Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 25 agosto 2013

Penali contrattuali 2012: quanto ammontano e come destinarle?

La notizia non è certamente nuova, ma risale allo scorso aprile, quando la Regione Veneto ha deciso di applicare a Trenitalia le sanzioni previste dal contratto di servizio per gli inadempimenti e i disservizi del 2012.
Multe che si tradurranno nel “bonus” in favore degli utenti, ovvero in sconti sugli abbonamenti dei pendolari per un ammontare complessivo di circa un milione 95 mila euro.
In Veneto, ma anche in Lombardia ed Emilia Romagna le sanzioni non vengano introitate dalla Regione, ma restituite agli utenti, a parziale rimborso dei disagi subiti.
Lo sconto che sarà applicato nel 2013 è pari a quello dell’anno scorso, ovvero per i possessori di abbonamenti mensili, verrà riconosciuta una riduzione pari al 50% per due mesi su abbonamento da utilizzare per ottobre e novembre.
I bonus sono ormai una consuetudine anche in Lombardia, dove da gennaio agli Utenti viene riconosciuto uno sconto dal 20 al 25% in base alle direttrici, oppure in Emilia Romagna dove nel mese di aprile gli utenti hanno viaggiato gratis.
E in FVG ? Si continua a temporeggiare. Nel corso dell’ultimo incontro del 15 luglio scorso tra Comitati Pendolari e Regione FVG, la Presidente Serracchiani aveva evidenziato che gli uffici stavano ancora elaborando i dati … Possibile? Sono passati 8 mesi dalla fine del 2012 e non si è ancora in grado di sapere se Trenitalia ha raggiunto o meno gli obiettivi contrattuali e quindi se verrà o meno multata.
Dati tuttavia che peraltro risultano già pubblicati parzialmente dalla stessa Trenitalia nella Carta dei Servizi 2013, dalla quale si evince che il Gestore non ha raggiunto l’obiettivo contrattuale in ordine alla puntualità (ritardi 0-5 min. obiettivo 93,10%, risultato conseguito 92,72% - ritardi entro i 15 min. obiettivo 98,34, risultato conseguito 98%), idem per le soppressioni le quali hanno raggiunto numeri da record.
Il 2012 infatti i Pendolari se lo ricorderanno come “annus horribilis” per le soppressioni, specie nel corso del I° trimestre. Disservizi dovuti sia a guasti al vetusto materiale rotabile, che alla vertenza tra azienda e personale.
Da sempre sosteniamo la linea del dialogo e della collaborazione reciproca tra le parti, ma questo non significa però chiudere gli occhi e tollerare la condotta di Trenitalia, la quale opera solo con mere logiche di bilancio e quando deve portare acqua al proprio mulino non ha remore ad applicare alla lettera il dettato del contratto di servizio.
La politica del “vogliamoci bene” non è quindi la soluzione, trattandosi di un servizio pubblico essenziale. Il contratto di servizio deve essere rispettato da entrambe le parti, perché la Regione non può fungere da mero bancomat per Trenitalia …
Per questi motivi abbiamo più volte sollecitato la Regione FVG a richiamare Trenitalia al rispetto delle regole, e ad applicare le penali contrattuali, che per il 2012, visti i risultati conseguiti, saranno sicuramente superiori rispetto a quelle del 2011 (quantificate in Euro 498.000).
Sulla destinazione delle penali poi è necessario assumere una decisioni: riconoscere il bonus agli utenti come avviene nelle altre regioni, ovvero rinvestirle in interventi mirati per migliorie del servizio?
Il momento economico non permette certamente di procrastinare decisioni e sprecare risorse pubbliche, atteso che la Regione FVG corrisponde annualmente a Trenitalia quasi 40 milioni di euro l’anno per un servizio che ancora non garantisce standard qualitativi adeguati.
E’ necessario quindi che i soldi delle penali vengano messi a disposizione dell’Utenza e non dimenticati in capitolati di bilancio, per poi magari essere sprecati in inutili consulenze o progetti di basso livello.
Rinnoviamo quindi la richiesta di quantificare al più presto le penali e poi di assumere le decisioni come destinarle, previa audizione delle parti interessate.

venerdì 16 agosto 2013

Tutto il Mondo è paese … quando tre ferrovieri in vacanza bloccano la grande Germania

Pubblichiamo di seguito l’articolo del Corriere della Sera del 14.08.2013 di Mara Gergolet. 

