Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 29 settembre 2015

Con l'eco dei treni - A piedi sulla strada ferrata Pedemonana - Ultima puntata

8° e ultima tappa del reportage di viaggio che ha condotto Claudio e Giuliano a piedi lungo i binari più remoti del nostro Paese, sulle strade ferrate inoperanti a causa della lenta (e insensata) dismissione a favore del trasporto su gomma. 
Tratto da "La Città Futura" del 25.09.2015 - La Pedemontana del Friuli di Claudio C. (Foto di Giuliano Guida).
A piedi sulla strada ferrata Viviana, oltre ad essere la mamma di Davide, è stata anche Sindaco di Osoppo nei primi anni del 2000; la incontriamo per caso appena arrivati in città ed approfittiamo per farci due chiacchiere. “Purtroppo non esiste una politica dei trasporti che incentivi l’uso della ferrovia, provincia e regione preferiscono la gomma anche perché l’azienda di trasporto pubblico ha fra i soci i comuni, che possono così spartirsi i dividendi. Pensate, qui a Rivoli sorge una zona industriale con oltre 2000 lavoratori, eppure non c’è un treno che possa portarli al lavoro, ma neanche prima quando circolavano, infatti il servizio fra Gemona e Pinzano veniva effettuato solo la domenica”. Storicamente il treno veniva molto utilizzato, questa fu una zona di emigranti per tutti gli anni ‘50-’60 e “nell’immaginario collettivo rappresenta ancora la miseria, la povertà. Nei ricordi vi è l’immagine del migrante con la valigia che lascia la sua terra”.
Anche lei è convinta che la frana sia stata un pretesto, quell’occasione tanto aspettata da alcuni, e crede che il vero motivo sia l’ignavia. “Si la linea può riaprire ma deve esserci la volontà di farlo, si deve potenziare l’offerta adeguandola alle esigenze dei viaggiatori e soprattutto fornire un servizio efficiente che sia connesso anche ad uno sviluppo turistico”. Come molte altre persone incontrare ha un legame affettivo con la littorina, un mix di memoria personali ed esperienze, cita i viaggi da adolescente a Pinzano o Sacile ed i felici momenti dell’infanzia con i campi scout nei dintorni di Cavasso.
Siamo sul marciapiede del primo binario, vicino a noi la sala del Dirigente Movimento, la stazione è attiva e presenziata, il capostazione regola il traffico dei treni merci fra qui ed Osoppo.
Difficile e vietato proseguire a piedi lungo la ferrovia, anche se non si potrebbe potremmo utilizzare lo stradello o le stradine che costeggiano la via ferrata.
Discutiamo, le nostre posizioni sono contrastanti. Un signore ci chiede chi siamo e cosa facciamo e dopo avergli parlato del nostro viaggio ci informa di essere un ferroviere in pensione, un ex capostazione proprio di questa linea. “Sapete le linee erano due una volta, quella Gemona-Pinzano-Sacile e poi Pinzano-Casarsa ,ma quest’ultima venne chiusa già alla fine degli anni sessanta costringendo molti dalla zona di Spilimbergo a recarsi a Pinzano per prendere il treno. Così quello era diventato il principale punto di viaggiatori”. Poi ci fa un po’ di storia, “linea a singolo binario non elettrificata, prima sotto dirigenza unica collocata a Spilimbergo e successivamente a Pinzano, anche dopo il passaggio alla dirigenza centrale. Dalla fine degli anni novanta in questa stazione i treni circolavano solo nel fine settimana e dalla metà dei duemila più nessuno. Di fatto in quella data la linea era già stata chiusa al trasporto passeggeri. C’è stata una volontà chiara e precisa in questo, una strategia che si ripete simile in tutta Italia. Corse messe in orari inservibili, disservizi continui, sostituzione dei treni con i bus ed infine chiusura della linea. Dal nord al sud è uno stillicidio continuo”. Ci salutiamo con una sua valutazione, “sono sicurissimo che la Pedemontana possa avere una grande utilità al servizio degli abitanti di questa regione ma anche per uno sviluppo turistico dell’area e per il trasporto delle merci delle innumerevoli fabbriche. Beh eventi particolari potrebbero richiamare una grande attenzione, penso in particolare ai treni storici a vapore”.
Ed incredibilmente fra una chiacchiera e l’altra anche il nostro problema si risolve in una maniera imprevista ma ben accetta. Rimediano un passaggio a bordo di un treno in partenza, montiamo sul locomotore con i due macchinisti e percorriamo così in senso figurato anche questi ultimi 4 km di traversine. 
Gemona, fine del viaggio ma inizio di nuove avventure, ad accoglierci trionfalmente troviamo Enrico, ormai una garanzia ed un punto fermo per noi ed Andrea, quarantenne di Gemona e principale animatore del Comitato Sacile-Gemona nonché componente del Comitato Pendolari Alto Friuli e, soprattutto, colui che ci ha fornito preziosi contatti per i nostri incontri trasformando questo viaggio in un’avventura indimenticabile. La sua disponibilità e gentilezza è impagabile e lo appureremo ulteriormente nei giorni successivi in cui ci farà da guida per la natia cittadina. 
