E’ andata ancora bene, tragedia scongiurata solo per la prontezza di alcuni ferrovieri che hanno evitato il peggio, ovvero uno scontro frontale tra due treni della Fer (Ferrovie Emilia Romagna).
Imputata sempre la rete ferroviaria a binario unico sfornita del sistema di controllo SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno) che permette il rilevamento di anomalie sui binari e l’arresto automatico del treno in caso di pericolo imminente.
Una situazione non più tollerabile lungo le ferrovie minori (non gestite da RFI), dove la sicurezza della circolazione è ancora lasciata al blocco telefonico e all’esistenza del secondo agente a bordo, quest'ultimo introdotto recentemente dopo l’incidente di Corato in Puglia.
Troppo poco, visto che l’ultimo episodio di Ferrara dimostra la fragilità di questo sistema e l’inutilità del secondo agente.
In FVG vi sono varie linee a binario unico (Casarsa-Portogruaro / Gemona-Sacile / Udine-Cervignano), l'unica però sfornita del sistema Scmt è la Udine-Cividale, gestita dall'impresa ferroviaria regionale FUC.
Se qualche politicante si sente di rassicurare la gente raccontando che le nostre linee sono sicure, noi invece ci andiamo con i piedi di piombo, visto che troppe volte si rischiano incidenti, non ultimo anche in FVG, dove a dicembre 2016 lungo la Udine-Cividale si è sfiorato un frontale perché il macchinista era partito senza il via libera, lasciando perfino a piedi il capotreno a Remanzacco, sceso per i consueti adempimenti legati al sistema del blocco telefonico.
Lungo la Cividale non sono mancati episodi del genere anche in passato, visto che anche nel novembre 2012 si è rischiato per un soffio la collisione, evitata solo grazie alla brusca frenata dei due convogli così come riportato dalla stampa locale (clicca e leggi).
Da anni la Regione FVG ha investito ben 8 milioni di euro per dotare la linea Udine-Cividale del sistema Scmt, ma i lavori non sono stati ancora appaltati, nonostante la stessa Giunta regionale abbia dichiarato improrogabile l’opera. Qualcuno potrebbe rispondere ad una semplice domanda: perché?
Di seguito pubblichiamo l’articolo di Annarita Bova della La Nuova Ferrara del 25 maggio 2017
Treno salta il rosso, rischio di scontro
FERRARA. Un treno della linea Ferrara-Codigoro, a binario unico, è passato con il semaforo rosso, rischiando uno scontro frontale con l’altro convoglio, quello che era in servizio sulla direzione opposta.
Un macchinista e un capotreno delle Ferrovie Emilia Romagna (Fer) sono stati sospesi dai relativi incarichi per non essersi fermati mettendo a rischio la sicurezza.
Un fatto grave, che avrebbe potuto avere pesanti conseguenze se non fosse stato per gli ulteriori sistemi di sicurezza che sono entrati puntualmente in funzione e per la prontezza dei ferrovieri a lavoro nella centrale operativa che hanno lanciato l’allarme alla stazione di Masi Torello fermando il secondo treno sul binario d’appoggio della stazione.
Il treno che ha bucato il rosso era partito dalla stazione di Ferrara, puntuale. Alla guida il macchinista e con lui, così come previsto, il capotreno. All’altezza di Masi Torello, il semaforo era rosso e il treno si sarebbe dunque dovuto fermare ma nessuno dei due, a quanto pare, se ne è accorto e il treno ha continuato la corsa finché è stato fermato direttamente dalla centrale.
Bloccato, e per fortuna, alla stazione di Masi Torello; l’altro convoglio sistemato sul secondo binario in attesa dell’autorizzazione per partire, in sede di incrocio e già sul binario.
Autorizzazione che viste le circostanze non è mai arrivata scongiurando così il peggio.
Cosa sia successo e perché in due non abbiano visto il rosso, pur percorrendo la linea quasi quotidianamente, è al vaglio dei funzionari che stanno portando avanti le indagini interne.
Secondo qualcuno a ingannare le due persone, comunque esperte, potrebbe essere stata la troppa luce del sole, tanto che si sta cercando di capire se sia il caso o meno di intervenire sulla posizione del semaforo.
Oppure una distrazione, che potrebbe costare molto cara ai due dipendenti Fer, le cui responsabilità sono su piani differenti e legate naturalmente al ruolo che rivestono.
Per fortuna il sistema è complesso, in teoria prima di arrivare ad un eventuale scontro entrano in gioco diverse misure che nel caso in questione hanno decisamente funzionato: l’allarme intanto è scattato a bordo del treno, per arrivare poi alla centrale e quindi al secondo convoglio che è stato bloccato poco prima di imboccare l’incrocio.
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