Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).
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lunedì 25 marzo 2019

Tariffe dinamiche in Veneto: biglietto scontato del 50% nelle fasce di morbida. Progetto da estendere anche al FVG

E’ partita lo scorso 9 marzo, la sperimentazione del nuovo sistema di tariffe dinamiche di Trenitalia per le persone che viaggiano sui treni regionali della linea Vicenza-Schio.
Apripista nazionale è la Regione Veneto, che con questo accordo c Trenitalia, ha permesso la possibilità di acquistare biglietti di corsa semplice regionale a tariffa economica ridotta del 50% per chi parte tra le 9:01 e le 16:59 e tra le 20:01 e le 5:59, tutti i giorni compresi i festivi.
Il test permette di differenziare il costo dei biglietti negli orari di punta e in quelli dove l’affluenza di persone che utilizzano i treni regionali è minore (fasce di morbida).
Gli obiettivi e i dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati da Elisa De Berti, Assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti della Regione del Veneto, e Maria Giaconia, Direttore Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia. Lo scopo, considerate anche le positive esperienze registrate in altri Paesi, è quello di stimolare la domanda attraverso tariffe molto vantaggiose alle persone non vincolate da orari rigidi e attrarre chi oggi utilizza il mezzo privato verso una modalità di trasporto conveniente, sicura, confortevole, ecologica e quindi maggiormente sostenibile.
La tariffazione dinamica è un’azione concreta per il rilancio del trasporto regionale e metropolitano su ferrovia con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di milioni di pendolari. A ciò va aggiunto l’importante rinnovo della flotta regionale in atto in tante regioni italiane: in Veneto, Trenitalia grazie alla stipula del nuovo contratto di servizio con la regione, acquisterà ben 78 nuovi treni, 47 Rock e 31 Pop, in consegna tra gennaio 2020 e l’inizio del 2023. Treni di ultima generazione che permetteranno di offrire più regolarità, puntualità, comfort e security ai cittadini che scelgono i convogli regionali per motivi di lavoro, studio e svago.
Il biglietto a tariffa economica è acquistabile su tutti i canali di vendita (biglietterie, self-service, app Trenitalia, trenitalia.com, agenzie di viaggio e punti vendita Sisal, Lottomatica e Banca5) e sarà valido, come quello base, per una corsa nell’arco delle fasce orarie individuate e per il solo giorno scelto dal viaggiatore. Non saranno applicabili ulteriori sconti e non sarà possibile rimborsare il biglietto.
Siamo molto interessati a questa iniziativa, che vede il Veneto come tester. Si tratta senza dubbio di un'importante azione nell’ambito della gestione della politica tariffaria del servizio fs, finalizzata a favorire lo spostamento del traffico dalla gomma al ferro. Prevedere delle tariffe ridotte nelle fasce orarie di morbida, può incentivare l’utilizzo del treno da parte di quei viaggiatori non vincolati da orari rigidi.
Si tratta di una sperimentazione che prevede anche un significativo investimento economico, visto che la differenza tra il costo del biglietto ordinario e la tariffa dinamica è coperta dalla regione che riconosce a Trenitalia il minor incasso.
Una bella sfida legata ad una radicale modifica dell’impostazione concettuale del sistema del tpl attuale, che al massimo prevede sconti nei weekend o per iniziative spot e delle abitudini dei passeggeri ferroviari.
Nel trasporto aereo il sistema delle tariffe dinamiche è già realtà da anni e siamo certi che se verrà promosso ed incentivato con un adeguato sistema di comunicazione troverà facile applicazione anche per i treni.
La riduzione delle tariffe unite al miglioramento dell’offerta (con treni nuovi e migliori orari) è la ricetta per rendere il servizio ferroviario più attraente e concorrenziale rispetto alla gomma.
Questi sono i pilastri su cui la Regione Friuli Venezia Giulia dovrà necessariamente ragionare nell’ottica del nuovo contratto di servizio, il quale a nostro a nostro parere non dovrà essere statico, come quello odierno, dove al Gestore Trenitalia viene assicurato un corrispettivo annuo (40milioni circa attualmente), indipendentemente dal numero dei passeggeri trasportati, ma dinamico, incentivando così il Gestore a promuovere il servizio con nuove offerte commerciali, capaci di attrarre nuova utenza e aumentare il numero dei passeggeri.

