Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 28 aprile 2013

Eliminazione della ferrovia da Udine Est: campagna elettorale o qualcos’altro?

Il dubbio resta, ma propendiamo per la propaganda elettorale, vista la tempistica che ci pare inappropriata.
A Roma si dibatte per la formazione di un Governo di salvezza nazionale … però l’On. Gianna Malisani, Assessore in carica della giunta Honsell, riesce a ritagliarsi un po’ di tempo per presentare al Governo (in realtà non ancora insediato) un’interrogazione sulla questione della ferrovia di Udine Est, sostenendo la tesi del Sindaco Honsell sulla dismissione della tratta da Vat a Udine-Stazione.
L’interrogazione dell’On. Malisani è stata poi pubblicizzata sulla stampa in piena campagna elettorale per le comunali, secondo indizio che ci fa propendere per la propaganda …
Dubbi certo, ma vogliamo credere alla buona fede dell’On. Malisani, anche se da Assessore della giunta Honsell, mai prima si era degnata di seguire le problematiche in questione.
Per la cronaca solo un mese fa il Ministro Corrado Passera aveva risposto ad un’analoga interrogazione presentata dall’On. Strizzolo (leggi) dichiarando che mancano i fondi necessari per far uscire i treni da Udine, atteso che l’adeguamento della linea di Cintura costerebbe ben 70 milioni di euro.
La ns. opinione al riguardo è chiara. Vogliamo sottolineare che questa non è, e non deve diventare una “guerra fra poveri”, tra utenti e gli udinesi residenti, ma ci piacerebbe che le questioni da noi sollevate venissero discusse e analizzate.
La deviazione del traffico ferroviario lungo la linea di Cintura con l’eliminazione della Pontebbana da Vat a Udine-stazione non risolverà il problema, anzi ne creerà altri ben peggiori. Sono tanti i motivi per i quali ci opponiamo a questo assurdo disegno, ideato da chi non utilizza il treno (leggi i perché del nostro NO)
La materia è complessa e molto tecnica, e non si lascia a farsi trasportare dal populismo più esasperato.
La circolazione ferroviaria non può sottostare alla volontà di pochi, ma deve tener conto delle esigenze e degli interessi di un intero Territorio se non di una Nazione.
Il problema c’è e va risolto, ma con metodo.
Ammesso e non concesso che si trovino le risorse necessarie, vogliamo che si spendano 70 milioni di euro per realizzare un’altra opera inutile e non funzionale?
Chi sostiene questo progetto è consapevole che deviando i treni lungo la linea di Cintura si creerebbe un collo di bottiglia all’ingresso di Udine-stazione, oltre a determinare un sensibile rallentamento del traffico ferroviario? ,
In caso di “circolazione perturbata” questa deviazione poi determinerebbe la certa paralisi delle linee Pontebbana e UD-TS, oggi invece indipendenti e autonome.
L’unica soluzione logica e razionale ai problemi che possa soddisfare le esigenze ferroviarie e quelle dei residenti è l’interramento dell’attuale linea, come sostenuto da decenni dai maggiori esponenti ferroviari.
L’intervento garantirebbe tutti i vantaggi per sicurezza, rumore, percorrenze, recupero urbano di superficie e servizio ferroviario.
Se si vuole peraltro lavorare con serietà alla questione si apra un Tavolo di confronto con Regione FVG, RFI, Ministero competente e soggetti portatori d’interesse.
Se invece qualcuno pensa di avere la "bacchetta magica", siamo desolati nel vedere come questa venga estratta solo in date circostanze …
L’On. Malisani dovrebbe comprendere che a Roma rappresenta le esigenze di tutti i friulani, e non agisce in qualità di Assessore di Udine.
Auspichiamo pertanto che la questione venga trattata con maggior serietà e serenità una volta conclusa la campagna elettorale, sempre se ci si ricorderà ancora di questa problematica che affligge da oltre 30 anni il nostro territorio.
Da ultimo, esentateci dal etichettarci come faziosi o di parte, chiediamo solo che la questione venga studiata e analizzata nel merito e non ci si fermi alla "prima osteria". Come abbiamo già detto varie volte siamo pronti al confronto, lasciando ad altri le dimostrazioni di piazza che sono utili solo a giovarsi del mal di pancia della gente, ma lasciano però irrisolti i problemi..

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Con l'arrivo del centrosinistra al governo regionale e la probabile riconferma di Honsell, temo che dovremo rassegnarci...

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Anonimo: governi chi vuole, l’importante che si lavori seriamente e con metodo. Qui si vogliono spendere 70 milioni per far transitare i treni lungo la linea di Cintura, che sotto il profilo ferroviario è un’assurdità … il tutto solo per accontentare alcuni residenti. Perché ? Per voti?
Perché non investire questi 70 milioni nell’interramento della Pontebbana esistente? Si accontenterebbero tutti: si eliminerebbero così i passaggi a livello, si garantirebbe la sicurezza, la circolazione ferroviaria non subirebbe un assurdo “collo di bottiglia” e si recupererebbe lo spazio in superficie per la ciclabile.
Perché no?

Lucio ha detto...

Una proposta. Perché non invitate il nuovo assessore regionale a trascorrere una settimana da pendolare così capirebbe alcune problemi. Ovviamente senza stampa e senza preavviso altrimenti non vale.
Mandi Lucio

Giulia ha detto...

Fate bene ad opporvi a questo assurdo progetto. Se tutti ragionassero così, ognuno di noi potrebbe lamentarsi per la presenza della statale, o dell’autostrada, dei camion, o degli aerei che gli passano sopra la testa e perché no delle stelle
Giulia

Anonimo ha detto...

Una proposta che potrebbe accontentare tutti: trasferiamo in cintura solo i merci, e lasciamo sulla storica i passeggeri (che comunque sono pochi e recherebbero un disagio minimo).

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

@Anonimo: non si tratta di accontentare le parti con un compromesso. Si tratta di spendere bene i soldi pubblici. Adeguare la linea di cintura costa 70 milioni, almeno dicono e nonostante ciò non si risolverebbe il problema perché sotto il profilo ferroviario se ne creerebbero altri con il noto collo di bottiglia in prossimità di Via Pradamano.
Lasciando poi il trasporto passeggeri (25 treni al giorno circa) sull’esistente Pontebbana non si risolverebbe il problema dei cinque passaggi a livello.
Noi chiediamo che venga studiata una soluzione che possa risolvere in maniera definitiva la questione, contemperando certamente gli interessi in causa, ma non penalizzando la ferrovia.
Perché quindi non si vuole l’interramento dell’attuale ferrata? Si raddoppierebbe finalmente la Pontebbana, completandola almeno sino a Udine-stazione (non capiamo perché non lo si sia fatto nel 90’ quando si è costruita la nuova ferrata) e si risolverebbero così per sempre tutti i problemi legati sia alla circolazione ferroviaria, che ai disagi lamentati dai residenti, recuperando peraltro l’area di superficie per una sua eventuale riconversione urbana (es. pista ciclopedonale).
Riteniamo che si debba imparare dagli errori del passato, ricercando con lungimiranza una soluzione in grado di garantire la funzionalità di un’infrastruttura costata a Pantalone 1000 miliardi di euro e mal utilizzata. La Pontebbana è stata costruita per far trottare quasi 200 treni al giorno, gran parte merci, togliendo così il traffico pesante dalle ns. strade. Oggi è ampiamente sottoutilizzata e se continuiamo ad andare avanti con compromessi per far piacere a Tizio o al Caio di turno non disporremo mai di infrastrutture efficienti e in grado di essere redditizie per il bene pubblico.