimi disagi per studenti e pendolari, con treni cancellati e sostituiti con bus e frequenti ritardi. A testimoniare questa grave situazione di precarietà del servizio in studio interverranno alcuni pendolari e genitori di studenti.
Ci auguriamo che nel corso della trasmissione possano intervenire anche l’Assessore regionale alla mobilità, Mariagrazia Santoro o qualche responsabile del Gruppo FS. Riteniamo infatti che questa possa essere un’ottima occasione di confronto tra gli Utenti e le Istituzioni, atteso che la Regione non convoca il Tavolo dei Pendolari da oltre un anno, l’ultima seduta risale al settembre 2016.
Sintonizzatevi quindi alle ore 21.00 stasera su Telefriuli.

giovedì 14 dicembre 2017

Sacile-Maniago: un avvio da incubo. Lettera aperta dei Pendolari all'Assessore regionale Santoro e ai Sindaci.

Code al passaggio a livello a Sacile
LETTERA APERTA
Egregio Assessore alla Mobilità Regione FVG

Egregi Sindaci dei Comuni di Sacile, Budoja, Polcenigo, Aviano, Monterale Valcellina, Maniago, Fanna, Cavasso, Meduno, Travesio, Castelnovo, Pinzano, Forgaria, Osoppo, Gemona del Friuli

