Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 21 novembre 2019

Altri ritardi, ancora guasti alla rete fs. Informazione tardiva e ancora disagi

Dopo una breve tregua, ieri mattina dalle 7.30 alle 8.20 i pendolari della linea Venezia-Cervignano-Trieste sono tornati a soffrire.
Questa volta è stato un passaggio a livello a Ronchi dei Legionari Sud a mandare in tilt la circolazione. Il guasto ha coinvolto una decina di treni che hanno subito ritardi tra i 18 e 57 minuti: R2206 (rit. 57 min), R2781 (rit. 20 min.), R6001 (rit. 21 min.), R6002 (rit. 18 min. a Udine), R99336 (rit. 37 min.), R2785 (rit. 34 min.), R2782 (rit. 38 min.), R5863 (rit. 22 min.).
Sono state diverse le segnalazioni che abbiamo ricevuto a seguito dei disservizi che hanno colpito una decina di treni in piena fascia pendolare in transito lungo la Trieste-Venezia.
Un utente che era a bordo di uno dei treni lungo la TS-Cervignano-UD ha scritto "segnalo l'ennesima, assoluta ed impenitente incompetenza di Trenitalia, insieme alla costante mancanza di informazioni. Oggi 20 novembre, per un guasto ad un passaggio a livello di Ronchi dei Legionari sud (versione ufficiale) i treni da e per Trieste avevano mediamente un ritardo di 20 minuti. Un guasto tecnico.. Sfortuna. Arrivati a Monfalcone con 10 minuti di ritardo ci avvisano che saremmo ripartiti 10 minuti dopo. Il treno riparte da Monfalcone con un ritardo complessivo di 25 minuti e dopo pochi chilometri si torna a fermare per altri 10 minuti. Morale. Alle 7:57, ora in cui il treno doveva essere a Udine, non si era neanche a Trieste Airport. La beffa. Nessuno si è preoccupato di avvisare i passeggeri destinati ad Udine che potevano prendere il treno 2444 che, partito da Monfalcone 2 minuti dopo e passando via Gorizia, non avrebbe più trovato motivi di rallentamento. Che i pendolari arrivino tardi a lavoro a Trenitalia non interessa ..."
Un'altro ha scritto "...siamo al 20 novembre, solito guasto al passaggio livello e solita mezz'oretta di ritardo. La cosa bestiale è che non ti avvisano, ti fanno salire a Ts Airport direzione Trieste e poi il treno si ferma per 25 minuti all'ex stazione di Ronchi. Ma io dico... avvisare prima che magari uno sceglie di non salire sul treno e prender la macchina e andarsene a lavorare con le 4 ruote?? Solito passaggio livello non funzionante... siamo quasi nel 2020. Imbarazzante!"
Un altro utente invece ha scritto alla Direttrice di Trenitalia Elisa Nannetti, evidenziando che "non entro nel merito del guasto ma del fatto che non si avvisi l'utenza che il treno non potrà proseguire. Uno deve essere libero di valutare se convenga usare altri mezzi... Ma se non si dice nulla... La trovo una prevaricazione scorretta. Quanto all'infrastruttura, considero i ritardi connessi alla tratta Trieste-Bivio d'Aurisina come scientemente previsti e tollerati. Se vado in giro con un'auto senza una ruota non è fatalità se non proseguo; allo stesso modo perdurare a lasciare una tratta così lunga e trafficata senza posti di comunicazione e movimento vuol dire aver pianificato a monte i ritardi. E questo vale a prescindere dal guasto di oggi che forse non riguarda quella tratta". 
Trenitalia come al solito si è limitata a dire che è competenza di RFI il funzionamento dell'infrastruttura, mentre RFI continua a cercare giustificazioni nelle condizioni meteo.
E' inutile nasconderci, il servizio fs in queste settimane ha fatto un grande passo indietro e pare quasi che si prosegua per inezia... chissà aspettando Godot forse? 
Male per un'azienda come Trenitalia che intende rinnovare il contratto di servizio con la Regione. Peggio per un'Impresa a capitale completamente pubblico, come RFI, che gestisce in concessione un'infrastruttura dello Stato di un servizio pubblico essenziale
Nel segnalare i disservizi odierni alla Regione abbiamo rinnovato la richiesta di convocare al più presto il Tavolo dei Pendolari, già in occasione della presentazione del nuovo orario invernale 2019/2020, per fare il punto della situazione. 
Auspichiamo un cambiamento di rotta e se necessario la sostituzione di qualche "ingranaggio" del sistema, visto che così non funziona.

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