Oggi alle ore 17.30 presso la sede di Udine della regione dovrebbe riunirsi il Tavolo di Lavoro tra Regione FVG, Trenitalia e Comitati dei Pendolari, avente all’ordine del giorno la discussione e la presentazione del nuovo orario cadenzato che entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre.
I Comitati - uniti e coesi – per la prima volta dopo tanti anni diserteranno il tavolo per protesta.
La decisione è stata assunta per protestare contro il metodo di lavoro adottato Regione e Trenitalia nella formazione dei nuovi orari ferroviari.
Di seguito pubblichiamo il comunicato dei Comitati Pendolari che illustra le ragioni del nostro disappunto e le nostre proposte.
Buona lettura !
Buona lettura !
I Comitati dei Pendolari regionali (Comitato Pendolari spontaneo FVG, Comitato Pendolari Alto Friuli, Comitato Nodo di Udine e Comitato per la Ferrovia Gemona-Sacile) hanno deciso di NON PARTECIPARE all’incontro convocato per il 28 novembre presso la sede di Udine della Regione, avente ad oggetto il nuovo orario cadenzato, disertando per la prima volta una sessione del Tavolo di Lavoro.
I Comitati DISSENTONO dal metodo di lavoro adottato da Regione FVG e Trenitalia in ordine alla programmazione del nuovo orario cadenzato, che entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre e che inciderà sulle abitudini di oltre 25.000 pendolari friulani.
L’assenza dei Comitati dei Pendolari al Tavolo di Lavoro non deve essere interpretata come un rifiuto al confronto, ma una precisa richiesta alla Regione a modificare l’approccio, affinché sia costituito un vero e proprio PERCORSO PARTECIPATIVO con i Comitati, che da anni sono attivi per il miglioramento qualitativo del servizio ferroviario regionale.
Il Tavolo di Lavoro, costituito da alcuni anni, è sempre stata la sede del confronto tra Regione FVG, rappresentanti degli Utenti e Trenitalia: un confronto che in futuro auspichiamo permetterà ai Comitati di essere effettiva parte attiva e non “MERI SPETTATORI” dinanzi a scelte “calate dall’alto”.
Lo stesso contratto di servizio Trenitalia-Regione FVG prevede espressamente all’Art. 15 comma 7 che “per la valutazione dei servizi ferroviari resi ed il miglioramento qualitativo dell’offerta dei servizi stessi, la regione si avvale del contributo dell’utenza e in particolare di quella pendolare”.
Rammentiamo che in altre regioni il Tavolo di Lavoro è stato istituzionalizzato, assumendo la denominazione di Osservatorio in Piemonte o di Consulta in Lombardia; in Emilia Romagna da oltre dieci anni opera il Crufer, organismo istituito con legge regionale.
Da anni chiediamo di creare un Tavolo di Lavoro Permanente, riconosciuto dalle Istituzioni competenti in materia di TPL, che possa garantire un CONFRONTO PARITARIO tra i rappresentanti dei pendolari, la Regione, Trenitalia e gli altri gestori.
Non vogliamo imporre le nostre ragioni, bensì chiediamo di essere CONSULTATI PREVIAMENTE e non di essere convocati a decisioni già prese o a seguito delle lamentele pubblicate sui giornali…
Rileviamo che nel corso delle ultime sessioni il Tavolo di Lavoro si è tenuto senza la presenza DELL’ORGANO POLITICO–ESECUTIVO della Regione e si è limitato ad un incontro tra i rappresentanti degli utenti e i funzionari, i quali non sempre sono stati in grado di fornire risposte, che dovevano essere anche politiche (es. tariffe, investimenti, rapporti con il Gestore).
La redazione del nuovo orario cadenzato, avvenuta senza un confronto con l’utenza, non può che essere DISAPPROVATA, atteso che il nuovo orario comporterà significative modifiche, con spostamento di treni o persino l’eliminazione di alcune fermate di stazione.
Consapevoli che questo non è l'ORARIO CADENZATO del FVG, bensì quello imposto dal VENETO, che ha riflessi anche per il FVG per le linee che vi hanno origine e destinazione, riteniamo fosse tuttavia necessario ed auspicabile da parte della Regione un approfondimento più serio e partecipato con l’utenza attraverso i loro Comitati.
Si poteva fare prima e soprattutto meglio invece si è privilegiata ancora una volta la logica “del fare senza chiedere” e ora si chiede magari di condividere questo lavoro...
Poiché gli orari sono ormai definiti senza possibilità di modifiche, riteniamo inutile confrontarci con la Regione e Trenitalia.
Evidenziano che i nuovi orari regionali sono già stati pubblicati da almeno due settimane sul sito di Deutsch Bahn (http://www.bahn.com/i/view/ITA/it), mentre Trenitalia dovrebbe pubblicare on line gli orari il 28 novembre (giorno della convocazione dell’incontro !!!).
Le DB assicurano da sempre la diffusione completa dell’orario con mesi di anticipo, per consentire la programmazione dei viaggiatori, ottemperando ai loro obblighi contrattuali, dimostrando le loro capacità promozionali e commerciali del treno.