giovedì 5 marzo 2015

Riflessioni sul fallimento del federalismo del trasporto ferroviario

Prendo spunto dalla recente polemica innescata dall’Assessore alla Mobilità del Veneto, Elena Donazzan, secondo la quale il Veneto subirebbe i disservizi a causa del Friuli Venezia Giulia.
Lo sfogo dell’assessore segue i recenti episodi di disservizio verificati lungo la Udine-Venezia.
Una polemica sterile, in quanto assistiamo per l’ennesima volta al “teatrino della politica”, la quale ha raggiunto livelli subumani.
I rispettivi capoluoghi di Veneto e FVG sono collegati da due linee ferroviarie  e invece di unire le sinergie tra loro siamo arrivati al paradosso che le due Regioni confinanti si accusano per i disservizi …
Purtroppo mancano scelte coraggiose e lungimiranti volte a sviluppare una vera e propria cultura del trasporto pubblico in questo Paese.
Siamo alla “Medioevo Ferroviaria”, termine coniato dall’amico Alessandro Puhali, storico e profondo conoscitore del mondo FS, che descrive bene come ogni Regione pensi soltanto al proprio "orticello", dimenticando invece la natura universale del treno che non ammette confini di sorta.
Si è perso il buon senso e gli esempi non mancano, basti pensare alle carrozze off limits inventate dal FVG, provvedimento unico nel suo genere, durato 52 giorni (!), il cui ideatore dovrebbe essere licenziato tanto stupida e folle fosse l’idea.
Il Veneto però non è da meno, visto che l’orologio di Mestre è causa di gran parte dei mali del trasporto regionale del FVG: dal dicembre 2013 grazie all’introduzione  dell’orario cadenzato, i pendolari FVG sono vittime di continui disservizi, causati da un orario a dir poco scellerato che ha significativamente tagliato i collegamenti lungo le linee minori.
Non è certo una novità che "l’Italia ferroviaria" si fermi a Mestre, con il FVG sempre più marginalizzato, al punto da dover pagare Trenitalia 3 milioni di € (unica regione in Italia!) per il mantenimento dei collegamenti Frecciabianca e Frecciargento.
La cannibalizzazione è evidente se confrontiamo i numeri, con il contratto di servizio del Veneto che vale 3 volte e mezzo quello del FVG (142 mln contro 40).
Il FVG paga purtroppo lo scotto di errori del passato: dalla mancanza di un hub regionale, al sottoutilizzo della modernissima Pontebbana, alla dismissione degli scali di Pontebba e Cervignano, fino alla questione del porto di Trieste, che da oltre 40 anni attende il rilancio.
Mentre i nostri politici per mere questioni elettorali danno retta ai quattro lamentosi di Laipacco, che pretendono di spostare la ferrovia lontano dalle loro case, tutto il traffico merci viene dirottato sul Brennero e su altre direttrici, con un aumento significativo del traffico su gomma in FVG.
A breve partirà la stagione delle gare e tutti si augurano che OBB o chissà quale altro "cavaliere bianco" scenda in campo e sconfigga l’inefficiente Trenitalia, la quale però resta ancora in pole position grazie ad un sistema che non ammette concorrenza, malato in maniera endemica di un conflitto di interessi tra RFI, gestore dell’infrastruttura e Trenitalia, tutte società appartenenti al colosso pubblico FS.
In Emilia Romagna la gara si è già inceppata con un bando che sembrava sostenere meccanismi competitivi, ma alla prova dei fatti ha riproposto il modello monopolista, costoso ed inefficiente di questi ultimi anni.
Di certo il boccone più ambito sarà il Veneto e non il piccolo FVG: fossi nei panni dei nostri governanti cercherei di bandire gare per linee (es. VE-TS, VE-UD-TS, Casarsa-Portogruaro), a prescindere dalla territorialità, invece le regioni, contrapposte per differenti schieramenti politici e disinteressandosi della qualità del servizio offerto, baderanno unicamente a far quadrare i conti.
Condividendo le parole di Marco Chiandoni, storico rappresentante dei Comitati dei Pendolari FVG, non ha senso “perdersi in questioni di campanile nel 2015, quando si pensa a colonizzare Marte, in quanto dimostra ottusità, che costituisce il pericolo più dannoso per tutti noi, pendolari e non.”
Manca una visione d’insieme, in quanto non è possibile affrontare il tema della ferrovia a colpi di confine: questo rappresenta il peggiore affronto che la politica possa fare verso quegli illuminati che costruivano le ferrovie con ben altre visioni.
Da sempre la ferrovia è sinonimo di sviluppo di una Comunità, per questo urge trovare un nuovo indirizzo politico che sappia superare il fallimento del "federalismo dei trasporto pubblico", mediante un nuovo sistema intermodale, capace di mettere in rete più gestori, e al tempo stesso attrarre e aumentare il volume dei trasportati.
In Nord Europa questa sfida è già stata vinta tanti anni fa.
Basterebbe copiare, il problema però è che non siamo in grado neppure di fare quello …
Andrea Palese 

