Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 30 dicembre 2019

Luci e ombre sul servizio fs 2019: puntualità ancora da podio, ma informazione insufficiente

Il 2019 ferroviario del Friuli Venezia Giulia si chiude senza lode e senza infamia.
Come anticipato nel post del 29 dicembre la Regione Fvg ha avviato l’iter per la procedura di affidamento diretto del servizio.
Una procedura che sbloccherà l’impasse che si era creato e permetterà anche al Fvg (ultima regione d’Italia) di dotarsi di un nuovo contratto che regolamenterà per i prossimi 10 anni il servizio tpl fs.
PUNTUALITA’ E AFFIDABILITA’: nonostante l’immobilità contrattuale, che non ha permesso nel quadriennio 2015-2019 investimenti da parte del gestore Trenitalia, i dati sulla puntualità del servizio continuano ad essere buoni.
I numeri confermano infatti il Fvg ai vertici delle classifiche nazionali per puntualità, secondo solo alle Marche, ma davanti ad altre regioni come il Veneto e le Province Autonome di Trento e Bolzano.
La puntualità entro i 5 min. senza esclusioni, ovvero quella percepita dall’utente, registrata nei primi 11 mesi del 2019 è stata pari al 94,4% (+0,4% rispetto al 2018). Un dato però in flessione rispetto al 95,8% fatto registrare nel 2016 e al 95% nel 2017.
LUCI E OMBRE: se i numeri confermano la tenuta matematica degli indici di puntualità e affidabilità, non sempre la qualità offerta è stata all’altezza delle aspettative.
Dalla messa in esercizio dei nuovi treni Caf (giugno/settembre 2015), la puntualità del servizio è migliorata sensibilmente, passando dal 89,8% del 2014 al 95,8% del 2016, all’attuale 94,4%, parimenti non si è verificato un contestuale aumento della qualità dell’informazione, la quale soprattutto nei casi di anomalia alla circolazione risulta ancora carente e intempestiva.
Durante l’anno ci sono stati vari giri a vuoto (novembre in particolare è stato un periodo molto sofferto), che hanno messo a nudo carenze strutturali di Trenitalia e RFI legate come detto all’informazione all’utenza.
La rabbia dei pendolari era esplosa a fine novembre dopo un filotto di giornate no caratterizzate da soppressioni e ritardi, ma soprattutto dall’assenza di un’adeguata informazione all’utenza.
A fronte di ciò il nostro Comitato aveva scritto una durissima lettera di denuncia all’AD di Trenitalia, Orazio Iacono, alla Direzione Nazionale RFI e all’Assessore regionale alla Mobilità, Graziano Pizzimenti, chiedendo la rimozione dei dirigenti FS regionali, evidenziando un'involuzione del servizio e una scarsa capacità di reazione.
L’intento del Comitato era quello di dare una scossa all’ambiente: “serve cambiare passo visto che l’aumento di guasti e disagi stanno minando all’eccellenza ferroviaria del Fvg che da oltre due anni è ai vertici delle classifiche nazionali per puntualità e affidabilità del servizio. E' necessario che qualcuno faccia autocritica e si assuma la proprie responsabilità”.
LA REAZIONE DI TRENITALIA E RFI: non si è fatta attendere la reazione del Gruppo FS, i cui vertici hanno voluto incontrare i rappresentanti dei pendolari friulani, dando prova così di attenzione al servizio del Fvg. Così il 29 novembre scorso l’AD di Trenitalia, Orazio Iacono, unitamente alla Direttrice Nazionale della Divisione Regionale, Sabrina de Filippis e alla Direttrice Regionale FVG, Elisa Nannetti, hanno incontrato a Udine Andrea Palese e Simone Sesta, rappresentanti dei Comitati friulani.
Così come nel 2015 quando da Direttore Nazionale della Divisione Regionale, Iacono ci mise la faccia e chiese ai pendolari friulani pazienza dando avvio al nuovo corso di Trenitalia, così oggi il manager ha compreso il nostro disagio e ha dato un immediato segnale di attenzione alla situazione del Friuli Venezia Giulia.
Anche i vertici di RFI, nella persone del Direttore Nazionale della Produzione, Valerio Giovine e del Direttore Territoriale FVG, Rosina Oliveto, hanno incontrato informalmente i Comitati, confrontandosi sulla situazione infrastrutturale.
TAVOLO DI LAVORO - PERCORSO DI LAVORO: con questi presupposti, il Tavolo dei Pendolari del 5 dicembre scorso non poteva che avere un esito positivo. Regione Fvg, Comitati dei Pendolari e Gruppo Fs d’intesa tra loro hanno deciso di avviare un Tavolo Tecnico da convocare ogni 4 mesi per discutere sulle proposte di miglioria al servizio in ordine ad orari e coincidenze da apportare all'orario 2020-2021; RFI inoltre si è impegnata a promuovere un focus dedicato all’infrastruttura per analizzare le varie situazioni di criticità della rete e dei servizi di stazione.
Un risultato che a livello nazionale non ha eguali visto che RFI e Trenitalia hanno riconosciuto il ruolo dei Comitati dei Pendolari che potranno da ora condividere le modifiche in fase di istruttoria. 
Per la fine di gennaio i Comitati prepareranno un dettagliato report nel quale verranno evidenziate le proposte le quali verranno prese in carico in base alla priorità d’intervento.
MIGLIORAMENTO DELL'INFORMAZIONE: positivo è stato l’impegno di RFI e Trenitalia a modificare l’organizzazione aziendale circa il servizio legato all’informazione.
I responsabili di RFI hanno confermato che verrà modificato l'attuale protocollo organizzativo con precisi correttivi volti ad accorciare la catena di comando garantendo un'informazione all'utente più tempestiva ed efficace. Ciò permetterà di mettere in contatto diretto l’operatore della sala di controllo con i capitreno.
Trenitalia ha confermato l'impegno di potenziare l'informazione a terra e nei casi di anomalia a bordo treno, sfruttando i "giubbini rossi", ovvero il personale dei Desk Informativi già presenti a Udine e Trieste.
POTENZIAMENTO DELL'INFRASTRUTTURA FS: apprezzato inoltre l’impegno di RFI di prevedere nel nuovo Accordo di Programma 2020 Stato-RFI, la riattivazione del PM di Grignano, il quale permetterà di dividere l’attuale e lunghissima sezione di blocco Monfalcone-Trieste.
Un intervento auspicato da anni dai Comitati, che renderà sicuramente più facile la gestione di quel tratto di linea soprattutto nei casi di anomalia alla circolazione.

domenica 29 dicembre 2019

Contratto Trenitalia prorogato di un anno, in attesa dell'affidamento diretto del servizio

Con delibera di Giunta n. 2229 del 20.12.2019 la Regione Fvg ha ufficializzato la proroga fino al 31.12.2020 del contratto di servizio tpl in essere con Trenitalia.
Per la copertura economica della proroga per l'anno 2020 la Regione ha prenotato a bilancio 40,5 milioni di Euro.
Si tratta di una scelta già nota, visto che l'Assessore regionale alla Mobilità, Graziano Pizzimenti, ha più volte dichiarato l'intendimento della Giunta Fedriga di giungere ad un affidamento diretto del servizio per un periodo non inferiore a 10 anni evitando la gara europea.
A tal fine la Regione ha avviato l'iter della procedura di affidamento con la delibera di Giunta n. 2188 del 23 novembre 2018: in data 10 dicembre 2019 la Direzione Centrale Infrastrutture e Territorio ha proceduto alla pubblicazione sulla GUCE dell’Avviso di Preinformazione relativo all’individuazione della procedura di affidamento diretto dei servizi tpl, ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 6, del Regolamento CE n. 1370/2007.
In sintesi i pendolari del Fvg - nella migliore delle ipotesi - potranno beneficiare dal 2021 del nuovo contratto di servizio, con quale Gestore ancora non si sa, visto che sia Trenitalia che il Gruppo Arriva hanno manifestato il loro interesse al servizio tpl ferro del Fvg.
IL CONTRATTO ATTUALE: il servizio è oggi affidato a Trenitalia in virtù del contratto Rep. n. 9146 del 08.05.2009, stipulato dall’allora Giunta Tondo. Il contratto, modificato con Atto Interpretativo e Integrativo in data 12.05.2010 è scaduto il 31.12.2014.
Successivamente la Giunta Serracchiani ha provveduto per ben due volte, rispettivamente con atto Rep. n. 9708 di data 31.03.2015 (con validità 01.01.2015 al 31.12.2017) e con atto Rep. n. 206 in data 29.12.2017 (con validità 01.01.2018 al 31.12.2019), a prorogare il contratto del maggio 2009.
COSTO DEL SERVIZIO: per la proroga dell'anno 2020 la Regione investirà 40,5 milioni, un importo nettamente inferiore ai 43 milioni del 2019, mentre per il 2018 l'importo era di 39,6 milioni.
Il minor costo è giustificato da un aumento degli introiti da parte di Trenitalia derivanti da tariffa (quindi più viaggiatori), nonché da una riduzione di alcuni fattori di costo.
Una buona notizia visto che la spesa regionale resta di fatto immutata difronte ad una produzione e ad un''offerta che sono aumentate negli ultimi anni; si pensi al potenziamento estivo delle corse sulla direttrice Sacile-Udine-Trieste e sulla direttrice Trieste-Cervignano-Udine-Carnia/Tarvisio, alla riapertura della tratta Sacile-Maniago a partire dal dicembre 2017 o all'avvio sperimentale dei servizi transfrontalieri sulla relazione Udine/Trieste-Lubiana da settembre 2018, nonché ad alcune nuove corse richieste in sede di Tavolo di Lavoro dei Pendolari lungo la relazione Udine-Trieste.
IL FUTURO: il Fvg è l'ultima Regione d'Italia che andrà a contratto come indicato dal recente report de IlSole24ore.
Una situazione paradossale, dopo la scadenza del contratto (dal 2015 in poi), mentre tutte le altre Regioni hanno stipulato i nuovi contratti con il Gruppo FS, evitando di cadere nelle maglie della normativa europea, il Fvg da oltre quattro anni è prigioniero di un attendismo politico che ha fortemente penalizzato gli investimenti e l’offerta all’utenza. Infatti mentre nelle altre regioni i contratti prevedono un aumento dei km/treno (quindi delle corse) e significativi investimenti del parco rotabile a cura di Trenitalia (es. il contratto del Veneto valido sino al 2032 prevede 619 milioni di investimenti per l’acquisto di 78 treni, quello della Liguria, che si è legata a Trenitalia per 15 anni, prevede l’acquisto di 28 nuovi treni), in Fvg la situazione è di assoluta precarietà stante l’incertezza su cui sarà il futuro Gestore del servizio. Ciò ha ridotto a zero gli investimenti da parte di Trenitalia, tanto che il rinnovo del materiale rotabile è stato effettuato dalla Regione (Giunta Tondo) che nel 2010 ha acquistato i treni Caf.
Dopo il nulla! Una politica di attendismo suicida che ha immobilizzato il trasporto ferroviario regionale, procedendo con iniziative a spot.
L’INDIRIZZO DELLA REGIONE FVG L’Assessore regionale alla mobilità, Graziano Pizzimenti (Giunta Fedriga), ha espresso chiaramente l’intenzione di risolvere la delicata questione del nuovo contratto, con un affidamento diretto, bypassando la normativa europea e sbloccando così la situazione di precarietà.
L’indirizzo della Regione, che condividiamo in toto, è quello di garantire nel più breve tempo possibile un nuovo contratto, evitando una lunghissima procedura di gara europea che bloccherebbe il Fvg per altri 2 anni, salvo ricorsi al Tar, quasi scontanti visti i precedenti non certo positivi, come quello del tpl gomma.
L’affidamento diretto è quindi possibile se Trenitalia garantirà un significativo investimento del parco rotabile, operazione che già sta facendo nelle altre regioni d’Italia, con l’arrivo dei nuovi treni Pop e Rock.
Il nuovo contratto di servizio però dovrà prevedere a nostro aprere oltre ai nuovi treni, anche un nuovo sistema tariffario, basato su tariffe dinamiche similari a quelle utilizzate dalle compagnie aeree e promozionali per le famiglie.
Un grande salto di qualità del servizio sarà dato inoltre da una revisione generale degli orari legati soprattutto alla riduzione dei tempi di percorrenza attuali; questo sarà possibile solo se RFI si adopererà per avviare una serie di interventi che permettano la velocizzazione di alcune linee e il loro miglior buon governo.

