Cari amici del Comitato,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione una problematica che riguarda i cicloamatori che utilizzano il treno come mezzo di spostamento e in particolare il servizio treno + bici offerto da Trenitalia.
Sono un amante delle due ruote e come tanti altri ciclisti avevo programmato un’escursione lungo la Ciclovia Alpe Adria. Programma: partenza in treno da Gemona del Friuli con destinazione Tarvisio Boscoverde. Il servizio in realtà è usufruibile solo la domenica o nelle giornate festive, atteso che durante la settimana non ci sono treni alla mattina che garantiscono il collegamento con Tarvisio. Il servizio integrato bus della Saf è invece inadatto al trasporto delle bici, oltre che lento appare scomodo in quanto le bici vengono caricate nel vano portabagagli del bus col serio pericolo di danneggiarle o ammaccarle.
Per coloro che intendono pedalare lungo la Ciclovia Alpe Adria non resta quindi che utilizzare il treno festivo R. n. 20896 (ore 9.30 da Gemona), proveniente da Trieste, con arrivo a Tarvisio Boscorverde alle 10.19. Al pomeriggio poi ci sono varie soluzioni per il ritorno da Tarvisio, Pontebba o Carnia ecc.
Avevo previsto la gita per domenica 4 settembre. Il sabato precedente provvedo all’acquisto del biglietto per Tarvisio (€ 5,60) e del relativo ticket portabici (€ 3,50). Domenica mattina primo regalo di Trenitalia: treno soppresso “per mancanza di personale disponibile”; consueta mancanza di informazioni e quindi tutti felici e contenti a casa. Poco male escursione rimandata alla settimana successiva.
Eccoci quindi a domenica 11 settembre. Assieme ad altri 4 compagni di pedalata mi reco in stazione: il treno giunge puntualissimo a Gemona, dove arriva un Minuetto proveniente da Trieste C.le. Da subito capisco che ci sarà da trafficare un po’ visto che il Minuetto è già carico di bici, stipate in ogni dove.
Saliamo e grazie all’aiuto del capotreno (gentilissimo) e di altri due suoi colleghi sistemiamo le bici. Poi a Carnia altri 10-12 pedalatori cercano di far salire le loro bici sul treno. E’ il caos. Per poter sistemare tutte le bici a bordo si sgombra l’intero vano passeggeri in coda al Minuetto, sistemandole praticamente una sopra l'altra, nonostante le due ruote costino non poco (una mtb media parte dai 1.500 euro in su !). Altre invece vengono sistemate nel corridoio centrale: al wc è praticamente impossibile accedervi atteso che un muro di bici ne impedisce l’accesso.
Sul treno ci sono oltre 50 bici: una scena surreale, degna di una foto ricordo ! Il mio gesto non passa inosservato e un ferroviere mi invita a non riprendere … inizia quindi una discussione con i tre ferrovieri presenti, vola qualche parola, ma ognuno alla fine resta della propria opinione. Il capotreno mi spiega che da regolamento non si potrebbe caricare più di 3 bici sul questo tipo di treno, non essendo il Minuetto abilitato al trasporto biciclette. Un altro dipendente FS rincara la dose, dicendomi che “è un piacere del capotreno se sono a bordo, visto che da regolamento non doveva farmi salire e che la situazione è assolutamente a sue rischio e pericolo, rischiando in proprio conseguenze disciplinari in caso di violazione del regolamento”.
Assurdo! Un treno indicato come trasporto biciclette che non può trasportare più di 3 bici, ma soprattutto l’unico treno che in grado di offrire per orari un servizio Bici + Treno lungo la Ciclovia Alpe Adria!
A questo punto mi offendo, visto che Trenitalia non mi fa un “piacere”, bensì deve darmi un servizio a fronte del biglietto che ho pagato! Faccio le mie rimostranze al capotreno, richiedendo di comunicare alla Direzione la situazione, per cercare una soluzione, atteso che al pomeriggio si registrerà il medesimo problema con il ritorno. Il capotreno sempre con educazione e professionalità mi tranquillizza. Meno professionale ed educato è stato un altro ferroviere presente che dopo avermi apostrofato con parole non ripetibili, ha chiosato “ecco il solito rompi c….”. Il ritorno è stato decisamente più decoroso. Una vecchia Ale 801 con un vano in coda dedicato alle bici ha permesso senza grossi problemi il trasporto delle bici. A questo punto mi permetto di fare alcune riflessioni:
1) Come si fa a contrassegnare un treno con servizio bici al seguito quando il mezzo è omologato per il trasporto massimo di sole 3 biciclette?
2) E’ possibile che Trenitalia faccia pagare un ticket di 3,5 euro per un servizio che in realtà non dà? 3) Come si fa a non prevedere durante la stagione estiva almeno 30-50 biciclette sull’unico treno della domenica da TS a Tarvisio?
4) Sotto il profilo turistico è possibile promuovere la Ciclovia Alpe Adria quando non vi sono treni che garantiscano il servizio treno + bici?
5) I nostri politici si rendono conto che servizi del genere rendono il nostro Paese ridicolo agli occhi dei numerosi turisti stranieri che percorrono l’Alpe Adria ed utilizzano il treno per spostarsi?
Nonostante tutto la giornata è stata fantastica: la bellezza della Ciclovia Alpe Adria e dei suoi paesaggi è tale da far passare ogni magone! Un’esperienza certamente da rifare … sperando ovviamente in un altro servizio treno + bici
Andrea
1 commento:
mi e' capitato nella tarvisio udine (festivo) in una Ale 801 che da orario avrebbe il servizio trasporto biciclette, non ce l'aveva....
quindi bicicletta tra i sedili, col minimo intralcio... (per fortuna era solo la mia!)
ma e' questo il servizio??
che senso ha indicare treno con servizio trasporto biciclette se poi piu' di due/tre non si possono trasportare?
almeno la semipilota dei MDVC ne porta un po' di biciclette...
ps e poi sulla linea gemona-sacile c'e' da fidarsi di prendere il minuetto diesel viste le numerosissime cancellazioni e modifiche di percorso?
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