Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

sabato 29 aprile 2017

i Sindaci trasformiamo l'ex ferrovia Carnia-Tolmezzo in ciclabile

Finalmente dopo tante discussioni e dibattiti si mette nero su bianco con una proposta pratica e di buon senso per il recupero della ex ferrovia Carnia-Tolmezzo.
Il fatto che siano gli Amministratori locali, compatti ad avanzare la proposta alla Regione (che ha sempre tentennato al riguardo) è già di per sé una notizia.
La proprietà della linea (il Consorzio Industriale Cosint) non ha mai nascosto che la questione fosse diventata quasi un peso.
Il sogno di rivedere riaperta la Carnia-Tolmezzo (chiusa dal 1960) pare impossibile visto lo scarso bacino, la limitatezza della tratta (meno di 10 km), i costi proibitivi e la mancanza di volontà da parte della proprietà.
Come per la Vecchia Pontebbana, la Carnia-Tolmezzo potrà rivivere come ciclopista, dando una nuova e moderna forma di sviluppo al Territorio, sfruttando la ciclovia AlpeAdria, diventando la porta di accesso della Carnia, oggi solo sfiorata dal fenomeno del cicloturismo. 
Agli appassionati ferroviari l'idea non piacerà certamente, ma se lo stesso Territorio, con i Sindaci compatti, propongono questa soluzione, ci si deve rassegnare che non è possibile vivere di amarcord.

Articolo di Tanja Ariis pubblicato dal Messaggero Veneto il 26 aprile 2017
I Sindaci dell’Uti Carnia: una pista ciclo-pedonale sulla vecchia ferrovia
TOLMEZZO. L’assemblea dei sindaci dell’Uti della Carnia ha approvato all’unanimità un odg con cui chiede alla Regione di trasformare la tratta ferroviaria dismessa Carnia-Tolmezzo in pista ciclo-pedonale e di realizzare una ciclovia Villa Santina-Ampezzo.
Nello specifico con tale documento l’assise carnica (19 sindaci presenti su 24 ,assenti quelli di Comeglians, Forni di Sopra, Paluzza, Paularo, Sauris) chiede alla giunta regionale, e in particolare alla presidente Serracchiani e agli assessori Santoro e Bolzonello, l’inserimento, con la massima priorità, nella Rete delle ciclovie di interesse regionale (ReCir) della tratta Carnia-Tolmezzo, con conseguente attribuzione di un capitolo di spesa per il finanziamento dell’intervento di riuso e valorizzazione del sedime ferroviario dismesso, individuando quale soluzione preferibile, sia sotto il profilo tecnico-finanziario, sia sotto il profilo della desiderabilità sociale, la sua trasformazione in pista ciclo-pedonale. È chiede il finanziamento dell’opera di completamento della tratta Villa Santina-Ampezzo sulla ciclovia del Tagliamento già ricompresa nella ReCir.
La richiesta sulla Tolmezzo-Carnia proviene da anni da molti cittadini e amministratori, in termini di sviluppo basato sul turismo sostenibile e di necessità per gli stessi residenti di infrastrutture per la mobilità e il tempo libero.
L’Uti della Carnia eredita dall’ex Comunità Montana 60 chilometri di piste tra Cavazzo Carnico, Tolmezzo, Villa Santina, Ovaro, Arta Terme e Treppo Carnico e strade sistemate per eventi sportivi di interesse nazionale, come il Giro d’Italia. Tra le idee progettuali segnalate dai Comuni, nell’elaborazione del Piano dell’Uti, diverse proposte riguardano nuove piste ciclabili (prosecuzione della ciclovia che risale la Val Degano e la Val Pesarina e il suo raccordo, attraverso la Val Calda,con la diramazione che risale la Valle del But).
Sulla tratta Carnia-Tolmezzo vi è il consenso dei Comuni di Amaro e Tolmezzo e del Cosilt, proprietario dell’infrastruttura.
I 19 sindaci fanno notare nell’odg come il riuso a fini di pista ciclabile della linea ferroviaria inutilizzata «permetterebbe di collegare la Ciclovia Alpe Adria con tutta la rete delle piste ciclabili della Carnia, garantendo ai già significativi flussi turistici ulteriori opportunità di accesso e scoperta del territorio delle aree interne».
Persino negli incontri con la popolazione in Carnia sul Piano paesaggistico regionale è emerso un interesse diffuso al progetto di utilizzo del sedime ferroviario dismesso Tolmezzo-Carnia quale pista ciclo-pedonale. Pure lo studio di fattibilità realizzato dal Cosilt nel 2015 e 2016 sui possibili scenari di riuso e trasformazione di quella tratta la indica quale soluzione preferibile.

giovedì 27 aprile 2017

Tornano i treni pendolari sulla linea Novara-Varallo Sesia

Dedichiamo oggi un articolo alla ferrovia Novara-Varallo Sesia, una delle linee più pittoresche d’Italia situata ai piedi del Monte Rosa, dal 2016 inserita nel progetto nazionale di Fondazione FS “Binari senza Tempo”.
LA STORIA: la linea lunga 55 km venne costruita per fasi tra il 1883 e il 1886.
Verso la fine degli anni ’80 la tratta fu al centro di forti dibattiti: già allora le FS volevano ridurre il servizio, ma grazie all'intervento della Regione e dei Comuni si riuscì ad arrivare a un accordo che permise il rilancio della linea.
Ad inizio degli anni ’90, la linea venne infatti temporaneamente chiusa ed interessata dai lavori di ammodernamento; venne sostituito integralmente l'armamento, le travate del ponte sul T. Agogna nonché gli impianti di segnalamento semaforico e di protezione, con l’automazione dei passaggi a livello e la predisposizione al telecomando mediante DCO.
LA SOSPENSIONE: dopo le paventate chiusure del 2008 e del 2012, la Regione Piemonte decise la sospensione il traffico passeggeri a partire dal 15 settembre 2014 con conseguente sostituzione del servizio fs con bus. Nonostante la sospensione, il traffico merci riguardante alla cartiera Kimberly-Clark rimase attivo nella tratta Novara-Romagnano Sesia; il mantenimento di tale servizio, salvò la linea, evitando eventuali smantellamenti dei sistemi da parte di RFI, limitandone l'abbandono.

