Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 29 gennaio 2017

Parte il restauro del Museo Ferroviario di Trieste

Il 2017 sarà l’anno buono per l’avvio dei lavori di riqualificazione del Museo Ferroviario di Campo Marzio di Trieste.
Il Museo è ospitato dal 1984 all’interno della Stazione di Campo Marzio, dismessa dall’esercizio ferroviario nel 1958 è di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato.
E’ recente infatti la notizia dell’intervenuto accordo tra Fondazione Fs e Regione FVG per investire 3,5 milioni di euro per gli interventi relativi al primo lotto di lavori. Si tratta in particolare di 3 milioni messi a disposizione dalla Fondazione Fs e dal Ministero dei Beni Culturali e 500mila stanziati dalla Regione con l’ultima legge finanziaria.
Un importante risultato, che conferma l’interesse della Fondazione Fs e del suo Direttore, l’ing. Luigi Cantamessa per il Friuli Venezia Giulia.
Dopo la notizia della riattivazione - entro il 2018 - della ferrovia Gemona-Sacile, la quale sarà la prima linea d’Italia che verrà utilizzata sia per il trasporto passeggeri del servizio regionale che per il servizio turistico con locomotive e carrozze storiche della Fondazione FS, ora si punta a valorizzare il patrimonio del Museo Ferroviario di Trieste.
Si tratta di un ambizioso progetto che punta a far diventare Trieste il secondo polo museale d’Italia in ambito ferroviario dopo il Museo Nazionale di Pietrarsa (NA). Il restauro completo della Stazione di Campo Marzio richiederebbe 12 milioni, per ora si partirà con il I° lotto che permetterà di mettere in sicurezza parte del tetto e delle strutture dello splendido palazzo in stile Liberty.
Il restyling ha l’obiettivo di recuperare l’intera area, non solo museo, quindi. La stazione potrebbe diventare un contenitore di svariate attività, beneficiando del fatto che ancora oggi i suoi binari risultano allacciati alla rete ferroviaria.
L’ing. Cantamessa parla di “stazione-museo da cui potranno partire treni turistici sull’anello che unisce Campo Marzio, Opicina, Aurisina, Miramare e la Stazione Centrale di Trieste. Entro la fine di gennaio la Fondazione Fs consegnerà alla Sovraintendenza dei Beni Culturali i progetti per il recupero dell’immobile. Si tratta di interventi conservativi basati su progetti ottocenteschi, senza intromissioni di elementi moderni”.
I lavori saranno effettuati direttamente dal Gruppo Fs, la volontà di Cantamessa è quella di partire in primavera e terminare il primo lotto dei lavori entro un anno.

mercoledì 25 gennaio 2017

Gemona Sacile: la Camera approva la legge sulle ferrovie turistiche

Il 24 gennaio 2017 resterà una data storica per il mondo ferroviario italiano, visto che la Camera dei Deputati ha approvato la prima legge nazionale sulle ferrovie turistiche, di cui è prima firmataria l'on. Maria Iacono.
La legge dopo un lungo iter in Commissione Trasporti e la presentazione di alcuni emendamenti è stata approvata all'unanimità dall'Aula; ora la legge passerà al Senato per l'approvazione definitiva.
La legge prevede in particolare un elenco di 17 ferrovie turistiche, tra le quali è inserita anche la nostra Gemona Sacile.
Un altro grande passo in avanti in vista della riattivazione della linea prevista per 2018.
Si tratta di "una legge lungamente attesa che, con la sua approvazione, vedrà l’Italia tra le prime nazioni in Europa a disporre di norme ben precise, e soprattutto sicure, che disciplinano questo articolato settore”. Lo dichiara on. Maria Iacono, prima firmataria del ddl sulla Ferrovie turistiche. “Grazie alla nostra norma – continua - sarà possibile sviluppare ulteriormente la vasta rete di ferrovie storiche e turistiche che attraversano la provincia italiana. Stiamo dando al Paese l’opportunità di creare sviluppo e ricchezza partendo dalla riscoperta dell’immenso patrimonio storico-ingegneristico, frutto del genio italiano dell’800 e del ‘900 e dalla valorizzazione di tratte ferroviarie in cui si mescolano storia , paesaggio e cultura. Oggi l'Italia potrà offrire al turista un nuovo modo di conoscere le bellezze paesaggistiche e culturali, da un altro punto di vista ovvero quello di un treno storico. La legge offrirà, poi, ai nostri giovani l'opportunità d'investire nei territori interessati dalle linee turistiche, inaugurando attività culturali, ricettive e di promozione turistica.
La felice esperienza della Fondazione FS Italiane, che in pochi anni è riuscita a mettere in piedi una ardita programmazione di treni storici e turistici dal nord al sud del paese, coinvolgendo ben 50mila viaggiatori nel solo 2016, ci ha incoraggiati nel perseguire questa strada”.
Complimenti all'on. Iacono, che con determinazione ha creduto in questa proposta, diventata realtà, anche grazie al lavoro della Fondazione Fs e delle Associazioni ferroviarie che in questi anni hanno saputo stimolare le Istituzioni, riattivando ancor prima dell'approvazione della legge varie ferrovie turistiche.
Questo risultato lo sentiamo un pochino anche nostro, visto che abbiamo sempre creduto concretamente in questo progetto, andando di persona a toccare e vedere realtà virtuose come la Ferrovia dei Templi di Agrigento.
Una buona notizia per la nostra Pedemontana, la quale potrà senza dubbi diventare un'eccellenza nell'ambito del progetto di Fondazione Fs "Binari senza tempo", a condizione però che Regione, Comuni ed operatori commerciali inizino ad investire in attività a supporto del progetto della ferrovia turistica.

lunedì 23 gennaio 2017

Bando sul trasporto ferroviario e stazioni di Capriva e Mossa, quale futuro?

