Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 26 settembre 2011

Appello in difesa del trasporto pubblico: Lettera dei Comitati Pendolari Italiani al Presidente Napolitano

L’allarme è stato lanciato da tutte le Regioni: se il Governo non cambierà idea, dal 2012 potrà essere davvero molto difficile viaggiare in treno o sugli autobus.
Si prevedono tagli al 75% delle risorse per il trasporto pubblico, e le Regioni stanno già pensando a drastiche riduzioni del servizio unite ad aumenti insostenibili dei prezzi di biglietti e abbonamenti.
E’ giunto il momento di fare giungere la nostra voce ai vertici dello Stato, perché troppo spesso il popolo dei pendolari rimane inascoltato, pur essendo composto da quasi tre milioni di cittadini.
Insieme a tanti altri Comitati di Pendolari sparsi in tutta Italia, il cui numero sta ogni giorno crescendo, abbiamo pensato di inviare un appello al Presidente Napolitano e ai Ministri del Tesoro e dei Trasporti perché vengano riconsiderate le ipotesi di taglio alle risorse del trasporto pubblico, per ricordare a chi ci governa che il trasporto pubblico non è un servizio secondario, ma un servizio che riveste una importanza vitale per tantissimi cittadini e per le loro famiglie, che non possono accettare di vederselo sottrarre senza reagire. Questo appello verrà recapitato al Presidente, ai Ministri e ai media, per darvi la massima diffusione.
Naturalmente ogni comitato sarà tenuto a darvi a sua volta la massima diffusione, anche presso le Amministrazioni Locali, perché il nostro NO ai tagli giunga forte e chiaro a tutti i livelli istituzionali.

Il testo dell'Appello:
Appello per il trasporto pubblico: no al taglio delle risorse, no al taglio del servizio Togliere risorse al trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, ecc.) è un grave errore strategico poiché se da un lato viene limitato il diritto alla mobilità dei cittadini, dall’altro si aumentano i costi sociali legati a incidentalità, congestione ed inquinamento, si deprime l’economia e si causa un generale peggioramento della qualità della vita.

Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Ministro dell’Economia
Al Ministro dei Trasporti

Signor Presidente, Signori Ministri,
sono quasi 3 milioni i cittadini che ogni giorno basano sulla disponibilità di mezzi di trasporto pubblici la loro possibilità di andare al lavoro, a scuola, all’università, e, in generale, a svolgere le loro più diverse attività.
Usare i mezzi pubblici non significa solo poter disporre di un modo economico per spostarsi dalla propria abitazione verso la destinazione prescelta, ma significa scegliere una modalità di trasporto in grado di coniugare con efficacia diversi importanti vantaggi: un minor inquinamento ambientale, un minor congestionamento delle strade, una minore incidentalità con i connessi alti costi sociali, per non citarne che alcuni. Nell’insieme, una mobilità collettiva efficiente è un fattore in grado di migliorare in modo sensibile la qualità della vita percepita dai cittadini.
La Manovra varata dal Governo prevede per il 2012 ulteriori tagli nei trasferimenti alle Regioni, tagli che si abbattono, in particolare, sul trasporto pubblico mettendone in pericolo la stessa sussistenza, atteso che si parla di una riduzione del 75% delle risorse.
Attuare una simile misura impedirebbe da un lato a centinaia di migliaia di studenti e lavoratori di muoversi e dall’altro provocherebbe il caos poiché farebbe aumentare il traffico e la congestione delle nostre strade, già in molti casi oltre il livello di guardia.
Per ovviare parzialmente ai tagli le Regioni non avrebbero altra scelta che aumentare in modo insostenibile il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, e questo nel bel mezzo di una crisi economica che erode stipendi e pensioni sempre più insufficienti a far fronte alle necessità quotidiane.
L’aumento dell’IVA al 21% porterà inoltre un ulteriore aumento del costo della vita e in particolare dei trasporti, con un ulteriore effetto negativo sul potere d’acquisto dei cittadini, andando a colpire, proporzionalmente, le fasce più deboli, numericamente in costante aumento.
Anche le conseguenze dei tagli al trasporto pubblico sul sistema economico nel suo complesso saranno molto negative, abbiamo già accennato ai costi sociali dovuti a congestione, inquinamento e relative malattie, incidentalità, che già oggi costano al Paese ben 2 punti di PIL e che una più attenta politica in favore della mobilità collettiva e sostenibile potrebbe sensibilmente abbassare, liberando risorse per investimenti in grado di creare occupazione e migliore qualità della vita.
Impiegare risorse in trasporto pubblico e mobilità sostenibile non è un costo, ma un investimento che riveste un carattere anticiclico nei confronti di una crisi economica dalla quale sarà possibile uscire solo se saremo in grado di immaginare un futuro diverso e migliore della realtà in cui viviamo oggi. Non è giocando in difesa, ripiegati su noi stessi, così come prefigura appunto una politica di soli tagli, che potremo vincere le sfide della mondializzazione economica.
Pensiamo che la mobilità collettiva faccia parte di questa visione del nostro futuro, insieme ad una economia che punti con decisione sull’innovazione e sullo sviluppo sostenibile, ed è per questo che ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, ed a Voi, Signori Ministri dell’Economia e dei Trasporti, perché sia riconsiderata l’ipotesi di tagliare le risorse ad un settore non solo vitale per milioni di cittadini, ma dal quale l’economia potrebbe trarre grande impulso. Confidando che questo appello non resterà inascoltato, rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, e ai Signori Ministri, il nostro sincero ringraziamento per l’attenzione prestata alla voce di milioni di cittadini.

