Meduno, ripristino del binario |
Si tratta di circa 100 metri, lungo i quali sono state riposizionate le rotaie, sistemando nuove traversine e il pietrisco della massicciata.
Dopo il completamento della pulizia della linea, svolta tra novembre 2016 e la fine di marzo 2017, che ha permesso di liberare i binari dai rovi e dalle erbacce, gli interventi sono ora passati all'armamento.
Il ripristino del tratto di binario è un'opera propedeutica ai successivi interventi che interesseranno la linea, in quanto permetterà il transito dei mezzi e dei tecnici.
Il percorso per il ripristino della ferrovia è ancora lungo, ma di certo si tratta di un momento importante atteso 4 anni e 9 mesi, ovvero da quel fatidico venerdì pomeriggio del 6 luglio 2012, quando una piccola frana si staccò in località Montali da un versante dove la linea corre in trincea poco prima della stazione di Meduno.
LA FRANA: lo smottamento provocò lo svio del Regionale 6046 (Sacile-Pinzano), senza causare nessun ferito per fortuna; il deragliamento del Minuetto, causò la sospensione dell'esercizio della linea e l'inizio di una travagliata vertenza.
La frana fu di fatto un pretesto per chiudere la linea, la quale da anni era in sofferenza spesso oggetto a sospensioni dell'esercizio nel periodo estivo e con un traffico passeggeri ridotto.
Sono susseguiti anni intensi, con i Comitati dei Pendolari e alcuni Sindaci (Cavasso Nuovo e Gemona su tutti), sugli scudi per richiedere alle Istituzioni deputate la riapertura della linea e il rilancio della stessa mediante un nuovo modello d'esercizio, con orari e coincidenze in grado di attrarre utenti.
Per anni è stato un muro contro muro, senza risultati: da un lato l'indirizzo nazionale delle FS volto alla razionalizzazione delle linee minori, dall'altro la Regione, con un atteggiamento ondivago, nonostante il Territorio chiedesse a gran voce la riattivazione della sua ferrovia.
Anzichè spiegare una forte azione sul gestore fs le Istituzione hanno infatti titubato, prendendo tempo, basti pensare allo commissione dello studio di fattibilità a FUC, le cui conclusioni oggi appaiono disattese dai fatti e poco verosimili, se non del tutto fantasiose.
Ripristino del binario a Meduno (loc. Monteli) |
Ad ottobre RFI e Fondazione FS annunciarono il loro impegno a ripristinare la linea: la notizia venne ufficializzata dall'ing. Cantamessa proprio nel corso dell'inaugurazione della Mostra fotografica di Gemona, organizzata dal nostro Comitato e dedicata alla Ferrovia Pedemontana.
Il 22 novembre 2016 seguì la firma del Protocollo d'Intesa tra RFI e Regione Fvg che ufficializzò l'impegno del Fruppo FS di ripristino della linea.
Il Protocollo prevede una riattivazione per fasi: entro il 2018 saranno riattivati i servizi commerciali sulla tratta Maniago-Sacile e sarà dato avvio a un servizio turistico su tutta la linea a cura della Fondazione FS, la quale inserirà la Gemona-Sacile nel progetto nazionale "Binari senza Tempo".
Sulla base dei risultati ottenuti sarà poi valutato il ripristino dei servizi di linea sull'intero tracciato Sacile-Gemona.
Un investimento importante da parte del Gruppo FS, 17 milioni di euro per realizzare gli interventi necessari a ripristinare la linea e ad adeguarla sotto il profilo infrastrutturale, con l'obiettivo non soltanto tecnico, bensì di sviluppo turistico, visto che la Pedemontana sarà la prima linea d'Italia ad essere utilizzata sia per il servizio passeggeri che per quello turistico.
GLI INTERVENTI: il ripristino del binario a Meduno completa le opere già svolte in precedenza.
Infatti se la frana venne rimossa subito per permettere il recupero del Minuetto, nel 2013 RFI intervenne mettendo in sicurezza il versante franato, dove la linea corre in trincea, con la costruzione di un muro di contenimento.
A fine 2016 sono iniziati i primi interventi con la pulizia della sede ferroviaria, la verifica della sagoma libera per la circolazione di alcuni tratti e il controllo tecnico dello stato dell’armamento; il grosso dei lavori si svilupperà da ora in poi per concludersi ci auguriamo nel 2018, come previsto dal Protocollo d'Intesa.
Un programma d'interventi recentemente confermato anche dall'ing. Rosina Uliveto di RFI, intervenuta alla cerimonia della "X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate" svolta ad Aviano lo scorso 1 aprile.
I tecnici di RFI saranno ora impegnati nel progettare e realizzare gli interventi volti ad adeguare la "nuova Pedemontana", soprattutto sotto il profilo infrastrutturale, dalle apparecchiature di segnalamento ai dispositivi di sicurezza.
Apprezziamo l'impegno e la sensibilità di RFI e del Gruppo FS, che stanno mantenendo fede agli impegni assunti, visto che gli interventi riguarderanno una linea storica con peculiarietà particolari e con problematiche tecniche di non semplice soluzione.