Di seguito pubblichiamo la lettera di un utente che abbiamo ricevuto recentemente e che è stata inviata ai Consiglieri Regionali del FVG.
L'utente chiede delucidazioni in ordine al bando di gara del trasporto ferroviario e in particolare se la promessa della riattivazione delle fermate di Capriva del Friuli e Mossa verrà mantenuta.
Ricordiamo che l'attuale servizio ferroviario è disciplinato da una proroga tecnica, visto che il contratto di servizio con Trenitalia è scaduto il 31.12.2014.
A marzo 2015 la Regione e Trenitalia avevano firmato la proroga tecnica del contratto, in attesa del nuovo affidamento a seguito della futura pubblicazione del bando di gara regionale per il trasporto su ferro.
La proroga tecnica assicura la prosecuzione del contratto di servizio con Trenitalia fino al 31 dicembre 2016, con la possibilità di estensione di un ulteriore anno, qualora alla data del 31 dicembre 2016 non risulti ancora conclusa la procedura di gara ad evidenza pubblica o non sia possibile l'effettivo avvio dei servizi da parte dell'eventuale nuovo aggiudicatario.
Anche a noi, come all'utente richiedente, ci piacerebbe conoscere a che punto è l'iter del nuovo bando e soprattutto se la Regione FVG andrà a gara o invece procederà con un nuovo affidamento diretto con Trenitalia.
Ad oggi tutto tace e non si conoscono quali saranno le linee guida del nuovo contratto; l'unica cosa certa è che al 31.12.2016 nessuna procedura di gara o evidenza pubblica era stata attivata e nessuna richiesta di collaborazione è stata fatta dalla Regione ai Comitati dei Pendolari.
Il nuovo contratto detterà il futuro ferroviario del FVG per i prossimi 6/9 anni; sarebbe un errore colossale che si procedesse senza ascoltare gli Utenti, continuando diabolicamente a cadere negli stessi errori del passato.

Gent.issmi Consiglieri Regionali, 
con riferimento agli ultimi accadimenti e all’incontro svoltosi tra la Regione e RFI negli ultimi giorni di novembre 2016 (clicca e leggi articolo Messaggro Veneto del 23/11/2016) desideravo avere maggiori informazioni riguardo al famoso bando del trasporto ferroviario che avrebbe dovuto già svolgersi, ma che invece ad oggi la società Trenitalia S.p.a svolge ancora in servizio in regime di proroga con scadenza 31/12/2017. 
Vi evidenzio questo poiché dal 2013, la fermata di Capriva del Friuli è stata temporaneamente sospesa e il servizio viene svolto con “improbabili” bus extraurbani dalle stazioni di Cormons e Gorizia, non sempre coincidenti negli orari e con un costo aggiuntivo (biglietto E02 bus di 1,45€).
Nel nuovo bando/contratto di servizio, a detta degli esperti tra cui l’Assessore ai Trasporti Santoro, il costo, mi pare di aver letto, riguarderà non il tempo di percorrenza ma i chilometri complessivamente percorsi per cui è stato assicurato che ci sarà il ripristino delle fermate temporaneamente sospese tra cui appunto Capriva del Friuli. 
Purtroppo, come spesso accade, all’iniziale presa di posizione con tanto di firme e incontro con l’Assessore regionale ai trasporti Santoro, la questione è finita in nel dimenticatoio (clicca e leggi articolo Il Piccolo del 08/09/2014). 
In attesa di un Vostro gentile riscontro, porgo cordiali saluti.
Lettera firmata (E.R.)

giovedì 19 gennaio 2017

IC salvati in tutta Italia, tranne in FVG. Servizio sostituito con treni regionali, chi li pagherà?