Coordinamento dei Pendolari Liguri
Abbonati Genova-Milano
Associazione Pendolari dell'Acquese
Comitato Pendolari Sicilia
Comitato Pendolari Alto Friuli
Pendolari Alta Valle Scrivia
Comitato Pendolari Alta Valsusa
Associazione Utenti Ferrovia Chiasso - Ivrea – Aosta
Comitato Spontaneo Pendolari Cuneo-Torino
Comitato Spontaneo Pendolari Torino-Milano
Associazione Pendolari Novesi
Pendolari della Alessandria - Milano
Comitato Utenti Trenitalia del Ponente Ligure
Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi
Comitato Pendolaristanchivda

Comitato dei Pendolari della Lombardia
Associazione Pendolari e Trasporti Biellesi
Federconsumatori
Movimento dei Consumatori

Confconsumatori
Altroconsumo Liguria

Sindacato CUB Trasporti Nazionale
Pendolari Milano – Treviglio,
Comitato Pendolari Roma-Firenze
Comitato Pendolari Genova – La Spezia – Parma
Associazione Metrogenova
Associazione Pendolari Piacenza

sabato 24 settembre 2011

Un viaggio da sogno: mattinata a bordo del Vivalto

Giovedì mattina i pendolari dell’Alto Friuli hanno avuto una piacevole sorpresa.
Al posto della vecchia Ale 801, il collegamento del treno R. 6019 Tarvisio-Udine è stato effettuato mediate un treno modello Vivalto. Un treno che non è certo usuale vedere viaggiare lungo la linea Pontebbana. Una lieta novità ? Assolutamente no, visto che venerdì si è tornati alla dura realtà e i pendolari si sono risvegliati dal sogno.
Probabilmente il Vivalto è stato utilizzato per indisponibilità di altro materiale, certo però che è stata l’occasione per comprendere come potrebbe cambiare il servizio con l’arrivo del nuovo materiale rotabile.
E’ noto che l’avvio dell’ammodernamento del parco rotabile è in corso: alla fine dell’anno entreranno in servizio 4 nuovi treni tipo Vivalto, mentre dalla scorsa primavera sono già entrati in esercizio due nuovi complessi composti da locomotiva E464 di nuova costruzione e carrozze restylizzate. Gli altri nuovi treni, in tutto 8, attualmente in costruzione presso la spagnola CAF, verranno consegnati alla fine del 2012 sostituendo progressivamente i mezzi più datati.
Ebbene conosciamo questi nuovi treni che potrebbero ben presto viaggiare anche sulla nostra tratta in futuro.
Il Vivalto è l'ultimo arrivato nella famiglia dei rotabili di Trenitalia: entrato in servizio nel 2005 per rilevare le obsolete Piano Ribassato e le carrozze Due Piani, ormai insufficienti alle richieste del traffico pendolare è un treno a due piani adibito al trasporto locale.
Il treno è composto da 5 carrozze (una semipilota e quattro rimorchiate) ed è trainato dalla moderna locomotiva E464. Il Vivalto è senza dubbio un veicolo ad alta tecnologia, fornito di dotazioni utilizzate per la prima volta sui treni italiani destinati al trasporto locale. Il treno presenta caratteristiche in linea con le esigenze dei passeggeri: ampie finestrature, telecamere per la videosorveglianza, sedili ergonomici, prese per computer e telefoni cellulari, monitor a cristalli liquidi per l'informazione ai passeggeri. Il treno ha una capacità di 558 posti a sedere di cui 90 in prima classe. La velocità massima è di 160 km/h.
Una carrozza Vivalto rimorchiata costa in media 1.140.000 euro, mentre una semipilota 1.290.000 euro. Il prezzo per un treno completo (locomotiva più 5 casse) è di 8.120.000 euro. Il Vivalto è il rotabile italiano con il miglior rapporto passeggeri/prezzo: un posto singolo costa tra 13.600 e 14.500 euro, contro i 15.300 del più moderno T.S.R. a potenza distribuita, i 22.900-24.000 di un Minuetto e i 16.000 (prezzo attualizzato al 2004) di una Automotrice ALn663.

mercoledì 21 settembre 2011

Biglietteria self service di Tricesimo: "Fuori servizio"

