Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

sabato 29 febbraio 2020

Linea Udine-Cervignano ancora bersagliata da guasti

Non c'è pace per i viaggiatori della linea 15, in particolare per quelli che utilizzano la tratta da Trieste a Udine via Cervignano.
Non passa giorno che si susseguono episodi di disagio. Se giovedì sera si sono registrati ritardi fino a 60 min., causati da un automobilista sbadato che ha bloccato un passaggio a livello tra Monfalcone e Cervignano, paralizzando la circolazione, ieri verso le 13 la linea è andata in tilt a causa dell'ennesimo guasto infrastrutturale che ha colpito gli apparati di circolazione di Risano. Vari i treni coinvolti:
-R6013 Trieste-Carnia ha subito un ritardo di 76 min.
-R6028 Trieste-Udine è stato deviato a Monfalcone via Gorizia. Il treno ha maturato a Udine un ritardo di 35 min.; attivato bus sostitutivo per i passeggeri diretti a Cervignano, Palmanova
-R6024 Trieste-Carnia, limitato a Palmanova. Viaggiatori diretti a Udine/Carnia con bus sostitutivo
-R6023 Carnia-Trieste effettuata nella tratta Carnia/Udine e soppresso lungo la tratta Udine/Palmanova: viaggiatori diretti a Palmanova con bus sostitutivo. Da Palmanova a Trieste effettuato con materiale ex R6024
-R6021 Udine-Trieste soppresso nella tratta Udine/Palmanova e sostituito con servizio bus
I viaggiatori sono stati informati con annunci a terra e a bordo; Trenitalia inoltre ha attivato il desk informativo, con personale di assistenza a terra sia a Risano che a Palmanova.
Abbiamo raccolto numerose testimonianze, anche grazie alla pagina fb Comitati Pendolari Friuli Venezia Giulia, divenuta un modo efficacie per scambiare in tempo reale informazioni di servizio.
COSA VAl'informazione sia in stazione che a bordo è stata fornita in modo tempestivo e puntuale. Non possiamo pertanto imputare nulla a Trenitalia, gestore del servizio, che difronte ad un guasto alla rete, ha posto in essere gli interventi giusti, sia in ordine alla modifica della circolazione che dell'informazione, che hanno limitato certamente i disagi ai viaggiatori.
Buona l'attivazione del desk a terra con personale a Palmanova e Risano che hanno dato assistenza ai viaggiatori. 
COSA NON VA: l'assoluta immobilità di RFI, gestore dell'infrastruttura, che pare non riuscire a dare affidabilità a questa linea, bersagliata da frequenti guasti a passaggi a livello, apparecchiature di circolazione, deviatoi, ecc. 
Abbiamo già rimarcato l'assoluta inadeguatezza della tratta Udine-Cervignano, lungo la quale se non ci saranno interventi strutturali, continueranno a registrarsi guasti e disagi.
Solleciteremo nuovamente la Regione e l'Assessore regionale competente, Graziano Pizzimenti, affinché si impegnino a trovare una vera soluzione alla linea Udine-Cervignano, visto che tale serve Trieste Airport sul quale è stato fatto un ingente investimento pubblico.
Serve pianificare un serio e concreto piano di investimenti che permetta di adeguare tecnologicamente la linea Udine-Cervignano-Trieste: intervenendo sui passaggi a livello, adeguando il bivio di San Polo a Monfalcone e riattivando il Posto di Movimento di Grignano.
Queste sono le vere priorità ferroviaria del FVG, il quale deve smetterla di "sognare" improbabili Grandi Opere, dalla TAV, all'aberrante idea di stravolgere la circolazione del Nodo di Udine utilizzando l'inadeguata linea di cintura per evidenti motivi di consenso elettorale, buttando dalla finestra centinaia di milioni di euro.
Il progetto della velocizzazione della Trieste-Venezia pare sia su un binario morto, nonostante i tanti annunci sulla stampa e nonostante l'esistenza dei fondi disponibili (232 milioni già stanziati nel 2019), non vi è traccia nemmeno di un progetto  definitivo. 
I pendolari, lavoratori e studenti hanno la necessità di usufruire quotidianamente di un servizio affidabile e non come oggi di affidarsi alla fortuna ... 
Per questo motivo chiederemo alla Regione e ai Parlamentari del FVG di far impegnare le risorse già disponibili di RFI per la soluzione delle criticità contingenti che permettano da garantire affidabilità al servizio tpl.
Pur continuando a credere nella bontà del Tavolo di Lavoro instaurato tra Comitati dei Pendolari, Regione FVG, RFI e Trenitalia, è evidente che ora servano risultati concreti, visto che da inizio anno il servizio fs ha subito un sensibile peggioramento mentre biglietti e abbonamenti sono aumentati.