Saluti abbracci e ringraziamenti reciproci. La stazione è invasa da un gruppo di circa 20 ciclisti, “vedete”, ci dice, “vengono dall’Austria, hanno percorso la ciclabile dell’Alpe Adria costruita sul tracciato ferroviario della vecchia Pontebbana ed ora stanno aspettando il Micotra, il treno che effettuata il servizio biciclette con apposita carrozza e che collega il Friuli alla Carinzia. Il servizio è affidato alla società ferroviaria regionale Fuc tramite materiale OBB (ferrovie austriache), purtroppo Trenitalia dal 2009 ha tagliato i collegamenti transfrontalieri e di trasportare bici neanche a parlarne. Da quando è partito questo servizio nel 2012 e grazie alla splendida ciclabile, un flusso continuo e numeroso di cicloturisti raggiunge la nostra cittadina. Pensate, un analogo servizio sulla Pedemontana sarebbe perfetto, il collegamento ideale che porterebbe un ulteriore sviluppo aumentando i visitatori di tutta la zona”.
La bellezza e l’incanto di questo tracciato che passa su ponti e galleria di fine ottocento lo verificheremo un paio di giorni dopo, quando insieme ad Enrico, Andrea e Davide, percorrendo in bici i circa 60 km che da Tarvisio portano a Gemona; come noteremo attentamente che in un giorno infrasettimanale saranno una decina i ciclisti che alle 7 del mattino monteranno sul Micotra per raggiungere il confine. 
Gemona, cittadina di 11.000 abitanti è il comune più popoloso a nord di Udine, colpita dal terremoto del 1976 che provocò oltre 400 vittime vanta una gradevole zona storica che porta ancora indelebili i segni della tragedia. Una mostra fotografica infatti ripercorre la storia del borgo mentre le colonne del duomo sono rimaste storte in ricordo di quel tragico momento ed infine un centro sportivo e ricreativo è stato realizzato su una collinetta creata con le macerie del sisma.
Il centro storico è stato completamente riedificato come era in origine mentre i lavori di ricostruzione del castello non sono ancora terminati ma dalla sua sommità si può ammirare uno sbalorditivo panorama, con le verdi montagne che sovrastano l’abitato. L’origine medievale, era un comune autonomo già nel 1200-1300, oltre che dalla undici contrade e dalla porta di Udine, l’ultima rimasta in piedi, viene ricordata con la festa medievale di agosto e dall’evento del tallero. 
Il Sindaco ci aspetta in municipio per un breve incontro.”La linea aveva una ricaduta importante nel tratto pordenonese, meno nel gemonese ma comunque era significativa per gli studenti che arrivavano in città. Pertanto bisogno legarla ad uno sviluppo turistico considerando le numerose bellezze ambientali che ci sono, mi auguro che nell’immediato futuro tanti turisti possano percorrere la pedemontana in treno”. Ci parla poi dell’impegno della comunità montana e della provincia per la realizzazione di una rete di piste ciclabili in connessione fra loro, un’importante volano turistico ma anche un’occasione di svago e di mobilità lenta per gli abitanti del distretto. “Aspettiamo l’esito dello studio di fattibilità, i costi economici sono ingenti ma se vi è un vantaggio sociale, come ridurre il numero di automobili, si possono avere anche delle perdite. E poi sono numerosi gli operai della zona industriale di Osoppo che potrebbero giungere in fabbrica con il treno, certo vi è la necessità di rimodulare l’orario dei treni in base ai turni di lavoro e a quelli delle scuole. E’ il momento di fare scelte importanti e la regione deve metterci i soldi”. Il Sindaco si ricorda di aver viaggiato diverse volte su questa linea e di essersi preso una forte otite perché passava il tempo fuori dal finestrino ad ammirare i paesaggi meravigliosi. 
Arriva per noi il momento di festeggiare è così si va a cena con alcuni degli amici che abbiamo incontrato e conosciuto durante il viaggio e qualcuno nuovo. La scelta del posto ricade sul ristorante Willy dove nel cortile campeggiano una Locomotiva FS E.626, prima motrice a trazione 3 KV corrente continua costruita fra gli anni venti e trenta, e la locomotiva a vapore FS 835, costruita fra i primi del novecento e gli anni 20 e rimasta in servizio fino al 1984 negli scali e sui raccordi di tutta la rete italiana. “Parlavamo di cosa fare contro la chiusura della linea, non potevamo rimanere inermi, e così venuta l’idea dello striscione che vedete ed è nato il Comitato Sacile-Gemona” ci raccontano gli attivisti della ferrovia. “Abbiamo appeso il nostro striscione al Comune di Gemona e da lì è partita la staffetta che in 30 giorni ha percorso tutta la tratta, e in questo modo il nostro vessillo con la scritta Trenitaglia ridacci il nostro treno ha risaltato sui palazzi di tutti gli enti locali per 2-3 giorni cadauno”. 