Continua la campagna di mobilitazione avviata dal Comitato: dopo le numerose segnalazioni effettuate nelle scorse settimane per soppressioni e cancellazioni di treni, carenza di informazione all’utenza, inadeguatezza del servizio integrato bus Saf, l’attenzione del Comitato ora si è focalizzata sulla scarsa manutenzione delle infrastrutture ferroviarie e in particolare su quelle delle stazioni minori.
Sotto la lente dei Pendolari sono alcuni atti vandalici che si sono registrati a Tricesimo. Amaro il commento del Presidente Giorgio Picco, “il nostro Comitato si batte da anni per avere un servizio migliore a condizioni più decenti. Ora ad aggravare la situazione, già deficitaria di per sé, ci pensano anche alcuni deficienti (per non dire di peggio) che non avendo di meglio da fare si sono sfogarsi sulla biglietteria self service delle stazione, rendendola inutilizzabile”.
La biglietteria infatti è stata fuori servizio per un paio di settimane a fronte della inciviltà di alcuni idioti, che già mesi fa si erano resi protagonisti di atti vandalici a danno di alcune autovetture parcheggiate nel piazzale esterno della stazione.
Ora l’emettitrice (un vecchio modello ETF 500) è stata sostituita, tuttavia risulta incredibilmente sfornita della tabella con i codici e delle indicazioni sulla tastiera … il che la rende di fatto inutilizzabile, non potendo l’Utente scegliere la destinazione del viaggio.
L’emettitrice funziona infatti grazie a un semplice menù che appare a schermo, che guida il cliente nelle varie fasi di predisposizione del biglietto: in particolare la scelta del titolo di viaggio  può avvenire in due modi differenti, digitando semplicemente un pulsante del menù rapido che permette l’acquisto dei ticket con destinazione già predefinita (Gemona, Udine, Trieste e Venezia), ovvero con l’inserimento di appositi codici (corrispondenti alla stazione di partenza e a quella d’arrivo, circa 300 scelte possibili).
Ai numerosi Pendolari di Tricesimo non resta pertanto che acquistare il titolo di viaggio a bordo treno, sperando di non incorrere in controllori zelanti che oltre al costo del biglietto applichino l’iniqua sanzione prevista dalla vigente normativa, la quale non permette di salire a bordo sprovvisti di valido titolo di viaggio convalidato.   
A fronte di ciò abbiamo segnalato la situazione a Trenitalia, la quale già nella giornata odierna dovrebbe risolvere il problema.
Con l’occasione si è sensibilizzata anche la Regione affinché provveda a una rapida revisione della normativa del sistema sanzionatorio. A giugno l’Assessore Riccardi aveva annunciato che anche in Friuli Venezia Giulia è in fase di valutazione con Trenitalia una revisione del sistema delle sovrattasse applicate a viaggiatori sprovvisti di titoli di viaggio sulla base di quanto già attuato dalla Regione Veneto. Ciò al fine di agevolare comportamenti positivi dei viaggiatori in materia di titoli di viaggio e di uniformare i numerosi treni che svolgono servizio tra le due regioni. Nella sostanza si tratta di abolire l’iniqua multa di 50 euro (che possono diventare 224 se pagatI dopo i 15 gg.) per coloro che dimenticano a casa l’abbonamento o si dimenticano di obliterare il biglietto, purché venga previamente comunicato al capotreno. Idem per i viaggiatori impossibilitati ad acquistare il biglietto in stazione.

lunedì 19 settembre 2011

Adesso diamo noi le multe: prima "contravvenzione" a Trenitalia": servizio Treno + Bici inadeguato