lunedì 24 febbraio 2020

Coronavirus: misure e iniziative, rimborsi dei biglietti

Il Gruppo FS Italiane, in ottemperanza alle misure approvate (sabato 22 febbraio 2020) dal Consiglio dei Ministri con il Decreto legge in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019, ha attivato procedure particolari per garantire la gestione di situazioni riconducibili a possibili casi di COVID-2019 a bordo sia dei treni a media e lunga percorrenza (Frecce, InterCity, InterCity Notte) sia dei treni regionali a favore della massima sicurezza delle persone in viaggio e del personale di prima linea delle Società operative.
In particolare, Trenitalia ha diffuso un protocollo al personale a contatto con i viaggiatori e ha disposto:
  • l’installazione a bordo treno di dispenser di disinfettante per mani;
  • la consegna al personale di apposito equipaggiamento protettivo (mascherine con filtro, guanti monouso);
  • il potenziamento delle attività di pulizia disinfettanti a bordo dei treni della flotta di Trenitalia (Frecce, InterCity, InterCity Notte e regionali);
  • la diffusione del vademecum del Ministero della Salute attraverso pieghevoli illustrativi e sui monitor dei treni regionali e delle Frecce; laddove non sono presenti monitor la diffusione a bordo treno di annunci ai passeggeri;
  • la comunicazione ai viaggiatori, attraverso i canali informativi e i sistemi di vendita di Trenitalia, della cancellazione a tutti i treni della fermata nelle stazioni di Codogno e Casalpusterlengo così come predisposto dalle Autorità competenti;
  • la definizione, in corso, di termini e modalità del rimborso in bonus per chi rinuncia al viaggio per tutte le tipologie di biglietto acquistate.
RIMBORSI DEI BIGLIETTI: in considerazione della situazione del coronavirus che ha colpito soprattutto il Nord del Paese, i maggiori operatori del trasporto ferroviario - Italo/Ntv e Trenitalia/Gruppo Fs - hanno diramato degli avvisi per coloro che avessero acquistato biglietti in questi giorni.
Il rimborso per chi rinuncia al viaggio Trenitalia è previsto "per i clienti che hanno acquistato fino al 23 febbraio 2020, un biglietto per viaggi su Frecce, Intercity, Intercity Notte e Regionale, Trenitalia riconoscerà il rimborso integrale indipendentemente dalla tariffa acquistata". Nel dettaglio, "i biglietti per viaggi su Frecce, Intercity, Intercity Notte e per viaggi misti Frecce, Intercity, Intercity Notte e Regionale, saranno rimborsati con un bonus elettronico di importo pari al valore del biglietto acquistato, utilizzabile entro un anno dalla data di emissione del bonus stesso. Per i biglietti del trasporto regionale, il rimborso avrà luogo in denaro"
Per accedere al rimborso i tempi sono stretti: le richieste dovranno essere presentate entro il giorno 1 marzo 2020. Tre le modalità possibili: il modulo sul web disponibile su trenitalia.com; di persona in biglietteria; telefonando al Call Center, solo per i biglietti acquistati tramite il Call Center, il sito o l'applicazione di Trenitalia.
Anche da Italo hanno diramato "istruzioni specifiche per il personale di bordo nonché dotazione di equipaggiamento protettivo (mascherine, guanti e disinfettante)" e previsto l'"attività straordinaria di pulizia specifica a bordo dei treni con materiale disinfettante". E anche in questo caso si va verso la definizione di "termini e condizioni per consentire a coloro che rinunciano ai viaggi, da realizzarsi entro il 1 marzo p.v. nelle zone interessate dal contagio epidemiologico, di fruire di bonus". In particolare, per i clienti che rinunciano ai viaggi, da realizzarsi entro il 1 marzo 2020 nelle zone interessate dal contagio epidemiologico - è scritto sul sito dell'azienda ferroviaria - sono previste le seguenti condizioni: sono rimborsabili i biglietti acquistati fino al 23/02/2020 (incluso) per viaggi dal 24/02/2020 al 01/03/2020 (incluso). Tratte rimborsabili: tutti i viaggi da / per le zone impattate del Nord Italia - restano al momento quindi escluse Campania (Salerno e Napoli), Lazio (Roma) e Toscana (Firenze). Non ci sono al momento impatti sulla circolazione, il numero per le informazioni è: 060708.