Risolta nel peggiore dei modi la questione della soppressione dei due IC 734 e 735 Mestre/Trieste e viceversa.
I due treni IC, a partire dal prossimo 23 gennaio, verranno sostituiti con due treni regionali veloci, così  è stato deciso a seguito dell'intervenuto accordo tra la Presidente del FVG, Debora Serracchiani e gli AD di Trenitalia, Barbara Morgante e di FS, Renato Mazzoncini.
La questione della soppressione dei due IC era stata sollevata da alcuni utenti e dal nostro Comitato ad inizio dicembre, quando la notizia del taglio era diventata di fatto ufficiale vista che Trenitalia aveva tagliato i treni non prevedendoli più nell'orario pubblicato sul proprio portale on line.
La Regione FVG, nonostante le richieste dell'Utenza, è letteralmente caduta dalle nuvole e solo a gennaio, quando la frittata era già stata fatta ha iniziato a preoccuparsi e ad attivarsi.
L'accordo con Trenitalia prevede quindi la sostituzione dei due treni IC con due regionali, che  rispetterano i medesimi orari e fermate degli IC; i due treni regionali rientreranno nell'ambito del contratto di servizio regionale Trenitalia / Regione FVG.
Qui iniziano le note dolenti, visto che dal comunicato stampa della Regione si dice che "è  importane che il ripristino avvenga senza costi aggiuntivi sia per i cittadini che per la Regione in quanto il collegamento farà parte del contratto di servizio tra Regione e Trenitalia".
Ci domandiamo però: chi pagherà questi treni? Trenitalia?
Non ci pare che Trenitalia abbia mai lavorato gratis e pertanto qualcuno questi treni dovrà pagarli.
Ricordiamo che l'attuale contratto di servizio tra Regione FVG e Trenitalia è scaduto e attualmente la proroga tecnica scadrà a dicembre 2017; ci auguriamo che il costo dei due nuovi treni regionali non venga addebitato al FVG col prossimo contratto di servizio che verrà stipuato con Trenialia.
Se così fosse, oltre al danno la beffa, visto che proprio il 19 gennaio il Ministero dei Trasporti ha sottoscritto con Trenitalia il nuovo contratto di servizio nazionale per gli Intercity (CLICCA E LEGGI).
Il nuovo contratto prevede una durata decennale (2017-2016) e ha impedito di fatto il taglio di oltre il 40% degli IC (eccetto quelli del FVG!).
Oltre a salvaguardare l’odierna offerta degli Intercity, che ogni anno trasportano circa 12 milioni di passeggeri, punta a migliorare attrattività, qualità ed efficacia del servizio. E’ previsto infatti un progressivo rinnovo dell’intera flotta con treni più moderni, performanti, confortevoli), l’introduzione del pulitore viaggiante e l’attivazione su alcune rotte di un servizio di ristoro minibar; sul fronte dell’offerta, una capillarità di corse e fermate tale da  coprire oltre il 90% del territorio nazionale, toccando tutti i capoluoghi di provincia e svolgendo anche un ruolo di efficace adduzione al network Alta Velocità, oltre a una rinnovata attenzione ad aree meno infrastrutturate, come la ionica.
Il contratto 2017–2026 prevede, infatti, l’effettuazione di 118 corse complessive di cui 108 quotidiane, 88 Intercity giorno e 20 Intercity Notte, alle quali si aggiungono 10 corse nei fine settimana, di cui sei  Intercity giorno e quattro notte.
Il perimetro dei servizi universali, come detto, include anche gli Intercity fino ad oggi svolti da Trenitalia a proprio rischio d’impresa, preservandone quindi la continuità.
Solo in FVG saranno quindi tagliati gli IC e sostituiti con dei treni regionali, ennesima dimostrazione di come è lontana la nostra Regione da una seria politica sul trasporto ferroviario.
Mentre nel resto del Paese si manterrà il servizio IC per altri 10 anni grazie all'accordoTrenitalia/Ministero dei Trasporti, il FVG li declassa a servizio regionale: di fatto saremo sempre più isolati dal resto del Paese e costretti a pagarci tutto da soli (così come per il servizio Frecce!).

Vedremo se nel prossimo contratto di servizio regionale, Trenitalia addebiterà questa spesa ai friulani!
Purroppo questa è la riprova dell'assenza di peso politico della nostra Regione a Roma, nonostante la Giunta sia guidata da un'esponente politico di spicco a livello nazionale.
Siamo l'unica regione d'Italia che perde servizi ferroviari: mentre le altre lottano e mantengono servizi noi accettiamo di buon grado le decisioni "romane".
In ogni caso la questione del costo degli IC trasformati in treni regionali sarà l'ennesimo "osso ferroviario" da risovere per la prossima amministrazione del FVG.

Gemona: al via il restyling della stazione a supporto del progetto della ferrovia turistica

Gemona del Friuli sarà la prima stazione del Friuli Venezia Giulia accessibile alle biciclette.
Il Comune ha infatti approvato il progetto esecutivo che permetterà il restyling dell’immobile ferroviario, migliorando l’accessibilità al piano binari e la fruizione degli spazi.
L'intervento sarà effettuato grazie ad un contributo regionale di 80mila euro previsto dal “Piano Piccole Stazioni”.
La stazione di proprietà di RFI è già in parte gestita in comodato dal Comune, che dall’ottobre 2013 cura la pulizia dell’atrio e dei servizi wc.
Dopo che si è giunti all’avvio dell’intervento di 16 milioni da parte del Gruppo FS per la riattivazione della ferrovia Gemona-Sacile, che permetterà dal 2018 l’avvio di un servizio turistico lungo la linea a cura della Fondazione FS – spiega il consigliere comunale con delega alla mobilità Andrea Palese, nonché storico leader dei Pendolari – è necessario preparare il terreno per sostenere questo importante progetto, in modo tale che chi utilizzerà la ferrovia trovi delle stazioni adeguate alle sue necessità in chiave turistica. In quest’ottica è fondamentale favorire l’accessibilità degli utenti al servizio Bici+Treno”.
In quest’ottica l’intervento permetterà di dotare le scalinate di accesso ai binari di scivoli che permetteranno di accedere con le biciclette al piano binari. Le scalinate di accesso ai binari verranno inoltre protette con alcune coperture che eviteranno allagamenti in caso di maltempo.
Il Sindaco di Gemona, Paolo Urbani, esprime tutta la sua soddisfazione per quest'opera: " siamo il primo Comune della linea Pedemontana ad avviare interventi concreti a supporto del progetto turistico “Binari senza tempo” di Fondazione FS. Da tempo lavoravamo a questo, in stretta collaborazione con il Comitato dei Pendolari, che per primo ci ha creduto e che ha realizzato ancora nel 2013 uno studio di fattibilità che ora è diventato progetto esecutivo. A breve partiremo con il cantiere e con la prima fase".
Oltre allo scivolo per le biciclette, gli interventi di questa prima fase – spiega il consigliere Palese - riguarderanno il restyling dell’atrio interno e del tunnel, dove verrà allestito un minimuseo permanente con fotografie storiche della linea, nonché la sistemazione delle porte di accesso alla stazione, che verranno automatizzate e dotate di un sistema di chiusura temporalizzato, garantendo maggior sicurezza.
L'intento dell'Amministrazione Comunale è far diventare la stazione uno dei biglietti da visita della città e uno dei centri di interesse sotto il profilo turistico, sfruttando il servizio Bici+Treno e le ciclabili AlpeAdria (Fvg1) e Pedemontana (Fvg3), che si incrociano proprio a Gemona.
Vedi il video del progetto di restyling.


