Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 18 aprile 2012

La dura vita del pendolare: una sofferenza continua

Dopo l’esito positivo dell’ultimo incontro con Regione FVG e Trenitalia e dopo aver accertato un netto miglioramento del servizio nel corso delle ultime due settimane, eravamo ottimisti per il futuro, soprattutto in considerazione dello sviluppo del piano di riammodernamento del servizio ferroviario regionale, che avrà culmine all’inizio del 2013 con l’arrivo dei nuovi treni e l’introduzione di un orario cadenzato.
Purtroppo ogni volta che si fa un passo in avanti, “sognando  il servizio del futuro, poi succede qualcosa di negativo, che ci fa ricadere nuovamente “nel dramma”, facendoci tornare subito con i piedi per terra …
L’episodio in questione è dato dalla soppressione del treno R. 6019 Tarvisio-Udine delle ore 6.36 di martedì 17 aprile scorso. Non si conoscono le cause della soppressione del treno, il quale non è stato sostituito da bus, lasciando così a piedi più di un centinaio di persone in attesa nelle stazioni di Tarvisio, Pontebba, Carnia, Venzone, Tarcento e Tricesimo.
Ai pendolari di Gemona e Artegna è andata però meglio, atteso che questi “privilegiati” hanno potuto beneficiare dell’autocorsa SAF n. 705 in partenza da Gemona alle ore 7.25 e diretta a Udine. Il bus in questione è partito già carico di pendolari e ad Artegna ha imbarcato gli ultimi “fortunati” mentre a piedi sono rimasti tutti gli altri utenti in attesa nelle fermate successive.
Fin qui normale amministrazione per un pendolare … se così si può dire, visto che per oltre 50 minuti alcuni utenti hanno viaggiato in piedi e stipati come sardine, ma perlomeno hanno potuto ridurre il disagio dato dalla soppressione del treno.
La situazione sul bus - in base al racconto dei pendolari  - era al limite dell’umano: gente in piedi in ogni spazio e mancanza d’aria. Inevitabile in questi casi che accada quello che normalmente può accadere, ovvero il verificarsi di qualche malore. Una signora infatti non ha retto alla situazione ed è svenuta quando l’autobus stava raggiungendo Udine.
L’autista, al quale non si possono imputare colpe, ha provveduto a prestare immediato soccorso all’utente, fermando l’autobus e facendo prendere aria alla sfortunata passeggera. Nulla di grave per fortuna, salvo registrare l’ennesimo episodio di mala gestio.
La mattinata del 17 è proseguita con l’ulteriore sofferenza dei viaggiatori del treno R. n. 5983 Carnia-Udine delle ore 8.20, visto che il treno ha raggiunto Udine con oltre 20 minuti di ritardo a causa di un guasto a un segnale all’altezza di Tarcento.
Nonostante i progressi fatti, ci vediamo costretti a denunciare questa cronica situazione di disservizio, che origina dalla disorganizzazione di Trenitalia e dalla mancanza di un vero e proprio coordinamento con SAF Autoservizi FVG, la quale non è assolutamente immune da colpe, visto che il servizio lungo la linea Udine-Tarvisio risulta integrato e permette di viaggiare in maniera indistinta su entrambi i vettori con il pagamento di un medesimo titolo di viaggio..
Lo abbiamo già denunciato altre volte, i pendolari non sono merci, ma persone (!), che utilizzano i mezzi pubblici per recarsi a lavoro o per studio, e da Cittadini chiedono solo di essere trattati con dignità e rispetto!
Quella dignità che purtroppo manca invece a certi responsabili di Trenitalia e SAF, i quali sono dei professionisti solo nello “scarico delle responsabilità”, veri maghi nel trincerarsi dietro a regolamenti e normative.
Ci domandiamo dov’erano quei funzionari che dovevano decidere quali soluzioni adottare a fronte della cancellazione del treno R. 6019. Forse, vista l’ora, erano ancora a letto ?
Non vorremmo che la colpa dell’episodio venisse attribuita - come sempre succede - all’ultima ruota del carro, ovvero al povero autista, che in questo caso ha fatto solo quello che poteva fare.
Cari Signori, viviamo un momento difficile, una crisi economica mai vista prima, dove un litro di benzina costa quasi 2 euro, ma al tempo stesso alcuni funzionari sono pagati a peso d’oro … discorso noto e arcinoto purtroppo!
Serve sobrietà e soprattutto serietà; in altri Paesi ci sono Ministri che si dimettono per aver copiato una tesi di laurea, da noi invece quel semplice atto di responsabilità e al tempo stesso di civiltà, dato dalle dimissioni non fa invece mai capolino nella mente di questi pseudo manager. Pseudo perché di manageriale questi non hanno proprio nulla, visto che non sono in grado nemmeno di organizzare una corriera sostitutiva !