martedì 24 dicembre 2019

Auguri di Buone Feste !

Foto Luca Seria
E’ stato un altro anno ricco di soddisfazioni per i binari friulani: nonostante qualche scivolone la qualità del nostro servizio resta tra le più alte d’Italia.
Dopo momenti di alti e bassi è ripreso nel migliore dei modi la collaborazione tra Comitati dei Pendolari, Istituzioni e Gruppo FS, i cui vertici nazionali e regionali hanno dimostrato attenzione alle nostre richieste e proposte.
Nei prossimi giorni dedicheremo un focus specifico che dettaglierà il consultivo di questo 2019.
Il 2020 ci attende con tante nuove sfide: dal nuovo contratto di servizio, che deciderà l’assetto del nuovo servizio fs per i prossimi 10 anni, ad importanti interventi infrastrutturali che miglioreranno l’accesso delle nostre stazioni e delle nostre ferrovie.
Siamo certi che le nostre aspettative e quelle dei Pendolari friulani non verranno tradite e che il percorso di dialogo e di lavoro intrapreso sia virtuoso ma soprattutto quello giusto che permetta un ulteriore  miglioramento dell'offerta.
Ringraziamo tutti coloro che in quest'anno ci hanno sostenuto e continueranno a sostenerci, in primis dagli utenti, che ci inviano le loro segnalazioni via mail o sui social, alle Istituzioni, ai tanti giornalisti che ci seguono e danno voce alle nostre iniziative.
Con questo spirito costruttivo e con la determinazione che da sempre contraddistingue il nostro Sodalizio auguriamo Buon Natale e un felice Nuovo Anno ferroviario a tutti i pendolari, i viaggiatori e i ferrovieri del Friuli Venezia Giulia.

martedì 17 dicembre 2019

Il passaggio a livello di Ronchi Sud potrà essere eliminato. Iter bloccato dalla burocrazia

Dopo le ultime settimane di novembre caratterizzati da vari disagi lungo le linee del FVG, con l'apice nella giornata di  martedì 26 novembre, era scattata la protesta e la denuncia dei Comitati dei Pendolari che erano giunti a chiedere la testa dei vertici regionali di Trenitalia e RFI.
La presa di posizione dei Comitati aveva conseguito la reazione dei vertici nazionali di Trenitalia che di RFI, i quali hanno immediatamente analizzato la situazione del servizio  in FVG, incontrando i rappresentanti dei pendolari. nel corso dell'incontro le parti hanno evidenziato le criticità esistenti, soprattutto quelle infrastrutturali della rete (passaggi a livello spesso guasti, sezioni di blocco troppo lunghe) e quelle legate all'informazione a bordo treno e in stazione. 
Lungo le linee 13 Trieste-Venezia e 15 Trieste-Cervignano-Udine-Tarvisio tiene banco in particolare la questione del passaggio a livello di Ronchi dei Legionari Sud, la cui chiusura prolungata comporta gravi disagi agli automobilisti senza pensare ai guasti a cui è spesso soggetto, non ultimo un probabile danneggiamento da parte di ignoti.
La giornalista, Elena Placitelli, nei giorni scorsi ha approfondito la questione sulle pagine de Il Piccolo (LEGGI) e ha fatto una importante scoperta  
Come si legge nell'articolo pubblicato il 15 dicembre scorso, "la soluzione per bypassare l’odiato passaggio a livello di Ronchi Sud c’è, ma è finita nei meandri della burocrazia. Il coniglio dal cilindro l’ha tratto RFI, sollecitata all’indomani della giornata nera per i pendolari del Fvg.
Giovedì 12 dicembre, proprio per colpa di una sbarra guastatasi nel passaggio a livello incriminato, i viaggiatori hanno subìto otto treni in ritardo e due cancellati. Un guasto che stavolta nulla ha a che fare col maltempo. Anzi, RFI non ha escluso di denunciare ignoti per danneggiamento. La sbarra, dopo il guasto risultava integra e ciò fa pensare che qualcuno abbia manomesso i sensori. Forse anche per rabbia, noti come sono i lunghi tempi di chiusura del passaggio a livello che manda il traffico, automobilistico e ciclopedonale, in tilt. Ebbene, Trenitalia fa sapere che la soppressione, non solo del passaggio di Ronchi Sud ma anche quello di via Dobbia, è contemplata in una convenzione del 2002 «che prevede la realizzazione, a cura dell’allora Provincia di Gorizia di un sottovia carrabile in corrispondenza del passaggio di via Dobbia e di una passerella pedonale in corrispondenza del passaggio a livello Ronchi Sud, in via XXIV Maggio». Mancanza di fondi? Macché. Il progetto, spiega sempre FS, era stato già cofinanziato per 700mila euro a pasaggio, quasi un milione e mezzo di euro da parte di RFI. «Il quadro economico avrebbe dovuto trovare completa copertura con l’ulteriore cofinanziamento della Provincia di Gorizia». Se non fosse che il progetto è naufragato con la cancellazione della Provincia (cui spettava il relativo co-finanziamento). È pur vero che «a seguito della riorganizzazione delle Province, la competenza della realizzazione delle viabilità sostitutive è transitata in Fvg Strade» ma quelle soppressioni restano un nulla di fatto.
Le cose si complicano, sempre a sentire RFI. «Nel corso del 2009, nell’ambito di altri interventi non di competenza RFI, è stato realizzato il sottovia carrabile in una posizione intermedia tra i due passaggi a livello. Si tratta del raccordo tra la SS14 e la SP19). Tale opera non esisteva al momento della condivisione della convenzione del 2002 ma ha di fatto, mutato l’assetto viabilistico locale rendendo necessario rivedere le originarie soluzioni». Una luce in fondo al tunnel. Perché, «Fvg Strade ha condotto un studio del traffico dal quale è emerso che la nuova configurazione stradale consente la soppressione del passaggio a livello di via Dobbia senza nessuna opera sostitutiva e la soppressione di quello di via XXIV Maggio mediante un sottopasso ciclopedonale in luogo della prevista passerella». Solo che, è sempre RFI che parla, «i Comuni interessati dall’originario sottovia sostitutivo del passaggio di via Dobbia non condividono tale nuova soluzione».
A gennaio i rappresentanti dei pendolari incontreranno RFI nel corso di un focus avente ad oggetto le criticità infrastrutturali e senza dubbio la questione dei PL di Ronchi sarà una priorità. E' davvero sconcertante assistere ad un rimpallo di competenze, anziché risolvere i problemi se ne creano di nuovi ...
Il fatto che RFI ha aperto una trattativa è molto positivo, ora al Tavolo dovranno però intervenire anche gli altri attori, dalla Regione, a FVG Strade ai Comuni, per ricercare tutti assieme una sintesi e una soluzione in tempi umani ad un problema che si protrae da oltre 20 anni.

domenica 15 dicembre 2019

Da oggi in vigore il nuovo orario fs 2019/2020. Poche novità e vari aggiustamenti al cadenzamento