La seconda fase del progetto prevede l'ampliamento del comodato in favore del Comune: il Sindaco Urbani ha reso noto infatti che l'Amministrazione Comunale formalizzerà a RFI la richiesta di comodato sia dei locali ex-biglietteria, dove si prevede la creazione di un Info Point, sia quelli dell'ex buffet, da mettere a disposizione ad un'attività commerciale a sostegno del progetto della ferrovia turistica.
Resta in standby invece il progetto di realizzare un varco all'interno del tunnel della stazione, che permetta il collegamento con il vicino Centro Commerciale Le Manifatture. Purtroppo, nonostante la fattibilità dell'opera, la proprietà del Centro Commerciale, per esigenze tecniche (vi è la necessità di spostare degli impianti frigo), ha chiesto di sospendere per ora la realizzazione del varco.
Il progetto resta però una priorità per l'Amministrazione gemonese visto che il tunnel permetterebbe di collegare la parte est con quella ovest della città, oggi divise dalla ferrovia, nonché di guadagnare un centinaio di posti auto a beneficio dei pendolari.

lunedì 16 gennaio 2017

Gemona/Sacile, ecco il progetto di riattivazione: addio al DCO di Pinzano. Progetto di Territorio chi lo fa?

Con il Protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 22 novembre 2016 tra la Regione Fvg e RFI Spa si è concordato che verrà riattivata la Ferrovia Pedemontana del Friuli (linea Gemona/Sacile), la quale rappresenterà un unicum tra le linee riaperte per la Fondazione FS.
La Gemona/Sacile sarà la prima linea d’Italia su cui viaggeranno sia i treni viaggiatori del trasporto pubblico locale sia i treni turistici della Fondazione Fs effettuati con locomotive e carrozze d’epoca.
Quali sono le condizioni della riattivazione?
Nella sostanza nel corso del 2017 sarà avviata la programmazione degli interventi sull’infrastruttura fs, per riparare i danni causati dalla frana del 2012 e per adeguare l’intera linea agli odierni standard di sicurezza.
Dopo i primi interventi già effettuati a fine 2016 – pulizia della sede e verifica della sagoma libera per la circolazione di alcuni tratti, controllo tecnico dello stato dell’armamento – il grosso dei lavori si svilupperà quest'anno per concludersi l’anno successivo.
Gli interventi consentiranno la riattivazione per fasi del traffico ferroviario: a fronte di ciò la prima fase prevede la riattivazione entro il 2018 dei servizi commerciali sulla tratta Maniago-Sacile e l'avvio di un servizio turistico su tutta la linea.
Sulla base poi dei risultati ottenuti sarà valutato l’avvio della seconda fase, ovvero il ripristino dei servizi passeggeri sull'intero tracciato Sacile-Gemona.
Dagli allegati al Protocollo d’Intesa (clicca immagine sopra) si apprende in particolare che la linea perderà il suo storico D.C.O. di Pinzano (Dirigente Centrale Operativo), in quanto tra gli interventi di manutenzione straordinaria degli impianti è previsto l’installazione di un nuovo sistema di gestione in telecomando da posto centrale a Mestre.
Si parlava da tempo dell’eliminazione del D.C.O. di Pinzano ma ora la notizia è ufficiale; anche la futura circolazione ferroviaria lungo la Gemona/Sacile verrà gestita in telecomando da Mestre, come gran parte di quella del FVG.
Una scelta probabilmente obbligata, che eliminerà uno degli ultimi storici presidi ferroviari del Friuli, l'unico della Pedemontana.
Gli interventi all’infrastruttura ferroviaria interesseranno sia il piano di scorrimento (binari e traversine), che l’intera segnaletica, la quale risale ai primi anni ’90.
Un budget di 17 milioni di euro che RFI ha messo sul piatto per riattivare una delle linee più belle d’Italia, che è già stata inserita nell’elenco delle 17 linee storiche della proposta di legge nazionale sull’istituzione delle Ferrovie Turistiche in fase di approvazione dal Parlamento.
Se il Gruppo Fs sta facendo la sua parte, poco o niente si muove sul fronte della Regione e degli Enti Locali, i quali dovrebbero elaborare un “progetto di Territorio” che supporti e valorizzi l’uso della ferrovia in ambito turistico. In altre parole si dovrebbero promuovere tutte quelle attività garantendo i servizi di ristorazione, accoglienza e, più in generale, creare quel sistema integrato pubblico-privato indispensabile per creare attrattività sul Territorio, sfruttando in particolare la Ciclovia FVG3 e le varie eccellenze presenti in Pedemontana.
Fino ad oggi nessuna risorsa è stata prevista per questo tipo di attività; salvo un Ordine del Giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale lo scorso dicembre che impegna la Giunta a ricercare finanziamenti specifici per la realizzazione del progetto turistico e un annuncio dell’Assessore Santoro dell’affidamento al GAL - Montagna Leader di un generico studio di fattibilità al riguardo, il nulla è stato fatto.
Non proprio un bel segnale, visto che col precedente studio di fattibilità (redatto da FUC) si è fatto un gran buco nell’acqua, tenuto conto che tale documento tutto prevedeva (1,1 milione di passeggeri trasportati a regime!) tranne quello che adesso invece si realizzerà (ferrovia turistica).
I dubbi su questo modo di approcciare la questione sono tanti, a partire dall’Ente prescelto (che ha chiuso il 2015 con un ingente passivo a bilancio).
Se veramente si punta alla realizzazione del progetto turistico sfruttando la ferrovia, fondamentale sarà il ruolo del capofila che coordinerà le azioni sul Territorio. Azioni concrete e sul campo e non solo carta con studi di fattibilità o slides. Se RFI sta sistemando la ferrovia, nulla si sta facendo per potenziare sul Territorio le infrastrutture e le attività turistiche esistenti (es. migliorare la carente segnaletica della Ciclovia FVG3). 
A tal proposito ci domandiamo se Montagna Leader sarà in grado di sviluppare questo progetto turistico? Ci sono all’interno dell'Ente professionalità in grado di elaborare un vero progetto turistico?
L’individuazione della figura del capofila non è cosa banale, visto che un lavoro del genere richiede specifiche professionalità con esperienza sul campo e non certamente laureati in filosofia o lettere.
Per evitare ulteriori perdite di tempo e clamorosi autogol con costi a carico della collettività, riteniamo opportuno sfruttare (a costo zero) le risorse presenti sul Territorio e in particolare chi fino ad oggi si è distinto nella “battaglia della Gemona/Sacile”, ovvero coloro che hanno dimostrato di saper leggere prima di altri il futuro di questa Ferrovia.
Auspichiamo pertanto la creazione di un Tavolo di Lavoro composto dagli Amministratori Locali che in questi anni si sono maggiormente distinti, dalla Fondazione Fs, una certezza in questo campo, dalle Associazioni promotrici di specifici progetti sullo sviluppo della ferrovia con esperienza già sul campo (es. Comitati Pendolari, Fiab, Italia Nostra e Legambiente), oltre alle categorie degli operatori commerciali.
Da qui devono nascere i progetti ad hoc che dovranno poi trovare copertura con specifiche risorse regionali e comunitarie. Si deve partire dal basso, ovvero da chi vive e lavora in Pedemontana e conosce le potenzialità del proprio Territorio, evitando così i soliti sprechi dei baracconi.

