Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 7 settembre 2012

Finisce una settimana nera per i pendolari: serve un immediato confronto con Trenitalia

Si è conclusa una settimana nera per il trasporto ferroviario del Friuli Venezia Giulia, iniziata male e finita peggio: una sofferenza partita lunedì pomeriggio con ben 5 soppressioni lungo la Udine-Tarvisio, tanto da paralizzarla.
Settimana continuata poi con alti e bassi con soppressioni e ritardi un po’ ovunque dalla Casarsa-Portogruaro alle linee Udine-Venezia e Udine-Trieste, con un servizio bus sostitutivo pessimo, tanto da registrare pullman partiti oltre 1 ora dopo rispetto all’orario di partenza previsto o come successo oggi, con qualche minuto di anticipo, lasciando a piedi i malcapitati utenti.
Oggi però la debacle è stata totale, con il traffico ferroviario in tilt dalle 11.30 sino a sera a causa di un guasto alla linea elettrica tra la terraferma e Venezia S.L. che ha determinato il blocco dei treni da e verso la città lagunare.
Il guasto è stato individuato in una vera e propria "rottura" dei cavi dell'alta tensione, che ha costretto il capotreno del Frecciargento 9406 proveniente da Roma a fermare il convoglio proprio sul Ponte della Libertà, a pochi minuti dalla stazione di Santa Lucia.
Da lì in poi è iniziato il “dramma” per centinaia di passeggeri, visto che decine di treni da e per Venezia hanno accumulato ritardi superiori all’ora ed alcuni sono stati soppressi. Scene degne di un girone dantesco con passeggeri bloccati sui binari, alcuni dei quali hanno deciso di scendere dai vagoni e raggiungere la stazione veneziana percorrendo la massicciata dei binari a piedi con appresso i bagagli.
Scene di ordinaria follia se di mezzo c’è Trenitalia!
Il traffico sulla linea e' ripreso verso e 13.30, ma nonostante ciò la situazione ha faticato a tornare alla normalità fino a sera, lasciando di fatto isolato gran parte del Nord –Est. Anche i tabelloni della stazione sono andati in tilt, visto che per ore non hanno funzionato, lasciando così passeggeri e pendolari all'oscuro di tutto per molto tempo. Le comunicazioni in stazione a Venezia, infatti, avvenivano solo attraverso telefoni cellulari o per passa parola.
Situazione similare anche nelle altre stazioni del nord-est (Padova, Treviso, Pordenone e Udine), dove la gente e' stata lasciata senza notizie certe.
Dalle segnalazioni dei passeggeri risulta che fino al tardo pomeriggio i disagi sono continuati, secondo l'azienda invece il guasto sarebbe stato riparato poco prima le 14 e la circolazione tornata alla normalità prima delle 15. Ma da Padova sino a Udine tutti i convogli hanno viaggiato per ore con ritardi di oltre 60 minuti.
Sulla Udine-Tarvisio oggi è andata bene, nulla di paragonabile al disastro di Venezia. Solo due soppressioni (R. 6025 Udine-Carnia delle 14.26 e R. 5985 Carnia-Udine delle ore 15.15 oltre al ritardo di 20 minuti del R.6034 Udine-Carnia delle ore 20.00).
Si chiude una settimana molto negativa, che ha fatto registrare un deciso passo indietro dopo i miglioramenti estivi. Trenitalia e RFI devono voltare pagina, basta trincerarsi dietro a improbabili guasti o scuse di rito.
Qualcuno deve pagare, anche economicamente, per questi disastri. Disservizi dovuti soprattutto alla disorganizzazione aziendale, alla mancanza di informazioni e assistenza alla clientela.
Chiudiamo con una chicca per far comprendere il mondo di Trenitalia: treno R. 5988 Udine-Carnia delle 18.15; dopo oltre dieci minuti di ritardo un passeggero chiede al macchinista il motivo della mancata partenza. "scusi, qual è il problema?" Cellulare alla mano, il ferroviere risponde quasi serafico: "manca il capotreno". Buon fine settimana per chi può non viaggiare, altrimenti in bocca al lupo !

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