Il Sindaco di Varallo con l'ing. Cantamessa
FERROVIA TURISTICA: la linea è infatti tornata operativa il 24 maggio 2015, in occasione del primo convoglio storico, che vide tra le fermate anche quella a Expo 2015.
Vari sono stati i convogli storici organizzati da Fondazione FS che hanno condotto i turisti da Milano a Varallo Sesia, nella città del Sacro Monte (facendo fermata alla stazione di Rho Fiera Expo Milano 2015, Magenta, Novara, Romagnano Sesia e Borgosesia).
Dopo il record di passeggeri registrato il 28 marzo 2016, la linea venne integrata nel progetto nazionale "Binari senza tempo" della Fondazione FS, diventando a tutti gli effetti una ferrovia turistica.
Dopo tale evento, nella stazione di Varallo Sesia vennero effettuati i lavori di recupero delle strutture storiche: gli interventi di restauro si sono incentrati sull’ex Fabbricato Merci e sull’ex Rimessa Locomotive. L’Amministrazione Comunale di Varallo, d’intesa con la Fondazione FS, ha portato avanti un ampio progetto di recupero degli elementi funzionali tipici di una stazione tardo ottocentesca. Sono stati così restaurati e resi nuovamente funzionanti le colonne idrauliche per il rifornimento delle locomotive a vapore, la gru per la movimentazione dei carichi dei treni merci, la piattaforma girevole per la giratura delle locomotive. Di fatto, questo Patrimonio rappresenta il cuore del Museo Ferroviario Valsesiano che sarà “dinamico e vivo” grazie ai viaggi in treno storico della Fondazione FS.
Nel corso del 2016, è stato festeggiato l’anniversario dei 130 anni della linea, con l’organizzazione di numerosi treni storici, sia con locomotiva a vapore (Gruppo 880) e carrozze Centoporte che con ALn772 da Milano a Varallo Sesia.
CALENDARIO EVENTI 2017: lo scorso 21 aprile è stato presentato da Fondazione FS, Regione Piemonte e dai Sindaci dei Comuni interessati, il calendario ed il relativo programma dei treni storici che percorreranno la Ferrovia della Val Sesia nel corso del 2017, iniziativa giunta al suo terzo anno consecutivo.
Il progetto nel 2016 ha fatto viaggiare migliaia di persone, con un successo che gli organizzatori vogliono ripetere anche quest'anno, puntando decisamente sul turismo e sulla valorizzazione del Territorio grazie alla sinergia tra Istituzioni e Fondazione FS.
L’offerta di quest’anno prevede l’effettuazione 6 treni tutti trainati da locomotiva a vapore con carrozze d’epoca, con giornate tematiche. Gli appuntamenti sono previsti rispettivamente:
- domenica 30 Aprile “Il Treno di primavera
- domenica 21 Maggio “Treni e motori
- domenica 18 Giugno “Treno mari e monti
- domenica 3 Settembre “Il Treno delle tradizioni valsesiane
- domenica 5 Novembre “Il Treno dei sapori d’autunno
- domenica 10 Dicembre “Il Treno di Natale
Per info e prenotazioni: museofervals@gmail.com 
Ma questa non è l’unica notizia positiva per la ferrovia della Valsesia.
IL FUTURO: non solo traffico merci e treni storici, in Valsesia torneranno presto a viaggiare anche i treni passeggeri. Da ferrovia turistica a corsa quotidiana, questa è l’evoluzione della "nuova" Novara-Varallo, lungo la quale riprenderà il servizio passeggeri.
Dal prossimo autunno infatti la Valsesia sarà collegata ogni giorno a Milano da un treno veloce in partenza da Varallo intorno alle 6 del mattino e in arrivo nel capoluogo lombardo prima delle 8,30. Percorso inverso la sera con partenza da Milano intorno alle 18.
Lo ha annunciato l’ing. Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione Fs, in occasione della presentazione del calendario delle corse storiche 2017.
Il Varallo-Novara-Milano sarà il primo collegamento tpl diretto tra la Valsesia e la Lombardia, senza cambi ma con fermate intermedie a Borgosesia e Romagnano.
L'obiettivo del nuovo collegamento è naturalmente di favorire i pendolari offrendo un servizio più veloce e funzionale. Non è escluso, che, nel corso della giornata, vengano inoltre previsti collegamenti intermedi solo per la tratta Novara-Varallo.
Le motivazioni della sospensione del servizio lungo questa ferrovia, come per la Gemona-Sacile, erano legate ai costi: una gestione troppo onerosa rispetto al numero di passeggeri.
A fine 2017 i treni passeggeri torneranno quindi a viaggiare lungo la ferrovia della Valsesia, la quale dopo la chiusura del settembre 2014 è riuscita a vincere la sua battaglia, tornando a tutti gli effetti una ferrovia viva. 
RFI ha in corso le verifiche di carattere tecnico mentre la Regione Piemonte ha già fatto la richiesta per avere le tracce, cioè le fasce orarie per i treni passeggeri.
Una bella storia a lieto fine, visto che la Ferrovia della Val Sesia come la Gemona-Sacile, diventerà una ferrovia sia per scopi turistici che per il trasporto pubblico locale.
Una vittoria in particolare delle Istituzioni locali, in primis dei Sindaci che hanno saputo mobilitarsi nella maniera giusta per sensibilizzare chi di dovere ad non abbandonare questo importante patrimonio ferroviario.