Oggi, domenica 15 dicembre, è entrato in vigore il nuovo orario invernale 2019-2020 di Trenitalia, presentato ufficialmente lo scorso 5 dicembre nel corso del Tavolo di Lavoro che ha visto confrontarsi Regione FVG rappresentata dall'Assessore alla Mobilità, Graziano Pizzimenti, i Comitati dei Pendolari e il Gruppo FS, presente con i vertici regionali di Trenitalia e di RFI. 
Nello specifico, il nuovo orario prevede:
NUOVO TRENO UDINE-TRIESTE: è stata accolta una proposta dei Comitati volta ad aumentare l'offerta in una fascia oraria pendolare e su una direttrice (Ud-Ts via Gorizia), di particolare importanza.
Il nuovo R20947 partirà da Udine alle ore 8.08 con arrivo nel Capoluogo regionale alle 9.32. Sarà un regionale lento che effettuerà tutte le fermate e circolerà nei giorni feriali escluso il sabato.
POSTICIPO DEL LUBIANA-TRIESTE:  la partenza del treno transfrontaliero R1896 viene posticipata di quasi tre ore per garantire un maggior soggiorno nella capitale slovena. Il treno partirà da Lubiana alle 18.55 e arriverà a Villa Opicina alle 21.01 e a Trieste alle 21.32.
CADENZAMENTO DEL R11037 Udine p. 12.32-Venezia 14.35: confermata la corrispondenza a Sacile (13.24) verso Orsago e Pianzano per gli studenti del polo scolastico di Sacile-San Liberale.
LINEA SACILE-MANIAGO: rimodulazione dell'offerta con 14 corse feriali. Confermati i collegamenti a servizio delle scuole del territorio di Sacile e Maniago. La rimodulazione dovrà essere sperimentata per verificare se l'offerta risulta adeguata alle esigenze dell'utenza. Pare debole l'offerta presente in serata.
Confermate le corse festive con il medesimo orario estese a tutto l'anno.
NUOVO CADENZAMENTO ORARIO: questi sono i nuovi cadenzamenti previsti a partire da oggi.
Linea 13: Trieste-Portogruaro-Venezia
Trieste: partenze xx.16 (+1' rispetto all'orario precedente) - Portogruaro xx.25 (+1') - Venezia: arrivi xx.21 (+1'). Tempi di percorrenza delle corse invariati.
Venezia: partenze xx.39 (-2' rispetto all'orario precedente) - Portogruaro xx.35 (-2') - Trieste: arrivi xx.44 (-2'). Tempi di percorrenza delle corse invariati.
Linea 14 Trieste-Udine-Venezia (RV)
Trieste: partenze RV xx.58 (+1' rispetto all'orario precedente) - Udine: arrivi xx.06 (+1')/partenze xx.09 (+2') - Venezia: arrivi xx.59 (+4'). Tempi di percorrenza maggiori di 3 minuti rispetto a quelli attuali.
Venezia: partenza RV xx.01 (-4' rispetto all'orario precedente) - Udine: arrivi xx.52 (-2')/partenze xx.54 (-1') - Trieste: arrivi xx.02 (-1'). Tempi di percorrenza maggiori di 3 minuti rispetto a quelli attuali.
Linea 14 Trieste-Udine (R):
Trieste: partenze R xx.28 (+1' rispetto all'orario precedente) - Udine: arrivi xx.52 (+1'). Tempi di percorrenza invariati.
Udine: partenze R xx.08 (-1' rispetto all'orario precedente) - Trieste: arrivi xx.28 (-1). Tempi di percorrenza invariati.
Linea 14 Udine-Venezia (R):
Udine: partenze xx.32 (+1' rispetto all'orario precedente) - Casarsa xx.55 (+1') - Sacile xx.25 (+1') - Venezia: arrivi xx.47 (+1'). Tempi di percorrenza invariati.
Venezia: partenze xx.13 (-2' rispetto all'orario precedente) - Sacile xx.34 (-2') - Casarsa xx.02 (-2') - Udine: arrivi xx.28 (-2'). Tempi di percorrenza invariati.
Linea 15 Trieste-Cervignano-Udine:
Trieste: partenze xx.52 (+2' rispetto all'orario attuale) - Udine: arrivi xx.54 (+2'). Tempi di percorrenza invariati.
Udine: partenze xx.06 (-2' rispetto all'orario attuale) - Trieste xx.08 (-2'). Tempi di percorrenza invariati.

giovedì 12 dicembre 2019

Ritardi a causa di un danneggiamento di un passaggio a livello e di un treno merci guasto. Migliora l'informazione di Trenitalia

Un’altra giornata di passione per i pendolari in Friuli Venezia Giulia e in particolare sulla linea 13 Trieste-Cervignano-Venezia e sulla linea 15 Trieste - Cervignano - Udine - Tarvisio, oggetto di pesanti disagi sia alla mattina che alla sera.  
Alla mattina, tra le 7.10 le 8.20 un danneggiamento ad un passaggio a livello a Ronchi dei Legionari Sud ha provocato ritardi fino a 80 minuti e alcune cancellazioni. 
I tecnici di RFI giunti tempestivamente sul posto hanno constatato che si è trattato del danneggiamento di una barriera di un passaggio al livello il cui sistema di controllo ha fatto attivare un segnale di allarme. La circolazione, precisa RFI, è stata inizialmente bloccata tra Cervignano e Monfalcone per poi riprendere seguendo i protocolli di sicurezza previsti in questi casi fino al termine dell'intervento tecnico.
Trenitalia ha comunicato che sono stati coinvolti i seguenti convogli: FR 9716 Trieste Centrale (7:05) - Milano Centrale (11:15); FA 8412/8413 Trieste Centrale (6:44) - Roma Termini (12:18); IC 584/585 Trieste Centrale (7:21) - Roma Termini (15:30); RV 2785 Venezia Mestre (5:53) - Trieste Centrale (7:46); RV 5863 Udine (7:00) - Trieste Centrale (8:11); R 2781 Portogruaro Caorle (6:07) - Trieste Centrale (7:20); R 6002 Trieste Centrale (6:20) - Carnia (8:13): limitato a Udine (7:22); R 2789 Portogruaro Caorle (7:05) - Trieste Centrale (8:18).
Dalle 8.30 la circolazione ha cominciato a tornare alla normalità.
Questa volta il guasto al passaggio a livello è stato causato da un tallonamento o forse da un atto doloso, visto che RFI ha comunicato che sporgerà denuncia contro ignoti.
Nessuna responsabilità pertanto si pone in capo a RFI, Gestore dell’infrastruttura, visto che la causa del blocco è sicuramente di natura esterna.
La sera, verso le 17, un guasto ad un treno merci tra Aurisina e Trieste ha bloccato la circolazione da e per il Capoluogo regionale lungo le linee 13 e 15. Il guasto ha causato ritardi e cancellazioni lungo le linee 13 (Trieste-Venezia) e 15 (Trieste-Cervignano-Udine-Tarvisio). Il guasto ha coinvolti tutti i treni da e per Trieste che hanno fatto registrare ritardi fino a 60 minuti e limitazione di percorso di alcuni treni che sono stati sostituiti con bus sostitutivi.
Alle 18.20 la circolazione è ripresa su entrambi i binari.
INFORMAZIONI: se al Tavolo di Lavoro dello scorso 5 dicembre, durante il quale i Comitati dei Pendolari hanno pesantemente denunciato l'inadeguatezza del servizio informazioni, con piacere riscontriamo una netta inversione di tendenza, registrando una reazione da parte delle strutture di RFI e Trenitalia sul tema dell’informazione.
Nonostante alcuni episodi di disservizio registrati oggi in stazione a Cervignano e a Trieste Airport, rileviamo che la situazione di disagio è stata ben gestita da Trenitalia e RFI, che hanno sensibilmente migliorato l'informazione all'utenza, sia a bordo treno che in stazione, dove erano presenti i "giubbini rossi" dell'Assistenza Clienti del Costumer Care della Direzione Regionale Trenitalia.
Abbiamo iniziato un percorso costruttivo in sede istituzionale e confidiamo nel continuo impegno e nella professionalità del Gruppo FS a migliorare la qualità delle informazioni, assolutamente basilari soprattutto nei casi di anomalia alla circolazione.
FOCUS SULL'INFRASTRUTTURA: a gennaio nel corso del confronto sullo stato dell’infrastruttura ferroviaria che verrà convocato da RFI, provvederemo a segnalare i punti critici che a nostro parere determinano spesso disagi alla circolazione ferroviaria, presentando un dettagliato report.
Tra questi, non mancheremo di evidenziare la situazione del PL di Ronchi dei Legionari che è spesso oggetto a disfunzioni e blocchi e la necessità di ripristinare il PM di Grignano in maniera da suddividere l'attuale sezione di blocco tra Monfalcone-Trieste che anche oggi per l'ennesima volta ha evidenziato tutta la sua inadeguatezza funzionale.

Ferrovie, sinergia Trenitalia-Fuc

L'Assessore regionale Graziano Pizzimenti con la
Direttrice di Trenitalia FVG Elisa Nannetti e la
Responsabile Comunicazione di FUC Paola Manzini
"Con progetti come quello che integra i servizi offerti da Trenitalia e Ferrovie Udine Cividale (Fuc) vogliamo far crescere il numero di viaggiatori su treno. Uno degli obiettivi della Giunta Fedriga è infatti quello di portare il maggior numero di persone a scegliere il trasporto pubblico locale". Lo ha affermato ieri a Trieste l'assessore regionale a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, nel corso della presentazione del Servizio intermodale Venezia-Pordenone-Udine-Cividale del Friuli. 
"Finalmente Cividale è collegata in modo quasi diretto a Venezia, visto che rimane l'unico cambio a Udine, ma l'aspetto maggiormente importante di questa iniziativa - ha sottolineato l'assessore - è dato dal fatto che Trenitalia e Fuc hanno iniziato a fare sinergia in Friuli Venezia Giulia". 
"Grazie alla collaborazione tra queste due realtà - ha spiegato Pizzimenti - con l'orario ferroviario 2020 che entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre, le corse della linea Udine-Cividale sono state coordinate con quelle effettuate da Trenitalia sulla linea Udine-Pordenone-Venezia. Il nuovo servizio intermodale permetterà, infatti, di collegare la città patrimonio Unesco dal 2011 attraverso 36 treni giornalieri rispetto ai 23 attuali". 
Il servizio intermodale prevede, inoltre, una nuova struttura oraria cadenzata. I tempi di interscambio in stazione a Udine saranno, infatti, ridotti a 12 minuti contro i 23 che si registrano adesso. Si calcola che i viaggiatori potenzialmente interessati da questi collegamenti saranno oltre 4.200 rispetto agli attuali 2.800, con un aumento complessivo del 53 per cento.