Italo si affaccia a Trieste ? Per ora solo una corsa prova

I convogli Italo si affacciano su Trieste.
L'informatissima rivista Ferrovie.Info , notizia poi ripresa da Il Gazzettino, rileva che nei giorni 13 e 18 febbraio scorsi, sono state effettuate delle corse da Venezia Mestre a Trieste Centrale con un ETR 675 della compagnia privata AV.
Quelle due corse di prova degli ETR675 con la livrea rosso rubino e il caratteristico simbolo del leprotto dorato hanno testato la Venezia-Trieste sono state null'altro che dei viaggi di conoscenza sulla linea ferroviaria che collega la città lagunare al capoluogo giuliano.
Niente di diverso, fanno sapere dalla società ferroviaria, rispetto a quanto già accaduto in altre regioni. Per esempio, in autunno, ricorda la società, i test avevano interessato Reggio Calabria, piazza dove poi Italo non è effettivamente sbarcato. E lo stesso era accaduto a Genova tempo addietro.
I TEST: «Ogni tanto vengono fatte delle prove su alcune tracce, ma non è detto che poi sempre le prove portino all'arrivo effettivo del treno in quelle stazioni. In alcuni casi, invece, dopo le prove, i convogli di Italo arrivano». In sostanza, i giochi sono apertissimi. «Queste prove si fanno per una valutazione. Ma l'esito, per Trieste non c'è ancora», fanno sapere da Italo.
Insomma, «se le prove di conoscenza sulla Venezia-Trieste effettuate il 13 e 18 febbraio scorso sono andate bene o meno, si saprà nelle prossime settimane, quando si avranno gli esiti della valutazione».
Nessuna novità neppure sull'altro fronte che ai friulani sta particolarmente a cuore, ovvero l'ipotesi di un collegamento Udine-Milano. «Non ci sono novità sul network», si limitano a dire in casa Italo.
Intanto la società specializzata nell'alta velocità che da pochi mesi è approdata anche a Udine e Pordenone, oltre che in altre stazioni del vicino Veneto, sta per arricchire la sua flotta con i due nuovi ETR 675. I due pendolini Italo Evo dati in arrivo a primavera si aggiungeranno agli altri venti già operativi sui binari (oltre ad altri 25 convogli), portando la famiglia di Ntv a 47 treni complessivi, come già annunciato a suo tempo.
IL BOOM: Italo in Friuli ha conosciuto un vero e proprio boom dal suo debutto, lo scorso autunno, con venticinquemila viaggiatori da Udine e Pordenone in soli quattro mesi, fra settembre e dicembre del 2019.
A fare la parte del leone il capoluogo friulano con 15mila passeggeri censiti, cui vanno aggiunto i diecimila nella stazione della Destra Tagliamento. A gennaio erano confortanti anche i dati delle prenotazioni, che avevano raggiunto già il tetto delle 7.800 in Friuli, di cui 4.700 su Udine. 
In futuro chissà se con il potenziamento del parco rotabile sarà possibile ipotizzare lo sbarco di Italo anche a Trieste.

venerdì 21 febbraio 2020

Informazione: app Viaggiatreno e monitor di stazione non allienati

La qualità dell'informazione offerta da RFI e Trenitalia non brilla certamente e non rappresenta un servizio che si possa ritenere sufficiente.
Sulla scorta di un treno che ha registrato un ritardo significativo nella giornata di ieri e di una puntuale segnalazione di una utente, abbiamo constatato che non sempre l'informazione fornita dai monitor di stazione è allineata con quella della App ufficiale Viaggiatreno.
Le info in stazione (monitor e annunci) sono gestite da RFI, mentre la App Viaggiatreno è gestita da Trenitalia.
IL CASO: ieri il R6005 Tarvisio-Udine-Trieste ha maturato a destinazione un ritardo di 37 min. (27 a Udine). Il treno è partito da Tarvisio con 45 min. di ritardo a causa di "un ritardo nella preparazione del treno", così come comunicato agli utenti. Come detto le informazioni dei ritardi fornite sui monitor risultavano differenti rispetto a quelle della App Viaggiatreno.
Alle 7.37 agli utenti in stazione ad Artegna veniva infatti comunicato un ritardo di 20 min. mentre nella App il ritardo reale era già di 32 min. (il treno era appena ripartito da Pontebba).
Riteniamo che tali discrepanze non debbano sussistere in quanto i due sistemi informativi devono essere uniformati tra loro, comunicando all'utenza l'effettivo ritardo.
Ieri l'indicazione sui monitor di stazione del ritardo era assolutamente sbagliata, in quanto il treno non ha MAI viaggiato con 20 min. di ritardo essendo partito da Tarvisio con 45 di ritardo (31 min. a Carnia e Gemona).
Abbiamo scritto alla Regione, affinché solleciti RFI e Trenitalia ad adeguare i sistemi di informazione al fine di garantire una corretta comunicazione dei ritardi all'utenza. Ciò soprattutto per limitare ulteriori disagi, dando la possibilità all'utente di assumere una determinazione, in primis quella di ricercare un'alternativa di viaggio.   