martedì 25 aprile 2017

Fs, conti sul binario giusto e il Mef incassa 300 milioni

Articolo di Lucio Cillis pubblicato da La Repubblica in data 21.04.2017

ROMA – Trecento milioni di euro per l’azionista ministero dell’Economia e un risultato netto da record pari a 772 milioni di euro (in crescita del 66,4%) con EBITDA di 2,3 miliardi di euro (+16,1%). Il bilancio di Ferrovie dello Stato Italiane conferma gli obiettivi previsti, come ha preso atto ieri il cda presieduto da Gioia Ghezzi. 
Numeri positivi e in linea con le previsioni: i ricavi operativi salgono a 8,93 miliardi di euro con un incremento complessivo di 343 milioni (+4%), “realizzato anche tramite operazioni di valorizzazione di asset concluse nel corso del 2016, in coerenza con le linee guida del Piano industriale 2017-2026 – spiega la società - fra queste cessioni quella di parte del business di gestione degli spazi commerciali non core attraverso la vendita di Grandi Stazioni Retail”. 
"Sono nove anni di fila che presentiamo profitti, siamo in grado di dare un buon dividendo all'azionista e abbiamo restituito molto all'Italia" dice il presidente di Fs, Gioia Ghezzi, sottolineando però che "tantissimo rimane da fare" e il "nostro piano industriale ci chiede di affrontare molte sfide".
E sulle prossime mosse del gruppo interviene invece l'ad Renato Mazzoncini: "A fine mese chiuderemo l'acquisizione delle ferrovie greche: si sta attendendo l'ok di Bruxelles". Mentre l'operazione con Anas può "essere chiusa in modo veloce" ha detto, precisando che "a ottobre si può fare il passaggio" dopo aver completato una serie di fasi burocratiche. Quanto alla quotazione secondo l'ad se ne riparlerà il prossimo anno, sottolineando che con il governo non c'è stato "nessun tipo di divergenza": "I tempi ci dicono che finiremo nel 2018, quindi è molto probabile che sarà il futuro governo a prendere la decisione definitiva ma non perché su questo punto ci sia una divergenza di opinione" con l'attuale esecutivo. 
Nel dettaglio i ricavi da servizi di trasporto, il cuore delle attività, raggiunge i 6,38 miliardi di euro mentre i costi operativi si mantengono allineati al livello del 2015 (+0,4%). 
Nel 2016 sono aumentate le rotte coperte dal Frecciarossa 1000 grazie alla consegna di altri 23 nuovi convogli (41 totali a fine 2016) che affiancano gli ETR 500, consentendo ulteriori collegamenti sulla dorsale (94 Frecciarossa tra Roma e Milano), sulle tratte verso Venezia e il lancio del Frecciarossa Milano-Taranto. 
Nel corso dell’anno è stata inaugurata la linea Alta Velocità/Alta Capacità Treviglio - Brescia che in 36 minuti collega la città con Milano. Il delicato nodo del trasporto regionale: la flotta è stata rinnovata con l’arrivo di 23 Jazz, 6 Swing, 133 carrozze Vivalto e 3 Flirt per un investimento di 455 milioni di euro. 
Il numero complessivo del personale torna a quota 70mila e passa da 69.002 a 70.180 unità, anche come effetto di assunzioni e acquisizioni societarie, tra cui 1.200 dipendenti di Ferrovie Sud Est. “Il settore trasporto del gruppo registra complessivamente un utile di 164 milioni di euro – sottolinea Fs - società leader è Trenitalia seguita dalla neocostituita Mercitalia e Busitalia, rispettivamente nel business merci e gomma, e Netinera Deutschland operativa in Germania”. 
Il settore infrastruttura registra un risultato netto pari a 174 milioni di euro con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Italferr nell’engineering. In evidenza i maggiori ricavi delle vendite e delle prestazioni (+5% circa) legate all’aumento della domanda di tracce richieste a RFI dalle imprese ferroviarie. Altri dati finanziari mostrano un EBITDA che passa a 2,3 miliardi di euro (+318 milioni di euro) e un EBITDA Margin del 25,7%. L’EBIT passa da 644 milioni di euro nel 2015 a 892 milioni di euro nel 2016, con una crescita di 248 milioni di euro (+38,5%) e un EBIT Margin del 10%. Incidono sull’EBIT gli ammortamenti che aumentano, in linea con le previsioni, di 78 milioni di euro, a fronte di investimenti in crescita fino a sfiorare i 6 miliardi di euro nel 2016 (+8,2% rispetto al 2015). 
“FS Italiane si conferma il principale gruppo industriale per investimenti (5,95 miliardi di euro) nel nostro Paese” conclude la nota. “La curva è in costante crescita (+8,2%) rispetto al volume già molto elevato realizzato nell’anno 2015 (5,5 miliardi di euro). Gli investimenti sono in linea con gli sfidanti obiettivi del Piano industriale 2017-2026 e rivolgono lo sguardo alle nuove opportunità di business offerte dal mercato nazionale e internazionale”.

sabato 22 aprile 2017

Da Acquasanta sino a Manarola le stazioni "riciclate" in Liguria

Pubblichiamo un vecchio articolo del 4 febbraio 2016 a firma di Erica Manna, apparso su Repubblica - edizione di Genova.
Il pezzo risulta ancora molto attuale e testimonia come in Liguria sono riusciti a "convertire" le stazioni non più presenziate, destinandole ad altre attività sociali, ricreative, turistiche.
Nella stazione di Cornigliano, il transito c'è ancora: ma non sempre per partire.
Qui ci sono solo arrivi: di persone che trovano un pasto caldo, la doccia, anche il dentista. Sembra una casa qualsiasi, se non fosse per le finestre che affacciano sui binari. E una casa la era, in effetti: l'appartamento dove dormivano i ferrovieri.
Dal 2006, l'associazione Soleluna ha preso in comodato d'uso lo scalo fantasma, trasformandolo in una mensa da 60 posti che distribuisce 20 mila pasti all'anno. E, piano piano, ha sistemato le altre stanze al primo piano e aggiunto le docce, la lavanderia, persino lo studio dove un medico di base e un dentista, due volte a settimana, visitano gratuitamente chi non può permetterselo.
Il contratto di comodato d'uso gratuito con il Gruppo Ferrovie dello Stato - Rete Ferroviaria Italiana, che concede per sei anni a enti e associazioni l'uso dei locali in cambio di manutenzione, messa in sicurezza e pulizia, a Cornigliano è in attesa di rinnovo: «Vorremmo chiedere altri locali al piano terra della stazione, dove c'erano biglietteria e sala d'aspetto – spiega Paola Dameri, presidente di Soleluna – perché i bisogni crescono, solo l'anno scorso abbiamo offerto 600 prestazioni dentistiche gratis».
Eccola, la seconda vita delle stazioni rimaste "impresenziate", il termine tecnico usato da Trenitalia per definire i piccoli scali abbandonati dove le nuove tecnologie hanno spazzato via le vecchie biglietterie e reso inutile il personale sul posto: 1700 in tutta Italia, 40 solo in Liguria.
Un patrimonio immobiliare, solamente nella nostra regione, che vale 5,6 miliardi di euro per i locali delle stazioni e 3,5 per gli appartamenti, per un totale di 13.700 metri quadri. Che sarebbero lasciati ai vandali, ai topi, alle sterpaglie. E invece. Oggi, in Liguria sono 45 i comuni che ospitano 71 contratti di comodato, tra terreni e fabbricati di Rete Ferroviaria Italiana. Molti sono scaduti, in trattativa e in attesa di rinnovo.
A Borghetto Santo Spirito i locali nel fabbricato della stazione sono usati come ufficio informazioni turistiche.
A Campo Ligure ci sono gli uomini della Guardia Forestale, Isola del Cantone è sede di associazioni no profit, a Mele nell'ex magazzino merci ha trovato spazio la Protezione Civile.
E poi ci sono Riomaggiore e Manarola, dove i locali dismessi delle stazioni sono diventati punti di informazioni turistiche, e Santa Margherita. E ancora: a Celle, la centrale operativa della Croce Rossa ha sostituito la vecchia biglietteria garantendo un presidio 24 ore su 24 con i volontari, e vicino all'entrata uno spazio è stato destinato alle ambulanze.
Per gestire questi spazi vuoti e farli rivivere non esistono bandi. Sul sito web di Ferrovie dello Stato, il file ha un nome evocativo: "Adotta una stazione".
Le regole sono semplici: basta prendere contatto con gli enti locali, o inviare alle direzioni territoriali competenti di Rete Ferroviaria Italiana la propria richiesta. Precisando finalità sociali, risorse finanziarie previste, ricadute sul territorio ed eventuali partner istituzionali o privati. Non sempre il progetto in Liguria è andato a buon fine: perché il rischio è che le stazioni vengano richieste a scopi privati. Come magazzini a costo zero, «e in questi casi vengono abbandonate due volte - spiegano da Rfi – e noi ci troviamo con le mani legate dal contratto e ci costretti a procedere comunque alla pulizia e alla manutenzione».
Al momento, le stazioni ancora disponibili in Liguria sono pochissime: la sala d'attesa di Genova Pegli, atrio, biglietteria e magazzini di Genova Acquasanta, Genova Granara, e poi due sale d'attesa ad Alassio, alcuni locali di Imperia Porto Mauruzio e di Riva Trigoso.
In attesa di transiti che, un secolo fa, nessuno poteva prevedere.