sabato 7 dicembre 2019

Treni storici da record: domenica il treno dei presepi e mercatini chiuderà la stagione

E’ stata una stagione magica quella dei treni storici lungo i binari della ferrovia turistica Pedemontana del Friuli.
Numeri da record, con oltre 5 mila presenze e il tutto esaurito su quasi tutti i treni organizzati da maggio a dicembre.
Domenica 8 dicembre l’ultima corsa sarà dedicata ai presepi e ai mercatini di Natale.
Uno splendido treno a vapore con eleganti carrozze Centoporte risalenti agli anni’30 percorrerà i 75 km della linea Gemona Sacile. I biglietti sono esauriti da oltre due mesi, con presenze straniere e da fuori che testimoniano la ricaduta economica che sta producendo sul territorio questo tipo di iniziative.
Molto soddisfatti i rappresentanti dei due Comuni Capofila, Sacile e Gemona del Friuli, Roberta Lot e Andrea Palese, che sottolineano oltre ai numeri l’alto gradimento dei viaggiatori verso le iniziative organizzate.
Il calendario 2019 è stato senza dubbio per qualità ed offerte uno dei migliori d’Italia. Il treno storico è diventato un nuovo mezzo per promuovere il Friuli Venezia Giulia e le sue bellezze.
Un programma promosso a livello nazionale anche grazie al supporto di importanti partnership come i Borghi più belli d’Italia e le Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano.
Si è trattato di un lavoro di squadra che ha impegnato oltre ai due Comuni Capofila, altre 25 Amministrazioni aderenti al progetto, la Regione FVG, Fondazione FS, Promoturismo FVG e gli uffici turistici territoriali, nonché numerose associazioni e Pro Loco.
Domenica la partenza del treno è prevista per le ore 8.35 da Gemona. Da Maniago, con servizio di bus navetta, i viaggiatori raggiungeranno Poffabro, uno dei Borghi più belli d’Italia “Presepe fra i Presepi”: oltre un centinaio di presepi costelleranno le vie, i ballatori, le finestre e i cortili di questo scrigno incantonato sotto le pendici del Monte Raut.
Il viaggio proseguirà poi in treno per Sacile, Giardino della Serenissima, che accoglierà i turisti vestita a festa proponendo numerose iniziative: il “Mercatino di Natale” con le tradizionali casette dedicate all’enogastronomia ed all’oggettistica in Piazza del Popolo e Corte Palazzo Ragazzoni; “Natale in Contrada”, l’esposizione di articoli natalizi realizzati da abili artigiani, nelle Contrade del Duomo; il mercatino degli hobbysti, in corso Garibaldi.
Due le mostre in programma ad ingresso libero: “Lungo i binari della nostra infanzia” la tradizionale mostra di modellismo ferroviario e di giocattoli storici arricchita da una mostra fotografica dedicata all’appassionante mondo dei treni si trova nei locali dell’Ospitale San Gregorio. A Palazzo Ragazzoni invece si potranno scoprire modelli e prototipi di proposte di arredo e forniture d’interni elaborati dagli allievi dell’ISIS Carniello di Sacile e Brugnera: Creatività & Design. In Piazza del Popolo gli agricoltori sacilesi propongono agli ospiti un'eccellenza del loro lavoro: la Festa della Rosa di Sacile e del radicchio tardivo.
Alle ore 15.30 ai viaggiatori del treno storico è riservata una esclusiva visita a Palazzo Ragazzoni, residenza nobiliare cinquecentesca con i suoi pregevoli affreschi.
Il ritorno è previsto in serata, partenza da Sacile alle ore 17.50.
Durante il tragitto non mancherà l’intrattenimento musicale e una simpatica sorpresa da parte dello Staff per festeggiare questa straordinaria stagione dando l’arrivederci al 2020 che sarà ricco di novità.

mercoledì 4 dicembre 2019

Due investimenti interrompono la Trieste - Udine-Venezia. Tempestivo l'intervento di Trenitalia e RFI che ha permesso la riduzione dei disagi

Mattinata sofferta per il trasporto ferroviario a causa di due distinti investimenti mortali che hanno comportato l’intervento dell’Autorità Giudiziaria e la sospensione della circolazione.
Il primo ha interessato la linea 13 Trieste-Venezia via Portogruaro tra le stazioni di Ronchi Sud e Trieste Airport verso le 5 del mattino.
Sono stati coinvolti il R2672 soppresso intera tratta, R2204 ripartito da Monfalcone con 51 minuti di ritardo, R2779 ripartito da Cervignano con 28 minuti di ritardo. Dalla stazione di Cervignano i viaggiatori diretti a Mestre sono stati autorizzati a prendere il treno AV 9710. Gli altri treni della linea Trieste – Cervignano – Udine hanno maturato ritardi tra i 10 e i 15 minuti.
Sono state presenziate con personale di assistenza le stazioni di Monfalcone e Cervignano. La circolazione è ripresa verso e ore 6.45.
Il secondo tragico episodio ha interessato la linea 14 Udine- Venezia, in particolare il tratto tra Sacile e Conegliano.
Dopo l’investimento, verso le 7.30 la linea è stata chiusa.
I treni coinvolti sono stati: R11013 soppresso nella tratta Sacile – Treviso; R11008 soppresso nella tratta Conegliano – Sacile; R11019 soppresso nella tratta Sacile – Conegliano; R2804 soppresso nella tratta Conegliano – Sacile; R20958 limitato a Udine, viaggiatori su R2445 con tutte le fermate; R20952 soppresso nella tratta Sacile–Conegliano; R2442 limitato a Treviso; R11014 soppresso nella tratta Conegliano–Sacile; R2808 soppresso nella tratta Conegliano–Udine, viaggiatori su seguente 11031; R2811 soppresso nella tratta Udine–Conegliano; R11020 viaggia con 85 minuti di ritardo.
E’ stato effettuato treno straordinario per servizio viaggiatori da Conegliano a Treviso e uno da Udine a Trieste. Attivato inoltre servizio spola Sacile–Conegliano con 5 bus sostitutivi e servizio taxi per i viaggiatori diretti agli aeroporti di Treviso, Venezia e Trieste Airport.
I viaggiatori sono stati informati con annunci a terra e a bordo: presenziate con personale di assistenza le stazioni di Sacile, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste.
La linea è stata riattivata alle 9.45 al termine degli accertamenti svolti dall’autorità giudiziaria.
Salvo qualche comprensibile disguido alla stazione di Mestre, diamo atto a Trenitalia e RFI di aver tempestivamente e con efficacia saputo far fronte alle criticità che hanno coinvolto migliaia di viaggiatori in fascia pendolare.
Purtroppo assistiamo impotenti a questo preoccupante aumento del numero di gesti estremi sui binari, soprattutto da parte di persone giovani. 

lunedì 2 dicembre 2019

Giovedì 5 dicembre Tavolo di Lavoro Pendolari, Regione FVG e Trenitalia/RFI. Inviateci le vostre proposte ed osservazioni

E' stato convocato dall'Assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, per giovedì 5 dicembre alle ore 18 presso la sede di Udine della Regione Friuli Venezia Giulia, il Tavolo di lavoro dei Pendolari.
Invitati tutti i rappresentanti dei Comitati dei Pendolari FVG, la Direzione Regionale Trenitalia FVg e la Direzione Circolazione Area Venezia-Trieste di RFI.
L'incontro programmato per illustrare le novità relative all'orario 2020, sarà l'occasione per approfondire, alla presenza di Trenitalia e RFI, le criticità che hanno caratterizzato i servizi nelle ultime settimane.
Abbiamo richiesto alla Regione e a Trenitalia di presentare pubblicamente inoltre i dati 2019 per puntualità e affidabilità 2019, distinti anche per singole linee.
Da parte nostra porteremo un dossier approfondito che evidenzierà alcune criticità sia infrastrutturali che afferenti al servizio, richiedendo i correttivi del caso. Sarà inoltre l'occasione per formalizzare un cronoprogramma dei lavori volti a condividere le future modifiche d'orario fs.
Potete segnalarci le vostre proposte da portare al Tavolo  inviandole alla mail:  comitatopendolarialtofriuli@gmail.com

giovedì 28 novembre 2019

Lettera ai vertici di Trenitalia, RFI e Regione FVG. Convocato il Tavolo di Lavoro dei Pendolari

Dopo la mattinata nera di martedì scorso e dopo aver assunto tutte le necessarie informazioni ed analizzato quanto accaduto, abbiamo preso carta e penna e scritto ai vertici nazionali e regionali di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, nonchè al Presidente della Giunta Regionale, Massimiliano Fedriga e all'Assessore alla Mobilità, Graziano Pizzimenti, il quale ha già convocato il Tavolo di Lavoro dei Pendolari previsto per il prossimo giovedì 5 dicembre alle ore 18.
Di seguito pubblichiamo la lettera inviata.