Andrea ci conferma che vi è stato un movimento generale, una partecipazione globale, “che ha visto i pendolari, la popolazione, gli enti locali, dar vita a staffette, incontri. E’ una battaglia di civiltà mantenere attivo il treno”. Teme che il prezioso patrimonio rappresentato dalla Pedemontana e da questa lotta di civiltà possa disperdersi, a distanza di tre anni non si è ottenuto ancora niente ed è preoccupato che la ferrovia cada nel dimenticatoio considerato anche che lo studio di fattibilità doveva essere depositato a fine maggio ma di cui non si sa ancora nulla. “Ho paura che la gomma abbia la preferenza invece bisognerebbe ampliare l’asse del ferro e poi solo dopo integrarlo con la gomma, dobbiamo fare un salto di qualità e la regione deve impegnarsi in questo. Il Friuli Venezia Giulia è isolato dal punto di vista ferroviario, l’Italia dell’alta velocità finisce a Mestre, ma con la Pedemontana gli abitanti dell’alto Friuli impiegavano un’ora in meno rispetto alla direttissima Udine-Venezia”. Poi, come sempre, emergono i ricordi personali, “da ragazzo facevo ciclismo agonistico e prendevo sempre il treno per raggiungere Sacile dove mi allenavo con la squadra”. 
Sandro fa parte del Circolo di Legambiente e collabora da anni con il periodico gemonese Pense e Maravè, ci vuole intervistare e noi cogliamo l’occasione per parlare un po’ con lui. “Sono nato a Travesio nel casello prima della stazione, mio padre era ferroviere. Ho studiato a Padova ma la più grande soddisfazione era scendere a Sacile e prendere la littorina per tornare a casa”. La possibilità che ritorni a circolare è fondamentalmente un aspetto politico, basterebbe quello per riattivare la linea e per questo crede che vi sia la necessità di mantenere una forte e costante pressione sulle istituzioni, tenere alta l’attenzione anche perché la gente sta riscoprendo l’importanza di una mobilità dolce, di trascorrere il tempo in maniera diversa, di saper godere dei momenti che si hanno. “Una volta da bimbo mio padre mi portò a caccia con lui, erano le 4 del mattina ma io rimasi sul treno che ripartì, così per fermarlo pensò bene di sparare qualche colpo”. 
Romano Vecchiet ci accoglie nel suo studio fra vecchi libri ed un’atmosfera di antichità. Oltre ad essere il direttore della Biblioteca Civica di Udine è un grande appassionato, conoscitore ed amante di treni e ferrovie; ha scritto alcuni volumi sul tema affrontando sia il contesto locale che quello internazionale. Nato a S. Daniele del Friuli, ha trascorso la sua vita proprio a ridosso della Pedemontana e dopo aver ascoltato con passione e curiosità la nostra avventura arriva il suo momento di parlare. “Il primo viaggio in treno da solo l’ho fatto da Cimano, che era la fermata del mio paese natale, fino a Sacile su una ALn772. Il biglietto era manuale e me lo fece l’assuntore”. Per anni veniva a lavorare la domenica esclusivamente perché era l’unica giornata in cui il treno circolava sull’intera tratta Sacile-Gemona, lui saliva a Pinzano e poi prendeva la coincidenza per Udine, “erano le tre ore più belle della settimana, le aspettavo con gioia ed ansia”, tanto impiegava per arrivare a destinazione, dopodichè qualche oretta di lavoro e poi si ritornava indietro. “Eravamo spessissimo solamente io ed il macchinista. Purtroppo negli ultimi anni ho dovuto rinunciare anche a questo piacere, in quanto non avevo più una coincidenza per il ritorno. Il problema principale sta proprio qua, la volontà di fare orari assurdi, non congeniali, insomma fare di tutto affinché i viaggiatori siano il meno possibile, un controsenso eppure sembra essere la logica che guida le FS”. Ci confida che perfino il ministro Barca restò sorpreso del forte interesse delle persone del luogo per il recupero della ferrovia e per le molte proposte avanzate. “Bisogna scardinare la cultura del trasporto privato, che dà il senso della libertà ma che in realtà è solamente una prigione e contestualmente incentivare al massimo il trasporto pubblico in particolare quello ferroviario. La Sacile-Gemona può avere una grossa utilità, se tutti i Comuni, anche quelli più lontani, mettono il treno al primo posto come mezzo di locomozione, usato per raggiungere destinazioni più lontane mentre l’intermodalità con la gomma deve servire per arrivare nelle stazioni ferroviarie”. 
Ci salutiamo con le seguenti parole che non possiamo non condividere, l’essenza stessa di questo viaggio ne è fortemente impregnata ed influenzata: “La Pedemontana del Friuli è amata dalle persone del posto”.