giovedì 20 febbraio 2020

Udine-Cervignano: servono investimenti. Informazione ancora deficitaria

Abbiamo atteso 24 h prima di scrivere, approfondendo, assumendo testimonianze dei viaggiatori e ricostruendo nel dettaglio quanto accaduto ieri amttina.
Giornalisticamente parlando è stata l‘ennesima giornata infernale per i pendolari della linea Udine-Cervignano-Trieste.
Dopo circa 20 giorni di regolarità, un guasto ad un deviatoio a Cervignano Smistamento ha messo ko la linea con pesanti ripercussioni. Oltre dieci i treni coinvolti, che hanno subito pesanti ritardi o cancellazioni, per un totale di passeggeri stimato tra le 2mila e le 3mila persone.
L’ennesimo guasto all’infrastruttura ha regalato un'altra giornata di passione per i pendolari: purtroppo lungo la Udine-Cervignano negli ultimi 10 mesi le anomalie alla circolazione sono sempre più frequenti, talvolta causate da guasti ai passaggi a livelli, altre volte da apparecchiature, altre ancora come ieri da un mal funzionamento di un deviatoio.
Sotto accusa RFI e la manutenzione dell'infrastruttura che appare sempre più fragile. Talvolta basta un banale temporale per mettere ko la linea.
INFORMAZIONE CARENTE: ciò che però ieri mattina non ha assolutamente funzionato è stata l’informazione, carente, non tempestiva e persino contradditoria, con scene fantozziane nelle stazioni di Cervignano e Udine, con viaggiatori che vagavano da un binario all’altro.
Un gran passo indietro visto che rispetto ad altre giornate di disagi, nelle quali a fronte di un guasto la situazione era stata gestita meglio, si è creato un problema di comunicazione tra Trenitalia e Rfi.
L’idea di Trenitalia di deviare i treni via Gorizia e di sostituire con bus le corse per le fermate intermedie era stata efficace, ma è mancata l’informazione puntuale per i passeggeri.
• R6001 Carnia (p.5.40)-Trieste (a.7.38) soppresso nella tratta Palmanova-Cervignano. Viaggiatori da Udine diretti a Trieste con R2801. Viaggiatori Palmanova Cervignano con servizio bus
• R6002 Trieste (p.6.22)-Carnia (a.8.13) soppresso nella tratta Cervignano-Palmanova. Viaggiatori da Cervignano per Udine trasbordati su R6001 fino a Monfalcone con coincidenza immediata con R2444 fino a Udine. Da Udine servizio bus sostitutivo fino a Carnia
• R2752 Trieste (p.6.50)-Udine (a.7.57): soppresso nella tratta Palmanova-Cervignano, autostituito • R6003 Tarvisio (p 6.10)-Trieste (a. 8.38). Da Udine treno deviato via Gorizia. Viaggiatori da Udine per Trieste Airport con servizio taxi. Viaggiatori diretti a Palmanova-Cervignano-Trieste con R6005
• R5863 Udine (p. 7.01)-Trieste (a.8.08): soppresso nella tratta Palmanova-Cervignano, autostituito.
UTENTI A PIEDI A CERVIGNANO: Trenitalia ha organizzato solo un bus sostitutivo e vista la presenza di numerosi viaggiatori, a Cervignano almeno una decina di persone è rimasta appiedata, costretti ad attendere il secondo giro del bus, a utilizzare mezzi propri, o perfino ritornare a Trieste Airport per riprendere l’auto privata.
Molti i commenti dei pendolari lasciati sulla pagina fb dedicata ai Comitati Pendolari del Friuli Venezia Giulia che hanno evidenziato la situazione di confusione e disagio presente nelle varie stazioni: “oggi una vera vergogna, treno annunciato a Cervignano in ritardo di 5 minuti anche sui display ... come per magia alle 7,05 ne annunciano la cancellazione!”, un altro passeggero scrive “capotreno e macchinista nel dramma più totale”, altri commenti riguardano la sostituzione bus, “autoservizio sostitutivo a Cervignano... Ma non per tutti. Siamo rimasti a terra in 12, se in FVG ci fosse integrazione del Tpl potevamo salire sulla SAF ma siamo nella preistoria qui” e ancora “a Cervignano 1 solo bus a sostituire un treno di pendolari... Risultato fuori dalla stazione ad aspettare un bus che non si sa quando arriva”.
PASSAGGIO A LIVELLO KO NEL POMERIGGIO: non poteva mancare la ciliegina sulla torta. Nel primo pomeriggio il R6028 Trieste-Udine è stato bloccato per quasi 45 min. a Palmanova a causa di un PL guasto. la situaizone si è sbloccta solo dopo l'intervento dei tecnici di RFi che hanno permesso al treno di attraversare il PL in sicurezza. 
INVESTIMENTI: da tempo denunciamo l’assoluta inadeguatezza della tratta Udine-Cervignano, lungo la quale, se non ci saranno interventi strutturali tempestivi, continueranno a registrarsi guasti e disagi.
E’ evidente che le criticità sono tutte strutturali che colpiscono l’intera linea: la Udine-Cervignano deve diventare ora una priorità assoluta per RFI, ma anche per la Regione FVG visto che la linea serve Trieste Airport, sul quale è stato fatto un grosso investimento che, se non supportato dall’infrastruttura, rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto.
Solleciteremo nuovamente RFI ad assumere i necessari correttivi per superare le criticità contingenti e al contempo chiederemo alla Regione che alzi la voce a Roma, affinché ‘batta cassa’ al Ministero per reperire i fondi necessari per i lavori di adeguamento della linea, i quali devono essere senza indugio trovare priorità nell’Accordo di Programma Stato-RFI.
L’interlocuzione con Regione, Trenitalia e Rfi grazie al Tavolo di Lavoro è stata fin qui buona, come conferma anche il fatto che siamo riusciti a modificare alcuni orari. Ma adesso parliamo di un nodo strutturale e strategico e servono urgentemente i soldi per risolverlo.

lunedì 17 febbraio 2020

“Il nodo ferroviario di Gorizia”ieri, oggi e domani". Incontro previsto giovedì 20 febbraio alle 17.30 a Gorizia

Segnaliamo la bella iniziativa organizzata dal Club per l’UNESCO di Gorizia, dalla Arcidiocesi di Gorizia e dalla Biblioteca Seminario Teologico, che si svolgerà giovedì 20 febbraio 2020 alle ore 17.30 presso l'Aula Magna in via del Seminario n. 7 a Gorizia.
La serata organizzata nel quadro del programma culturale 2020 ha come titolo Il nodo ferroviario di Gorizia”ieri, oggi e domani".
Interverrà l'avvocato Alessandro Puhali, cultore di storia e tecnica delle ferrovie, Presidente dell’Associazione Museo-Stazione Trieste Campo Marzio e componente dell’Assemblea e del Comitato Trasporti del GECT GO.

venerdì 14 febbraio 2020

Sovraffollamento treni e manutenzione ETR563, il Comitato scrive alla Regione

Pubblichiamo la lettera inviata all'Assessore regionale alla Mobilità, Graziano Pizzimenti, con la quale lamentiamo frequenti casi di sovraffollamento dei treni regionali.
   