domenica 15 gennaio 2017

Intercity Mestre-Trieste domani il momento della verità


Dopo la nostra presa di posizione in ordine alla questione della cancellazione degli IC 734 e 735 Mestre-Trieste e viceversa, la vicenda è salita all’onore delle cronache.
La reazione della Regione FVG è stata timida ed è avvenuta solo a parole. Qui il comunicato stampa dell’Assessore alla Mobilità Mariagrazia Santoro.
Fa specie in particolare lo stupore dell’Assessore Santoro, la quale sembra sia caduta dalle nuvole, nonostante la notizia della cancellazione dei due IC era già trapelata a fine novembre e agli inizi di dicembre era stata ampiamente pubblicizzata dalla stampa locale.
L’allarme lanciato ai primi di dicembre dagli Utenti, che hanno segnalato più volte per iscritto alla Regione la soppressione dei due treni, è purtroppo caduto nel vuoto.
A fatica crediamo che Trenitalia prenda queste decisioni senza avvisare nessuno e soprattutto non ci capacitiamo di come i funzionari regionali non siano in grado di dialogare con l’Impresa Ferroviaria e come difronte ad una situazione del genere, nessuno sia stato in grado di alzare il telefono e/o convocare un incontro con i dirigenti di Trenitalia per chiedere le spiegazioni del caso.
L’Assessore Santoro ha fatto sapere che continuerà “il pressing” sulla Direzione Nazionale di Trenitalia e sul Ministero dei Trasporti, nel mentre domani i due IC saranno soppressi.
I due IC rientrano infatti nel cosiddetto “servizio universale”, ovvero nel servizio pagato direttamente dallo Stato a Trenitalia, ma ovviamente risultano complementari al nostro servizio di trasporto regionale.
Nei giorni scorsi abbiamo auspicato una decisa presa di posizione da parte della Presidente del FVG, Debora Serracchiani, vicesegretaria del PD, nonché responsabile nazionale ai trasporti del partito, affinché faccia pesare la sua influenza con il Ministero dei Trasporti e la Direzione Nazionale di Trenitalia.
Purtroppo la reazione della Serracchiani è giunta "fuori tempo massimo" visto che la Presidente ha reso noto di aver formalizzato solo giovedì 12 gennaio la richiesta di ripristino dei due IC con una lettera inviata al Ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio, all'AD di FS, Renato Mazzoncini e all'AD di Trenitalia, Michela Morgante, dando quindi già per scontata la loro soppressione.
La cancellazione di due treni è l’ennesimo impoverimento ferroviario per il FVG e in particolare per il Capoluogo regionale, sempre più isolato dal resto del Paese.
E’ inaccettabile pensare di controbilanciare la cancellazione degli IC con la diminuzione di una manciata di minuti della percorrenza delle Frecce (servizio peraltro pagato dalla Regione con oltre 3 milioni di euro l’anno), togliendo corse che servono soprattutto a chi si sposta per recarsi al lavoro.
La sostituzione dei due IC con bus non serve a nulla, salvo a non prendere in giro l’utenza, costretta ad utilizzare mezzi meno efficienti e più inquinanti, con aumento del traffico su strada.
Il taglio dei due IC rientra tra le misure previste nel nuovo Contratto di programma tra RFI e il Ministero dei Trasporti, in discussione al Parlamento nelle prossime settimane. A rischio ci sono altre 13 corse di treni da Nord al Sud.
Qualcosa tuttavia sembra muoversi sul fronte politico, visto che l’on. Arianna Spessotto, Capogruppo del M5S in Commissione Trasporti, ha preannunciato la richiesta “che venga mantenuto il servizio assicurato dagli Intercity, senza toccare un servizio che resta essenziale per i cittadini, e che si trovi quanto prima una soluzione che non sia dettata esclusivamente da conti economici, anche attraverso la convocazione di un tavolo di concertazione tra Ministero, vertici nazionali di Trenitalia e le Regioni Veneto e Friuli”.
Nel mentre che la politica dimostra ancora una volta tutto il suo disinteresse per il trasporto ferroviario, domani alle ore 5.50 i pendolari e gli utenti dell’IC 735 dovranno arrangiarsi con mezzi alternativi o sobbarcarsi un assurdo viaggio in bus. Complimenti !

