Il 2017 sarà l’anno buono per l’avvio dei lavori di riqualificazione del Museo Ferroviario di Campo Marzio di Trieste.
Il Museo è ospitato dal 1984 all’interno della Stazione di Campo Marzio, dismessa dall’esercizio ferroviario nel 1958 è di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato.
E’ recente infatti la notizia dell’intervenuto accordo tra Fondazione Fs e Regione FVG per investire 3,5 milioni di euro per gli interventi relativi al primo lotto di lavori.
Si tratta in particolare di 3 milioni messi a disposizione dalla Fondazione Fs e dal Ministero dei Beni Culturali e 500mila stanziati dalla Regione con l’ultima legge finanziaria.
Un importante risultato, che conferma l’interesse della Fondazione Fs e del suo Direttore, l’ing. Luigi Cantamessa per il Friuli Venezia Giulia.
Dopo la notizia della riattivazione - entro il 2018 - della ferrovia Gemona-Sacile, la quale sarà la prima linea d’Italia che verrà utilizzata sia per il trasporto passeggeri del servizio regionale che per il servizio turistico con locomotive e carrozze storiche della Fondazione FS, ora si punta a valorizzare il patrimonio del Museo Ferroviario di Trieste.
Si tratta di un ambizioso progetto che punta a far diventare Trieste il secondo polo museale d’Italia in ambito ferroviario dopo il Museo Nazionale di Pietrarsa (NA).
Il restauro completo della Stazione di Campo Marzio richiederebbe 12 milioni, per ora si partirà con il I° lotto che permetterà di mettere in sicurezza parte del tetto e delle strutture dello splendido palazzo in stile Liberty.
Il restyling ha l’obiettivo di recuperare l’intera area, non solo museo, quindi. La stazione potrebbe diventare un contenitore di svariate attività, beneficiando del fatto che ancora oggi i suoi binari risultano allacciati alla rete ferroviaria.
L’ing. Cantamessa parla di “stazione-museo da cui potranno partire treni turistici sull’anello che unisce Campo Marzio, Opicina, Aurisina, Miramare e la Stazione Centrale di Trieste. Entro la fine di gennaio la Fondazione Fs consegnerà alla Sovraintendenza dei Beni Culturali i progetti per il recupero dell’immobile. Si tratta di interventi conservativi basati su progetti ottocenteschi, senza intromissioni di elementi moderni”.
I lavori saranno effettuati direttamente dal Gruppo Fs, la volontà di Cantamessa è quella di partire in primavera e terminare il primo lotto dei lavori entro un anno.
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