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Lunedì 16 cancellate 7 corse sulla Casarsa-Portogruaro...

Martedì 17 cancellate 2 corse sulla Udine-Tarvisio al mattino, ed alla sera un regionale Udine-Trieste è rimasto a piedi a Redipuglia...

Mercoledì 18 un regionale Udine-Venezia è rimasto a piedi a Casarsa...

E Riccardi è tornato a parlare di società mista con Trenitalia, c'è molta coerenza!

Anonimo ha detto...

Concordo su quasi tutto, ma non credo che la Saf abbia grosse colpe, come invece emerge dall'articolo. Mica potranno controllare su "Viaggiatreno" se i convogli partono e, in caso contrario, allestire in fretta e furia le autocorse sostitutive (specie in orari in cui mezzi e personale sono impegnati sulle linee studentesche)...
La corriera delle 7.25 di norma parte da Gemona mezza vuota perchè la gente preferisce il treno. Bisogna anzi ringraziare che c'è, vista la coincidenza di orario col Tarvisio - Udine.
Faccio notare inoltre che in altri casi di improvvisa soppressione sulla linea Trieste - Udine Trenitalia si è rivolta ad altri operatori, non credo ci siano accordi che stabiliscono che tocca a SAF sopperire alle mancanze di Trenitalia. Se mi sbaglio chiedo scusa.
Anyway, forza Comitato, continuate sempre a far sentire la voce di tutti noi pendolari!

Anonimo ha detto...

La situazione è migliorata rispetto alle settimane scorse. Restano episodi di soppressioni.
Sulla Casarsa-Portogruaro forse ritengo che Trenitalia e la regione dovrebbero avere il coraggio di trasformare la linea su gomma visto che la tratta non è lunga e facilmente autosostituibile.
Il problema sono i mezzi vecchi e la manutenzione.
Riccardi credo fa quello che può in questo momento, le minacce son servite per riportare alla quasi normalità ante 2012 un servizio imbarazzante.
La compartecipazione non mi spaventa, anzi, mi garberebbe visto che garantirebbe la presenza della regione nella gestione di un servizio pubblico essenziale.
Non si può tuttavia tralasciare il fatto che il servizio in Friuli è marginale e poco redditivo sotto il profilo imprenditoriale e visti i tempi di ristrettezza economica non si può pretendere che sia sempre pantalone a pagare un servizio non utilizzato.
Non credo che ci sia qualche cavaliere bianco disponibile ad investire in Friuli. Ad oggi nessuno è disponibile, tante parole ma poi di concreto il nulla. Solo Trenitalia (e alle condizioni che conosciamo) è disponibile a gestire il servizio. Non facciamo delle facili illusioni, nessuno verrà con questa situazione, dove la rete è di proprietà alla consorella di Trenitalia!
E’ necessario razionalizzare e ottimizzare il servizio, favorendo l’intermodalità tra ferro e gomma. Purtroppo invece i vari vettori si fanno concorrenza tra loro e se ne fregano di orari cadenzati o di applicare una tariffa integrata valida fra tutti i vettori.
Però tutti succhiano contributi da Regione e Provincie!

Anonimo ha detto...

Non ci resta che sperare in Dio e mettere mano al mitra, lui poi capirà !

Anonimo ha detto...

Facile suggerire di autosostituire le linee altrui, salvo poi fare il finimondo quando salta uno dei propri treni... Come se la Udine-Tarvisio fosse il termometro dell'intera rete regionale.
Perchè credere a tutto ciò che dice Riccardi? I nuovi treni spagnoli non potranno sopperire, per esempio, alla mancanza di macchinista/capotreno (il riferimento a ciò che è successo martedì non è casuale). Non si fa una gara perchè non ci sono aziende interessate? Un gruppo non a caso (ferrovie tedesche) mi pare si siano espresse diversamente : http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2012/03/24/NZ_15_01.html . Credete sul serio che oggi Trenitalia sia sottopagata? Ingenui :-)