martedì 10 gennaio 2017

Confermata la soppressione degli IC 734 e 735 da lunedì 16 gennaio

Come purtroppo previsto la Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia ha soppresso i due IC 734 e 735 Mestre-Trieste e Trieste-Mestre dal prossimo 16 gennaio.
I due treni verranno sostituiti con bus, che presumibilmente viaggeranno vuoti in considerazione della durata infinita del viaggio; basti pensare che IC535 verrà sostituito da un bus, che dopo un viaggio estenuante (partenza alle ore 5.50 da Mestre) arriverà a Monfalcone alle 8.29 (anziché alle 7.21 dell’IC) e a Trieste alle ore 8.59 (anziché alle 7.46).
Avevamo scritto all’Ufficio Mobilità della Regione FVG e all’Assessore Santoro una lunga mail lo scorso 15 dicembreperaltro mai riscontrata – sollecitando un intervento della Regione al riguardo e fornendo anche alcuni suggerimenti e/o alternative alla soppressione dei due IC.
La cancellazione dei due treni comporterà un grave danno a molti lavoratori che utilizzano questi collegamenti per recarsi soprattutto alla Fincantieri di Monfalcone e agli studenti residenti nella Bassa Friulana e nel Veneto Orientale diretti a Trieste.
La Regione sembra aver indirizzato una o due lettere alla Direzione Nazionale di Trenitalia, nulla di più.
Da gennaio, l’unica vera alternativa ferroviaria per i viaggiatori dell’IC 735 sarà data dalla combinazione R20101 (Mestre p. 5.57/Portogruaro a 6.55) con R. 2689 (Portogruaro p. 7.05/Monfalcone a. 7.50/Trieste a. 8.18), ovvero posticipare la partenza da Mestre e prendere il RV 2203 delle 6.53, con arrivo a Trieste alle 8.18.
Se proprio si intende eliminare l’IC535 si potrebbe istituire un nuovo treno RV, tagliando soluzioni inutili come quelle del bus, ovvero rimodulare i collegamenti esistenti, unendo ad esempio il R20101 col R. 2689.
Auspichiamo da subito la convocazione di un Tavolo tra la Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia, la Regione FVG e la Regione Veneto per cercare una soluzione.
Un Tavolo che non può non trattare la questione “dell’orologio di Mestre”, da sempre “porta ferroviaria” del FVG; riteniamo indispensabile e non più procrastinabile una rivisitazione dell’orario in maniera da garantire coincidenze rapide agli utenti friulani diretti verso il resto del Paese e che da Mestre usufruiscono delle Frecce o viceversa coloro che sono diretti in FVG transitando da Mestre.
Il treno non ha confini e pertanto non è possibile continuare con questo sistema da “medioevo ferroviario”, dove ogni regione cura il proprio orticello, non dialogando con i vicini e soprattutto con il gestore del servizio.
Dalla Presidente Serracchiani, presente spesso a Roma e responsabile nazionale per i trasporti del PD, ci attendiamo una decisa presa di posizione con i vertici nazionali di Trenitalia, che vada ben oltre a una semplice letterina spedita prima di Natale …
Attendiamo fiduciosi, così come tutti quei pendolari e utenti della Bassa Friulana e del Veneto Orientale che da lunedì 16 gennaio resteranno a piedi o costretti a viaggiare su un bus…

