Con questa manovra finanziaria le Regioni non saranno più in grado di garantire più il trasporto pubblico.
Questa è l'amara conclusione nanime dei Governatori delle Regioni Italiane, i quali hanno simbolicamente riconsegnato i contratti del Trasporto Pubblico Locale al Governo a fronte delle proiezioni sulle ricadute concrete della manovra bis.
Questa è l'amara conclusione nanime dei Governatori delle Regioni Italiane, i quali hanno simbolicamente riconsegnato i contratti del Trasporto Pubblico Locale al Governo a fronte delle proiezioni sulle ricadute concrete della manovra bis.
Lo ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della riunione nel corso della quale i Governatori hanno riconsegnato le deleghe del TPL al Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto.
"Chiediamo che il Governo dica chiaramente ai cittadini cosa si taglia: non accettiamo di essere noi i responsabili di tagli cosi’ gravi che ci saranno ai servizi ai cittadini”.
A rincarare la dose ci ha pensato poi il Presidente della Puglia, Nichi Vendola: ''E' un conto molto salato quello che si apprestano a pagare Comuni e Regioni per gli effetti di questa iniqua manovra del Governo Berlusconi che reputo un atto di guerra contro il Paese, contro gli Enti Locali, contro le fasce sociali piu' deboli che avranno meno servizi e molte piu' tasse. Per questo, oggi riconsegneremo nelle mani del Governo, insieme agli altri Presidenti di Regione, i contratti del Trasporto pubblico locale falcidiati dalla manovra del 75%''.
Nel mentre i Comitati dei Pendolari si stanno mobilitando, rilanciando il PATTO NAZIONALE DEI PENDOLARI ►, siglato a Roma nel settembre 2010, e all’unanimità dicono NO! ai tagli alle risorse ed ai servizi.
Esistono le soluzioni al problema del finanziamento del trasporto pubblico locale ed è compito di chi Governa applicarle in maniera da permettere il riequilibrio finanziario del sistema in maniera equa.
Se tagli ci devono essere, allora incomincino dall'alto, tagliando sprechi e spese inutili, riducendo i super stipendi dei manager e funazionari delle FS e delle società di trasporto.
Il mondo della politica, quella vera e non quella degli scandali, deve rendersi conto che così non è più possibile andare avanti. Serve serietà e soprattutto serve ricominciare a LAVORARE !
Si è lasciata carta bianca a determinati personaggi che in pochi anni hanno praticamente ridotto il servizio pubblico ferroviario in un servizio meritevole della migliore "Repubblica delle banane".
L'AD di Ferrovie Mauro Moretti, ci ha stupiti recentemente con un'altra delle sue "perle" , facendo finta di non sapere che se le Regioni non hanno i soldi per pagare l'esoso contratto di servizio imposto a suo tempo proprio da lui, la colpa è del suo principale, ossia del Ministro Tremonti. Il Ministero del Tesoro possiede infatti il 100% della proprietà del gruppo FS.
''Vediamo gli allarmi lanciati dalle Regioni'' ha aggiunto Moretti ''dobbiamo capire come sara' la manovra e cosa le Regioni, che sono titolari dei contratti, intendono fare'. E' indubbio che se non ci saranno soldi non ci saranno servizi'' ha concluso il capo di FS ''ma dovrebbero dircelo per tempo perche' ci sono tante cose da regolare, a partire dal lavoro''.
Bravo Ingegnere non c'è male, ottima risposta !
Bravo Ingegnere non c'è male, ottima risposta !
Come proposto dai colleghi del Comitato Pendolari Liguri, siamo dell'idea che per riportare in equilibrio il sistema servirebbe ragionare e concentrarsi su alcune questioni. Putroppo però manca la volontà politica o forse le capacità dei nostri politici ad affronate questi temi
- Contratti di servizio non più imposti alle Regioni dal gestore, ma viceversa studiati e messi a punto dalle Regioni in base alle esigenze e alle scelte politiche dell’Ente. Problema della certezza delle risorse: devono giungere in automatico alle Regioni in base a parametri definiti (numero abitanti, conformazione territorio, domanda stimata con metodi scientifici).
- Non sarebbe forse il caso di rivedere l’impostazione complessiva del sistema dei trasporti nazionale, riconducendo parte dei proventi dell’AV a sostenere il tpl locale?
- Diminuire i costi del tpl senza penalizzare la quantità e qualità del servizio: liberalizzazioni delle aziende e maggiore concorrenza e gestione regionale tramite Authority.
- Certificazione dei costi dei servizi di trasporto. Serve maggiore trasparenza e capacità di controllo da parte delle Regioni
- Necessità di integrare tutti i sistemi di trasporto pubblico favorendo l'intermodalità tra i servizi ferro e gomma, mediante una adeguata politica di integrazione tariffaria.
- Grandi opere: perché non si inizia a migliorare, là dove possibile, le infrastrutture esistenti? A volte si ha l’impressione che quello che interessa non è l’utilità dell’opera, ma la realizzazione dell’opera stessa: senza chiare analisi di costi e benefici si parla spesso di fare opere faraoniche là dove si potrebbero potenziare quelle esistenti. Il tempo passa e poi non si fa nulla, oppure si iniziano opere che durano decenni senza mai arrivare alla fine, perché i soldi sono sempre meno. Intanto l’economia declina e ci si mangia il frutto e il capitale.
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