venerdì 12 settembre 2014

Non più carrozze off limits tra Friuli e Veneto

Dietrofront della Regione FVG, ieri è stato ufficializzato che “a partire da questa settimana verranno riaperte le carrozze aggiuntive in composizione ai treni regionali media distanza che viaggiano tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Regione FVG e Trenitalia hanno raggiunto un accordo che consentirà l’utilizzo delle carrozze aggiuntive, previste dal Contratto di Servizio della Regione Veneto, nei treni con composizione superiore alle sei carrozze, anche ai passeggeri in viaggio da o verso le destinazioni del Friuli Venezia Giulia. L’Accordo stabilisce che, per evitare ogni disagio ai passeggeri e al personale Trenitalia in servizio, le carrozze eccedenti, chiuse dal 21 luglio scorso, potranno essere utilizzate in ogni circostanza e non solo nelle occasioni di sovraffollamento delle sei carrozze previste dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia".
L’assessore regionale alla Mobilità Mariagrazia Santoro ha confermato, come peraltro denunciato dai pendolari che “la gestione attuata durante l’estate (52 giorni in tutto ndr) creava oggettive difficoltà ai passeggeri e la Regione FVG, in accordo con Trenitalia, ha voluto trovare un’adeguata soluzione”.
Meglio tardi che mai, peccato che si debba sempre scottarsi per bene prima di capire l’inutilità di certi provvedimenti, a dir poco imbarazzanti, che come nel caso delle carrozze off limites, rasentava il ridicolo.
Non si offenda l’Assessore Santoro, ma questo metodo di lavoro è da “dilettanti allo sbaraglio”, un “fae e disfaa” (fare e disfare), che purtroppo non porta migliorie pratiche ai pendolari friulani.
Una politica poco lungimirante, che viaggia a vista, non in grado di risolvere i problemi, ma che addirittura li va ad aggravare.
Oltre alle carrozze off limits ricordiamo l’avvio dell’orario cadenzato, un'avventatezza che da dicembre sta provocando solo disagi; anche in quel caso la Regione - dopo le proteste dei pendolari - è stata costretta a fare dietromarcia, assumendo misure correttive volte a modificare alcune tracce orarie, che non garantivano la puntualità.
Scelte dettate dai “burocrati di Stato” e da una politica di basso profilo, che senza conoscere le vere problematiche di chi viaggia, approccia con superficialità questa materia, particolarmente complessa, dominata ancora da un monopolista di Stato, che di fatto opera senza alcun controllo.
La parola d’ordine dovrebbe essere dialogo tra i portatori d'interesse: in particolare un confronto e una condivisione di vedute con chi usufruisce quotidianamente del servizio.
Ci auguriamo che episodi del genere aiutino a far capire che la politica ha bisogno di elevarsi in scelte lungimiranti e di buon senso, ascoltando anche le critiche costruttive.
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire ... poi purtroppo questi sono poi i risultati.
Lo abbiamo già detto, ma lo ripeteremo fino allo sfinimento, viaggiate in treno cari politici e funzionari regionali, così la prossima volta, prima di prendere una decisione, capirete se è realizzabile o meno. 