Mainz isolata, il 40% del traffico regionale bloccato.
La colpa? I capistazione: tre in ferie e quattro malati Le ferie sono sacre in Germania. Così irrinunciabili che tra luglio e agosto per due settimane perfino la corsa elettorale è parsa fermarsi, con i candidati al posto di maggior potere in Europa a godersi il rito della vacanza, tra l'Alto Adige e il Mare del Nord. Nessuno quindi ha voluto, e potuto, richiamare in servizio tre capistazione di Mainz (Magonza), capoluogo della ricca Renania, partiti per il programmato riposo: piuttosto, si sono fermati i treni. 
Il risultato è che il 40% del traffico regionale è stato cancellato, la città isolata, si sono accumulati ritardi su tutta la rete nazionale nel Nord. E il «caso Mainz» domina i giornali, con foto dell'orologio gigante della stazione a scandire il tempo dei binari vuoti, come in un celebre scatto della Praga deserta e invasa dai tank sovietici di Josef Koudelka. Sembra quasi che a Mainz si sia inceppato, con diabolica e surreale precisione, il modello tedesco. 
I capistazione sono quindici, tre in ferie, quattro malati: è loro diritto non essere richiamati, né possono essere sostituiti perché quel lavoro richiede mesi di addestramento. E pur tra riunioni d'emergenza dei vertici delle ferrovie, riprogrammazione delle tratte (garantiti i servizi per portare i bambini a scuola), si tornerà alla normalità solo a fine agosto. 
In realtà, a Mainz forse si preannuncia l'inizio di un grande scontro sindacale tedesco. C'è un unico modo di superare la crisi, dice il sindacato dei ferrovieri: assumere. I manager ammettono che la situazione della rete è critica in molti punti. Il candidato cancelliere Spd Peer Steinbrück crede d'aver capito cos'è andato storto (le ferrovie hanno tagliato troppo sul personale), mentre quello liberale Rainer Brüderle pensa che occorra privatizzare di più. Però mentre in Italia si discute di introdurre riforme simili all'agenda 2010 di Gerhard Schröder, in Germania si comincia a capire che il 2010 è passato da tempo e che occorrerà cominciare a ragionare su un'agenda per il 2020.

sabato 10 agosto 2013

Luglio nero per il trasporto ferroviario

I segnali dei mesi precedenti non erano incoraggianti e ora con il consultivo del mese di luglio è ufficiale che il trend positivo riscontrato tra la fine del 2012 l'inizio del 2013 sia cessato definitivamente.
Luglio 2013 è stato il mese più nero dell'anno per i passeggeri; si sono verificate soppressioni e ritardi particolarmente pesanti lungo tutte le direttrici regionali, con ben quattro giorni nei quali ci sono state cadute della linea elettrica e guasti ai treni in linea, mentre i ritardi hanno ampiamente sforato il tetto previsto dal contratto di servizio.
Solo sulla Udine-Tarvisio si sono registrate 16 soppressioni e 26 ritardi superiori ai 10 minuti con una media di quasi 30 min. per singolo ritardo
L’indice di disservizio sulla Udine-Tarvisio si attesta al 6,81% sui 616 treni programmati; il più alto dall’inizio dell’anno. L’indice tiene conto delle soppressioni e dei ritardi superiori ai 10 min., dato che aumenta sensibilmente se teniamo presente che l’indice contrattuale prende in esame la forchetta dei ritardi tra gli 0 e i 5 min.
Il risultato delle soppressioni di luglio (16) è molto preoccupante atteso che in un solo mese si è sfiorato il risultato conseguito nel corso del II° trimestre 2013, quando si sono contate in tutto 18 cancellazioni, mentre 10 erano quelle del medesimo periodo 2012. Oltre alla diminuzione dell’affidabilità, aumentano in maniera significativa i ritardi. 
Le cause sono le solite: guasti al materiale rotabile vetusto, ma anche mancanza di personale disponibile. A tal riguardo segnaliamo che a fronte delle nostre segnalazioni alla Regione FVG, la Direzione Trenitalia ha giustificato ufficialmente che alcune soppressioni sono state causate dall’improvvisa mancanza di personale di bordo “per un’improvvisa malattia che non ha permesso la sostituzione del personale di scorta” (es. soppressioni del 22 luglio).
Tra i treni critici si segnala il R. 5988 Udine-Carnia delle ore 18.15, più volte soppresso e autosostituito con bus. 
Ancora deficitario il sistema informativo a bordo treno e in stazione, specie nei casi di disservizio. 
Prendiamo atto che nel corso dell’incontro di martedì 7 agosto, tra Trenitalia e Regione FVG, il gestore ha espresso la precisa volontà di migliorare l'offerta dei servizi passeggeri e che l'Amministrazione regionale manterrà costante e collaborativo questo rapporto, anche per limitare al massimo il ripetersi di disagi a carico dei viaggiatori, tuttavia è necessario maggior impegno per superare questo momento, almeno sino a quando non entreranno in servizio i nuovi treni Civity, i quali dovrebbero risolvere gran parte dei problemi legati all'affidabilità dei mezzi.
Trenitalia ha ufficializzato che ad agosto entrerà in esercizio il terzo nuovo treno Vivalto, e positiva è la previsione di adottare linee guida e programmazioni per la gestione dei disservizi, specie quelli più prevedibili dovuti alla vetustà di una parte del materiale rotabile ancora in servizio, come le automotrici elettriche Ale 801 che hanno circa 40 anni. 
Nessuna risposta è stata fornita ancora dalla Regione FVG in ordine all’applicazione delle penali a Trenitalia per il mancato raggiungimento degli obiettivi contrattuali anno 2012.  
Di seguito riportiamo le tabelle relative agli obiettivi contrattuali e ai risultati conseguiti da Trenitalia inerenti la puntualità del servizio ferroviario in FVG dal 2010 al 2012.