Ciao

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

@anonimi vari: invitiamo tutti a firmare i commenti ed evitare toni da piazza che non condividiamo.
@anonimo ultimo commento: ti segnaliamo che il ns. sodalizio è un’associazione, rappresentativa degli iscritti e che il ns. bacino è l’Alto Friuli dove operiamo e siamo radicati e dove è nato un modello virtuoso di dialogo che riteniamo esemplare visti i risultati raggiunti in soli 3 anni. La Udine-Tarvisio non è il fulcro della rete regionale, ma certamente è divenuta grazie alla ns continua opera un laboratorio virtuoso.
Tuttavia anche a livello regionale pensiamo di aver svolto un ottimo lavoro, prestando un servizio totalmente gratuito atteso che grazie all’attività di sensibilizzazione si è portato alla ribalta pubblica il problema ferrovie, questione che sotto il profilo politico è stata sempre snobbata da tutti.
Non fosse per noi, Gemona non avrebbe più la biglietteria, la questione della tariffa integrata SAF sarebbe ancora irrisolta (ti pare poco aver fatto risparmiare circa 80 euro all’anno agli abbonati?), Udine non avrebbe avuto le nuove pensiline (e l’eternit sarebbe ancora lì! Ora mancano le altre 2 pensiline e non molleremo sino a quando i lavori non saranno finiti); senza pensare poi a tutti gli interventi dalle stazioni minori, alle biglietterie self service, agli orari, alle coincidenze alla segnalazioni di ritardi e disservizi vari. Decine di segnalazioni che inviamo ogni anno a Regione, Trenitalia e SAF, grazie alla rete dei ns. rilevatori.
La nostra non è una protesta tout court, e ci sembra che i risultati parlino chiaro. Non siamo distruttivi ma propositivi. Se in altre parti invece – nonostante ci siano migliaia di utenti - non sono in grado nemmeno di organizzarsi in gruppi spontanei e si lamentano solo, purtroppo non ci possiamo fare niente. Da tempo proponiamo la costituzione di una Consulta Regionale degli Utenti che possa essere rappresentativa dei pendolari, magari per singola linea, sulla falsa riga del modello lombardo, il quale è suddiviso per quadranti. Serve però gente motivata che dedichi tempo e studi la materia, ovviamente gratis !
Per questo caro amico anonimo noi non molleremo e cercheremo di difendere il servizio ferroviario presente sul nostro territorio senza paraocchi. Nessun finimondo, anzi … se da altre parti la gente riesce solo a protestare a capo chino, non possiamo farci niente.
Alcuni dicono che “scriviamo bene” e siamo bravi nel farci sentire … Bene significa che siamo sulla strada giusta. Magari diamo fastidio a qualcuno ? Magari agli stessi che dovrebbero decidere e non decidono? Se è così avanti senza paura !