domenica 20 settembre 2015

Una domenica speciale In Sella al Treno


Splendida giornata quella trascorsa oggi pedalando lungo la Ciclovia Alpe Adria.
Un ringraziamento a tutti gli amici e simpatizzanti che hanno accolto Il nostro invito e hanno festeggiato con noi l'iniziativa targata "In Sella al Treno", la quale ha avuto il suo apice all'incontro-dibattito di Stazione Chiusaforte.
Oltre 100 cicloturisti hanno raggiunto Tarvisio a bordo del Mi.Co.Tra, 50 partiti solo da Gemona (!), diventata senza dubbio la stazione hub della linea Pontebbana per il turismo delle due ruote.
Un grazie a FUC (Ferrovie Udine Cividale) che per tutta la giornata ha permesso a bordo del MiCoTra di trasportare gratuitamente le biciclette.
Di seguito riportiamo il testo integrale della "Carta di Chiusaforte", documento sottoscritto da Fiab, Fuc, Uisp, Ciclo Assi Friuli, Comitato Pendolari Alto Friuli, Tourism_net.fvg e Legambiente, e presentato alla Regione FVG, rappresentata dall'Assessore Mariagrazia Santoro, nel corso dell'incontro-dibattito di Stazione Chiusaforte.
Tutto molto bello, un bravo a tutti, tranne che ai politici, che neanche difronte a queste giornate sono riusciti ad abbandonare il solito "copione":  sarebbe stato bello vederli pedalare in gruppo, al fianco di tanti bambini e appassionati, invece hanno atteso il solito "banchetto" in tailler, rivendicando risultati d'altri e facendo le solite promesse. Scena desolante, ma ormai ci siamo abituati.

CARTA DI CHIUSAFORTE

Le Associazioni ed Enti del network "In Sella al Treno" ritengono importante che la Regione Friuli Venezia Giulia metta in campo le azioni nel seguito distinte per sviluppare e promuovere in modo efficace il cicloturismo: 
1. far approvare dal Consiglio Regionale il Piano per la ReCIR (Rete delle Ciclovie di Interesse Regionale), iniziando l’iter di consultazioni e di analisi presso l’apposita Commissione consiliare, destinando contemporaneamente al Piano le risorse finanziarie per il suo avanzamento e completamento con una programmazione di base. In particolare riteniamo prioritarie le seguenti attività: 
• concludere l'asse nord-sud FVG1/Ciclovia Alpe Adria, 
• concludere l'asse est-ovest FVG2/Euro Velo 8, 
• concludere l'asse est-ovest pedemontano FVG3, 
• realizzare un Regolamento che uniformi la cartellonistica cicloturistica regionale. 