Il Comitato ha dato avvio ad una nuova forma di mobilitazione dei Pendolari, denominata "Adesso diamo noi le multe!”, la quale è finalizzata a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alle problematiche del servizio ferroviario regionale.
I Pendolari - seguendo un rigido protocollo di autoregolamento interno - vestiranno virtualmente i panni del “controllore” e muniti di blocchetto, eleveranno al personale di Trenitalia delle “contravvenzioni”, qualora rilevino un disservizio (es. ritardi, soppressioni, servizi wc inagibili, sporcizia, porte difettose, mancanza di informazione, ecc.), utilizzando il modello fac-simile allegato.
Nell’ambito di tale iniziativa, abbiamo notificato alla Direzione Regionale Trenitalia e alla Regione FVG la prima “contravvenzione” clicca l'immagine per ingrandire
La segnalazione riguarda il disservizio denunciato domenica 11 settembre da un Utente lungo la tratta Gemona-Tarvisio e in particolare si riferisce al servizio Treno + Bici.
Le foto che pubblichiamo dicono più di mille parole …
Il treno (nella specie un Minuetto), contrassegnato come servizio bici al seguito e abilitato al trasporto di 3 bici ha viaggiato con circa 50 biciclette imbarcate ! Per poter sistemare tutte le bici a bordo il personale FS ha dovuto sgombrare un intero vano passeggeri, sistemando i velocipedi uno sopra l'altro! Altri invece sono stati sistemati alla meno peggio nel corridoio centrale, rendendo praticamente inaccessibile l’entrata al wc.
Il regolamento di viaggio tuttavia sembra chiaro: il capotreno dovrebbe impedire l’imbarco delle bici in soprannumero … nonostante l’Utente sia in possesso di regolare biglietto e di ticket supplementare portabici (dal costo di euro 3,5).
Nella sostanza il capotreno nel caso denunciato ha fatto “un piacere” agli utenti, consentendo l’imbarco di tutte le bici, in violazione al regolamento, altre volte invece, addetti Fs più zelanti hanno lasciato a terra i ciclisti !
Ad aggravare la situazione è che il treno in questione (R. n. 20896) risulta l’unico in grado di collegare Trieste e Udine al Tarvisiano durante la mattina delle giornate festive.
Tenuto conto della valenza turistica della Ciclovia Alpe Adria e del numero di ciclisti che usufruiscono il treno per il proprio spostamento con bici al seguito, non possiamo che denunciare la grave situazione esistente, assolutamente inaccettabile.
A tal fine abbiamo invitato Trenitalia e la Regione FVG ad attivarsi immediatamente per ricercare le soluzioni necessarie per procedere ad un significativo miglioramento del servizio. Auspichiamo che Trenitalia sviluppi un’offerta commerciale capace di soddisfare le esigenze dei tanti cicloturisti che si servono del treno e di quelli potenziali - soprattutto stranieri - che potrebbero utilizzarlo.
Diciamo pertanto NO! all’applicazione di un regolamento assurdo che prevede di non imbarcare a bordo gli utenti e le bici in sovrannumero, nonostante risultino muniti di regolare biglietto. E’ inammissibile prevedere la circolazione di un treno omologato al trasporto di sole 3 biciclette, lasciando parimenti al capotreno l’onere di decidere se far salire a bordo le bici o applicare alla lettera il regolamento, lasciando a terra gli utenti!
E di tutta evidenza che le vere responsabilità vanno ricercate altrove, ovvero in chi ha deciso di far circolare quel treno! Sarebbe bene che questi signori si assumessero una volta tanto le proprie responsabilità, visto che sono pagati con le tasse di noi Cittadini e con i biglietti di noi Utenti.
E’ ovvio che per offrire un servizio di qualità volto a favorire lo sviluppo della Ciclovia Alpe Adria e in generale del turismo mediante la pratica del ciclismo, è necessario utilizzare treni con spazi adeguati alle biciclette; tuttavia per evitare di lasciare a terra i cicloturisti, in mancanza di idonei mezzi, si potrebbe prevedere un biglietto con prenotazione obbligatoria per le bici.
Trenitalia e le Istituzioni dovrebbero essere consci che l’offerta di servizi inadeguati come questi, rendono ridicolo il nostro Paese agli occhi dei numerosi turisti stranieri che percorrono l’Alpe Adria ed utilizzano il treno per spostarsi.
Purtroppo per le Istituzioni è divenuto troppo facile ricordarci che siamo in Europa solo quando si tratta di giustificare un aumento di tariffe, a prescindere dalla distanza siderale che divide la qualità dei nostri servizi di trasporto con quella dell’Europa che conta !
Abbiamo pertanto chiesto alla Regione di intraprendere una politica d’investimento intelligente ed accorta, volta a favorire il trasporto delle biciclette sui treni mediante la stipula di accordi ad hoc. Al riguardo interessante risulta l’incentivo concesso dalla Regione Liguria, che nel 2011, ha stipulato con Trenitalia una convenzione che permette agli Utenti di utilizzare gratuitamente del servizio bici al seguito su determinanti treni spot. L’iniziativa del costo di 25.000 euro appare senza dubbio innovativa e certamente un esempio facilmente esportabile anche nella realtà friulana, ricca di percorsi ciclistici di particolare pregio ed interesse.

domenica 18 settembre 2011

Diario di un Pendolare: 9° Puntata. Treno + Bici: e lo scherzo continua ...