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

@Anonimo:: questione gara di affido del servizio. Non conosciamo la tua identità, quindi non sappiamo quali siano le tue competenze e conoscenze in materia, nonché le tue fonti.
Da profani, che in questi ultimi anni hanno partecipiamo ai Tavoli di Lavori e stretto contatti con l’ambiente Trenitalia e Regione FVG, oltre aver intrattenuto rapporti con gli altri Comitati, non solo regionali, possiamo dirti che se ci basiamo su un articoletto del Piccolo di TS allora siamo tutti più tranquilli e sereni !
L’ingenuo, senza offesa alcuna, sei tu caro amico Anonimo, la carta si fa scrivere in fretta. Alle parole devono seguire dei fatti concreti. Nessun dice che Trenitalia regali il servizio, ma certamente in questo momento non vi è nessun imprenditore in grado di concorrere con FS, essendo l’unica ad aver accesso alla rete a suo piacimento.
Noi non difendiamo Riccardi a spada tratta, forse siamo stati gli unici ad attaccarlo e anche pesantemente in passato per scelte che non condividevamo, ma da persone responsabili riteniamo che il lavoro svolto è stato fino ad oggi sicuramente positivo, nonostante gli alti e i bassi del servizio.
Nessuno prima di Lui aveva approcciato la materia di petto. L’uomo è uno di quelli tosti, uno che decide e si assume le proprie responsabilità, magari anche sbagliando, ma decide però !. Può piacere o non piacer, tuttavia sino ad ora, l’uomo ha mantenuto fede agli impegni assunti è non è cosa da poco per un politico di oggi !
Ti lasciamo con questo quesito: nella ricca e popolosa Lombardia, dove ogni giorno si sposta quasi un milione di persone e dove il servizio ferroviario non è certamente marginale, ma potenzialmente fonte di notevoli utili, perché non ci sono altri gestori ferroviari oltre a Trenitalia e alla compartecipata Le Nord?
In Friuli – regione di 1 milione di abitanti poco più - ci sono invece meno di 20.000 persone che si muovono con il treno, che peraltro viaggia a ritmo di lumaca visto che siamo tagliati fuori dai principali collegamenti nazionali. E tu pensi che in questa situazione di marginalità diffusa ci sia effettivamente un imprenditore in grado di investire risorse proprie in questo particolare momento, caratterizzato da una profonda crisi economica?
Se ci saranno imprenditori intenzionati a lanciarsi nel settore ferroviario probabilmente sceglieranno altri lidi, dove il business è sicuro e il margine di utile è certo. Staremo a vedere l’esito della gara e soprattutto come verrà fatto il bando, di certo però è che i tempi richiederanno sacrifici purtroppo...
La qualità del servizio potrà cambiare solo mutando la mentalità e la cultura del Gestore e del personale: si dovrà passare da un servizio di tipo monopolistico pubblico, dove nessuno risponde delle proprie azioni e le spese vengono coperte da “pantalone”, ad un servizio moderno che trovi il giusto equilibrio tra l’esigenza di essere pubblico e quella legata a far quadrare i conti a bilancio.
E’ impossibile pensare che oggi qualcuno si improvvisi ferroviere, e visto che Trenitalia è l’unica società ferroviaria in Italia non vediamo a breve altre alternative possibili, salvo una probabile società compartecipata con FUC. Montezemolo? Ben venga, ma ci pare interessato all’AV o cmq a rotte medio-lunghe, così pure i tedeschi.

Anonimo ha detto...

La Lombardia ha intrapeso la strada della partnership con Trenitalia per pura convenienza, per salvare le poltrone della controllata regionale...
La gara in Piemonte è saltata per ordini superiori col cambio della giunta regionale (daltronde ormai è evidente che le parti si sono invertite, i liberali sono quelli di sinistra... e io votavo a destra, preciso).
Non ci sono altre imprese ferroviarie forse perchè ci si ostina a non fare le gare? Comunque le dichiarazioni dell'amministratore della filiale italiana delle DB non meritano di essere così sminuite. Ora i tempi sono maturi. Nei prossimi mesi ci sarà la prima gara seria (si spera) in Emilia-Romagna , poi ne riparliamo.
Infine, per essere precisi, il discorso sulla popolazione non centra nulla. Trenitalia ha un listino uguale in tutta Italia, e si fa pagare al netto degli introiti dei biglietti (briciole in confronto). Il bacino del FVG, che comprende anche gli Interregionali per Venezia, non è piccolo come sembra...

Non è mia intenzione offendere il comitato, vorrei solo offrire una diversa versione dei fatti rispetto a ciò che, secondo me, vogliono far credere agli utenti.

Anonimo ha detto...

Dimenticavo, i due treni rimasti a piedi martedì e mercoledì non erano con le odiate vecchie elettromotrici, bensì con le moderne locomotive E464...

Anonimo ha detto...

Il RV 2851 rimasto a Casarsa mercoledì era un TAF del Veneto...

Andrea Palese ha detto...