Poiché l’informazione degli orari è un elemento fondamentale del servizio, PRETENDIAMO che Regione FVG e Trenitalia si attivino da subito per informare gli utenti dell’entrata in vigore del nuovo orario, attraverso tutti i mezzi di comunicazione disponibili (dagli avvisi a bordo treno, a quelli on line, potenziando l’informazione in stazione e anche mediante una pubblicazione ad hoc degli orari sui maggiori quotidiani locali).
Diversamente vi è il rischio che il 15 o 16 dicembre molti ignari utenti perderanno il treno o resteranno bloccati in stazione, perché il treno non fermerà più!
Da una prima sommaria lettura degli orari pubblicati sul sito di DB, emerge la nostra preoccupazione rispettivamente in ordine :
- un aumento dei tempi di attesa per i pendolari che transitano per Udine (es. utenti Pordenone-Gorizia o Gemona-Trieste). Il nuovo orario sembra progettato considerando Udine come origine e termine di molti spostamenti, però sono moltissimi i viaggiatori che vi transitano; proprio i collegamenti principali sono stati gravemente peggiorati. Due esempi perspicui: in luogo del treno 2824/2825, il nuovo treno in fascia oraria analoga sosterà ben dodici minuti a Udine e giungerà a Gorizia undici minuti più tardi e a Trieste ben diciotto minuti più tardi; il treno RV da Udine per Venezia, che prima partiva alle 6.27 (poi 6.23), arriverà a Venezia circa mezz’ora dopo e nella medesima fascia oraria non vi sono soluzioni con regionali veloci. Inoltre l’impostazione dell’orario regionale evidenzia pessime coincidenze con i treni da e per Carnia, atteso che i treni da Trieste via Gorizia giungeranno a Udine al minuto 04 o al minuto 48, i treni per Carnia partiranno al minuto 35! In senso opposto anche peggio: si giunge al minuto 25 a Udine e si può proseguire per Gorizia-Trieste al minuto 12 o 56. Attese di almeno mezz’ora che vanificano qualsiasi cadenzamento e appaiono francamente insensate;
- disagi per la soppressione delle fermate di Capriva, Mossa, Muzzana e Palazzolo dello Stella, nonchè di quasi tutte le fermate della linea Udine-Cervignano eccetto Palmanova. Capriva e Mossa in particolare sono stazioni recentemente ristrutturate, che movimentano ogni giorno qualche decina di studenti e pendolari (si noti che i monitoraggi, se effettuati, non possono essere stati attendibili, atteso che non vi sono titoli di viaggio elettronici e che i treni giungono alle fermate non di rado in anticipo, quindi quando il capotreno effettua la partenza sono già usciti dall’area di stazione e non vengono rilevati). Il vantaggio conseguito dalla loro soppressione in termini di tempo è di appena 4 minuti. Le tracce orarie sono peraltro ancora “larghe”, addirittura sono state allargate fra Trieste e Gorizia e di fatto consentirebbero il mantenimento delle fermate di Mossa e Capriva pur con la (minuscola) riduzione dei tempi di percorrenza operata. Non si chiede il mantenimento di una ferrovia per collegare solo centri minori, ma dove esiste una ferrovia da città a città, come la Udine - Trieste che attraversa il centro dei paesi, è assurdo non avvalersene e dover, magari, inserire nuovi bus di linea per garantire un minimo di mobilità, peraltro assai più scomoda;
- la mancata risoluzione dei vuoti d'orario di metà mattina, anche in fasce importanti; ad es. Udine- Gorizia-Trieste dalle 7.42 alle 8.56 e Trieste-Gorizia-Udine dalle 7.26 alle 8.56. In proposito è stato finalmente inserito un nuovo treno alle 8.08 da Udine per Trieste ma via Cervignano, mentre istradarlo via Gorizia avrebbe senz’altro soddisfatto un numero ben maggiore di utenti, servendo anche Cormons, Gorizia e Sagrado invece che Palmanova (le composizioni ormai reversibili garantiscono la facile inversione a Udine anche se si tratta di treni provenienti da Tarvisio e comunque per il nuovo “cadenzamento” della linea 15 sono previsti ben nove minuti di sosta a Udine, talvolta tredici: c’è tutto il tempo per l’inversione e l’istradamento via Gorizia di qualche corsa). Non è stata poi risolta la questione dell’anacronistica e ormai inaccettabile interruzione programmata di orario fra le 9.30 e le 12.00 circa, quindi anche il cadenzamento del Veneto risulta in realtà assai poco convincente e pieno di lacune. Un cadenzamento è tale solo se accompagnato ad una degna frequenza, non basta ricalcare un modello di orario su più corse… anzi, può diventare un’inutile rigidità nella programmazione;
- il mancato coordinamento per i treni via Udine, con i servizi nazionali principali da Mestre e con i servizi delle linee regionali venete; molto grave, in tal senso, oltre al permanere delle lunghissime attese a Mestre per la prosecuzione, anche l’eliminazione delle ultime partenze serali da Mestre verso Trieste e Udine. Infatti in tal modo si vanificheranno i vantaggi dell’Alta Velocità sulla rete nazionale, atteso che si dovrà partire molto prima (ad esempio da Roma) per trovare coincidenza a Mestre per Udine e Trieste, il che vuol dire allontanare ulteriormente - e inequivocabilmente - il Friuli Venezia Giulia dal resto d’Italia. Gli attuali treni 2474 e 2219, ad esempio, sono tutt’altro che vuoti nonostante l’orario tardo. Se si voleva eliminare un collegamento a fini di razionalizzazione, occorreva mantenere comunque la possibilità di prosecuzione a Mestre con l’ultimo treno proveniente da Roma e Milano (il cadenzamento, per l’ultima corsa serale, può tranquillamente non essere rispettato come avviene quasi ovunque). Inoltre, restano spesso pessimi i collegamenti con le linee del Cadore a Conegliano (forte traffico studentesco verso Trieste) e, a Treviso, per Castelfranco-Vicenza.