mercoledì 3 settembre 2014

La nostra solidarietà e sostegno al viaggiatore multato perché non lascia la carrozza off limits

Esprimiamo la nostra solidarietà al viaggiatore milanese multato da Trenitalia a causa dell'assurda questione delle carrozze chiuse tra Friuli e Veneto. Leggi Articolo del Messaggero Veneto
Fino ad oggi non abbiamo mai commentato questo singolare provvedimento, unico in Italia, deciso dalla Regione FVG e giustificato dall'Assessore Santoro con una risparmio di 2 milioni di euro.
Mai commentato in quanto talmente assurdo che si commenta da solo e fa cadere nel ridicolo l'immagine ferroviaria del FVG.
Siamo al "medioevo ferroviario" e questi provvedimenti non aiutano di certo a migliorare un servizio sempre più frammentato e di scarsa qualità.
Questo provvedimento non è altro che la conseguenza più tragicomica della devolution applicata delle regioni.
Purtroppo la politica non sa più pensare e non riesce più a tener conto dei servizi che dovrebbe erogare e garantire ai cittadini.
Un viaggiatore compra un biglietto e pensa di viaggiare lungo tutto il percorso, invece qui ti dimezzano il treno … Mettiamoci nei panni di un turista straniero che viaggia da Ve a Ts e che a Sacile si vede il controllore che gentilmente lo invita ad alzarsi e a cambiare carrozza. Perchè? Poi magari cerchi anche di spiegarglielo … e lui cosa può pensare? Ma sono proprio matti questi friulani!
Lo diciamo da tempo che manca il buon senso e il coraggio ad affrontare i problemi confrontandosi seriamente. Piuttosto che sedersi ad un tavolo con tutte le parti interessate, si preferisce invece cadere nel ridicolo.
Il FVG scarica la responsabilità sul Veneto e così Trenitalia gongola e tra i due litiganti, quatta quatta cerca di far la cresta di 2 milioni...
Ma poi dove sono questi risparmi? La motrice si trascina in FVG anche i vagoni off limits sui quali sono operativi tutti i servizi (aria condizionata, luci, impianto frenante, ecc.).
Portando all’estremo questo pensiero si potrebbe sostenere che, se me li lasci attaccati e non usabili, ti metto in conto l'energia per il consumo per trasportarli, i freni che consumo in più per il peso aggiunto ecc.
Di questo passo tornerà presto la frontiera a Sacile, dove si attaccheranno e staccheranno le carrozze o dove i passeggeri dovranno cambiare treno!
Delirio assoluto ovviamente …