2. attivare l’Ufficio regionale mobilità ciclistica al fine di gestire gli interventi finanziati sul territorio e coordinare le varie attività al fine di assicurare l’omogeneità realizzativa, valorizzare i territori, adeguare e armonizzare la segnaletica cicloturistica, predisporre pubblicazioni, cartografie, sostenere l’intermodalità; in dette attività ci sia la collaborazione tra L’assessorato trasporti e Turismo FVG; 

3. organizzare e sostenere l’intermodalità treno+bici, bus+bici, traghetto+bici, treno+bus+bici individuando obiettivi di medio periodo e promuovendo l’integrazione tariffaria e della bigliettazione; 

4. prolungare il servizio Mi.Co.Tra fino a Trieste e rimodulare gli orari migliorando le coincidenze con i treni in arrivo a Udine provenienti da Venezia e Pordenone e ri-attivare il servizio ferroviario Sacile – Gemona avviando l’interlocuzione con lo Stato (Rfi) a condizione che lo studio di fattibilità con le iniziative del Territorio diano sostenibilità economica; 

5. prevedere la possibilità di trasportare un adeguato numero di biciclette nel progetto europeo Adria A relativo alla metropolitana leggera transfrontaliera circolare Trieste -Capodistria - Sesana - Gorizia – Monfalcone; 

6. elaborare un'indagine su cicloturismo e mobilità ciclabile in Regione in modo da dimensionare il settore dai vari punti di vista ed indicare le direttrici di sviluppo e di integrazione con altri settori; 

7. destinare alla ciclabilità l'8% della spesa complessiva annuale impegnata nel settore “infrastrutture e trasporti” in modo da: 
• completare la rete delle Re.C.I.R. e delle altre reti delle ciclovie realizzate dagli Enti locali. 
• assicurare connettività, materiale ed immateriale, al sistema collegando stazioni, ciclovie, patrimoni locali. 

8. connettere l’intero sistema delle ciclovie (transanazionale, regionale e locale) con la rete delle attività di ricezione e ristorazione, agriturismi, le imprese agricole e i valori culturali del territorio con il concorso di Turismo Fvg, con infopoint, app “dedicate” e altre modalità comunicative e di promozione coordinate; 

9. partecipare alla programmazione Europea associando patrimoni locali, risorse ambientali, città, operatori privati del turismo e il mercato del cicloturismo europeo; 

10. aggiornare la legge regionale sulla mobilità ciclabile.

lunedì 14 settembre 2015

"In Sella al Treno": domenica 20 settembre trasporto bici gratis sul Mi.Co.Tra.

In Sella al Treno è il network volto a promuovere cicloturismo e intermodalità treno+bici.
Il futuro del turismo in FVG andrà in bicicletta e il cicloturismo avrà bisogno dell’intermodalità treno+bici. Questo sarà l’obiettivo che si dovrà raggiungere nel più breve tempo possibile per implementare e sviluppare questa forma di turismo in FVG, che potrebbe diventare uno dei volani della nostra economia.
Purtroppo paghiamo lo scotto di una arretratezza nelle infrastrutture, la scarsa visione da parte degli operatori economici e in generale il poco coraggio nelle scelte da parte della politica.
Nell’ambito delle iniziative della "Settimana Europea della Mobilità sostenibile", domenica 20 settembre, FIAB, Ferrovie Udine-Cividale (FUC) UISP, Bikeways, Tourism_net.fvg, Ciclo Assi Friuli, Comitato Pendolari Alto Friuli e Legambiente organizzano l’evento “in Sella al Treno” che avrà come partenza Udine e come baricentro la ciclabile Alpe Adria e il bicigrill di Chiusaforte.
In tutta questa giornata le biciclette viaggeranno gratis sul bicitreno Mi.Co.Tra da Udine a Tarvisio. A Udine alla partenza del treno delle 7.07 (fermate a Gemona p. 7.30, Venzone p. 7.37, Carnia p. 7.43, Pontebba p. 8.00, Ugovizza-Valbruna p. 8.12) sono previsti più di un centinaio di ciclisti che saliranno sul bicitreno Mi.Co.Tra. fino a Tarvisio per poi pedalare lungo i 39 km della ciclabile Alpe Adria fino a raggiungere alle 10.45 il bicigrill dell’ex stazione ferroviaria di Chiusaforte.
Il nostro Comitato parteciperà attivamente all’niziativa e sarà presente con un sua rappresentanza: partiremo da Udine, Gemona o Venzone.

Chi volesse unirsi a noi potrà prenotare il posto entro giovedì 17 settembre, scrivendo una mail a:
Info: tel. 328 4948235.
Quota di partecipazione: costo del biglietto del treno (che si pagherà a bordo), trasporto bici gratis, pranzo al sacco o al bicigrill di Chiusaforte.

