Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 21 maggio 2017

E' confermata la riapertura della Ferrovia Gemona-Sacile. A dicembre 2017 col cambio orario oppure a marzo 2018 per favorire la campagna elettorale?

Articolo Gazzettino dd 21 maggio 2017
E' stata confermata ieri dall'Assessore regionale alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro, la nostra anticipazione di qualche settimana fa relativa alla riapertura della ferrovia Gemona-Sacile.
Santoro ha confermato che "l'obiettivo è di avviare i servizi per fasi, a partire da marzo 2018, anche se stiamo lavorando per anticipare la riattivazione nel cambio orario di dicembre 2017, strutturandoli sia in chiave di servizi di linea che turistici, affiancandoli con attività integrate nelle politiche di sviluppo del territorio". 
Il comunicato della Regione in realtà è generico, l'Assessore Santoro come al suo solito fa melina e non chiarisce nello specifico il piano della Regione in ordine alla riattivazione della ferrovia pur essendo perfettamente al corrente di ciò che prevede testualmente l'accordo RFI/Regione.
Il Protocollo d'Intesa stipulato tra RFI e Regione prevede espressamente che "RFI si impegna a intervenire per assicurare il ripristino, per fasi, della linea ferroviaria Sacile-Gemona e consentire il riavvio dei servizi ferroviari su tale direttrice, sia commerciali che con finalità turistica. In allegato sono definite fasi e tempi dell'intervento finalizzato alla riattivazione di una prima fase da concludersi nel 2017 finalizzata ad assicurare sia un primo avvio dei servizi di linea nel 2018 sulla tratta Maniago-Sacile, sia il traffico turistico sull'intera tratta. La Regione si impegna a destinare specifiche risorse finalizzate al presidio e al miglioramento qualitativo delle stazioni ferroviarie presenti sulla linea nell'ambito delle convenzioni con gli Enti Locali  ...  Le tempistiche relative alla seconda fase, che comprende gli interventi finalizzati alla riattivazione del servizio di linea sull'intero percorso Gemona del Friuli-Sacile saranno definite tra RFI e Regione successivamente tenuto conto degli esiti dei servizi attivati con la prima fase."
Protocollo Intesa RFI/Regione FVG
L'allegato al Protocollo d'Intesa (vedi foto a lato) prevede nello specifico: 
Obiettivo: riattivazione per fasi del traffico ferroviario sulla intera linea. Prima fase: lavori necessari per la riattivazione del servizio passeggeri di linea sulla tratta Sacile-Maniago e del servizio turistico su tutta la tratta. Seconda fase: lavori necessari alla riattivazione del servizio passeggeri di linea sulla restante tratta (Maniago-Gemona del Friuli). 
Interventi: manutenzione straordinaria degli impianti e della linea, nuovi sistema di gestione in telecomando da posto centrale di Mestre. 
Tempistica: Prima fase 2017. Seconda fase: da valutare in relazione ai risultati della prima fase. 
Investimenti: 17 milioni di euro a carico di RFI per la realizzazione della Prima fase.   
Il comunicato di Santoro cerca di distogliere l'attenzione su ciò che è stato definito con RFI, non dando dettagli dell'operazione, lanciandosi in generiche ipotesi sull'utilizzo della linea "non solo in chiave di trasporto passeggeri ma anche, in prospettiva, per quello delle merci, in particolare a servizio delle aziende insediate nell'area, dalle quali abbiamo ricevuto già richieste concrete".
Ben vengano ovviamente, tuttavia a nostro parere è necessario tenere i piedi ben fermi per terra e procedere per piccoli passi e lavorare in maniera seria per offrire al Territorio il ritorno di una servizio efficiente e non la brutta fotocopia di quello ante 2012, a partire dalla strutturazione di un orario ferroviario in grado di attrarre utenti e pendolari, a partire dagli studenti.
Attualmente ci sembra invece che ci siano tanti slogan "elettorali" e poca concretezza sul punto. 
Il fatto che si ipotizzi il ritorno del treno a marzo 2018 (un mese prima delle elezioni regionali) e non come logica ferroviaria richiederebbe, a dicembre 2017 col cambio orario, è più di un sospetto che questa sia solo un'operazione da tipica "campagna elettorale", volta a prendersi meriti altrui che tutti sanno che l'Assessore Santoro non ha.
Il fatto che Santoro poco o nulla dica in ordine al progetto turistico legato alla Pedemontana, salita all'onore delle cronache per diventare una delle più belle ferrovie turistiche d'Italia, è preoccupante e fa capire che il progetto regionale sia assolutamente inesistente
Nulla si dice infatti in ordine a quando verrà avviato il servizio turistico? Chi lo effettuerà (Fondazione FS)? A che punto è il fantomatico "progetto di Territorio" in fase di elaborazione da parte del GAL Montagna- Leader? Quali risorse economiche sono state investite o si investiranno a breve per le attività turistiche che supporteranno la ferrovia? Quali sono le attività turistiche interessate da questi progetti?
Santoro ha ricordato solo che "sta proseguendo la definizione della scheda per la proposta progettuale relativa al bando a valere sul programma transfrontaliero Interreg Italia-Austria per la realizzazione, tra l'altro, di servizi turistici sulla linea, di collegamenti a mezzo bus dalle stazioni con i principali punti di interesse turistico e di attività promozionali" . 
Traducendo dal politichese la Regione non investirà neanche un euro, ma si affiderà all'esito di un bando UE, non ancora pubblicato il cui esito positivo è tutt'altro che scontato ... 
Da mesi sosteniamo che servono investimenti mirati per potenziare le attività turistiche del Territorio a supporto della ferrovia, a partire dal miglioramento della segnaletica della ciclabile FVG3, da una promozione turistica mediante un'attività di marketing ed incentivi per favorire l'insediamento di nuovi B&B, preferibilmente all'interno delle stazioni fs.
Qualche intervento è già cantierabile a costo praticamente zero; altri invece richiedono lo sviluppo di sinergie tra Gruppo FS, Comuni e Regione. 
Il rischio è di arrivare impreparati all'appuntamento e di ritrovarsi nuovamente un servizio ferroviario non efficiente per il Territorio, con orari inadeguati, con stazioni decadenti, tutt'altro in grado da offrire punti di interesse turistico,
L'unica certezza è che RFI sta proseguendo la sistemazione della sede ferroviaria e la verifica sull'efficienza dell'armamento con il ripristino degli impianti di sicurezza.
Nel corso dell'ultima settimana sono stati avvistati lungo vari tratti delle ferrovia vari mezzi di RFI e in particolare un carrello PV7, utilizzato per verifiche diagnostiche dell'armamento (es. scartamento, allineamento ecc.). 
Terminati i rilievi sull'armamento, che non dovrebbe costituire un gran problema, RFI si concentrerà sull'adeguamento degli impianti di segnalamento e in particolare sui numerosi passaggi a livello, sui quali verranno rimontate le sbarre oggi custodite nel magazzino merci di Budoja.



continua da parte di Rfi la sistemazione della sede ferroviaria e la verifica dello stato di efficienza delle opere d'arte e dell'armamento, con il ripristino degli impianti di sicurezza". “

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