Articolo di Diana Cavalcoli, pubblicato dal Corriere della Sera il 3 agosto 2017
L’Antitrust multa per 5 milioni di euro Trenitalia.
Nel mirino del Garante la gestione delle soluzioni di viaggio proposte ai clienti.
I sistemi di prenotazione della società escluderebbero infatti i treni regionali generalmente più economici.
Il Garante ha «accertato che l’insieme di soluzioni di viaggio» proposte sulle emettitrici self-service e sulle App «omette numerose soluzioni con treni regionali, pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle invece mostrate, alterando in questo modo la scelta del consumatore».
Il sistema falsato
Trenitalia, in breve, dava solo l’illusione ai viaggiatori di scegliere tra tutti i treni in circolazione.
L’Antitrust ha accertato che le soluzioni di viaggio proposte erano falsate. Sia sull’applicazione per smartphone che sul portale online non era possibile risalire alle soluzioni locali se non attraverso la specifica ricerca «Regionali».
A seguito della sanzione Trenitalia sarà costretta a dare notizia del procedimento ai suoi clienti attraverso un messaggio da diffondere su tutti i canali di prenotazione.
La denuncia di Federconsumatori
«Per anni la Federconsumatori ha tentato di rendere evidente ai dirigenti di Trenitalia l'irregol agarità delle informazioni fornite ai passeggeri dal sito di Trenitalia, purtroppo senza alcun successo. Per questa ragione siamo stati costretti ad inviare una segnalazione all'Autorità della Concorrenza e del Mercato». Così Federconsumatori sulla sanzione dell'Antitrust a Trenitalia.
L'associazione spiega che l'irregolarità è legata al mancato rispetto del Regolamento Europeo 1371/2007. Questo regolamento prevede l'obbligo per l'impresa di trasporto di far conoscere al passeggero orari e condizioni per il viaggio più veloce e orari e condizioni per la tariffa più bassa».
Trenitalia, invece, non offre questa possibilità e in 8 anni non si è mai adeguata al Regolamento europeo sui diritti e doveri dei passeggeri del trasporto ferroviario. «I danni per il cittadino dipendono dal fatto che viene privato della possibilità di conoscere soluzioni meno costose; i danni per il trasporto pubblico locale derivano dal fatto che potenziali clienti dei treni regionali vengono orientati verso una impresa di trasporto privata come Trenitalia», conclude l'associazione.
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