Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 20 novembre 2013

Il perché ci opponiamo al progetto del Comitato Anti Treno di Laipacco

Di seguito pubblichiamo il testo del documento  consegnato ai referenti del Comitato Anti Treno durante l’incontro di ieri sera svolto a Udine.
All’incontro erano rappresentati tutti i Comitati Pendolari regionali, i quali con serenità e pacatezza hanno illustrato le ragioni del loro NO ! al folle progetto che vuole eliminare la tratta Bv. Vat-Udine e che vede il treno come un mezzo che divide. 
Da sempre la ferrovia è sinonimo di sviluppo economico e di mobilità sostenibile. E’ assurdo che qualcuno per il proprio interesse personale chieda in maniera egocentrica l’eliminazione di una tratta ferroviaria che esiste dal 1886, ben prima che si edificassero le case ! 
Invitiamo a leggere con attenzione il comunicato, condiviso anche da autorevoli esperti in materia, come l’ing. Carollo. 
Senza polemizzare ci pare insostenibile ogni posizione pseudo ecologista del Comitato Anti Treno sostenuta peraltro da esponenti di Legambiente Udine: quando si arriva ad affermare che il treno genera polveri sottili crediamo che ogni commento diventi inutile, perchè si è ben oltre il ridicolo! 
Buona lettura 