Egregio Assessore,
Le segnaliamo ulteriori casi di sovraffollamento dei treni. In particolare per tutta la settimana, tranne oggi, il R6003 Tarvisio-Udine-Trieste è stato realizzato con composizione Minuetto.
Con questa composizione ridotta Il treno già ad Artegna vede passeggeri in piedi, con la conseguenza che tutti i viaggiatori che salgono successivamente a Tarcento e Tricesimo sono costretti a sistemarsi negli atri e nei corridoi in piedi (come si evince dalle foto allegate).
A Udine vi è una sorta di turn over, gran parte dei passeggeri provenienti dall'Alto Friuli scendono, ma il treno si torna a riempire nuovamente con i passeggeri che sono diretti a Trieste, via Palmanova/Cervignano.
Il treno risulta sempre molto frequentato visto che è il mezzo più veloce per raggiungere il Capoluogo regionale: il R6003 parte infatti da Udine alle 8.06 e raggiunge Trieste alle 9.08, 24 min. prima del R20947 delle ore 8.08 via Gorizia. Ciò detto il R6003 quando viene effettuato in composizione Minuetto risulta già sovraffollato a Palmanova.
Le situazioni di sovraffollamento non sono più episodiche, limitate al R6003, ma frequenti o sistematiche (vedi R6032) visto che i mezzi utilizzabili dal Gestore Trenitalia sono contati.
preoccupazione circa lo stato di manutenzione dei treni Civity ETR563, di proprietà della Regione: uno pare sia fermo da lungo periodo a causa di problemi strutturali, noti pure all'ANSF. Altri pare abbiano problemi ai carrelli, i cui motori non sono tutti funzionanti.
A tal fine esprimiamo la nostra
E’ evidente che la situazione del sovraffollamento deriva sia dall’inutilizzabilità di alcuni Caf che dall’impossibilità di Trenitalia – sino alla stipula del nuovo contratto di servizio - ad investire sul proprio parco rotabile. E’ evidente pertanto che i nuovi treni Rock e Pop arriveranno in FVG solo dopo la firma del contratto, e solo qualora venga individuata Trenitalia quale Gestore del servizio tpl ferro.
Una situazione che rischia di penalizzare fortemente i pendolari del FVG che saranno costretti a stringere i denti e a sopportare questa condizione di precarietà ancora per almeno 1 anno.
Visto l’ingente investimento effettuato dalla Regione riteniamo prioritario assumere tutte le determinazioni più opportune per migliorare lo stato manutentivo dei treni Civity ETR563.
Quella dei treni spagnoli è stata una partita giocata male, conclusa con il noto accordo transattivo con il costruttore Caf-Construcciones y auxiliar de ferrocarriles. Da quanto è emerso sulla stampa, le penali contrattuali ammontanti a 4,5 milioni di € sono state definite a stralcio con una transazione all’80%, che ha riconosciuto alla Regione l’importo di 3,6 milioni.
L’accordo sembrerebbe di per sé favorevole, se non fosse che l’importo non è stato riconosciuto in denaro, o garantendo un servizio suppletivo, quale l’ordinaria manutenzione dei treni, bensì mediante l’assegnazione di una “scorta tecnica". Sulle penali invece della fornitura degli ETR564, che dovrebbero ammontare a 2,5 milioni, nulla si sa invece.
Attualmente la manutenzione ordinaria dei treni ETR563-564 è svolta da Trenitalia, mentre quella correttiva e straordinaria è in capo al costruttore Caf come da contratto.
A fronte di ciò Le chiediamo di sensibilizzare i soggetti titolari delle manutenzioni dei treni, attuando tutte le azioni più idonee per salvaguardare questo importante patrimonio regionale che ha garantito un importante salto di qualità del servizio tpl offerto.
Restando in attesa di un Suo pregiato riscontro Le porgiamo i nostri migliori saluti
Comitato Pendolari Alto Friuli

domenica 9 febbraio 2020

Ciao Maestri!

Abbiamo ricevuto varie mail di ferrovieri, pendolari e semplici appassionati che ci hanno ringraziato per il post che abbiamo pubblicato in ricordo dei due macchinisti morti sul lavoro nell'incidente del Frecciarossa a Ospedaletto Lodigiano. 
Di seguito pubblichiamo il bel pensiero di Massimo Franzin, appassionato ferroviario nonché collaboratore della rivista I Treni.