Dalle 11.00 alle 12.30 sotto al portico del bicigrill di stazione Chiusaforte ci sarà un confronto sul cicloturismo tra associazioni, attori economici, politici ed amministratori locali: prevista la presenza del Vicepresidente regionale ed Assessore al Turismo Sergio Bolzonello, dell’Assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro e di quello all’Agricoltura Cristiano Shaurli.
Sono previsti poi gli interventi del coordinatore regionale della FIAB Federico Zadnich, dell’AD di FUC Maurizio Ionico, di Guerrino Lanci per Tourism_net.fvg e del nostri rappresentanti Giorgio Picco e Andrea Palese.
Verrà presentata la “Carta di Chiusaforte”, un manifesto sottoscritto dal network “in Sella al Treno” che contiene una serie di richieste a breve termine per promuovere il cicloturismo nella nostra regione: dal completamento dei 3 assi ciclabili portanti (l’Alpe Adria, l’Adriabike e la Pedemontana), alla realizzazione di una segnaletica cicloturistica uniforme ed efficace su tutto il territorio regionale alla promozione dell’intermodalità bici+treno.
Il network “in Sella al Treno” vuole sottolineare che, pur avendo questo settore economico già mostrato nel Friuli Venezia Giulia interessanti segnali di crescita, può e deve sempre di più costituire una risorsa per le economie dei nostri territori valorizzandone in modo diffuso le bellezze naturalistiche, storiche, artistiche e culturali.

domenica 13 settembre 2015

Ferrovie Udine Cividale: aumentano i passeggeri trasportati e decolla il servizio treno+bici MiCoTra

Ferrovie Udine Cividale srl (FUC), impresa ferroviaria partecipata al 100% dalla Regione FVG, registra nei primi sette mesi del 2015 un trend positivo di passeggeri trasportati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia sulla tratta Udine Cividale, che sul servizio transfrontaliero Mi.Co.Tra, nel dettaglio:
Udine – Cividale: +3,8% ovvero +9.488 di clienti trasportati;
Servizio Micotra Udine – Villach+7,8%, che si riflette in un incremento pari a 3.030 clienti trasportati. Di particolare rilievo, il trasporto delle biciclette, relativo ad un servizio bike friendly, che ha registrato un incremento pari a 51,5%, ovvero 1.891 biciclette caricate, rispetto allo stesso periodo del 2014.
Le numerose iniziative di marketing territoriale attivate da FUC, tra cui il protocollo siglato con il Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine, per il quale il possessore del biglietto Micotra può acquistare l’accesso al Museo ad un prezzo scontato, la collaborazione con Arlef per la promozione del “Treno delle lingue” e vari incontri sull’intermodalità treno + bici (Venzone, Pontebba, Aquileia), hanno consentito di diffondere anche la cultura della mobilità sostenibile legata al tempo libero.
Particolare successo hanno riscosso anche le corse straordinarie serali, organizzate in occasione del Palio di San Donato di Cividale nelle giornate dal 21 al 23 Agosto; nel corso dell’intera manifestazione si è registrato un incremento del 34,7%, pari a 927 passeggeri trasportati rispetto all’anno precedente.
Per Friuli Doc (10-13 Settembre 2015) sono previste iniziative in collaborazione con Arlef e Confartigianato ed il potenziamento delle corse Udine Cividale nelle fasce serali.
In occasione della "Settimana Europea della Mobilità Sostenibile", FUC ed il network di associazioni ciclistiche ed operatori privati “In sella al treno” organizzano, per domenica 20 settembre, una giornata dedicata al treno + bici con MICOTRA, con relativa discussione sulle tematiche della mobilità, presso la Stazione di Chiusaforte dalle ore 11,00 alle 13,00.
All’iniziativa parteciperà anche il nostro Comitato Pendolari con una propria rappresentanza di utenti-ciclisti: a tal proposito verrà nei prossimi giorni dedicato un post dedicato.
Per l’occasione a tutti gli utenti in viaggio su Micotra, con bici al seguito, verrà consentito il trasporto gratuito del proprio ciclo sulla tratta italiana.
Le iniziative legate al marketing e alla promozione dell’utilizzo del treno di FUC non si fermano in quanto la Società ha rivolto un’attenzione particolare anche alla clientela più giovane e per questo organizzerà corse aggiuntive per l’evento “Amici a Cividale”, a cui parteciperanno star del calibro di Elisa, fissato per domenica 27 settembre.
Infine, il 10 ottobre, si terrà il secondo appuntamento dell’anno con “Cesarino il treno dei bimbi”, un pomeriggio dedicato al divertimento e all’animazione dei più piccoli a Cividale del Friuli, con le “Associazione 0432” e “Circo all’incirca”.