Puntualità: ritardi entro i 5 minuti
Periodo
Obiettivo contrattuale
Risultato conseguito
Anno 2010
91,40%
92,81%
Anno 2011
92,13%
92,88%
Anno 2012
93,10%
92,72% - Non raggiunto
Anno 2013
93,22%
???


Puntualità: ritardi entro i 15 minuti
Periodo
Obiettivo contrattuale
Risultato conseguito
Anno 2010
97,91%
98,02%
Anno 2011
98,11%
97,99% - Non raggiunto
Anno 2012
98,34%
98% - Non raggiunto
Anno 2013
98,30%
???

Va bene collaborare, ma a nostro parere i contratti si devono rispettare da ambo le parti: la Regione FVG pertanto multi Trenitalia per gli inadempimenti contrattuali 2012 e destini l’ammontare delle penali per interventi migliorativi del servizio

giovedì 8 agosto 2013

Biglietteria di Gemona: qualcosa si muove ?

Nei giorni scorsi sono apparse alcune scritte sul nostro cartellone di protesta lasciate da alcuni utenti delusi per la mancanza del servizio di biglietteria “E’ una vergogna non avere il servizio che serve che funzionava così bene …” 
La nostra posizione sulla questione è nota: si deve riaprire e al più presto ! 
La biglietteria con operatore di Gemona costituisce da sempre l’unico punto vendita dell’Alto Friuli, atteso che a nord di Udine non esiste altro servizio di biglietteria o ufficio informazioni FS. 
Il fatto poi che lungo la linea Udine-Tarvisio viga la tariffa integrata Trenitalia-Saf e che le biglietterie self service installate da Trenitalia non siano in grado di emettere tali titoli di viaggio (!), rende la riapertura della biglietteria ancora più fondamentale e non procrastinabile. 
La storia degli ultimi anni della biglietteria di Gemona è tormentata: il servizio è stato chiuso da Trenitalia nel maggio 2010 a causa della messa in quiescenza dei due dipendenti; successivamente è stato riattivato dopo una vera e propria sollevazione popolare a giugno 2011. La soluzione adottata da Trenitalia e Regione FVG fu quella di affidare il servizio alla Cooperativa Servizi Valcanale, che grazie all'operato di due giovani, aveva saputo recuperare la clientela e persino aumentare il fatturato (550.000 euro nel 2012). 
Con il 01.01.2013 la biglietteria è stata chiusa nuovamente a causa di una scelta assurda di Trenitalia, la quale era finalizzata alla riduzione dei costi e quindi alla riduzione degli aggi da riconoscere ai rivenditori dei biglietti. 
Il servizio di biglietteria con operatore come gestito dalla Cooperativa Valcanale, garantiva un servizio di qualità e risultava efficiente, dimostrando inoltre ulteriori margini di crescita (si pensi solo alla possibilità di vendere tutti i titoli di viaggio SAF).
A nulla è valso neppure l’intervento del Comune di Gemona, da sempre in prima fila per difendere la biglietteria, atteso che la Direzione Trenitalia ha tirato dritto per la sua strada, chiudendo il servizio, applicando alla lettera quanto previsto dal contratto di servizio. 
Si sono susseguiti incontri e richieste finalizzate a ricercare una soluzione, ma fino ad oggi senza grossi risultati concreti, risultando le richieste di Trenitalia troppo esose (Trenitalia ha calcolato in circa 100.000 euro annui, il costo “a catalogo” per la riapertura della biglietteria). 
Una cifra assurda, atteso che la cooperativa con il solo aggio sui biglietti (55.000 euro), pari al 10%, riusciva a far quadrare i conti. 
 Trenitalia per la cronaca malgrado la chiusura della biglietteria, continua a pagare a RFI l’affitto dei locali della biglietteria, (7.500 euro annui), senza tuttavia usufruirne … 
Un approccio quindi errato quello di Trenitalia, le cui pretese vanno ben oltre il buon senso, atteso che i costi della biglietteria sono dati dall’affitto del locale (7500), dai costi generali e delle utenze (2000/3000) e da quello del personale part time della cooperativa (35000 circa). Costi che sono ampiamente coperti dai ricavi della vendita dei biglietti … 
Ieri nel corso dell’incontro tra la Presidente della Regione FVG, Serracchiani, e la Direttrice Trenitalia FVG, Giaconia, si è intravista una concreta positiva soluzione per quanto riguarda la biglietteria
Nulla si sa al riguardo e nulla e trapelato, salvo uno stringato e generico comunicato stampa.
Staremo a vedere. Noi abbiamo già dato più volte il nostro parere e i nostri suggerimenti da utenti. Una cosa è certa, la biglietteria va riaperta al più presto e all’interno dei locali della stazione, preferibilmente con i medesimi orari svolti dalla cooperativa e con un orario esteso alla sera durante l’ultima settimana del mese (cd settimana dell’abbonato).
Siamo contrari all’affidamento del servizio di biglietteria ad una agenzia viaggi esterna ai locali della stazione, la quale unitamente al centro intermodale dei bus deve essere valorizzata e potenziata con una maggior qualità ed efficienza dei servizi (biglietteria, informazioni, servizi wc, sale d’aspetto).

mercoledì 7 agosto 2013

Lettera aperta alla Presidente Serracchiani. Quale futuro per la Gemona-Sacile?