lunedì 9 gennaio 2017

Penali CAF, mancano all'appello 2,7 milioni. Sarebbero 7,2 anzichè 4,5 milioni

La questione delle penali CAF continua a tener banco.
Dopo la nostra presa di posizione (attendiamo fiduciosi una risposta ufficiale dalla Regione FVG alla nostra lettera), abbiamo appreso che l’Assessore Santoro è dall’ottobre 2014 che “non risponde” alle interrogazioni presentate sul tema da alcuni consiglieri regionali.
E’ stato il consigliere grillino, Cristian Sergo, ad evidenziare il misfatto sulla stampa (clicca e leggi) e come l’importo delle penali contrattuali potrebbe essere di molto superiore rispetto ai 4,5 milioni da noi indicato.
Infatti oltre alla penale per la ritardata consegna degli otto treni Etr563 Civity secondo il consigliere Sergo mancherebbero all’appello altri 2,7 milioni. Tale importo è relativo alla ritardata consegna di altri 4 elettrotreni, Etr564 Civity politensione, il cui prezzo d’acquisto ammonterebbe a 27.542.000 euro e che dovevano essere consegnati, salvo nuovi accordi tra le parti mai comunicati pubblicamente, a marzo 2015. Anche in questo caso quindi dovrebbero esser state contestate le penali previste dal contratto (10% del valore dell'appalto), pari appunto a 2,7 milioni, tali da far lievitare a 7,2 i milioni delle penali complessive da addebitare al costruttore spagnolo CAF.
Per chiarezza abbiamo cercato di riassumere le tappe note:
• la procedura di acquisto dei primi 8 treni Etr563 è stata decisa con delibera n. 1466 dd 24.06.2009 della Giunta Tondo, per un importo complessivo a base d'asta di 53.650.000,00 euro (IVA esclusa). Il bando è stato pubblicato il 30.06.2009 e l'aggiudicazione provvisoria alla ditta spagnola CAF è avvenuta il 29.12.2009;
• all'aggiudicazione provvisoria sono seguiti dei contenziosi al TAR, superati a marzo del 2011;
• con atto di data 29.03.2011 (prot. n. 9421), Regione FVG e CAF hanno sottoscritto il contratto “per la fornitura di 8 elettrotreni Etr563, omologati per la circolazione sulla rete italiana, con opzione per l’acquisto di ulteriori complessi, scorta tecnica, materiale di ricambio e servizio di manutenzione” (clicca e leggi il contratto) per un importo di 45.600.000,00 euro, comprensivo del servizio di manutenzione ordinaria per i primi 12 mesi e correttiva per i primi 36 mesi; il termine di consegna degli otto Etr563 indicato in contratto è il 16.12.2012;
• con atto dd 11.12.2012 (prot. n. 9576), Regione FVG e CAF hanno sottoscritto “l’atto aggiuntivo al contratto dd 29.03.2011” (clicca e leggi il contratto), con il quale la Regione ha esercitato l’opzione di acquisto di ulteriori 4 treni, nella specie Etr564, dotati di sistemi atti a garantire la loro circolazione sulla rete ferroviaria austriaca come previsto dal Piano Regionale Trasporto Pubblico Locale;
• a settembre 2013 la Regione FVG (Giunta Serracchiani) ha contestato a CAF formalmente il ritardo della consegna degli 8 treni Etr563; il 16 ottobre 2013 la Regione ha comunicato inoltre la sospensione di tutti i pagamenti in favore del costruttore CAF, sia per l'acquisto degli Etr563 che per l'opzione degli ulteriori 4 Etr564;
• la svolta allo stallo è arrivata con l’autorizzazione alle prove dinamiche a gennaio 2014 e l’avvio dell’omologazione dei primi treni Etr563: il 14 giugno 2015 i primi tre Etr563 sono entrati in esercizio mentre gli altri cinque a fine settembre 2015;
• a marzo 2015 l'Assessore Santoro ha annunciato l’applicazione delle penali contrattuali, pari a 4,5 milioni, per la ritardata consegna dei treni Etr563;
• nell’agosto 2016 l'ANSF  - Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria -  ha emesso l’autorizzazione per la messa in servizio per prove degli ultimi quattro Etr564; a seguito di questa autorizzazione è ancora in corso di definizione la programmazione per le prove in linea tra i soggetti interessati (l'Ente per la certificazione ferroviaria RINA, Trenitalia, CAF e RFI).
C’è però un ulteriore mistero, quello relativo alla consegna degli ultimi 4 elettrotreni Etr564, così come rilevato dal consigliere regionale Sergo, secondo cui il termine di consegna sarebbe scaduto a marzo 2016 e di conseguenza la Regione dovrebbe già aver contestato a CAF l'inadempimento contrattuale e le conseguenti penali (pari a 2,7 milioni).
A fronte di ciò il consigliere Sergo rileva che “se i pendolari son pronti all'esposto alla Corte dei Conti, è bene che tengano in mente che i milioni in questione non sono solo 4,5 ma 7,2”.
Visto gli importi in ballo riteniamo che la questione debba essere definita una volte per tutte, considerato che l’eventuale transazione annunciata dall'Assessore Santoro con CAF non può essere definita con un banale baratto di ricambi/scorte tecniche, peraltro già previste espressamente dai contratti.
Ora servono risposte da parte della Regione e dell’Assessore Santoro, la quale dopo 3 anni e mezzo deve chiarire tutti gli aspetti di questi appalti dell'importo di oltre 70 milioni di euro.
Dalla semplice lettura dei contratti resi pubblici sul portale regionale, se la Regione si ritiene contrattualmente parte lesa non dovrebbe avere alcun problema ad applicare le penali, pagando a CAF il corrispettivo previsto, decurtato del 10%.
In questo caso spetterà eventualmente al costruttore CAF provare il suo adempimento contrattuale, impugnando presso il Tribunale di Trieste il mancato pagamento.
Se invece c'è dell'altro, allora siamo difronte all'ennesimo misfatto italiano, questa volta tutto in salsa friulana!

mercoledì 4 gennaio 2017

Penali CAF: 4,5 milioni di Euro in ricambi ?

