Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 30 aprile 2013

Quale futuro per il trasporto ferroviario: ecco le idee della Governatrice Serracchiani.

Le elezioni regionali hanno sancito la vittoria di Debora Serracchiani, la quale subentrerà così a Renzo Tondo.
In attesa di conoscere chi prenderà il testimone dell'Assessore uscente Riccardo Riccardi, si vocifera di un tecnico (Mariagrazia Santoro ?), pubblichiamo di seguito le risposte fornite ai Comitati dei Pendolari dalla neo Presidente durante il recente incontro-dibattito sulla mobilità ferroviaria del 9 aprile scorso.
Non appena conosceremo il nominativo del nuovo Assessore ai Trasporti, richiederemo – unitamente agli altri Comitati – un incontro per continuare il lavoro svolto nel corso degli ultimi anni in seno al Tavolo di Lavoro, sviluppando i punti programmatici come di seguito indicati.
Da parte nostra verrà data priorità alla questione della biglietteria di Gemona, servizio chiuso ormai da quattro mesi e indispensabile per l'Alto Friuli.
Di seguito in rosso le risposte di Debora Serracchiani, che di fatto costituiranno il programma di governo della nuovva giunta in ordine alla mobilità ferroviaria regioanle.
Attuazione tempestiva del nuovo Piano regionale per il Trasporto Pubblico Locale.
RISP.: sono per la sua integrazione e per l’introduzione di dispositivi nei bandi di gara in modo da assicurare l’incremento di utenza, la flessibilità dei servizi, l’integrazione gomma-ferro, la coesione sociale.
 
Il trasporto su ferro deve costituire l’ossatura portante del TPL: occorre investire sull’intermodalità tra ferro e gomma per raggiungere tutte le località non servite dalla ferrovia.
RISP.: sono favorevole per realizzare un servizio rapido ed efficacie in grado di collegare le principali città della regione e tutti i centri urbani maggiori. In questo senso vanno completati e potenziati i centri intermodali passeggeri. Teniamo conto che dove si concentra la popolazione bisogna gestire la complessità.
 
Integrazione tariffaria e vettoriale tra ferro e gomma: raccordo fra mezzi su gomma e mezzi su ferro, evitando il più possibile sovrapposizioni e favorendo le coincidenze.
RISP.: sono d’accordo. Ho anche coscienza del policentrismo, della capillarità dei luoghi generatori/attrattori di traffico e di lavoro. La nostra organizzazione territoriale rappresenta spesse volte un vincolo alla ferrovia.
 
Tariffazione elettronica: un unico biglietto per tutta la Regione, integrato ed elettronico.
RISP.: sono d’accordo.
 
Adeguamento della normativa regionale vigente (L.R. n. 23/2007), superando la logica dei contratti di servizio e attribuendo anche agli Enti Locali, la possibilità di organizzare a costi più competitivi servizi di TPL integrativi e sussidiari (es. bus navetta, taxi a chiamata, ecc.).
RISP.: sono per fare una nuova legge allo scopo di:
a) riconsiderare il modello di governance istituzionale, basato sul rapporto Regione-Comuni;
b) individuare nuovi indirizzi per favorire la modalità di trasporto collettivo e sostenere l'intermodalità passeggeri;
c) promuovere l'integrazione degli strumenti di pianificazione urbanistica e del traffico.
 
Politica tariffaria: contenimento degli incrementi tariffari di biglietti e abbonamenti, favorendo forme di tariffe agevolate per studenti e famiglie.
RISP.: sono per aumentare il numero dei passeggeri, combattere l’abusivismo, promuovere interventi diretti nell’ambito del reddito di cittadinanza.
 
Banca dati oraria unica per tutto il TPL del FVG.
RISP.: sono d’accordo.
 
Turismo FVG: promozione del TPL come mezzo per raggiungere le mete turistiche del FVG.
RISP.: sono d’accordo.
 
Collaborazione tra Comitati Pendolari, Regione e Società affidatarie del servizio: riconoscimento istituzionale della partecipazione dei Comitati Pendolari, spontanei e non, agli incontri tra la Regione stessa e il fornitore del servizio ferroviario; proposta di incontri periodici su base quadrimestrale; collaborazione dei Comitati Pendolari alla redazione della Carta dei Servizi delle Società di TPL operanti in Regione.
RISP.: sono d’accordo. Per questo penso che i Comitati devono diventare interlocutore strutturato e non occasionale, in ogni caso coinvolti sulle questioni relative alla mobilità sostenibile.
 