Spett.le Direzione Regionale Trenitalia FVG
Spett.le Direzione Regionale RFI


Abbiamo atteso qualche giorno, assumendo dati e testimonianze sul campo per poter svolgere una riflessione circa l’avvio del servizio ferroviario lungo la Sacile-Maniago.
L’Assessore Santoro a luglio nel corso dell’incontro di presentazione del nuovo servizio fs aveva annunciato "vogliamo partire col botto" ... è così è stato!
Un avvio da incubo, che peggio non si poteva fare: lunedì sera il passaggio a livello di Ranzano si è aperto al passaggio del Minuetto, martedì una "Caporetto" con il 50% dei treni cancellati o in pesante ritardo e con passeggeri trasbordati sui bus sostitutivi.
Mercoledì si è replicato, con treni cancellati, passaggi a livello in tilt che hanno paralizzato Aviano, Montereale e bloccato la SS13 a Sacile, facendo infuriare passeggeri lasciati a piedi e senza informazioni in stazione e automobilisti bloccati in coda.
Gli studenti sono arrivati in ritardo a scuola, sia a Sacile che a Maniago, altri sono rimasti persino a piedi a causa della perdita della coincidenza bus per Spilimbergo.
Nonostante il grande impegno di RFI che sta lavorando h24 ci sono evidenti problemi all'infrastruttura. Il fatto che Trenitalia abbia previsto in via prudenziale dei bus sostitutivi in stazione, pronti nell’eventualità che l’infrastruttura vada di nuovo in tilt, dà l’idea della precarietà della situazione.
Prima di avviare il servizio era preferibile portare a termine tutti gli interventi infrastrutturali necessari a garantire la piena efficienza della ferrovia, svolgendo nel frattempo sul territorio una vera campagna informativa. Invece si è voluto inaugurare a tutti i costi - per evidenti scopi elettorali - senza pensare di risolvere le criticità che erano state – in tempi non sospetti – lamentate e preannunciate.
Così dopo la festa da favola di domenica ci si è svegliati bruscamente nella cruda realtà.
E’ emblematico che nessuno si sia assunto le proprie responsabilità e soprattutto abbia chiesto scusa agli Utenti e ai Cittadini per tutti i disagi subiti. Leggiamo invece sui giornali dichiarazioni da parte dell’Assessore Santoro di un buon avvio del servizio che si commentano da sole.
Un treno desolatamente vuoto
Se l’intenzione era quella “di partire col bottoi numeri dei passeggeri dei 20 treni giornalieri non possono assolutamente soddisfare nessuno, ma è evidente che in mancanza di una campagna informativa su orari e tariffe e con un avvio del genere è quasi impossibile attrarre e rifidelizzare l’utenza, visto che perfino i ragazzi delle scuole preferiscono continuare a viaggiare sui bus come ci è stato riferito dagli stessi interessati.
Ci vorrà sicuramente del tempo e pazienza, ma serve però cambiare radicalmente metodo di lavoro e approccio se vogliamo riempire i treni.
Si ha avuto fretta, tanta e in ferrovia l’improvvisazione non è ammessa, al contrario che in politica (!) perché altrimenti questi sono i risultati.
Certi Sindaci, invece di annunciare opere faraoniche, come il Terminal studenti a Maniago, o pensare a rinominare il Minuetto, in “Freccia delle Dolomiti Friulane”, peraltro senza alcuna fantasia, dovrebbero preoccuparsi di risolvere le criticità contingenti lamentate dai propri Cittadini, garantendo ad esempio la riapertura delle sale d’aspetto delle stazioni, visto che attualmente gli utenti sono costretti ad attendere il treno al freddo e sotto la pioggia.
Tante sono state le promesse disattese dell’Assessore Santoro, che aveva annunciato la pubblicazione degli orari, delle tariffe e l’avvio della campagna informativa a fine settembre. Invece gli orari sono stati ufficializzati il 15 novembre, le tariffe solo il 2 dicembre, mentre alcuni volantini informativi sono circolati appena 3 giorni prima dell’inaugurazione.
Ci si è concentrati unicamente ad organizzare in grande stile la festa dell’inaugurazione, senza tenere in debito conto alcune criticità che peraltro erano state ampiamente lamentate, dai passaggi a livello ad un orario non adeguato alle esigenze di mobilità del Territorio.
Prendiamo atto che non si è voluto dialogare, nonostante in maniera costruttiva vi avevamo inoltrato una proposta d’orario ancora nel luglio scorso che prevedeva 12 corse/giorno nonché una richiesta di modifica all’orario non appena ufficializzato.
Siamo stati accusati sui giornali di fomentare notizie false, quando è evidente a tutti che gli orari sono incompatibili con quelli scolastici.
Basti pensare ai casi eclatanti del Marchesini e dell’Ipsia Della Valentina di Sacile, dove le lezioni terminano rispettivamente alle 13.35 (troppo tardi per usufruire della corsa delle 13.24) e alle 16.10, lasciando solo 7 minuti agli studenti per raggiungere la stazione e salire sul treno delle 16.17.
Anche a Maniago la situazione non è rosea per gli studenti, visto che le lezioni al Torricelli si concludono alle 13.35 e alle 13.46 parte il treno … costringendo il bus navetta ad una vera corsa verso la stazione, sperando sempre di non trovare traffico o i semafori rossi durante il tragitto!
Altri errori già evidenziati riguardano le coincidenze a Sacile, in particolare quella delle 7.53 per Venezia che viene persa per appena 6 minuti, costringendo ad allungare il viaggio di quasi 1 ora.
Orari che sembrano fatti ad arte per far chiudere di nuovo la linea, quasi che il passato non abbia insegnato nulla.
Avevamo più volte messo in guardia le Istituzioni, per arrivare preparate a questo importante appuntamento, invece si è fatta una gran brutta figura.
Un pessimo inizio che purtroppo ha diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e detrattori della ferrovia, favorendo un clima di tensione che non aiuta a lavorare con serenità certamente.
Siamo certi che RFI e Trenitalia sapranno assumere i giusti correttivi per garantire funzionalità ed efficienza al servizio, anche se ora è tardi e il danno è fatto.
Auspichiamo che la Regione e i Sindaci, sulla scorta degli errori, sappiano recuperare il tempo perduto e si impegnino, non solo per organizzare feste e passerelle, ma per strutturare un vero progetto, non solo ferroviario ma anche turistico, oggi neanche abbozzato.
L’avvio di tale servizio ormai è infatti alle porte, arrivare nuovamente impreparati significherebbe mandare tutto in fumo e perdere la più grande occasione di sviluppo economico che la Pedemontana ha avuto negli ultimi 40 anni.
Serve quindi cambiare marcia, ma soprattutto un pizzico di umiltà non guasterebbe !
Distinti saluti
COMITATO PENDOLARI ALTO FRIULI

lunedì 11 dicembre 2017

Bentornato !!!

Il Minuetto041 in partenza da Maniago
Stamattina alle 5.52 a Maniago è partito il nuovo corso della Ferrovia Pedemontana del Friuli.
Non potevano non essere presenti a salutare il Minuetto … ed è stata un’emozione per noi risentire il suono della campanella che ha annunciato la partenza del treno.
Le luci finalmente accese della stazione e della banchina hanno accolto i pendolari che attendevano sul terzo binario il treno da Sacile; i locali della sala d’aspetto sono ancora chiusi e spogli, ma siamo certi che in settimana Rfi provvederà a renderli fruibili.