Perché i Comitati Pendolari del Friuli Venezia Giulia rigettano le posizioni del Comitato Antitreno:
1. Congiuntura economica: dare ordine alle priorità 
2. Soluzioni più economiche 
3. Paranoie ambientaliste 
4. Fattore Nimby 
5. Ferrovia è una rete: unisce, non divide 
Come ben esposto dal Signor Luigi Bianchi, ex dirigente FS ora in pensione, l’opzione di eliminare definitivamente la tratta di ferrovia che unisce la stazione di Udine fino a Bivio Vat è antieconomica. RFI, per completare l’opera di circonvallazione ha proposto un preventivo di circa 80 milioni di €, garantendo quindi il transito di tutti i treni, regionali e merci sulla linea esterna che da Udine Parco, con una lunga deviata esce dalla città per congiungersi dopo Vat alla ferrovia Pontebbana. 
Al momento attuale 80 milioni di € corrispondono più o meno ai soldi che servirebbero per il raddoppio della linea a binario unico tra Udine e Palmanova, opera strategica per diversi motivi: 
- Potenziamento dello Scalo di Cervignano e realizzazione del corridoio UE Baltico Adriatico 
- Velocizzazione dei treni regionali per i pendolari sulla tratta Tarvisio – Trieste 
- Collegamento veloce per la futura fermata Ronchi Aeroporto 
Scialacquare questi denari pubblici per le esigenze di un migliaio di cittadini, che hanno firmato una petizione senza probabilmente conoscere tutte le questioni che sottostanno ad una scelta proposta da una minoranza esigua di cittadini del territorio regionale è una pura follia. 
La soluzione più economica, se si volesse, sarebbe quella di realizzare quella linea di trincea tra Vat e Udine che consentirebbe di rimuovere in un sol colpo i cinque passaggi a livello, interrare la linea, fluidificando il traffico automobilistico cittadino e garantendo un transito più veloce e sicuro dei treni. 
Quest’opera doveva infatti essere già realizzata negli anni Novanta, quando i soldi c’erano… 
Ora invece questo comitato di cittadini, di cui probabilmente solo un numero ristrettissimo ha cognizione di causa o utilizza una ferrovia con una certa frequenza, vorrebbe spendere questi denari per chiudere per sempre la linea in questione e deviare tutto sulla linea di circonvallazione. 
Sostiene inoltre, questo comitato, che la ferrovia è una frattura che separa la parte orientale della città di Udine, isolandola. 
Noi siamo pendolari, assieme sommiamo all’incirca 500.000 km treno percorsi in 10 anni: vogliamo, solo per citare un esempio banale, calcolare quanto smog è stato risparmiato alla comunità? 
La linea ferroviaria percorsa attualmente dai treni regionali tra Tarvisio, Udine e Trieste consente di raggiungere per non pochi pendolari il capoluogo di regione in circa 2 ore e 10 minuti. Pur essendo d’accordo sullo spostamento dei treni merci sulla linea di cintura, non comprendiamo i motivi per i quali 22 treni giorno feriali dovrebbero impiegare 5-6 minuti in più per entrare in stazione da Udine Parco e passare il fascio di binari della stazione per posizionarsi nei binari 7-8 per proseguire verso Palmanova, Cervignano, Monfalcone, Trieste. Una perdita di 8-10’ incomprensibile e dannosa per chi come noi utilizza il treno come il pane e vuole ridurre i tempi di percorrenza
Oppure come cittadini preferite avere più gente sulla SS13? 
Ci sono misure ancora più economiche che possono essere intraprese dal gestore della rete ferroviaria: utilizzare sistemi ancora più avanzati per ridurre il tempo di chiusura dei PL, applicare all’infrastruttura dei sistemi di riduzione dei rumori. Molte sono le scelte applicabili per pesare meno sui centri abitati, ma guai a pensare che una ferrovia è un disagio per i cittadini. A meno che non si abbia una visione “udinecentrica” e "immobiliar patrimoniale", per la quale tutto ciò che disturba il proprio orticello va cancellato a colpi di petizioni molto poco chiare. 
La ferrovia Pontebbana costata oltre 1.000 miliardi di lire e inaugurata a dicembre del 2000 fa parte di un corridoio europeo di enorme importanza per la nostra regione, in grado di far transitare oltre 220 treni al giorno. 
La linea risulta strategica in quanto collega città europee come Salisburgo, Vienna, Monaco, Varsavia, Hannover, Amburgo mentre la visione sopra citata è davvero limitata perché non considera tutti gli elementi per assumere una decisione equilibrata che possa contemperare gli interessi di chi utilizza il treno e quella dei residenti.. 
La critica ambientalista sfiora poi il ridicolo. Polveri sollevate, rischio dei carri cisterna, velocità dei treni… Ma dove vivete? Vogliamo parlare di Viale Trieste? Dello smog, del rischio per i ciclisti, dei fumi derivati dai nostri riscaldamenti? 
Portare i treni merci sulla linea di cintura è logico perché consente di ridurre decisamente il numero di treni giorno che transitano tra Vat e Udine, ma non si venga a criticare questo mezzo di trasporto con assurde tesi ecologiste perché l’ipocrisia non è il nostro pane quotidiano. 
I comitati dei pendolari regionali del FVG si opporranno quindi a tutte le iniziative volte a eliminare la linea ferroviaria tra Vat e Udine per i motivi sopra citati per quanto riguarda il servizio ferroviario del trasporto pubblico locale.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Questi del comitato anti treno sono dei folli, egoisti che pensano solo a migliorare la loro situazione immobiliare.
Mi domando ma perché si lamentano ora del passaggio dei treni ? Lì la ferrovia è sempre esistita prima delle case. Perché ora la protesta e non due o cinque o dieci anni fa ?
Non è che sia solo tutta una montatura politica per far fare bella figura a qualche onorevole udinese ?
Io abito sulla SS13, utilizzando il medesimo metro del comitato potrei pretendere che la statale venga portata sul Tagliamento così non sento più passare i camion!
Marco

Anonimo ha detto...

il vero dramma non sono questi del Comitato, ma i politici che gli vanno dietro ...

Alessandra T ha detto...

Una vicenda brutta che racconta brutte cose della nostra classe politica e della miopia delle persone.

Noi pendolari - con la nostra organizzazione di vita (sveglia presto, attese, tempi morti, ...) contribuiamo alla salubrità della città!!

Grazie di ciò che fate.

Anonimo ha detto...

Oggi sul giornale "Quotidiano" c'è una lettera di un giovane che afferma di aver acquistato casa in via Liguria a Udine e contesta i pendolari invitandoli a vivere solo una notte in quella casa che a suo dire è invivibile per la rumorosità dei treni.
Mi domando ma la gente quanto idiota è ? Hai comprato casa lì non sapevi che li passa il treno ? Ti hanno costretto con la pistola a prenderla li ? E soprattutto quanto hai pagato quella casa fronte ferrovia ? Fatevi una ragione residenti brontoloni di Udine-Laipacco, avete comprato per un bianco e un nero i terreni edificato case a ridosso dei binari e ora pretendete anche di aver ragione ?
Giulio

Lucio ha detto...

come ha già scritto marco io vorrei che nella mia via non transitassero camion e corriere ...
ridicoli proprio questi del comitato anti treno, sarebbe interessante capire chi li capeggia veramente
Lucio

Andrea ha detto...