domenica 5 gennaio 2014

Regione Veneto: formale disdetta del contratto a Trenitalia

La notizia è del 30 dicembre scorso, quando la Giunta Regionale del Veneto, ha deciso di disdire il contratto di servizio con Trenitalia
In una lettera inviata dal Presidente della Regione, Luca Zaia, alla società di trasporto del gruppo Ferrovie dello Stato e gestore del servizio regionale nel Veneto, si conferma la volontà della Regione «di non rinnovare la predetta convenzione alla data di scadenza del primo periodo di sei anni previsto al 31 dicembre 2014». Nello stesso tempo, al fine di «garantire la continuità del servizio», e per consentire sia l’espletamento della gara sia il subentro tecnico di un eventuale nuovo gestore, Zaia chiede a Trenitalia, l’attivazione della prosecuzione del servizio nei 12 mesi successivi al termine di durata dello stesso alle medesime condizioni contrattuali». 
Significa che Trenitalia dovrà comunque garantire il servizio con gli attuali standard fino al 31 dicembre 2015. La decisione, continua il Presidente Zaia, "parte da un presupposto che è quello di poter esercitare una facoltà che ci è data nel contratto che abbiamo in essere, quello di sospendere una convenzione se lo vogliamo e poi di poter disporre una gara. Quando ci sarà la gara, a fine 2014, immagino parteciperanno Trenitalia e altri gestori, a cominciare dagli stranieri. Vedremo quale sarà il vincitore". 
Ha in mente qualcuno, magari una società veneta come auspicava? "No, di fronte a una gara non si possono avere delle idee. E' un'evidenza pubblica e tutti sono chiamati a partecipare. Noi dobbiamo fare in modo che le cose funzionino e, al riguardo, se si facesse una gara va tutelato bene il periodo di «limbo», cioè il rapporto con un gestore che sa che non lo sarà più, perché il subentro necessita di un periodo tra i 18 e i 24 mesi». «Quel che è certo - ha concluso - è che, non ci facciamo bella figura, specie con i turisti, perchè lascio immaginare cosa succederebbe se ci fosse un "trip advisor" dei treni. Ma prima di tutto vengono i centomila veneti che usufruiscono giornalmente di questo servizio, che hanno diritto ad essere rispettati fino in fondo.». 
E il Friuli Venezia Giulia cosa fa? Per ora si sta alla finestra, giocando di rimessa. 
Se in passato si era minacciato di recedere dal contratto, in realtà l'azione più incisiva che è stata assunta dalla Regione contro il gestore sono state le multe inflitte per i disservizi 2011 e 2012.
Da noi il contratto è in scadenza, ed entro la fine dell’anno si dovrà andare a gara, come annunciato dall’Assessore alla Mobilità Mariagrazia Santoro
Una gara che in mancanza di competitors, vedrà con tutta probabilità correre solo Trenitalia. 
Difficile, quasi impossibile vedere concorrere la compagnia regionale FUC, troppo piccola e sfornita delle condizioni per gestire l'intero servizio regionale.
Improbabile anche la discesa di una compagnia estera (OBB o DB), visto che l’offerta friulana è poco appetibile così com’è. 
Non male sarebbe invece cercare di unire le forze con il Veneto e fare un bando assieme almeno per la gestione delle le linee comuni (Venezia-Udine-Trieste e la Venezia-Trieste), rafforzando così il potere negoziale delle regioni contro la monopolista Trenitalia
Se il Veneto può vantare un’offerta che fa sicuramente gola all’ing. Moretti, vista la presenza dei nodi di Venezia-Mestre, Padova e Verona, nonché l’accesso a corridoi strategici come quello del Brennero, non così strategica appare l’offerta del Friuli Venezia Giulia, da sempre condizionato dall’orologio di Mestre.
Non si creda che con la gara il servizio migliorerà. 
Di fatto manca concorrenza e fino a quando non ci saranno competitors, Trenitalia farà ancora il bello e il cattivo tempo. Anzi, il rischio è che qualora alla gara si presenti solo Trenitalia, quest’ultima imporrà in maniera unilaterale prezzi e collegamenti, facendo incrementare il costo regionale per i servizi, che oggi si aggira sui 40 milioni di euro. 
Nulla di nuovo, la solita politica dell’Ing. Moretti, che da anni ha posto interamente a carico delle Regioni la spesa del servizio ferroviario dedicato ai pendolari. 
Non si perda quindi l’occasione per rendere più appetibile il servizio del FVG e si ricerchi in sinergia col vicino e più forte Veneto un’alleanza, che potrebbe aumentare il potere negoziale delle regioni nei confronti del monopolista Trenitalia, favorendo così quella concorrenza oggi molto difficile.