Un paesaggio imbiancato dalla neve caduta durante la notte ha salutato la prima del Minuetto, di quel MD041 che proprio il 6 luglio 2012 sviò a Meduno.
Avevamo chiesto noi alla Direzione FVG Trenitalia di ripartire con quel mezzo e così è stato.
Proprio quel Minuetto diventato famoso per il deragliamento, oggi ha avuto l’onore di inaugurare il servizio passeggeri: 7 persone sono salite a bordo del treno, sono i primi viaggiatori paganti della nuova Maniago-Sacile.
Facce felici di studenti e pendolari che da 5 anni attendevano questo momento.
A Sacile invece sono stati 3 i passeggeri che sono saliti a bordo del R. 24861 delle ore 6.53 diretto a Maniago, pochini, visto che si tratta di una corsa scolastica, segno questo che la campagna informativa è stata deficitaria sul territorio.
Non importa, c’è tempo per recuperare, anche se bisognerà far presto e non adagiarsi sugli allori dopo la grande festa dell'inaugurazione.
L’importante è continuare con determinazione a lavorare, iniziando veramente a promuovere il servizio sul Territorio, correggendo in corsa ciò che non funziona (orari e coincidenze a Sacile).
Buona seconda vita ferrovia Pedemontana, prossima fermata Gemona del Friuli ! #sacilegemonaintreno
Avanti Maestro !

domenica 10 dicembre 2017

Gemona-Sacile ... ci hanno ridato il treno! Grazie Ferrovie dello Stato!

"... ci hanno ridato il Treno ! Grazie Ferrovie dello Stato"
5 anni fa partiva la nostra Staffetta "Treni-Taglia ridacci il nostro treno", uno striscione che in un mese ha viaggiato lungo tutta la linea, da Gemona e Sacile, venendo esposto in ogni sede municipale.
Proprio quel singolare slogan ha dato il via a questa "battaglia"; un impegno costante, portato avanti con determinazione e caparbietà, che non si è limitato al Territorio, ma ha persino valicato i confini regionali, giungendo sino in Sicilia lungo i binari della Ferrovia dei Templi, dove abbiamo incontrato l'ing. Luigi Cantamessa, Direttore della Fondazione FS.
Abbiamo vinto, e oggi ci hanno ridato il nostro amato treno !
Non è stato semplice, ma oggi questa sfida è stata vinta, grazie alla volontà della Gente e di un gruppo di indomabili "sognatori", che prima delle Istituzioni avevano capito l'importanza del progetto di Fondazione FS "Binari senza tempi".
La Pedemontana riabbraccia la sua ferrovia che non rappresenta solo un servizio pubblico, ma un'opportunità di sviluppo grazie al riconoscimento di ferrovia turistica previsto dalla recente Legge 128/2017. 
G R A Z I E Ferrovie dello Stato e Grazie a tutti coloro in questi anni si sono mobilitati per questa importante causa.
Le criticità non mancano, da un orario da rivedere, ad un progetto turistico ancora tutto da inventare, ma PARTIAMO (!), orgogliosi e fieri di aver contribuito in maniera determinate ad ottenere questo storico risultato per la nostra Terra. 
Oggi è la festa della Pedemontana e permetteteci anche la nostra che per primi abbiamo creduto in questo progetto !
Bravi NOI! #sacilegemonaintreno

sabato 9 dicembre 2017

Ferrovia Gemona-Sacile: le tappe di un miracolo ferroviario


Una battaglia lunga 5 anni, vinta grazie alla determinazione e alla caparbietà del Territorio ma soprattutto della Gente, dal Comitato Pendolari Alto Friuli e dalle Associazioni della Società Civile che hanno chiesto a gran voce il ritorno del treno, trascinando la politica a eseguire una volontà popolare. 
Domenica 10 dicembre riaprirà il primo tratto, da Sacile a Maniago della ferrovia Pedemontana: un grande successo, ma soprattutto un orgoglio per il nostro Territorio. 
La Gemona-Sacile sarà la prima ferrovia d’Italia ad essere utilizzata sia per il trasporto passeggeri che per quello turistico, il quale verrà avviato la prossima primavera grazie al progetto nazionale di Fondazione FS “Binari senza tempo”.
Il ritorno del treno è un risultato storico per la Pedemontana che non riconquista solo un servizio pubblico, ma alla quale viene offerta una grande occasione di sviluppo economico dall’opportunità del treno turistico. 
Domenica si festeggerà con il viaggio della vaporiera Gr 740.293 la seconda vita della Pedemontana, la quale però dovrà fare i conti con molte criticità: le stazioni sono ancora da sistemare, gli orari non sembrano all’altezza delle esigenze degli utenti, in particolare degli studenti, senza contare che manca ancora un vero progetto di Territorio in grado di sfruttare il servizio turistico.
Si parte, sicuramente con l’orgoglio di aver ottenuto un grande risultato e la piena consapevolezza del lavoro da svolgere.
Di seguito le principale tappe di questo viaggio splendido viaggio

