Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio alle famiglie delle vittime dell’incidente ferroviario accaduto ieri in Puglia.
Un doveroso pensiero per questa ennesima, immane tragedia, che è la dimostrazione che purtroppo in Italia si deve ancora lavorare molto per garantire un servizio ferroviario moderno e sicuro.
E’ inaccettabile che nel 2016 ci siano ancora linee a binario unico sfornite dei più banali sistemi di sicurezza e che si debba morire a causa di ciò.
E’ scioccante scoprire che sulla Corato-Andria si viaggia a binario unico, a 100 km all'ora, senza sistemi SCMT ma con il blocco telefonico tra stazione e stazione. Ed allora capisci che qualcosina di sbagliato in questo Paese, in tema di mobilità sostenibile, è stato fatto.
Una tragedia che ci lascia senza parole: il nostro auspico è che passato il momento delle lacrime e del dolore si faccia luce sulle vere responsabilità, chiedendosi perché nel 2016 i Pendolari devono viaggiare su reti ferroviarie inadeguate.
È inutile disporre di nuovi e veloci treni se poi la rete è tecnologicamente carente sotto il profilo della sicurezza. E’ un sistema malato, caratterizzato da una burocrazia assurda e colpevole: riteniamo inaccettabile che l'A.N.S.F. (Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria) faccia le pulci per omologare un treno nuovo (come successo per i Civity in FVG, bloccandoli per anni!) e chiuda poi gli occhi permettendo l'esercizio ferroviari su linee medioevali come l’Andria-Corato.
Fortunatamente in FVG viaggiamo su binari sicuri lungo la rete RFI, la quale nei brevi tratti a binario unico (es. Udine-Cervignano) è dotata di sistemi automatizzati di sicurezza per cui due treni non possono trovarsi sulla stessa sezione di blocco (tratta).
Serve che la politica con coraggio e determinazione investa risorse sul trasporto ferroviario nazionale e in particolare sulla rete, elevando ulteriormente gli standards di sicurezza mediante lo sviluppo della tecnologia, l’unica in grado di sopperire all’eventuale errore umano.
Servono scelte lungimiranti per sviluppare in questo Paese una vera e propria "cultura del treno", non basata solo sull’Alta Velocità, bensì sul trasporto regionale, vera spina dorsale del nostro sistema, il quale muove quotidianamente oltre 3 milioni di persone.
Solo così eviteremo di piangere ancora, perché su quel treno ieri poteva essere ciascuno di noi o dei nostri cari.
È inutile disporre di nuovi e veloci treni se poi la rete è tecnologicamente carente sotto il profilo della sicurezza. E’ un sistema malato, caratterizzato da una burocrazia assurda e colpevole: riteniamo inaccettabile che l'A.N.S.F. (Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria) faccia le pulci per omologare un treno nuovo (come successo per i Civity in FVG, bloccandoli per anni!) e chiuda poi gli occhi permettendo l'esercizio ferroviari su linee medioevali come l’Andria-Corato.
Fortunatamente in FVG viaggiamo su binari sicuri lungo la rete RFI, la quale nei brevi tratti a binario unico (es. Udine-Cervignano) è dotata di sistemi automatizzati di sicurezza per cui due treni non possono trovarsi sulla stessa sezione di blocco (tratta).
Serve che la politica con coraggio e determinazione investa risorse sul trasporto ferroviario nazionale e in particolare sulla rete, elevando ulteriormente gli standards di sicurezza mediante lo sviluppo della tecnologia, l’unica in grado di sopperire all’eventuale errore umano.
Servono scelte lungimiranti per sviluppare in questo Paese una vera e propria "cultura del treno", non basata solo sull’Alta Velocità, bensì sul trasporto regionale, vera spina dorsale del nostro sistema, il quale muove quotidianamente oltre 3 milioni di persone.
Solo così eviteremo di piangere ancora, perché su quel treno ieri poteva essere ciascuno di noi o dei nostri cari.
4 commenti:
Non è che ansf chiuda gli occhi. Semplicemente quella tratta non è di sua competenza.
Nella nostra Regione c'è una situazione che da certi punti di vista è molto simile a quella pugliese: binario semplice e mancanza di scmt. O solo perché non ci son stati morti si son tutti dimenticati dello spad di Remanzacco? http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2012/11/06/news/luce-rossa-scontro-sfiorato-tra-due-treni-1.5982541
L'ANSF è competente per l'intera rete nazionale in base alla vigente disciplina, sia rete RFI che in concessione ad altro gestore ferroviario.
Dalla stampa (fonte Corriere), sembra peraltro ANSF aveva concesso una deroga sino al 2017 per adeguare i sistemi di sicurezza della linea pugliese.
Sulla Udine-Cividale in effetti qualcosa non quadra, a prescindere dalle rassicurazioni di certi addetti ai lavori (nominati dalla politica e non ferrovieri di professione!) ... basterebbe chiedere ai passeggeri che erano a bordo delle due littorine che hanno sfiorato il frontale per non dimenticare certi episodi.
Odio ripetermi. La competenza su quella tratta è dell'ustif. Passerà all'ansf solo DOPO l'attrezzaggio della linea con scmt (o ssc).
Se poi per credere a quello che dico volete anche le fonti (di periodi non sospetti) andate a pagina 10 di questo documento http://www.cifi.it/UplDocumenti/Bari11102012/5%20NITTI%20Ferrovie%20Regionali.pdf
Santoro: Scontro treni Puglia, Santoro: «In Friuli Venezia Giulia linee sicure»
„«In Friuli Venezia Giulia linee sicure»“
http://www.triesteprima.it/cronaca/scontro-treni-puglia-assessore-mariagrazia-santoro-linee-sicure-fvg-13-luglio-2016.html
Se per la linea RFI, non vi sono dubbi in merito alla sicurezza delle linee friulane, qualche dubbio invece si pone per la linea Udine-Cividale. La stessa Assessore Santoro ha dichiarato che "Quanto alla tratta in gestione a Ferrovie Udine Cividale, Santoro ha ricordato i tre sistemi principali di sicurezza implementati negli ultimi anni: il sistema Ssc, un sistema di sicurezza a bordo a supporto tecnologico del macchinista; il raddoppio della presenza degli agenti in macchina, che prevede l'affiancamento al macchinista anche del capotreno; le rigorose procedure di controllo semestrali sui mezzi e sulle linee introdotte in ottemperanza alla certificazione di sicurezza dell'Agenzia nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (Ansf) e i controlli periodici sulla linea da parte del ministero delle Infrastrutturee Trasporti attraverso l'Ustif (Ufficio speciale Trasporti a impianti fissi). A ciò si aggiunga che è in corso il confronto tra Fuc e il dicastero dei Trasporti sul progetto per il Sistema di controllo Marcia Treno (Scmt) per il quale la Regione ha già disposto un investimento di 8 milioni di euro, che completerà quello di 2,5 milioni per la realizzazione del sistema a bordo treno Ssc già installato“.
Riflessione generale: se si è deciso di spendere ben 8 milioni di euro (500mila a km), in base ad una recente delibera di giunta regionale, è evidente che la linea Udine-Cividale necessiti di un adeguamento della tecnologia in ordine alla sicurezza e che ad oggi non rispetti gli standard qualitativi presenti sulle linee RFI.
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