Cari amici del Comitato,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione una problematica che riguarda i cicloamatori che utilizzano il treno come mezzo di spostamento e in particolare il servizio treno + bici offerto da Trenitalia.
Sono un amante delle due ruote e come tanti altri ciclisti avevo programmato un’escursione lungo la Ciclovia Alpe Adria. Programma: partenza in treno da Gemona del Friuli con destinazione Tarvisio Boscoverde. Il servizio in realtà è usufruibile solo la domenica o nelle giornate festive, atteso che durante la settimana non ci sono treni alla mattina che garantiscono il collegamento con Tarvisio. Il servizio integrato bus della Saf è invece inadatto al trasporto delle bici, oltre che lento appare scomodo in quanto le bici vengono caricate nel vano portabagagli del bus col serio pericolo di danneggiarle o ammaccarle.
Per coloro che intendono pedalare lungo la Ciclovia Alpe Adria non resta quindi che utilizzare il treno festivo R. n. 20896 (ore 9.30 da Gemona), proveniente da Trieste, con arrivo a Tarvisio Boscorverde alle 10.19. Al pomeriggio poi ci sono varie soluzioni per il ritorno da Tarvisio, Pontebba o Carnia ecc.
Avevo previsto la gita per domenica 4 settembre. Il sabato precedente provvedo all’acquisto del biglietto per Tarvisio (€ 5,60) e del relativo ticket portabici (€ 3,50). Domenica mattina primo regalo di Trenitalia: treno soppresso “per mancanza di personale disponibile”; consueta mancanza di informazioni e quindi tutti felici e contenti a casa. Poco male escursione rimandata alla settimana successiva.
Eccoci quindi a domenica 11 settembre. Assieme ad altri 4 compagni di pedalata mi reco in stazione: il treno giunge puntualissimo a Gemona, dove arriva un Minuetto proveniente da Trieste C.le. Da subito capisco che ci sarà da trafficare un po’ visto che il Minuetto è già carico di bici, stipate in ogni dove.
Saliamo e grazie all’aiuto del capotreno (gentilissimo) e di altri due suoi colleghi sistemiamo le bici. Poi a Carnia altri 10-12 pedalatori cercano di far salire le loro bici sul treno. E’ il caos. Per poter sistemare tutte le bici a bordo si sgombra l’intero vano passeggeri in coda al Minuetto, sistemandole praticamente una sopra l'altra, nonostante le due ruote costino non poco (una mtb media parte dai 1.500 euro in su !). Altre invece vengono sistemate nel corridoio centrale: al wc è praticamente impossibile accedervi atteso che un muro di bici ne impedisce l’accesso.
Sul treno ci sono oltre 50 bici: una scena surreale, degna di una foto ricordo ! Il mio gesto non passa inosservato e un ferroviere mi invita a non riprendere … inizia quindi una discussione con i tre ferrovieri presenti, vola qualche parola, ma ognuno alla fine resta della propria opinione. Il capotreno mi spiega che da regolamento non si potrebbe caricare più di 3 bici sul questo tipo di treno, non essendo il Minuetto abilitato al trasporto biciclette. Un altro dipendente FS rincara la dose, dicendomi che “è un piacere del capotreno se sono a bordo, visto che da regolamento non doveva farmi salire e che la situazione è assolutamente a sue rischio e pericolo, rischiando in proprio conseguenze disciplinari in caso di violazione del regolamento”.
Assurdo! Un treno indicato come trasporto biciclette che non può trasportare più di 3 bici, ma soprattutto l’unico treno che in grado di offrire per orari un servizio Bici + Treno lungo la Ciclovia Alpe Adria!
A questo punto mi offendo, visto che Trenitalia non mi fa un “piacere”, bensì deve darmi un servizio a fronte del biglietto che ho pagato! Faccio le mie rimostranze al capotreno, richiedendo di comunicare alla Direzione la situazione, per cercare una soluzione, atteso che al pomeriggio si registrerà il medesimo problema con il ritorno. Il capotreno sempre con educazione e professionalità mi tranquillizza. Meno professionale ed educato è stato un altro ferroviere presente che dopo avermi apostrofato con parole non ripetibili, ha chiosato “ecco il solito rompi c….”. Il ritorno è stato decisamente più decoroso. Una vecchia Ale 801 con un vano in coda dedicato alle bici ha permesso senza grossi problemi il trasporto delle bici. A questo punto mi permetto di fare alcune riflessioni:
1) Come si fa a contrassegnare un treno con servizio bici al seguito quando il mezzo è omologato per il trasporto massimo di sole 3 biciclette?
2) E’ possibile che Trenitalia faccia pagare un ticket di 3,5 euro per un servizio che in realtà non dà? 3) Come si fa a non prevedere durante la stagione estiva almeno 30-50 biciclette sull’unico treno della domenica da TS a Tarvisio?
4) Sotto il profilo turistico è possibile promuovere la Ciclovia Alpe Adria quando non vi sono treni che garantiscano il servizio treno + bici?
5) I nostri politici si rendono conto che servizi del genere rendono il nostro Paese ridicolo agli occhi dei numerosi turisti stranieri che percorrono l’Alpe Adria ed utilizzano il treno per spostarsi?
Nonostante tutto la giornata è stata fantastica: la bellezza della Ciclovia Alpe Adria e dei suoi paesaggi è tale da far passare ogni magone! Un’esperienza certamente da rifare … sperando ovviamente in un altro servizio treno + bici
Andrea

