Il Comitato ha dato avvio ad una nuova forma di mobilitazione dei Pendolari, denominata "Adesso diamo noi le multe!”, la quale è finalizzata a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alle problematiche del servizio ferroviario regionale.
I Pendolari - seguendo un rigido protocollo di autoregolamento interno ►- vestiranno virtualmente i panni del “controllore” e muniti di blocchetto, eleveranno al personale di Trenitalia delle “contravvenzioni”, qualora rilevino un disservizio (es. ritardi, soppressioni, servizi wc inagibili, sporcizia, porte difettose, mancanza di informazione, ecc.), utilizzando il modello fac-simile allegato.
Nell’ambito di tale iniziativa, abbiamo notificato alla Direzione Regionale Trenitalia e alla Regione FVG la prima “contravvenzione” clicca l'immagine per ingrandire
La segnalazione riguarda il disservizio denunciato domenica 11 settembre da un Utente lungo la tratta Gemona-Tarvisio e in particolare si riferisce al servizio Treno + Bici. ►
Le foto che pubblichiamo dicono più di mille parole …
Il treno (nella specie un Minuetto), contrassegnato come servizio bici al seguito e abilitato al trasporto di 3 bici ha viaggiato con circa 50 biciclette imbarcate ! Per poter sistemare tutte le bici a bordo il personale FS ha dovuto sgombrare un intero vano passeggeri, sistemando i velocipedi uno sopra l'altro! Altri invece sono stati sistemati alla meno peggio nel corridoio centrale, rendendo praticamente inaccessibile l’entrata al wc.
Il regolamento di viaggio tuttavia sembra chiaro: il capotreno dovrebbe impedire l’imbarco delle bici in soprannumero … nonostante l’Utente sia in possesso di regolare biglietto e di ticket supplementare portabici (dal costo di euro 3,5).
Nella sostanza il capotreno nel caso denunciato ha fatto “un piacere” agli utenti, consentendo l’imbarco di tutte le bici, in violazione al regolamento, altre volte invece, addetti Fs più zelanti hanno lasciato a terra i ciclisti !
Ad aggravare la situazione è che il treno in questione (R. n. 20896) risulta l’unico in grado di collegare Trieste e Udine al Tarvisiano durante la mattina delle giornate festive.
Tenuto conto della valenza turistica della Ciclovia Alpe Adria e del numero di ciclisti che usufruiscono il treno per il proprio spostamento con bici al seguito, non possiamo che denunciare la grave situazione esistente, assolutamente inaccettabile.
A tal fine abbiamo invitato Trenitalia e la Regione FVG ad attivarsi immediatamente per ricercare le soluzioni necessarie per procedere ad un significativo miglioramento del servizio. Auspichiamo che Trenitalia sviluppi un’offerta commerciale capace di soddisfare le esigenze dei tanti cicloturisti che si servono del treno e di quelli potenziali - soprattutto stranieri - che potrebbero utilizzarlo.
Diciamo pertanto NO! all’applicazione di un regolamento assurdo che prevede di non imbarcare a bordo gli utenti e le bici in sovrannumero, nonostante risultino muniti di regolare biglietto. E’ inammissibile prevedere la circolazione di un treno omologato al trasporto di sole 3 biciclette, lasciando parimenti al capotreno l’onere di decidere se far salire a bordo le bici o applicare alla lettera il regolamento, lasciando a terra gli utenti!
E di tutta evidenza che le vere responsabilità vanno ricercate altrove, ovvero in chi ha deciso di far circolare quel treno! Sarebbe bene che questi signori si assumessero una volta tanto le proprie responsabilità, visto che sono pagati con le tasse di noi Cittadini e con i biglietti di noi Utenti.
E’ ovvio che per offrire un servizio di qualità volto a favorire lo sviluppo della Ciclovia Alpe Adria e in generale del turismo mediante la pratica del ciclismo, è necessario utilizzare treni con spazi adeguati alle biciclette; tuttavia per evitare di lasciare a terra i cicloturisti, in mancanza di idonei mezzi, si potrebbe prevedere un biglietto con prenotazione obbligatoria per le bici.
Trenitalia e le Istituzioni dovrebbero essere consci che l’offerta di servizi inadeguati come questi, rendono ridicolo il nostro Paese agli occhi dei numerosi turisti stranieri che percorrono l’Alpe Adria ed utilizzano il treno per spostarsi.
Purtroppo per le Istituzioni è divenuto troppo facile ricordarci che siamo in Europa solo quando si tratta di giustificare un aumento di tariffe, a prescindere dalla distanza siderale che divide la qualità dei nostri servizi di trasporto con quella dell’Europa che conta !
Abbiamo pertanto chiesto alla Regione di intraprendere una politica d’investimento intelligente ed accorta, volta a favorire il trasporto delle biciclette sui treni mediante la stipula di accordi ad hoc. Al riguardo interessante risulta l’incentivo concesso dalla Regione Liguria, che nel 2011, ha stipulato con Trenitalia una convenzione che permette agli Utenti di utilizzare gratuitamente del servizio bici al seguito su determinanti treni spot. L’iniziativa del costo di 25.000 euro appare senza dubbio innovativa e certamente un esempio facilmente esportabile anche nella realtà friulana, ricca di percorsi ciclistici di particolare pregio ed interesse.
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