mercoledì 19 aprile 2017

RFI ripristina il tratto di binario denneggiato dalla frana di Meduno

Meduno, ripristino del binario
Una grande bella notizia per la Ferrovia Pedemontana, nei giorni scorsi i tecnici di RFI hanno terminato l'intervento di ripristino del tratto di binario interessato dalla frana a Meduno. 
Si tratta di circa 100 metri, lungo i quali sono state riposizionate le rotaie, sistemando nuove traversine e il pietrisco della massicciata. 
Dopo il completamento della pulizia della linea, svolta tra novembre 2016 e la fine di marzo 2017, che ha permesso di liberare i binari dai rovi e dalle erbacce, gli interventi sono ora passati all'armamento. 
Il ripristino del tratto di binario è un'opera propedeutica ai successivi interventi che interesseranno la linea, in quanto permetterà il transito dei mezzi e dei tecnici. 
Il percorso per il ripristino della ferrovia è ancora lungo, ma di certo si tratta di un momento importante atteso 4 anni e 9 mesi, ovvero da quel fatidico venerdì pomeriggio del 6 luglio 2012, quando una piccola frana si staccò in località Montali da un versante dove la linea corre in trincea poco prima della stazione di Meduno. 
LA FRANA: lo smottamento provocò lo svio del Regionale 6046 (Sacile-Pinzano), senza causare nessun ferito per fortuna; il deragliamento del Minuetto, causò la sospensione dell'esercizio della linea e l'inizio di una travagliata vertenza. 
La frana fu di fatto un pretesto per chiudere la linea, la quale da anni era in sofferenza spesso oggetto a sospensioni dell'esercizio nel periodo estivo e con un traffico passeggeri ridotto. 
Sono susseguiti anni intensi, con i Comitati dei Pendolari e alcuni Sindaci (Cavasso Nuovo e Gemona su tutti), sugli scudi per richiedere alle Istituzioni deputate la riapertura della linea e il rilancio della stessa mediante un nuovo modello d'esercizio, con orari e coincidenze in grado di attrarre utenti.
Per anni è stato un muro contro muro, senza risultati: da un lato l'indirizzo nazionale delle FS volto alla razionalizzazione delle linee minori, dall'altro la Regione, con un atteggiamento ondivago, nonostante il Territorio chiedesse a gran voce la riattivazione della sua ferrovia. 
Anzichè spiegare una forte azione sul gestore fs le Istituzione hanno infatti titubato, prendendo tempo, basti pensare allo commissione dello studio di fattibilità a FUC, le cui conclusioni oggi appaiono disattese dai fatti e poco verosimili, se non del tutto fantasiose.
Ripristino del binario a Meduno (loc. Monteli)
LA SVOLTA: a marzo 2016 l'incontro ad Agrigento lungo la ferrovia dei Templi, tra il nostro portavoce, Andrea Palese e il Direttore della Fondazione FS, ing. Luigi Cantamessa, sancì la svolta dopo una lunga battaglia da parte dei Comitati dei Pendolari; l'invito al Dirigente di venire in Friuli e di interessarsi della Gemona-Sacile fu accolto con interesse. 
Ad ottobre RFI e Fondazione FS annunciarono il loro impegno a ripristinare la linea: la notizia venne ufficializzata dall'ing. Cantamessa proprio nel corso dell'inaugurazione della Mostra fotografica di Gemona, organizzata dal nostro Comitato e dedicata alla Ferrovia Pedemontana. 
Il 22 novembre 2016 seguì la firma del Protocollo d'Intesa tra RFI e Regione Fvg che ufficializzò l'impegno del Fruppo FS di ripristino della linea.
Il Protocollo prevede una riattivazione per fasi: entro il 2018 saranno riattivati i servizi commerciali sulla tratta Maniago-Sacile e sarà dato avvio a un servizio turistico su tutta la linea a cura della Fondazione FS, la quale inserirà la Gemona-Sacile nel progetto nazionale "Binari senza Tempo".
Sulla base dei risultati ottenuti sarà poi valutato il ripristino dei servizi di linea sull'intero tracciato Sacile-Gemona.
Un investimento importante da parte del Gruppo FS, 17 milioni di euro per realizzare gli interventi necessari a ripristinare la linea e ad adeguarla sotto il profilo infrastrutturale, con l'obiettivo non soltanto tecnico, bensì di sviluppo turistico, visto che la Pedemontana sarà la prima linea d'Italia ad essere utilizzata sia per il servizio passeggeri che per quello turistico.
Mezzo di RFI in azione a Budoja
GLI INTERVENTI: il ripristino del binario a Meduno completa le opere già svolte in precedenza.
Infatti se la frana venne rimossa subito per permettere il recupero del Minuetto, nel 2013 RFI intervenne mettendo in sicurezza il versante franato, dove la linea corre in trincea, con la costruzione di un muro di contenimento.
A fine 2016 sono iniziati i primi interventi con la pulizia della sede ferroviaria, la verifica della sagoma libera per la circolazione di alcuni tratti e il controllo tecnico dello stato dell’armamento; il grosso dei lavori si svilupperà da ora in poi per concludersi ci auguriamo nel 2018, come previsto dal Protocollo d'Intesa.
Un programma d'interventi recentemente confermato anche dall'ing. Rosina Uliveto di RFI, intervenuta alla cerimonia della "X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate" svolta ad Aviano lo scorso 1 aprile.
I tecnici di RFI saranno ora impegnati nel progettare e realizzare gli interventi volti ad adeguare la "nuova Pedemontana", soprattutto sotto il profilo infrastrutturale, dalle apparecchiature di segnalamento ai dispositivi di sicurezza.
Apprezziamo l'impegno e la sensibilità di RFI e del Gruppo FS, che stanno mantenendo fede agli impegni assunti, visto che gli interventi riguarderanno una linea storica con peculiarietà particolari e con problematiche tecniche di non semplice soluzione.
La riapertura della Gemona-Sacile rappresenta una vittoria della Gente, dei Comitati dei Pendolari e delle Associazioni che con tenacia e determinazione ci hanno creduto, ottenendo un risultato storico per il nostro Territorio.
Il merito va anche al Gruppo FS, che ha preso consapevolezza dell'importanza di questa linea e ha deciso di investire ingenti risorse per salvaguardare un patrimonio che non poteva essere abbandonato e che ora col ritorno del treno potrà essere valorizzato anche sotto il profilo turistico, dando un'occasione di sviluppo economico alle nostre Comunità.
Grazie a Fondazione FS e alle sue iniziative che negli utlimi anni hanno registrato un numero sempre crescente di turisti, basti pensare al successo della "Transiberiana d'Italia (Sulmona-Carpinone)", con i suoi oltre 15mila presenze e treni sempre affollati, la Gemona-Sacile diventerà l'ottava linea del progetto "Binari senza Tempo".
A tal fine auspichiamo un'unità d'intenti tra Istituzioni, Gruppo FS e tutti i portatori d'interesse, senza protagonismi e strumentalizzazioni di sorta. Una sinergia che vada a vantaggio del Territorio con risultati pratici, così come hanno saputo dimostrare le Associazioni organizzando recentemente la X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate, che ha permesso di mettere in vetrina la Pedemontana per un intero fine settimana, portandola alla ribalta nazionale, facendola conoscere ed apprezzare non solo come ferrovia ma soprattutto per le bellezze e le eccellenze del nostro Territorio.