Manovra bis: le Regioni riconsegnano i contratti di servizio TPL al Governo

Con questa manovra finanziaria le Regioni non saranno più in grado di garantire più il trasporto pubblico.
Questa è l'amara conclusione nanime dei Governatori delle Regioni Italiane, i quali  hanno simbolicamente riconsegnato i contratti del Trasporto Pubblico Locale al Governo a fronte delle proiezioni sulle ricadute concrete della manovra bis.
Lo ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della riunione nel corso della quale i Governatori hanno riconsegnato le deleghe del TPL al Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto.
 "Chiediamo che il Governo dica chiaramente ai cittadini cosa si taglia: non accettiamo di essere noi i responsabili di tagli cosi’ gravi che ci saranno ai servizi ai cittadini”.
A rincarare la dose ci ha pensato poi il Presidente della Puglia, Nichi Vendola: ''E' un conto molto salato quello che si apprestano a pagare Comuni e Regioni per gli effetti di questa iniqua manovra del Governo Berlusconi che reputo un atto di guerra contro il Paese, contro gli Enti Locali, contro le fasce sociali piu' deboli che avranno meno servizi e molte piu' tasse. Per questo, oggi riconsegneremo nelle mani del Governo, insieme agli altri Presidenti di Regione, i contratti del Trasporto pubblico locale falcidiati dalla manovra del 75%''.
La prossima settimana il Governo avviera' un primo incontro sul trasporto pubblico locale nell'ambito di un Tavolo di confronto tra Esecutivo e Regioni, Comuni e Province: lo ha annunciato il Ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto.
Nel mentre i Comitati dei Pendolari si stanno mobilitando, rilanciando il PATTO NAZIONALE DEI PENDOLARI , siglato a Roma nel settembre 2010, e all’unanimità dicono NO! ai tagli alle risorse ed ai servizi.
Esistono le soluzioni al problema del finanziamento del trasporto pubblico locale ed è compito di chi Governa applicarle in maniera da permettere il riequilibrio finanziario del sistema in maniera equa.
Se tagli ci devono essere, allora incomincino dall'alto, tagliando sprechi e spese inutili, riducendo i super stipendi dei manager e funazionari delle FS e delle società di trasporto.
Il mondo della politica, quella vera e non quella degli scandali, deve rendersi conto che così non è più possibile andare avanti. Serve serietà e soprattutto serve ricominciare a LAVORARE
Si è lasciata carta bianca a determinati personaggi che in pochi anni hanno praticamente ridotto il servizio pubblico ferroviario in un servizio meritevole della migliore "Repubblica delle banane".
L'AD di Ferrovie Mauro Moretti, ci ha stupiti recentemente con un'altra delle sue "perle" , facendo finta di non sapere che se le Regioni non hanno i soldi per pagare l'esoso contratto di servizio imposto a suo tempo proprio da lui, la colpa è del suo principale, ossia del Ministro Tremonti. Il Ministero del Tesoro possiede infatti il 100% della proprietà del gruppo FS.
''Vediamo gli allarmi lanciati dalle Regioni'' ha aggiunto Moretti ''dobbiamo capire come sara' la manovra e cosa le Regioni, che sono titolari dei contratti, intendono fare'. E' indubbio che se non ci saranno soldi non ci saranno servizi'' ha concluso il capo di FS ''ma dovrebbero dircelo per tempo perche' ci sono tante cose da regolare, a partire dal lavoro''.
Bravo Ingegnere non c'è male, ottima risposta ! 
Come proposto dai colleghi del Comitato Pendolari Liguri, siamo dell'idea che per riportare in equilibrio il sistema servirebbe ragionare e concentrarsi su alcune questioni. Putroppo però manca la volontà politica o forse le capacità dei nostri politici ad affronate questi temi 
  1. Contratti di servizio non più imposti alle Regioni dal gestore, ma viceversa studiati e messi a punto dalle Regioni in base alle esigenze e alle scelte politiche dell’Ente. Problema della certezza delle risorse: devono giungere in automatico alle Regioni in base a parametri definiti (numero abitanti, conformazione territorio, domanda stimata con metodi scientifici).
  2. Non sarebbe forse il caso di rivedere l’impostazione complessiva del sistema dei trasporti nazionale, riconducendo parte dei proventi dell’AV a sostenere il tpl locale?
  3. Diminuire i costi del tpl senza penalizzare la quantità e qualità del servizio: liberalizzazioni delle aziende e maggiore concorrenza e gestione regionale tramite Authority.
  4. Certificazione dei costi dei servizi di trasporto. Serve maggiore trasparenza e capacità di controllo da parte delle Regioni
  5. Necessità di integrare tutti i sistemi di trasporto pubblico favorendo l'intermodalità tra i servizi ferro e gomma, mediante una adeguata politica di integrazione tariffaria.
  6. Grandi opere: perché non si inizia a migliorare, là dove possibile, le infrastrutture esistenti? A volte si ha l’impressione che quello che interessa non è l’utilità dell’opera, ma la realizzazione dell’opera stessa: senza chiare analisi di costi e benefici si parla spesso di fare opere faraoniche là dove si potrebbero potenziare quelle esistenti. Il tempo passa e poi non si fa nulla, oppure si iniziano opere che durano decenni senza mai arrivare alla fine, perché i soldi sono sempre meno. Intanto l’economia declina e ci si mangia il frutto e il capitale.