6 LUGLIO 2012 Un piccolo smottamento in Loc. Monteli a Meduno provoca lo svio del treno R6046. L’incidente non registra nessun ferito. La circolazione fs viene immediatamente sospesa e sostituita con bus
SETTEMBRE-OTTOBRE 2012 Approvazione dell’Ordine del Giorno da parte di tutti i Comuni (capofila Gemona del Friuli e Cavasso Nuovo) con il quale si chiede la riattivazione della ferrovia 
4 NOVEMBRE-7 DICEMBRE 2012 Staffetta “Treni-taglia ridacci il nostro treno”, organizzata dal Comitato Pendolari Alto Friuli. Uno striscione viene esposto in ogni sede Municipale per sensibilizzare la riapertura della ferrovia. Si svolgono tre manifestazioni a Gemona (04.11.2012), Cavasso Nuovo (26.11.2012) e Sacile (07.12.2012) 
La Staffetta Treni-Taglia ridacci il nostro treno
GENNAIO 2013 Si ipotizza la regionalizzazione della ferrovia e la gestione del servizio alla società FUC (Ferrovie Udine-Cividale). La questione viene trattata formalmente in Commissione Paritetica Stato-Regioni 
DICEMBRE 2014 La Regione affida a FUC la redazione di uno studio di fattibilità inerente la riattivazione del servizio di trasporto passeggeri lungo la linea Gemona-Sacile. Lo studio verrà presentato solo ai Sindaci nel gennaio 2016 a Maniago 
Il viaggio di Claudio e Giuliano
GIUGNO 2015 Due ragazzi di Roma (Claudio e Giuliano di Viaggi Lenti) percorrono a piedi in 5 giorni la ferrovia da Sacile a Gemona. La loro impresa sensibilizza l'opinione pubblica sull'importanza della ferrovia
17 FEBBRAIO 2016 Il Consigliere Comunale con delega alla mobilità di Gemona, Andrea Palese, noto per essere anche il portavoce del Comitato Pendolari Alto Friuli, scrive una lettera all’Assessore regionale alla mobilità, Mariagrazia Santoro e ai Sindaci, ipotizzando un utilizzo turistico della ferrovia,  sfruttando il progetto nazionale di Fondazione FS “Binari senza tempo” 
20 FEBBRAIO 2016 I Sindaci sottoscrivono il Protocollo di Pinzano con il quale chiedono alla Regione di sensibilizzare RFI affinchè provveda a riattivare la ferrovia 
Andrea Palese con Luigi Cantamessa
12 MARZO 2016 Il Consigliere Comunale di Gemona, Andrea Palese e la giornalista del Messaggero Veneto, Giulia Sacchi, incontrano ad Agrigento nel corso dell’inaugurazione della ferrovia Turistica della Valle dei Templi, il Direttore della Fondazione Fs, ing. Luigi Cantamessa, il quale viene invitato in Friuli e sensibilizzato circa l’inserimento della Pedemontana nel progetto delle ferrovie turistiche “Binari senza tempo
Luigi Cantamessa a Gemona
9 OTTOBRE 2016 Nel corso dell’inaugurazione della Mostra fotografica di Gemona dedicata alla ferrovia, organizzata dal Comitato Pendolari Alto Friuli, il Direttore della Fondazione Fs, ing. Luigi Cantamessa, ufficializza la riattivazione dei servizi commerciali sulla tratta Maniago-Sacile e l’avvio di un servizio turistico su tutta la linea a cura della Fondazione Fs entro il 2018. La ferrovia verrà inserita nel progetto nazionale "Binari senza Tempo" diventandone l'ottava linea
22 NOVEMBRE 2016 Viene siglato a Roma il Protocollo d'Intesa tra RFI e la Regione FVG con il quale il Gruppo Fs si impegna al ripristino della linea con l’investimento di 17 milioni di € per l’adeguamento infrastrutturale della ferrovia
26 NOVEMBRE 2016 Nel corso del Convegno di Cavasso Nuovo il Presidente Nazionale di Co.Mo.Do., Massimo Bottini, ufficializza che si terrà in Pedemontana la X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate 
DICEMBRE 2016 RFI da inizio ad alcuni lavori propedeutici alla riattivazione della linea 
16 DICEMBRE 2016 Il Consiglio Regionale FVG vota all'unanimità un Ordine del Giorno che riconosce la valenza turistica della ferrovia Gemona-Sacile 
Prova del ciclotreno ad Aviano
31 MARZO-2 APRILE 2017 Si tiene la X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate: tre giorni di eventi dedicati alla ferrovia Pedemontana organizzati da Co.Mo.Do., Comitato Pendolari Alto Friuli, Italia Nostra, Fiab, Ciampore asd e Legambiente Ad Aviano grazie alla collaborazione di Rfi, gli studenti dell’Ipsia Della Valentina di Sacile e dell’Istituto Torricelli di Maniago collaudano due prototipi di ciclotreno/ferrociclo realizzati per l’occasione. Sono i primi mezzi a viaggiare lungo i binari dopo la chiusura 
Meduno
20 APRILE 2017 Viene sistemato e riattivato il tratto di binario danneggiato a Meduno dalla frana. Alcuni carrelli di RFI tornano a viaggiare lungo la linea 
25 LUGLIO 2017 RFI, Fondazione FS e Regione FVG annunciano la riattivazione dei servizi commerciali sulla tratta Maniago-Sacile entro dicembre 2017, l’avvio di un servizio turistico su tutta la linea a cura della Fondazione Fs entro al primavera 2018 e la riapertura dell’intera linea sino a Gemona al trasporto passeggeri entro dicembre 2018 
AGOSTO 2017 RFI da avvio ai lavori per l’adeguamento infrastrutturale dell’armamento con la sostituzione di tratti di binario, il rifacimento delle banchine in stazione a Budoja, Aviano, Montereale e Maniago e la sostituzione dei passaggi a livello 
Il voto del Parlamento
9 AGOSTO 2017 Il Parlamento approva la legge n. 128/2017 che istituisce le ferrovie turistiche. La Gemona-Sacile è inserita tra le 18 ferrovie turistiche di interesse nazionale 
• SETTEMBRE 2017 Il Comitato Pendolari Alto Friuli lancia il Concorso d’Idee dedicato alle Scuole del FVG “Un logo per la ferrovia Pedemontana” al quale aderiscono oltre 20 scuole. Scopo dell’iniziativa è realizzare un brand che identifichi la ferrovia e il suo territorio 
10 DICEMBRE 2017  Inaugurazione della tratta Sacile-Maniago con il viaggio di un treno storico
• 11 DICEMBRE 2017 Alle ore 5.52 da Maniago riprenderà il servizio passeggeri lungo la linea Pedemontana. Il primo treno a partire sarà il Minuetto 041, ovvero quello che sviò a Meduno il 6 luglio 2012