giovedì 10 settembre 2015

Treni speciali per Friuli doc

Anche questa edizione di Friuli DOC, che si terrà a Udine dal 10 al 13 settembre, sarà all’insegna della mobilità sostenibile.
L’obiettivo è quello di incoraggiare l’uso dei mezzi pubblici e rendere più agevole l’utilizzo dei parcheggi scambiatori.
A tal fine sono stati predisposti treni speciali e predisposta una specifica mappa dei trasporti urbani ed extraurbani e dei parcheggi.
Visto il positivo riscontro degli anni precedenti, Trenitalia, con il sostegno della Regione FVG, predisporrà dei treni straordinari per la kermesse, sempre nell’ottica di una maggior sicurezza. Oltre alla normale offerta, nelle giornate del 11, 12 e 13 settembre Trenitalia ha attivato tre corse serali in direzione Alto Friuli.

Notte venerdì 11/sabato 12 settembre:
R. n. 33724 Udine p. 23.48 – Tricesimo a. 23.57 – Tarcento a. 0.04 – Artegna a. 0.08 – Gemona a. 0.14 – Venzone a. 0.20 – Carnia a. 0.27
Notte sabato 12/domenica 13 settembre:
R. n. 33724 Udine p. 23.48 – Tricesimo a. 23.57 – Tarcento a. 0.04 – Artegna a. 0.08 – Gemona a. 0.14 – Venzone a. 0.20 – Carnia a. 0.27
Notte domenica 13 settembre/ lunedì 14 settembre:
R. n. 33724 Udine p. 23.48 – Tricesimo a. 23.57 – Tarcento a. 0.04 – Artegna a. 0.08 – Gemona a. 0.14 – Venzone a. 0.20 – Carnia a. 0.27

Altri treni speciali sono stati programmati sulla relazione Udine-Sacile.
Trenitalia invita ad acquistare il biglietto di ritorno assieme a quello di andata.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere l’apposita locandina affissa in stazione.
Buona festa e tutti in treno !

Segnaliamo che dalle ore 9 alle 17 di domenica 13 settembre, salvo revoca, è stata indetta una protesta sindacale a livello nazionale dal sindacato autonomo Cat.
Nel corso dello sciopero circoleranno regolarmente solo le Frecce di Trenitalia e i treni garantiti nell'apposita tabella dei treni previsti in caso di sciopero, consultabile sull'orario ufficiale di Trenitalia e sul sito Trenitalia.com nella sezione “in caso di sciopero”. Si ricorda che per quanto riguarda i treni locali, che la domenica non sono garantiti i servizi essenziali.
Informazioni sui collegamenti e servizi nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie e attraverso i new media del Gruppo FS Italiane.

mercoledì 9 settembre 2015

Vandali in stazione: è ora che qualcuno sculacci questi sfigati!

Da Cittadini e Utenti apprendiamo la notizia degli atti vandalici alle stazioni ferroviarie con estremo disgusto e profonda amarezza (leggi articolo Gazzettino Veneto).
Si tratta dell’azione meschina e barbara di teppistelli senza cervello che hanno pensato di divertirsi giocando sulla pelle degli utenti che quotidianamente usufruiscono di tali strutture.
Sfasciare a martellate una panchina, rubare bidoni, imbrattare con orrendi graffiti i muri e le pareti delle stazioni è diventato purtroppo un hobby tollerato anche dalle Istituzioni.
Le stazioni non devono diventare una zona franca dove quattro SFIGATI danno sfogo alle loro frustrazioni, ma devono ritornare ad essere punti strategici dei nostri territori, biglietti da visita dei nostri paesi.
Il nostro auspicio è che le Forze dell’Ordine, i Comuni e le Ferrovie, in sinergia tra loro, reprimano con le cattive questo fenomeno, visto che le buone maniere sono del tutto inutili.
E’ un dovere sociale, ma soprattutto è un obbligo ricercare i responsabili di questi reati, spesso persone già note alle Autorità, e punirli con pene esemplari, come minimo costringendoli a ripulire e ad risistemare i danni da loro causati.
Le stazioni sono punti di pubblico interesse e tutti noi abbiamo il diritto di andare al lavoro o a studiare senza paura, usufruendo delle strutture in maniera decorosa: come Pendolari sono la nostra "seconda casa", troppo spesso profanata dall’idiozia di un manipolo di imbecilli.
Potenziare il controllo con videosorveglianza e ronde da parte delle Forze dell’Ordine, ma soprattutto favorire la concessione in comodato delle piccole stazioni, oggi remotizzate, ad enti o associazioni in maniera che i locali siano sempre utilizzati. Questo oltre a garantire la sicurezza dei cittadini-utenti, garantirebbe anche il recupero funzionale di tanti edifici ferroviari, che altrimenti sarebbero lasciati nell’abbandono più assoluto, con la perdita del loro valore storico e patrimoniale.
Siamo stufi di tollerare queste condotte, quando è troppo e troppo, forse un buon ceffone ben sistemato sarebbe il rimedio all'idiozia di questi sfigati. 