- Lungo la linea Udine-Tarvisio, dove vige l’integrazione Trenitalia-Saf, si è persa l’occasione per realizzare l’effettiva integrazione modale tra il servizio su gomma e quello su ferro, integrazione oggi ferma solo alla mera tariffa, con la conseguenza che la Montagna sarà ancora più isolata.
In definitiva il nuovo orario appare tutt’altro che un vero cadenzamento (che necessita dei requisiti di frequenza e capillarità), le linee sono completamente scollegate fra loro (il concetto di “rete”, anche con i servizi su gomma, è ben lungi dall’essere realizzato) e soprattutto evidenzia un’assurda penalizzazione di molti centri minori, laddove invece il cadenzamento dovrebbe migliorare l’offerta per tutti e non ottenere vantaggi davvero risibili a prezzo di tagli sulle spalle dell’utenza (si pensi, ad esempio, che in Trentino il cadenzamento della Valsugana si è accompagnato alla riapertura di molte stazioni minori).
La politica evidenziata appare non condivisibile, in quanto non solo non sposta utenza verso il mezzo pubblico, ma obbligherà molti a non servirsene più.
Tutto ciò appare inaccettabile, a maggior ragione in una Regione autonoma
Non contestiamo in toto il nuovo orario cadenzato, il quale andrà studiato e vagliato con attenzione tenendo conto delle esigenze e dei target degli utenti. Alcuni pendolari che fanno riferimento a Udine troveranno senz’altro miglioramenti, ma per molti altri (la maggior parte) la situazione evidenzia troppe soste lunghe inutili (proprio a Udine) e troppe coincidenze superiori ai trenta minuti, ovvero inesistenti.
Le criticità evidenziate in questi anni permangono tutte; ci si augura, peraltro, che le composizioni dei treni siano adeguate al flusso di viaggiatori.
A parziale compensazione delle numerose fasce senza treni regionali (si pensi, ad esempio, al fatto che dalle 19.53 alle 22.53 non vi sono treni Venezia - Trieste) sarebbe opportuno ammettere gli abbonati nelle tratte FVG di treni nazionali (ES e IC), in quanto comunque finanziati dalla nostra Regione e non sempre pieni nelle tratte regionali.
Per tutti questi motivi riteniamo,
ESTREMAMENTE TARDIVA
la convocazione del Tavolo di Lavoro da parte della Regione per discutere e condividere questi orari; osserviamo che in tutti questi mesi nessuno dei Comitati è stato previamente consultato, collaborazione, che peraltro non è mai stata negata.
A tutto ciò, si aggiungono anche le mancate risposte in ordine a importanti criticità denunciate da tempo: come ad esempio la questione della Gemona-Sacile, che attende una risposta da agosto, oppure ai quesiti posti in ordine all’aumento delle tariffe 2014, alla quantificazione delle penali contrattuali 2012, o alla soluzione del problema delle biglietterie automatiche e con operatore lungo la linea Udine-Tarvisio. Tutte questioni ancora senza una risposta ufficiale.
I Comitati in qualità di Cittadini-Utenti, che utilizzano virtuosamente questo servizio pubblico, chiedono di essere rispettati ed ascoltati dalle Istituzioni, in primis dalla Regione.
Siamo disponibili al confronto costruttivo e partecipato in seno al Tavolo di Lavoro con la Regione e Trenitalia, purché sia tale e non unilaterale.
A tal fine chiediamo di modificare il metodo di lavoro adottato, affinché i Comitati dei Pendolari siano parte attiva e non meri spettatori; inoltre riteniamo irrinunciabile per il miglior funzionamento del Tavolo di Lavoro la presenza di un rappresentante dell’organo politico della Regione, l’unico in grado di garantire risposte in ordine all’indirizzo di governo e alle scelte in materia di TPL
R
Ringraziando per l’attenzione porgiamo i nostri più distinti saluti.
Udine, 27 novembre 2013
Comitato Pendolari spontaneo FVG
Comitato Pendolari Alto Friuli
Comitato Nodo di Udine
Comitato per la Ferrovia Gemona-Sacile