Gara europea: affidamento del servizio sulla base di un bando di gara europea, redatto secondo gli interessi della Regione e dell'utenza, partendo da un livello economico e qualitativo minimo ed evitando il ricorrere al criterio del “massimo ribasso”. Garanzia del puntuale rispetto delle regole contrattuali, favorendo una maggiore trasparenza sui dati relativi alla circolazione tramite la creazione di una pagina web dedicata sul sito della Regione. Eventuali sanzioni per inadempienze contrattuali vanno utilizzate per interventi migliorativi del servizio.
RISP.: sono d’accordo. In più nel bando vanno introdotto dispositivi e clausole volte a :
a) aumentare il numero dei passeggeri;
b) garantire i servizi nelle aree marginali e a bassa densità;
c) sviluppare la flessibilità dei servizi anche per rafforzare il rapporto con l'utenza;
d) migliorare l'integrazione con la ferrovia
L’ipotesi migliore, che non si attuerà, rimane la gara unica ferro-gomma, sull’esempio della Provincia di Bolzano, poiché rafforza l’intermodalità passeggeri a seconda delle esigenze tecniche (come le coincidenze sistematiche), quelle qualitative (biglietto unico per tutti i vettori della catena della mobilità, promozione della mobilità sostenibile). Gli esiti dell’esperienza dell’Alto Adige sono positivi e hanno portato ad un aumento del passeggeri trasportati.
 
Affidabilità del servizio: garanzia da parte di Trenitalia del mantenimento del materiale rotabile e del personale in numero sufficiente allo scopo, garantendo adeguati standard prestazionali e qualitativi.
RISP.: intendo alla scadenza del contratto, fare una accordo con queste caratteristiche:
a) accordo con regole dirimenti per Trenitalia;
b) ampia partecipazione dei soggetti e degli utenti;
c) visione metropolitana del servizio, che significa:
- puntare sulla rapidità ed efficienza
- privilegiare i collegamenti tra Capoluoghi e le principali località/centri mandamentali della Regione - ottimizzare/razionalizzare le stazioni (es. la stazione di Gemona deve rimanere aperta, e condividiamo l'idea di ampliare - in via sperimentale - l’orario della biglietteria di Gemona del Friuli durante gli ultimi giorni del mese (dalle 17.00 alle 19.30), in maniera da favorire un miglior accesso da parte degli abbonati in ordine all’acquisto e al rinnovo degli abbonamenti e migliorare i centri intermodali passeggeri, alcuni sono in corso di realizzazione)
d) integrare in modo puntuale i servizi TPL nelle diverse modalità.
 
Velocizzazione dei tempi di percorrenza a seguito dell’entrata in esercizio del nuovo materiale rotabile a parità di fermate.
RISP.: è un auspicio, bisogna lavorare per questo obiettivo.
 
Comunicazione all’utenza: maggiore chiarezza e tempestività verso i passeggeri in caso di emergenze prevedibili o meno (maltempo, guasti, incidenti).
RISP.: sono d’accordo. La Regione deve farsi carico di ricomporre il frazionamento delle informazioni e orari, causa l’orientamento di FS e Trenitalia, in modo da facilitare l’accessibilità ad utenti, viaggiatori occasionali e turisti.
 
No alla chiusura delle stazioni minori (es. Redipuglia, Capriva, Mossa): un cadenzamento efficiente farà aumentare il numero di clienti del mezzo ferroviario; avvio immediato del “Piano stazioni minori” utilizzando anche le penali contrattuali 2011.
RISP.: difronte al disimpegno sul trasporto ferroviario, per noi è prioritario privilegiare i collegamenti tra i Capoluoghi e i principali centri urbani, con un servizio di TPL su gomma ben integrato con il sistema ferroviario metropolitano. Inoltre, intendiamo puntare anche sulla tratta Sacile-Gemona, con il ripristino del collegamento, sulla Casarsa-Portogruaro, con la sua elettrificazione, sulla Sacile-Udine. Tutto ciò per costruire il sistema metropolitano di superficie.
 
Servizio ferroviario transfrontaliero verso Austria e Slovenia: potenziamento del servizio ferroviario “Mi.Co.Tra.” Udine-Villach e sua trasformazione da servizio sperimentale a linea stabile di TPL a partire dal 01.01.2014; realizzazione del progetto “ADRIA A”.
RISP.: sono d’accordo, anche se vanno chiariti i termini finanziari e capire come si sostiene questo sistema. La nuova Europa sollecita la rivisitazione delle relazioni ferroviarie transfrontaliere anzitutto nelle aree metropolitane d’Italia, Austria Slovenia e fra poco, Croazia. Significa poi accelerare l’operatività della metropolitana leggera e del progetto Adria_A. Sono inoltre necessari adeguamenti organizzativi:
a) i convogli della Transalpina da Bled si arrestano a Nova Gorica, mentre potrebbero facilmente raggiungere Gorizia Centrale;
b) le relazioni da Lubiana limitano le corse a Sezana, senza raggiungere Trieste Campo Marzio, capolinea della Transalpina;
c) il servizio da Villach è limitato a Udine, trascurando Gorizia e Trieste.
 
Realizzazione fermata Ronchi Aeroporto.
RISP.: sono d’accordo.
 
Cadenzamento treni regionali in funzione degli arrivi / partenze del nodo di Mestre al fine di diminuire i tempi di percorrenza dal FVG verso le maggiori destinazioni nazionali servite da AV.
RISP.: noi intendiamo realizzare un compiuto ed efficiente sistema metropolitano di superficie.
 
