Particolarmente frizzante è il panorama delle proposte nell'ambito del trasporto pubblico locale su rotaia.
L'ultima è quella del Consigliere Regionale Edy Morandini (Progetto Fvg/Ar) che chiede "una fermata intermedia, a servizio della zona collinare a Nord di Udine, per la tratta ferroviaria che collega il capoluogo friulano con l’austriaca Villach nell’ambito del progetto MiCoTra per il miglioramento dei collegamenti transfrontalieri”.
La proposta è stata formalizzata dal consigliere Morandini nel testo di un’interrogazione sottoscritta anche dai suoi colleghi di Gruppo, Mauro Di Bert e Giuseppe Sibau (quest'ultimo sostenitore del trasferimento dei treni passeggeri della Udine-Tarvisio in linea di cintura).
L’indicazione rivolta alla Giunta regionale è di “valutare la possibilità di ampliare le fermate attualmente previste sulla tratta, conglobando la stazione di Tricesimo-San Pelagio o in alternativa la stazione di Tarcento. Il servizio avviato dalla Regione e gestito in collaborazione dalla società Ferrovie Udine-Cividale (Fuc) con Ferrovie Austria (Obb), collega con più corse giornaliere Udine alla Carinzia e, nei fine settimana, la tratta è estesa a Trieste con fermate a Palmanova, Cervignano del Friuli, Trieste Airport e Monfalcone. Dalla sua istituzione – sottolinea Morandini – il servizio ha subito riscontato un ampio successo, dovuto anche alla possibilità di trasportare le biciclette per una tratta ferroviaria che viaggia a ridosso della ciclovia Alpe-Adria.
Attualmente – spiega ancora il consigliere – nei circa 30 chilometri fra Udine e Gemona del Friuli non ci sono fermate intermedie, mentre nella tratta successiva, fra Gemona e Tarvisio Boscoverde, ce ne sono diverse a una decina di chilometri di distanza una dall’altra.
Il Comune di Tricesimo – aggiunge – si trova lungo l’asse della ciclovia Alpe-Adria e l’istituzione di una fermata intermedia alla stazione San Pelagio potrebbe rappresentare un incentivo allo sviluppo della mobilità lenta, dai Colli Orientali e fino al Tagliamento, unendo le ciclabili Fvg3 Pedemontana alla Fvg6 del Tagliamento attraverso le colline moreniche, territorio ricco di beni culturali e ambientali.
In alternativa – conclude Morandini – la fermata potrebbe essere istituita a Tarcento, dal momento che anche questo Comune, grazie a uno stanziamento regionale, avrà un collegamento con la ciclovia Alpe-Adria”.
Non abbiamo nessuna obiezione a che il Mi.Co.Tra fermi a Tarcento o a Tricesimo, visto che sono due stazioni molto frequentate e visto che soprattutto il R1822 in partenza alle ore 17.22 da Udine potrebbe essere sfruttato da molti utenti, specie se venisse anticipato di qualche minuto (verso le 17.10), in maniera da non creare conflitto con il successivo R21010 delle ore 17.35.
Oggi il Mi.Co.Tra percorre la tratta Udine-Gemona in 18 min., mentre il tempo di percorrenza dei treni regionali Udine-Tarcento è di 15 min., e quello Udine-Tricesimo è di 8 min.; l'eventuale fermata intermedia allungherebbe di alcuni minuti il viaggio del Mi.Co.Tra, ma nulla di trascendentale.
Tuttavia ci pare che ci sia tanta confusione su queste proposte: è da capire infatti se nascono da un'esigenza turistica, legata al cicloturisti dell'AlpeAdria, oppure più propriamente da esigenze di mobilità tpl.
Se la richiesta è finalizzata a supportare unicamente il cicloturismo lungo l'AlpeAdria, i proponenti forse non sanno che il tracciato ufficiale della ciclabile non passa né per Tarcento né per Tricesimo, quest'ultimo solo sfiorata, in quanto una volta raggiunta Gemona la ciclopista devia in direzione di Osoppo e Buja e da lì poi prosegue verso Udine lungo l'Ippovia.
Qualora invece si prediliga, come ci auguriamo, l'esigenza di mobilità del territorio, è bene evidenziare che la sosta intermedia sarebbe di fatto inutile se verrà portato a termine la folle idea di trasferire 9 treni (tra cui i Mi.Co.Tra.) lungo la linea di cintura.
Questo di fatto andrebbe ad allungare significativamente i tempi di percorrenza, raddoppiandoli, tanto che gli utenti delle prime stazioni intermedie (Tricesimo, Tarcento, ma anche Artegna e Gemona), potrebbero optare per non utilizzare più il treno, mezzo che diventerebbe più lento e meno performante rispetto ad altri mezzi, in primis l'auto.
La proposta di inserimento di una fermata intermedia (Tarcento o Tricesimo) per Mi.Co.Tra. è senza dubbio positiva, purché ovviamente i tempi di percorrenza non aumentino seguendo il folle progetto della linea di cintura.
Questo di fatto andrebbe ad allungare significativamente i tempi di percorrenza, raddoppiandoli, tanto che gli utenti delle prime stazioni intermedie (Tricesimo, Tarcento, ma anche Artegna e Gemona), potrebbero optare per non utilizzare più il treno, mezzo che diventerebbe più lento e meno performante rispetto ad altri mezzi, in primis l'auto.
La proposta di inserimento di una fermata intermedia (Tarcento o Tricesimo) per Mi.Co.Tra. è senza dubbio positiva, purché ovviamente i tempi di percorrenza non aumentino seguendo il folle progetto della linea di cintura.
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