Domenica si è conclusa con un successo oltre ogni aspettativa la tre giorni di eventi della X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate che quest’anno per la prima volta ha dedicato un focus dedicato alla Ferrovia Gemona-Sacile.
Grande soddisfazione da parte delle Associazioni organizzatrici, Comitato Pendolari Alto Friuli, Italia Nostra, Fiab, Legambiente e Ciampore asd e dei Responsabili nazionali della Confederazione sulla Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.), presenti in Friuli.
Un fitto programma di eventi che ha permesso di portare alla ribalta nazionale la Pedemontana, che ha messo in vetrina le sue bellezze ed eccellenze.
Massimo Bottini e l’on. Anna Donati, rispettivamente Presidente Nazionale e Presidente Onorario di Co.Mo.Do. hanno sottolineato come questo successo rappresenti un punto di partenza per la Pedemontana, la quale non è più una ferrovia non dimenticata visto che RFI si è impegnata a rispettare il cronoprogramma previsto dal Protocollo d’Intesa che porterà alla riattivazione della linea entro il 2018.
L’impegno delle Associazioni non si ferma qui, in quanto sono già al lavoro per la realizzazione di un progetto nazionale di “Green Station” a Budoja, il primo nel suo genere in Friuli Venezia Giulia.
Andrea Palese, portavoce del Comitato Pendolari Alto Friuli capofila del progetto, conferma che “è nostra intenzione al più presto di avviare il progetto sotto l’egida di Co.Mo.Do e di Legambiente, che coinvolga fattivamente Fiab, Italia Nostra, le Associazioni del Territorio e le Istituzioni”.
Grazie a RFI che ha concesso l’utilizzo fino al 2 luglio di parte degli immobili ferroviari e dell’area dello scalo merci della stazione di Budoja, la asd Ciampore garantirà l’apertura dei bagni e delle docce presenti presso la stazione, che saranno fruibili dai tanti cicloturisti che percorreranno l’adiacente ciclabile FVG3.
Un primo passo che nell’intenzione delle Associazioni dovrebbe poi concretizzarsi con l’assunzione in comodato degli immobili e la riqualificazione degli stessi grazie al Protocollo nazionale siglato da Ferrovie dello Stato Italiane e Legambiente.
Il progetto delle “Green Station” è unico nel suo genere in Italia e abbina la promozione dell’economia locale con l’attività turistica e storico culturali. In questo senso il Gruppo FS è impegnato in una vasta operazione di rigenerazione del proprio patrimonio immobiliare: numerosi sono gli immobili già assegnati in comodato d’uso agli Enti Locali o al Terzo Settore.
A livello nazionale c’è un patrimonio di oltre 1.600 km di linee ferroviarie dismesse e altri 1.300 dove il servizio è sospeso, come sulla Gemona-Sacile, con 1.900 stazioni impresenziate.
Anche il futuro degli immobili ferroviari della Gemona-Sacile è strettamente legato al loro sfruttamento per scopi turistici, a supporto ad esempio del servizio di treni storici che verrà avviato dalla Fondazione FS con il progetto nazionale dei “Binari senza tempo”.
Il successo dello scorso weekend ad Aviano del “viaggio del ciclotreno” - realizzato dagli studenti degli Istituti Superiori di Sacile e Maniago - , secondo Palese, “apre ad ulteriori prospettive, quali ad esempio l’importazione del modello dei Velorail francese, dove sono già attivi ben 38 ciclotreni, utilizzati come vera e propria risorsa turistica”.
Il potenziale di crescita per il nostro Paese è enorme, basti pensare che sugli 800 km di tratte italiane, gestite da Fondazione FS, si calcola un introito stimato intorno ai 2 milioni di euro, con un incremento annuo del 60%. Sugli 850 km del Regno Unito si registrano 7,7 milioni di visitatori per un fatturato diretto di 139 milioni e uno indiretto di 350 milioni di euro, oltre duemila dipendenti e quasi ventimila volontari coinvolti.
l'ex scalo merci della stazione di Budoja |
Potenza Superiore è stata la prima, trasformata in un centro per la sostenibilità, che ospita un negozio con prodotti di filiera a chilometro zero e del commercio equo e solidale, oltre a spazi condivisi per aggregazione sociale.
Altri esempi sono la Green Station di Pescara C.le, con sportelli informativi, ludoteca, animazioni, laboratori didattici, attività di bike sharing e quella di Brenna-Alzate, sulla linea ferroviaria Como-Lecco, con uno spazio per l’allestimento di mostre.
Ci sono già alcuni esempi di Green Station a livello nazionale che si possono replicare anche in Friuli per un progetto di questo tipo.
La stazione di
Budoja potrebbe integrarsi inoltre con il progetto della vicina Green Station di San Stino di Livenza, inaugurata lo scorso 19 dicembre, la quale è stata ristrutturata volontari grazie al sostegno del Gruppo Unipol nell’ambito della campagna Bellezza Italia.
“L’obiettivo è sempre uno”, conclude Andrea Palese, “promuovere un turismo ferroviario, naturalistico, storico e culturale, recuperando le piccole stazioni ferroviarie e valorizzare le bellezze del nostro Territorio. E’ un impegno forte e siamo consapevoli che le Associazioni hanno un ruolo basilare in questo, ma spetterà alle Istituzioni e agli operatori commerciali fare investimenti per promuovere questo nuova forma di economia che in altre realtà sta generando significative ricadute economiche sul Territorio”.
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