CIAO MAESTRI! 
"Che tempi, quando i treni erano neri, verdi, grigi o marroni; l'odore di ferrovia fuori e il cuore dentro che non batte ma vibra e ronza, reostatico... 
Il segnale è di via libera e lentamente acceleri, il fischio sale e si spacca tra i palazzi e le strade. 
Il sole sorge alle spalle, mattino presto, profumo di caffè addosso. La motrice avanza e la banchina finisce: Mandi Udin, Capital dal Friùl! 
Gli ultimi scambi d'uscita sono ormai dietro e tu acceleri... 
Il cielo azzurro dell'ovest ti abbraccia mentre gli alberi e i prati dipingono i finestrini di brina che fuma al sole; sole che scalda e brilla e si riflette sul fungo delle rotaie. 
Il binario è una spada scintillante che taglia la pianura, fende i campi, buca le montagne, oltre i fiumi, divide paesi e città, unisce i popoli. 
Venezia è vicina ma poi oltrepassi la laguna, pensi ai Dogi, alle gondole e sospiri...e poi corri e la pianura ti lancia. 
Il paesaggio diventa una lunga, continua sfumatura quando acceleri ai comandi del più bel treno del mondo... A Padova impari ma a Verona già t'innamori. E Brescia? 
Arriva prima di Bergamo che è...Serio. Milano ti aspetta, maestosa e cupa, tempio moderno di un primo Novecento che evoca fasti antichi..: 
"Gare de Travail" potrebbe chiamarsi, dove non c'è fatica, non c'è noia. Qui si va. E i treni sì, arrivano, ma poi partono, con le persone, le storie e le loro vite; ed essi oggi sono bianchi, d'argento e rossi. Non sbuffano ma sìbilano, non corrono ma fluttuano; Frecce scoccate dall'arco dell'avanguardia internazionale. 
Si mangia a Bologna e a Firenze si Rinasce. Roma impera e ti indica la strada. 
Corri treno rosso che Napoli ti aspetta, la pizza è calda! 
Corri e racconta della neve bianca agli aranceti. 
Corri Frecciarossa 9595! Corri sui binari dei sogni, in questo giorno senza tempo, c'è l'ultima stazione... 
Corri perché Mario e Giuseppe hanno la coincidenza per il cielo. Buon Viaggio Maestri!" 
Con tutto il mio cuore, Massimo Franzin

sabato 8 febbraio 2020

Vertice sul nodo ferroviario di Udine

L'avvio del percorso per il trasferimento a RFI della gestione dell'infrastruttura ferroviaria della Udine-Cividale, di proprietà regionale, oggi affidata alla società FUC; le fasi di intervento sul nodo di Udine, con particolare riguardo al completamento prioritario delle azioni necessarie al trasferimento di tutto il traffico ferroviario passeggeri sulla linea di cintura e la velocizzazione della Trieste-Venezia con il tema correlato dell'alta velocità.
Sono questi i principali argomenti trattati durante la riunione di svolta lo scorso 4 febbraio tra l'Assessore alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, e l'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (RFI), Maurizio Gentile.
"È stato un primo incontro molto proficuo e positivo - ha commentato Pizzimenti -, che ha consentito di sottolineare alcuni temi prioritari per la nostra Regione, sui quali riteniamo fondamentale un'azione sinergica. A tal proposito Rfi ha testimoniato la piena disponibilità a valutare le priorità regionali, dando indicazioni alla propria struttura di avviare i relativi approfondimenti".
All'incontro ha partecipato anche l'amministratore unico di FUC, Giampaolo Graberi, il quale in merito al trasferimento della gestione dell'infrastruttura ferroviaria Udine-Cividale ha evidenziato come tale scelta rappresenti per la società un passaggio necessario al fine di rispondere al meglio e con maggiore efficacia agli obblighi derivanti da un contesto normativo nazionale, con costi di struttura che non sarebbero gestibili con l'assetto attuale.
Pizzimenti ha confermato che "in merito alla problematica del nodo di Udine, la Regione segue con attenzione la vicenda ed è interessata alla risoluzione del problema, di modo da garantire un equilibrio tra le esigenze dei soggetti coinvolti".
L'incontro ha posto le basi certamente per il trasferimento definitivo della linea Udine-Cividale a RFI: E' evidente che FUC, società partecipata regionale, non è più in grado e soprattutto non ha senso gestire in house una linea di appena 15 km.
Sulla delicata e spinosa questione del nodo di Udine, apprezziamo le parole equilibrate dell'Assessore Pizzimenti al quale abbiamo chiesto un incontro per confrontarsi alla luce dei recenti articoli di stampa e delle dichiarazioni di certi esponenti politici udinesi.



giovedì 6 febbraio 2020

Oggi più che mai W il treno !