Riapertura ferrovia Gemona – Sacile: trasferimento della proprietà della linea dallo Stato alla Regione, affinché questa possa gestirla direttamente e rilanciarla dopo anni di gestione improduttiva da parte di FS, previa valutazione costi benefici con tutti i portatori d’interesse. Valorizzazione di F.U.C. (Ferrovie Udine Cividale) nell’ambito del sistema TPL del FVG.
RISP.: sono d’accordo. Il piano non dovrà limitarsi ad enunciare l’obiettivo, ma dovrà invece essere una reale occasione per il ripristino e il potenziamento.
 
Agevolazioni Treno + Bici favorendo la stipula di convenzioni e accordi con Enti o altri soggetti per l’integrazione modale del servizio (servizio bus urbani, extraurbani, bike-sharing, ecc.). Particolarmente interessante è l’incentivo all’uso della bicicletta, sia per motivi ludici – turistici, che di mobilità sistematica integrato (es. sull’esempio di quanto fatto in Liguria dove gli utenti possono utilizzare gratuitamente il servizio bici al seguito.
RISP.: sono d’accordo. Questa esperienza e il turismo possono vedere il treno protagonista. Si può promuovere una relazione veloce alla fine della settimana lungo la direttrice TO-MI-VR-PN-UD-GO-TS da vendere con un pacchetto legato al brand FVG e alle principali manifestazioni dei siti Unesco, delle città d’arte e così via.
 
Realizzazione di depliant informativi relativi l’orario dei treni per tratta o linea. Un’idea interessante volta alla promozione del Territorio, delle manifestazioni locali e di alcuni specifici eventi potrebbe essere quella di pubblicare mensilmente un dato numero di depliant relativi agli orari dei treni, sponsorizzando una specifica iniziativa (es. Friuli Doc a settembre, la Barcolana e la Festa della Zucca ad ottobre, ecc.). L’iniziativa potrebbe poi essere collegata all’organizzazione dei così detti “treni spot”. La spesa dei depliant appare assolutamente sostenibile e abbordabile, visto che tale potrebbe essere parzialmente coperta da entrate pubblicitarie.
RISP.: sono d’accordo. Vale la proposta avanzata.

domenica 28 aprile 2013

Eliminazione della ferrovia da Udine Est: campagna elettorale o qualcos’altro?

Il dubbio resta, ma propendiamo per la propaganda elettorale, vista la tempistica che ci pare inappropriata.
A Roma si dibatte per la formazione di un Governo di salvezza nazionale … però l’On. Gianna Malisani, Assessore in carica della giunta Honsell, riesce a ritagliarsi un po’ di tempo per presentare al Governo (in realtà non ancora insediato) un’interrogazione sulla questione della ferrovia di Udine Est, sostenendo la tesi del Sindaco Honsell sulla dismissione della tratta da Vat a Udine-Stazione.
L’interrogazione dell’On. Malisani è stata poi pubblicizzata sulla stampa in piena campagna elettorale per le comunali, secondo indizio che ci fa propendere per la propaganda …
Dubbi certo, ma vogliamo credere alla buona fede dell’On. Malisani, anche se da Assessore della giunta Honsell, mai prima si era degnata di seguire le problematiche in questione.
Per la cronaca solo un mese fa il Ministro Corrado Passera aveva risposto ad un’analoga interrogazione presentata dall’On. Strizzolo (leggi) dichiarando che mancano i fondi necessari per far uscire i treni da Udine, atteso che l’adeguamento della linea di Cintura costerebbe ben 70 milioni di euro.
La ns. opinione al riguardo è chiara. Vogliamo sottolineare che questa non è, e non deve diventare una “guerra fra poveri”, tra utenti e gli udinesi residenti, ma ci piacerebbe che le questioni da noi sollevate venissero discusse e analizzate.
La deviazione del traffico ferroviario lungo la linea di Cintura con l’eliminazione della Pontebbana da Vat a Udine-stazione non risolverà il problema, anzi ne creerà altri ben peggiori. Sono tanti i motivi per i quali ci opponiamo a questo assurdo disegno, ideato da chi non utilizza il treno (leggi i perché del nostro NO)
La materia è complessa e molto tecnica, e non si lascia a farsi trasportare dal populismo più esasperato.
La circolazione ferroviaria non può sottostare alla volontà di pochi, ma deve tener conto delle esigenze e degli interessi di un intero Territorio se non di una Nazione.
Il problema c’è e va risolto, ma con metodo.
Ammesso e non concesso che si trovino le risorse necessarie, vogliamo che si spendano 70 milioni di euro per realizzare un’altra opera inutile e non funzionale?
Chi sostiene questo progetto è consapevole che deviando i treni lungo la linea di Cintura si creerebbe un collo di bottiglia all’ingresso di Udine-stazione, oltre a determinare un sensibile rallentamento del traffico ferroviario? ,
In caso di “circolazione perturbata” questa deviazione poi determinerebbe la certa paralisi delle linee Pontebbana e UD-TS, oggi invece indipendenti e autonome.
L’unica soluzione logica e razionale ai problemi che possa soddisfare le esigenze ferroviarie e quelle dei residenti è l’interramento dell’attuale linea, come sostenuto da decenni dai maggiori esponenti ferroviari.
L’intervento garantirebbe tutti i vantaggi per sicurezza, rumore, percorrenze, recupero urbano di superficie e servizio ferroviario.
Se si vuole peraltro lavorare con serietà alla questione si apra un Tavolo di confronto con Regione FVG, RFI, Ministero competente e soggetti portatori d’interesse.
Se invece qualcuno pensa di avere la "bacchetta magica", siamo desolati nel vedere come questa venga estratta solo in date circostanze …
L’On. Malisani dovrebbe comprendere che a Roma rappresenta le esigenze di tutti i friulani, e non agisce in qualità di Assessore di Udine.
Auspichiamo pertanto che la questione venga trattata con maggior serietà e serenità una volta conclusa la campagna elettorale, sempre se ci si ricorderà ancora di questa problematica che affligge da oltre 30 anni il nostro territorio.
Da ultimo, esentateci dal etichettarci come faziosi o di parte, chiediamo solo che la questione venga studiata e analizzata nel merito e non ci si fermi alla "prima osteria". Come abbiamo già detto varie volte siamo pronti al confronto, lasciando ad altri le dimostrazioni di piazza che sono utili solo a giovarsi del mal di pancia della gente, ma lasciano però irrisolti i problemi..