"Buongiorno, 
abbiamo aspettato 24 ore prima di scriverVi, riflettendo a mente fredda quanto successo ieri in Friuli Venezia Giulia. 
Rimaniamo basiti dai tanti disagi e disservizi causati non tanto da un guasto alla linea - come quello di ieri - ma dall'assoluta incapacità a far fronte in maniera organizzata e tempestiva alle criticità. 
Ieri l'intero FVG ferroviario si è fermato in piena fascia pendolare (dalle 5.30 alle 9.30); migliaia e migliaia di utenti (stimiamo dai 10 ai 15mila) sono stati lasciati senza la minima informazione utile nelle stazioni e a bordo treno. 
Un caos derivato dalla disorganizzazione e dalle lentezza delle strutture competenti nell'assumere decisioni. 
 Serve cambiare passo, ma soprattutto approccio lavorativo. 
Da almeno due settimane - non da oggi - stiamo registrando che il sistema legato agli attuali protocolli di Trenitalia e RFi non regge.
Troppi guasti all'infrastruttura, troppi errori nel governo della circolazione, informazione assolutamente insoddisfacente. L'eccellenza ferroviaria del FVG si è dissolta come neve al sole. 
E' necessario che qualcuno faccia autocritica e si assuma la proprie responsabilità. 
Quando una squadra perde, un allenatore capace deve saper cambiar modulo in corsa per farla giocare meglio. In caso di risultati disastrosi è evidente che l'allenatore è sempre il primo a pagare e generalmente il cambio serve a dare una scossa all'ambiente e alla squadra sfiduciata. 
Abbiamo sostenuto ed evidenziato convintamente l'operato di Trenitalia e di RFI quando i risultati erano eccellenti, abbiamo parimenti dialogato sempre con il Gruppo FS in maniera costruttiva cercando di suggerire correttivi e migliorie al servizio grazie al Tavolo di Lavoro convocato periodicamente dalla Regione FVG. 
Ora però prendiamo atto di un'involuzione del servizio a tutto tondo, quasi si procedesse per inerzia senza la minima capacità di reazione. 
Con grande amarezza denunciamo che in FVG si è fatto un grande passo indietro: manca purtroppo l'umiltà e il rispetto verso l'utenza che paga il biglietto o l'abbonamento e usufruisce di un servizio pubblico sostenuto con i denari dei contribuenti. 
La Regione FVG andrà presto a gara per il servizio tpl ferro: Trenitalia se vuole vedersi confermare l'appalto del servizio, dovrà dimostrare sul campo di meritarselo, lavorando come in passato quando ha garantito standard d'eccellenza. 
Da buoni friulani auspichiamo che ci si rimbocchi le maniche, si evitino puerili giustificazioni, appellandosi alla sfortuna o ad eventi atmosferici, e si lavori per ritornare presto ai livelli qualitativi di quel servizio che il FVG merita. 
Ringraziamo tutti i ferrovieri che ieri si sono prodigati a bordo treno o nei desk di Udine e Trieste, che con pazienza e professionalità hanno cercato di fornire supporto agli utenti, pur non disponendo di idonee informazioni e fungendo spesso da parafulmini. 
Come in passato il nostro supporto e contributo non mancherà !
 Distinti saluti 
Comitato Pendolari Alto Friuli

martedì 26 novembre 2019

VERGOGNATEVI !

Una mattinata da "girone dantesco" per i Pendolari del FVG.
Un guasto all’alimentazione ad un treno dell’Alta Velocità in partenza dalla stazione di Udine ha coinvolto l’alimentazione aerea, mettendo ko tutta la circolazione. Il black out ha coinvolto tutti i treni da e per Udine dalle 6 di mattina fino alle 9 e 30.
Trenitalia ha comunicato che sono 16 i treni regionali coinvolti: 9 con ritardi da 36 a 159 min. (R2441 Udine-Venezia 159’ di rit.; R20953 Udine-Trieste 36’ di rit.; R20956 Trieste-Udine-Venezia 77’ di rit.; R6001 arrivato a Udine con 94’ di rit.; 6002 Trieste-Carnia 16’ di rit.; R20958 Trieste-Sacile 39’ di rit.;R6003 Tarvisio-Trieste 36’ di rit.; R20955 Udine-Trieste 46’ di rit.; R99336 Trieste-Udine 69’ di rit.) e sono stati soppressi (R5863 Udine-Trieste; R1004/20963 Venezia-Udine-Trieste; R2444/2445 Trieste-Udine-Venezia; R20952/2807 soppresso nella tratta Gorizia-Udine-Venezia; R6001 soppresso nella tratta Udine-Trieste; R6006 Trieste-Udine; R6005 soppresso nella tratta Tarvisio–Udine.
A mettere in ginocchio ulteriormente la circolazione fs in piena fascia pendolare sono stati anche i lavori di manutenzione programmati nella località di Venezia Mestre Ospedale ed un guasto a Mestre, che ha causato pesanti ritardi tra i 30 e i 106 minuti ad altri 6 treni (2800/2801Venezia-Trieste, R2805 Udine-Venezia, R11005 Udine-Venezia, R11009 Udine-Venezia, R11008 Venezia-Udine e R2442 Venezia-Trieste) mentre è stato soppresso il R11014/20969 Venezia-Trieste.
Un bollettino di guerra che ha coinvolto la linea Tarvisio-Udine-Cervignano-Trieste, la Udine-Venezia e la Trieste-Udine.
Pesantissimi i disagi per gli utenti, che a quell’ora si stima fossero tra i 10 e i 15mila in viaggio.
Sotto accusa ancora una volta il servizio informativo di RFI e Trenitalia, il quale è andato completamente in tilt. A Udine in stazione regnava l’anarchia, con continui ordini e contrordini, in perfetto stile Fantozzi, con passeggeri che salivano e scendevano le scale delle banchine dei binari.
Quello di oggi è solo l’ultimo episodio dopo due settimane assolutamente da dimenticare per i pendolari. Già nei giorni scorsi avevamo inviato varie note a Trenitalia e alla Regione FVG, evidenziando la pesante situazione, che ha fatto fare un grande passo indietro al servizio fs, che fino all’estate registrava buone performance sia per puntualità che per affidabilità.
Oltre ai frequenti guasti all’infrastruttura fs, sotto accusa è l’organizzazione di Trenitalia e di RFI. Non sono giustificabili le scene da “circo Togni” con passeggeri abbandonati e personale di bordo che funge da parafulmine senza istruzioni da parte delle sale operative.
Condanniamo assolutamente l’approccio di RFI e Trenitalia incapaci a reagire tempestivamente. Nelle ultime settimane abbiamo sentito ogni tipo di giustificazione, mai però la parola SCUSATE
Quando una squadra non gioca bene e perde, l’allenatore è il primo a pagare, così riteniamo che i vertici regionali delle Direzioni di Trenitalia e Rfi debbano essere rimossi dall’incarico per dare una scossa all’ambiente evidentemente sfiduciato e allo sbando organizzativo.
Chiederemo agli AD di Trenitalia e di RFI di garantire una maggior attenzione alla situazione del FVG, regione che a breve dovrà bandire la gara per il trasporto pubblico su ferro. Se Trenitalia vorrà la riconferma del contratto questa sicuramente non è la strada giusta.
In mattinata è stato avvisato dei disagi sia l’Assessore regionale alla Mobilità, Graziano Pizzimenti che l’ufficio regionale competente che già prima delle 8 aveva inviato una nota a RFI.
Prossima settimana verrà convocato dalla Regione il Tavolo dei Pendolari, con Trenitalia e RFI. In tale sede i Comitati dei Pendolari chiederanno alla Regione di studiare una forma di ristoro per gli utenti che hanno subito i disagi a novembre.
Una situazione assolutamente imbarazzante che necessità di una pronta reazione, rimboccandosi le maniche e lavorare a testa bassa, senza giustificazioni di sorta.

Una bella notizia: il servizio Udine/Trieste-Lubiana torna diretto

Con un post del 9 novembre avevamo evidenziato la situazione del servizio transfrontaliero Udine/Trieste-Lubiana, il quale non era più diretto in quanto i passeggeri sono costretti a Villa Opicina a trasbordare dal treno italiano ETR563 - 564 a quello sloveno.  
Abbiamo interpellato la Regione FVG sul tema, la quale con una nota ci ha confermato che "la necessità di trasbordo a Villa Opicina dei viaggiatori dei treni Trieste/Lubiana realizzati con materiale CAF è stata determinata dalla modifica delle procedure in atto da parte dell’Agenzia Slovena relativamente al rinnovo dell’APS (l’Autorizzazione alla messa in esercizio), che è avvenuta finora a valle del rinnovo dell’autorizzazioneItaliana. Ciò in ragione del progressivo recepimento del IV pacchetto ferroviario dell’Unione Europea".
La Regione ha comunicato che "i treni ETR563 hanno completato l’iter autorizzativo per la circolazione su rete slovena e che pertanto possono nuovamente essere utilizzati per tutto il tragitto. Pertanto, a partire dai prossimi giorni, i servizi ferroviari da e verso Lubiana in partenza da Trieste Centrale saranno nuovamenterealizzati senza interscambio a Villa Opicina."