Non ci sono parole per esprimere il dolore per quello che è successo questa mattina lungo i binari dell'Alta Velocità a Ospedaletto Lodigiano.
Due macchinisti sono morti e 31 persone sono rimaste ferite nel deragliamento del treno Frecciarossa Av 9595 partito da Milano Centrale alle 5.10 e diretto a Salerno.
Le Autorità stanno ricostruendo la dinamica dell'accaduto e verificando le cause dell'incidente.
Le vittime sono Giuseppe Cicciù, 52enne nato a Reggio Calabria, e Mario Di Cuonzo, 59 anni, di Capua.
Esprimiamo le nostre condoglianze ai familiari delle vittime ed un augurio di pronta guarigione a tutti i passeggeri coinvolti.
A voi, Maestri, auguriamo buon viaggio, augurandoci che episodi come questo non si verifichino mai più!
Oggi più che mai W il treno !

lunedì 3 febbraio 2020

Mi.Co.Tra: chiesta una fermata intermedia del treno nella tratta Gemona-Udine

Particolarmente frizzante è il panorama delle proposte nell'ambito del trasporto pubblico locale su rotaia.
L'ultima è quella del Consigliere Regionale Edy Morandini (Progetto Fvg/Ar) che chiede "una fermata intermedia, a servizio della zona collinare a Nord di Udine, per la tratta ferroviaria che collega il capoluogo friulano con l’austriaca Villach nell’ambito del progetto MiCoTra per il miglioramento dei collegamenti transfrontalieri”.
La proposta è stata formalizzata dal consigliere Morandini nel testo di un’interrogazione sottoscritta anche dai suoi colleghi di Gruppo, Mauro Di Bert e Giuseppe Sibau (quest'ultimo sostenitore del trasferimento dei treni passeggeri della Udine-Tarvisio in linea di cintura).
L’indicazione rivolta alla Giunta regionale è di “valutare la possibilità di ampliare le fermate attualmente previste sulla tratta, conglobando la stazione di Tricesimo-San Pelagio o in alternativa la stazione di Tarcento. Il servizio avviato dalla Regione e gestito in collaborazione dalla società Ferrovie Udine-Cividale (Fuc) con Ferrovie Austria (Obb), collega con più corse giornaliere Udine alla Carinzia e, nei fine settimana, la tratta è estesa a Trieste con fermate a Palmanova, Cervignano del Friuli, Trieste Airport e Monfalcone. Dalla sua istituzione – sottolinea Morandini – il servizio ha subito riscontato un ampio successo, dovuto anche alla possibilità di trasportare le biciclette per una tratta ferroviaria che viaggia a ridosso della ciclovia Alpe-Adria. Attualmente – spiega ancora il consigliere – nei circa 30 chilometri fra Udine e Gemona del Friuli non ci sono fermate intermedie, mentre nella tratta successiva, fra Gemona e Tarvisio Boscoverde, ce ne sono diverse a una decina di chilometri di distanza una dall’altra. Il Comune di Tricesimo – aggiunge – si trova lungo l’asse della ciclovia Alpe-Adria e l’istituzione di una fermata intermedia alla stazione San Pelagio potrebbe rappresentare un incentivo allo sviluppo della mobilità lenta, dai Colli Orientali e fino al Tagliamento, unendo le ciclabili Fvg3 Pedemontana alla Fvg6 del Tagliamento attraverso le colline moreniche, territorio ricco di beni culturali e ambientali. In alternativa – conclude Morandini – la fermata potrebbe essere istituita a Tarcento, dal momento che anche questo Comune, grazie a uno stanziamento regionale, avrà un collegamento con la ciclovia Alpe-Adria”.
Non abbiamo nessuna obiezione a che il Mi.Co.Tra fermi a Tarcento o a Tricesimo, visto che sono due stazioni molto frequentate e visto che soprattutto il R1822 in partenza alle ore 17.22 da Udine potrebbe essere sfruttato da molti utenti, specie se venisse anticipato di qualche minuto (verso le 17.10), in maniera da non creare conflitto con il successivo R21010 delle ore 17.35.
Oggi il Mi.Co.Tra percorre la tratta Udine-Gemona in 18 min., mentre il tempo di percorrenza dei treni regionali Udine-Tarcento è di 15 min., e quello Udine-Tricesimo è di 8 min.; l'eventuale fermata intermedia allungherebbe di alcuni minuti il viaggio del Mi.Co.Tra, ma nulla di trascendentale.  
Tuttavia ci pare che ci sia tanta confusione su queste proposte: è da capire infatti se nascono da un'esigenza turistica, legata al cicloturisti dell'AlpeAdria, oppure più propriamente da esigenze di mobilità tpl.
Se la richiesta è finalizzata a supportare unicamente il cicloturismo lungo l'AlpeAdria, i proponenti forse non sanno che il tracciato ufficiale della ciclabile non passa né per Tarcento né per Tricesimo, quest'ultimo solo sfiorata, in quanto una volta raggiunta Gemona la ciclopista devia in direzione di Osoppo e Buja e da lì poi prosegue verso Udine lungo l'Ippovia.
Qualora invece si prediliga, come ci auguriamo, l'esigenza di mobilità del territorio, è bene evidenziare che la sosta intermedia sarebbe di fatto inutile se verrà portato a termine la folle idea di trasferire 9 treni (tra cui i Mi.Co.Tra.) lungo la linea di cintura.
Questo di fatto andrebbe ad allungare significativamente i tempi di percorrenza, raddoppiandoli, tanto che gli utenti delle prime stazioni intermedie (Tricesimo, Tarcento, ma anche Artegna e Gemona), potrebbero optare per non utilizzare più il treno, mezzo che diventerebbe più lento e meno performante rispetto ad altri mezzi, in primis l'auto.
La proposta di inserimento di una fermata intermedia (Tarcento o Tricesimo) per Mi.Co.Tra. è senza dubbio positiva, purché ovviamente i tempi di percorrenza non aumentino seguendo il folle progetto della linea di cintura.

domenica 2 febbraio 2020

Udine e i treni

Pubblichiamo un bel contributo di Marco Birri, in ordine alla questione dei passaggi a livello di Udine e della linea di cintura.