venerdì 19 aprile 2013

Friuli al voto: quali le prospettive per il trasporto ferroviario?

Dopo il punto di Marco Chiandoni, uno dei referenti dei Comitati dei Pendolari, pubblichiamo oggi le riflessioni di Andrea Palese, uno dei leader del nostro Comitato e figura di spicco del Movimento dei Pendolari.
 
Domenica e lunedì saremo chiamati a votare i nostri rappresentanti in Regione: un appuntamento importante anche per i 20.000 pendolari che utilizzano quotidianamente il treno e che auspicano un sensibile miglioramento del servizio.
Negli ultimi anni, grazie all’attività dei “frizzanti” Comitati dei Pendolari, la questione “Ferrovia” è salita ripetutamente all’onore delle cronache; i Pendolari hanno avuto il merito di sensibilizzare l’opinione pubblica e “svegliare” le Istituzioni su una problematica dimenticata in quanto cronica di questo Paese.
L’attività dei Comitati non è passata inosservata, atteso che nel corso della campagna elettorale si sono susseguiti vari interventi di candidati, che forti di questa cassa di risonanza mediatica, hanno cercato di comprendere le problematiche degli utenti.
Non sono mancate le strumentalizzazioni, con certi partiti e candidati alla ricerca smaniosa di consenso, che tutto d’un tratto si sono trasformati in “paladini” dei pendolari …
Seguo la questione dei pendolari ormai da 10 anni, tanto che qualcuno mi chiama simpaticamente “Mr. rotaia”, ma non mi ritengo per questo un illuminato, ma soltanto uno dei tanti, che grazie all’esperienza maturata sul campo ha compreso la complessità di questa materia, la quale non ammette improvvisazione, bensì profonde conoscenze. Come tanti altri, sono diffidente verso il mondo della politica, la quale ha dimostrato un basso grado di conoscenza delle problematiche dei pendolari, forse a causa anche che solo pochissimi amministratori utilizzano il treno come mezzo di spostamento. In questo desolante quadro però emerge il gran lavoro svolto in questi ultimi anni dai Comitati dei Pendolari, i quali con responsabilità e civiltà hanno saputo dialogare con le altri parti, tanto che è sorta una vera “concertazione” tra Regione FVG, Trenitalia e Comitati stessi.
Un lavoro soprattutto di progettazione del nuovo sistema ferroviario, che è partito da chi utilizza ogni giorno il treno; un’attività intensa che ha permesso il raggiungimento di alcuni importanti risultati, tanti dei quali non si vedono ancora, ma sono prossimi. A partire dall’acquisto dei 12 nuovi treni da parte della regione, un investimento di oltre 80 milioni, che permetterà di rinnovare interamente il nostro parco rotabile ormai vecchio di 35 anni.
Ma il risultato più importante che è stato raggiunto è l’abbandono della “contestazione”: le parti con responsabilità si sono venute incontro, confrontandosi sui contenuti, capendo che la mera protesta e il solo gridare non avrebbe risolto i problemi.
La qualità del servizio resta tuttavia non soddisfacente, anche se gli interventi realizzati hanno permesso un sensibile miglioramento degli standard di viaggio (es. pulizia).
L’applicazione di una attenta politica tariffaria, che non ha visto incrementi “lacrime e sangue” (18% negli ultimi tre anni contro il 30% nel solo ultimo anno nelle altre regioni) e il mantenimento dei livelli del servizio senza tagli alle corse è senza dubbio un’altra caratteristica virtuosa, che dovrà essere confermata negli anni ad addivenire dai nostri governanti.
Per la prima volta si è attivato un servizio sms e mail di segnalazione dei disservizi, in grado da permettere al concessionario del servizio-Regione FVG di vigilare sull’operato del gestore-Trenitalia. Non solo, l’avvio del progetto Mi.Co.Tra. ha permesso nuovamente al Friuli di essere collegato con l’Austria e all’Europa, grazie ad un sistema intelligente di coincidenze a Villach.
La novità è poi l’ingresso di FUC e OBB nella gestione diretta del collegamento Udine-Villach, rompendo così il monopolio di Trenitalia.
Un lavoro come si è detto imponente, mai svolto prima, nel quale spicca la figura di Riccardo Riccardi, Assessore-Tecnico, che in questi anni ha avuto il merito di insistere con caparbietà e dedizione su una materia dimenticata da decenni, incancrenita di problematiche sulle quali nessuno osava confrontarsi.
A scanso di equivoci, vorrei ricordare l’uomo Riccardi, non il politico, una persona schietta e di carattere, capace di mettere la faccia anche dinanzi a situazioni scottanti.
Non si è mai fatto il passo più lungo della gamba, illudendo o promettendo cose non realizzabili, e per questo Riccardi ben presto si è guadagnato il rispetto e la stima dei rappresentanti dei Pendolari, anche di chi come il sottoscritto era stato molto scettico e contestatore.
E’ nato così un metodo di lavoro condiviso, concretizzatosi nel Tavolo di Lavoro dei Pendolari; metodo che dopo le elezioni non dovrà essere abbandonato, ma rafforzato, istituzionalizzando la figura dei pendolari nel prossimo contratto di servizio.
C’è tanto lavoro da fare, e non bisogna illudersi che l’arrivo dei nuovi treni risolverà tutti i nostri problemi, gran parte dei quali saranno dati dal reperimento delle risorse finanziarie necessarie a garantire i livelli attuali del servizio.
Nessuno dispone della bacchetta magica, per questo diffido dalle sirene populiste di certi politici, i quali non conoscendo la vastità della materia, si lasciano trasportare a facili entusiasmi e progetti faraonici, capaci unicamente di clamori mediatici o poco più.
E’ divenuto poi uno sport nazionale sparare su Trenitalia, quella “brutta, sporca e cattiva” madre di tutti i mali. Sicuramente alcune colpe sono riferibili ad un management incapace, ma bisogna comprendere anche che Trenitalia non è il nemico pubblico n. 1, ma un asset pubblico da valorizzare in modo che possa creare un valore aggiunto per i Cittadini.
In ambito ferroviario ci attende ancora una sfida da vincere: chiunque governerà la nostra Regione, dovrà dar attuazione al nuovo Piano Regionale dei Trasporti, avviare l’iter di un vero bando europeo per l’affido del servizio in maniera da aprire alla concorrenza, valorizzando il ruolo di FUC, ma soprattutto modificare la normativa vigente, garantendo un’effettiva integrazione intermodale treno-bus, permettendo anche agli Enti Locali di organizzare servizi di trasporto, soprattutto nella aree più penalizzate.
Da pendolare voterò la persona che spero comprenderà queste esigenze, che sono quelle di chi come me si sveglia presto la mattina e torna tardi la sera, utilizzando un mezzo pubblico, ogni tanto battagliando con le follie di questo assurdo sistema, che penalizza le persone più virtuose, e che sognano un giorno di viaggiare "sul treno che vorrei" !