lunedì 9 dicembre 2013

Treni, l'orario cambia in anticipo: la Regione Veneto impone a Trenitalia alcune modifiche

Dopo la "marcia dei pendolari" del 2 dicembre scorso, quando la protesta, partita dalla stazione di Venezia Santa Lucia ha raggiunto la sede della Regione Veneto, l’Assessore alla Mobilità, Renato Chisso, ha annunciato i primi aggiustamenti all’orario, come proposti dagli utenti.
Mentre il Veneto ha riscontrato parzialmente le richieste dei pendolari, in FVG, la Regione continua a latitare.
L’unica cosa che è stata fatta o che verrà fatta a breve è la creazione di una mail dedicata cadenzato@regione.fvg.it dove gli utenti friulani potranno inviare alla Regione FVG le segnalazioni e le proposte in ordine al nuovo orario.
Tutto il resto tace, a partire dall’informazione carente per non dire inesistente.
Mentre in Veneto è già attivo nelle maggiori stazioni un desk informativo, dove è possibile ottenere gratuitamente un tascabile con i nuovi orari, in FVG non si riesce nemmeno a fare dei semplici annunci a bordo treno, assolutamente gratuiti oppure a pubblicare gli orari sulla pagine web della regione.
Segnaliamo che domani 10 dicembre alle ore 13 presso la Sala del Centro Civico del Comune di Mossa (GO) – Via XXIV Maggio n. 57 (CLICCA SULLA IMMAGINE) si terrà una conferenza stampa convocata dai Sindaci di Mossa e Capriva inerente la problematica della soppressione delle due fermate di Mossa e Capriva del Friuli.

Articolo di Daniela Boresi pubblicato dal Gazzettino Veneto 8 dicembre 2013 MESTRE - L’altro ieri i sindaci del Bellunese fascia al petto e biglietto in mano, hanno voluto provare il sistema ferroviario. Quel sistema che i comitati di pendolari, ma anche i singoli cittadini, stanno violentemente contestando: il nuovo orario presenta "falle" che rendono lo spostarsi all’interno della regione ancora più complesso, con tratte, come Venezia-Portogruaro, la direttrice per Belluno o quella da Bassano pesantemente penalizzate. Ieri la risposta. O meglio, la prima parte della soluzione.
L’altra è attesa in settimana, quando l’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso incontrerà Trenitalia e Rete ferroviaria italiana per cercare di migliorare il servizio secondo le richieste. La Regione nel contempo apre un "filo diretto" con gli utenti dai quali si attendono suggerimenti. «Ce li possono far pervenire chiamando al telefono il numero verde gratuito 800.042.822, in orario d’ufficio, oppure via e-mail all’indirizzo nuovorariocadenzato@venetotreni.it. - aggiunge Chisso - Intanto abbiamo già messo in campo una serie di aggiustamenti che risolvono molte situazioni che erano diventate critiche».
I primi aggiustamenti riguardano le linee Portogruaro - Venezia; Trieste - Venezia; Portogruaro - Treviso; Bologna - Verona; Conegliano - Belluno.
Inoltre saranno attivati servizi bus sostitutivi in attesa che si liberino le tracce per i convogli ferroviari Treviso Venezia; Padova - Castelfranco; Vicenza - Schio; Treviso - Portogruaro; Venezia - Portogruaro.
La Regione del Veneto ha inoltre garantito la tratta su Brescia, a complemento dell'offerta programmata dalla Regione Lombardia. Anche questa è un’area calda su cui i pendolari hanno sollevato non poche lamentele.
Altro discorso la tratta Milano-Venezia che sta indispettendo un’altra fetta di pendolari anche se rientra in una partita diversa. «Si sta lavorando ancora con Milano perchè loro spostino di tre minuti la loro partenza e noi faremo altrettanto - conclude l’assessore - in modo che si possa avere un lasso di una decina di minuti. Dovrebbe risolvere i problemi delle coincidenze».