Udine e i treni. 
Tra qualche giorno la ferrovia Pontebbana compirà 140 anni. 
Quasi un secolo e mezzo di storia è passato su quei binari. Persone, merci, vite. Senza dimenticare i treni della morte diretti nei campi di sterminio nazisti. 
140 anni di storia. Udine, per oltre un secolo, è stata capitale ferroviaria del nord-est. 
Un grande deposito con un'officina attivissima nelle riparazioni e manutenzioni delle tante locomotive che scalavano le ripide curve della Pontebbana a nord di Gemona. Tra le prime ad essere raggiunte dall’elettrificazione. 
Oggi, in un momento in cui in tutto il mondo si torna a guardare al trasporto su ferro come unica, vera alternativa alla crescita esponenziale dell'inquinamento, Udine resta al palo, anzi, fa un passo indietro. 
Proprio la Pontebbana, nel suo tratto iniziale, dalla stazione di Udine al Posto di Movimento di Vat, vede uno scontro ideologico tra due posizioni contrapposte. Chi vede il proprio interesse di non essere disturbato e chi, attento agli interessi collettivi, auspica soluzioni al passo con i tempi. 
Ammetto, sono di parte. Cresciuto in mezzo alle rotaie, ho sempre visto il treno come un mezzo meraviglioso per unire. Resto basito nel vedere che, nel 2020, vinca ancora chi urla di più, invece che trovare democraticamente una soluzione che possa in qualche modo soddisfare la maggioranza della popolazione. 
Un passo indietro. La Pontebbana compie 140 anni e, da allora, è sempre corsa lungo quei binari. Non è mai stata spostata, anzi, nel tempo ha perso la compagnia delle varie tramvie e ferrovie locali che avrebbero dovuto servire le cittadine a nord di Udine. 
In 140 anni ha trovato la compagnia di tante abitazioni sorte lungo l'asse ferroviario. Ma chi costruiva sapeva bene cosa aveva di fronte. La città si è espansa lungo e oltre l'asse ferroviario, inglobandolo.
Alla fine del secolo scorso si è persa una grandissima occasione: interrare il tratto di linea tra la stazione e Vat, trasformando il tratto in una linea metropolitana, magari aggiungendo una o due fermate a servizio dei quartieri a ridosso della linea. 
Udine ha perso tantissime occasioni, ha cancellato le linee dei tram, urbani ed extra-urbani, quelle che oggi avrebbero potuto essere la dorsale della rinascita del Trasporto Pubblico Locale. 
Pochi mesi fa sembrava poter riprendere energia l’ipotesi di dotare Udine di un nuovo e moderno tram che collegasse il centro con i principali punti di interesse: stazione, università, ospedale, stadio. Invece nulla di nuovo. Altra occasione persa. 
Ha perso l'occasione di ridiventare capitale del Friuli, liberando le proprie vie dalla soffocante presenza delle auto, in sosta e in movimento. 
Ha perso l'occasione di essere mercato vivo e vitale, lasciando alla grande distribuzione ampio spazio per crescere a spese dei negozi di città. 
Ha perso l’idea stessa di capitale. Essere centro di un sistema più vasto della propria cinta. Guardare oltre ai propri confini, guardare a chi vive appena più in là. In un raggio di 15km dal centro si raggiungono Cividale, Mortegliano, Tricesimo, Manzano. 215.000 persone che potrebbero essere il vero bacino d’utenze di un nuovo e moderno sistema già in funzione in Francia, Germania, persino in paesi dell’ex blocco sovietico. 
E ora? Vogliono anche perdere l’ennesima occasione di sviluppo? A spese di chi? Temo dei molti che della ferrovia si servono. Saranno loro, noi tutti cittadini di questa Regione a pagare questa dismissione. Noi che ci vedremo aumentare il prezzo dei biglietti per la tratta, noi che subiremo l’aumento dei tempi di percorrenza, noi, che ancora una volta, vedremo sacrificato un altro pezzo di terreno al dio Automobile e ne subiremo i miasmi inquinanti. Noi e i nostri figli che non potranno contare su un sistema di trasporto integrato, rispettoso dell’ambiente e moderno. 
Congratulazioni ai vari comitati contro la ferrovia. Sono riusciti a farsi sentire, ad urlare più forte. Temo che questa vittoria porterà Udine in dietro di 140 anni, invece che proiettarla verso il futuro.
E “complimenti” a chi li ha ascoltati. 
Quando avremo code ininterrotte su tutta via Cividale, da Piazzale Diacono a San Gottardo, su via Del Bon, su via Bruttrio, senza più la scusa dei passaggi a livello, verremo a chiedervi se la scelta di togliere la ferrovia sia stata veramente la più saggia e l’unica percorribile.