martedì 1 settembre 2015

Progetto “Stazioni Minori”: Gemona ora è possibile realizzare il restyling

La recente legge regionale n. 20 del 10 agosto 2015 ha finalmente finanziato il progetto “Piano Stazioni Minori” previsto dalla legge regionale n. 6 del 26.07.2013.
E’ dal luglio 2013 infatti che si attendeva l’avvio di questo importante progetto che prevede la possibilità per i Comuni di ottenere un finanziamento finalizzato alla realizzazione di interventi migliorativi delle stazioni ferroviarie di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) interessate da una frequentazione inferiore a 500 viaggiatori/giorno, con conseguente miglioramento dell’attrattività dei servizi ferroviari ivi afferenti.
Gli interventi da attuare riguardano rispettivamente: il miglioramento all’accessibilità agli spazi di stazione, la riqualificazione funzionale dei fabbricati di stazione e delle aree di stazione per un loro utilizzo per finalità sociali e altre proprie dei compiti d’istituto degli enti locali, il miglioramento degli spazi di attesa interni ed esterni, il miglioramento delle strutture informative ai viaggiatori, il miglioramento dell’intermodalità e dell’accessibilità bici/treno, la manutenzione ordinaria e straordinaria dei fabbricati di stazione e delle aree di stazione.
La spesa massima ammissibile su ogni stazione ferroviaria è pari ad 80.000 euro. Le domande di finanziamento devono essere presentate entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge regionale n. 20 del 06.08.2015.
Condizione necessaria per accedere al finanziamento è l’esistenza di una convenzione in essere con RFI, proprietaria degli immobili di stazione.
Il Comune di Gemona del Friuli e il nostro Comitato hanno già presentato da tempo (ottobre 2013) alla Regione FVG un progetto volto alla realizzazione di alcuni interventi di restyling della stazione, la quale dal 01.01.2013 è gestita direttamente dal Comune grazie al comodato concesso da RFI.
Gemona ha quindi già le carte in regola per beneficiare del finanziamento regionale di 80.000 euro, considerato che gli interventi di restyling previsti dallo studio di fattibilità redatto da due giovani architette gemonesi, hanno già trovato l’approvazione dell’Assessore Regionale alla Mobilità Mariagrazia Santoro, la quale nel corso del sopralluogo svolto nell’autunno del 2013 aveva preso visione di persona delle problematiche del fabbricato di stazione.
Il progetto, redatto dalle dott.sse Elena Casani ed Eleonora Picco (nella foto sopra con il nostro Presidente Giorgio Picco), è il primo nel suo genere in regione, ed è stato realizzato tenendo conto delle criticità della struttura e in particolare delle esigenze di chi utilizza ogni giorno il treno.
Ora grazie all'avvio del Piano Stazioni Minori - è in fase di elaborazione da parte del Comune la domanda di finanziamento che verrà presentata a breve alla Regione -  si potranno realizzare alcuni significativi interventi, che faciliteranno l’accesso funzionale della struttura, migliorandone l’utilizzo e l’estetica.
Oltre alla realizzazione di un varco del tunnel verso il Centro Commerciale Le Manifatture, il progetto prevede l’installazione di quattro cupolini a copertura delle scalinate di accesso ai binari al fine di evitare l'allagamento e la scivolosità dei gradini, l’installazione di un moderno tabellone partenze-arrivi nell’atrio centrale, nonché un restyling generale della cartellonistica e dell’estetica delle pareti.
L’apertura del varco permetterà così finalmente un collegamento pedonale tra la stazione e il Centro Commerciale: l’intervento, che con il consenso della proprietà del Centro Commerciale, permetterà di avere a disposizione ulteriori parcheggi a beneficio dei pendolari.
Infine il progetto prevede l’allestimento all’interno del tunnel di una vera e propria galleria fotografica, dove verranno collocate fotografie d’epoca della stazione e della linea ferroviaria, abbellendo così la struttura, la quale diventerà uno dei biglietti da visita per la cittadina gemonese.
Ora non resta che attendere il disbrigo delle formalità burocratiche e incrociare le dita, con ogni probabilità il 2016 ci regalerà una stazione più confortevole e accogliente.