giovedì 21 novembre 2019

Altri ritardi, ancora guasti alla rete fs. Informazione tardiva e ancora disagi

Dopo una breve tregua, ieri mattina dalle 7.30 alle 8.20 i pendolari della linea Venezia-Cervignano-Trieste sono tornati a soffrire.
Questa volta è stato un passaggio a livello a Ronchi dei Legionari Sud a mandare in tilt la circolazione. Il guasto ha coinvolto una decina di treni che hanno subito ritardi tra i 18 e 57 minuti: R2206 (rit. 57 min), R2781 (rit. 20 min.), R6001 (rit. 21 min.), R6002 (rit. 18 min. a Udine), R99336 (rit. 37 min.), R2785 (rit. 34 min.), R2782 (rit. 38 min.), R5863 (rit. 22 min.).
Sono state diverse le segnalazioni che abbiamo ricevuto a seguito dei disservizi che hanno colpito una decina di treni in piena fascia pendolare in transito lungo la Trieste-Venezia.
Un utente che era a bordo di uno dei treni lungo la TS-Cervignano-UD ha scritto "segnalo l'ennesima, assoluta ed impenitente incompetenza di Trenitalia, insieme alla costante mancanza di informazioni. Oggi 20 novembre, per un guasto ad un passaggio a livello di Ronchi dei Legionari sud (versione ufficiale) i treni da e per Trieste avevano mediamente un ritardo di 20 minuti. Un guasto tecnico.. Sfortuna. Arrivati a Monfalcone con 10 minuti di ritardo ci avvisano che saremmo ripartiti 10 minuti dopo. Il treno riparte da Monfalcone con un ritardo complessivo di 25 minuti e dopo pochi chilometri si torna a fermare per altri 10 minuti. Morale. Alle 7:57, ora in cui il treno doveva essere a Udine, non si era neanche a Trieste Airport. La beffa. Nessuno si è preoccupato di avvisare i passeggeri destinati ad Udine che potevano prendere il treno 2444 che, partito da Monfalcone 2 minuti dopo e passando via Gorizia, non avrebbe più trovato motivi di rallentamento. Che i pendolari arrivino tardi a lavoro a Trenitalia non interessa ..."
Un'altro ha scritto "...siamo al 20 novembre, solito guasto al passaggio livello e solita mezz'oretta di ritardo. La cosa bestiale è che non ti avvisano, ti fanno salire a Ts Airport direzione Trieste e poi il treno si ferma per 25 minuti all'ex stazione di Ronchi. Ma io dico... avvisare prima che magari uno sceglie di non salire sul treno e prender la macchina e andarsene a lavorare con le 4 ruote?? Solito passaggio livello non funzionante... siamo quasi nel 2020. Imbarazzante!"
Un altro utente invece ha scritto alla Direttrice di Trenitalia Elisa Nannetti, evidenziando che "non entro nel merito del guasto ma del fatto che non si avvisi l'utenza che il treno non potrà proseguire. Uno deve essere libero di valutare se convenga usare altri mezzi... Ma se non si dice nulla... La trovo una prevaricazione scorretta. Quanto all'infrastruttura, considero i ritardi connessi alla tratta Trieste-Bivio d'Aurisina come scientemente previsti e tollerati. Se vado in giro con un'auto senza una ruota non è fatalità se non proseguo; allo stesso modo perdurare a lasciare una tratta così lunga e trafficata senza posti di comunicazione e movimento vuol dire aver pianificato a monte i ritardi. E questo vale a prescindere dal guasto di oggi che forse non riguarda quella tratta". 
Trenitalia come al solito si è limitata a dire che è competenza di RFI il funzionamento dell'infrastruttura, mentre RFI continua a cercare giustificazioni nelle condizioni meteo.
E' inutile nasconderci, il servizio fs in queste settimane ha fatto un grande passo indietro e pare quasi che si prosegua per inezia... chissà aspettando Godot forse? 
Male per un'azienda come Trenitalia che intende rinnovare il contratto di servizio con la Regione. Peggio per un'Impresa a capitale completamente pubblico, come RFI, che gestisce in concessione un'infrastruttura dello Stato di un servizio pubblico essenziale
Nel segnalare i disservizi odierni alla Regione abbiamo rinnovato la richiesta di convocare al più presto il Tavolo dei Pendolari, già in occasione della presentazione del nuovo orario invernale 2019/2020, per fare il punto della situazione. 
Auspichiamo un cambiamento di rotta e se necessario la sostituzione di qualche "ingranaggio" del sistema, visto che così non funziona.

domenica 17 novembre 2019

Settimana da dimenticare per i Pendolari. Vertici dI RFI da sostituire

Si è chiusa una settimana molto pesante per il servizio fs del Friuli Venezia Giulia, caratterizzato da numerosi ritardi e soppressioni, su quasi tutte le linee.
Un grande passo indietro, che ha fatto ritornare il servizio indietro a più di 3 anni.
Sul banco degli imputati la gestione di RFI e in particolare l'infrastruttura che sta evidenziando tutte le criticità e una fragilità molto accentuata.
Le giustificazioni del meteo di questi giorni sono solo un pretesto banale visto che da settimane assistevamo a una escalation di disservizi sempre più frequenti.
Se le soppressioni lungo la Sacile-Maniago non fanno più notizia (3 su 5 volte in questa settimana gli studenti e i pendolari in fascia mattutina non hanno visto il treno), quello che è successo lungo la linea 15 (Udine-Cervignano) e a Trieste è degno del miglior film di Fantozzi.
Le dichiarazioni sulla stampa da parte di RFI, che ha cercato ancora una volta di giustificare i disagi dando la colpa ad eventi soprannaturali o improvvisi, è assolutamente irrispettosa.
Questi Signori senza vergogna alcuna, vivono fuori dal mondo, in una dimensione tutta loro e si dimenticano la cosa più banale ovvero quella di chiedere SCUSA alle migliaia di utenti.
Si perché questi Signori dimenticano che sono e restano dei dipendenti pubblici e il 27 che percepiscono è grazie ai contribuenti e agli utenti.
Abbiamo fatto sentire la nostra voce sulla stampa e ci faremo sentire con le Istituzioni, chiedendo un netto di cambio di rotta al vertici di RFI.
Nel calcio quando una squadra perde, l'allenatore è il primo a pagare ! E' evidente che RFI sia allo sbando più totale, dove regna l'anarchia assoluta e lo scarica barile.
I problemi riguardano quasi esclusivamente l'infrastruttura, anche se poi anche Trenitalia ci ha messo del suo: vedi il trasbordo da comiche del R6028 a Palmanova, dove i passeggeri sono stati fatti scendere dal treno, salire sui bus sostitutivi, e poi rifatti scendere dai bus e risalire nuovamente sul treno che ha continuato il viaggio ...
La nostra analisi distingue le questioni legate al servizio gestito da Trenitalia, legata alla Regione FVG in base al contratto, dalle criticità dell'infrastruttura gestita da RFI, la quale opera in forza della concessione statale prevista dal Decreto Ministeriale n. 138T del 31.10.2000.
Abbiamo chiesto all'Assessore regionale Graziano Pizzimenti la convocazione del Tavolo dei Pendolari prima dell'avvio dell'orario invernale di dicembre; in tale sede ci auguriamo che sia presente anche RFI.
I risultati dell'attuale management di RFI sono assolutamente insoddisfacenti: stazioni abbandonate, scarsa manutenzione all'infrastruttura, lavori che durano da mesi e mesi (vedi stazione di Udine), scelte assurde legate alla gestione della circolazione fs.
Chiederemo non solo alla Regione, ma alla politica nazionale di vigilare sull'operato di RFI in FVG.
Serve una cura drastica per dare una scossa ad una struttura elefantiaca; qualche avvicendamento ai vertici regionali e ai quadri intermedi potrebbe essere la cura giusta e soprattutto un controllo effettivo dell'operato, atteso che oggi di fatto nessuno controlla RFI se non se stessa.
Di certo non resteremo ad assistere impotenti, ci sono vari strumenti sia istituzionali che giuridici che pensiamo di attivare, chiedendo la verifica delle responsabilità dei singoli, con nomi e cognomi di dirigenti, funzionari.
Questo dovrebbe fare un Paese serio, dove il merito e la professionalità dovrebbero essere dogmi di un servizio pubblico come quello ferroviario.

venerdì 15 novembre 2019

Linea 15: Tarvisio-Udine-Trieste, in aumento passeggeri, ma anche egli episodi di sovraffollamento

Da qualche mese stiamo monitorando la questione sovraffollamento treni e numero dei passeggeri lungo la linea 15 Tarvisio-Udine-Trieste.
Con grande soddisfazione abbiamo rilevato un significativo aumento del numero degli utenti (10-15%) nelle fasce pendolari 6-9. Sempre più persone usufruiscono quindi il treno, che risulta un mezzo comodo, veloce e soprattutto economico.
Purtroppo però sono aumentati anche i casi di sovraffollamento, causati soprattutto dall'utilizzo da parte di Trenitalia di materiale rotabile in composizione ridotta o non idonea, come i Minuetto che non dispongono di una capienza adeguata.
Abbiamo pertanto scritto a Regione FVG e Direzione Trenitalia FVG una mail dove segnaliamo i casi di sovraffollamento, chiedendo una valutazione sulle composizioni delle corse.
Di seguito il testo dalla nota spedita.  

Facciamo seguito alle nostre precedenti note sul tema per evidenziarvi ulteriori episodi di sovraffollamento.
Vi abbiamo già comunicato la precaria situazione del R6032 Udine Carnia delle ore 16.35, il quale viene effettuato di prassi con materiale Minuetto (170 posti a sedere?) assolutamente inadeguato. Spesso se non quotidianamente i passeggeri viaggiano in piedi da Udine.
Episodi di sovraffollamento sono stati lamentati a bordo del R6002 Trieste-Carnia delle ore 6.20, quando la corsa viene effettuata con materiale Minuetto, con viaggiatori in piedi da Monfalcone a Udine e sul R. 6040 Trieste - Tarvisio delle ore 17.50, anche in questo caso quando effettuato con materiale Minuetto.
In data 13 novembre ci è stato segnalato inoltre il sovraffollamento del R. 6044 da Trieste a Carnia delle 18.40, il quale dovrebbe essere stato realizzato con materiale MDVC, 3 carrozze (per 240 posti a sedere?) assolutamente insufficienti a far sedere tutti i pendolari presenti.
Il materiale MDVC viene talvolta utilizzato - in sostituzione dei Caf - anche su altre corse lungo la linea 15 (es. 6005), sempre con composizione di 3 carrozze che a stento riescono a far sedere tutti i passeggeri.
Segnaliamo con soddisfazione un aumento del numero dei passeggeri, facilmente riscontrabile su alcune corse R6003 e R6005 in fascia pendolare, tuttavia, evidenziamo il crescendo di questi episodi di sovraffollamento dovuto all'utilizzo di materiale rotabile in composizione ridotta, insufficiente a far viaggiare comodamente tutti i viaggiatori.
Riteniamo pertanto che si debba fare una valutazione su come meglio organizzare le composizioni del materiale al fine di potenziare la capienza dei treni.
Distinti saluti 
Comitato Pendolari Alto Friuli 

mercoledì 13 novembre 2019

In Veneto arrivano i nuovi treni Pop e Rock di Trenitalia. Viaggeranno anche in Friuli ?