Cari amici,
invito anch’io tutti gli anonimi a firmarsi e soprattutto scrivere con toni civili. Avere il coraggio di sottoscrivere i propri pensieri non richiede nulla di che, salvo un pizzico di civiltà!
Sono uno dei fondatori di qs Comitato, chi mi conosce sa che sono almeno 10 anni che mi batto per un servizio ferroviario migliore. Non sono un esperto della materia, ma un semplice appassionato; purtroppo però alcuni meccanismi in qs anni li ho capiti molto bene e comprendo certi meccanismi.
Gli ultimi commenti mi hanno un po’ lasciato basito. Col gruppo del Comitato ci confrontiamo quotidianamente sui temi dei pendolari, ricercando soluzioni o suggerimenti ai problemi quotidiani.
A volte non capisco come non si riesca a risolvere semplici criticità, quale ad esempio l’informazione a bordo treno, dove è inconcepibile assistere a certe scene di capitreno muti! Fare un annuncio, informando l’arrivo in stazione o del ritardo, ancor meglio garantire una coincidenza, dovrebbe rientrare tra le mansioni ordinarie dei capitreno, invece pare proprio di no.
Assistiamo a capitreno diligentissimi, ad altri assolutamente menefreghisti che si sbattono di tutto e tutti. Perché ? E indubbiamente una questione di persone, perché qui il materiale rotabile non c’entra nulla, semmai la qualità del materiale umano è in discussione!
In altre realt lavorative questi sgnori farebbero le valige, qui invece si tollera ... Poche settimane fa siamo stati vicini al punto di non ritorno del servizio, ma qualcuno ancora non lo ha capito, anzi pensa ancora di vivere nel mondo delle fiabe...
Ho la sensazione che spesso i blog dei Pendolari vengano “spiati” da certi “addetti ai lavori” (responsabili o dipendenti di Trenitalia, sindacalisti, politici ecc.). Forse diamo fastidio? Scriviamo troppo bene e siamo troppo bravi nel farci sentire ? Se così fosse, è chiaro che più che leggere o controllare quello che scriviamo o pensiamo sarebbe opportuno che questi Signori si impegnassero con maggior dedizione nel loro lavoro, garantendoci un servizio migliore !

Andrea Palese ha detto...

@Anonimo: la questione della manutenzione dei Minuetti o dei treni più moderni è già stata sollevata da mesi. Ormai le ferrovie sono un campo di battaglia, dove è facile sparare, ma dove nessuno sembra in grado di decidere. Io personalmente stimo la nuova Direttrice Regionale di Trenitalia, un po’ meno alcuni suoi collaboratori, i quali dimostrano ogni giorno i loro limiti e le inefficienze.
Forse taluni non hanno capito che i tempi sono cambiati e la coperta è diventata corta; se la situazione continuerà così i tagli saranno inevitabili e l’aumento delle tariffe sarà solo un atto scontato, a prescindere dall’arrivo dei treni nuovi.
I numeri devono tornare, ormai “pantalone” non paga più come prima ! Se il servizio in Friuli costa oltre 30 milioni di euro all’anno (a carico della fiscalità generale), ed è utilizzato solo da 20.000 persone, significa che la Regione FVG spende 1.500 euro all’anno per ogni utente … e gli utenti quanto pagano per sostenere questo servizio ? Il 30% circa. Conti alla mano il 70% dei costi è sostenuto dalla fiscalità generale e solo il 30% deriva dalla vendita dei biglietti.
I numeri sono impietosi. La verità è che siamo una regione marginale tagliata fuori da tutto, dove i collegamenti sono ancora più lenti di 30 anni fa.
La gestione attuale è figlia di decenni, se non più, di nulla, dove tutti ci sguazzavano, a partire come al solito dai dirigenti strapagati fin fino all’ultimo dipendente FS. Il ferroviere (e c’è n’erano tanti) era uno statale un po’ privilegiato rispetto ad altre categorie di lavoratori. Così voleva la politica, con la benedizione dei Sindacati. Vi ricordate quando in ogni stazione c’erano 2 o più ferrovieri, magari più impegnati nelle attività extra lavorative … ricordate le pensioni baby, i biglietti gratis, i vari benefit, le retribuzioni o le pensioni un po’ più ricche rispetto alla media, ecc. Insomma la solita storia dell’Italietta. Niente di scandaloso.
I tempi ora sono cambiati, la crisi economica è tale che di necessità bisogna fare virtù, e chi non è abituato a questo nuovo regime, ovviamente si ribella o si lamenta e magari sciopera!
Io sono un ottimista abituato a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, per questo è necessario reagire e non piangersi addosso, lottare per migliorare, mettendoci impegno, professionalità e soprattutto cuore.
Come scritto sopra non ci si inventa dall’oggi al domani ferrovieri e in Italia la Ferrovia è Trenitalia. Ben vengano le gare, ma non illudiamoci tanto. I tedeschi non verranno certamente gratis, Montezemolo idem. Forse basterebbe metterci un po’ di buon senso e di impegno in più ora per migliorare quello che già abbiamo.
Andare di male in peggio è un’eventualità, spero però che tutti, ferrovieri, utenti e politici capiscano che è necessario cambiare rotta al più presto, altrimenti il punto di non ritorno sarà facile oltrepassarlo.
Evitiamo di parlare e si cerchi di lavorare per un futuro migliore !