martedì 11 aprile 2017

Incontri speciali in Pedemontana: Milvio l'ultimo capostazione di Meduno

Articolo di Andrea Palese
Domenica abbiamo festeggiato con tutto lo staff dell’organizzazione il successo della “Giornata Nazionale della ferrovie non dimenticate”, una manifestazione che ha dimostrato come la Pedemontana aspetti con affetto e tante aspettative il ritorno del treno.
La festa era programmata a Meduno, dove per caso, grazie all’amico Mauro Giannelli, ho incontrato il signor Milvio Saura.
Milvio è un ex ferroviere che ha trascorso la sua vita sui binari, tra il Piemonte, dove la sua famiglia era emigrata da Meduno e il Friuli, dove si è sposato.
Da tempo ero entrato in possesso di un suo quaderno di racconti intitolati “A mute rotaie … parlano i ricordi”, una ventina di pagine nelle quali l'autore narra i ricordi di una vita trascorsa sulle rotaie.
Una passione di famiglia, visto che anche il papà di Milvio era ferroviere.
E’ stato emozionante ascoltare dal vivo la sua esperienza, da quando dopo aver vinto il concorso di “conduttore” ha incominciato a prender servizio lungo la linea Torino-Chivasso-Aosta, fino all’avveramento del sogno, tornare nel suo Friuli a lavorare proprio lungo quella linea che da ragazzo percorreva per tornare nel paese natio dei suoi avi.
Dopo una breve parentesi trascorsa in servizio presso il Dipartimento Viaggiante di Udine, che gli ha permesso conoscere le linee del Friuli, il ritorno alla amata Gemona-Sacile; prima a Cornino e poi dal 1977 al 1989 a Meduno.
I racconti di Milvio sono affascinanti, ricordi dettagliattissimi di com’era la Gemona-Sacile, e com'è cambiata, da linea a binario unico gestita col sistema della Dirigenza Unica, a ferrovia moderna grazie all’avvento della tecnologia e dei nuovi sistemi di sicurezza.
Un racconto romantico dal quale traspare tutta la passione per la ferrovia e per il suo Paese, come il ricordo del primo fonogramma con il quale Milvio comunicava al Dirigente Unico “assumo servizio”; poi i protocolli di sicurezza del tempo, le modalità di utilizzo del telefono, i fonogrammi al Dirigente Unico, i turni di servizio con la grande stufa posta nel mezzo dell’ufficio a riscaldare gli inverni rigidi. Poi i ricordi man mano si focalizzano su come la stazione era strutturata ed organizzata.
Meduno diventa il centro dei flashback di Milvio, che vive oggi proprio a quattro passi dalla sua stazione dove per 12 anni ha prestato servizio.
La memoria spazia dalle quotidianità spicciole, da quando l’agente aggiornava il cambio data della macchinetta che timbrava i biglietti, alle scorte dei biglietti pronti ad essere venduti a tanti emigranti o agli operari e agli studenti, alla cabina dove era posizionato il banco leve che comandava l’apertura e la chiusura dei segnali semaforici, all’argano con manovella che permetteva il funzionamento del vicino passaggio a livello.
Uno spaccato di cos’era la Pedemontana vista dagli occhi del ferroviere, ma soprattutto di una persona innamorata del suo lavoro.
E con questo spirito che negli anni ’80, Milvio e i suoi colleghi hanno ottenuto il “diploma di abbellimento”, trasformando la stazione in un’accogliente oasi per chi ci transitava, addobbando gli spazi ferroviari con vasi di oleandri, geranei e fiori colorati, curando in maniera maniacale il prato delle due grandi aiuole che costeggiavano i binari.
Oggi la stazione di Meduno è abbandonata, così pure l’ampio scalo dove i treni incrociavano, con la natura che si è ripresa a forza gli spazi un tempo espropriati dall’uomo.
Gli oleandri sono diventati enormi e testimoniano la vita che fu e dalle parole di Milvio traspare un po’ di delusione: “ad anni di distanza, non mi reputo molto soddisfatto vedendo com’è ridotta la stazione, provo una grande delusione per le nostre fatiche così sepolte”.
Parliamo un po' di tutto, spaziando negli anni e il racconto passa alla fase del rinnovamento della ferrovia, con l’avvento dell’elettrificazione degli impianti scambi, dei passaggi a livello centralizzati, dell’ammodernamento del piano binari con la sostituzione delle vecchie traversine in legno con quelle in cemento precompresso e con l’abbandono delle stazioni da parte del personale fs che in gergo diventavano “stazioni impresenziate” a fronte dell'istituzione del DCO a Pinzano.
Con la chiusura delle stazioni anche chi ci abitava iniziò ad abbandonare quegli spazi, tranne a Meduno, dove una signora, collega di Milvio, vedova con cinque figli, continuò ad abitare un alloggio, rimanendo per anni l’unica presenza umana in quella stazione.
Storie d'altri tempi, ma il ricordo di quella presenza è ancora vivo nella mia mente, avendo avuto il piacere di conoscere quella signora nel novembre 2012 in occasione della manifestazione della Staffetta “Treni-taglia ridacci il nostro treno”.