Cara Presidente,
Le sue dichiarazioni riguardanti la linea Gemona-Sacile, rilasciate nel corso del convegno della CISL Alto Friuli ci hanno un po’ sorpresi, ma non nascondiamo una certa soddisfazione, visto che vanno ad avvalorare la nostra tesi. 
Riteniamo infatti una buona cosa che “per la ferrovia Gemona-Sacile è partito il confronto con RFI, che la ritiene un ramo secco, per cui sarà chiesto il trasferimento della tratta per darla in gestione alla FUC (Ferrovia Udine-Cividale).  
Purtroppo su questa vicenda c’è ancora tanta "confusione istituzionale”, visto che dalla chiusura della linea ad oggi si sono scritti kilometri di inchiostro, ma di progetti concreti sembra non vi sia neppure l’ombra.
Da sempre siamo stati sostenitori di quello studio di fattibilità, che riteniamo basilare per programmare e pianificare il futuro della mobilità della Pedemontana, sfruttando la ferrata in maniera che sia fonte di sviluppo socio-economico e non foriera solo di costi. 
Il nostro Comitato tuttavia è sempre stato aperto ad ogni soluzione pratica che sia in grado di migliorare le attuali condizioni dell’offerta di mobilità dell’Alto Friuli, che in questi anni ha pagato caro la politica di disinvestimento e di razionalizzazione delle spese da parte di FS. 
Non abbiamo nessun preconcetto di sorta, e sappiamo benissimo che nessuno possiede la bacchetta magica, però riteniamo che le idee debbano essere chiare e non vi debbano essere più tentennamenti di sorta per il raggiungimento dell’obiettivo
La Giunta Tondo, tramite l’Assessore Riccardi, aveva avviato l’iter per chiedere il trasferimento a titolo gratuito della linea dallo Stato alla Regione, visto il disinteresse dimostrato dall’attuale concessionario RFI. Qualche timido passo in avanti in tale direzione era stato fatto, con un passaggio in Commissione Paritetica e l’avvio di un Tavolo di Lavoro con il competente Ministero. 
Poi ci sono state le elezioni e la campagna elettorale, durante la quale la linea della regionalizzazione della Gemona-Sacile era stata condivisa da tutti i candidati. Non solo la mera regionalizzazione della ferrovia, Lei stessa Presidente, durante l’incontro del 9 aprile con i Comitati Pendolari del FVG si era dichiarata favorevole alla riapertura della linea mediante “un piano che non dovrà limitarsi ad enunciare l’obiettivo, ma dovrà invece essere una reale occasione per il ripristino e il potenziamento della linea”. 
Dopo le elezioni abbiamo invece assistito a un clamoroso dietrofront, giustificato dal fatto che la riattivazione della linea sarebbe troppo onerosa: 10,5 milioni di investimenti, di cui 3,1 subito, mentre ulteriori 8,5 milioni sarebbe la contropartita richiesta da RFI per cedere i binari. 
Cifre assurde, visto che solo qualche mese prima l’ammontare dell’intervento era stato quantificato dalla Regione FVG in meno della metà. Assurdo poi credere a RFI, unica responsabile di questa fallimentare situazione. 