La riapertura della Gemona-Sacile rappresenta una vittoria della Gente, dei Comitati dei Pendolari e delle Associazioni che con tenacia e determinazione ci hanno creduto, ottenendo un risultato storico per il nostro Territorio.
Il merito va anche al Gruppo FS, che ha preso consapevolezza dell'importanza di questa linea e ha deciso di investire ingenti risorse per salvaguardare un patrimonio che non poteva essere abbandonato e che ora col ritorno del treno potrà essere valorizzato anche sotto il profilo turistico, dando un'occasione di sviluppo economico alle nostre Comunità.
Grazie a Fondazione FS e alle sue iniziative che negli utlimi anni hanno registrato un numero sempre crescente di turisti, basti pensare al successo della "Transiberiana d'Italia (Sulmona-Carpinone)", con i suoi oltre 15mila presenze e treni sempre affollati, la Gemona-Sacile diventerà l'ottava linea del progetto "Binari senza Tempo".
A tal fine auspichiamo un'unità d'intenti tra Istituzioni, Gruppo FS e tutti i portatori d'interesse, senza protagonismi e strumentalizzazioni di sorta. Una sinergia che vada a vantaggio del Territorio con risultati pratici, così come hanno saputo dimostrare le Associazioni organizzando recentemente la X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate, che ha permesso di mettere in vetrina la Pedemontana per un intero fine settimana, portandola alla ribalta nazionale, facendola conoscere ed apprezzare non solo come ferrovia ma soprattutto per le bellezze e le eccellenze del nostro Territorio.
Il Protocollo prevede una riattivazione per fasi: entro il 2018 saranno riattivati i servizi commerciali sulla tratta Maniago-Sacile e sarà dato avvio a un servizio turistico su tutta la linea a cura della Fondazione FS, la quale inserirà la Gemona-Sacile nel progetto nazionale "Binari senza Tempo".
Sulla base dei risultati ottenuti sarà poi valutato il ripristino dei servizi di linea sull'intero tracciato Sacile-Gemona.
Un investimento importante da parte del Gruppo FS, 17 milioni di euro per realizzare gli interventi necessari a ripristinare la linea e ad adeguarla sotto il profilo infrastrutturale, con l'obiettivo non soltanto tecnico, bensì di sviluppo turistico, visto che la Pedemontana sarà la prima linea d'Italia ad essere utilizzata sia per il servizio passeggeri che per quello turistico.
Mezzo di RFI in azione a Budoja |
Infatti se la frana venne rimossa subito per permettere il recupero del Minuetto, nel 2013 RFI intervenne mettendo in sicurezza il versante franato, dove la linea corre in trincea, con la costruzione di un muro di contenimento.
A fine 2016 sono iniziati i primi interventi con la pulizia della sede ferroviaria, la verifica della sagoma libera per la circolazione di alcuni tratti e il controllo tecnico dello stato dell’armamento; il grosso dei lavori si svilupperà da ora in poi per concludersi ci auguriamo nel 2018, come previsto dal Protocollo d'Intesa.
Un programma d'interventi recentemente confermato anche dall'ing. Rosina Uliveto di RFI, intervenuta alla cerimonia della "X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate" svolta ad Aviano lo scorso 1 aprile.
I tecnici di RFI saranno ora impegnati nel progettare e realizzare gli interventi volti ad adeguare la "nuova Pedemontana", soprattutto sotto il profilo infrastrutturale, dalle apparecchiature di segnalamento ai dispositivi di sicurezza.
Apprezziamo l'impegno e la sensibilità di RFI e del Gruppo FS, che stanno mantenendo fede agli impegni assunti, visto che gli interventi riguarderanno una linea storica con peculiarietà particolari e con problematiche tecniche di non semplice soluzione.
La riapertura della Gemona-Sacile rappresenta una vittoria della Gente, dei Comitati dei Pendolari e delle Associazioni che con tenacia e determinazione ci hanno creduto, ottenendo un risultato storico per il nostro Territorio.
Il merito va anche al Gruppo FS, che ha preso consapevolezza dell'importanza di questa linea e ha deciso di investire ingenti risorse per salvaguardare un patrimonio che non poteva essere abbandonato e che ora col ritorno del treno potrà essere valorizzato anche sotto il profilo turistico, dando un'occasione di sviluppo economico alle nostre Comunità.
Grazie a Fondazione FS e alle sue iniziative che negli utlimi anni hanno registrato un numero sempre crescente di turisti, basti pensare al successo della "Transiberiana d'Italia (Sulmona-Carpinone)", con i suoi oltre 15mila presenze e treni sempre affollati, la Gemona-Sacile diventerà l'ottava linea del progetto "Binari senza Tempo".
A tal fine auspichiamo un'unità d'intenti tra Istituzioni, Gruppo FS e tutti i portatori d'interesse, senza protagonismi e strumentalizzazioni di sorta. Una sinergia che vada a vantaggio del Territorio con risultati pratici, così come hanno saputo dimostrare le Associazioni organizzando recentemente la X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate, che ha permesso di mettere in vetrina la Pedemontana per un intero fine settimana, portandola alla ribalta nazionale, facendola conoscere ed apprezzare non solo come ferrovia ma soprattutto per le bellezze e le eccellenze del nostro Territorio.
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