Un incontro inaspettato, ma speciale così come quello con Milvio, l’ultimo capostazione di Meduno, che non ha mai però abbandonato la passione per la ferrovia.
Diventato nonno in pensione ha continuato a frequentare la sua stazione, portando a passeggio i nipotini, aspettando il transito di quel nuovo treno dal nome stravagante (Minuetto) che aveva sostituito le vecchie littorine e raccontando loro, quasi fosse una favola nell'immaginario dei bambini, che tanti anni addietro lì dentro lavorava.
Il racconto termina con i recenti fatti: lo svio del Minuetto, la chiusura della linea e la perdita dell’amico treno. “Anche l’ultima luce, quella dell’appartamento della signora collega, la generosa dispensatrice di caffè, se ne è andata … per sempre, salendo sull’ultima vettura di quel treno immaginario della vita”.
Restano le passeggiate di Milvio con i nipoti, uniche anime che continuano ad animare ogni tanto quei luoghi.
Ricevo una telefonata che mi ricorda l’appuntamento per la cena; è tempo di andare, così beviamo un ultimo bicchiere e mangiamo un biscotto squisito fatto dalla moglie di Milvio.
Un cin cin alla Pedemontana, prima di lasciarci, ricordando la gloriosa linea che fu,  dal futuro ancora incerto, ma carico di aspettative positive.
Prima di lasciarci chiedo a Milvio una dedica su quel quaderno di racconti che custodivo gelosamente da tempo, che ho fatto rilegare per non sciuparli:  “Al sig. Palese, con l’augurio che possa togliere la ruggine”.
Quasi mi commuovo, lo ringrazio invitandolo al 2018 in stazione a Meduno quando la campanella tornerà a suonare e le sbarre del vicino passaggio a livello si richiuderanno nuovamente per permettere il passaggio dell'amato treno, quella littorina che tutti noi sognamo e che siamo certi tornerà presto a togliere la ruggine dai binari, oggi pieni di ricordi e di malinconia di una ferrovia mai dimenticata.
Un incontro speciale quello con Milvio, ultimo capostazione di Meduno, ferroviere d'altri tempi e amante di questa splendida Terra.
Andrea Palese

lunedì 10 aprile 2017

FS rilancia i treni merci. Presentato il nuovo polo Mercitalia

Articolo di Gerardo Adinolfi, pubblicato da La Repubblica in data 20.02.2017
Stessa cura per merci e passeggeri, l'obiettivo di passare, entro il 2030, dal 13 al 50 per cento delle merci trasportate sui binari dal Gruppo Fs e di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2018. 
Ferrovie dello Stato presenta il nuovo polo Mercitalia e annuncia la svolta del settore dei treni merci.
Un settore che per anni è stato in perdita (800 milioni di euro complessivi dal 2011 al 2015, circa 150 milioni l'anno) ma che ora il nuovo piano industriale prevede di "rilanciare e risanare". 
A fare da capofila la nuova sub holding Mercitalia Logistic, controllata al 100% da Ferrovie dello Stato e che raggruppa sette società che si occupano di logistica e merci. 
Mercitalia avrà il compito di essere l'unico interlocutore per clienti e investitori privati. Nel piano di Fs sono così previsti ricavi pari a 2,6 miliardi al 2026 partendo dal miliardo di fatturato nel 2016 e investimenti per 1,5 miliardi di euro: oltre un miliardo per il materiale rotabile, 100 milioni per i terminal intermodali (previsti nuovi impianti a Milano, Brescia e Piacenza), 100 milioni per la tecnologia informatica e circa 250 milioni in acquisizioni di aziende per espandere il business. 
In Mercitalia lavorano 4 mila dipendenti, circa mille in meno rispetto all'ex Divisione Cargo scissa nel 2015. 
 "Fs operava nel settore merci con un'articolazione societaria complessa - ha detto l'ad di Mercitalia Logistic, Marco Gosso - oggi il programma è ambizioso: renderlo un business di valore per le Ferrovie". 
Alla stazione di Milano Centrale dove è stata presentata la nuova holding operativa, era presente anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio: "L'obiettivo è trasportare in dieci anni in Italia il 30 per cento delle merci in treno - ha spiegato il ministro - Abbiamo fatto un piano strategico complessivo che potenzia i collegamenti dentro i porti della ferrovia che potenzia i valichi alpini con gli investimenti sui grandi tunnel del Brennero e del terzo valico". 
Quanto alla quotazione della divisione Frecce in Borsa, l'ad di Fs Renato Mazzoncini ha spiegato: "Stiamo andando avanti a lavorare sulla realizzazione delle società: una per le merci, una per i servizi regionali e una per la lunga percorrenza, quindi stiamo andando avanti su questo progetto anche per creare maggiore efficienza industriale di tre comparti che evidentemente sono regolati da norme completamente diverse tra di loro". "Il passaggio poi alla quotazione è nelle corde - ha proseguito - ma è altrettanto chiaro che necessita di un provvedimento legislativo. Su questo vedremo, ci confronteremo con il livello politico". La quotazione, ha aggiunto il ministro Delrio - "è un progetto di cui vogliamo parlare e sul quale vogliamo continuare a discutere."