giovedì 18 aprile 2013

Papa Francesco, uno di noi

Pubblichiamo un interessante intervento dell’amico Marco Chiandoni, referente dei colleghi di pendolarismo del Comitato Spontaneo Pendolari FVG
 
Sul numero di febbraio 2013 di Trasporti Pubblici, una rivista mensile di politica ed economia del trasporto e della mobilità, mi sono imbattuto in questa pagina, nella quale Papa Francesco, entrato subito nel cuore di milioni di persone per i suoi modi pacati, umili e familiari, è raffigurato a bordo di un mezzo pubblico accanto ad altri passeggeri.
Il messaggio ha colto nel segno se mi trovo ora a descrivere questa immagine, tuttavia ho delle perplessità in merito all’intenzione del messaggio. Papa Francesco è stato accolto, sin dalla sua prima comparsa in pubblico, come una persona comune, il suo “Buonasera!” o “Vi chiedo di pregare per me”, l’emozionante silenzio della preghiera collettiva di Piazza S. Pietro, hanno lo scopo di avvicinare il Vescovo di Roma e l’istituzione Chiesa alle persone, spingendosi verso i cosiddetti ultimi, i poveri, i carcerati, i malati..
L’immagine balzata ai miei occhi mi ha indotto a pensare che Papa Francesco sia vicino agli “ultimi” del trasporto pubblico locale: questa similitudine può essere un boomerang per le aziende del trasporto pubblico locale.
La crisi economica ha significativamente aumentato il numero di utenti a bordo treno (ora parlo del nostro ambiente tpl), consentendo a molti di avvicinarsi a una realtà misconosciuta. E purtroppo, proprio in questi tempi, molti treni regionali viaggiano con un numero ridotto di carrozze o diversi treni sono cancellati, ahimé, perdendo un’occasione d’oro per consolidare nuovi clienti…
Lo stereotipo del trasporto pubblico locale equivale per buona parte dei nostri politici e dell’opinione pubblica ad una funzione sociale per i meno abbienti. Questo è un grave errore di valutazione, segno di una mentalità costruita sul trasporto individuale.
Il servizio pubblico di trasporto va inteso come un servizio per la collettività nel suo insieme, presuppone un ripensamento critico della mobilità individuale, non solo per coloro che non dispongono di mezzi privati, ma soprattutto per chi concepisce l’automobile come LA soluzione ai propri spostamenti e un simbolo di benessere sociale. Se è ragionevole comprendere i motivi che hanno spinto il nostro Paese a promuovere l’automobile come sistema di trasporto predominante, è più che ragionevole sovvertire e rivoluzionare questa ideologia dominante, prendendo spunto da alcune mie personali riflessioni basate sull’esperienza diretta da pendolare da Udine a Trieste, via treno e bus.
Il mio status sociale si arricchisce grazie all’utilizzo del trasporto pubblico locale: durante gli spostamenti leggo, quindi accresco la mia cultura personale, aggiorno questo blog, cosa che difficilmente mi riesce a casa, allaccio relazioni personali di tipo amicale e professionale con le persone che condividono il viaggio. Sarebbe possibile tutto ciò in auto?
Inoltre, in termini generali, riduco i danni ambientali e la probabilità di essere vittima di un incidente. Se è vero che questi fattori positivi sono controbilanciati da giornate di passione a causa dei disservizi o del sovraffollamento dei mezzi pubblici, personalmente sono fiero di usare la testa per spostarmi anziché la primordiale scelta irrazionale di usare a tutti i costi l’automobile. Con questo post non voglio ovviamente criticare la mobilità privata a priori, so bene che in diverse situazioni è la soluzione più comoda (fare la spesa, raggiungere paesi poco servizi dai mezzi pubblici, sbrigare le quotidiane incombenze familiari).
Il messaggio che vorrei trasmettere è l’importanza di cambiare la mentalità verso il trasporto pubblico, non più visto come sistema di trasporto per gli ultimi, ma come possibilità di spostamento da affiancare maggiormente all’auto privata.
Il messaggio quindi è rivolto ai futuri amministratori della nostra Regione: occorre incrementare i servizi di TPL la domanda da parte dell’utenza è in crescita!!

mercoledì 17 aprile 2013

Caro Sindaco Honsell, adesso basta con le balle !

Dalla stampa  abbiamo appreso la notizia che è slittato il previsto trasferimento dei treni merci notturni all’esterno di Udine.
Da aprile sette convogli avrebbero dovuto utilizzare la linea di cintura evitando la Pontebbana. Invece, a seguito della contrarietà di un operatore austriaco, il trasferimento dovrà attendere qualche mese.
Questa è la versione fornita dal Sindaco Honsell, il quale ha rimarcato la sua intenzione a dismettere la tratta Vat-stazione e i passaggi a livello che rendono la vita difficile ai residenti di Udine Est per realizzarci una pista ciclabile.