Dopo la nostra presa di posizione in ordine alla questione delle penali per la ritardata consegna dei treni CAF (clicca qui per leggere), non si è fatta attendere la risposta della Regione e in particolare dell’Assessore alla Mobilità, Mariagrazia Santoro, la quale a mezzo stampa (Gazzettino Veneto del 29.12.2016 - clicca sull'immagine) spiega che “la somma di 4,5 milioni è la sostanza di una contestazione e non una sanzione formale. I soldi, in ogni caso, non sono ancora passati di mano. La Regione, di fronte al rischio di innescare un contenzioso lungo e oltretutto internazionale, è invece orientata a mediare nella prospettiva transattiva con la società spagnola, in modo da rinunciare a una parte (da concordare) della cifra contestata in cambio di un “controvalore” della somma rimanente da erogare non sotto forma di denaro contante, bensì di mezzi ulteriori, o pezzi di ricambio o, ancora, interventi di manutenzione, ossia spese che l’Amministrazione regionale dovrebbe comunque affrontare e che invece, in tale evenienza, potrebbe risparmiare".
Riteniamo imbarazzante questa spiegazione, in considerazione di come si è sviluppata la questione dei treni CAF, acquistati nel 2011, la cui consegna era prevista per il 18 dicembre 2012, ma in realtà sono entrati in esercizio solo a giugno 2015 dopo un vergognoso balletto di annunci e cronoprogrammi, tutti disattesi. Tutto al modico prezzo di 45 milioni di Euro.
Ad oggi non si conoscono ancora i motivi di questo ritardo da record e le responsabilità, anche in considerazione del fatto che i mezzi pare abbiano superato brillantemente l'omologazione da parte dell'ANSF.   
Santoro parla di “contestazioni” e non di “sanzioni formali” … dimenticando che è stata lei stessa ad annunciare l’applicazione delle penali contrattuali con un comunicato stampa ufficiale e rispondendo a precise interrogazioni di alcuni consiglieri regionali sia in IV° Commissione (in data 20.03.2014), che in Consiglio Regionale.
E’ sufficiente leggere il comunicato stampa pubblicato sul sito della Regione in data 22.09.2014 (clicca e leggi), quando Santoro ha dichiarato che “la Regione Friuli Venezia Giulia si è già tutelata per i danni causati dalla ritardata consegna dei nuovi elettrotreni della CAF-Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, applicando le penali previste dal contratto … la Regione, non solo ha applicato la penale di 4,5 milioni di euro, ma ha anche sospeso i pagamenti alla Società spagnola CAF".
La notizia dell’applicazione delle penali contrattuali era peraltro già rimbalzata da mesi sui media a marzo 2014, quando Santoro ha dichiarato “la Regione, a fronte dell'inadempimento della CAF rispetto i tempi di consegna, ha notificato l'applicazione delle penali per l'importo massimo previsto, che si attesta attorno ai 4,5 milioni di euro".
Giuridicamente “le contestazioni” in un contratto di appalto si chiamano penali, visto che non conosciamo altre formule risarcitorie.
Prendiamo atto dell'ennesimo maldestro tentativo di insabbiare la questione.
Santoro parla di una “transazione” con la società spagnola costruttrice per evitare un “lungo contenzioso internazionale”. Ebbene è da 4 anni che si attende la chiusura di questa vertenza e i treni sono entrati in esercizio ormai da oltre un anno e mezzo, è lecito quindi chiedersi cosa si è fatto fino ad oggi?
Santoro parla poi di "contenzioso internazionale", ma è possibile che il contratto d’appalto stipulato dalla Regione FVG non preveda un foro esclusivo in Italia, ad esempio Trieste, sede del committente?
L’intenzione della Regione è quella di trasformare le penali in una datio in solutum, sostituendo il pagamento in denaro con un conferimento di beni (generici pezzi di ricambio o interventi di manutenzione): parliamo di 4,5 milioni di € su un appalto di 45 milioni … quindi il 10% di ricambi?
Si capisce chiaramente che il costruttore spagnolo CAF non intende diventare il capro espiatorio in questa vicenda e non vuole essere l'unico a pagare; di contro la Regione se si ritiene parte lesa, dovrebbe applicare senza se e senza ma le penali per inadempimento contrattuale.
Sul fatto che l'accomodamento con CAF permetterebbe un risparmio sulle manutenzioni, siamo difronte all'ennesimo misfatto, visto che fin dall’acquisto dei treni si prevedeva una manutenzione programmata e una correttiva: la prima svolta dal costruttore CAF per i primi 12 mesi dall'entrata in esercizio e poi da Trenitalia (dal giugno 2016), la seconda svolta sempre dal costruttore CAF per i primi 3 anni (termine della garanzia) e poi da Trenitalia (che quindi subentrerà nel giugno 2018).
Riteniamo che sia impossibile pensare di acquistare treni e non prevedere la loro manutenzione … ma nel magnifico mondo della burocrazia forse tutto è lecito!
Ad oggi si attende ancora la consegna degli ultimi 4 treni ETR 564 politensione in fase di omologazione, di cui però non si sa nulla: importo dell'appalto, tempi di consegna e se hanno iniziato le prove di omologazione in linea?
Per trasparenza riteniamo opportuno che si rendano pubblici i contratti d'appalto, di manutenzione e di nolo dei treni, pubblicandoli sul sito web regionale, visto che non parliamo di noccioline, bensì di milioni di euro dei contribuenti del FVG.
Siamo difronte ad una triste vicenda trattata con una superficialità inaudita che ha visto i Pendolari e i Contribuenti del FVG parti lese e che da 4 anni attendono puntuali risposte.
Al riguardo abbiamo inviato una lunga e articolata lettera all'Ufficio Mobilità della Regione FVG e all'Assessore Santoro, chiedendo i chiarimenti del caso.
Siamo pronti a presentare un esposto alla Corte dei Conti, dove si vocifera peraltro che ci sia già aperto un fascicolo al riguardo, chiedendo all'Organo di Vigilanza di verificare la correttezza delle procedure poste in essere e se vi è riscontrabile un qualche danno erariale.
Trattandosi di soldi dei Contribuenti del FVG ci domandiamo come, nonostante il tempo trascorso e tutto il clamore mediatico che ha avuto la questione, nessuno si sia attivato per accertare i motivi e le responsabilità. E' sempre colpa della burocrazia?