mercoledì 5 aprile 2017

Budoja la prima Green Station del FVG

Domenica si è conclusa con un successo oltre ogni aspettativa la tre giorni di eventi della X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate che quest’anno per la prima volta ha dedicato un focus dedicato alla Ferrovia Gemona-Sacile.
Grande soddisfazione da parte delle Associazioni organizzatrici, Comitato Pendolari Alto Friuli, Italia Nostra, Fiab, Legambiente e Ciampore asd e dei Responsabili nazionali della Confederazione sulla Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.), presenti in Friuli.
Un fitto programma di eventi che ha permesso di portare alla ribalta nazionale la Pedemontana, che ha messo in vetrina le sue bellezze ed eccellenze.
Massimo Bottini e l’on. Anna Donati, rispettivamente Presidente Nazionale e Presidente Onorario di Co.Mo.Do. hanno sottolineato come questo successo rappresenti un punto di partenza per la Pedemontana, la quale non è più una ferrovia non dimenticata visto che RFI si è impegnata a rispettare il cronoprogramma previsto dal Protocollo d’Intesa che porterà alla riattivazione della linea entro il 2018.
L’impegno delle Associazioni non si ferma qui, in quanto sono già al lavoro per la realizzazione di un progetto nazionale di “Green Station” a Budoja, il primo nel suo genere in Friuli Venezia Giulia.
Andrea Palese, portavoce del Comitato Pendolari Alto Friuli capofila del progetto, conferma che “è nostra intenzione al più presto di avviare il progetto sotto l’egida di Co.Mo.Do e di Legambiente, che coinvolga fattivamente Fiab, Italia Nostra, le Associazioni del Territorio e le Istituzioni”.
Grazie a RFI che ha concesso l’utilizzo fino al 2 luglio di parte degli immobili ferroviari e dell’area dello scalo merci della stazione di Budoja, la asd Ciampore garantirà l’apertura dei bagni e delle docce presenti presso la stazione, che saranno fruibili dai tanti cicloturisti che percorreranno l’adiacente ciclabile FVG3.
Un primo passo che nell’intenzione delle Associazioni dovrebbe poi concretizzarsi con l’assunzione in comodato degli immobili e la riqualificazione degli stessi grazie al Protocollo nazionale siglato da Ferrovie dello Stato Italiane e Legambiente.
Il progetto delle “Green Station” è unico nel suo genere in Italia e abbina la promozione dell’economia locale con l’attività turistica e storico culturali. In questo senso il Gruppo FS è impegnato in una vasta operazione di rigenerazione del proprio patrimonio immobiliare: numerosi sono gli immobili già assegnati in comodato d’uso agli Enti Locali o al Terzo Settore.
A livello nazionale c’è un patrimonio di oltre 1.600 km di linee ferroviarie dismesse e altri 1.300 dove il servizio è sospeso, come sulla Gemona-Sacile, con 1.900 stazioni impresenziate.
Anche il futuro degli immobili ferroviari della Gemona-Sacile è strettamente legato al loro sfruttamento per scopi turistici, a supporto ad esempio del servizio di treni storici che verrà avviato dalla Fondazione FS con il progetto nazionale dei “Binari senza tempo”.
Il successo dello scorso weekend ad Aviano del “viaggio del ciclotreno” - realizzato dagli studenti degli Istituti Superiori di Sacile e Maniago - , secondo Palese, “apre ad ulteriori prospettive, quali ad esempio l’importazione del modello dei Velorail francese, dove sono già attivi ben 38 ciclotreni, utilizzati come vera e propria risorsa turistica”.
Il potenziale di crescita per il nostro Paese è enorme, basti pensare che sugli 800 km di tratte italiane, gestite da Fondazione FS, si calcola un introito stimato intorno ai 2 milioni di euro, con un incremento annuo del 60%. Sugli 850 km del Regno Unito si registrano 7,7 milioni di visitatori per un fatturato diretto di 139 milioni e uno indiretto di 350 milioni di euro, oltre duemila dipendenti e quasi ventimila volontari coinvolti.
l'ex scalo merci della stazione di Budoja
Potenza Superiore è stata la prima, trasformata in un centro per la sostenibilità, che ospita un negozio con prodotti di filiera a chilometro zero e del commercio equo e solidale, oltre a spazi condivisi per aggregazione sociale. Altri esempi sono la Green Station di Pescara C.le, con sportelli informativi, ludoteca, animazioni, laboratori didattici, attività di bike sharing e quella di Brenna-Alzate, sulla linea ferroviaria Como-Lecco, con uno spazio per l’allestimento di mostre.
Ci sono già alcuni esempi di Green Station a livello nazionale che si possono replicare anche in Friuli per un progetto di questo tipo. La stazione di
Budoja potrebbe integrarsi inoltre con il progetto della vicina Green Station di San Stino di Livenza, inaugurata lo scorso 19 dicembre, la quale è stata ristrutturata volontari grazie al sostegno del Gruppo Unipol nell’ambito della campagna Bellezza Italia.
L’obiettivo è sempre uno”, conclude Andrea Palese, “promuovere un turismo ferroviario, naturalistico, storico e culturale, recuperando le piccole stazioni ferroviarie e valorizzare le bellezze del nostro Territorio. E’ un impegno forte e siamo consapevoli che le Associazioni hanno un ruolo basilare in questo, ma spetterà alle Istituzioni e agli operatori commerciali fare investimenti per promuovere questo nuova forma di economia che in altre realtà sta generando significative ricadute economiche sul Territorio”.

lunedì 3 aprile 2017

Grazie !