Honsell ha ricordato inoltre che la sua amministrazione ha impedito alle Ferrovie di procedere con l’interramento della tratta esistente.
Comprendiamo il momento elettorale, particolarmente caro ai politici, ma siamo sconcertati dalle “balle” del Sindaco di Udine: fantasie, visto che l’interramento della tratta esistente con il suo raddoppio costerebbe oltre 100 milioni di euro, mai ipotizzato dalle Ferrovie vista l’assoluta mancanza di risorse.
Non c’è poi nulla di cui essere orgogliosi, visto che l’interramento della tratta andrebbe a completare l’opera della Pontebbana costata già 1000 miliardi di lire e sarebbe peraltro l’unica soluzione razionale e logica ai problemi dei residenti, visto che garantirebbe tutti i vantaggi per sicurezza, rumore, percorrenze, recupero urbano e servizio ferroviario.
Stia tranquillo Sindaco, Lei non ha fatto proprio nulla in ordine alla questione ferroviaria, né per Udine, né per il Friuli, visto che il Capoluogo, con i suoi 7,2 milioni di passeggeri/l’anno, costituisce il maggior nodo ferroviario della ns. regione; basti solo pensare all’immobilismo dimostrato in ordine alle pensiline della stazione, la cui riqualificazione e bonifica dall’eternit (costo 2 milioni) è avvenuto solo grazie alle denunce dei Pendolari e non certamente al Comune.
Siamo sinceramente stufi di assistere a questi "teatrini"; non ci interessa né la campagna elettorale, né parteggiare per nessuno, vogliamo solo che la questione venga trattata con cognizione di causa senza populismi di sorta.
La deviazione del traffico ferroviario lungo la linea di cintura con l’eliminazione della Pontebbana da Vat a Udine non risolverà il problema. L’ipotesi non risulta economicamente sostenibile come recentemente dichiarato dal Ministro Corrado Passera e presenta molteplici motivi per cui questa soluzione appare inopportuna:
  • aumento del percorso di 4km, per gran parte percorribili a soli 30km/h;
  • aumento dei tempi di percorrenza per tutti i treni, sia viaggiatori che merci;
  • aumento dei costi del contratto di servizio fra Trenitalia e Regione FVG;
  • aumento dei pedaggi richiesti del gestore della rete RFI a carico della Regione FVG e delle Imprese ferroviarie merci (a cui pochi ci pensano);
  • aumento delle tariffe per i pendolari (es. Udine-Gemona corsa semplice da 3,15€ a 3,80€ e abbonamento mensile da 54,30€ a 61,95€, Pontebba-Udine corsa semplice da 6,45€ a 7,15€ e abbonamento mensile 83,15€ a 89,95€);
  • creazione di un collo di bottiglia all’ingresso della stazione, con elevate probabilità di conseguire traffico perturbato lungo le linee UD-TS e Pontebbana, spostando peraltro su altre zone il problema attuale;
  • generale calo dell’attrattività, competitività e sostenibilità economica del trasporto ferroviario, sia per le merci sia per le persone;
  • investimento di 70 milioni di euro per lavori di adeguamento della linea di Cintura.
La “querelle” sulla ferrovia a Udine ha una storia antica, che risale agli anni ’60 con il progetto di raddoppio della Pontebbana quando ci fu l’opposizione del Comune, cui seguì lo stralcio dell’opera. In effetti la Pontebbana venne raddoppiata da Vat a Tarvisio, rimanendo così moca negli ultimi 2 km.
Un’altra occasione si ebbe tra la fine degli anni ’70 e ’80, quando si avviarono le progettazioni per lo scalo di Cervignano e la Circonvallazione; ancora una volta gli interessi di pochi ebbero la meglio sulla realizzazione e sul completamento di un’opera pubblica efficiente e moderna.
Così siamo giunti ad oggi, caratterizzato dall’egoismo e dall’ipocrisia di alcuni cittadini a cui danno fastidio i binari, sorti prima delle loro case, e da alcuni Amministratori poco obiettivi e lungimiranti, interessati unicamente a ricercare il consenso per ben altri fini, che nulla hanno a vedere con la soluzione di questa problematica.
La ferrovia, come gli aeroporti o le autostrade rappresentano infrastrutture di pubblica utilità, la cui progettazione e pianificazione non può certamente essere lasciata ai vincoli di un Comune o di pochi cittadini.
Il problema esiste, non lo neghiamo, e va risolto certamente, ma qualcuno era perfettaemnte consapevole di dove stava costruendo o comprando casa? 
Domandiamo semmai come siano state concesse - in deroga alla legge - tutte quelle licenze edilizie per costruire nella fascia di rispetto a ridosso dei binari?
I problemi vanno affrontati con metodo e non certamente con slogan da campagna elettorale: per questo auspichiamo che chiunque vinca le prossime elezioni regionali e comunali sappia aprire un tavolo di confronto con tutti i portatori d’interesse, portando serietà alla questione ed evitando così populismi e "guerre fra poveri".