venerdì 6 dicembre 2013

Nuovo orario dal 15 dicembre:ecco gli orari della Udine-Tarvisio

Il 15 dicembre entrerà in vigore il nuovo orario cadenzato, che stravolgerà gran parte degli orari e di conseguenza le abitudini di tanti pendolari del FVG e non solo.
In realtà si tratta dell’orario cadenzato del Veneto, che a cascata inciderà anche sulle linee del FVG.
Si tratterà di un vera e propria “rivoluzione”, che per tanti comporterà alcune migliorie e per altri invece peggioramenti sostanziali, se non un vero e proprio taglio del servizio, visto che verranno soppresse le stazioni di Capriva, Mossa, Palazzolo dello Stella, Muzzana e tutte le fermate intermedie della linea Udine-Cervignano eccetto Palmanova.
Purtroppo nessun confronto è stato mai avviato da Trenitalia e dalle Regioni FVG e Veneto con i Comitati dei Pendolari in ordine all’orario, e nonostante le frottole apparse sui giornali ribadiamo che questa è una scelta “calata dall’alto”, assolutamente improvvisata, frutto di studi soggettivi da parte di Trenitalia e degli uffici, sprovvisti di ogni tipo di collaborazione o consultazione con l’utenza.
Il cadenzamento previsto dal Piano Regionale del Trasporto Pubblico Locale – Servizi ferroviari approvato solo pochi mesi fa dal FVG non prevede soltanto la partenza o l’arrivo dei servizi ad orari fissati, ma soprattutto la creazione di un “effetto rete” dei servizi, per cui un utente deve avere la possibilità di viaggiare da qualsiasi origine a destinazione ottimizzando le coincidenze ai nodi.
L’orario proposto dal Piano Regionale del TPL andava in questa direzione, ma non ho trovato purtroppo alcun punto di contatto con quello che entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre.
L’architettura del nuovo orario prevede infatti un servizio cadenzato di tipo simmetrico, ben distante dall’attuazione di un servizio “a rete” in grado da garantire gli interscambi lungo le varie direttrici.
Nella sostanza alle criticità presenti ora se ne aggiugeranno delle altre (es. ampi buchi d’orario con lunghe soste a Udine per i passeggeri in transito).
Il problema però ora è dato l’informazione all’utenza, visto che c’è il rischio concreto che il 15 dicembre molti utenti restino bloccati in stazione.
A tal fine segnaliamo che mentre nelle principali stazioni del Veneto, Trenitalia ha già attivato un desk (aperto dalle 15 alle 19), dove verranno distribuiti gratis orari tascabili, in FVG nulla è stato previsto per informare gli utenti. Altra dimostrazione che noi siamo utenti di Serie B, facenti parte di un'altra nazione!
I pendolari friulani dovranno quindi arrangiarsi da soli, ricercando on line le informazioni sui nuovi orari. Purtroppo è caduto nel vuoto il nostro invito rivolto a Trenitalia e alla Regione FVG, volto a far pubblicare i nuovi orari mediante tutti gli strumenti d’informazione possibili (es. giornali, bacheche in stazioni e con annunci a bordo treno). Un’operazione praticamente a costo zero, ma l’imbarazzante silenzio della Direzione Regionale Trenitalia e della Regione FVG, è l’emblema della situazione in cui viene gestito attualmente il servizio ferroviario in regione.
Al fine di supportare gli Utenti dell’Alto Friuli, il nostro Comitato ha predisposto due prospetti riepilogativi degli orari in vigore dal 15 dicembre lungo le direttrici Udine-Tarvisio e Tarvisio-Udine (giorni feriali dal lunedì al venerdì) - CLICCA SULLE IMMAGINI 
Nei prossimi giorni provvederemo a spedire i prospetti in formato pdf a tutti i nostri associati mediante la newsletter.
Chiunque fosse interessato potrà richiede gli orari scrivendo a comitatopendolarialtofriuli@gmail.com
Amici pendolari informatevi e fate passa parola !