Presentazione dei treni a Venezia
Sono stati presentati l'altro ieri a Venezia i nuovi treni Pop e Rock targati Trenitalia. I treni destinati alla Direzione Regionale Veneto saranno in totale 78 e «sono stati costruiti con l'idea di dare la priorità ai pendolari», ha detto l'AD di Trenitalia Orazio Iacono, aggiungendo che sono «i treni più scattanti d'Europa». 
A oggi, i Pop e Rock sono già in esercizio in Emilia Romagna e da ieri anche in Liguria, tutte regioni che al pari del Veneto hanno già stipulato il nuovo contratto di servizio con Trenitalia, la quale si è impegnata ad investire importanti cifre per il rinnovo del parco rotabile.
In Veneto quindi il parco rotabile verrà integralmente rinnovato con l'arrivo di 78 nuovi treni (47 Rock e 31 Pop), entro la fine del 2023. Entro la fine del 2020 sui binari ce ne saranno però già 24 in esercizio. 
I TRENI: i Rock sono a due piani, e hanno una capacità fino a 700 posti a sedere, con 15 posti biciclette in configurazione invernale e 24/30 posti in configurazione estiva. I treni raggiungono i 160 km/h di velocità massima con un’accelerazione di 1,10 m/sec2.
I Pop sono invece monopiano con una capacità massima di 300 posti a sedere, con 6 posti bici. Possono viaggiare ad una velocità massima di 160 km/h con un’accelerazione maggiore di 1 m/sec2. 
In ogni convoglio ci sono fino a 50 telecamere di videosorveglianza, prese per ricarica bici elettriche, WiFi con portale di bordo, 2 posti per clienti diversamente abili con carrozzina rigida (normalmente presente un solo posto per treno), prese elettriche + USB.
I nuovi treni sono riciclabili fino al 97% con una riduzione del 30% dei consumi energetici rispetto ai treni precedenti.
DOVE CIRCOLERANNO: in base a quanto scritto nel comunicato stampa ufficiale di FS, i Rock saranno utilizzabili da Venezia a Verona, Bologna, Conegliano, Udine, Belluno e Bassano, ma anche tra Belluno e Padova e tra Bassano e Padova; i Pop invece saranno impiegati nelle tratte Venezia-Rovigo/Ferrara, Venezia-Portogruaro/Trieste e Venezia-Vicenza, oltre che tra Monselice e Mantova e tra Mantova e Verona. 
Questo significa che Trenitalia metterà a disposizione i nuovi treni anche lungo i binari friulani, della Venezia-Udine e della Venezia-Portogruaro-Trieste.
NOMI E BRAND: i treni saranno battezzati con i nomi delle città Venete e sono brandizzati con la bandiera del Leone di San Marco. Un'iniziativa identica a quella che ha già fatto il Friuli con i suoi treni CAF.
FUTURO CONTRATTO IN FVG: la situazione del servizio in FVG è legata al nuovo contratto, che slitterà al 2020. Una situazione che sta paralizzando ogni tipo di investimento, sia legato al parco rotabile che all'offerta del servizio.
Purtroppo la Regione FVG dopo aver comprato nel 2011 (Giunta Tondo), con proprie risorse (70 milioni) i 12 treni CAF, quando Trenitalia non acquistava treni in proprio, non ha saputo successivamente essere lungimirante e leggere correttamente lo sviluppo della politica nazionale in tema di trasporto pubblico locale.
Non si è stati capaci di approfittare delle risorse messe a in campo dalla cosiddetta "cura del ferro" del Ministro Graziano Del Rio, la quale tra il 2015 e il 2018, ha dato avvio al nuovo corso delle FS, con un ambizioso piano di investimenti dedicato al servizio ferroviario regionale dei pendolari.
E così mentre le altre Regioni italiane stipulavano nuovi accordi con Trenitalia, beneficiano dei nuovi treni senza spendere un euro per il parco rotabile, in 5 anni la Giunta Serracchiani è stata immobile. Oggi così ci troviamo con una situazione assolutamente precaria e un contratto di servizio risalente alla preistoria , scaduto e prorogato più volte.
Se l'acquisto dei treni CAF fatto nel 2011 è stato fatto con lungimiranza dall'allora Assessore Riccardo Riccardi, (Giunta Tondo), in quanto non vi erano le condizioni che vi sono ora, per tutta la legislatura targata Deborah Serracchiani si è dormito, perdendo il treno giusto!
I CAF hanno rinnovato parzialmente il nostro parco rotabile, garantendo un salto di qualità del servizio; tuttavia ora il gap con le altre regioni si è assottigliato se non del tutto venuto meno, proprio perché gli altri con maggior lungimiranza hanno saputo leggere quali sarebbero stati gli sviluppi futuri del settore. Veneto, Emilia Romagna e Lazio hanno migliorato sensibilmente le performance del loro servizio sfruttando l'occasione.
A parziale giustificazione di questo immobilismo vi è stato il pesante contenzioso che ha caratterizzato il bando del tpl gomma e che ha visto la Regione contrapposta a Busitalia, società del Gruppo FS.
Basilare sarà pertanto il nuovo contratto di servizio (un piatto ricco che vale oltre 40 milioni/anno) che dovrà necessariamente prevedere da parte dell'Impresa ferroviaria investimenti al parco rotabile, oltre che una rinnovata offerta di corse, con orari più competitivi e una riduzione dei tempi di percorrenza
Ci sarà da pensare, sicuramente sino al 2021, nel mentre grazie ai nuovi treni della Direzione regionale Veneto di Trenitalia alcuni servizi lungo la Venezia-Udine beneficeranno del nuovo materiale Rock milgiorando la qualità del servizio dei pendolari friulani.
Che dire ... W il Veneto e W la politica coraggiosa e lungimirante ! 

martedì 12 novembre 2019

Una "Caporetto" per i treni del FVG: vari guasti mettono ko la rete dal mattino alla sera

Una vera "Caporetto" per il servizio fs del Friuli Venezia Giulia: una giornata con pesantissimi ritardi e disagi (ancora ora che scriviamo)
Mattina iniziata male lungo la Sacile-Gemona a causa di un tallonamento da parte di un'auto ad un passaggio a livello in prossimità di Sacile che ha messo ko la linea facendo sopprimere 4 treni (R23826 Sacile-Manaigo; R23828 Sacile-Maniago; R23823 Maniago-Sacile sostituito con bus; R 23827 Maniago-Sacile sostituito con bus).
Al pomeriggio un guasto all'infrastruttura nei pressi della stazione di Cervignano ha mandato in tilt la circolazione lungo le linee 13 (Ts-Ve) e 15 (Ts-Cervignano-Ud-Tarvisio). Sono stati coinvolti i seguenti treni: R 2791 (soppresso da Cervignano a TS), R 6021 (rit. 13 min.), R 6024 cancellato da Cervignano a Carnia (i passeggeri sono stati trasbordati su R 6028, mentre da Udine a Carnia il servizio è stato sostituito con bus), R 6035 cancellato da Carnia a Udine e sostitutivo con bus, R 2791 cancellato da Cervignano a Trieste (viaggiatori trasbordati su R 2211, giunto a destinazione con un ritardo di 18 min.)
La sera, dalle 17.40 in poi, un guasto ad un treno merci all'altezza di Aurisna ha messo ko l'intera tratta Monfalcone-Trieste. 
Un vero e proprio bollettino di guerra con tutti i treni da e per Trieste coinvolti, con ritardi segnalati fino a 150 min. e soppressioni e limitazioni alla circolazione.
Di seguito i ritardi dei singoli treni:
RV 2458 Venezia (16:05) - Trieste (19:03): rit. 58 min. soppresso da Monfalcone a Trieste
R 6037 Tarvisio (15:53) - Trieste (18:10): soppresso da Monfalcone a Trieste
R 20989 Udine (17:09) - Trieste (18:33): rit. 73 min. 
R 20991 Udine (18:17) - Trieste (19:41): rit. 60 min.
R 6044 Trieste (19.14) -Carnia (20.38): rit. 50 min.
R 2468 Trieste (19.21) -Venezia (21.55): rit. 75 min.
R 2815 Venezia (15.05) - Trieste 18.03). rit. 150 min.
R 20993 Udine - Trieste, cancellato intera tratta
R 2795 Venezia (16.41) - Trieste (18.08): cancellato da Cervignano a Trieste
IC 588/589 Roma Termini (10:30) - Trieste Centrale (18:39): rit. 29 min. 
R 1891 Udine (17.54) - Trieste (18.58) - Lubiana (21.48): cancellato da Trieste a Villa Opicina, rit. 25 min.
R 2458 Venezia (16:05) - Trieste (19:03): rit. 58 min. e cancellato da Monfalcone a Trieste
R 6044 Trieste (19.14) - Carnia (20.38): cancellato da Trieste a Monfalcone: rit. 45 min.
RV 2215 Venezia (17:41) - Trieste (19:46): rit. 75 min. 
R 20988 Trieste (18.27) - Udine (19.51): rit. 50 min.
R 20991 Udine (18.17) - Trieste (19.41): rit. 60 min.
RV 2818 Venezia (17:05) - Trieste (20:03): rit. 52 min. 
RV 2799 Venezia (18:41) - Trieste (20:46): rit. 25
R 2220 Trieste (19.52) - Venezia (21.24): cancellato da Trieste a Cervignano
R 2468 Trieste (19.21) - Venezia (21.25): cancellato da Trieste a Monfalcone, rit. 71 min.
FR 9737 Torino Porta Nuova (14:05) - Trieste Centrale (19:29): rit. 80 min.
R 6043 Carnia (18:29) - Trieste Centrale (20:10): rit. 56 min.
R 2472 Trieste (20.31) - Venezia (23.55): rit. 41 min.
Commento: Care Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia c'è molto da lavorare e da rivedere nei vostri borbonici protocolli che vi governano. E' possibile che un banale guasto ad un treno merci possa mettere in crisi l'intero sistema fs del FVG? Viaggiamo mica sulla monorotaia in FVG?
Domani è un'altro giorno si spera meno complicato visto che le ultime settimane sono state caratterizzate da continui guasti che ancora una volta hanno evidenziato l'estrema fragilità della nostra infrastruttura ferroviaria che in alcuni punti necessita di interventi radicali ed investimenti.

lunedì 11 novembre 2019

Trenitalia: informazione carente e non tempestiva

Pubblichiamo la mail pervenuta oggi da un utente della linea 15 Trieste-Monfalcone-Cervignano-Udine, con la quale si lamenta di un ritardo (nella specie 25 min. circa del R.99336 Trieste-Udine delle ore 6.50), ma soprattutto la carenza assoluta di informazioni tempestive da parte di Trenitalia.
Condividendo pienamente quanto scritto dall'utente, provvederemo a sensibilizzare Regione FVG e Trenitalia affinché si assumano i correttivi necessari a migliorare la comunicazione all'utenza, la quale è ormai divenuta la maggior criticità, soprattutto nei casi di anomalie alla circolazione.
      