"I sogni dei testardi sono la realtà di domani
(Luigi Francesco Cantamessa)

venerdì 8 dicembre 2017

La Debuttante si prepara al gran ballo ! Lanciato l'hashtag #sacilegemonaintreno

Il Minuetto077 a Ranzano (Foto Luca Seria)
L'attesa di rivedere un vero treno viaggiare sui binari della Pedemontana è terminata.
Ieri sono iniziate le corse prova per l'abilitazione della linea da Sacile a Maniago.
In mattinata un carrello di RFI ha verificato l'idoneità della linea (prova impianto di segnalamento), mentre nel pomeriggio sono iniziate le corse prova con personale di macchina Trenitalia. 
Corsa prova a Ponte Cellina (Foto Stefano Palamin)
Il primo a sferragliare lungo i nuovi binari della Pedemontana è stato il Minuetto diesel MD077 partito da Sacile a metà pomeriggio che ha raggiunto Maniago dopo circa 45 minuti.
Tanti sono stati gli appassionati che attendevano il Minuetto passare, per immortalarlo con uno scatto storico.
Ringraziamo per le bellissime foto Luca Seria e Stefano Palamin, scattate presso Ranzano (Fontanafredda), Castello d'Aviano e Ponte Cellina.
Oggi e domani mattina (Sacile p. 9.30-Maniago a. 10.15 // Maniago p. 10.30-Sacile a. 11.15 // Sacile p. 11.30-Maniago a. 12.15 // Maniago p. 12.30-Sacile a. 13.15), continueranno le corse prova che termineranno domenica (Sacile p. 14.30-Maniago a. 15.15 // Maniago p. 15.30-Sacile a. 16.15).
Il Minuetto 077 a Ranzano (Foto Luca Seria)
In questi giorni e specialmente domenica, saranno in tanti che non perderanno l'occasione per fotografare o riprendere il treno viaggiare nuovamente in Pedemontana.
A tal fine abbiamo lanciato hashtag #sacilegemonaintreno, invitando a postare le foto e i video sul Gruppo Facebook "La ferrovia Pedemontana SACILE-PINZANO AL TAGLIAMENTO-GEMONA DEL FRIULI"