mercoledì 4 dicembre 2013

La protesta dei pendolari veneti contro i nuovi orari dei treni

Di seguito pubblichiamo l’articolo della “La Nuova di Venezia e Mestre" del 3 dicembre 2013, che parla della protesta organizzata ieri dai pendolari veneti contro l’orario cadenzato che entrerà in vigore il 15 dicembre.
Si tratta di una protesta civile che prova – ancora se ci fosse bisogno – l’assurdità di queste scelte unilaterali e arbitrarie fatte da Trenitalia e dalle Regioni Veneto e FVG, senza previamente consultare l’utenza e senza lo svolgimento di adeguati studi sui flussi dei passeggeri.

VENEZIA. Il giorno della protesta dei pendolari.
In cento - sindaci, amministratori, rappresentanti dei comitati - hanno marciato dalla stazione di Santa Lucia fino a palazzo Balbi, sede della Regione, protestando contro i nuovi orari “cadenzati” che saranno introdotti a partire dal 15 dicembre e che, a loro dire, hanno soppresso tante corse locali e hanno sfalsato le coincidenze con le corriere o lasciato troppi “buchi” durante la giornata.
Cori contro l’assessore regionale ai trasporti Renato Chisso invitato a dimettersi.
Del corteo fanno parte i sindaci (che indossavano la fascia tricolore) di molti paesi della provincia e hinterland di Venezia come Portogruaro, Meolo, Ceggia, Mirano, Spinea, Salzano, Quarto d’Altino. Il corteo ha preso il via alle 14:15 dalla stazione ferroviaria ed è arrivato a palazzo Balbi.
I manifestanti hanno chiesto di essere ricevuti da Chisso, cui hanno consegnato una lettera firmata da tredici sindaci.
Al termine dell'incontro Chisso ha promesso che i problemi prospettati saranno risolti: "Entro il 9 dicembre vedremo di sistemare gli inconvenienti che restano. Per le domeniche sappiamo che possono esserci problemi e vedremo di trovare le risposte possibili. In ogni caso, ci sarà tempo anche dopo l’entrata in vigore del servizio cadenzato per fare ulteriori verifiche, valutare problematiche e provvedere ad aggiustamenti”.

domenica 1 dicembre 2013

Nuovo orario cadenzato: le proteste dei pendolari veneti

La presa di posizione dei pendolari friulani contro il nuovo orario cadenzato non è l’unica. Se i Comitati Pendolari FVG hanno disertato il Tavolo di Lavoro “beffa” convocato da Regione FVG e Trenitalia a giochi fatti, il Comitato dei Pendolari di Quarto d’Altino alza il tiro. 
I colleghi veneti hanno infatti organizzato una vera e propria marcia per protestare contro questo orario, che dal prossimo 15 dicembre inevitabilmente inciderà sulle abitudini di migliaia di pendolari, specialmente quelli delle piccole stazioni che si vedranno eliminate alcune corse o addirittura chiusa la propria stazione di riferimento.
Martedì 3 dicembre alle ore 14.00 presso il Piazzale esterno della Stazione di Venezia S. Lucia è prevista la partenza del corteo dei pendolari, che si dirigeranno verso Palazzo Balbi, sede della giunta regionale del Veneto, per protestare contro il nuovo orario cadenzato, che di cadenzato non ha proprio nulla. 
Sarà un ulteriore presa di posizione verso questo pessimo indirizzo in materia di politica dei trasporti, caratterizzata da scelte calate dall’alto senza alcuna previa consultazione degli utenti, ovvero chi utilizza ogni giorno il treno per spostarsi. 
Nella foto il depliant con il programma della manifestazione (CLICCA QUI ►)