Ancora più assurdo sarebbe pagare 8,5 milioni di euro a RFI, la quale non è proprietaria dei binari, ma riveste il ruolo di gestore dell’infrastruttura in base alla concessione avuta dallo Stato (vedi Decreto Ministeriale n. 138T del 31 ottobre 2000)
La linea è infatti di proprietà dello Stato e ammesso e non concesso che a RFI spetti una certa contropartita economica, riteniamo non secondario il fatto che tale società è controllata al 100% dallo Ministero del Tesoro e che la linea è stata costruita negli anni ’30 e successivamente adeguata grazie a contributi pubblici, quindi mediante la fiscalità generale. 
Pare quindi quanto mai assurdo che ora tramite la fiscalità collettiva del FVG si ripaghi un’infrastruttura già di proprietà dei Cittadini ! 
E’ un concetto che forse a Roma qualcuno dovrebbe far comprendere a chi di dovere vista la sua semplicità.
Ancora più assurda è poi la posizione di alcuni esponenti politici, che ci hanno accusato di voler far sprecare risorse alla Regione per l’acquisizione della linea… un’accusa vergognosa, che si commenta da sé, visto che in tema di sprechi la classe politica non ha rivali ! 
La ferrovia offrire un servizio pubblico essenziale e da sempre costituisce un patrimonio per la nostra regione ed e fonte di ricchezza per il Territorio se sfruttata nella maniera corretta. 
Al convegno di Maniago del 19 luglio scorso Lei Presidente aveva scartato l’idea di regionalizzare la linea, ritenuta troppo difficile per gli alti costi, preferendo ricercare con RFI una soluzione che possa permettere la riapertura del troncone Maniago-Sacile, non interessato dalla frana, superando così il problema contingente che affligge in particolare gli studenti pendolari; oggi le sue ultime dichiarazioni sembrano invece dirette a tornare sull’indirizzo originario, ovvero sulla richiesta di regionalizzare la tratta e di valorizzarla mediante il gestore Ferrovie Udine Cividale. 
Ci auguriamo che questo sia il vero intendimento della Regione FVG, seguendo quello che è già stato fatto per la linea Udine-Cividale, la cui proprietà è stata trasferita gratuitamente dallo Stato alla Regione in base all’Art. 10 del D.Lgs n. 111 del 01.04.2004. 
Comprendiamo le difficoltà del caso, non trascurabili, ma siamo certi che la gestione in hause dell’infrastruttura sia l’unica che possa garantire in futuro una maggior efficienza e qualità del servizio. 
La invitiamo pertanto a continuare lungo questa linea, chiedendo al Ministero il trasferimento della linea a titolo gratuito, nonché delle risorse che annualmente lo Stato garantisce a RFI in base al contratto di programma. 
L’acquisizione della ferrovia sarà solo il primo passo verso una nuova e moderna mobilità, la quale dovrà vedere i Cittadini come protagonisti, visto che spetterà loro utilizzarla al meglio. 
Comitato Pendolari Alto Friuli