mercoledì 14 settembre 2011

Treni speciali per Friuli Doc

Trenitalia e FUC-Ferrovie Udine Cividale intensificheranno i rispettivi servizi ferroviari in occasione di "Friuli Doc".
"Treni straordinari erano già stati predisposti, ancora in via sperimentale, già lo scorso anno - sottolinea l'assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi - ed il positivo riscontro dell'utenza ha indotto la Regione a riproporre nuovamente questi servizi ferroviari supplementari, sempre nell'ottica di una maggior sicurezza". Ulteriori treni straordinari, annuncia l'assessore Riccardi, sono già stati previsti anche per "Pordenonelegge" (14-18 settembre), la "Barcolana" a Trieste (7-9 ottobre) e la "Festa della Zucca" di Venzone (22 e 23 ottobre).
Per la XVII edizione di "Friuli Doc" - da giovedì 15 a domenica 18 settembre - Trenitalia organizzerà dunque da Udine per Sacile e Treviso due treni straordinari con partenze fissate alle 23.02 ed alle 23.59, con arrivi a Sacile rispettivamente alle 23.57 ed alle 0.51. Entrambi i treni fermeranno a Basiliano, Codroipo, Casarsa, Cusano, Pordenone e Fontanafredda, mentre quello delle 23.02 proseguirà anche oltre Sacile, per raggiungere Orsago, Pianzano, Conegliano, Susegana, Spresiano e Lancenigo.
In direzione Nord, dalla notte tra il 15 ed il 16 settembre alla notte tra il 18 e il 19 settembre, sarà invece organizzato un treno in partenza dal capoluogo friulano alle 0.12 ed arrivo a Carnia alle 0.55, con fermate a Tricesimo, Tarcento, Artegna, Gemona e Venzone.
Inoltre, FUC-Ferrovie Udine Cividale proporrà il 16, 17 e 18 settembre tre treni straordinari con la seguente programmazione: Ven.16: partenza da Cividale ore 23.00, partenza da UD ore 23.33; Sab.17: partenza da Cividale ore 01.00, partenza da UD ore 01.33; Dom.18: partenza da Cividale ore 23.00, partenza da UD ore 23.33.

venerdì 9 settembre 2011

Treni soppressi continui disagi: "Adesso diamo noi le multe !"

L’allarme lanciato dal nostro Comitato solo qualche settimana fa, ora è diventato una vera e propria emergenza.
I numeri sono impietosi: soppressioni, scarsa puntualità, servizio integrato Trenitalia-Saf senza alcun coordinamento, a cui si somma un servizio informazioni alla clientela assolutamente inadeguato che crea ulteriore disagio ai viaggiatori.
I passi in avanti fatti nel corso del 2010 sono solo un lontano ricordo, cancellati da una situazione che è man mano degenerata nel corso del 2011 e precipitata durante quest’estate, a cui nessuno riesce a mettere un freno.
Quello che si prospetta ora per i Pendolari è un altro periodo di passione: dopo un’estate nera per soppressioni e ritardi quasi quotidiani, dovuti da fonti ufficiose Trenitalia “alla mancanza di personale disponibile”, 
Tra sabato 3 e lunedì 5 settembre abbiamo rilevato ben 6 soppressioni e 2 pesanti ritardi. Particolarmente grave la situazione registrata la scorsa domenica con ben 4 soppressioni: tutti i passeggeri presenti in stazione si sono visti cancellare i treni senza alcun preavviso. In alcuni casi le corse sono state sostituite con bus, che nel caso più favorevole ha fatto registrare ritardi solo di 30 minuti, con invitabili ripercussioni per chi doveva prendere una coincidenze a Udine.
La fotografia di questa situazione è data dall’episodio di sabato 3 settembre: il treno n. 6029 delle ore 15.51 da Carnia a Udine è stato soppresso e sostituito con autocorsa, partita con oltre 40 minuti di ritardo rispetto all’orario previsto. Ma non è tutto … l’autista del bus una volta raggiunta la stazione di Gemona ha lasciando a piedi i viaggiatori presenti sul piazzale esterno, tirando via dritto !
E’ evidente che siamo alla frutta (!) si continua ad esempio a promuovere progetti di sviluppo del territorio e in particolare della nostra montagna, come quello della Ciclovia Alpe Adria, quando sono assenti i benché minimi servizi di trasporto dedicati, specie nelle giornate festive. Appaiono penose le scene di turisti italiani e stranieri, che a fronte di soppressioni di treni o della mancanza di collegamenti su ferro, sono costretti a caricare le biciclette sui bus, sempre ovviamente se vi sia spazio ! Idem per i treni, dove mancano adeguati spazi dedicati al trasporto di bicilette, nonostante i collegamenti vengano segnalati come treno + bici.
Dal 01.01.2011 ad oggi le soppressioni dei treni lungo la linea Udine-Tarvisio, sono già superiori rispetto a quelle denunciate nel corso di tutto il 2010. Le segnalazioni fatte riguardano solo le soppressioni note e pervenute al Comitato e non tengono conto dei giorni di sciopero (6) o dei giorni in cui la linea è stata chiusa per manutenzione alle infrastrutture. C’è quindi da aspettarsi che i numeri effettivi siano ben peggiori rispetto a quelli in nostro possesso.
In periodi di crisi economica come quelli attuali, con il costo della benzina alle stelle, lo Stato anziché favorire gli spostamenti mediante i mezzi pubblici implementando la quota del TPL, continua a tagliare le risorse e quelle poche disponibili vengono mal gestite.
Per questi motivi il nostro Comitato ha deciso di proclamare una mobilitazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica in ordine alle problematiche del servizio ferroviario regionale. A breve si prevede l’avvio di varie iniziative: la più eclatante sarà “Adesso diamo noi le multe !”,  la quale prevede che siano proprio i Pendolari a vestire virtualmente i panni del “controllore”; muniti di blocchetto, eleveranno al personale di Trenitalia delle “contravvenzioni”, qualora il treno venga soppresso o registri altri gravi disservizi (ritardi pesanti, servizi wc inagibili, sporcizia, porte difettose, mancanza di informazione, ecc.).
Questa particolare forma di protesta – la cui parternità è di alcuni colleghi lombardi del Comitato di San Zenone al Lambro - non intende mancare di rispetto a nessuno, anzi è un modo simpatico per cercare di sdrammatizzare situazioni che sempre più spesso portano tensioni tra Pendolari e addetti FS e al tempo stesso, per far comprendere alle Istituzione la gravità in cui si trova il servizio.