lunedì 15 aprile 2013

Ressa tra pendolari alla stazione. Ragazza muore travolta da treno

Esprimiamo la nostra piena solidarietà e ci stingiamo vicino alla famiglia di Roberta, giovane studentessa pendolare morta oggi nel tragico incidente verificatosi presso la stazione ferroviaria di Castellana Grotte (BA).
La giovane sarebbe caduta sui binari spinta involontariamente dalla ressa di pendolari in attesa del treno o scivolata giù accidentalmente.
Di certo l’episodio fa ancora una volta emergere il problema della sicurezza all’arrivo e alla partenza dei treni in stazione.
Non sappiamo cosa sia successo di preciso alla giovane studentessa, ma ogni giorno scene similari si verificano nelle nostre stazioni, con resse pericolose per raggiungere le porte di salita dei treni, o pendolari che attraversano abusivamente i binari senza utilizzare i sottopassi.
Attenzione e buon senso richiederebbero altri comportamenti ben più civili e sensati, perché non si può morire così …

giovedì 4 aprile 2013

Incontro dibattito del 9 aprile 2013 con i candidati alla Presidenza della Regione

L’Associazione Friuli Europa (AFE) e il Coordinamento dei Comitati Pendolari Regionali (Comitato Pendolari Alto Friuli, Comitato Pendolari Spontaneo FVG, Comitato Pendolari Nodo di Udine e Comitato Ferrovia Gemona-Sacile), con il patrocinio della Camera di Commercio di Udine, hanno organizzato per martedì 9 aprile alle ore 17.30 un incontro-dibattito pubblico con i candidati alla Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia. L’incontro servirà a conoscere le opinioni dei candidati riguardo ai temi legati al Trasporto Pubblico Locale, con particolare riguardo a quelli concernenti il trasporto ferroviario che, ricordiamo, sono di competenza della Regione.
Per conoscere in dettaglio quali sono gli argomenti su cui i candidati saranno chiamati ad esprimersi cliccate
Ci preme sesidente alla ottolineare come gli argomenti evidenziati siano nati dal contributo e dal confronto tra i pendolari che fanno parte dei diversi Comitati.
Invitiamo quindi i Cittadini in generale e i Pendolari in particolare a partecipare numerosi.
L’incontro si terrà a Udine, martedì 9 aprile 2013 alle 17.30 presso la Sala Valduga della CCIAA, piazza Venerio 24.
Per maggiori dettagli sull’incontro cliccate l'immagine e leggete il depliant informativo.