Ho partecipato insieme al Presidente del Comitato, Giorgio Picco e agli altri amici degli altri Comitati regionali alla riunione del Comitato Anti Treno.
Tralascio ogni commento di colore sulla vicenda, ma credo che la nostra partecipazione li abbia spiazzati, visto che non aspettavano la nostra presenza.
Di cose di concreto non ne ho udite, ho sentito solo proposte di fare banchetti, petizioni, mostre o marce in piazza ... manca un vero e proprio studio di fattibilità su ciò che il Comitato Anti Treno chiede, premesso dche già quando un gruppo si definisce "Anti", denota una certa limitatezza mentale ...
Il confronto deve essere concreto, costruttivo e non ideologico; purtroppo a mio parere qui siamo difronte a integralisti a cui non interessa altro che il proprio orticello. Sarà quindi difficile confrontarci con serietà e serenità.
Difficile parlare con chi, peraltro responsabile di Legambiente, asserisce che il treno inquina a fronte delle polveri sottili che emette ... vabbè si vede che Legambiente preferisce il traffico su gomma a quello su ferro !
Impossibile poi scendere al livello di chi avanza studi scientifici in base ai quali i bambini che vivono vicino alla ferrovia avrebbero difficoltà a scuola o relazionali ...
Assurdo poi chi obietta che la qualità della vita in quella zona è bassa a causa del passaggio dei treni.
Condivido il commento di @Marco in ordine alla visone immobiliar-patrimoniale di questi signori che sapevano benissimo che lì c'era la ferrovia quando hanno costruito o comprato le case.
Noi non trasformeremo questa vicenda in una guerra fra poveri, ma la politica regionale deve assumersi la responsabilità di perseguire l'interesse della collettività e non solo di uno sparuto gruppo di cittadini udinese a danno di chi utilizza in maniera virtuosa il treno in alternativa dell'auto.
Andrea Palese

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea,
nel manifestarti la mia stima nei tuoi confronti e del Comitato, condivido quanto da te scritto.
Conoscendoti so che agisci nell'interesse della gente che utilizza il treno perché sei un utente e quindi capisci le problematiche quotidiane di noi pendolari.
Chi utilizza la ferrovia chiede solo: un treno pulito, che parta e arriva agli orari programmati e che costi meno dell'auto...
Invece chi utilizza il treno è visto come uno sfigato, e in questi caso come un rompiscatole perchè la ferrovia passa vicino alle casette di qualcuno !
E' talmente chiaro che la protesta di questi udinesi sia così assurda, che rasentiamo il ridicolo. Il clamore mediatico poi della vicenda poi ... cmq si vede che i giornali non hanno null'altro da scrivere, se non sponsorizzare progetti assurdi e opere inutili da 80 milioni di euro, passandole come interventi pseudo ambientalisti o rivolti alla sicurezza dei cittadini.
Gli idioti esistono ovunque e esisteranno sempre, probabilmente in alcune zone la percentuale è più alta di altre, ma quello che fa più incazzare sono i politici che spalleggiano questa folle protesta.
Per cosa poi? Per farsi belli sui giornali o conquistare una poltrona ? Per restituire un favore elettorale ?
Può essere tutto, tranne una cosa il buon senso
Fate bene quindi a contrattaccare; la gente, quella seria (a a Udine è la maggioranza), ha già capito che questa protesta è una farsa strumentalizzata da un consigliere comunale di maggioranza, che grazie a questa compagna mediatica si è fatto la sua bella campagna elettorale in aprile. Mi auguro che gli onorevoli udinesi (Coppola e Malisani) e l'assessore udinese Santoro, vicini alla giunta Honsell, abbiano il buon senso di capire l'importanza delle ragioni dei pendolari, altrimenti la prossima tornata elettorale è bene che si preparino al peggio, ovvero a lavorare !
Mauro - pendolare e cittadino infastidito