Ciclisti Fiab a Cavasso Nuovo
Si è conclusa ieri con un successo oltre ogni aspettativa la tre giorni della "X° Giornata Nazionale delle ferrovie Non dimenticate", che ha chiuso il Mese della Mobilità Dolce, che quest’anno ha dedicato un focus dedicato alla nostra regione e in particolare alla ferrovia Gemona-Sacile.
E’ stato un successo, ma soprattutto un gran lavoro di squadra che ha portato alla ribalta nazionale la Pedemontana, la quale ha messo in vetrina le sue bellezze ed eccellenze.
E’ stato un onore per noi ospitare questa importante manifestazione nazionale e i rappresentanti della Confederazione sulla Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.).
Il ciclotreno IDV17ad Aviano
Un grazie al Massimo Bottini e all’on. Anna Donati, Presidente Nazionale e Presidente Onorario di Co.Mo.Do. che ci hanno onorato della loro presenza nel corso dell’intero fine settimana.
Tante le manifestazioni organizzate in un fitto programma che ha permesso di spaziare da Gemona a Sacile.
Si è partiti venerdì, con la visita all’ISIS Torricelli di Maniago, dove gli studenti hanno presentato il loro progetto del ciclotreno; simbolica è stata la visita-sopralluogo da parte dei rappresentanti nazionali di Co.Mo.Do. a Meduno (loc. Monteli), luogo famoso per la nota frana che causò il 6 luglio 2012 lo svio del Minuetto e la chiusura della ferrovia.
Gli studenti del Torricelli di Maniago presentano Manililla 
I rappresentanti di Co.Mo.Do e Andrea Palese
Venerdì sera a Gemona del Friuli, nello splendido scenario di Palazzo Boton si è svolto il Convegno “Gemona-Sacile. Storia di una ferrovia proiettata nel futuro”, al quale hanno partecipato autorevoli relatori, tra cui Massimo Bottini, Anna Donati di Co.Mo.Do, Alessandra Bonfanti (Responsabile Nazionale Legambiente), Giulietta Pagliaccio (Presidente Nazionale Fiab), il giornalista de La Stampa Andrea Ferraretto, lo storico ferroviario Alessandro Puhali e il nostro portavoce Andrea Palese, vera "locomotiva" dell’organizzazione. Presenti inoltre Sindaci di Gemona, Paolo Urbani, di Cavasso Nuovo, Emanuele Zanon, di Forgaria, Pierluigi Molinaro e l'assessore di Sacile Anna Zanfrà e le Istituzioni regionali.
Sabato presso la stazione fs di Aviano è stato il giorno del debutto sui binari dei due ciclotreni progettati e realizzati dagli studenti dell’Ipsia Della Valentina di Sacile e dell’ISIS Torricelli di Maniago.
Meduno: sopralluogo di Co.Mo.Do
"Il viaggio con il ciclotreno lungo la ferrovia Pedemontana" rappresenta un importante progetto didattico, unico nel suo genere, perfettamente riuscito, che grazie alla collaborazione di RFI, ha permesso ai ragazzi non solo di poter testare sui binari i loro prototipi, battezzati IDV17 e Manialilla, ma anche di svolgere nel corso della mattinata una lezione sul tema “La manutenzione della ferrovia”.
Il fatto che siano stati proprio i due prototipi realizzati dagli studenti i primi veicoli a viaggiare nuovamente lungo i binari rappresenta il miglior auspicio per il futuro di questa meravigliosa ferrovia “non più dimenticata” e per questa splendida Terra dalle infinite potenzialità turistiche.
Gli studenti dell'Ipsia di Sacile a lezione a Budoja
Ad Aviano è iniziata una grande festa popolare, con numerose persone accorse ad ammirare e a provare i due ciclotreni, assaporando il sapore e il fascino della ferrovia.
Cavasso Nuovo: il saluto del Sindaco Zanon
Il pomeriggio a Forgaria e a Budoja la festa è proseguita con la visita alla Riserva naturalistica del lago di Cornino e con l’happening musicale curato dall’amico Mauro Giannelli della Ciampore asd, che sino al luglio prossimo potrà disporre in comodato di alcuni locali della stazione di Budoja per supportare i ciclisti della ciclabile FVG3 o gli escursionisti.
Ieri abbiamo chiuso in bellezza con una bellissima pedalata organizzata egregiamente dal Coordinamento Regionale di Fiab lungo la splendida e panoramica Ciclovia FVG3: oltre 200 ciclisti provenienti da tutta la regione e dal vicino Veneto, hanno raggiunto Cavasso Nuovo partendo rispettivamente da Gemona e Sacile, dove erano giunti grazie ai treni speciali messi a disposizione gratuitamente da Trenitalia e dalla Regione FVG.
Si è trattato di un vero lavoro di squadra grazie ad un associazionismo preparato e presente sul territorio; tante sono state infatti le Associazioni che hanno assicurato il loro sostengo, Fiab, Italia Nostra, Legambiente, la Pro Aviano, l’Atletica Avianese, la Pro Loco di Cavasso e molte altre.
Gemona: l'arrivo del treno speciale con i ciclisti Fiab
Un grazie a RFI, a Trenitalia, alla Fondazione FS e alle Amministrazioni di Gemona del Friuli, Cavasso Nuovo, Aviano e Forgaria che hanno sostenuto questa importante manifestazione nazionale.
Da parte nostra è stato un onore coordinare un Gruppo di persone fantastiche che hanno lavorato con il cuore e tanta passione per promuovere la nostra splendida Terra mediante una nuova concezione di turismo e mobilità dolce legata al treno.
Gemona: il convegno sulla ferrovia Pedemontana
Il successo di queste manifestazioni ha dimostrato come si possa sviluppare anche in Friuli Venezia Giulia una moderna cultura legata alla mobilità dolce, avviando una microeconomia che sfrutti la ferrovia e il binomio treno+bici.
Un’esperienza importante che ha permesso di far rete e tenere alta l'attenzione su questa ferrovia e su tutto il potenziale ad essa legato, con progetti concreti e mirati, che ora verranno supportati anche da Co.Mo.Do a livello nazionale.
La prossima fermata di questo meraviglioso viaggio sarà nel 2018 con l'inaugurazione della ferrovia Pedemontana e con ritorno del treno.
Grazie a tutti e complimenti !