Buongiorno, La presente per informarvi della disperazione che corre sulla Linea Trieste - Cervignano - Udine.
Anche oggi ci sono stati 30 minuti di ritardo, con una bella giornata... Non oso immaginare i prossimi giorni che hanno messo pioggia.
Si sa quando si parte ma non quando si arriva. Bisogna aspettare fermi gli incroci di treni che arrivano nell'altro senso di marcia.
Cosa c'è una monorotaia? Dove siamo, in Africa? Oltre a questo la continua e completa disinformazione e l'assoluto menefreghismo dell'utente finale.
Prima di salire sul treno ho chiesto al capotreno se c'erano problemi sulla linea, ricevendo come risposta un "nessun problema" senza indugio.
Appena ripartiti da Monfalcone ci informano che causa investimento di un animale si sarebbe accumulato ritardo e fino a Cervignano abbiamo viaggiato a 20km/h o giù di lì.
Conoscendo le tempistiche di rallentamento che si hanno in questi casi, l'imprevisto sicuramente era già avvenuto, non avvisando l'utente finale.
Evidenzio infine il grande senso civico e la pazienza dei passeggeri visto che, la settimana scorsa, è stato enfatizzato l'aggressione a un capotreno. Condannando in maniera assoluta quel gesto, non posso però non evidenziare l'esasperazione dei pendolari che ogni giorno affrontano questi problemi e si sentono assolutamente non calcolati da Trenitalia.
Tutto ciò premesso per una giusta informazione.
Cordiali saluti.

sabato 9 novembre 2019

Servizio fs Italia-Slovenia: si torna all'antico con il trasbordo a Villa Opicina

Da qualche tempo i treni Udine / Trieste - Lubiana non sono più diretti in quanto i passeggeri sono costretti a Villa Opicina a trasbordare dal treno italiano ETR564 a quello sloveno.
La notizia è stata data dalla informatissima rivista Ferrovie.Info , la quale evidenzia che "una buona iniziativa bloccata, probabilmente, da qualche vicissitudine burocratica".
La linea tra l'Italia e la Slovenia è stata ristabilita il 9 settembre 2018 grazie al progetto UE CrossMoby, nell'ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Slovenia, programma coordinato proprio dalla Regione Friuli Venezia Giulia in veste di autorità di gestione e che garantisce il cofinanziamento del fondo europeo di sviluppo regionale.
Attualmente sono due i collegamenti giornalieri previsti lungo l'intero arco della settimana, di cui uno sulla direttrice Udine-Trieste-Lubiana (con sosta anche a Trieste Airport) ed un altro nella sola tratta tra il capoluogo regionale e la capitale slovena. Più nel dettaglio da Trieste per Lubiana si parte il mattino alle 9.01 e la sera alle 19.09. Da Udine per la capitale slovena partenza prevista alle 17.54. Le partenze da Lubiana sono previste alle 5.57, con destinazione Trieste e Udine, e alle 16.10, con stazione di arrivo Trieste. 
Gli ETR 564 che da un anno viaggiavano tra Udine/Trieste e Lubiana sono ora costretti a fermarsi al confine di Villa Opicina: le ferrovie slovene non hanno rivelato la causa, ma informalmente, secondo quanto riferiscono i media locali, l'ETR 564 avrebbe perso la sua licenza operativa per la Slovenia.
Gli elettrotreni CAF, acquistati qualche anno fa dalla Regione Friuli Venezia Giulia effettuano quindi solo la tratta italiana, mentre dall'altra parte del confine un Desiro SZ assicura il resto del percorso. Il tutto con buona pace dei viaggiatori che devono tornare alla rottura di carico, scaricare baracca e burattini e ricaricarli su un altro treno. 
Chiederemo un chiarimento alla Regione FVG e a Trenitalia, impresa ferroviaria che gestisce i treni CAF di proprietà della regione.
I treni sono nuovissimi e anche i certificati lo dovrebbero essere, visto che il materiale ha svolto più volte prove in linea in Slovenia.
Non ci risultano guasti o episodi che possano aver messo in discussione la certificazione.
Qualcuno ha ipotizzato un certo "mal di pancia" delle ferrovie slovene a veder viaggiare materiale italiano lungo le loro linee.
Possibile anche che questo sia solo un pretesto per chiedere un appannaggio economico.
Un vero peccato ! 

martedì 5 novembre 2019

Tornano i capotreno "sceriffi", multati due scout tredicenni di Budoia

Ci risiamo, tornano gli "sceriffi" a bordo treno, questa volta a farne le spese due ragazzini scout tredicenni, come riportato dall'articolo del Gazzettino Veneto del 4 novembre (vedi foto).
I due tredicenni sono stati multati sabato scorso da uno zelante e inflessibile capotreno lungo la tratta Budoia-Sacile in quanto sprovvisti di biglietto. Ai due adolescenti, al primo viaggio in treno da soli, l'avventura è costata 34 € a testa. Saliti a Budoia - stazione chiusa dove non esiste né biglietteria, né self service, né sala d'aspetto - come riportato dal giornale "un po' per timidezza, un po' per inesperienza, non hanno cercato il capotreno, aspettandolo con i soldi in mano per fare il biglietto".
Il  tragitto da Budoia a Sacile dura appena 10 minuti e poco dopo la partenza il controllore in maniera inflessibile ha proceduto a sanzionare i due. A nulla sono valse le spiegazioni e la volontà di pagare il biglietto con soldi in mano, così, a tempo di record, il capotreno ha identificato i due ragazzini, contestato le violazioni ed emesso le due multe per complessivi 68 €. I due ragazzini hanno racimolano tutto quello che avevano in tasca pagando una delle due multe, mentre la seconda verrà recapitata a casa.  
Una storia vergognosa, che denota una mancanza assoluta di sensibilità da parte del capotreno, al limite dell'abuso d'autorità, visto che i due adolescenti sanzionati oltre ad essere minorenni, quindi giuridicamente incapaci di agire, sono perfino infra quattordicenni, soglia che la legge  presuppone per l'imputabilità e la capacità di intendere e volere.
Stazione di Budoia
E' mancato il buon senso, ma soprattutto la diligenza del buon padre di famiglia nell'operato del capotreno, il quale avrebbe dovuto informare i due adolescenti delle regole, evidenziando loro che a bordo treno si deve salire muniti di biglietto ovvero come accade lungo la tratta Maniago-Sacile si può salire anche senza biglietto purché si avvisi subito il controllore.
Lungo la linea Pedemontana, infatti il regolamento Trenitalia prevede espressamente la possibilità di acquisto del biglietto a bordo treno senza il pagamento del sovraprezzo proprio perché le stazioni sono sfornite di servizi di biglietteria ed emettitrici self service.
La stazione di Budoia, come quella di Montereale Valcellina, a quasi due anni dalla riapertura della linea Pedemontana sono ancora chiuse: gli utenti sono costretti ad attendere il treno all'aperto, sotto la pioggia e al freddo ... se non un servizio da terzo mondo, quasi ! Ma ovviamente per FS è tutto regolare e senza vergogna (!), nonostante i 17 milioni di € spesi per la riattivazione della ferrovia. nelle altre stazioni sono i Comuni (es. Maniago e Aviano) che si sostituiscono a FS e a proprie spese e con proprio personale provvedono a tener aperta la sala d'aspetto.
Solo qualche giorno fa abbiamo espresso la nostra solidarietà al capotreno aggredito verbalmente a Cervignano da alcuni utenti inferociti, oggi invece condanniamo senza se e senza ma il comportamento diseducativo di questo capotreno. E' troppo facile fare gli sceriffi con dei tredicenni scout, difficile invece comportarsi allo stesso modo con alcuni maggiorenni grandi e grossi ...
Se è vero che la legge è uguale per tutti, ci domandiamo perché quotidianamente tanti controllori fanno finta di non vedere certe situazioni?
Perché su alcune tratte gli operatori stanno rintanati in cabina e si vedono a controllare i biglietti solo dopo che gran parte dei passeggeri sono scesi (vedi tratta Mestre-TV-PN-UD) ?
Perché difronte a certi Signori, sia italiani che extracomunitari, non dimostrano tutto il loro coraggio e zelo?
Il nostro auspicio è che la Direzione Regionale Trenitalia con buon senso annulli le sanzioni e provveda a rimborsare la differenza tra la sanzione già pagata e il costo dei due biglietti, dando altresì chiare indicazioni al personale di bordo perché episodi similari non succedano più, soprattutto con ragazzi minorenni.
STOP INCENTIVI-MULTE: l'episodio di Budoia fa tornare a galla un vecchio problema ovvero quello legato al "premio di controlleria".
Il premio prevede una percentuale sui diritti di esazione e sulle multe elevate a bordo treno, variabile a seconda della sanzione inflitta (fino al 30%), che viene riconosciuta al personale viaggiante. Un incentivo ben noto tra gli addetti ai lavori, ma di cui sono per lo più ignari gli utenti.
Un modo per incentivare il personale a fare il proprio dovere in maniera più scrupolosa per FS, per arrotondare invece lo stipendio per noi, visto che i ferrovieri sono già pagati per svolgere questi adempimenti e non servono ulteriori premi.
Per alcuni infatti è ben più che un arrotondamento dello stipendio; chi persegue il profitto in modo scientifico può accumulare infatti anche più di mille euro ogni mese. Certo non tutti i ferrovieri sono persecutori incalliti, ma i "rangers" come li abbiamo battezzati noi ci sono anche in FVG; spietati con gli stranieri e inflessibili con studenti minorenni e anziani.
In FVG negli anni passati vi erano persino i recordman nazionali di questa particolare disciplina, degli "smanettoni seriali" di verbali, capaci di arrotondare lo stipendio a fine anno di quasi 10 mila € ... 
Talvolta il personale è tassativo perché probabilmente incalzato dalle continue pressioni dell’azienda che chiede di aumentare la produttività; riteniamo che sia assurdo che venga premiato chi senza buonsenso eleva multe a raffica, mentre chi fa pochi verbali alla fine passa per uno scansafatiche.
Manca buon senso ed equilibrio, ma il Dio Denaro sembra sempre averla vinta !