mercoledì 3 aprile 2013

Report monitoraggio marzo 2013

Il monitoraggio effettuato nel corso del mese di marzo lungo la linea Udine-Tarvisio ha evidenziato 13 soppressioni e 23 ritardi superiori ai 10 minuti.
La gran parte delle soppressioni (10 su 13) si è verificata tra le giornate del 25 e del 26, quando la regione e in particolare Trieste è stata colpita dal maltempo. Stesso discorso vale per i ritardi, la cui media si aggira sui 32 min. circa.
Non si segnalano treni critici, in quanto i 36 casi di disservizio accertati risultano spalmati su tutto l’arco della giornata.
Segnaliamo un netto peggioramento del servizio d’informazione alla Clientela, vero “tallone d’Achille” di Trenitalia e RFI.
A bordo treno sembra che i capotreno spesso si dimentichino di effettuare gli annunci e in caso di ritardo, non segnalano altresì le cause del disservizio, non garantendo ai viaggiatori quella assistenza necessaria nei casi di traffico perturbato.
Da tempo rimarchiamo la mancanza di una vera organizzazione al riguardo, spesso le informazioni vengono lasciate alla buona volontà e alla diligenza dei singoli addetti.
Paradossale poi è che ogni qualvolta si denuncia un disservizio legato all’omessa o carente informazione, si verifica un'immediata reazione positiva di Trenitalia (es. con annunci a voce a bordo treno da parte del personale o in stazione), operatività che purtroppo con i giorni successivi man mano scema o si perde.
Se marzo non avesse avuto le soppressioni del 25 e 26 si sarebbe chiuso in maniera positiva con solo 3 soppressioni, in linea con il trend positivo di fine 2012 e inizio 2013.
Soppressioni & Ritardi comparati I° trimestre 2012 - 2013
Anno
Num.
Soppressioni
Indice
Soppress.
Num.
Ritardi
Media
Ritardo
I° Trimestre 2012
64
0,84/gg.
29
24 min. 58 sec.
I° Trimestre 2013
23
0,30/gg.
61
29 min. 50 sec.
Nel complesso il I° trimestre 2013 si è chiuso con 23 soppressioni (0,30 soppressioni/giorno feriale), contro le 64 rilevate nel 2012 nel medesimo periodo.
I ritardi superiori ai 10 minuti sono invece 61, contro i 29 dell’anno scorso. Il ritardo medio sale in maniera preoccupante dai 25 min. a quasi 30 min.

martedì 2 aprile 2013

Torna Cesarino un modo simpatico per fare marketing ed educare i bambini

Articolo di Laura Alviani, tratto dal Messaggero Veneto del 30.03.2013
CIVIDALE - Operazione di marketing, certamente. Ma non solo: anche processo educativo, input alla diffusione di una cultura della mobilità sostenibile.
Il treno dei bimbi, Cesarino per chiamarlo col nome di “battesimo”, corre su questo doppio binario.
E fa proseliti: l’esperienza 2013, in scena ieri pomeriggio nel solco di parecchie (e via via più fortunate) edizioni precedenti, è stata un successone.
Dalla littorina delle 15.33 – partenza da Udine, capolinea Cividale – è sbarcata una fiumana di piccoli e piccolissimi (una quarantina), qualcuno al suo primo viaggio su rotaia.
Neanche un posto libero: tutto esaurito, e con ampio anticipo sulla scadenza fissata dalla Fuc per le necessarie prenotazioni.
Marea di testoline e palloncini dietro i finestrini, così, e all’apertura delle porte ressa colorata sulla banchina: poi, sulle note di una fisarmonica, trasferimento all’interno della stazione per partecipare a giochi di gruppo, animazioni e laboratori organizzati dagli operatori dell’associazione culturale 0432, sodalizio di Basiliano.
Prima del divertimento, però, obbligata - ma contenutissima - parentesi istituzionale: seduti a terra, su un tappetone, gli ospiti hanno ascoltato il saluto di benvenuto dell'amministratore unico della società Ferrovie Udine Cividale, Corrado Leonarduzzi. Assente invece, per impegni dell'ultimo minuto, l'atteso assessore regionale alle infrastrutture, mobilità e pianificazione territoriale Riccardo Riccardi. «Grazie a tutti gli amici di Cesarino – ha esordito Leonarduzzi –, siete tantissimi! Grazie anche a mamme e papà, cui rivolgo un invito: sabato 14 aprile in questa stessa sede si terrà una bella mostra mercato di modellini di treni, allestita dal Dopolavoro ferroviario di Udine. Per l'occasione tornerà in funzione, in via eccezionale, la... nonna del treno Cesarino, una locomotrice di cinquant'anni fa. E ricordo, infine, che ogni sabato e domenica i bambini, sulla Udine-Cividale, viaggiano gratis, se accompagnati da un adulto».
Quindi via all'animazione, protrattasi per un'ora e mezza: per i potenziali futuri utenti della tratta tanta musica dal vivo, letture animate sul tema del viaggio - da albi illustrati - e infine un laboratorio creativo manuale, sfociato nella realizzazione di cartoline tridimensionali raffiguranti, ovviamente... il trenino Cesarino.
Ricordo di un pomeriggio diverso, che ai protagonisti dell'avventura è proprio piaciuto.