lunedì 5 settembre 2011

Domani 6 settembre sciopero generale dalle 9 alle 17. Possibili disagi nella circolazione dei treni.

Domani si svolgerà lo sciopero generale proclamato dalla CGIL contro le manovre finanziaria del Governo. L’agitazione sindacale riguarderà anche il settore del trasporto pubblico locale.
Cancellazioni o variazioni di corse ferroviarie saranno possibili a partire dalle ore 9 sino alle ore 17.
Ricordiamo che nelle giornate di sciopero Trenitalia assicura servizi minimi di trasporto predisposti a seguito di accordi con le Organizzazioni sindacali, ritenuti idonei dalla Commissione di Garanzia per l'attuazione della Legge n. 146/1990.
Nel trasporto locale, in particolare, sono stati istituiti i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore frequentazione (dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00 dei giorni feriali).
Sono garantiti, inoltre, alcuni treni a lunga percorrenza, nei giorni feriali e nei festivi. A tal fine segnaliamo il link di Trenitalia con l’elenco dei treni garantiti in Regione Friuli Venezia Giulia 

venerdì 2 settembre 2011

Stazione di Udine: lavori & disagi.

Con la fine delle ferie sono ripresi i lavori di riqualificazione della stazione ferroviaria dfi udine e in particolare quelli di restyling delle pensiline poste tra i binari 7 e 8.
Non si consocono ancora i tempi di durata di siffatti lavori, che in un primo momento erano stati previsti per il 2012. E’ evidente perrò che l’intervento di rifacimento della copertura delle pensiline, dell’impianto elettrico nonché l’installazione delle reti antipiccione comporterà un sensibile miglioramento della qualità del servizio, rendendo più accogliente e decorosa l’area della stazione.
Consapevoli delle necessità tecniche legate allo svolgimento dei lavori, i quali comporteranno qualche disagio all’Utenza, chiediamo tuttavia alle Autorità competenti di prestare una certa attenzione alle esigenze dei viaggiatori, atteso che allo stato la banchina dei binari 7 e 8 risulta in grave stato di degrado, come si evince della foto.
Il problema nasce dalla presenza di numerosi volatili che non trovando più “casa” nelle pensiline degli altri binari, già dotati di reti antipiccione, si sono “trasferiti” sulla pensilina 7 e 8.
A fronte di ciò i marciapiedi sono quotidianamente ricoperti da guano e piumaggio dei volatili che nidificano negli interstizi della pensilina, rendendo così pericoloso il passaggio; tutto ciò rende particolarmente precaria la situazione sotto il profilo igienico- sanitario.
Il Comitato ha pertanto segnalato a R.F.I. e alla Direzione Regionale Trenitalia la problematica, sollecitando le rispettive strutture competenti ad attivarsi urgentemente in maniera da rendere agibili i marciapiedi, garantendo una pulizia costante, che non può essere limitata a quella giornaliera.